Tutto l'Acquedotto Storico in quattro percorsi - 1 Cavassolo - Molassana 2 Anello del Geirato 3 Molassana - Staglieno 4 Manin - Porto Antico ...

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Tutto l'Acquedotto Storico in quattro percorsi - 1 Cavassolo - Molassana 2 Anello del Geirato 3 Molassana - Staglieno 4 Manin - Porto Antico ...
Tutto l’Acquedotto
Storico in quattro
percorsi.
1   Cavassolo – Molassana
2   Anello del Geirato
3   Molassana – Staglieno
4   Manin – Porto Antico
Tutto l'Acquedotto Storico in quattro percorsi - 1 Cavassolo - Molassana 2 Anello del Geirato 3 Molassana - Staglieno 4 Manin - Porto Antico ...
Sostenibilità

È questa la parola che ha aperto il 2022,          Spesso associamo all’idea di sostenibilità      Ma quando si parla di sostenibilità
è questa la parola che ha accompagnato i           ed “impatto zero” immagini futuristiche di      ambientale, non possiamo non dedicare il
sogni e le speranze di ripresa dopo la             tecnologie che di fatto sono ancora in fase     nostro primo pensiero al più importante
terribile pandemia del 2020. Un evento che         di studio e saranno disponibili in un futuro    degli “elementali”, simbolo stesso della vita:
ci ha dato la possibilità di ripensare il nostro   sicuramente vicino ma non ancora                l’acqua.
stile di vista su questa Terra per percorrere      imminente.
assieme la strada verso un nuovo futuro                                                            L’acqua che sgorga dal ventre della
ecologico e sostenibile.                           Eppure, almeno per la mobilità, esiste una      montagna, l’acqua per la quale l'umanità ha
                                                   soluzione immediata ed alla portata di tutti:   costruito imponenti opere per trasportarla
Una sostenibilità che passa sia attraverso i       il trasporto pubblico collettivo. Un modo di    sino nel cuore delle città, l’acqua che sfocia
comportamenti collettivi che, soprattutto,         muoversi non solo ecologico ed economico,       nel mare, dal quale nacque la vita e dal
quelli individuali: un modo di vita sostenibile    ma un tipo di mobilità che permette di fruire   quale il ciclo stesso dell’acqua ha la sua
che possiamo e dobbiamo per tanto                  delle bellezze storiche e turistiche della      origine.
adottare nelle azioni di tutti i giorni.           nostra Superba Genova in maniera più
                                                   versatile e dinamica del mezzo privato.         Allora quale miglior modo per vivere questa
Una sostenibilità che può e deve essere                                                            nuova avventura dell’Umanità se non un
vissuta non solo come dovere sociale, ma           Il trasporto pubblico permette di vivere        viaggio ideale che, partendo dalle sorgenti
che può rappresentare una nuova                    esperienze impensabili con il mezzo privato,    che sgorgano dai monti dell’entroterra di
opportunità di vivere e scoprire la nostra         diventando esso stesso storia ed attrazione     Genova, ci farà inseguire il corso dell’acqua
Città.                                             turistica.                                      attraverso tutta la città sino al mare,

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calcando il percorso dell’Acquedotto            Passo dopo passo, lungo questo itinerario     Buon viaggio
Storico e che ci permetterà di rivivere la      avremo la possibilità di percorrere assieme
storia di Genova attraverso il trasporto        la strada verso il nostro futuro.
pubblico.
Uno strettissimo rapporto quello tra
Genova, l’Acquedotto Storico ed il trasporto
pubblico che si concretizza nel sincretismo
tecnico e storico rappresentato dalla
funicolare di Sant’Anna, primo impianto di
risalita di Genova inaugurato il 26
novembre 1891 ed alimentato proprio con
le acque dell'Acquedotto Storico.

La strada verso il futuro è quindi tracciata,
ed ha il colore verde della natura e blu
dell’acqua, ha il candore del sorriso dei
nostri figli ai quali abbiamo il dovere di
consegnare un mondo migliore, un mondo
nel quale l’Uomo e la Natura saranno una
cosa sola.

                                                Ponte Sifone sul torrente Geirato                            3
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Come si usa la guida

PEDEstriBUS Acquedotto Storico è una            Sono inoltre descritte altre tratte ad oggi      Lungo il percorso sono comunque presenti ed
guida nata per consentire di scoprire tutto     non percorribili oppure di difficoltà non         indicati numerosi ulteriori accessi ed uscite
l’acquedotto storico da Cavassolo fino al        compatibile con il resto del percorso ma         che inerpicandosi in suggestive creuze e
Porto Antico utilizzando i mezzi pubblici.      comunque di rilevante valore storico.            pittoreschi borghi conducono al fondovalle
Sono state scelte quattro tratte, tutte con     Per ogni tratta sono indicate le linee in        ovvero consentono l’accesso all’acquedotto
partenza ed arrivo, dai principali capilinea:   partenza ed arrivo ai capi della tratta          lungo tutto il suo sviluppo.
                                                stessa, tutte le linee urbane ed extraurbane     Per l’itinerario che da Manin conduce al Porto
Prato, Molassana
                                                intersecate dal percorso ed accessi/uscite       Antico, sviluppandosi nel centro città, sono
Staglieno (Cimitero Monumentale),
                                                intermedi per i quali sono indicati il nome      indicate solo le linee di inizio e fine del
Manin (Ferrovia Genova-Casella),
                                                ed il codice AMT sia in direzione centro che     percorso e tutti gli impianti storici incontrati,
Caricamento (Porto Antico).
                                                in direzione periferia: questo permette          veri protagonisti di questa tratta. Anche in
Prima tratta:                                   all’escursionista di poter pianificare il         questo caso tramite l’app di AMT si possono
Cavassolo – Molassana Km 7                      proprio viaggio utilizzando l’app AMT per        verificare i transiti degli autobus, orari di
                                                verificare orari e transiti dei mezzi pubblici.   apertura degli ascensori e corse degli impianti
Seconda tratta:
                                                                                                 storici per un’esperienza di viaggio ottimale.
Anello del Geirato Km 6                                                   La APP AMT è
                                                                                                 Le rappresentazioni grafiche dei percorsi
Terza tratta:                                                             disponibile nelle
                                                                                                 non sono in scala ma hanno il solo scopo
Molassana – Staglieno Km 8                                                due versioni,          di descrivere l’itinerario nel suo sviluppo
                                                                          per Android e          generale, indicare i punti salienti e gli
Quarta tratta:                                                            iOS.                   accessi pincipali alla rete di trasporto
Manin – Porto Antico Km 3,5                     Inquadra il QRcode per scaricare la APP.         pubblico.
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Esempi di cartelli indicatori

       Scarica l’app AMT   Scarica la guida completa in PDF
                                                                                                 STENCIL   Scarica l’app AMT   Scarica la guida completa in PDF

                                                                Questo
                                                                 Questoprogetto
                                                                         progetto èèstato
                                                                                      stato                                                                         Questo
                                                                                                                                                                     Questoprogetto
                                                                                                                                                                             progetto èèstato
                                                                                                                                                                                          stato
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                                                              昀nanziato  con il
                                                                             il contributo
                                                                                contributodidi                                                                     昀nanziato con
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La segnaletica
Pedestribus
Su tutte le fermate indicate sulla guida
sono presenti cartelli e stencil che vi
guideranno fino alla segnaletica ufficiale
dell’Acquedotto “bollo blu”.

