Tecnologie Multimediali a.a. 2019/2020 - Docente: DOTT.SSA VALERIA FIONDA - Dipartimento di ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Segnale • L’informazione in un calcolatore è rappresentata come sequenza di simboli binari • Questi simboli binari come vengono gestiti dal calcolatore? • Tramite segnali
Segnale • Un segnale si ottiene grazie alla variazione nel tempo di una grandezza fisica • Assumendo valori differenti trasmette informazione • Tali valori vengono definiti valori di ampiezza • Segnale elettrico: corrente o tensione elettrica • Codice binario: due valori di corrente o tensione
Onda • Un’onda è una perturbazione che si propaga nello spazio e può trasportare energia • Tale pertubazione è costituita dalla variazione di qualunque grandezza fisica (pressione, temperatura, …) attorno ad una posizione di equilibrio. • Ogni onda ha una direzione di propagazione
Onda • Un’onda può trasportare informazione attraverso il concetto di modulazione • Ad esempio le onde sonore sono il mezzo naturale per la comunicazione vocale • Un’onda viene rappresentata graficamente nel piano cartesiano rispetto al tempo • Questo perchè il fenomeno ondulatorio dell’onda si osserva al variare del tempo in un punto preciso dello spazio ottenendo cosí un segnale
Onda • Lunghezza d’onda λ: distanza percorsa da un’onda nel tempo impiegato per completare un ciclo (periodo)
Onda • Lunghezza d’onda λ: inversamente proporzionale alla frequenza
Teoria del Colore
Un po’ di storia • Più di 2000 anni fa i filosofi greci pensavano che la luce uscisse dagli occhi per toccare gli oggetti, come dita a tastare. • Oggi sappiamo che l’occhio si può paragonare ad un semplice strumento ottico, che al suo interno registra delle immagini proiettate da oggetti che si trovano all’esterno con l’aggiunta di una lente.
Come funziona • La luce attraversa prima la cornea, poi l’umore acqueo, il cristallino e l’umor vitreo, che nel loro insieme si comportano come un insieme di lenti convergenti che determinano sulla retina la formazione di un’immagine rimpicciolita e capovolta dell’oggetto osservato. Le cellule fotosensibili della retina eccitate dalla luce inviano impulsi nervosi all’area visiva della corteccia cerebrale attraverso il nervo ottico. • Il cervello trasforma gli impulsi nervosi in visioni e ci fa vedere le immagini raddrizzate degli oggetti. La visione binoculare ci permette di percepire un’immagine tridimensionale (stereoscopica) perché ogni occhio vede l’oggetto in modo diverso, dando il senso della sua profondità.
Vediamo col “cervello” • L’autentico motore della comprensione è il cervello. • E’ stato verificato che un osservatore in una stanza assolutamente buia, senza nessun riferimento, messo davanti ad una tv rovesciata dopo un po’ di tempo vede le immagini nel verso corretto.
La percezione del colore • Il colore non esiste! • La percezione del colore è un processo psicofisico complesso che ha inizio quando la luce penetrando nell’occhio viene assorbita dalla retina. • L'energia assorbita viene convertita in un segnale elettrochimico e il segnale così ottenuto viene trasmesso ai neuroni e da questi al cervello.
La percezione del colore • La percezione del colore coinvolge sia i processi fisici legati alle caratteristiche spettrali del segnale luminoso, sia i processi psico- biologici che sovrintendono alla interpretazione del segnale da parte del cervello. • La percezione del colore è inoltre un fenomeno soggettivo. • Fortunatamente, pur variando da persona a persona, il meccanismo è sufficientemente simile fra individui diversi da permettere di specificare analiticamente il colore con risultati abbastanza buoni per la maggior parte delle applicazioni pratiche.
La luce • Strettamente connessa alla sensazione di colore è la sensazione di luce che è la più essenziale delle impressioni visive e può essere descritta come quella qualità che distingue superfici luminose da superfici nere; • la sensazione di luce non si può tuttavia semplicemente riferire a sensazioni nere, bianche o grigie; essa è propria anche delle sensazioni cromatiche (rosse, gialle, verdi, ..) nelle quali è strettamente fusa con la sensazione di colore. • Il colore, dunque, è una proprietà capace di far distinguere tra diversi tipi di luce, non è una proprietà intrinseca degli oggetti ma è la sensazione risultante dalla rivelazione della luce da parte dell’occhio e dall’interpretazione da parte del cervello.
Gli esperimenti di Newton • La chiave per la comprensione dei meccanismi fisici alla base della sensazione di colore è contenuta nel famosissimo trattato Optica di Newton (1704). • All’incirca trecento anni fa Newton scriveva: "…I raggi di luce non possono propriamente dirsi colorati; in essi non c'è altro che una certa disposizione a produrre una sensazione di questo o quel colore…". • Il celeberrimo esperimento di dispersione attraverso un prisma porta a compimento una serie di esperienze iniziate da Cartesio nel 1637 e proseguite da padre Grimaldi nel 1655, nelle quali si era giunti alla conclusione che la luce era un onda che si propaga in 3 dimensioni e soffriva anche dei problemi di diffrazione.
Gli esperimenti di Newton
Gli esperimenti di Newton • L'elemento di novità legato a Newton sta nell'aver ricomposto il fascio disperso riottenendo il fascio di luce iniziale. Così facendo, Newton dimostrò che i caratteristici colori spettrali del fascio disperso erano proprietà della luce e non del mezzo materiale di cui era fatto il prisma.
