A qualcuno non piace Vasco (e viceversa)

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vasco_115   14-11-2011    17:28   Pagina 161

                         A qualcuno non piace Vasco (e viceversa)

               Il primo e più feroce stroncatore di Vasco è stato natu-
               ralmente Nantas Salvalaggio. Dopo il suo famoso arti-
               colo del 1981 su «Oggi», ha avuto modo di punzec-
               chiare Vasco anche in televisione durante il festival di
               Sanremo del 1983, nella sua rubrica di commento alla
               kermesse. Non ha mai ritrattato i pesanti giudizi del
               1981, ma in seguito ha osservato che Vasco è cambiato
               rispetto agli esordi da sballato.
                  Il rapporto coi giornalisti non è stato sempre facile.
               Mario Luzzatto Fegiz, sul «Corriere», temeva l’in-
               fluenza di Vasco sui ragazzi:

                 Se i giovani si identificano nella pratica e nelle canzoni di
                 Rossi è evidente che andiamo verso un mondo di disa-
                 dattati che cercvano scorciatoie verso la vita e la felicità.
                 (Mario Luzzatto Fegiz, Vasco Rossi, un delirio, «Correre
                 della Sera», 15 settembre 1984).

                  Anni dopo, la voce più critica è quella di Gino
               Castaldo di «Repubblica», che bolla come «roba da
               balera» i concerti del ’91 e vede nell’album Gli spari
               sopra «la crisi di un piccolo-borghese che non si ritro-
               va più nei suoi orizzonti». (Gino Castaldo, Dov’è la
               forza signor Rossi?, «Repubblica», 6 febbraio 1993)
                  L’enorme successo di pubblico ha gradualmente
vasco_115   14-11-2011   17:28   Pagina 162

              stemperato l’irruenza dei critici. Certo, è arrivata
              ancora qualche descrizione colorita. Roberto
              D’Agostino lo definisce

                Sbudellato burlone emiliano, protervamente periferico,
                figlioccio ritardatario di Kerouac e ritardato di
                Bukowski, pettinato come un teppista di Caravaggio,
                faccia da automobilista da motel. (in Edmondo Berselli,
                Canzoni, Il Mulino 1999, p.133).

                Secondo Edmondo Berselli,

                Sulle assi del palcoscenico si muove come un tacchinone,
                saltando qua e là con balzi che il peso rende magnifica-
                mente goffi, e quando si avvicina alla chitarra solista,
                mimando con audacia il riff spalla a spalla con il chitar-
                rista, sembra il ritratto dell’ex giovane che si è lasciato un
                po’ troppo andare, benché abbia ancora un’ammirevole
                voglia di provarci. (Edmondo Berselli, p.130)

               In tempi più recenti, Andrea Scanzi sul «Fatto
              Quotidiano» ha sentenziato:

                Artisticamente, gli ultimi album sono oggettivamente
                stanchi. Testi elementari, arrangiamenti già sentiti e un
                effetto d’insieme vagamente caricaturale, le vocali allun-
                gate e la gestualità – le mani unite a mimare l’organo
                femminile – da camionista boccaccesco. Vasco Rossi non
                ha dichiarato di dimettersi: se n’è accorto. Con ritardo,
                ma almeno c’è arrivato. (Andrea Scanzi, «Il Fatto
                Quotidiano», 29 giugno 2011)

                Se critiche e cattiverie non sono mancate, lo stesso
              Vasco non ha mancato di lanciare qualche frecciata.
              Un’intervista del 1996 al settimanale satirico Cuore, è
              in effetti una raffica di invettive:

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                 La tv? Tutta questa gente un po’ mediocre, che non fa
                 niente, che non produce niente e che si mette lì a farsi la
                 festa in continuazione.

                  Rincara la dose parlando della sua vittoria ai
               Telegatti: «Chi se ne frega. Quello che mi secca, sem-
               mai, è essere lì con questi qui che credono di essere
               tuoi colleghi. Ma io non sono mica collega di Minghi».
               Sull’immobilismo della sinistra, Vasco dichiara.
               «Quando si è presentato Berlusconi, io avrei portato la
               gente in piazza, bisogna prendere i fucili in mano
               come nel ’48, altroché». (Vasco: meglio l’eroina in farma-
               cia, «Corriere della Sera», 11 maggio 1996).
                  Con Ivano Fossati, c’è stata una micropolemica,
               innescata da Canzone generale, evidente parodia di
               Canzone popolare, alla quale il cantautore genovese ha
               risposto seccamente: «Non ho mai ascoltato quel
               brano, mi hanno detto che è una scemenza».
               (Marinella Venegoni, Vasco mi sfotte? Che scemenza, «La
               Stampa», 16 maggio 2001).
                  Fra il 2003 e il 2004 c’è una polemica con il senatore
               di An Michele Bonatesta, che chiede l’intervento della
               magistratura contro la t-shirt “Legalize” indossata da
               Vasco durante i concerti a Milano del 2003. L’anno
               dopo il senatore si compiace di un Vasco “redento”
               dalla droga, e riceve come risposta un invito a lasciare
               la politica per darsi all’agricoltura.
                  Nel 2007, un’intervista di Zucchero al mensile
               «Max» fa nascere la voce che la sua Un kilo sia polemi-
               camente rivolta a Vasco, ma lo stesso Zucchero si
               affretta a smentire.
                  La polemica più celebre e rumorosa però è quella
               con Ligabue, e arriva all’apice a primavera del 2011.
                  C’è aria di attesa per la stagione estiva dei concer-
               ti, che segna il ritorno negli stadi del Blasco, e vede
               una nuova esibizione di Luciano Ligabue al