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Accessi pedonali all’Acquedotto Storico

n   Via Raitano - Via B. Da Porto -    n   Via Lucarno - Salita dei Muli   n   Via Fossato Cicala -
    Via Castello di Struppa - Filtri                                           Salita della Liggia
                                       n   Via Giro del Fullo -
n   Via G. Raitano - Via B. Da Porto       Salita San Bazà                 n   Salita ai Molini di Cicala
    Salita Ruinà - portale Barabino
                                       n   Via Giro del Fullo -            n   Salita Preli - Via Lodi
n   Via Ritale - Salita Scaglie -          Via Costa di San Siro
    Via Trossarelli                                                        n   Via Lodi - Salita della Chiappa
                                       n   Via Bosco di Molassana -
n   Via B. Da Porto -                      Via Chiesa di Molassana         n   Salita alla Chiesa di Staglieno
    Via P. Partenopeo -
    Sal. Inf San Cosimo -              n   Salita G. M. Cotella -          n   Via Sup. del Veilino -
    Via Trossarelli                        Via San Felice                      Sal. San Pantaleo
n   Via Trossarelli - Via B. Fazio -   n   Crosa dei Morchi
    Sal. Calanca - Via Gambonia
                                       n   Salita alla Chiesa
n   Via Rio Torbido -                      di San Gottardo
    Salita Massiglione

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L’ Acquedotto Storico, 22 km di “Via dell’Acqua”

Dalla Presa di Bargagli, seguendo la             realizzato a mezza costa (130 m Sanl.m.)        cittadini ed Associazioni di nostalgici ed
Valbisagno a mezza costa del tracciato           raccogliendo le acque dei rivi fino alla valle   appassionati del territorio decidono di
dell’Acquedotto Storico (u cundutu, come         del Veilino (Staglieno).                        rianimare questo prezioso patrimonio del
dicono i genovesi), giunge a Via delle           Nel 1355, prosegue fino alla Valle del           nostro territorio. A partire dal 2005 11
Ginestre per poi proseguire nel centro           Trensasco e successivamente, a partire dal      associazioni riunite in un coordinamento,
cittadino fino al Porto Antico.                   1623 conclude il suo prolungamento alla         promuovono una prima serie di iniziative
                                                 Presa di Bargagli, sfruttando ogni              volte al recupero e alla valorizzazione
Tutto ha inizio attorno al 202 A.C. in epoca     captazione proveniente dai rivi dell’intera     dell’Acquedotto Storico coinvolgendo le
Romana, quando Genova sentì l’esigenza di        vallata.                                        Istituzioni (Municipio, Comune, Provincia,
rifornirsi di più acqua per il rifornimento                                                      Regione, Sovrintendenza).
delle navi, per il funzionamento dei mulini e    L’Acquedotto Storico, per problemi di
degli opifici. Fu costruito un primo              stabilità del terreno, da subito è un           Da allora, innumerevoli sono state le attività
acquedotto che dall’attuale Giro del Fullo a     continuo cantiere confermato dalle tante        culturali ed escursionistiche che hanno
Molassana, sfruttando un bacino d’acqua          successive opere di deviazioni di percorso      coinvolti gli insegnanti di ogni ordine e
del lago Dragonarius, per circa 7 km,            tramite gallerie, ponti canale e sifone,        grado dalle scuole materne all’Università,
giungeva in città ai piani di Sant’Andrea.       opere di consolidamento effettuate fino al       con la collaborazione delle più svariate
Agli inizi degli anni mille a seguito            1951, anno in cui cessò la sua funzione di      Associazioni presenti sul territorio, illustri
dell’espansione dell’abitato cittadino in zona   rifornitore d’Acqua a Genova e venne            esperti storici ed ambientali e l’adesione
collinare e dell’aumento del traffico             abbandonato al degrado fino ai primi anni        delle aziende e commercianti in qualità di
portuale, si progettò un nuovo acquedotto        del nuovo millennio quando alcuni privati       sponsor.

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Nel 2015 con la riscoperta, da parte di una    Speleoclub Gianni Ribaldone, Trash team,       La storia del “cantiere” della Via
decina di Volontari del tratto del Geirato     Associazione culturale Giano).                 dell’acqua, quindi continua anche con
dell’acquedotto del 1600 abbandonato con                                                      Voi che tramite questa guida vi
la costruzione del ponte sifone sul Geirato,   Sempre nel 2020 arriva anche la pandemia       apprestate a percorrerla con il rispetto
gli sporadici interventi di manutenzione e     del Covid19 che, per la via dell’Acqua,        e la consapevolezza del valore di ciò
recupero dei manufatti, si intensificano.       produce due effetti; il primo positivo, la     che vi circonda.
                                               scoperta o la riscoperta di questa
Si arriva al 2020, quando con il supporto      prestigiosa opera da parte di migliaia di
del Municipio IV Media Valbisagno, si          genovesi impossibilitati ad uscire dal
costituisce la “Federazione delle              territorio regionale; ed il secondo negativo
Associazioni per la Tutela e Valorizzazione    per il rinvio a fine pandemia degli eventi in
dell’Acquedotto Storico” attualmente           programma e di molti interventi previsti
composta da 18 Associazioni (GAU odv e         dalla Federazione e dai numerosissimi suoi
aps, associazione Culturale Antico             Volontari.
Acquedotto, ANPI Struppa, Gruppo Scout
Genova 20, Confraternita San Giovanni          Nel marzo 2021 la Federazione ha avviato
Battista , CRC SERTOLI, CAI ULE, CAI           una collaborazione col Comune di Genova,
LIGURE, AIB Valbisagno, ARCI Pino,             per un progetto di restyling completo
Teatro dell’Ortica, Nuovo CIEP, Amici di       dell’Acquedotto Storico.
Pontecarrega, Centro Studi Sotterranei,

                                                                                                                                         9
Tutto l'Acquedotto Storico in quattro percorsi - 1 Cavassolo - Molassana 2 Anello del Geirato 3 Molassana - Staglieno 4 Manin - Porto Antico ...
La storia e la cronologia

Si ha testimonianza di un primo acquedotto       e sostituito con un nuovo tracciato disposto    Nel 1355 il punto di inizio dell'acquedotto
genovese di età romana, costruito intorno        ad una quota più elevata e capace anche di      venne spostato a monte presso la frazione
nel 202 a.C. sotto il pretore Spurio             alimentare ulteriori e più adeguati mulini      di Trensasco, il nuovo ramo dell'acquedotto
Lucrezio, che si sviluppava già sulla sponda     lungo il suo percorso.                          fu realizzato da Marin Boccanegra, della
occidentale del torrente Bisagno, allora                                                         famiglia del capitano del popolo Guglielmo.
chiamato Feritore (Fortor in latino).            Il primo tracciato dell'acquedotto medievale
Nell'area di Molassana, tra il "Giro del         captava le acque del torrente Veilino,          Contemporaneamente venne ampliato il
Fullo" e il monte Montanasco, avvenne la         affluente del Bisagno, sopra la necropoli di     canale nella parte bassa e venne costruito
prima captazione di acque dal Fortor             Staglieno.                                      nel 1355 il ponte canale di Sant'Antonino,
arricchite dai corsi d'acqua provenienti dalla   Questo primo acquedotto medievale               come indicano le lapidi murate sulle sue
val di Lentro e da altri affluenti minori.        consisteva in un canale a pelo libero con       arcate, ancor oggi visibile vicino al casello
Sulle alture sopra il Giro del Fullo una         pendenza costante del 2‰. Secondo taluni        autostradale di Genova Est.
cascata formava il Lacus Dragonarius, dal        studiosi fu realizzato già attorno al 1050,
quale l'acqua veniva portata mediante            ma la prima attestazione scritta                La penuria idrica portò nel 1491 alla
fossati e condotte fino al piano di               dell'acquedotto risale al 1295 per riuscire a   creazione del Magistrato delle acque, che
Sant'Andrea effettuando un percorso di           intercettare le acque dei rio Campobinello e    preparò una specie di piano regolatore
sette chilometri.                                del rio Poggetti sul Veilino.                   volto all'incremento delle risorse
                                                                                                 innanzitutto sul tratto esistente, mediante la
L’originario impianto romano, venne              Nel 1303 si realizza il ponte canale di San     costruzione di canali laterali per captare
definitivamente abbandonato nell’XI secolo        Pantaleo.                                       ulteriori corsi d'acqua.

