ANALISI STATISTICA DEGLI EVENTI PLUVIOMETRICI ESTREMI IN PUGLIA DAL 1951 AL 2003

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GEOLOGI e TERRITORIO
                                 Periodico dell’Ordine dei Geologi della Puglia                                          39
                                             n. 3-4/2007, pp. 39-47

     ANALISI STATISTICA DEGLI EVENTI PLUVIOMETRICI ESTREMI
                     IN PUGLIA DAL 1951 AL 2003

   Federico Boenzi, Massimo A. Caldara, Domenico Capolongo, Luigi Pennetta, Marco Piccarreta

                         Dipartimento di Geologia e Geofisica - Università degli Studi di Bari

1. INTRODUZIONE                                                un decremento stimato in 47 mm/100 anni per il
    I cambiamenti climatici e le conseguenti varia-            nord e in 104 mm/100 anni per il sud;
zioni ambientali interessano oggi non solo la ricerca        - a livello stagionale si riscontra che la riduzione dei
scientifica, ma suscitano anche vivo interesse in              giorni piovosi è molto più elevata in inverno
ambito politico-economico, a causa della crescente             rispetto alle altre stagioni;
incidenza che possono avere sulla qualità della vita         - sempre a livello stagionale si riscontra una ten-
e delle attività umane.                                        denza all’aumento dell’intensità delle precipita-
    A questo proposito nel 1988 è stato costituito             zioni e ad una diminuzione della loro durata,
l’Intergovernmental Panel on Climate Change                    soprattutto in inverno;
(IPCC) da parte della World Meteorological Organi-           - la frequenza e la persistenza dei periodi siccitosi,
zation (WMO) e dalla United Nations Environment                aumentate soprattutto negli ultimi 15 anni, si rive-
Programme (UNEP), allo scopo di valutare le infor-             lano più elevate al nord in inverno, e nelle regioni
mazioni scientifiche, tecniche e socio – economiche            meridionali in estate;
relative alla comprensione del cambiamento clima-            - è aumentato il numero degli eventi estremi.
tico indotto dall’uomo, dei potenziali impatti dei               Molto critica è la condizione dell’Italia meridio-
cambiamenti del clima e le possibili forme di miti-          nale ad economia prevalentemente agricola, legata
gazione degli stessi. Lo scenario climatico previsto         inevitabilmente alle riserve idriche. In questo senso
dall’IPCC per il XXI secolo (IPCC, 2001) è molto             la Puglia, che vive in uno stato di costante emer-
preoccupante; aumento della temperatura annua,               genza, vede sommarsi ai danni all’agricoltura anche
maggiore frequenza degli eventi estremi, lunghi              quelli provocati da alluvioni e frane.
periodi siccitosi, diminuzione considerevole delle               In questo studio sono state analizzate le dina-
precipitazioni estive ed incremento dell’intensità           miche degli eventi pluviometrici estremi in Puglia a
degli eventi brevi e violenti sono le tendenze meteo-        mesoscala (1951 – 2003) e microscala (trentennio
rologiche attese e già riconosciute in diverse aree del      1974 – 2003), per definire un quadro climatico di
globo, tra cui l’Europa Meridionale (Alpert et al.,          dettaglio e, soprattutto, per stimare il reale impatto
2002).                                                       dei cambiamenti del regime pluviometrico pugliese,
    Gli impatti di tali cambiamenti sul territorio e         sia sulle risorse idriche, che sui fenomeni di dissesto
sulle risorse ambientali si presume che possano              ideologico, sempre più frequenti.
essere di varia natura. Essi possono essere sintetiz-
zati nella riduzione della disponibilità di risorse          2. DATI E METODI
idriche, nell’aumento del rischio di alluvioni, nel              I dati pluviometrici analizzati in questo lavoro
deterioramento della qualità dei suoli, nell’incre-          sono stati acquisiti dagli Annali del Servizio Idro-
mento dei processi erosivi e dell’erosione, nell’au-         grafico Italiano, sezioni di Bari e Catanzaro.
mento della frequenza degli incendi ed infine nella              Sono state analizzate serie relative ad 81 stazioni
perdita di zone umide nelle aree costiere.                   pluviometriche (figura 1 e tabella I) distribuite omo-
    La situazione italiana per il futuro non fa ben          geneamente su tutto il territorio regionale, per il
sperare; è noto, infatti, come il territorio del nostro      periodo 1951 – 2003 e per il trentennio 1974 – 2003.
paese sia particolarmente vulnerabile e propenso a           La scelta delle stazioni è stata basata sulla lunghezza
subire i fenomeni del dissesto idrogeologico. Studi          delle serie e sulla loro integrità (almeno il 90% della
recenti (Brunetti et al., 2002; 2004; 2004b ) hanno          serie non presenta lacune).
dimostrato che, nel nostro paese, negli ultimi 50                Per le serie temporali con lacune si è proceduto
anni, le condizioni climatiche si sono evolute               alla ricostruzione statistica dei dati attraverso il
secondo i seguenti pattern:                                  metodo della regressione lineare semplice e multipla
- il numero di giorni piovosi è diminuito di circa il        (Eischeid et al., 2000).
   14%, mentre le precipitazioni totali hanno subito             Tutti i dati sono stati informatizzati ed inseriti in
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     Tabella 1 - Elenco delle stazioni, delle loro precipitazioni medie e dei valori del 90imo e del 95imo percentile per il periodo
     1951 – 2003 e per il normal climatologico 1974 – 2003

