Teoria della ricerca architettonica contemporanea - a. a. 2021-2022 Prof. Alessandro Lanzetta, Prof. Gianpaola Spirito
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Teoria della ricerca architettonica contemporanea - a. a. 2021-2022 Prof. Alessandro Lanzetta, Prof. Gianpaola Spirito PROGRAMMA TEMI, TEORIE E OPERE DEL MODERNOCONTEMPORANEO L’architettura è un’arte e, come tale, è un’unione sia di tecniche, materie e pratiche, sia di temi, contenuti e memorie. È quindi una complessa pratica sociale in cui si intrecciano idee innovative ed esperienze disciplinari, concreti aspetti fisici e articolati discorsi critici, costruzione e comunicazione. Questi aspetti materiali e immateriali, così, precipitano in una sintesi spaziale, in una forma estetica che, come dice Adorno, è «contenuto sedimentato». Questo discorso, che vale per le opere di architettura di ogni epoca, risulta centrale in quelle della Modernità, un periodo che ha visto progressivamente nuovi sistemi di comunicare, nuovi modi di costruire e innumerevoli tecniche diverse, ma anche inediti, plurali e spesso antitetici criteri di concepire lo spazio. Oggi gli strumenti, i metodi e le idee che supportano il progetto di architettura si sono ulteriormente moltiplicati. Alcuni architetti contemporanei, così, nonostante la lontananza storica con gli esordi del Movimento Moderno, ne riprendono e reinterpretano le logiche, sia in termini di continuità, sia in termini di reazione ai suoi principi, sia, in alcuni casi, di totale rottura. Altre figure, invece, ricercano nelle origini, nelle tradizioni e nelle tecniche locali le risposte alle problematiche attuali. Infine, alcuni esponenti delle ultime correnti dell’architettura, vogliono interpretare l’attualità con forme e dispositivi innovativi. Il corso intende introdurre gli studenti al mondo delle idee e dei pensieri teorici che riguardano il Novecento e il nuovo Millennio, riflettendo su alcune parole chiave, anche polirematiche, che possono avere significati plurali, a volte antitetici, ma che comunque riflettono i processi contemporanei di produzione e interpretazione dello spazio: 1. Memoria, Archetipo, Tipo 2. Paesaggio metropolitano, naturale o ibrido 3. Tecnica, Struttura, Costruzione 4. Comunicazione, Rappresentazione, Propaganda Queste parole, ognuna delle quali può assumere diverse declinazioni, si relazionano, a ogni scala del progetto, a forme del pensiero, a pratiche produttive e a modi di intervenire sull’esistente. Sono termini che possono aiutare a ricostruire le storie e le geografie della cultura architettonica modernocontemporanea, indagando le teorie e le opere degli autori, misurandone e mettendone in luce le diverse modalità di ricerca. Memoria, Archetipo, Tipo La memoria ha rappresentato per l’architettura uno straordinario laboratorio figurativo, concettuale, operativo e teorico. La memoria dell’architetto, così, è un catalogo di forme e figure da utilizzare, in forma diretta o indiretta, nel momento creativo della progettazione. Anche alla scala urbana e del paesaggio, la memoria dei luoghi è un tema duale, che coinvolge contemporaneamente attitudini conservative e interpretazioni dello spazio, con azioni di tutela o di ri-significazione. Questo non senza molte contraddizioni: la norma e l’invenzione sono due poli opposti e tuttavia necessari del processo creativo. Così, se è vero che per agire in un luogo è necessario conoscerne la storia, è anche vero che l’architettura italiana è stata ossessionata dalla memoria e dal passato: il tema ha rappresentato un'interessante prospettiva operativa per combattere la dittatura dell’omologazione internazionale, ma anche una gabbia che ha limitato enormemente la libertà creativa.