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              Campovolo di Reggio Emilia, dopo il primo esperi-
              mento – caratterizzato da qualche problema tecnico –
              del 2005: l’attenzione da parte di stampa e pubblico
              per quella che sarà l’unica esibizione nel 2011 del
              Liga è altissima. E i numeri vantati da promoter e
              organizzatori fanno pensare a “Campovolo 2.0” – in
              programma il 16 luglio sempre a Reggio Emilia –
              come a una rivincita sulla cattiva sorte che macchiò
              con problemi d’impianto audio la prima edizione.
              Pochi giorni dopo l’annuncio dell’evento, più preci-
              samente il 10 aprile, sulla pagina Facebook di Rossi
              compare questo messaggio:

                Ho inaugurato la stagione del parliamoci chiaro e del
                parliamoci forte. Caro Liga, quando avrai scritto anche
                tu quasi duecento canzoni e avrai pubblicato 16 album
                inediti potrai essere messo sul mio stesso piano. Devi
                mangiare ancora un po’ di polenta prima di poterti con-
                frontare con me. (Vasco a Liga: mangia polenta (ma forse è
                uno scherzo online), www. corriere.it, 10 aprile 2011).

                Di fatto, come buttare un cerino acceso in una vasca
              piena di benzina. Sui social network i fan, per bande,
              iniziano una lotta senza quartiere, mentre – in ore via
              via più febbrili – cominciano a muoversi gli organi
              ufficiali. Tania Sachs, come logico, tenta di smorzare
              sul nascere il feud:

                È comparso improvvisamente un post che secondo noi
                non è stato scritto da Vasco ed è quindi erroneamente
                attribuito a lui. L’abbiamo cancellato dalla bacheca ma
                improvviamente ce lo siamo ritrovati in una parte meno
                evidente della pagina ufficiale. Riteniamo sia qualcuno
                che ha voluto fare uno scherzo a tutti e due, anche se anco-
                ra non abbiamo scoperto chi è stato. (http://www.facebo-
                ok.com/vascorossi/posts/10150157710724674).

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                  Vero o falso? Ligabue, ufficialmente, tace, lasciando
               i mormorii al suo staff, per il quale l’attacco è più che
               deliberato, e tutt’altro che opera di un hacker in vena
               di scherzi. L’incidente diplomatico sembra risolto, con
               i due impegnati nelle prove per gli spettacoli dal vivo.
               A tornarci sopra, per primo, sarà il rocker di
               Correggio, incalzato dai giornalisti poche ore prima di
               salire sul palco di Campovolo:

                 È da quando ho riempito il mio primo stadio che sono
                 inseguito da questo confronto. Sono passati quindici
                 anni e ancora, puntualmente, me la ritrovo davanti. Io e
                 Vasco siamo due persone diverse, con due vite diverse,
                 pubblici, caratteri, intenzioni, carriere – e lui, su questo
                 fronte, ha 15 anni di vantaggio, su di me – e età diver-
                 se. In un mondo normale non verrebbero mai fatti para-
                 goni del genere, ecco perché non capisco che si perseve-
                 ri nel confrontarci. Non sono un ingenuo: lui sarà sem-
                 pre il numero uno per tanta gente, io per tanta altra. Su
                 questa faccenda ognuno dovrebbe mettersi il cuore in
                 pace, fan, stampa e tutti quanti. Perché a continuare a
                 parlarne si finisce per crederci. E mi spiace che Vasco,
                 forse, ci stia iniziando a credere, perché sono convinto
                 che su Facebook il messaggio riservato a me l’abbia
                 scritto proprio lui, e non un hacker non meglio identifi-
                 cato. Peccato che lui la veda così, perché per me non c’è
                 mai stato un duello tra me e lui. L’unica gara che faccio
                 è sempre con me stesso, e l’unico interlocutore che
                 sento di avere è il pubblico. (www.rockol.it/news-
                 269012/Ligabue,-Campovolo-2.0–Basta-paragoni-con-
                 Vasco-.-E-a-novembre-il-live)

                 La risposta del Blasco arriverà in due tempi: prima
               – a inizio agosto – per mezzo di uno stralcio di un’in-
               tervista rilasciata a Red Ronnie, pubblicata dal rocker
               di Zocca sempre sulla propria pagina Facebook, dove
               Vasco definisce il suo rivale «un bicchiere di talento in

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