10
Alla fine del medioevo, oltre alle prese di      Bargagli, deciso nel 1623 fu attuato in          Il 16 gennaio 1660 il magistrato deliberò la
Presa Poggetti e di Trensasco                   pochi anni. La località si chiamava in           costruzione del ponte sifone del Geirato,
funzionavano le prese di Sant'Antonino (XII     precedenza "Schienadasino" e venne               che sarebbe stato il primo ponte sifone
secolo), Campobinello (XIII secolo), Cicala     chiamata "La Presa" proprio perché era           della storia.
(1350), Figallo e le due di San Pantaleo.       diventata il principale luogo di captazione
Nel 1623 iniziano i lavori per prolungare       dell'acquedotto cittadino.                       Nello studiarne il funzionamento, ingegneri
l’acquedotto da Trensasco a Cavassolo e di      Il ponte canale di Cavassolo finito nel 1630,     genovesi ebbero lunghi carteggi con
lì fino a Schienadasino (La Presa di             a sei arcate su pilastri con basamento           Galileo Galilei, carteggi di cui si ha
Bargagli).                                      quadrato rastremati verso l'alto e cruciformi,   testimonianza, venne deliberata la
                                                è lungo 95 m, scavalca a 32,65 metri di          costruzione di un ponte sifone con tubature
La prima pietra del nuovo, mirabile e ardito    altezza il torrente Concasca.                    in marmo.
acquedotto sul Rio Torbido venne posta          Lo schema architettonico è simile a quello
proprio nella struttura di questo ponte il 17   degli altri 2 ponti-canale sempre                L’avvio dei lavori del ponte sifone del
maggio del 1623, lungo 130 m a sette            seicenteschi, su Rio Torbido e Geirato.          Geirato avvenne soltanto nel 1772 per
arcate, per mano dell’architetto Aicardo.       Nel 1639 entra in funzione “La Presa” di         concludersi cinque anni più tardi senza aver
Poco oltre i filtri, all’imbocco del ponte, si   Schienadasino.                                   risolto in via definitiva alcune questioni
trovano due mulini analoghi a quelli di         Nel 1641, appena entrato in funzione, il         legate all’efficienza delle tubazioni in ferro
Cavassolo, realizzati nel 1825.                 “giro del Geirato” presentava gravi problemi     che non sopportavano la pressione
Il prolungamento dell'acquedotto da             di stabilità. Attorno al 1650 G.B. Costanzo      dell’acqua.
Trensasco alla frazione La Presa di             propose l'abbandono del giro.

                                                                                                                                                 11
Nel 1785-86 viene realizzato il ponte            Nel 1817 viene realizzato un ponte di 19          Il 13 novembre 1837 iniziò la costruzione
canale sul rio Figallo, presso Via Lodi, a       arcate e dieci metri di altezza sul rio           del ponte sifone sul Veilino (Staglieno)
cinque arcate in sostituzione di quello posto    Consiglieri.                                      ultimato nel 1842, opera del Barabino. Già
più a monte risalente al tracciato del XIV                                                         dal 1830 si sentiva il bisogno di
secolo.                                          Anche questo ponte canale venne costruito         abbandonare il tratto di acquedotto che
Soltanto nel 1793, quando vennero posati         in sostituzione del vecchio percorso i cui        aggirava la valle del Veilino (lungo 3400
nei giunti degli speciali cerchi in metallo,     resti sono ancora visibili più a monte.           metri) perché deteriorato e non più
l'acqua del Geirato poté finalmente                                                                 riparabile a causa della natura franosa del
giungere a Genova. Questa maestosa               Nel 1825 sotto la direzione di Carlo              terreno su cui poggiava.
opera venne consacrata per tutto il secolo       Barabino si captarono anche le acque del          Nel 1841 venne realizzata la derivazione sul
successivo come un magnifico esempio              rio Torbido.                                      torrente Concasca che è posta sul retro di
della tecnica idraulica, nonché un pregevole     Nel 1827 si realizza il ponte canale sul rio      due mulini (attualmente C. Piloni) e si
manufatto architettonico.                        Piaggetto.                                        sviluppa verso l’interno della valle per circa
                                                                                                   1200 metri.
Il Ponte sifone sul Geirato che supera un        Nel 1830 venne realizzata, su disegno del
dislivello di 50 metri, ha 14 arcate, 640 m di   Barabino la galleria della Ruinà, ovvero          Dopo il 1878, in corrispondenza di via
lunghezza e si allaccia alle estremità con il    “rovinata”, (il cui nome deriva da quello della   Inferiore Gambonia, un tratto del vecchio
più antico condotto. Ai due estremi del          località, nota per le ricorrenti frane) che       tracciato venne abbandonato in quanto più
ponte vi sono due vasche di                      termina dopo 150 metri di percorso                a monte venne realizzata la galleria
compensazione con i relativi filtri.              sotterraneo.                                      Gambonia lunga ben mezzo chilometro.

12
Nel 1900, si sostituisce la copertura           1957 Amga costruisce l'impianto di Prato e        ponte, rimasto inagibile per decenni, i tubi
dell’acquedotto con grandi lastre di luserna    viene recuperata la parte a monte                 in loco risalgono alla primissima rivoluzione
decisamente più sottili e facili da rimuovere   dell'acquedotto.                                  industriale inglese.
rispetto agli antichi rivestimenti in pietra
locale.                                         1966/1967 demolizione di un tratto                L'8 ottobre 2006 si è svolta la prima
                                                acquedotto per realizzazione svincolo             grande festa dell'Acquedotto in cui i
Si tratta dell’ultima grande opera realizzata   Genova Est.                                       volontari delle diverse associazioni si sono
per l’acquedotto, le cui acque nel 1917                                                           adoperati per ripulire tratti significativi del
vengono dichiarate “non potabili” anche se      1989-1992 potenziamento acquedotto tra            percorso e le aree limitrofe, coinvolgendo la
continueranno ad alimentare parecchie           La Presa e Cavassolo.                             cittadinanza con gite e stand gastronomici.
fontane e lavatoi del centro cittadino fino al
1951.                                           Ancora oggi il tratto più a monte del
                                                condotto, quello dalla presa ai filtri di Prato,
1905 costruzione di una galleria filtrante       realizzati nel 1957, è in uso e gestito
alla presa del rio Lavena.                      dall'attuale società delle acque.

1946 costruzione della galleria serbatoio di    Nel 2004, anno di Genova capitale
monte Castellano.                               europea della cultura, viene ristrutturato il
                                                ponte sifone del Veilino. Questo primo
                                                intervento permette tuttavia di accedere al

                                                                                                                                                   13
Notizie, tecnica e curiosità

L'acqua era utilizzata per le necessità degli    Caterina, Porta Soprana, passava per il          Considerata la quota dell'acquedotto alla
abitanti, per rifornimento delle navi e          colle di Sarzano per finire alla cisterna delle   presa, 145,20 m, e quella alle mura dello
durante il percorso anche come forza             Grazie, presso la Chiesa di San Maria delle      Zerbino, 81,50 m, la pendenza media su 28
motrice di molini e opifici.                      Grazie la Nuova.                                 km è di 0,22% .

In città l'acquedotto si divideva in due rami:   I portici di Sottoripa sono costruiti sulle      Dal canale l’acqua raggiungeva le utenze
quello principale (detto di Ponente o di         arcate dell'acquedotto che portava acqua         pubbliche e private attraverso dei semplici
Castelletto) entrava in città dall'attuale       alle navi ed anche i palazzi in cui hanno        tubi in ottone fuso, detti bronzini, l’acqua
Piazza Manin, da dove proseguiva fino a           sede a piazza Corvetto l'amministrazione         alimentava delle piccole vasche dette
Castelletto seguendo il tracciato che sarà       della città metropolitana di Genova e la         troglietti dalle quali, attraverso delle ulteriori
poi ripreso dalla Circonvallazione a Monte.      prefettura, la porta dei Vacca, la fontana di    tubazioni, giungeva alle cisterne degli
                                                 Piazza Sarzano, le mura dell'Acquasola e il      utenti.
Di qui scendeva in via Cairoli e di qui a        Campo Pisano sono pezzi storici di Genova
Porta dei Vacca. Poi seguiva la linea di         realizzati su strutture del condotto.            Nel 1437 fu ordinato di scolpire su tutti i
costa (l'attuale Sottoripa) per finire alla                                                        bronzini lo stemma del comune onde
Fontana del Cannone nel Molo Vecchio. Il         Nel caso genovese, la pendenza media del         evitare il furto degli stessi.
ramo secondario (detto di Levante o delle        probabile percorso romano è stata stimata        Ogni bronzino apparteneva ad un legittimo
Fucine) si staccava all'altezza dell'attuale     in 0.3 % contro lo 0,2% del tracciato            proprietario ed era contraddistinto da un
corso Magenta e scendeva verso il                medioevale (Veilino) a pelo libero.              numero, identificativo del proprietario
convento dei Cappuccini, salita Santa                                                             stesso; dal 1741, viene invece adottata una

14
numerazione specifica mediante
l’apposizione di una targa in marmo riferita
a ciascun bronzino. Non erano comunque
in molti ad avere la proprietà di un bronzino
(tanto meno di più bronzini!) e la fornitura di
acqua per la città veniva in larga parte
attraverso fontane e vasche pubbliche che
erano alimentate dall’acquedotto attraverso
tubi in marmo detti cannoni; questi,
pescando l’acqua dal fondo del canale, la
immettevano nelle utenze pubbliche. Nei
periodi in cui nell’acquedotto vi era
abbondanza di acqua, questa veniva fatta
tracimare attraverso degli spandenti che
consentivano un ulteriore
approvvigionamento.