Storicismo, analogia, tipologia, conservazione, interpretazione, libertà e rottura, sono così termini di questa dialettica tra memoria e interpretazione. Paesaggio metropolitano, naturale o ibrido Il paesaggio urbano e naturale è tema architettonico, a ogni scala. Nella contemporaneità, gran parte delle trasformazioni dello spazio sono sotto il segno pervasivo del "paesaggio", una disciplina che si fonde e si confonde con quella della progettazione urbana, anche grazie alle recenti emergenze ambientali e sanitarie che hanno riportato in primo piano il valore della “natura in città”. Oggi, tuttavia, tutto il mondo è metropoli e ogni territorio è urbanizzato. Si assiste, così, a una grande difficoltà di distinguere i concetti di città e campagna, di spazio antropico e spaio naturale, che non identificano più delle antinomie. La progettazione architettonica, urbana e di paesaggio è quindi sempre di più site-specific: lavora con i materiali vivi del terreno, della vegetazione, della vita delle persone e con quello che le altre epoche hanno lasciato sul territorio, con dinamiche temporali diverse, attraversando tutte le scale del progetto e relazionandosi con le altre discipline. Tecnica, Struttura, Costruzione In De Architectura Vitruvio nel 15 a.C. individua come componenti dell’architettura: l’Utilitas (funzione), la Firmitas (solidità), la Venustas (bellezza). La Firmitas è la solidità di un edificio e consiste nella struttura che gli permette di stare in piedi e di essere costruito. Lo spazio architettonico è definito dalle caratteristiche dei limiti che lo circondano, dalla tettonica, dalle soluzioni strutturali e dai materiali di tali limiti. Le soluzioni strutturali cambiano e si evolvono nell’arco della storia dell’architettura, perché sono fortemente legate alla innovazione delle tecniche costruttive e all’insorgere di nuovi materiali. Le invenzioni del telaio e del cemento armato sono state una vera e propria rivoluzione che ha segnato il passaggio alla Modernità, senza le quali sia i cinque punti e gli spazi di Le Corbusier, sia quelli realizzati da Wright e da Mies van der Rohe, non sarebbero stati possibili. Nella modernità, oltre all’innovazione dei sistemi strutturali, rivestono un ruolo rilevante anche il dato tecnologico e il funzionamento dell’edificio - gli impianti e sistemi di produzione energetica. Tra gli storici, Banham è stato un pioniere nel sostenere che la tecnologia, i bisogni umani e i dati ambientali sono parte integrante dell’architettura. Questi vengono risolti in modi diversi: nella seconda metà del Novecento il clima sociale e culturale postbellico favorisce soluzioni semplici, realistiche ed economiche. La struttura - esibita, esaltata e lasciata a vista - diviene uno degli elementi del linguaggio architettonico. Mentre negli anni ’70 prevalgono soluzioni che utilizzano tecnologie innovative, fino all’ higt tech che mette in mostra il sistema impiantistico. Oggi l’architettura del XXI secolo, superati gli eccessi figurativi della fine del secolo scorso, ricerca di nuovo l’essenza dell’architettura in un elemento come la struttura, che la definisce fin dalle sue origini. Comunicazione, Rappresentazione, Propaganda Come insegna Marshall McLuhan, i media non sono solo strumenti di comunicazione, ma ambienti che influenzano il nostro vivere quotidiano con un impatto sullo spazio visivo e sensoriale. Nella modernità, le città, le case, gli edifici e gli spazi pubblici si sono via via modificati anche sulla base di una certa narrazione pubblicistica, che ha contribuito a trasformare l’ambiente antropico in un villaggio globale, in una metropoli- mondo interdipendente e iperconnessa. L’architettura è sempre stata un sistema di comunicazione e un medium d’informazione, ma nella modernità è stata anche mezzo di propaganda, sogno utopico, luogo spettacolare d’evasione, teatro dei grandi eventi, supporto pubblicitario, icona urbana, rappresentazione del potere. Gli architetti, per altro, non sono stati semplici spettatori di questo fenomeno, ma attori, promotori e imprenditori di questo enorme processo di comunicazione globale, che ha investito in ogni paese tutti i media e tutte le arti: la stampa, la letteratura, il cinema, l’arte visiva, la fotografia e la musica.
