TAV Torino-Lione: il rischio d'arresto di marca UE - Amazon S3

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TAV Torino-Lione: il rischio d'arresto di marca UE - Amazon S3
TAV Torino-Lione: il rischio
d’arresto di marca UE
Cresce l’attesa per l’esito dell’analisi costi-benefici
sull’Alta Velocità Torino-Lione. La realizzazione della rete
ferroviaria ad alta velocità dell’UE rischia un’improvvisa
battuta d’arresto a pochi anni dall’avvio dei lavori. A farlo
presagire sono il rapporto della Corte dei Conti Europea (Eca)
presentato lo scorso Giugno 2018 secondo il quale “la rete
ferroviaria ad alta velocità dell’UE è stata progettata e
costruita dagli Stati membri in maniera isolata, senza un
coordinamento adeguato a livello transfrontaliero e da cui
risultano collegamenti insoddisfacenti” e le attuali
affermazioni del Professor Marco Ponti (incaricato di guidare
il comitato tecnico che ha redatto l’analisi dei costi-
benefici presentata in questi giorni al governo), secondo il
quale “il no alla TAV si avvicina”.

In questo articolo, esamineremo gli sviluppi trentennali del
più grande e discusso progetto sull’Alta Velocità Torino-Lione
ed il susseguirsi delle decisioni prese dai governi
interessati, focalizzandoci sui dati di progetto ed i relativi
costi di realizzazione dell’opera.

Una indecisione continua che prende
il nome di TAV Torino-Lione
Nasce circa 30 anni fa la lunga storia della TAV Torino-Lione.
Una storia che ancora oggi suscita tanto interesse e genera
molteplici dibattici politici e mediatici. Sostenuta da alcuni
influenti imprenditori e industriali di Torino del tempo
infatti, l’idea di estendere la rete francese dell’alta
velocità all’Italia attraverso la Val di Susa, ha sin dagli
albori suscitato intrecci politici di diversi governi (sia in
Italia che in Francia) ed istituzioni europee che hanno
portato alla firma di molteplici accordi ed intese ed alla
crescita del famoso movimento di lotta italiano ‘Movimento No
Tav’.

Ma cosa vi era alla base degli obiettivi perseguiti dai
principali promotori della Tav? Nonostante le continue
trasformazioni progettuali, dal 1989, anno in cui si iniziò a
parlare della Tav Torino-Lione, oltre gli immancabili
obiettivi economici, con lo scopo di rendere più competitivo
ed incrementale il trasporto su rotaia di persone e merci, vi
erano e vi sono anche oggi, obiettivi ambientali e sociali
quali la riduzione del numero di Tir per il trasporto merci,
con la conseguente riduzione di emissione gas serra e la
migliore connessione e valorizzazione di aree diverse con la
previsione di nuovi posti di lavoro per le persone
direttamente impegnate in Italia nella realizzazione della
nuova Linea. Tutti obiettivi però, che vengono ritenuti sin
dagli albori superflui dai critici ed oppositori della Linea,
che restano ancora oggi, dubbiosi sulla maggiore convenienza
dei treni rispetto alla strada, indipendentemente dalle
questioni di velocità e capacità di una linea.

Uno scontro, quello tra sostenitori ed oppositori, che va
avanti sin dal 2001, anno in cui i Ministri dei Trasporti
francesce Jean Claude Gayssot e quello italiano Pierluigi
Bersani, alla presenza del Presidente del Consiglio Giuliano e
del Presidente francese Jacques Chirac, firmano l’accordo in
cui si ribadisce la volontà dei due paesi di realizzare
l’opera a conferma dell’impegno sottoscritto in un precedente
accordo intergovernativo, conclusosi a Parigi il 15 Gennaio
1996. Proprio nel 2001 infatti, mentre le istituzioni
nazionali ed europee consolidano la volontà politica intorno
all’opera, il ‘Movimento No Tav’ diventa una realtà compatta,
oltrepassa i confini territoriali e si configura come soggetto
nazionale capace di vantare nel Novembre del 2005 oltre 50mila
persone partecipanti allo sciopero generale della Val di Susa.