                                                  Ponte Canale sul torrente Geirato   15
L'unità di misura usata per la misurazione      considerevole la lunghezza dell’originario         diviso in dieci parti chiamate custodie,
dell'acqua da vendere era il bronzino (oncia    tracciato.                                         ognuna delle quali segnalata da un cippo in
d'acqua). Rappresentava il volume d'acqua       Il cartografo Matteo Vinzoni nel 1729              marmo.
che può passare in un'ora da un tubo di         illustra nel suo atlante, commissionato dal
ottone di forma cilindrica del diametro di m    Magistrato dei Padri del Comune, il tratto di      I custodi erano dodici e ognuno provvedeva
0,0124 e lungo m 0,112, il quale era            acquedotto che dalla Presa arrivava fino            alla manutenzione del tratto a lui assegnato
innestato nella parete a 5 cm al fondo          alle mura della città (Mura dello Zerbino).        ed alla sorveglianza denunciando gli abusi.
dell'acquedotto e posto orizzontalmente alla    L'Atlante formato da dieci grandi tavole           Dopo la costruzione dei ponti sifone
direzione dell'acqua.                           tratte dalla planimetria dell'acquedotto,          (Geirato 1777 e Veilino 1842) e il
                                                contiene un rilievo esemplare dei caratteri        conseguente accorciamento
In epoca industriale si giunge anche a          architettonici e urbani.                           dell'acquedotto (10 km circa) i cippi in
limitare l’altezza dei ponti sfruttando il                                                         marmo vennero riposizionati nel modo in
principio dei vasi comunicanti e                Ogni tavola corrisponde a una custodia e           cui sono giunti sino a noi.
mantenendo l’acqua in pressione all’interno     riporta fedelmente e in dettaglio, oltre al        Nel 1788 l'acquedotto azionava fuori città
delle tubature: sono nati da questo principio   tracciato dell'acquedotto, gli oratori, le ville   oltre quaranta mulini.
i due maestosi ponti sifone sul rio Geirato     ed altri edifici storici dislocati lungo il
(concluso nel 1777) e sul Veilino (1842)        percorso.                                          Nel 1835 l’acquedotto, nei suoi oltre trenta
che hanno permesso di rinunciare ad alcuni                                                         chilometri di sviluppo lineare, serviva quasi
tratti dell’antico percorso ormai in cattive    Secondo il rilevamento che il Vinzoni fece         1200 bronzini e 110 pozzi, azionando ben
condizioni, riducendo in modo                   nella sua planimetria, tutto questo tratto era     48 mulini.

16
In una relazione del 1866 risulta che il        L’acqua passa poi attraverso una serie di       veniva azionata mediante un meccanismo
volume d'acqua convogliato dall'acquedotto      filtri più sottili che trattengono ulteriori     contenuto all’interno di una casetta.
in città aveva una portata massima di 1500      impurità.
m3/h e una portata minima di 650 m3/h,                                                          Lungo il percorso si trovano anche i resti di
con un gettito medio orario di 1075 m3.         Lungo l’acquedotto si trovano piccole           alcune fontane azionate da una pompa che
                                                costruzioni coperte a volta che alloggiavano    prelevava l’acqua dal sottostante canale e
Lungo tutto il percorso vi sono parecchie       i rudimentali filtri a cataratta (un cestello    lavatoi che ricevevano l’acqua per caduta
entrate chiamate lumache che servivano          metallico immerso nel canale che veniva         ed erano posti a una quota inferiore
per ispezionare l'interno del canale.           estratto per essere ripulito).                  rispetto al canale.

L'altezza sul livello del mare della presa è    I filtri erano disposti in prossimità delle      La lunghezza dell'acquedotto (oggi
145,20 m. alle mura dello Zerbino è 81,50 m.    prese, dei ponti e comunque erano               percorribile) da Cavassolo a Via delle
                                                disseminati lungo tutto il percorso; anche le   Ginestre è di circa 20 km.
L’acqua proveniente dal corso naturale è        vasche di compensazione dei ponti sifone
soggetta a un primo grossolano filtraggio        erano dotate di un sistema di filtri.
attraverso semplici inferriate metalliche che
impediscono l’immissione nel canale di          In prossimità di fossati e vallette vi erano
legni, arbusti e altro materiale.               delle chiuse che regolavano la portata del
                                                condotto; si componevano di una lastra
                                                metallica posta su un fianco del canale che

                                                                                                                                                17
18   Ex fornace
Porte per accedere al Ponte di Cavassolo   19
Manufatti Acquedotto Storico

I riferimenti (n° e quadrato rosso)          10) Il ponte-Canale sul rio Ciassetti o        20) Il rio Enegia
sono visibili sulle bacheche                     Piaggetti
                                                                                            21) La Presa di Trensasco
posizionate lungo il percorso.               11) Il lavatoio “treuggiu di Cadato”           22) L'acquedotto in val Cicala
                                                 Via di Creto
1)   Località La Presa (Schienadasino)                                                      23) Il ponte di Preli
     inizio Acquedotto                       12) Il lavatoio “treuggiu Campodenego”
                                                 Via alla Chiesa di San Siro                24) La garitta del dazio
2)   Il ponte-canale di Cavassolo sul rio
     Concasca                                13) La casetta dei Filtri ed il Giardino del   25) Il lavatoio in Salita alla Chiesa di
                                                 Circolo Sertoli                                Staglieno
3)   I mulini del Concasca
                                             14) Il lavatoio “treuggiu Fundega” Via alla    26) Il Ponte sifone sul torrente Veilino
4)   La presa sul torrente Concasca              Costa di SanSiro                           27) L'antico tracciato nella valle del Veilino
5)   I filtri di Prato                        15) Il ponte Sifone sul torrente Geirato       28) Il ponte di SanAntonino sul rio
6)   Il Portale del Barabino e la Galleria                                                  Briscata
                                             16) Il ponte-canale sul rio Consiglieri
     Rovinata
                                             17) L'Acquedotto seicentesco ed il             29) I resti dell'acquedotto romano
7)   Il Ponte-canale sul rio Torbido             Percorso Botanico                          30) Il Ponte di Trensasco
8)   La presa sul rio Torbido                18) Il ponte sul torrente Geirato              31) Il ponte di San Pantaleo
9)   I mulini sul rio Torbido                19) Le Bocchelle dei filtri                     32) Serie di Filtri

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1) Località La Presa                           all'inizio del XVIII secolo, ancora oggi in   Venne a costare ben più dei 100.000 scudi
  (Schienadasino) inizio Acquedotto            funzione, curata da IREN e resa più           d'oro previsti all'inizio dei lavori.
                                               efficiente con lavori di potenziamento alla    Le pile presentano lesene a scarpa
La località dove inizia il percorso            fine del secolo scorso. La presa sul           collegate tra loro da una cornice che corre
seicentesco dell'acquedotto, era detta         Bisagno, contribuisce per circa il 12 per     all’estradosso degli archi. All’imposta degli
Schienadasino. Così si chiamava anche la       cento alle necessità idriche della città di   archi è presente una cornice lapidea. Si
montagna di Schiena d'asino sovrastante la     Genova. I lavori però sacrificarono le due     nota un cambiamento nella tecnica muraria
confluenza dei due corsi d’acqua, il Lentro     strutture cilindriche che funzionavano da     tra la parte bassa e quella alta della
e il Bargaglino, ove si origina il Bisagno.    filtri.                                        struttura. La parte bassa è costituita da
Il prolungamento dell’acquedotto fino a                                                       grandi blocchi di pietra squadrata mentre la
questa località, oggi conosciuta come La       2) Il ponte-canale di Cavassolo               parte alta è costituita da pietre più piccole a
Presa, fu deciso nel 1609 e progettato nel        sul rio Concasca                           formare una tessitura irregolare.
1622, anno in cui fu creata una                                                              I blocchi del basamento sono di dimensioni
commissione apposita. I lavori terminarono     Il ponte-canale di Cavassolo sul rio          considerevoli, variano in altezza tra i cm 25
nel 1639.                                      Concasca o Canate, costruito in epoca         e 45 e sono larghi anche più di un metro.
A monte della passerella che consente di       seicentesca, ultimato nel maggio 1630, alto   Alle estremità del ponte sono visibili 2
raggiungere la sponda destra del Bisagno       circa 32 metri per una lunghezza              porte, un tempo dotate di cancelli, che
è possibile vedere una prima diga costruita    complessiva di 95 m, ha una larghezza del     testimoniano il controllo del transito sul
nel XVII secolo ed alcuni mulini, poco più a   piano di calpestio di cm 288 ed è composto    ponte.
valle se ne incontra una seconda restaurata    da sei arcate dal diametro di 11 m.

