Sistemi giuridici comparati - (a.a. 2018-2019) Parte speciale: L'esperienza giuridica francese
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Prima della modernità: Le complesse trame giuridiche e politiche dell’Ancien Régime sociale Spiccato pluralismo politico giuridico Proprietà frammentata (atipicità e numero aperto dei diritti reali) Diffusione su tutto il territorio dei «corpi intermedi» (Clero, Nobiltà, Terzo Stato…) Differenziazione delle regole in base a status Rilievo politico degli organi rappresentativi di interessi di ceto (Assemblea degli Stati generali, soppressa nel 1614 e poi di nuovo convocata nel 1788) Carattere strutturale, all’interno dell’apparato burocratico, del sistema di venalità delle cariche pubbliche (privatizzazione delle funzioni statali … v. infra, scontro tra re e giudici) Divisione del territorio Sud droit écrit: diritto costituente una derivazione del diritto romano Nord droit coutumier: diritto consuetudinario di origine germanica
In particolare: il ruolo dei Parlements (grandi tribunali del regno di Francia) Due prerogative che i Parlements, forti della privatizzazione delle funzioni statali da essi incarnata, difesero gelosamente fino alla Rivoluzione: 1. potere di emettere decisioni giudiziarie con efficacia non limitata al singolo caso concreto, note come «arrêts de réglement» (ruolo para-legislativo dei giudici) 2. diritto di registrazione e di rimostranza in relazione alle leggi e alle ordinanze regie, a difesa di un livello di “legalità” superiore e non riconducibile al sovrano (concezione tradizionalista della Costituzione come frutto dello sviluppo storico) Incapacità del potere politico, nonostante le tensioni assolutistiche, di controllare gli assetti legati alla produzione del diritto
La Rivoluzione come momento fondante della mentalità giuridica francese 1788 Il Parlement di Parigi rifiuta di registrare le nuove tasse imposte dalla Corona. Il Re accetta di convocare l’Assemblea degli Stati generali (mai più convocati dal 1614) 1789 Il Terzo Stato pone fine agli Stati generali e si costituisce in un’autonoma Assemblea nazionale, che di lì a poco si autoproclama Assemblea costituente Le due priorità dell’Assemblea costituente: - fare tabula rasa della società degli ordini e dei privilegi affermando l’universalità dei diritti individuali (Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino) - solennizzare la nascita di una volontà̀ politica (la volontà/sovranità della Nazione) che distaccandosi completamente dalla storia sia capace di «rigenerare la Costituzione dello Stato» (Sieyès) concezione della Costituzione come testo scritto come frutto di volontà sovrana La “Nazione” viene quindi ri-fondata come realtà indivisibile e astorica (idea di una volontà originaria, radicalmente libera e razionale nella sua manifestazione e capace una volta per tutte di disattivare il fondamento tradizionalista della convivenza sociale) nascita dello Stato-Nazione
La costruzione del “nuovo ordine” tra universalismo dei diritti e legicentrismo Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789: inserita nel Preambolo della prima Costituzione scritta della Francia (1791) così come nel Preambolo di quella attuale (1958) • Art. 1 – Gli uomini nascono e rimangano liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune. • Art. 3 – Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella nazione. Nessun corpo, nessun individuo può esercitare un’autorità che da essa non emani espressamente. • Art. 4 – La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così, l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di questi stessi diritti. Tali limiti possono essere determinati solo dalla Legge. • Art. 6 – La Legge è l’espressione della volontà generale. […] Costituzione del 3 settembre 1791: • Art. 3, sez. 1, cap. III - In Francia non esiste autorità superiore alla legge. Il re regna soltanto quale sua emanazione. E soltanto in nome della legge può reclamare obbedienza Principio di legalità (passaggio dal governo degli uomini al governo delle leggi) ma… la “garanzia dei diritti” resta “punto oscuro e più problematico” della Rivoluzione (M. Fioravanti) Paradosso della Rivoluzione: esaltazione della Nazione quale nuovo principio di legittimità, nettamente contrapposto alla tradizione assolutista precedente, ma al contempo rigetto della dimensione più propriamente antiassolutista di quella tradizione i giudici come primo bersaglio dei Rivoluzionari… e anche nel lungo periodo, assenza di reale contropotere giudiziario (v. anche infra)
