Andiamo insieme... IMPEGNO - FairPlay4U
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Impegno Adesso parliamo di ... IMPEGNO Questa regola l’ho aggiunta io, perché racchiude in sé tutte le quattro regole di cui abbiamo parlato. Nulla viene da sé... ma ognuno deve fare la propria parte con IMPEGNO, affinché ci siano i cambiamenti che vogliamo vedere in questo Paese. Noi giovanissimi siamo IN PRIMA FILA perché siamo convinti che una partita è persa solo se non la si gioca. Non bisogna aver paura di affrontare anche le partite più difficili, sia nello sport che nella vita. L’IMPORTANTE È CREDERE IN QUELLO CHE SI FA E METTERCELA TUTTA PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO 2
Impegno Lo conoscete Alex Zanardi? È un grande campione automobilistico che ha perso entrambe le gambe in un grave incidente, ma ha reagito attraverso lo sport diventando uno dei più grandi atleti paralimpici di sempre. Nel paraciclismo ha conquistato 4 MEDAGLIE D’ORO alle Olim- piadi di Londra e di Rio e ben 8 TITOLI MONDIALI su strada! È importante lavorare assa- i. porando il gusto di ciò che fa to Il sacrificio passa inosserva se fa i le cose con slancio ed entusiasmo. ALEX ZANARDI 3
Impegno Un po’ di Storia del Calcio... Nel 1960 l’Italia è un Paese completamente ricostruito. Ormai la guerra è dietro le spalle. L’economia è cresciuta, il reddito delle famiglie si è alzato e il Paese appare moderno. Sono gli anni del boom economico e del progresso. A Roma si celebrano le PRIME OLIMPIADI della sua storia e Federico Fellini gira la «La Dolce Vita», film che rappresenta bene quegli anni. Ma gli anni Sessanta sono anche un periodo di mutamenti epocali. Di un radicale cambiamento culturale che culmina con la RIVOLUZIONE GIOVA- NILE del 1968. Scendono in piazza studenti, impiegati, donne, che rivendi- cano un maggiore ruolo nella società. Anche la moda si adegua con la nascita della minigonna. È il periodo più produttivo per la mu- sica con la nascita di gruppi musicali come i Beatles o i Rolling Stones. I ragazzi si identificano sempre di più nei loro IDOLI MUSICALI. È una grande rivoluzione sociale e cul- turale che influenzerà profonda- mente i valori, le aspirazioni e lo stile di vita delle nuove generazioni. 4
Impegno Un po’ di Storia del Calcio... Sono anche gli anni della GUERRA FREDDA, in cui le potenze occidentali ed orientali si fronteggiano: da un lato Europa e Stati Uniti, dall’altro Russia e paesi dell’Est. Sono i russi, nel 1961, a dare il primo segnale di scissione, innal- zando a Berlino un muro che divide in due la città: la parte ovest e la parte est. Il calcio degli anni Sessanta, invece è un calcio in linea con la crescita eco- nomica del Paese. E’ il calcio dei grandi mecenati e dei grandi campioni, come Gianni Rivera, Sandro Mazzola, Gigi Riva e tanti altri. Sono gli anni dei grandi successi internazionali sia della Nazionale (con la conquista del TITOLO EUROPEO nel 1968), che dei club (con la conquista del Milan e dell’Inter della Coppa dei Campioni). Prima dell’Europeo del 1968, però, la Nazionale è in grandi difficoltà: due le eliminazioni che subisce, una al primo turno nei Mondiali del Cile nel 1962, l’altra in Inghilterra nel 1966 per opera della Corea del Nord. La sconfitta con i coreani, però, diede vita ad un nuovo corso che por- terà gli Azzurri a conquistare il Titolo Europeo a Roma nel 1968. 5