                                                                                                                                               21
3) I mulini del Concasca                        Concasca che prosegue per altri due             6) Il Portale del Barabino e la Galleria
                                                chilometri fino a sfociare nel Bisagno              della Rovinata
La derivazione ottocentesca sul Concasca
                                                proprio nell'abitato di Cavassolo.
permise l'impianto di due nuovi mulini, detti                                                   La Galleria della Rovinata fu iniziata nel
i Piloni. Il mulino situato più in basso                                                        1826 e terminata nel 1830 su disegni del
                                                La derivazione formata da numerosi ponti-
conserva ancora il vano dove era situata la                                                     Barabino in modo da evitare la zona
                                                canale è lunga circa 1200 m; ha una
ruota.                                                                                          particolarmente franosa da cui deriva
                                                pavimentazione costruita in lastre di pietra    appunto il toponimo.
4) La presa sul torrente Concasca               locale. In prossimità della strada carrabile    L'entrata della galleria è protetta da una
Il progetto di una nuova derivazione sul        che percorre la valle si può agevolmente        cancellata che porta ad un ampio atrio,
Concasca risale agli anni 1832-1835.            osservare un ponte a 3 arcate a tutto sesto     dove, sulla sinistra inizia un cunicolo
L'immissione delle acque del Concasca nel       le cui pile sono costruite con muratura di      abbastanza alto da permettere il passaggio
pubblico acquedotto non venne effettuata        grosse pietre a spacco, scaglie e malta.        per la pulizia e la manutenzione.
che nel 19 luglio del 1841.
                                                5) I filtri di Prato                             A metà galleria è situato un grosso camino
Il torrente Concasca, chiamato anche            Costruiti per la potabilizzazione del civico    cilindrico per l'aerazione, con diametro di 5
Canate, nasce da varie sorgenti sul costone     acquedotto vengono terminati nel 1957.          m e altezza di circa 15 m che sbuca dalla
tra il monte Bastia ed il monte Lago a          Ancora oggi in uso, filtrano in primis l’acqua   collina sopra la galleria creando suggestivi
quota 800/900 m mentre il torrente Arvigo       che proviene dal Bisagno e dal rio Lavena       giochi di luce. Dopo un percorso di 148 m
nasce ai piedi del monte Bastia a quota         e, dagli anni '60 anche l’acqua del             la Galleria della Rovinata termina con un
700 metri e confluisce a quota 160 m nel         Brugneto.                                       portale ogivale di gusto neoclassico in

22
mattoni, pietra e colonne doriche in marmo,    collaborazione con TREKKING ITALIA, è          Le arcate sono a tutto sesto con cornici
l'architrave in marmo è sovrastata da          stata rimossa buona parte dell’immondizia      all’imposta e presentano chiavi in ferro
un'iscrizione in latino:                       che ostruiva la Galleria da decenni; è stata   posizionate alle reni e in prossimità del
“AEDILIUM, CURA SUBSTRUCTIONES,                resa parzialmente transitabile e resta in      concio in chiave.
ARCUATAE, PERFECTAE–MDCCCXXX”                  attesa di essere messa in sicurezza per
(Opera di sostegno ad arco condotta a          renderla usufruibile.                          Le pile hanno lesene leggermente a
termine sotto la direzione degli edili nel                                                    scarpa, collegate in orizzontale da un
1830).                                         7) Il ponte-canale sul rio Torbido             aggetto della muratura che corre a filo
Il portale è protetto da un alto muro munito                                                  dell’estradosso degli archi frontali. Le tre
                                               Il ponte sul rio Torbido lungo 130 m, alto
di cancello in ferro.                                                                         campate centrali sono costituite da tre
                                               35,40 m è costituito da due segmenti
Tutta la zona è stata recuperata nel 1999                                                     ordini sovrapposti, di cui i primi due, ad arco
                                               rettilinei che si raccordano tra loro ad
per iniziativa dell’Associazione AMICI                                                        a sesto ribassato, furono aggiunti
                                               angolo ottuso. Conserva la prima pietra
DELLA NATURA, i cui Volontari, in                                                             posteriormente alla costruzione del ponte.
                                               simbolica del nuovo acquedotto posta il 17
accordo con l’allora Circoscrizione, hanno                                                    Esiste una discontinuità nella tecnica
                                               maggio del 1623 da G.B D'Oria Priore del
rimosso un’opera abusiva esistente dagli                                                      muraria tra la parte bassa e quella alta della
                                               Magistrato e materialmente collocata
anni ‘60 che interrompeva la continuità                                                       struttura.
                                               dall'architetto Aicardo.
dell’acquedotto verso il portale. Nel 2019,                                                   Ai piedi del ponte si trova ancora una
                                               Il ponte era adibito anche al passaggio
per opera dei Volontari dell’Associazione                                                     fornace costruita nel 1878, acquistata e
                                               pedonale e rappresentava l’opera di
GAU, in cui nel frattempo è confluita                                                          restaurata da privati, che serviva per la
                                               maggiori dimensioni del prolungamento
l’Associazione AMICI DELLA NATURA, in                                                         cottura della calce idraulica e del cemento.
                                               seicentesco.