I colori della luce • Newton compie il suo esperimento nel 1704. Influenzato dalla cultura del suo tempo, egli individua 7 colori, perché 7 è un numero magico. • I colori sono il rosso, l'arancione, il giallo, il verde, l'azzurro, l'indaco e il violetto, e, per la prima volta, sono classificati senza riferimenti alla luminosità ma in base al diverso angolo di rifrazione. • La “disposizione della luce” cui accennava Newton altro non è che la lunghezza d’onda della luce. E' visibile la radiazione di lunghezza d'onda compresa tra 380 nm e 780 nm.
I colori della luce • In questa banda distinguiamo: • il porpora tra 380 e 450 nm, • il blu da 450 a 500 nm, • il verde tra 500 a 570 nm, • il giallo tra 570 e 590 nm, • l'arancione tra 590 e 610 nm • il rosso da 610 sino a 780 nm. • Non siamo molto lontani dai colori di Newton.
I colori della luce
I colori della luce • La lunghezza d'onda è spesso associata al colore percepito • Questa ipotesi semplifica la grande complessità della percezione umana • Ogni radiazione naturale è un miscuglio di differenti lunghezze d'onda • Ogni lunghezza d'onda trasporta differenti quantità di energia • L'energia totale della radiazione è la somma di tutti i contributi di energia dalle diverse lunghezze d'onda
I colori della luce • Lo “spettro” di un illuminante è il diagramma dei contributi di energia che esso apporta per ciascuna differente lunghezza d'onda
La misura del colore • L'esperimento di Thomas Young nel 1801 stabilì che è possibile individuare tre sorgenti primarie tali che, se miscelate in proporzioni opportune, permettono di uguagliare in modo univoco il colore percepito di una qualunque sorgente arbitraria. • Una sensazione di colore può essere ottenuta mescolando in definite proporzioni tre colori spettrali convenientemente scelti, tali cioè che non sia possibile ottenere uno di essi con un miscuglio in determinate proporzioni degli altri due. • Indichiamo ad esempio con X, Y, e Z tre diverse distribuzioni spettrali che formino la base di un sistema tricromatico. • qualsiasi stimolo di colore C può essere rappresentato come una combinazione lineare dei tre stimoli primari: C = a X+ b Y + c Z, dove i coefficienti a, b, e c giocano il ruolo di coordinate del punto C nello spazio tridimensionale scelto.
La colorimetria • La colorimetria è la scienza che si occupa del problema della misura del colore. • La legge fondamentale della colorimetria: data una sensazione di colore, questa può essere ottenuta mescolando in definite proporzioni tre colori spettrali convenientemente scelti.
Visione dei colori • L’occhio umano è sensibile a radiazioni luminose di tre diverse lunghezze d’onda: piccole S, medie M, lunghe L. • Le persone sono in grado di riconoscere miscele di radiazioni luminose di qualsiasi lunghezza d’onda combinando le tre componenti, dette primarie, associate al rosso (S), verde (M) e blu (L) – detto anche tristimolo. Informatica - Com&DAMS A.A. 2014/2015
Gamma dei colori • Il colore che percepiamo dipende dalle onde luminose riflesse o emesse dall’oggetto. • La Commission Internationale de l’Eclairage (CIE) ha effettuato alcuni esperimenti per misurare la risposta dell’occhio umano al modello tristimolo. • Questi esperimenti hanno permesso di individuare l’insieme dei colori percepiti dall’occhio umano; detto anche gamma dei colori. • Nelle campagne sperimentali sono stati coinvolti essere umano volontari ai quali è stato chiesto di osservare attraverso un buco che consentiva di proiettare sulla retina solo una porzione del campo visivo. • È stato possibile disegnare tre funzioni che rappresentano la porzione di ognuno dei colori primari necessaria per ottenere il colore C monocromatico associato ad una particolare lunghezza d’onda. • Per ogni lunghezza d’onda si può identificare la tripletta di valori RGB che devono essere sommati per avere il colore corrispondente.
Diagramma di cromaticità – CIE xy
La percezione del colore • I colori si influenzano reciprocamente, di conseguenza lo stesso colore può essere letto in modo sempre differente a seconda dei colori che lo circondano o che si usano come sfondo a questo.
IL TEST DI ISHIHARA: quale numero vedete? Visione normale: 5; Daltonismo per rosso/verde: 2
Colori primari • Un insieme di colori primari sono quei colori che non possono essere ottenuti dal mescolamento di altri colori. • Si dicono colori secondari quei colori ottenibili dal mescolamento dei colori primari. • Si dicono colori terziari quei colori ottenibili dal mescolamento dei colori secondari. • Dalla combinazione dei colori primari si può ottenere, con un'accettabile approssimazione, qualsiasi altro colore.
Colori complemetari • Mescolando due luci di certe lunghezze d’onda si elimina completamente il colore • Questi due colori si dicono complementari • In pratica, mescolati (per sintesi additiva o sottrattiva) danno bianco, nero o grigio
Sintesi del colore Sintesi additiva (luci colorate) Sono luci colorate primarie le radiazioni luminose che derivano dalla scomposizione della luce bianca e che, mescolate in egual quantità generano la luce bianca. Nel cerchio cromatico le luci • (R) rossa complementari sono opposte. • (G) verde Colori complementari: • (B) blu - Blu / giallo - Rosso / cyan - Verde / magenta
Sintesi del colore Sintesi sottrattiva (materiali pigmentosi) Sono colori primari i pigmenti che non sono ottenuti per mescolanza di altri colori e che, mescolati tra loro in egual quantità, danno origine al colore nero. Nel cerchio cromatico i colori • (c) ciano complementari sono opposti. • (m) magenta Colori complementari: • (y) giallo - Blu / giallo - Rosso / cyan - Verde / magenta
Puoi anche leggere