A ogni insieme di parole corrisponde un ciclo di lezioni, tenute sia dai docenti del corso che da ospiti esterni, a cui di volta in volta seguirà un percorso seminariale, portato avanti assieme ai docenti e ad altre figure, dagli studenti iscritti al corso che, attraverso la loro partecipazione attiva e la lettura interpretativa di varie opere di architettura, contribuiranno agli approfondimenti tematici di ricerca sul tema in esame. SVOLGIMENTO DEL CORSO Il lavoro è organizzato in incontri in cui i docenti del corso e gli ospiti terranno varie lezioni tematiche, dopo le quali gli studenti si misureranno con i temi di ricerca attraverso diverse esercitazioni (una per ogni tema), che saranno poi parte della prova d’esame. Le esercitazioni avranno come oggetto una/due architetture modernocontemporanee, scelte attraverso la lente della parola chiave del ciclo di lezioni in atto in quel momento. Le opere saranno proposte dagli studenti in accordo con i docenti. Gli studenti, anche organizzati in gruppi di due, devono di volta in volta produrre alcuni materiali didattici, utilizzando uno dei quattro strumenti proposti dal corso, uno a scelta per ogni ciclo tematico. Ogni studente deve confrontarsi con tutti gli approcci analitici proposti, al fine di utilizzarli tutti durante lo svolgimento del corso. Gli strumenti sono: 1. Sguardo. L’uso di questo strumento contempla la visione e l’esperienza fisica che si fa di un’opera abitandola, osservandola dal di fuori, stando al suo interno, girandogli attorno per percepirla da diversi punti di vista. Per utilizzare questo strumento ogni studente dovrà scegliere un’opera che ha visitato o che visiterà, a Roma o altrove, durante lo svolgimento del corso. L’opera scelta in base al tema dovrà essere preventivamente studiata, quindi visitata e fotografata. È ammessa ogni manipolazione e tecnica artistica dell’immagine, ovviamente motivata a comunicare la relazione tra il tema e l’opera. La consegna consiste nella presentazione in aula di una fotografia (o di una sequenza di fotografie) paradigmatica dell’opera, nell’argomentazione orale di come essa ne restituisca una lettura critica e interpretativa alla luce del tema scelto (Memoria, Paesaggio, Tecnica, Comunicazione. L’argomentazione sarà da riportare in un breve abstract di 300/500 battute, da caricare, insieme alle fotografie/riprese, su classroom un giorno prima della consegna. 2. Diagramma. L’uso di questo strumento prevede la rappresentazione sintetico-diagrammatica degli elementi salienti di due architetture messe a confronto, selezionate come rappresentative di un aspetto-declinazione del ciclo tematico scelto (Memoria, Paesaggio, Tecnica, Comunicazione). Per diagramma, ovviamente, non si intende esclusivamente un metodo di rappresentazione degli aspetti funzionali dell’opera ma, soprattutto, qualcosa di interpretativo, che svela il significato dell’opera. La consegna consiste nella presentazione e argomentazione di uno o più tavole in cui le due opere sono messe a confronto attraverso diagrammi che le interpretano secondo il tema scelto (Memoria, Paesaggio, Tecnica, Comunicazione). L’argomentazione sarà da riportare in un breve abstract di 300/500 battute, da caricare, insieme alle tavole, su classroom un giorno prima della consegna. 3. Modello. L’uso di questo strumento contempla la realizzazione e la presentazione di un modello sintetico e interpretativo del rapporto tra un’opera di architettura e il tema scelto (Memoria,
Paesaggio, Tecnica, Comunicazione). I modelli tridimensionali possono essere fatti con qualsiasi materia e con qualsiasi tecnica, ma non virtuali. La consegna consiste nella presentazione del modello e nell’argomentazione delle scelte operate nella sua produzione. L’argomentazione sarà da riportare in un breve abstract di 300/500 battute, da caricare, insieme ad alcune immagini fotografiche del modello, su classroom un giorno prima della consegna. 4. Scheda. L’uso di questo strumento contempla la redazione di una scheda critico-analitica su un’opera di architettura riferita al tema scelto (Memoria, Paesaggio, Tecnica, Comunicazione). La scheda sarà composta da 3000-4000 battute di testo (spazi inclusi), 10 immagini (fotografiche e di ridisegno architettonico) e una bibliografia (si allega tra i materiali del corso una guida alla compilazione). La consegna consiste nella presentazione in aula della scheda completa, da caricare su classroom in giorno prima della consegna. Oltre alle lezioni sui quattro temi e alle lezioni generali sulla Teoria dell’architettura, il corso si propone di accrescere la conoscenza dell’Architettura moderno contemporanea partecipando ad alcune iniziative della Facoltà di Architettura: il Convegno internazionale “Rino Levi, l’architettura come sintesi delle tecniche e delle arti”, incentrato su un architetto del Movimento Moderno brasiliano, che si terrà il 19 e il 20 maggio presso l’Aula Magna di Valle Giulia; il ciclo di conferenze sull’architettura spagnola contemporanea “Essenza e essenzialità In Architettura. Metodi e Elementi del Progetto Architettonico del XXI Secolo”, tenute da Toni Gironès, Elisa Valero Ramos, Ted’A Arquitects e H Arquitectes il 7 aprile, il 21 Aprile, il 28 Aprile e il 5 maggio presso la Reale Accademia di Spagna a Roma. Dato che si ritiene che tutte le esperienze scientifiche e culturali svolte nel semestre possano essere utili per accrescere la conoscenza dell’architettura modernocontemporanea e per suscitare riflessioni disciplinari, si