                                                                                                                                                23
8) La presa sul rio Torbido                        Per i tributi sia concesso al comune di         collocato il lavatoio di San Siro, costruito
                                                   Struppa l'apertura di due bronzini pubblici.    nel 1934. La struttura è formata da sei
Nel 1825 fu costruita la presa sul Rio
                                                   Che questa concessione sia ricordata con        vasche divise in due truogoli. I piani di
Torbido, di circa 800 m, la cui acqua
                                                   questa lapide”.                                 lavoro sono in arenaria,
arrivava 10 m sopra il livello dell'acquedotto
                                                                                                   l’approvvigionamento idrico era garantito
e prima di confluirvi veniva sfruttata per far
                                                   10) Il ponte Canale sul Rio Ciassetti           dall’Acquedotto Storico.
funzionare i due mulini costruiti
all'imboccatura del ponte.                         Il ponte-canale sul rio Piaggetti o Ciassetti
                                                                                                   12) Il lavatoio “treuggiu
                                                   a 5 arcate di 9 m, altezza al centro 24 m,
                                                                                                       Campodenego” Via alla Chiesa di
9) I mulini sul rio Torbido                        venne ultimato il 7 agosto 1827 su
                                                                                                       San Siro
                                                   progetto di Carlo Barabino, in sostituzione
Questi due mulini vennero costruiti per
                                                   di un tronco più a monte ormai inservibile. A   Prima di rientrare sull’Acquedotto vale la
risarcire, anche se parzialmente, i contadini
                                                   metà ponte è possibile vedere un piccolo        pena procedere per un breve tratto lungo
della zona per il danno ricevuto con la
                                                   manufatto dove era alloggiata una chiusa        Via alla Chiesa di San Siro, per vedere il
costruzione della derivazione sul rio Torbido.
                                                   dotata di meccanismi scolmatori in caso di      “treuggiu Campodenego”.
La comunità di Struppa ottenne anche
                                                   piena improvvisa del canale.                    Il lavatoio si trova all’angolo con via
l'apertura di due bronzini pubblici. Sulla
                                                                                                   Campodenego ed è formato da una grossa
facciata del mulino più in basso, una lapide
                                                   11) Il lavatoio “treuggiu di Cadato”            vasca divisa in due truogoli. A fianco della
che risale al 1825 ricorda questi fatti: “Il rio
                                                       Via di Creto                                vasca minore è collocato il serbatoio in
Torbido che riceve i rivi Sussisa e Aggio per
                                                                                                   muratura.
decreto dei Decurioni è stato immesso              In località Cadato, poco prima di incrociare
nell'acquedotto.                                   la strada per Creto, sotto il canale, è
24
13) La casetta dei Filtri ed il Giardino           Il terreno in origine coperto da rovi e          Presenta due vasche di diverse dimensioni
    del Circolo Sertoli                            ortiche, è stato trasformato dai volontari del   e di lato un abbeveratoio. È alimentato da
                                                   Sertoli in area destinata a turisti e scuole.    una sorgente.
Al Ponte Sifone si accede attraverso un
                                                   Migliaia di studenti e camminatori hanno
rinnovato locale di transito, dove è visibile il
                                                   potuto utilizzare questa area come punto di      15) Il ponte Sifone sul torrente Geirato
percorso dell'acquedotto che, attraverso un
                                                   ristoro, per lezioni didattiche all'aperto o
primo sistema di sbarramento a rami e                                                               L’acquedotto seicentesco si sviluppava
                                                   nell'aula coperta “Giordano Bruschi e Giusy
fogliame e griglie in ferro, raggiungeva la                                                         nella valle del torrente Geirato lungo una
                                                   Giani”, in un piacevole contesto di piante
grande cisterna (visitabile) che funzionava                                                         linea di mezza costa che attraversava i
                                                   autoctone (amarene, ciliege, franchin,
da ulteriore filtro delle acque per                                                                  borghi di Carpi e di Geirato. A causa della
                                                   fichi…), piante grasse, vigna, animali da
decantazione e regolava l'ingresso                                                                  franosità del sito e dei conseguenti crolli di
                                                   cortile, api, casa del pane e altro, l'area
dell'acqua nel sifone.                                                                              numerosi tratti del manufatto, nel 1660 il
                                                   Marsano si presta particolarmente per            Comune decide di erigere un ponte a
                                                   ospitare laboratori e manifestazioni di vario
Sopra la vasca c'è la Casetta dei Guardiani                                                         sifone che raccordi le colline di Pino
                                                   genere.
dei Filtri restaurata e utilizzabile come                                                           Sottano e di Molassana in sostituzione del
supporto multimediale per i visitatori                                                              percorso suddetto.
                                                   14) Il lavatoio “treuggiu Fundega”
dell'Acquedotto. Accanto alla casetta e al                                                          I lavori, su progetto dell’architetto Claudio
                                                       Via alla Costa di San Siro.
ponte sifone vi è dal 2009 il giardino della                                                        Storace, cominciano soltanto il 22 luglio del
Casetta dei Filtri, uno spazio verde di 3000       Più avanti risalendo brevemente Via alla         1772 e terminano nel 1777. Il ponte è
mq, ottenuto in comodato d'uso gratuito            Costa di San Siro si trova un trogolo            dotato di 22 arcate a tutto sesto per una
dalla famiglia Marsano.                            costruito nel 1916.                              lunghezza di m 600.

                                                                                                                                                     25
Sul piano percorribile sono presenti due         16) Il ponte-canale sul rio Consiglieri        storico, da poco costituita.
tubi metallici.                                                                                 Da Via alle Brughe di Molassana alta
                                                 Il ponte canale è lungo 116 m, alto 8 m e
Quello di sinistra, recante la data 1829, è                                                     (incrocio con Via San Felice) si segue il
                                                 composto da 13 arcate da 6 m. Costruito
sostenuto da due conci in calcare marnoso                                                       sentiero indicato con bolli azzurri che si
                                                 nel 1817 su progetto del Cantoni in
semplicemente appoggiati uno sull’altro;                                                        inoltra sul versante sinistro della Via
                                                 sostituzione del vecchio tratto franato e
quello di destra poggia su muretti in pietra                                                    Geirato.
                                                 ancora riconoscibile sulla destra del ponte.
e mattoni.                                                                                      Percorrendo questo tratto di acquedotto è
                                                                                                ancora possibile vedere in alcuni tratti la
                                                 17) L' acquedotto seicentesco ed il
Inizialmente i tubi in ferro previsti non sono                                                  tecnica di costruzione della volta realizzata
                                                     Percorso Botanico
perfettamente adeguati a sopportare la                                                          con conci di pietra appoggiati sul canale a
pressione dell’acqua.                            L’acquedotto seicentesco che aggirava la       doppio spiovente.
Nel 1793 il Comune ordina 800 tubi in            valle del Geirato sino al 1777 si sviluppa
marmo che, però, non vengono installati per      lungo una linea di mezza costa che             La sezione del canale è mediamente di
ulteriori problemi di tenuta. Soltanto nel       attraversa diversi nuclei abitati: San         60/80 cm di larghezza ed oltre 1 m di
1831 viene posto in opera il secondo corso       Bernardo, Carpi, San Giacomo, Molinetto,       altezza. In alcuni punti, il canale, era
di tubi in ferro.                                Pino Sottano.                                  abbastanza alto da permettere il passaggio
Al Ponte Sifone si accede attraverso un          Il percorso, lungo circa km 5, è stato         per la manutenzione.
rinnovato locale di transito: la Casetta dei     recuperato, da alcuni anni, da un gruppo di    In prossimità del guado sul rio Lagolungo o
Guardiani dei Filtri.                            volontari che ne curano la manutenzione e      Ronco si trovano ancora i resti del ponte
                                                 fanno parte della Federazione per la           Ronco (1650).
                                                 valorizzazione e la tutela dell'acquedotto
26
In località Trecoste inizia il sentiero che sale   informativi che descrivono le caratteristiche   È stato in uso dal XVII secolo alla fine del
verso il paese di Cartagenova e raggiunge          delle varietà arboree presenti nella macchia    XVIII, costruzione del ponte sifone sul
il Prato Casarile (in gergo locale                 boschiva attraversata.                          Geirato.
denominato Prati Casalini), antico bacino
lacustre colmato da una frana.                     18) Il Ponte sul torrente Geirato               19) Le bocchelle dei filtri
                                                   Tra tante rovine, il ponte-canale               Proseguendo sull’acquedotto si incontrano
Altre tracce dell'antico acquedotto                seicentesco sul torrente Geirato è una          i filtri dell’acqua di Pino Sottano, costituiti
riaffiorano in prossimità del fossato di            delle opere più solide di tutta la valle.       da tre grandi nicchie equidistanti, costruite
Giacardo. Passato il piccolo borgo dei             Il ponte si conserva tuttora nella              sui piedritti del canale. Ciascuna nicchia ha
Carpi, l'acquedotto scavalca il rio Tassara o      consistenza architettonica originale senza      altezza di m 2,95 e larghezza di m 1,80;
Gaxi su di un ponte-canale (resti) sventrato       aver subito particolari interventi di           l’apertura di accesso al canale ha volta
dalle frequenti piene del torrente. Sui Rii        consolidamento.                                 semicircolare con altezza di m 2,45 e
Molinetto e Pizzuto troviamo piccoli ponti                                                         larghezza di m 1,18; la profondità della
ancora ben conservati nonostante la                La struttura è molto simile nella forma ai      nicchia è pari a m 1,45.
franosità della zona.                              grandi ponti di Rio Torbido e Cavassolo, e le
                                                   campate hanno pressappoco lo stesso             Le bocchelle avevano la funzione di
Lungo il percorso seicentesco, nel tratto          diametro, ma il ponte di Geirato con i suoi     consentire l’accesso all’interno del canale
compreso tra i giardini della casetta dei filtri    69 m di lunghezza è circa la metà di quello     per le periodiche manutenzioni.
e San Giacomo, è stato realizzato, a scopo         di Rio Torbido (130 m) e di Cavassolo (95
didattico, un itinerario botanico con pannelli     m).