                             F. BOENZI, M.A. CALDARA, D. CAPOLONGO, L. PENNETTA, M. PICCARRETA
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Figura 1 - Localizzazione geografica delle stazioni meteorologiche selezionate. I numeri si riferiscono alle stazioni riportate
in Tabella 1

un database per una dettagliata analisi statistica, che              Allo scopo di verificare l’esistenza di trend stati-
include il calcolo dei seguenti indici:                          stici significativi, tutti i parametri considerati sono
• precipitazioni totali annue (PRCP), calcolate come             stati sottoposti al test non parametrico di Mann-Ken-
  la somma di tutti i giorni piovosi, dove per piovoso           dall, così come proposto da Sneyers (1990).
  si intende un giorno con precipitazione > 1 mm;                    Nel test, per ogni elemento xi (i = 1,...,n), viene
• intensità pluviometrica giornaliera (IPG), espressa            calcolato il numero di elementi xj più piccoli (xj <
  come il rapporto tra le precipitazioni totali annue            xi) che lo precedono ed il test statistico è dato da:
  ed il numero dei giorni piovosi;
• la quantità massima di precipitazione caduta in                                      t = Σi · n · i
  cinque giorni (Max5gg);                                           e la sua funzione di distribuzione in caso non si
• frequenza degli estremi, espressa come numero di               abbia alcun trend (ipotesi nulla) è una distribuzione
  giorni che ogni anno eccedono il 90imo e il 95imo              normale asintoticamente Gaussiana, con la media,
  percentile (N90 e N95);                                        E(t), e la varianza, var(t), date da:
• frazione di precipitazioni totali che eccedono il
  90imo ed il 95imo percentile (Frac90p e Frac                                       E(t) = n · (n – 1)/4
  95p);
• lunghezza media dei periodi secchi (LMPS);                                 var(t) = n · (n – 1) · (2n + 5)/72
• il numero massimo di giorni consecutivi senza
  pioggia (GSC);                                                     Infine, il test calcola tutti i valori del parametro u
• lunghezza media dei periodi umidi (LMPU);                      (t) attraverso l’equazione:
• il numero massimo di giorni piovosi consecutivi
  (GUC).                                                                        u (t) = [t – E(t)] / [var (t)]1/2

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     Tabella 2 - Risultati dell’applicazione del test di Mann-Kendall per gli indici per la valutazione degli estremi sul periodo 1951
     – 2003. (* = Livello di significatività > 95%; ** = Livello di significatività > 99%)