Dalla Rivoluzione… La duplice trasmutazione preparata dalla Rivoluzione come presupposto della codificazione • Trasmutazione dei diritti naturali in diritti civili: esaltazione della legge come strumento in grado di assegnare qualità̀ di «diritto» alle pretese individuali (riduzione di tutti i diritti all’unico diritto fondamentale di essere trattati conformemente alla legge) • Trasmutazione del diritto, inteso nella sua accezione oggettiva, nella legge (tre progetti di codificazione tra il 1793 e il 1796: progressiva relativizzazione delle istanze più individualiste… il Codice dovrà essere veicolo di ordine, il mantenimento nella sfera privata di alcuni limiti alla libertà individuale e di alcune differenze sociali sarà percepito come necessario al mantenimento dell’ordine)
… alla Codificazione Due pilastri fondamentali della codificazione - Riduzione delle differenze individuali e sociali nel modello astratto del “soggetto unico di diritto”: codice come emblema di un ordinamento capace di implicare tutti gli individui senza eccezione di status e di luogo (concentrazione delle fonti privatistiche) … salvo il mantenimento di alcune logiche tipiche della tradizione precedente, in particolare nei rapporti di famiglia (Portalis: «è utile conservare tutto ciò che non è necessario distruggere») - Soppressione del pluralismo proprietario di marca feudale e affermazione della tipicità e del numero chiuso dei diritti reali (concentrazione del potere politico e spoliticizzazione dei rapporti privatistici (Portalis: «all’individuo la proprietà, al sovrano l’impero»)
Dopo il Codice… •Frammentazione del soggetto unico di diritto (dal contratto agli status): Code de commerce (1807), inflazione legislativa e decodificazione (fine XIX secolo) •Riavvicinamento tra la sfera politica e sfera sociale Prima Repubblica (1792-1804) • Suffragio universale Seconda Repubblica (1848-1852) Terza Repubblica (1870-1940) maschile (1848) Quarta Repubblica (1946-1958) • Diritti sociali e Quinta Repubblica (dal 1958) suffragio universale (1946)
La mentalità giuridica francese 1. Il problema della “mentalità giuridica” 2. La riduzione «forzata» del diritto alla legge nel Titre préliminaire del Code civil 3. Primato della legge e interpretazione (l’atteggiamento della dottrina dopo il Code Civil) 4. Il prestigio della legge, il valore della Costituzione e lo spettro del governo dei giudici 5. Il Code civil e la verità nazionalista in crisi. Alcune recenti reazioni strategiche (in particolare, ai processi di europeizzazione e mondializzazione del diritto)
1. Il problema della mentalità giuridica Demarcatore dello stile dei sistemi: modo di pensare predominante e caratteristico dei cultori del diritto (Zweigert-Kötz) Criterio cardine della comparazione differenziale: strutture narrative implicite che governano il modo di agire degli attori giuridici (Legrand) Caso francese paradigmatico della persistenza nel lungo periodo di tratti profondamente autoctoni, che affondano le loro radici nei due eventi-chiave del passaggio alla modernità (Rivoluzione e Codificazione)
2. Riduzione «forzata» del diritto alla legge nel Titre préliminaire del Code Civil (dal Livre préliminaire al Titre préliminaire: dal giusnaturalismo al giuspositivismo)
TITRE PRELIMINAIRE: DE LA PUBLICATION DES LOIS EN GENERAL Polarizzazione del nuovo Titolo preliminare intorno a contenuti coerenti con il principio dell’unicità della regola di diritto (identificazione tra diritto e legge: esclusione autoritativa delle fonti diverse dalla volontà del legislatore) No contenuti “metafisici”, solo contenuti tecnici
Articoli 4 e 5 del Titre préliminaire: un nuovo statuto per il giudice L’obbligo di applicare la legge Art. 4 • Le juge qui refusera de juger, sous prétexte du silence, de l’obscurité ou de l’insuffisance de la loi, pourra être poursuivi comme coupable de déni de justice. • Il giudice che rifiuterà di giudicare, adducendo il pretesto del silenzio, dell’oscurità o dell’insufficienza della legge, potrà essere perseguito come colpevole di diniego di giustizia Il divieto di arrêts de réglement Art. 5 • Il est défendu aux juges de prononcer par voie de disposition générale et réglementaire sur les causes qui leur sont soumises. • Ai giudici è vietato pronunciarsi tramite disposizioni generali e regolamentari sulle cause che vengono loro sottoposte.