                                                                                                                                                    27
20) Il rio Enegia                               21) La presa di Trensasco                         Un piccolo ponte-canale con un'unica
                                                                                                  arcata attraversa il fossato sul rio Cicala
Il percorso valica il Rio Enegia mediante un    Dopo l’incrocio con Via Giulia De Vincenzi
                                                                                                  Appena passato il ponte troviamo sulla
ponticello provvisorio in ferro.                ed il collegamento con il sentiero AQ1
                                                                                                  destra la derivazione che con un braccio
In precedenza l'acquedotto attraversava il      l’acquedotto prosegue in un bosco di
                                                                                                  lungo circa 60 metri si stacca dal canale
ruscello con un ponte costruito nel 1813 e      roverella sino all’interruzione del Fossato di
                                                                                                  principale per raccogliere l’acqua del rio.
franato verso la fine del '900 in occasione      Costa Fredda, dove il ponte canale è
                                                                                                  Questa derivazione costruita con molta
di una piena. Tale ponte, di 40 m e 5 arcate,   crollato a causa di una piena. Superata con
                                                                                                  probabilità nel 1350, collegava la presa con
ognuna di 5 m di apertura, era stato            una scaletta l’interruzione, si arriva alla
                                                                                                  il condotto principale ed aveva una sezione
costruito per sostituire quello seicentesco     Presa di Trensasco, piccolo borgo dove
                                                                                                  di cm 50 x 60.
che, posto poco più a monte, è ancora           passava l’acquedotto medievale, il cui
conservato.                                     canale alimentava alcuni mulini ed una
                                                                                                  I tre ponti canali che si susseguono,
                                                fornace, della quale sono visibili i resti e le
                                                                                                  originari del seicento e rinforzati nei
Vicino ai due ponti canale ce n’è un terzo,     arcate.
                                                                                                  rifacimenti successivi, sono ottimamente
forse risalente al Quattrocento.                Banchero riporta che l'acquedotto arriva a
                                                                                                  conservati e al contrario di quelli sin qui
Cento metri prima del rio si trova l’accesso    Trensasco nel 1355.
                                                                                                  percorsi hanno un solo parapetto in
occidentale al ponte sifone del Geirato e la
                                                                                                  muratura verso il lato a valle. Il primo ponte
cisterna di regolazione dell'acqua.             22) L'acquedotto in Val Cicala
                                                                                                  è sul rio Costa Pelosa, il secondo a 3 archi
                                                Gran parte dell'acquedotto che attraversa         e completo di scolmatori sul rio Pezzola, il
                                                questa valle è affiancato da vistosi resti di      terzo ponte, sul rio Borneli o Bolcani, ad un
                                                canali antecedenti.
28
arco, risale al 1600, gli unici interventi        percorso. Il canale che è largo 40 cm e alto     24) La garitta del dazio
effettuati sono l'allargamento della cassa        50 cm è sicuramente quello originale della
per adeguarla alla maggiore portata               prima metà del '600. Il vecchio ponte di         La Garitta del Dazio segnava il confine con
ottocentesca. In questo tratto esistono           datazione incerta, venne abbandonato dopo        la città. Fu iniziata nel 1914, inaugurata nel
ancora i ruderi dei mulini di Cicala.             il 1784 ma è ancora discretamente                1919. Termina la sua funzione nel 1926.
                                                  conservato
23) Il ponte di Preli                                                                              25) Il lavatoio in Salita alla Chiesa di
                                                  La sezione del ponte presenta nella sua              Staglieno
Il ponte canale che scavalca la valle di Preli,
                                                  campata originaria una tecnica costruttiva
venne realizzato nell’anno 1786, allo scopo
                                                  con mattoni a coltello che differisce da         Nella fascia sottostante la chiesa, in
di abbandonare il vecchio tracciato che,
                                                  quella fatta con blocchi di pietra               prossimità del muro di cinta del Cimitero
passando più a monte attraversava una
                                                  perfettamente squadrati che troviamo nei         Monumentale, vi è un lavatoio (treuggio) la
zona particolarmente franosa. È formato da
                                                  tratti tra San Pantaleo e Sant’Antonino          cui costruzione fu appaltata all’impresa
5 arcate a tutto sesto da 14 m, lunghezza
                                                  (Staglieno). Questo confermerebbe la tesi        Tommaso Roncallo il 25 aprile 1877.
105 m, altezza al centro 37,60. In
                                                  del Banchero secondo la quale                    Il lavatoio, alimentato dal bronzino numero
corrispondenza della quinta arcata sopra la
                                                  l'acquedotto nel 1295 arrivava alla presa di     12 dell’acquedotto, ha una struttura a due
chiave dell’arco, si evidenzia l’esistenza di
                                                  Poggetti e solo nel 1350 a Trensasco, visto      vasche e conserva inalterate tutte le
un piccolo stemma del Comune in marmo.
                                                  che i due ponti di uguale sezione sono           caratteristiche costruttive originarie previste
L'antico ponte (vecchio tracciato) sul rio
                                                  costruiti con tecniche costruttive differenti.   nell’appalto: dalla struttura in pietra di cava
Figallo posto più a monte presenta una
                                                                                                   al pavimento del fondo della vasca in lastre
delle sezioni più interessanti dell’intero

                                                                                                                                                     29
di Luserna disposte a corsi regolari in         La sua larghezza varia tra i cm 178 e i cm     Lato valle sono presenti due mascheroni a
senso longitudinale, con la dovuta              198 grazie ad una condotta in zinco            decorare altrettanti conci in chiave. Gli
pendenza e di un sol pezzo; dal canaletto       verticale e orizzontale.                       scalini della discesa, sono 248, quelli della
intorno al lavatoio medesimo, alla copertura                                                   salita 240.
delle banchine o marciapiede con lastre di      26) Il Ponte sifone sul Torrente Veilino       In un primo tempo il progetto prevedeva un
Luserna. Il coronamento delle sponde e                                                         canale composto da tubi in ferro ed uno da
                                                Superata la chiesa di San Bartolomeo ed
divisioni interne è eseguito con coperture di                                                  tubi in marmo grazie al recupero di quelli
                                                imboccata la strada veicolare, l’acquedotto
granito e in pietra di Luserna.                                                                ordinati per il sifone del Geirato e mai usati,
                                                (in questo tratto demolito) costeggiava il
                                                                                               tuttavia la mancanza di gran parte di quei
                                                muro di cinta del Cimitero fino ad arrivare a
Di particolare interesse la struttura dalla                                                    tubi, oramai usati per altre opere in città,
                                                Ca' de Mussi ed al ponte sifone sul torrente
quale si erogava un tempo l’acqua,                                                             portò all'uso di quelli in ferro anche per il
                                                Veilino. In Via Cà de Mussi sorge la casa
composta da un trogolo di marmo con                                                            secondo corso.
                                                dei filtri con la vasca di compensazione.
calotta semisferica a base ottagona,
conforme a quelle esistenti in altri lavatoi.                                                  All’interno di due piloni del ponte che valica
                                                Il ponte sifone, venne costruito nel 1840 su
La struttura è formata da colonne in ghisa                                                     il Cimitero vi sono due scale a chiocciola: la
                                                progetto di Carlo Barabino con la direzione
del modello usuale fissate ad una base di                                                       prima, non percorribile, scende all’interno
                                                lavori di G. B. Resasco che apportò qualche
pietra, una intelaiatura in ferro sorregge la                                                  del Cimitero, la seconda porta a Via
                                                modifica all’idea originaria.
copertura in lamiera ondulata in ferro                                                         Superiore del Veilino.
                                                E' costituito da 18 archi a tutto sesto ed è
zincato e lo scarico delle acque pluviali                                                      Il ponte-sifone, lungo m. 450, oltrepassa il
                                                alto 20,50 m.
avviene.                                                                                       casello autostradale e si raccorda al

