UCCELLI INCUBAZIONE E NASCITA DEGLI - CLASSE 1 D - Comune di Ponte di Piave
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INCUBAZIONE E NASCITA DEGLI UCCELLI PONTE DI PIAVE A.S. 2020-2021 Scuola secondaria di Primo Grado Ippolito Nievo CLASSE 1^D Prof.ssa Maria Federica Scapinello Prof. Riccardo Giacomini
COS’ É LA COVA? La cova delle uova, anche detta semplicemente cova, nota anche come incubazione, è il processo mediante il quale alcuni animali ovipari (ovvero che depongono le uova) covano le loro uova fino alla loro schiusa. Il termine fa anche riferimento allo sviluppo dell'embrione all'interno dell'uovo. Numerosi e vari fattori sono fondamentali per l'incubazione di varie specie di animali. Negli uccelli il sesso della prole è determinato geneticamente, ma in molte specie è necessaria una particolare temperatura costante affinché la cova sia efficiente. In vari casi, così come avviene ad esempio nel pollame, la cova avviene quando la madre si siede sulle uova. L'azione o tendenza comportamentale di sedersi sulle uova è definita covata.
L’INCUBAZIONE Il periodo di incubazione, ovvero quello che intercorre tra l'inizio dell'incubazione e la nascita dei piccoli, spazia dagli 11 giorni (come nel caso di vari passeriformi di dimensioni ridotte e dei cuculi dal becco nero e giallo) agli 85 giorni (come avviene con l'albatros urlatore e il kiwi). Solitamente, gli uccelli più piccoli tendono a schiudersi più rapidamente, ma ci sono eccezioni e gli uccelli che
nidificano nelle cavità sono costretti a rimanere sul posto per periodi di tempo più lunghi. Tale processo può prevedere consumi di energia notevoli, come confermano gli albatri adulti che perdono fino a 83 g di peso corporeo al giorno durante il mantenimento delle uova.
PERCHÉ UOVA DEPOSTE IN MOMENTI DIVERSI SI SCHIUDEONO CONTEMPORANEAMENTE? Lo sviluppo dell'embrione non avviene dalla deposizione dell’uovo fino all'inizio dell'incubazione. Le uova appena deposte di gallinacei, struzzi e altre specie possono essere conservate per circa due settimane se mantenute al di sotto dei 5 gradi. In alcuni uccelli marini sono stati osservati periodi di sospensione più lunghi. Alcune specie iniziano l'incubazione con il primo uovo, facendo schiudere i giovani in momenti diversi, altri iniziano dopo la deposizione del secondo uovo, in modo che il terzo pulcino sia più piccolo e più vulnerabile alla carenza di cibo, altri ancora iniziano a incubare quando fuoriesce l'ultimo uovo, facendo così schiudere i neonati contemporaneamente.
La chioccia cova per 21 giorni, lasciando il nido solo per brevi periodi (circa 20 minuti), quando ha bisogno di mangiare, di bere o di fare un giro per sgranchirsi le zampe. Dopo 18 giorni, i pulcini inizieranno a forzare il guscio dall'interno per romperlo.
LA SCHIUSA Innanzitutto dobbiamo partire dal fatto che per un pulcino il momento di rompere il guscio e uscire dall’uovo è un momento che necessita di grande sforzo fisico. La schiusa inizia dopo 18 giorni di cova (sia essa naturale, dunque effettuata dalla chioccia, oppure artificiale, e dunque all’interno di un’incubatrice); tra il 19° e il 20° giorno si svolge il processo di fuoriuscita dall’uovo. Mediamente è un processo che richiede circa 24 ore, ma non c’è da preoccuparsi se un pulcino ce ne impiega qualcuna di più ed è bene non intervenire in alcun modo per aiutarlo, riuscirà da solo. In queste 24 ore il pulcino alterna periodi di grande attività e di grande sforzo con periodi di riposo.
Parte essenziale della schiusa è la rottura del guscio dell’uovo; per questa ardua impresa il pulcino si avvale di un piccolo “dente” presente sulla punta del suo piccolo becco, ovvero, appunto, il così detto egg tooth. (Se i pulcini nascono al 19° o al 20° giorno è indice di temperatura d’incubazione elevata. Se i pulcini nascono al 22° o 23° giorno è indice di temperatura d’incubazione bassa.) Una volta che il pulcino è fuoriuscito completamente dall’uovo, impiega circa 24 ore a riposarsi e ad asciugarsi; per questo motivo deve essere lasciato sotto la “mamma chioccia” per questo arco di tempo (nel caso di incubatrice, dopo la schiusa è necessario aumentare un poco l’areazione della macchina al fine di assicurare un sufficiente apporto di ossigeno e, dopo che tutti i pulcini sono nati, è consigliabile abbassare la temperatura a 37,4°C). I pulcini, dopo la nascita (quindi tra il 21° e il 22° giorno), devono ancora finire di assorbire il tuorlo dell’uovo, che è più che sufficiente a nutrirli per altri due giorni circa; non è quindi necessario preoccuparci di somministrare loro alcun tipo di alimento (nel tuorlo c’è tutto quello di cui hanno bisogno).
