Omelia di Padre Giorgio Maria Faré - LA LETTERA DI GESÙ - Veritatemincaritate
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28 Febbraio 2020 Omelia di Padre Giorgio Maria Faré LA LETTERA DI GESÙ Omelia del 28 febbraio 2020 Quest’oggi è il primo Venerdì di Quaresima e siamo chiamati in questo primo venerdì a riflettere sia sul significato del digiuno e della penitenza, sia sul significato di questo primo venerdì, che è un giorno tutto dedicato a far memoria, una memoria orante della Passione di Gesù. 1
Omelia di Padre Giorgio Maria Faré del 28 febbraio 2020 LETTERA DI GESÙ Ascoltando la Prima Lettura, il Signore ci invita ad un digiuno che sia effettivamente un’opera di cambiamento, di maturazione, di evoluzione interiore. Un digiuno che non è assenza di qualcosa, ma è Presenza di Qualcuno. E perché qualcuno sia presente è necessario che noi epuriamo, tiriamo via dal nostro castello interiore tutto ciò che non è Dio. Mi sembra bello leggere un testo che forse non tutti conosciamo, quella che viene chiamata l’unica, vera L ettera di Gesù. E’ un testo molto bello, importante, che nasce dalla preghiera di tre Sante, Santa Elisabetta Regina di Ungheria, Santa Matilde e Santa Brigida. Queste tre Sante, così tanto innamorate del Signore e della sua Passione, decisero di chiedere a Gesù i particolari della sua Passione, spesero giornate intere con penitenze e preghiere, per ottenere questa Grazia dal Signore, e il Signore ad un certo punto apparve loro in Persona per accontentarle, per fornire i dettagli di quanto avevano chiesto. La trascrizione di questo messaggio è stata conservata lungo il corso dei secoli da imperatori, imperatrici cristiane, fino ad arrivare quanto il 5 aprile del 1890 Papa Leone XIII prese visione di questo scritto e decise di benedire questa Lettera. Gesù dice così alle tre Sante: “Sappiate che: il numero dei soldati armati era di 150, quelli mi hanno scortato mentre ero legato erano 23; Il numero degli esecutori di giustizia sono stati 83; 150 i colpi ricevuti alla testa; 108 quelli allo stomaco; i calci alla schiena: 80. Fui trascinato, legato con corde ai capelli, 24 volte; 180 sputi al volto; 6666 volte picchiato sul corpo; 110 volte battuto in testa. Sono stato spintonato e tirato su per i capelli alle 12 in punto; ferito con le spine e tirato per la barba 23 volte; ho ricevuto 20 ferite alla testa; 72 volte sono stato punto dalle spine di rovo; 110 le punture delle spine intorno alla mia testa; spine mortali sulla fronte: 3. In seguito sono stato fustigato e vestito come un 2
Omelia di Padre Giorgio Maria Faré del 28 febbraio 2020 LETTERA DI GESÙ ridicolo re e ferito 1000 volte al corpo. I soldati che mi condussero al Calvario erano 608; quelli che mi sorvegliarono erano 3, e quelli che mi derisero erano 1008; le gocce di sangue che ho versato sono state 28.430.” Questa è la prima parte della Lettera perché poi c’è una seconda parte dove Gesù fa alcuni richiami e alcuni rimproveri. Il Signore chiede che questa Lettera addirittura sia portata addosso, sia portata sempre con sé e lungo i secoli sono stati raccolti molti miracoli legati al portare questa Lettera addosso con sé. Il Signore promette addirittura l’indulgenza plenaria e la remissione dei peccati. Fa cinque promesse molto belle, molto interessanti, oltre a richiamare al fatto che la Domenica non bisogna lavorare. Questa è una cosa essenziale che il Signore richiama in questa Lettera. La seconda parte della Lettera: “Sono disceso dal Cielo alla Terra per convertirvi. Nei tempi Antichi, la gente era religiosa, e le loro messi erano abbondanti, oggi, al contrario, esse sono scarse. Se voi volete raccogliere abbondanti messi non dovete lavorare la Domenica, perché la Domenica dovete andare in Chiesa e pregare Dio di perdonare i vostri peccati. Lui vi ha dato sei giorni per lavorare ed uno per il riposo e la devozione, e per prestare il vostro aiuto ai poveri ed assistere la Chiesa. Quelli che lottano contro la mia Religione e gettano improperi contro questa Sacra Lettera saranno da me abbandonati. Al contrario, quelli che porteranno con sé una copia di questa lettera, saranno liberati dalla morte per annegamento e dalla morte improvvisa. Saranno liberi dalle malattie contagiose e dai fulmini, non moriranno senza confessione e saranno liberati dai nemici e dalla mano dell’autorità ingiusta, dai maldicenti e dai falsi testimoni.Le donne nei pericoli del parto, tenendo 3