3. Primato della legge e interpretazione (l’atteggiamento della dottrina dopo il Code Civil)
In particolare: la dottrina Scuola dell’Esegesi • Ideale metodologico professato: unico oggetto di studio è il diritto esistente nella realtà, ovvero il diritto posto dalla volontà del legislatore (obbligo per i professori di diritto civile di attenersi alla struttura del Code fino al 1895) • Genere letterario privilegiato: il commento articolo per articolo Scuola libera scientifica (Saleilles e Gény) • Valorizzazione delle fonti non formali: consuetudine, Persistono comunque giurisprudenza, cultura giuridica i tratti caratterizzanti la mentalità Scuole dottrinali successive (Planiol, Josserand e oltre…) positivista • Tensione più sistematica (trattati e teorie generali)
4. Il prestigio della legge, il valore della Costituzione e lo spettro del governo dei giudici
• Ripudio della concezione antiassolutista difesa dagli antichi Parlements secondo cui la Costituzione è riconducibile ad uno sviluppo storico Costituzione come atto di volontà astorico che si esprime in un documento scritto potere costituente e potere di revisione costituzionale come massima espressione di sovranità (distinzione incerta tra i due poteri) • Asimmetria del rapporto tra leggi costituzionali e leggi ordinarie: l’oggetto proprio delle leggi costituzionali è l’organizzazione degli «elementi del governo», mentre la tutela dei diritti resta affidata alle «leggi propriamente dette», cioè alle leggi ordinarie (Sieyès) Costituzione politica vs Costituzione civile (Code civil) in primo piano il significato di Costituzione in senso formale tradizione dei Preamboli in materia di diritti fondamentali (valore costituzionale incerto fino al 1971) • Spettro del governo dei giudici e tardiva e anomala introduzione del controllo di costituzionalità: nel modello francese di giustizia costituzionale (ante riforma 2008) il Conseil constitutionnel è mero garante delle procedure formali di decisione (solo a partire dal 1971: trasformazione del CC da «arbitro istituzionale» a «garante dei diritti»)
5. Il Code civil e la verità nazionalista in crisi. Alcune recenti reazioni strategiche (in particolare, ai processi di europeizzazione e mondializzazione del diritto)
Il Code civil come monumento nazionale e l’attacco della Banca mondiale 2004: Banca mondiale «rovina» il bicentenario del Code civil e colloca la Francia al 35° posto della classifica s -Finalità dei Rapporti Doing Business: orientare sia le modalità con cui realizzare l’adeguamento del diritto a determinati standard sia i comportamenti degli imprenditori sotto il profilo degli investimenti (ranking legal systems) -Metodo dei Rapporti Doing Business: New Comparative Economics (analisi economica del diritto ripensata alla luce degli studi di Law and Finance Recupero del tema delle legal origins: tradizione di civil law (troppo statalista e quindi) meno reattiva ai postulati della crescita economica
La «contre-offensive» dei Francesi • Difesa della competitività del diritto francese su scala mondiale, ma anche nel più ristretto contesto europeo • Bicentenario e attacco Banca mondiale accelerano processo di riforma/modernizzazione del C.C. e di partecipazione al dibattito sul codice civile europeo viene abbandonata la politica della “sedia vuota” in nome dell’imperativo della competitività… «Vivre et faire vivre le Code civil» (3 progetti di riforma del diritto delle obbligazioni e dei contratti negli ultimi 10 anni; Il 1° ottobre 2016 é entrata in vigore la riforma del diritto contrattuale francese, attuata con l’Ordonnance n° 2016-131, del febbraio 2016) Ripensamento del ruolo della giurisprudenza (rapport Molfessis sull’introduzione del prospective overruling, «revirement pour l’avenir»)