Da quel momento in poi, le ragioni dei Comitati della Val di
Susa conquistano una visibilità nazionale ed il progetto della
Tav Torino-Lione subisce diverse battute d’arresto e
trasformazioni. Col subentro del governo Prodi nel 2006
infatti, viene istituito l’Osservatorio tecnico sulla Torino-
Lione che, composto dai rappresentanti degli Enti, dalle
istituzioni locali e dal Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, dell’Ambiente e della Salute, è un organismo che ha
il compito di ridiscutere il progetto con i rappresentanti del
territorio, portando nel 2008 a sancire l’accordo di ‘Pra
Catinat’, in cui si raggiunge un’intesa politica sul percorso
che dovrà seguire l’opera.

In seguito, nel 2011, a quasi 20 anni da quando l’Europa diede
il suo primo appoggio alla realizzazione dell’opera, che si
avviano i lavori del tunnel geognostico di 7,5 Km di lunghezza
nella zona della Maddalena. In tale occasione però, non
tardano ad arrivare le proteste, con centinaia di manifestanti
pronti ad ostruire le principali vie d’accesso all’area dove
dovrebbero sorgere i cantieri, tanto da far posticipare
l’inizio dei lavori previsto dall’UE per il mese di Maggio al
mese di Giugno e far preoccupare quest’ultima sulle reali
tempistiche di realizzazione dell’opera, portando nei mesi e
negli anni successivi alla stipula e al raggiungimento di
ulteriori intese tra l’Italia e la Francia sulla divisione dei
costi dell’opera e sulla decisione di realizzare quest’ultima
in due tappe ed in fasi funzionali.

Ma è nel 2015 che si verificano passaggi formali importanti. A
gennaio di quest’anno infatti, nasce la società TELT (Tunnel
Euralpin Lyon Turin), quale società responsabile dei lavori di
realizzazione e gestione della futura infrastruttura
transfrontaliera ed il mese successivo, a Febbraio, sotto il
governo Renzi, il CIPE (Comitato Interministeriale per la
Programmazione Economica) approva il progetto definitivo della
tratta internazionale Torino-Lione ed il governo italiano e
quello francese firmano a Parigi l’accordo per avviare la
realizzazione dei lavori definitivi della linea ad alta
velocità. Nel 2017 poi, viene infine ratificato e
definitivamente approvato il testo dell’accordo raggiunto dai
due Paesi, ed a metà del mese di Febbraio, a quattro anni
dall’avvio dei lavori, viene completato lo scavo del tunnel
geognostico (la galleria esplorativa con la funzione di
verificare la consistenza della montagna e dei materiali) a
Chiomonte, cantiere che peraltro, sarà destinato ad essere
ampliato per fini strategici, su approvazione di una variante
al progetto definitivo da parte del CIPE nel Marzo del 2018.

Cos’è la TAV Torino-Lione?
L’acronimo TAV sta per Treno ad Alta Velocità”. Facente parte
di un progetto europeo molto più ampio ed ambizioso, ovvero
quello di costruire una rete ferroviaria trans-europea
chiamataTEN-T (Trans European Network-Transport) che metta
insieme le grandi direttrici ferroviarie che attraversano le
singole nazioni facenti parte della Comunità, l’opera è
tecnicamente definita come “una linea mista con specifiche
tecniche dell’interoperabilità” (STI) conformi a quelle della
rete centrale europea di cui è parte, ovvero capace di
permettere il passaggio di treni passeggeri ad una velocità
massima di circa 220 Km/h ed il passaggio di treni merci ad
una velocità massima di circa 120 Km/h.