Impegno Un po’ di Storia del Calcio... Gli anni ‘60 si chiudono in modo tragico, con un ATTENTATO terroristico a Milano, il 12 dicembre 1969, nella sede della Banca dell’Agricoltura di Piaz- za Fontana: restarono uccise 17 persone e ci furono 87 feriti. È l’inizio di un periodo storico molto tormentato, gli anni Settanta - chiamati anche anni di piombo - in cui il dialogo politico si tradusse in violenza di piazza. Nel 1970 gli Azzurri conquistano il secondo posto ai Mondiali del Mes- sico, perdendo in finale contro un grande Brasile. Nella storia del calcio, però, rimarrà sempre il ricordo della semifinale con la Germania, dove l’Italia vinse 4 a 3 dopo due tempi supplementari. Senza storia invece il Mondiale del 1974 in Germania. 6
Impegno Un po’ di Storia del Calcio... Terrorismo, violenze, attentati, rapimenti e omicidi politici caratterizzano la storia italiana degli anni Settanta. Culmineranno nel 1978 con il rapimento e l’assassinio da parte delle Brigate Rosse del presidente della Democrazia Cristiana, ALDO MORO e con la strage nella stazione di BOLOGNA il 2 agosto del 1980, con 85 morti e 200 feriti. A coordinare la lotta al terrori- smo - e sconfiggerlo - è il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, che purtroppo verrà ucciso nel 1982 dalla mafia. L’Italia nel 1978, guidata da ENZO BEARZOT, conquista un ottimo quarto posto al Mondiale di Argentina ponendo le basi per una grande Nazionale. 7
Impegno SAI COS’È LA MOTIVAZIONE? La motivazione è un desiderio forte. E’ un SOGNO che ti spinge ad agire in un certo modo. A volte l’abbiamo innata, altre volte no. In questo caso, devi riflettere su che cosa desideri realmente fare nella tua vita! MA COME SI RICONOSCE UN SOGNO? Un sogno è quando la cosa a cui pensi ti coinvolge tanto. Il sogno è un DESIDERIO forte forte. È quando pensandoci nello stomaco hai una risposta imme- diata, che ti fa venire l’acquolina in bocca, che ti EMOZIONA. «I sogni son desideri...» che ti fanno venire la voglia di fare! 8
Impegno Basta la passione per andare avanti e non essere smarriti. Credete nei vostri rò... sogni! Qualsiasi cosa accada, andate Ricorda pe avanti perché se veramente lo volete, non è mai accadrà e quello che sognate un S O G N O n te le g a to d ire tt a m e lo raggiungerete! conomico! all’aspetto e BEBE VIO atleta paralimpica Se immagini di avere tanti soldi, stai pur certo che questo non è un sogno... Perché non è SPECIFICO, non è FOCALIZZATO su una cosa in particolare. Se invece immagini di diventare un grande GIORNALISTA sportivo, questo potrebbe essere il tuo sogno. Così come sognare di diventare un CALCIATORE, sentire le grida nello stadio ed esultare con i compagni di squadra. Oppure studiare e diventare un PROFESSORE univer- sitario. O un POMPIERE, un INGEGNERE, uno CHEF, un POLIZIOTTO... 9
Impegno A COSA SERVE LA MOTIVAZIONE? Serve a darti la FORZA per perseguire e RAGGIUNGERE il tuo sogno personale. Ti aiuta a superare le difficoltà. Ti dà la forza di perseguire il tuo sogno nonostante la FATICA e le RINUNCE che dovrai fare per raggiungerlo. Se sai cosa vuoi e sai dove andare, sai anche quello che devi o non devi fare (più o meno). La motivazione è fondamentale. L’IMPEGNO è una conseguenza della motivazione e del tuo sogno. MA TU HAI GIÀ UN SOGNO? Se ce l’hai e vuoi raggiungerlo, troverai la forza di impegnarti per realizzarlo. Proprio a questo serve la motivazione! 10
“Se sono convinto di poterlo fare, acquisirò sicuramente la capacità di farlo anche se potrei non averla all'inizio.” MAHATMA GHANDI 11