In particolare: il rapport Molfessis • Proponeva deroga alla retroattività dei revirement • Superamento della visione racchiusa nell’art. 5 c.c. (paradigma decisionista per cui in una decisione giurisprudenziale sono e devono essere tecnicamente indistinguibili, pena la violazione del divieto fatto ai giudici di statuire in forma di legge o regolamento, l’enunciazione della «règle» e il «jugement» del caso concreto) e accentuazione dell’autonomia della regola giurisprudenziale dalla disposizione legislativa (paradigma dichiarativo) • Americanizzazione della cultura giuridica francese: passaggio dal «sillogismo al consequenzialismo»?
Il sistema delle fonti nella Quinta Repubblica
Il Sistema dei poteri Sistema semipresidenziale (forma di governo) Esecutivo come “aquila a due teste” 1. Presidente della Repubblica eletto dal popolo con suffragio universale diretto per 5 anni: nomina il Primo ministro e i membri del governo su indicazione del Primo ministro 2. Primo Ministro espresso dalla maggioranza parlamentare Problema della coabitazione ridimensionato con la revisione costituzionale del 2000: riduzione del mandato presidenziale da sette a cinque anni (favorita la formazione di governi di legislatura a guida presidenziale) e inversione dell’ordine delle elezioni (con le elezioni presidenziali chiamate a precedere, e quindi a «trainare», quelle legislative).
La Costituzione della Quinta Repubblica introduce due fondamentali discontinuità: 1. Rafforzamento del potere esecutivo nei confronti del legislativo quale conseguenza della definizione della forma di governo nel senso del parlamentarismo razionalizzato: ripudio del principio di tendenziale illimitatezza della sfera di azione del potere legislativo e ripartizione della relativa funzione tra Parlamento (Assemblea nazionale e Senato) e Governo principio di competenza regola i rapporti reciproci tra legge e regolamento (fuori dalla riserva di legge, competenza del regolamento) 2. Rigidità della Costituzione e controllo di costituzionalità (Conseil constitutionnel) : cade il dogma rivoluzionario dell’insindacabilità della legge Ma anche molte continuità… •In primo piano il significato di Costituzione in senso formale • Giudici comuni esclusi dal circuito di costituzionalità
1. Forma di governo e produzione normativa: in particolare, i rapporti tra legge e regolamento • Ridimensionamento del Parlamento sotto la V Repubblica • Art. 34 e 37 Cost.: • Parlamento (legge in senso formale): competenza esclusiva (diritti civili e garanzie costituzionali, stato e capacità delle persone, matrimonio, successioni, donazioni, reati e pene...) e competenza concorrente (principi direttivi in materia di difesa nazionale, insegnamento, proprietà, diritti reali, obbligazioni, lavoro, sindacato…). • Esecutivo (regolamento autonomo: atto avente forza di legge): competenza esclusiva (tutte le restanti materie) e concorrente (materia per cui il Parlamento ha competenza concorrente). A livello subordinato rispetto alla legge: regolamenti che sono espressione della tradizionale potestà regolamentare suppletiva o attuativa (carattere amministrativo della normativa regolamentare – dualismo funzionale del Conseil d’état) • Inoltre, ampi poteri dell’Esecutivo: iniziativa legislativa, voto bloccato, questione di fiducia • Revisione costituzionale del 2008: parziale redistribuzione di potere a favore del Parlamento