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    L’ipotesi di nessun trend viene rigettata quando il          Mercadante, Noci, Polignano e Sannicandro Garga-
valore finale di u (t) è maggiore, in valore assoluto,           nico) essa è statisticamente significativa. Positivo,
a 1.96 per un test a due campioni al 95% di livello di           anche se statisticamente significativo per le sole sta-
significatività e a 2.58 per un test a due campioni al           zioni di Faeto, Gallipoli, Lecce e Taranto, il trend
99% di livello di significatività.                               per le altre stazioni.
                                                                     Una tendenza negativa generale è confermata
3. RISULTATI                                                     anche per l’indice Max5gg; sono 64 le stazioni a
3.1 Analisi a mesoscala (1951 – 2003)                            mostrare decremento, di cui 8 caratterizzate da trend
    Per ciascuna stazione pluviometrica sono stati               statisticamente significativo (Barletta, Bisceglie,
calcolati gli indici per la valutazione degli estremi,           Cagnano Varano, Lucera, Maglie, Otranto, Santa
quindi sottoposti al test statistico di Mann-Kendall. I          Maria di Leuca e Taviano). Tra le 27 stazioni con
risultati sono riportati in tabella 2.                           tendenza positiva, solo Gallipoli e Taranto sono
    I dati mostrano chiaramente una netta tendenza al            caratterizzate da un trend statisticamente significa-
decremento delle precipitazioni annue per tutte le               tivo.
stazioni, eccezion fatta per Faeto, Taranto e Vico del               Per quanto riguarda la frequenza degli eventi
Gargano; il trend negativo è statisticamente significa-          moderatamente estremi (N90) e molto estremi
tivo per venti stazioni pluviometriche distribuite               (N95), il test statistico ha permesso di evidenziare
omogeneamente su tutto il territorio regionale, a con-           una drastica riduzione su tutto il territorio regionale,
ferma della tendenza generale per tutta la regione.              con più della metà delle stazioni che mostra trend
    L’analisi statistica per l’indice IPG, rivela una            statisticamente significativi. Di contro, per la fra-
tendenza al decremento per 56 stazioni, anche se                 zione di precipitazioni eccedenti le soglie del 90imo
solo per 7 di queste (Bisceglie, Lucera, Massafra,               e del 95imo percentile si registra una tendenza

Figura 2 - Trend dell’intensità pluviometrica giornaliera (a) e della quantità massima di precipitazione caduta in cinque giorni
(b) per il periodo 1951 – 2003 e per il normal climatologico 1974 – 2003

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     Figura 3 - Trend della frazione di precipitazioni totali che eccedono il 90imo (a) ed il 95imo percentile (b) per il periodo 1951
     – 2003 e per il normal climatologico 1974 – 2003

     all’aumento in più della metà delle stazioni.                     cui si registra una tendenza all’incremento delle pre-
         Positiva, con trend statisticamente significativi             cipitazioni totali. In generale, comunque, emerge
     per 26 stazioni, è la tendenza dell’indice LMPS, lad-             l’assenza di trend statisticamente significativi o
     dove invece prevale una tendenza al decremento per                vicini all’esserlo.
     l’indice GSC.                                                         L’analisi statistica per l’indice IPG, rivela una
         Decisamente negativa è la tendenza per gli indici             tendenza all’ incremento per 50 stazioni, anche se
     LMPU (26 stazioni presentano trend statisticamente                solo per 3 di queste (Biccari, Bosco Umbra e Vigne-
     significativo) e GUC (68 stazioni presentano trend                castrisi) essa è statisticamente significativa. Le
     statisticamente significativo), ad indicare una dra-              restanti stazioni sono caratterizzate da una tendenza
     stica diminuzione della durata dei periodi umidi.                 negativa, mai statisticamente significativa.
                                                                           Positiva per 60 stazioni, anche se non statistica-
     3.2 Analisi a microscala (1974 – 2003)                            mente significativa, risulta la tendenza per l’indice
         Per ciascuna stazione pluviometrica sono stati                Max5gg.
     calcolati gli indici per la valutazione degli estremi,                Negativa per tutto il territorio regionale è la fre-
     quindi sottoposti al test statistico di Mann-Kendall. I           quenza degli eventi moderatamente e molto estremi.
     risultati sono riportati in tabella 3.                            Tuttavia solo per 8 (Bovino, Cassano Murge,
         I dati confermano una tendenza al decremento                  Fasano, Ginosa Marina, Manduria, Ostuni, Ruvo di
     per più della metà delle stazioni (50), sebbene per               Puglia, San Pancrazio Talentino) e 9 stazioni (Bari
     nessuna di queste si registri un trend statisticamente            Ufficio Idrografico, Cagnano Varano, Fasano,
     significativo. Aumenta, invece, soprattutto nelle Pro-            Ginosa Marina, Lesina, Lizzano, Manduria, Merca-
     vince di Brindisi e Foggia, il numero di stazioni in              dante, Orsara di Puglia) il test statistico ha eviden-