Impegno Forse non tutti sanno... IL CALCIATORE GIAPPONESE KEISUKE HONDA A 12 ANNI HA SCRITTO IN UN TEMA CHE LUI VOLEVA GIOCARE COME CALCIATORE NEL MILAN. E QUESTO SUO SOGNO LO HA PERSEGUITO E COLTI- VATO COSÌ TANTO, ANNO DOPO ANNO, CHE ALLA FINE È RIUSCITO A GIOCARE PROPRIO NEL MILAN ! 12
Impegno Tantissimi Camp che ottenere risioni sanno non è un gioco! ultati ANDREA BARZAGLI, campione del Mondo e d’Italia con la Juventus, ha ini- ziato a giocare nei piccoli campi del suo paese. Ha detto “Prima di tutto serve umiltà. Non vuol dire non credere in se stesso ma essere consapevole dei propri mezzi, senza sentirsi mai chissà chi e soprattutto, bisogna avere voglia di lavorare. Anche i grandi talenti devono essere i primi a non tirarsi indietro. Mai smettere di impegnarsi al 100% per dare l’esempio! Questo consente a giocatori medi di diventare con grande sacrificio giocatori da Juventus.” NINO BENVENUTI è stato Campione Olimpico e Campione del Mondo di Pu- gilato. Quando aveva 13 anni, per andarsi ad allenare, partiva tutti i giorni dal suo paesino in bicicletta, dietro al suo allenatore, per andare a Trieste percor- rendo 60 Km tra andata e ritorno, oltre chiaramente le tre ore di allenamento. DAMIANO AIROLDI è molto conosciuto nel mondo dello sport e in particolare nel Wheelchair Basket - cioè il basket in carrozzina. È rimasto paraplegico dopo un incidente in bicicletta ed ha detto: “Lo sport è vita. Ti insegna come affrontare i problemi! Che fai!? Ogni volta che incontri un ostacolo ti piangi addosso? Bisogna reagire con determinazione. Questa è la strada!” INSOMMA RAGAZZI, DI ESEMPI CE NE SONO TANTI, MA QUELLO CHE DOVETE CAPIRE È CHE SENZA IMPEGNO E SACRIFICIO, E UN PIZZICO DI UMILTÀ, NON SI OTTIENE NULLA! 13
Impegno Quando l’impegn incontra il DIVE o RTIMENTO. . . ...nasce il FREESTYLE ! Metti nel frullatore un po’ di breakdance, un pizzico di ginnastica, qualche mossa di arti marziali, un pallone e tanta tanta fantasia! Ed ecco che il FOOTBALL FREESTYLE è pronto. Ma mi raccomando, mai usare le mani o le braccia! Il Freestyle è nato nelle STRADE, ma oggi sta diventando velocemente una vera disciplina sportiva. E allora che aspetti? 14
Impegno FREESTYLE: i Record 8:32 È il tempo in ore e minuti che Tomas Lundman ha passato palleggiando di testa, il 27 febbraio 2004. 644 L'anno cui risale la prima testimonianza scritta del KEMARI, l'antenato giapponese del freestyle. Un mondo di pall Bisogna avere una volontà eggi fantastici... di ferro, metterci l’anima e il ci ritmo, e ricordarsi che... non che viaggia in TV o sul web per sono vie di mezzo! lasciarti sempre più a bocca aperta! MR. WOO ndo Il più grande Freestyler del mo 15
Impegno Un salto al Museo del RUGBY Lo sapevate che vicino Roma, ad Artena, c'è IL PIÙ GRANDE MUSEO DEL RUGBY ITALIANO? SI CHIAMA "FANGO E SUDORE", perché nel rugby tutti sanno quanto sia importante svegliarsi ogni mat- tina con l’obiettivo di applicarsi in quello che si fa, con dedizione ed allegria. L’ISTINTO E LA PASSIONE SONO IMPORTANTI, possono farti vincere una partita, ma è l’allenamento costante, la ripetizione, la fatica e l’esperienza su come comportarsi che ti fanno crescere! SOLO COSÌ PUOI ARRIVARE AL RISULTATO! I NUMERI DEL MUSEO 15.000 oggetti e 9 sale suddivise per aree geografich tutto oltre 1.600 maglie da rugby da il mondo by Più di 80 ann i di sto ria del rug nale (dalla prima partita della Nazio 9) Italiana disputata a Barcellona 192 16 Seguici su WWW.ILMUSEODELRUGBY.IT o sulla nostra pagina FB