Segue. Delega legislativa e “codification à droit constant” Art. 38 Cost.: Il Governo può, per l’esecuzione del suo programma, richiedere al Parlamento l’autorizzazione ad adottare tramite ordinanza, entro un termine stabilito, delle misure che sono normalmente riservate alla legge. Dette ordinanze sono deliberate dal Consiglio dei ministri, previo parere del Consiglio di Stato. Esse entrano in vigore con la loro pubblicazione, ma decadono se il progetto di legge di ratifica non è presentato al Parlamento entro la data stabilita dalla legge di autorizzazione. Possono essere ratificate solo espressamente. Rilevanza della delega legislativa sotto la Quinta Repubblica: dalla decodificazione alla ricodificazione « à droit constant » tramite ordonnance (circa 60 codici). La riforma del diritto codicistico dei contratti è stata introdotta attraverso ordonnance nel 2016
2. La fine del “regno della legge”: il Conseil constitutionnel Art. 61 Cost. (…) le leggi possono essere deferite al Consiglio costituzionale, prima della loro promulgazione, dal Presidente della Repubblica, dal Primo ministro, dal Presidente dell’Assemblea nazionale, dal Presidente del Senato, da sessanta deputati o da sessanta senatori (…) Nel disegno dei costituenti: controllo di costituzionalità preventivo (salvaguardata intangibilità di legge una volta promulgata) e astratto (no eccezione di costitituzionalità: Cons. cost. concepito come arbitro politico-istituzionale, contro sconfinamento da parte del Parlamento nella sfera normativa attribuita dalla Costituzione alla competenza dell’Esecutivo in primo piano il significato di Cost. in senso formale). Inoltre, controllo soggetto alla discrezionalità del potere politico. Soggetti originariamente legittimati al ricorso: Presidenti delle due camere, Presidente della Repubblica e Primo ministro. Graduale trasformazione del Conseil Constitutionnel: da mero regolatore dell’attività dei poteri pubblici a difensore» dei diritti e delle libertà del cittadino di fronte al potere • sentenza del 1971: allargamento del cd. bloc de constitutionnalité (insieme delle norme parametro del controllo di legittimità costituzionale) al Preambolo (diritti civili e politici di cui alla Dichiarazione 1789 e diritti sociali di cui al Preambolo del 1946) • riforma 1974: allargamento dei soggetti legittimati al ricorso richiesta di almeno 60 deputati o senatori (minoranza politica: bloc d’opposition) • progressivo sviluppo di principi costituzionali (es. “principi fondamentali riconosciuti dalle leggi della Repubblica”)
Riforma del 2008: introduzione dell’eccezione di costituzionalità secondo il meccanismo del doppio filtro • Art. 61-1 Cost. Qualora, in occasione di un procedimento in corso dinanzi ad una giurisdizione, si sostenga che una disposizione di legge porti pregiudizio ai diritti e alle libertà garantiti dalla Costituzione, il Consiglio costituzionale può essere investito di tale questione su rinvio del Consiglio di Stato o della Corte di cassazione, che si pronuncia entro un termine stabilito (…) La ratio profonda della riforma: • dare preminenza , e quindi maggiore tutela, ai diritti costituzionali (contro i diritti di fonte esterna/internazionale/europea costituenti il cd. bloc de conventionnalité) Problemi: La possibilità di attivare un controllo di costituzionalità successivo e concreto • è subordinata ad istanza di parte • non abroga del tutto la cesura tra il Conseil constitutionnel e il sistema giudiziario nel suo complesso tipica del controllo preventivo e astratto (doppio filtro e blocage delle questioni a livello di corti supreme) • è normalmente esclusa nel caso in cui la legge abbia superato il controllo preventivo (legge organica: “salvo cambiamento di circostanze” )