Nella sua versione attuale il progetto prevede la
realizzazione di una linea per merci e passeggeri che si
estenderà per circa 270 Km (189 Km pari al 70% in Francia ed
81 Km pari al 30% in Italia) partendo dal nodo ferroviario di
Lione ed arrivando al nodo ferroviario di Torino. Per la
tratta, suddivisa in tre parti, ovvero quella italiana tra
Susa/Bussoleno e Torino di competenza della Società Rete
Ferroviaria Italiana (RFI); quella francese tra Lione e Saint-
Jeun-Maurienne di competenza della Société Nationale des
Chemins de fer Français (SNFC) e quella transfrontaliera tra
Saint-Jeun-de-Maurienne e Susa/Bussoleno di competenza della
Tunnel Euraplin Lyon-Turin (TELT) è prevista la fine dei
lavori entro il 2029 e l’avvio definitivo della tratta per il
2030.

La parte di tracciato in comune gestita da TELT, è lunga circa
65 Km e si estende per circa l’89% in galleria comprendendo la
realizzazione di sei opere, tra le quali il tunnel a due canne
(l’opera più imponente e discussa che prevede la realizzazione
di due fori separati per i binari con lunghezza pari a 57,5
Km) tra le stazioni internazionali di Saint-Jean de Maurienne
e Susa/Bussoleno con una riduzione del tracciato (circa 60 Km
rispetto a 90 Km) ed uno sviluppo più pianeggiante e
rettilineo rispetto la tratta ferroviaria già esistente.

Approfondisci il progetto definitivo approvato per la TAV
Torino-Lione
Lo Stato d’Avanzamento dei Lavori
sulla Torino-Lione
La realizzazione dell’opera avanza per fasi così come
stabilito. Secondo l’Osservatorio Torino-Lione, la Tappa 0,
definita come preliminare, è stata interamente completata,
prevedendo la messa in servizio della gronda merci CFAL Nord
di Lione (Contournement Ferroviaire de l’Agglomération
Lyonnaise) in Francia e la realizzazione di interventi di
potenziamento tecnologico nella tratta tra Avigliana e il nodo
di Torino, il quadruplicamento tra le stazioni Torino Porta
Susa e Torino Stura ed il potenziamento del servizio
ferroviario metropolitano in Italia.

La Tappa 1 si concentra invece sulla tratta comune italo-
francese e prevede la realizzazione e messa in esercizio del
tunnel di Base del Moncenisio. Per l’Italia è previsto poi il
potenziamento della linea storica fra Bussoleno e Avigliana e
la realizzazione della variante Avigliana-Orbassano; per la
Francia la realizzazione della prima canna del tunnel di
Chartreuse e di Belledonne e Glandon dedicata al trasporto
merci e la realizzazione del CFAL sud.

Se si considerano i lavori di scavo nel loro complesso e
secondo quanto riportato dal Quaderno n. 10 dell’Osservatorio,
nella sezione transfrontaliera al 31 ottobre 2017 “gli scavi
ultimati costituiscono quasi il 13% del totale dell’intera
opera; il 73,2% rispetto ai lavori già appaltati e attualmente
in corso”. Nella seguente tabella troverete i dati per ogni
singola tratta:

       Progetto degli scavi ultimati al 31 Ottobre 2017          Metri
      Discenderia di Villarodin-Bourget-Modane (2002-07)           4.036
        Discenderia di Saint-Martin-la-Porte (2003-10)             2.514
               Discenderia di La Praz (2005-09)                    2.665
        Cunicolo esplorativo della Maddalena (2013-17)             7.021
  Discenderia Complementare di Saint-Martin-la-Porte (2015-16)     1.808
Galleria geognostica di Saint-Martin-la-Porte (2016 al
                                                                     2.784
                         02/10/2017)
             Gallerie accessorie e caverne varie                       472
                             Totale                                 21.300
Altro si deve invece rispetto le altre due tappe, ovvero la 1
bis, la 2 e la 3 che, da quanto si legge sul documento
dell’Osservatorio, non hanno una programmazione temporale
definita “ma dovranno essere attivati in successione quando le
condizioni di traffico merci e passeggeri sull’Asse
Ferroviario Torino-Lione e sul Nodo di Torino lo renderanno
necessario”.