Impegno IL MUSEO DEL RUGBY HA RICEVUTO IL PATROCINIO DELLA FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY. Espone parte dei suoi cimeli anche durante le gare del Torneo Inter- nazionale delle 6 NAZIONI che si disputano allo Stadio Olimpico di Roma. Nel 2015, in occasione della Coppa del Mondo di Rugby disputata in In- ghilterra, ha esposto anche presso il WORLD RUGBY MUSEUM di Londra, uno fra i più prestigiosi musei dedicati alla palla ovale! AMO IL RUGBY PERCHÉ... Il Museo organizza anche tanti eventi fa- RUGBY E STUDIO? cendo incontrare i campioni del rugby con i Si può, anzi si deve! ragazzi, così da far conoscere a tutti quanto Lo studio contribuisce ad ave- è bello questo sport! re migliori risultati sul campo. Racconta al museo cosa ti piace di questo Perché devi imparare a RAZIO- sport e invia con l'aiuto di un adulto la tua NALIZZARE il tuo impegno ed il frase a: info@ilmuseodelrugby.it Insieme tuo tempo tra: ALLENAMENTO, al tuo nome e all'indirizzo della tua scuo- COMPITI e SVAGO con gli amici. la. Se verrà scelta potrai ricevere una foto Ma questo vale anche per tutti gli autografata di un campione italiano della altri sport. Ricordalo! palla ovale! 17
Impegno Intervista a un CAMPI ONE EHI RAGAZZI, A PROPOSITO DI IMPEGNO... ASCOLTATE I CONSIGLI DI MAURO BERGAMASCO . . . ben 106 presenze in Nazionale di RUGBY! COME TI È NATA L A PA S S I O N E PER IL RUGBY? Mio padre era un rugbysta. Lui mi ha avvicinato a questo sport. UN CONSIGLIO PER GLI SPOR- TIVI IN ERBA... Prima cosa: quan- do fai sport ti devi divertire. Sempre. Poi devi essere mo- tivato e mai troppo severo nel giudizio che hai di te stesso: tutti possono sbagliare. Ci sarà sempre chi è migliore o più forte di te. L’importante è rimanere concentrati sugli obiettivi e dare il massimo. 18
Impegno UN CONSIGLIO, INVECE, AI GENITORI... Meglio due... A volte i genitori per troppo amore esagerano nello spronare i pro- pri figli e chiedono loro di raggiungere modelli troppo alti. Non bisogna mettere eccessiva pressione ai ragazzi perché lo sport non è l’unico modo di realizzarsi nella vita. Il rischio è che sentano il giudizio e smettano di provarci. E questo è un peccato, oltre che sbagliato. Altra cosa importante è l’esempio che i genitori devono dare a bordo campo. La violenza o gli insulti ai danni degli avversari, dell’arbitro o dell’allenatore fanno male allo sport ma soprattutto fanno male ai ragazzi che chiedono esempi da seguire. 19
Impegno CON LA NAZIONALE HAI DOVUTO AFFRONTARE AVVERSARI TEMIBILI. CHE CONSIGLI DARESTI PER AFFRONTARE UN ESAME O LE DIFFICOLTÀ IN GENERE? Credete sempre in voi stessi! Concentratevi su quello che sapete fare, su quanto valete, impegnatevi e studia- te. Facendo il vostro dovere, riuscirete ad affrontare le sfide che vi sembrano difficili più serenamente. E questo vi aiuterà a superarle senza paura. È FACILE DIRLO, MA QUANDO SI È DAVANTI AD UNA INTERROGAZIONE… Lo so... anche a me da piccolo a volte tremavano le gambe! Spesso a bloccarmi era la paura del giudizio degli altri, dei compagni, dell’insegnante, dei genitori, la paura di sbagliare... ma poi giocando a rugby ho imparato che ogni esame bisogna affrontarlo senza lasciarsi prendere dall’ansia. Quando devo affrontare avversari temibili, ad esempio, mi concentro solo sulla meta, non penso mai al giudizio dei tifosi o dei compagni o dell’allenatore, altrimenti di sicuro mi potrei distrarre, farmi prendere dall’ansia e sbagliare. Mi raccomando ragazzi, concentratevi solo sull’obiettivo che avete e allenatevi a dare il massimo! Dovete studiare, prepararvi, sapere di aver fatto tutto il possibile. E se qualcosa non dovesse andare per il verso giusto... fatelo diventare uno stimolo per capire come migliorare. Mai abbattervi! 20