Omelia di Padre Giorgio Maria Faré del 28 febbraio 2020 LETTERA DI GESÙ quest’Orazione con sé, supereranno immediatamente le difficoltà. Nelle case in cui è tenuta tale Orazione, non succederà mai nulla di diabolico, e la Benedetta Vergine apparirà quaranta giorni prima della sua morte alla persona che custodisce quest’Orazione su di sé. A quei fedeli che reciteranno per tre anni ogni giorno due Pater noster, Gloria ed Ave Maria, in onore delle lacrime di sangue che ho perso, concederò le seguenti grazie: 1. L’indulgenza plenaria e la remissione dei vostri peccati. 2. Sarete liberati dalle pene del Purgatorio. 3. Se doveste morire prima di completare i menzionati tre anni, per voi ci sarà la stessa sorte come se li aveste completati. 4. Avverrà, nell’ora della vostra morte, come se aveste sparso tutto il vostro sangue per la Santa Fede. 5. Discenderò dal Cielo per raccogliere le vostre anime e quelle dei vostri familiari, fino alla quarta generazione.” Quest’oggi volevo soffermarmi però sulla prima parte. Tutti questi numeri che cosa dicono a noi? Ci dicono l’Amore. L ’Amore non si dice a parole, l’Amore si dice così. L’Amore si racconta in questo modo, con un corpo assolutamente spezzato, con un corpo svenato dove tutto viene dato. Quando siamo qui in Cappellina, oggi, come in tutte le altre occasioni, anche se non c’è nessuno davanti a me, quando predico ho sempre davanti questo grande Crocifisso, posto sulla parete di fronte a me. Questo bellissimo Crocifisso fa riflettere, perché quando si predica la Parola di Dio, guardando la Croce, guardando il Signore, uno si domanda: 4
Omelia di Padre Giorgio Maria Faré del 28 febbraio 2020 LETTERA DI GESÙ Io dove sto rispetto a questa vita che mi interpella in modo così radicale? Anche in questi giorni di così grande sofferenza, sia per le persone ammalate, sia per l’assenza della Santa Messa, quello che noto, leggendo qua e là, è sempre questo grande spirito di polemica, di critica, di rivalsa, di astiosità, di avversione, anche tra di noi credenti, una critica continua, una polemica, una assenza di carità terribile e mi chiedo, guardando il Crocifisso, leggendo questi numeri, questa Lettera dove il Signore ha voluto essere così dettagliato con queste tre Sante, mi chiedo: Ma Gesù cosa farebbe al nostro posto? San Pio da Pietrelcina cosa farebbe al nostro posto? Si metterebbe a vivere nella ribellione, nella disobbedienza, in questa acredine, in questa critica, in questa polemica, in questo dire male di tutto e di tutti? A me sembra che la contemplazione del Crocifisso ci chiami tutti ad un atteggiamento di grandissima umiltà, di grandissima obbedienza, di grandissimo affidamento verso Dio, in un atteggiamento esattamente al contrario di quello che si vede molto spesso oggi e si ascolta molto spesso, come se volessimo fare i geni, quelli speciali, i brillanti, quelli che vedono meglio degli altri, quelli che stanno sopra le regole, quelli che capiscono quello che tutti gli altri poveretti non capiscono. Santa Teresina voleva mangiare alla mensa dei peccatori il pane duro dell’incredulità, lei scrisse così, noi invece abbiamo mille pretese su ben altro. Mi sono detto: 5
Omelia di Padre Giorgio Maria Faré del 28 febbraio 2020 LETTERA DI GESÙ Chissà perché portare questa Lettera addosso, sul petto, con sé ha dato tutti questi miracoli? Probabilmente perché noi non siamo più abituati a portare con noi il Vangelo. Se noi portassimo con noi il Vangelo sempre, che Grazia sarebbe per la nostra vita! Se avessimo con noi sempre la Parola di Dio, la meditazione costante della Passione di Gesù, come dicevano i Santi, come diceva Santa Teresa di Gesù, come diceva San Francesco D’Assisi, la meditazione costante della Parola del Signore, soprattutto della sua Passione. Noi quante volte siamo stati colpiti in testa per amore di Dio? Noi quante volte abbiamo ricevuto le spine nel capo? Quante gocce di sangue abbiamo versato per Gesù? Lui 28.430, noi quante? Noi quanti soldati armati ci hanno condotti al supplizio? Quante volte siamo stati sputati in volto per amore di Dio? Penso che per tutti noi si estenda nuovamente questa richiesta, questo invito del Signore alla conversione. La seconda parte della Lettera comincia proprio così: “Sono disceso dal Cielo alla Terra per convertirvi.” Il Signore è venuto per questo, è venuto per convertirci, per richiamarci a ciò che è vero, per richiamarci a Lui. Usiamo questi giorni, questo tempo anche di silenzio forzato, per dedicarci maggiormente alla m editazione della Passione, per stare di più davanti al Tabernacolo, per stare di più a tenere compagnia al Signore. Oggi probabilmente non ci saranno le Vie Crucis nelle Chiese, ma ciascuno 6
Omelia di Padre Giorgio Maria Faré del 28 febbraio 2020 LETTERA DI GESÙ di noi la può fare per conto suo, ciascuno di noi può meditare per conto suo la Passione di Gesù, può contemplare il Volto Santo, questo Volto così tanto oltraggiato. Chiediamo in questo giorno la Grazia a San Giuseppe, perché Domenica, il 1° di marzo, inizierà il Sacro Manto di San Giuseppe, che vi invito a fare, 31 giorni concentrati su queste bellissime preghiere. Santa Teresa D’Avila diceva di rivolgersi con grandissima fiducia a questo Santo potentissimo. 31 giorni da dedicare a S.Giuseppe, pregandolo con la preghiera del Sacro Manto che è una devozione stupenda, le orazioni sono bellissime, pregarlo per chiedere questa liberazione dal male fisico e dal male spirituale, questa conversione profonda dell’anima che comporti anche una sanità del corpo. Sia lodato Gesù Cristo. Link audio omelia https://t.me/VeritatemfacientesinCaritate/3106 Seguici anche su Twitter: https://twitter.com/veritatem_c/status/1233329863869829120?s=21 Link del sito dove trovare tutte le omelie: https://www.veritatemincaritate.com/category/omelie/ 7
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