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Tabella 3 - Risultati dell’applicazione del test di Mann-Kendall per gli indici per la valutazione degli estremi sul normal cli-
matologico 1974 – 2003. (* = Livello di significatività > 95%; ** = Livello di significatività > 99%)
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     ziato trend statisticamente significativi rispettiva-         nel regime pluviometrico pugliese negli ultimi cin-
     mente per gli indici N90 ed N95.                              quanta anni.
         Analogamente a quanto visto per il 1951 – 2003,               Le precipitazioni totali annue sono in decre-
     per la frazione di precipitazioni eccedenti le soglie         mento, mentre aumenta l’intensità delle precipita-
     del 90imo e del 95imo percentile si registra una ten-         zioni, specie nell’ultimo trentennio.
     denza all’aumento in più della metà delle stazioni.               Il confronto delle situazioni riferibili ai periodi
         Positiva, anche se con trend statisticamente              1951 – 2003 e 1974 – 2003 per gli indici IPG e
     significativi solo per 5 stazioni (Biccari, Latiano,          Max5gg (figura 2), mostra chiaramente una netta
     Maglie, Ruffano, Vignecastrisi), è la tendenza del-           inversione di tendenza nell’ultimo trentennio di
     l’indice LMPS. Persiste la tendenza al decremento             osservazione.
     per l’indice GSC.                                                 Non vi sono, invece, grossi cambiamenti per
         Decisamente negativa è la tendenza per gli indici         quanto riguarda la frequenza e l’intensità degli
     LMPU (13 stazioni presentano trend statisticamente            eventi “moderatamente” e “molto estremi” (figura
     significativo) e GUC (19 stazioni presentano trend            3). Le frequenza di tali eventi appare in costante
     statisticamente significativo), indicativa di una dra-        decremento, mentre aumenta la magnitudo.
     stica diminuzione della durata dei periodi umidi.                 Per quanto concerne i cicli umido-secchi, si
                                                                   rileva per tutto il territorio pugliese un costante
     3.3. Confronto delle situazioni 1951 – 2003 e 1974            incremento della lunghezza media dei periodi
     – 2003.                                                       secchi, cui si associa, negli ultimi anni, anche quello
        Il confronto dei dati ottenuti a meso e microscala         del massimo numero di giorni secchi consecutivi
     permette di poter definire i principali cambiamenti           (figura 4). Di contro, la lunghezza media dei periodi

     Figura 4 - Trend della lunghezza media dei periodi secchi (a) e del numero massimo di giorni consecutivi senza pioggia (b)
     per il periodo 1951 – 2003 e per il normal climatologico 1974 – 2003

