ZERO BARRIERE: LO SPORT E' UNIVERSALE - PER LA SALUTE
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Dai primi del ‘900 ad oggi verso la libertà di espressione attraverso lo sport In un secolo la visione della vita delle persone diversamente abili è completamente cambiata. In gran parte dei paesi avanzati è cambiata l’idea che la società ha di loro… in Italia questo mutamento sta avvenendo ora.
L’inserimento di individui disabili in un contesto sportivo è un fatto relativamente recente. Le prime attività si avviano il 1 febbraio 1944, durante la seconda guerra mondiale, in Gran Bretagna, grazie all’attività pionieristica di Sir Ludwig Guttmann nel centro di riabilitazione motoria di Stoke Mandeville (Aylesbury), non lontano da Londra. I primi paraplegici che si cimentarono nelle varie discipline sportive furono giovani di ambo i sessi appartenenti alle forze armate britanniche, portatori di lesioni midollari per cause belliche.
Da allora non si è tornati più indietro: chi ha disabilità deve potersi esprimere in libertà. L’attività fisica e lo sport fanno bene al corpo, ma soprattutto alla psiche …senza dover diventare necessariamente un atleta professionista.
Prendere coscienza delle proprie abilità residue attraverso lo sport è il modo più naturale ed istintivo per rimanere partecipi nel proprio contesto sociale
E’ necessario che tutta la società ed in particolare le Istituzioni abbiano piena coscienza di questo mutamento. Affinché ciò avvenga è necessario creare esperienze tangibili che educhino le Istituzioni a questo concetto.
In questa ottica, dal 2017 al 2019 (causa COVID non è stato possibile organizzarla nel 2020), la cooperativa sociale ZEROBARRIERE, con la collaborazione del CUS Bari, ha organizzato la manifestazione BARI ZEROBARRIERE – GRAND FINAL ITALIAN PARATRIATHLON SERIES – TROFEO CUS TRIATHLON: una gara di paratriathlon e triathlon che ha portato atleti e paratleti ad affrontare un medesimo percorso di nuoto, ciclismo e corsa, partendo da Pane e Pomodoro, il lido del nostro capoluogo. Pane e Pomodoro zona cambio Percorso carrozzina veloce/corsa Percorso handbike/bicicletta
Il video reportage dell’evento 2019 Una competizione avvincente, nella quale 20 sportivi (numero medio sinora) diversamente abili hanno potuto sentirsi alla pari degli altri 200 normo-atleti. La gara ha visto un pubblico strabiliato dalle capacità dei paratleti. Ma uno dei momenti più significativi è stata la premiazione, comune per normo-atleti e paratleti. Tutti erano felici perché si era insieme.
Questa manifestazione dimostra come una città, diventando accessibile, possa permettere allo sport di creare inclusione. E’ compito delle Istituzioni, delle realtà che agiscono nell’ambito della disabilità e nel settore delle attività ricreative, promuovere la cultura dell’inclusione proponendo occasioni che spingano la società ad esigerla.
Dall’organizzazione di questa manifestazione scaturisce, però, un dato che colpisce: i paratleti erano tutti del centro-nord Italia. Perché? Perché nel centro-nord Italia ci sono strutture che permettono a persone disabili di accedere allo sport. Inoltre, un’organizzazione di professionisti segue il percorso che porterà i disabili a diventare degli sportivi. Centro per gli Sport Paralimpici TRE FONTANE di Roma
Il CUS Bari può diventare la nostra Cittadella dei Parasport Esperienze sportive come la manifestazione BARI ZEROBARRIERE – GRAND FINAL ITALIAN PARATRIATHLON SERIES – TROFEO CUS TRIATHLON sensibilizzano le Istituzioni su questo tema. Così è stato: il CUS Bari, con il sostegno dell’Università, sta progettando 1 km di percorsi accessibili interni alla sua struttura. Il percorso permetterà a persone con disabilità motorie e sensoriali di accedere a tutti i padiglioni: • piscina • campo d’atletica • pontile per la vela • palazzetto di pallacanestro • campo da calcio • vasca per la canoa
Il progresso informatico accresce il valore dell’abbattimento delle barriere architettoniche Il percorso LOGES verrà realizzato con la tecnologia EVOLUTION VET che permetterà, attraverso dei relais inseriti sotto le mattonelle, di fornire informazioni sulle attività del centro sportivo al non vedente, attraverso uno specifico bastone per l’orientamento collegato allo smartphone dell’utente.
Una struttura accessibile deve essere gestita da risorse umane specificatamente formate.
Presentazione a cura di: Marco Livrea Fondatore Cooperativa Sociale ZEROBARRIERE Consigliere Delegato del Sindaco all’Accessibilità Urbana del Comune di Bari Mail: m.livrea@zerobarriere.net m.livrea@comune.bari.it Mob: +39 337833400 Realizzazione tecnica del documento a cura di: Gaia Romeo
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