NIDIFUGHI E NIDICOLI Negli uccelli si distingue fra nidifughi e nidicoli a seconda dello sviluppo che i piccoli hanno all'uscita dall'uovo: NIDIFUGHI sono quegli uccelli che all'uscita dall'uovo sono già provvisti di un "abito di piume" e sono in grado di muoversi o nuotare. Iniziano dunque subito a cercare del nutrimento. Quale esempio abbiamo le anatre, i polli e le quaglie.
NIDICOLI I piccoli nascono nudi e ciechi e devono trascorrere diverso tempo nel nido dove gli adulti portano loro il cibo. A questo gruppo appartengono ad esempio i rapaci diurni e notturni, i picchi, le rondini, i fringillidi, ecc. I nidicoli abbandonano talvolta il nido prima di essere pronti a volare. Questo comportamento lo si osserva ad esempio nel merlo.
COSA FARE SE TROVIAMO UNVOLATILE CADUTO DAL NIDO? Può capitare di trovare questi piccoli apparentemente abbandonati, mentre in realtà si nascondono semplicemente nei pressi del nido dove vengono ancora nutriti dai genitori. E' dunque sbagliato prendere con se questi uccelli in quanto il loro allevamento in cattività è difficile e le loro possibilità di reinserimento con successo in natura, dopo un allevamento manuale, sono deboli. Quando bisogna intervenire? Nella maggior parte dei casi non si deve intervenire, un uccellino ha migliori probabilità di sopravvivere se lasciato nel suo ambiente naturale sotto la cura dei suoi genitori. L'intervento è necessario unicamente quando si è sicuri che esiste un pericolo reale per l'uccello, ad esempio se l’uccellino è ferito, il nido è stato distrutto o i genitori sono morti. Se un giovane uccello è in mezzo a una strada o a portata di un gatto o sotto una pioggia battente, lo si metta al riparo di una siepe o su di un albero. Bisogna poi osservarlo da una distanza di almeno 50 m per un'ora e se i genitori non appaiono per nutrirlo allora si può intervenire.
Naturalmente bisogna subito rendersi conto che i nidicoli sono difficili da allevare e bisogna ricordarsi sempre che il benessere di un animale selvatico non è una gabbia o la nostra casa, ma la libertà nel proprio habitat! Quasi tutti gli animali selvatici sono specie protette e non è quindi possibile detenerli come animali domestici. La miglior cosa è in generale quella di mettere l'uccello al più presto possibile nelle mani di specialisti dei Centri di Recupero per la Fauna Selvatica.
COME ALLEVARE I PULCINI Il guscio dell’uovo è un sottile strato mineralizzato di calcite, che protegge adeguatamente l’embrione del pulcino durante il suo sviluppo; ma non solo. Oltre alla sua funzione protettiva, la sua parziale dissoluzione dall’interno durante l’incubazione delle uova fecondate (o durante la cova naturale), serve come fonte di calcio necessaria per la mineralizzazione dello scheletro del pulcino che va formandosi. Questa parziale dissoluzione interna del guscio, assottigliandolo e indebolendolo, ne facilita anche
la rottura con l’egg tooth da parte del pulcino e, dunque, la schiusa dell’uovo e la fuoriuscita del piccolo (ancora tutto bagnato e che dunque necessiterà di alcune ore per asciugare il piumino e diventare morbido e soffice). Come qualsiasi animale in fase di crescita, un pulcino deve seguire un'alimentazione che equilibri adeguatamente proteine, carboidrati, minerali e vitamine. Il mangime per pulcini appena nati sarà quindi diverso da quello per pulcini in età più avanzata. È sempre bene seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulle schede informative dei vari mangimi e, in caso di dubbio sull'effettiva età di un pulcino, contattare un esperto in grado di determinarla. Per alimentare correttamente un pulcino è fondamentale sapere come scegliere il mangime adatto, come somministrarlo nella maniera corretta ed è altrettanto importante sapere come arricchire la dieta con un mangime per pulcini fatto in casa, in modo da integrare con il tempo tutti gli elementi nutritivi di cui hanno bisogno con la crescita.
ALIMENTAZIONE PULCINI DI GALLINA APPENA NATI Il pulcino che esce dall'uovo ha un aspetto già piuttosto sviluppato ma ha comunque bisogno di calore e di una dieta adeguata. Osservando come mangiano i pulcini appena nati, notiamo che sono già in grado di mangiare da soli ma è comunque sempre meglio incoraggiarli, bagnandogli il becco con l'acqua e avvicinandoli alla mangiatoia. Dal momento che all'interno dell'uovo erano comunque ben nutriti, non è il caso di allarmarsi se per le prime 24-48 ore dall'uscita dall'uovo non mangiano. È importante prestare attenzione a cosa mangiano i pulcini appena nati: necessitano di granaglie, mangimi e farine ben miscelati, in modo che i vari nutrienti siano ben proporzionati in base alla loro fase di crescita. Naturalmente serve sempre un abbeveratoio.
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