Impegno IL RUGBY È UNO SPORT CHE SEMBRA VIOLENTO… Sembra ma non lo è! Ti insegna da subito che devi saper calibrare la tua forza nel rispetto dell’avversario e delle regole proprio per evitare impatti con conseguenze gravi. La sfida del contatto non si tramuta mai in pura violenza incontrollata. Il punto non è placcare o essere placcato, ma imparare a evitare gli ostacoli o saper fare fronte agli impatti. E per riuscirci serve equilibrio mentale, volontà e saper usare il proprio corpo. E’ una scuola di vita. E poi il rugby è l’unico sport in cui si pratica il “terzo tempo”, una festa con cui si mangia e si beve in allegria con gli avversari con cui 5 minuti prima si faceva la mischia in campo. QUAL È L'INSEGNAMENTO PIÙ GRANDE TI HA DATO IL RUGBY? A relazionarmi con la vita reale. A volte le cose cambiano e quello che sei abituato a fare diventa più difficile, per questo bisogna allenarsi ad affrontare i cambiamenti. Mio padre mi diceva che dovevo considerare i miei compagni di gioco come i parametri nuovi con cui confrontarmi. Gli avversari e la palla ovale, invece, erano le difficoltà da superare o le opportunità che avevo. I rimbalzi non programmati della palla erano gli imprevisti che nella vita non mancano mai. Così anche la velocità dei compagni e degli avversari, doveva essere da stimolo ad impegnarmi sempre più per stare al passo. Le regole le ho sempre considerate lo strumento per superare le difficoltà nel rispetto degli altri. Insomma il rugby mi ha inse- gnato a vivere la vita, quella reale che è ben più emozionante e complessa di quella mediata dai social. 21
tti i Tuoi Diri Art.17 - Hai diritto di raccogliere informazioni dalla radio, dai giornali, dalle televisioni, dai libri di tutto il mondo. Gli adulti dovrebbero assicurarsi che tu riceva delle informazioni che puoi capire. 22 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI. Nessuno escluso – Comitato per l’UNICEF Onlus 2005; Calcio Il libro completo – De Agostini 2014; Mondiali di calcio – Rizzoli 2014. CREDITS. Sceneggiatura illustrazioni: Massimiliano Grotti - Disegni: Giancarlo Caracuzzo, Frelly , Mirko Milone - Colore: Flavia Caracuzzo, Veronica Friz zo, Flavia Piacentini. Testi storici: Mauro Grimaldi. Testi: Manuela Trombetta Supervisione: Comitato Nazionale Italiano Fair Play. Un progetto Galatea Comunicazione srl.
tti i Tuoi Diri Art.13 - Hai il diritto di imparare e di esprimerti per mezzo delle parole, della scrittura, dell’arte e così via, a meno che queste attività non danneggino i diritti degli altri. Art. 28 - Hai diritto di ricevere un’istruzione. Devi ricevere un’istruzione primaria e dev’essere gratuita. Dovresti anche poter andare alla scuola secondaria. Art. 29 - Lo scopo della tua istruzione è di svilup- pare al meglio la tua personalità, i tuoi talenti e le tue capacità mentali e fisiche. L’istruzione dovrebbe anche prepararti a vivere in maniera responsabile e pacifica, in una società libera, nel rispetto dei diritti degli altri e nel rispetto dell’ambiente. 23
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