richiede di redigere un quaderno di appunti e schizzi redatti sia durante le lezioni del corso, sia durante le altre attività svolte in questo periodo: conferenze, visite di mostre o di opere, viaggi di studio, ecc. Il quaderno di appunti permette di utilizzare un altro strumento fondamentale per l’architetto: il disegno-schizzo, strumento di ideazione e comunicazione del progetto, ma anche strumento necessario per conservare nella memoria le architetture visitate e quelle mostrate a lezione o durante una conferenza, che potranno diventare un catalogo di opere, luoghi e apparati, utili per la ricerca e per la progettazione. Anche il quaderno di appunti sarà oggetto di valutazione e per questo dovrà essere consegnato una settimana prima dello svolgimento dell’esame. SVOLGIMENTO DELL’ESAME L’esame consiste di una parte orale, in cui lo studente dovrà dimostrare la conoscenza dei principali architetti e delle più importanti opere modernocontemporanee sulla base dello studio dei due testi fondamentali: A. Capuano, B. Di Donato, A. Lanzetta, Cinque temi del modernocontemporaneo. Memoria, natura, energia, comunicazione, catastrofe, Quodlibet, Macerata 2020. P. Gregory, Teorie di architettura contemporanea. Percorsi del Postmodernismo, Carocci, Roma 2010. Lo studente dovrà inoltre scegliere uno dei temi proposti dal corso nel ciclo di lezioni delle parole chiave o, in alternativa, un tema da lui proposto preventivamente e approvato dalla docenza. Leggendo approfonditamente uno dei testi indicati in bibliografia, lo studente dovrà così elaborare un saggio breve, di massimo 8000 battute (spazi inclusi), sviluppando un confronto tra due o più opere, con immagini e apparati, adoperando gli strumenti utilizzati nelle esercitazioni del corso. È anche auspicabile utilizzare altri saggi critici
sul tema adottato, compresi i testi degli architetti che mettono in pratica tale teme teorico nelle loro opere di architettura. Per sostenere l’esame, lo studente deve presentare, una settimana prima dell’appello, il saggio illustrato e i prodotti delle varie esercitazioni tematiche, nonché il quaderno di appunti. Nel corso della prova, si discuteranno i vari elaborati, si verificherà la conoscenza approfondita dei testi essenziali generali e di quelli prescelti e, infine, si valuterà la conoscenza sommaria dei libri essenziali delle altre parole chiave. Il voto d’esame finale sarà quindi influenzato dall’esito del saggio, dalla discussione del testo prescelto, dalla qualità degli elaborati prodotti durante le esercitazioni tematiche e, infine, dalla conoscenza degli argomenti trattati nelle lezioni e nelle conferenze. TESTI DI BASE A. Capuano, B. Di Donato, A. Lanzetta (cur.), Cinque temi del modernocontemporaneo. Memoria, natura, energia, comunicazione, catastrofe, Quodlibet, Macerata 2020. P. Gregory, Teorie di architettura contemporanea. Percorsi del Postmodernismo, Carocci, Roma 2010. TESTI DI CARATTERE GENERALE Oltre ai classici libri di Storia dell’architettura moderna (Benevolo, Frampton, Zevi ecc.) si segnalano: Biraghi M. L’architetto come intellettuale, Einaudi, Torino 2019. Biraghi M., Damiani G., Le parole dell'architettura. Un'antologia di testi teorici e critici: 1945-2000, Einaudi, Torino, 2009 Biraghi M., Ferlenga A., Architettura del Novecento. Teorie, Scuole, Eventi, Einaudi, Torino, 2012. Carpenzano O., Qualcosa sull’architettura. Figure e pensieri nella composizione, Quodlibet, Macerata 2018. De Benedetti M., Pracchi A., Antologia dell’architettura moderna. Testi, manifesti, utopie, Zanichelli, Milano, 1988 Linazasoro J. I., La memoria dell’ordine. Paradossi dell’architettura moderna, Letteraventidue, Siracusa 2015. Terranova A., Toppetti F., Teorie, figure, architetti del modernocontemporaneo, Gangemi, Roma 2012. TESTI SUGLI STRUMENTI Diagrams, numero monografico di «Lotus» 127, 2006. Di Giacomo A., Modelli di architettura. Scarti del progetto, Pezzi da museo, Nep edizioni, 2018. Lanzetta A., Fotografie, in: A. Capuano, F. Toppetti, Roma e l’Appia. Rovine, utopia e progetto, Macerata, Quodlibet 2017, pp. 198-223. TESTI SULLE PAROLE CHIAVE Memoria, Archetipo, Tipo Testi essenziali Martì Aris C., Le variazioni dell’identità. Il tipo in architettura, Città Studi, 1993 Rossi A., L’architettura della città, Città Studi Edizioni, Milano, 1966. Rossi A., Autobiografia scientifica, Pratiche, Parma, 1990 (nuova ed. Il Saggiatore, 2009). Venturi R., Complexity and Contradiction, New York, 1966 (trad . it. Complessità e contraddizioni nell'architettura, Ed. Dedalo, Bari, 1980). Zumthor P., Pensare architettura, Mondadori- Electa, Milano 2003. Testi consigliati Ferlenga A., Città e memoria come strumenti del progetto, Marinotti, Milano, 2015. Lanzetta A., Bernard Rudofsky. Il cielo in una stanza, in «Rassegna di Architettura e Urbanistica» n. 154, gennaio-aprile
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