                            F. BOENZI, M.A. CALDARA, D. CAPOLONGO, L. PENNETTA, M. PICCARRETA
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umidi e il numero di giorni piovosi consecutivi sono        idrogeologico quali frane ed alluvioni. La piovosità
in netto decremento.                                        abbondante che precede eventi di intensità critica,
                                                            saturando i terreni, facilita fenomeni di dilavamento
4. DISCUSSIONE E CONCLUSIONI                                e, nei casi estremi, l’innesco di movimenti di massa
     In questo lavoro sono stati analizzati statistica-     e alluvioni.
mente vari indici pluviometrici per 81 stazioni della
Regione Puglia, per definire un quadro climatico di         BIBLIOGRAFIA
dettaglio e, soprattutto, di stimare il possibile               AGNESE C., BAGARELLO V., NICASTRO G. (2002) -
impatto dei cambiamenti del regime pluviometrico            Alterazione di alcuni caratteri del regime pluvio-ter-
pugliese, sia sulle risorse idriche che sui fenomeni di     mometrico siciliano nel periodo 1916–1999. Atti del
dissesto idrologico.                                        Convegnoi Nazionale dell’AIAM, Associazione Ita-
     In sintesi, i risultati ottenuti mostrano che:         liana di Agrometeorologia “L’agrometeorologia nel
• Le precipitazioni totali annue sono in costante           Mediterraneo”, 6–7 June, Catania; 18–31.
   decremento, così come il numero di eventi pio-               ALPERT P., BEN-GAI T., BAHARAD A., BENJAMINI
   vosi; tuttavia si registra un incremento dell’inten-     Y., YEKUTIELI D., COLACINO M., DIODATO L., RAMIS
   sità di precipitazione giornaliera negli ultimi trenta   C., HOMAR V., ROMERO R., MICHAELIDES S., MANES
   anni di osservazione;                                    A. (2002) - The paradoxical increase of Mediterra-
• Per le precipitazioni massime in 5 giorni consecu-        nean extreme daily rainfall in spite of decrease in
   tivi si nota una tendenza evolutiva positiva per il      total values. Geophysical Research Letters 29, 11,
   trentennio 1974 – 2003, opposta a quella osservata       31-1 – 31-4.
   per il periodo 1951 – 2003;                                  BRUNETTI M., MAUGERI M., NANNI T., NAVARRA
• La frequenza degli estremi pluviometrici ha subito        A. (2002) - Droughts and extreme events in regional
   un decremento costante dal 1951 al 2003, mentre          daily italian precipitation series. International
   le frazioni di precipitazioni eccedenti le soglie del    Journal of Climatology 22, 543-558.
   90imo e del 95imo percentile sono in aumento;                BRUNETTI M., BUFFONI L., MANGIANTI F., MAU-
• La frequenza e la lunghezza dei periodi secchi è in       GERI M., NANNI T. (2004a) - Temperature, precipita-
   costante aumento in tutto il territorio regionale,       tion and extreme events during the last century in
   mentre la frequenza e la lunghezza dei periodi           Italy. Global and Planetary Change 40, 141-149.
   umidi sono in decremento.                                    BRUNETTI M., MAUGERI M., MONTI T., NANNI T.
     I dati ottenuti sono coerenti con il quadro fornito    (2004b) - Changes in daily precipitation frequency
da Brunetti et al. (2004b) per l’Italia e da Agnese et      and distribution in Italy over the last 120 years.
al. (2002) e Piccarreta et al. (2004) per Sicilia e         Journal of Geophysical Research – Atmosphere 109,
Basilicata.                                                 D05, D05102.
     Il regime pluviometrico pugliese è stato caratte-          EISCHEID J.K., PASTERIS P., DIAZ H., PLANTICO
rizzato negli ultimi anni da un cambiamento non             M., LOTTI N. (2000) - Creatiing a serially complete,
solo nella distribuzione degli eventi, ma anche del         national daily time series of temperature and preci-
loro quantitativo giornaliero.                              pitation for the Western Unites States. Journal of
     Ad una graduale diminuzione della frequenza            Applied Meteorology 39, 1580–1591.
degli eventi estremi, è seguito di pari passo un incre-         IPCC, CLIMATE CHANGE (2001) - Impacts, adap-
mento della magnitudo degli stessi.                         tation and vulnerability. Working Group II, Cam-
     Caratteristica ancora più importante è che le          bridge University Press.
piogge tendono a concentrarsi in macro-eventi di 3-             PICCARRETA M., CAPOLONGO D., BOENZI F.
4 giorni di notevole intensità, intervallati poi da un      (2004) - Trend analysis of precipitation and drought
orizzonte secco sempre più esteso.                          in Basilicata from 1923 to 2000 within a Southern
     Tale dinamica pluviometrica risulta essere inevi-      Italy context. International Journal of Climatology
tabilmente dannosa per il territorio.                       24, 907 – 922.
     Il continuo ripetersi di lunghi periodi secchi con-        SERVIZIO IDROGRAFICO (1951-2003) - Annali Isti-
giuntamente alla diminuita frequenza e lunghezza di         tuto Poligrafico dello Stato. Roma
quelli umidi, rappresenta un grave danno per le                 SNEYERS R. (1990) - On the statistical analysis of
riserve idriche dei bacini acquiferi pugliesi. Allo         series of observation.
stesso tempo, vengono favoriti fenomeni di dissesto             WMO, Technical Note n. 143, Geneve, 192 pp.

                      F. BOENZI, M.A. CALDARA, D. CAPOLONGO, L. PENNETTA, M. PICCARRETA
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