30
tracciato dell'acquedotto attraverso una          Rio Poggetti, è percorribile partendo dal       Mosele riferisce che è chiamato anche
galleria che arriva sino alla Costa di            Tiro a Segno, aperto saltuariamente,            delle “Torrazze”. Su di una arcata è presente
Caderiva. Il ponte sifone è accessibile           raggiungibile da Via Superiore del Veilino.     una lapide marmorea che lo data 1355.
soltanto alcuni sabati e domeniche del            Lungo il percorso si incontrano due ponti       Lato salita del Montino sono visibili altri
mese. È opportuno verificare giorni ed orari       ottocenteschi denominati “ponti di              resti dell’acquedotto. Verso San Pantaleo il
contattando l'associazione di volontari           bersaglio”. Il tracciato del canale è in gran   canale prosegue sospeso su archi.
Aegua Fresca che gestisce e cura il ponte.        parte coperto di rovi. Altre parti
                                                  interessanti sono alcuni tratti sopraelevati    29) I resti dell'acquedotto romano
27) L’antico tracciato nella valle                su archi, visibili dal raccordo autostradale    Da Via delle Ginestre, poco sopra la chiesa
    del Veilino                                   che scende verso il casello di Genova Est.      del SSan Sacramento, è possibile accedere
L’antico tracciato, lungo 3.400 m, aggira                                                         al percorso dell’acquedotto. Nella parte
                                                  28) Il ponte di San Antonino
Ca' de Mussi e procede a mezza costa                                                              bassa della via stessa, nel tornante in
                                                      sul Rio Briscata
verso l’interno della valle. Il percorso non è                                                    prossimità di un supermercato, vi sono
più agibile se non per piccoli tratti in quanto   Percorrendo salita Sant’Antonino si             alcune arcate dell’acquedotto di epoca
è stato interrotto da un’ampia cava situata       raggiunge il ponte di Sant’Antonino o del       romana; un’altra arcata si può vedere
all’interno del Cimitero, da numerosi crolli      Montino sul Rio Briscata sovrastante il         all’inizio di Via Montaldo, sotto Via Menini, e
dovuti alla franosità del terreno e dalle         casello autostradale di Genova Est.             altri resti a metà della stessa Via Montaldo.
demolizioni causate dalla realizzazione del       Il ponte è formato da 12 arcate di curvature    Ulteriori reperti si trovano all’interno del
viadotto del casello autostradale.                differenti e diverse altezze d'imposta, lungo   Cimitero di Staglieno.
Un tratto di questo tracciato che scavalca il     84 m ed alto 37 m.

                                                                                                                                                    31
30) Il ponte di Trensasco                       Più in alto si trova l’abitato di San Pantaleo e
                                                la fermata della Ferrovia Genova - Casella.
Il ponte che attraversa il Rio Trensasco e
                                                Nel piccolo borgo sorge la chiesetta
conduce sul versante opposto è stato
                                                intitolata al Santo, edificata nel 1451, a cui si
edificato per raccordare il percorso
                                                affianca la canonica, risalente al secolo XVII.
medioevale con il prolungamenteo
                                                Percorrendo Salita San Pantaleo è
seicentesco.
                                                possibile raggiungere la galleria di accesso
È composto da una arcata di 7,30 m, è
                                                al Ponte Sifone sul Veilino (località
lungo 25 m ed ha una altezza massima di
                                                Caderiva), struttura che attraversa il
14,30 m. Un cancello in ferro battuto è
                                                Cimitero monumentale di Staglieno.
posto a metà ponte.
                                                32) Serie di Filtri
31) Il ponte di San Pantaleo
                                                Nel tratto La Presa-Cavassolo è possibile
Passato il ponte di Sant’Antonino (tratto ora
                                                vedere sul condotto, numerose piccole
non accessibile) si trova il ponte di San
                                                costruzioni in muratura coperte a volta che
Pantaleo, lungo 89 m e alto 25 m, edificato
                                                alloggiavano rudimentali filtri.
nel 1303 e poco più a monte il più antico
                                                Per ispezionare e pulire l’acquedotto
ponte e presa sul rio Casamavari.
                                                venivano utilizzate le “tine” o bocchette con
I numerosi archi che formano questo ponte
                                                cataratta (cestello metallico che veniva
hanno diverse forme, alcuni sono archi
                                                estratto).
ribassati, altri grandi archi a tutto sesto.
32                                                                                                 Ponte Sifone sul torrente Geirato
Val Cicala   33
Gli itinerari proposti sono stati scelti in   Si utilizzano le sigle Club Alpino           Lungo i primi tre itinerari sono
base alla semplicità di percorrenza e di      Italiano per distinguere l'impegno           presenti tratti esposti privi di
avvicinamento con i mezzi pubblici.           richiesto dagli itinerari e per definire le
                                              difficoltà escursionistiche:
                                                                                           protezione, terreno sconnesso e
Le relazioni dei primi tre percorsi                                                        buche.
(Cavassolo-Molassana,
Anello del Geirato, Molassana-                                                             Nei primi tre itinerari, ogni 5oo metri
Staglieno) sono state redatte e                                                            sono presenti paline con indicazione
verificate nei testi e sul tragitto da                                                      numerica progressiva per comunicare
rappresentanti delle associazioni                                                          la propria posizione in caso di bisogno.
appartenenti alla della Federazione
dell'Acquedotto Storico.

L’ultima tratta (Manin-Porto Antico) è
stata redatta e verificata nei testi e sul
tragitto da rappresentanti Centro Studi
Sotterranei (anch’esso membro della
Federazione).

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T = Turistico                                 E = Escursionistico - Itinerari su sentieri     Tutti gli itinerari proposti hanno difficoltà
Itinerario su stradine, mulattiere o larghi   od evidenti tracce in terreno di vario genere   massima E e sono stati verificati al
sentieri. I percorsi generalmente non sono    (pascoli, detriti, pietraie...). Sono           momento della stesura dei testi (primavera
lunghi, non presentano alcun problema di      generalmente segnalati con vernice od           2022).
orientamento e non richiedono un              ometti (pietre impilate a forma piramidale
allenamento specifico se non quello tipico     che permettono di individuare il percorso       Si riportano i tempi di percorrenza e la
della passeggiata.                            anche da lontano). Possono svolgersi            velocità d'ascesa di un escursionista medio:
                                              anche in ambienti innevati ma solo              Ascesa: 300 m dislivello orario;
                                              lievemente inclinati. Richiedono                Percorrenza: 3 km all’ora.
                                              l'attrezzatura descritta nella parte dedicata
                                              all'escursionismo ed una sufficiente             L’impegno fisico necessario per percorrerli
                                              capacità di orientamento, allenamento alla      è tuttavia soggettivo e dipende dalle
                                              camminata anche per qualche ora.                condizioni fisiche personali, il che può
                                                                                              portare a differenze di tempo di
                                                                                              percorrenza anche molto grandi rispetto a
                                                                                              quelle proposte.

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ATTENZIONE
L’escursionismo e le attività all’aria aperta posso     GeoResQ è un servizio di geolocalizzazione e           GeoResQ con il servizio mette a disposizione il
essere potenzialmente pericolose.                       d’inoltro delle richieste di soccorso dedicato a       portale www.georesq.it per la gestione dei propri
Non intraprendete un percorso escursionistico           tutti i frequentatori della montagna ed agli           dati personali, della cartografia e dei propri
senza la dovuta preparazione fisica, psicologica         amanti degli sport all’aria aperta.                    percorsi, un APP da installare sul proprio
e tecnica. Per ogni escursione occorre essere           Il servizio, gestito dal Corpo Nazionale Soccorso      smartphone che consente di avviare le varie
dotati dell'opportuno abbigliamento,                    Alpino e Speleologico (CNSAS) e promosso dal           funzioni del servizio, ed una centrale operativa
equipaggiamento e conoscenza delle condizioni           Club Alpino Italiano (CAI), consente di                per la ricezione e l’inoltro delle richieste d’aiuto.
meteorologiche.                                         determinare la propria posizione geografica, di
Lungo i sentieri si possono trovare difficoltà non       effettuare il tracciamento in tempo reale delle
previste e dipendenti da cause imponderabili            proprie escursioni, garantisce l’archiviazione dei
(frane, erosione del sentiero da parte di animali,      propri percorsi sul portale dedicato, ed in caso di
segnavia coperti dalla crescita di vegetali ecc.):      necessità l’inoltro degli allarmi e delle richieste
siate preparati ad affrontarle.                         di soccorso attraverso la centrale operativa
Rendete noto il vostro itinerario e gli orari           GeoResQ.
presunti di arrivo a ci possa allertare i soccorsi in   GeoResQ vuole essere un valido aiuto per
caso di necessità.                                      incrementare la sicurezza delle tue escursioni e
                                                        per il rapido inoltro delle tue richieste d’aiuto in
In caso di problemi contattate il numero                caso di emergenza.
unico di soccorso 112.

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