I costi della TAV Torino-Lione
Sul fronte dei costi, dal rapporto della Corte dei Conti
Europea (ECA) presentato lo scorso Giugno 2018, è emerso che
l’infrastruttura ferroviaria ad alta velocità è costosa: per
le linee sottoposte ad audit infatti, secondo l’ECA il costo
medio di un chilometro è di 25 milioni di euro, portando ad
asserire che per quattro delle dieci linee, ogni minuto di
tempo di percorrenza risparmiato costerà più di 100 milioni di
euro.

Approfondisci il rapporto della Corte dei Conti Europea (ECA)

In ogni caso, in “TAV si”, Foietta ed esposito stimano in 24,7
miliardi di euro i costi dell’opera ed indicano anche come
sarebbero ripartiti tra Italia, Francia ed Unione Europea,
stimando presumibilmente, un costo di 16 miliardi di euro per
la parte ricadente all’interno del territorio francese, 8,7
miliardi di euro per la parte ricadente all’interno del
territorio italiano ed 8,6 miliardi di euro a carico dell’UE
che finanzierebbe il 30% del progetto transfrontaliero
ricadente sia in Italia che in Francia così come elencato
nella seguente tabella:

                                                                 Costo in
                    Tratta                         Fine Lavori
                                                                   Mld/€
Lione-Chambéry              2020       4,5
               I Canna Charteuse – Belledonne
                          – Glandon
                                                   2023       3,2
                (Attraverso Avressieux verso
    Francia       Saint-Jeun-de-Maurienne)
                    II Canna Charteuse –            Da
                                                              2,1
                Belledonne – Glandon (Tunnel)   programmare
                  Saint-Jeun-de-Maurienne –
                                                   2023       6,2
                           Confine
                  Confine – Susa (L.S. To-
                                                   2023       2,0
                           Fréjus)
                                                     Da
                   Bussoleno – Chiusa S.M.                    2,3
                                                programmare
     Italia        S. Ambrogio di Torino –          Da
                                                              0,7
                          Avigliana             programmare
               Buttigliera – S.M. Orbassano –
                                                   2023       2,4
                         Grugliasco
                  Grugliasco – Settimo T.se        2023       1,3

              Totale Francia                        70%       16,0
               Totale Italia                        30%       8,7
                  Totale Torino-Lione                         24,7

L’ultima ora in Italia sulla TAV
Torino-Lione
Sempre secondo gli auditor di ECA è stato riscontrato che ogni
chilometro di linea super veloce realizzato finora, è costato
28 milioni di euro, contro i 13 dei tedeschi, i 15 dei
francesi e i 14 degli spagnoli.

Il costo totale per l’alta velocità italiana arriva dunque ad
ammontare a 41,9 miliardi di euro per 1.280 Km di linea, 0,46
euro per chilometro pro-capite. Se si considerano poi i
progetti già completati e quelli in via di realizzazione, il
costo per chilometro per l’Italia sale a 33 milioni contro i
14 milioni di Spagna e i 15 milioni di Germania e Francia.
Ma è la consegna dell’analisi costi-benefici di quest’ultimi
giorni che mette in allerta il governo italiano. Il documento
contenente l’analisi costi-benefici infatti, sarebbe stato
ricalcato su una precedente analisi costi-benefici del 2012
conseguita dal allora soggetto promotore Lyon Turin
Ferroviaire, ma a differenza della prima analisi, in
quest’ultima, sono stati radicalmente ridimensionati i
benefici apportati dalla maggior sicurezza (in relazione agli
incidenti) derivante dal passaggio dal trasporto su gomma a
quello su ferro e calcolati i benefici apportati dalla
deviazione del traffico merci non più in riferimento ai soli
costi ma in riferimento anche alle variazioni del surplus
sociale. Scelte queste, che portano il Ministro Toninelli a
blindare i contenuti del rapporto e non divulgarli prima di
averli condivisi con la Francia, Bruxelles e gli alleati di
governo, gettando ancora una volta mistero ed indecisione sul
futuro della TAV Torino-Lione.
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