Il sistema delle fonti: l’articolazione dei rapporti tra diritto nazionale e diritto « di fonte esterna » (v. anche infra) Il « monismo » alla francese (il delicato coordinamento tra Artt. 54 e 55 Cost.) • Art. 55 Cost. :I trattati o accordi regolarmente ratificati o approvati hanno, una volta pubblicati, efficacia superiore a quella delle leggi, con riserva, per ciascuno accordo o trattato, della sua applicazione dall’altra Parte • Art. 54 Cost.: Qualora il Consiglio costituzionale, incaricato dal Presidente della Repubblica, dal Primo ministro, dal Presidente di una delle due assemblee, da sessanta deputati o sessanta senatori, dichiari che un impegno internazionale contiene clausole contrarie alla Costituzione, l’autorizzazione a ratificare o ad approvare l’impegno internazionale in questione può intervenire solo dopo revisione della Costituzione. “La Francia puo’ sempre modificare la sua Costituzione. Essa conserva dunque la sua sovranità” [F. Luchaire] • Priorità, sia logica che politica, che il diritto francese assegna al dogma della sovranità nazionale rispetto al principio di apertura internazionale dell’ordinamento e alla stessa idea di rigidità della Costituzione “Le fonti internazionali non hanno vocazione a concorrere alla produzione di norme [...] che in virtu’ della Costituzione” [L. Favoreu] • Costituzione come fonte prima degli assetti politico-normativi e sua supremazia nell’ordine interno [valore super-legislativo del diritto internazionale, ex art. 55 Cost.,non implica valore super-costituzionale . pronuncia IVG del Conseil constitutionnel, 1975 «una legge contraria a un Trattato non è, per ciò solo, contraria alla Costituzione» di conseguenza, a partire da tale proununcia,,spetta ai giudici comuni controllare la conformità del diritto interno al diritto intrenazionale (controllo di convenzionalità)] Tuttavia, controllo di convenzionalità (diffuso e concreto) ha messo in evidenza i limiti strutturali del controllo di costituzionalità (preventivo e astratto) e favorito riforma del controllo di costituzionalità del 2008 (v. infra, a proposito del diritto UE)
LO STILE DELLE SENTENZE ARRET. Du 13 Février 1930. LA COUR, Statuant toutes chambres réunies ; Ouï, aux audiences publiques des 12 et 13 février 1930, M. le conseiller Le Marc'hadour, en son rapport ; Maîtres Jaubert et Labbé, avocats des parties, en leurs observations respectives, M. le procureur général Matter, en ses conclusions ; Et après en avoir délibéré en la chambre du conseil ; Statuant sur le moyen du pourvoi : Vu l'article 1384, alinéa 1er, du Code civil ; Attendu que la présomption de responsabilité établie par cet article à l'encontre de celui qui a sous sa garde la chose inanimée qui a causé un dommage à autrui ne peut être détruite que par la preuve d'un cas fortuit ou de force majeure ou d'une cause étrangère qui ne lui soit pas imputable ; qu'il ne suffit pas de prouver qu'il n'a commis aucune faute ou que la cause du fait dommageable est demeurée inconnue ; Attendu que, le 22 avril 1926, un camion automobile appartenant à la Société "Aux Galeries Belfortaises" a renversé et blessé la mineure Lise X... ; que l'arrêt attaqué a refusé d'appliquer le texte susvisé par le motif que l'accident causé par une automobile en mouvement sous l'impulsion et la direction de l'homme ne constituait pas, alors qu'aucune preuve n'existe qu'il soit dû à un vice propre de la voiture, le fait de la chose que l'on a sous sa garde dans les termes de l'article 1384, alinéa 1er, et que, dès lors, la victime était tenue, pour obtenir réparation du préjudice, d'établir à la charge du conducteur une faute qui lui fût imputable ; Mais attendu que la loi, pour l'application de la présomption qu'elle édicte, ne distingue pas suivant que la chose qui a causé le dommage était ou non actionnée par la main de l'homme ; qu'il n'est pas nécessaire qu'elle ait un vice inhérent à sa nature et susceptible de causer le dommage, l'article 1384 rattachant la responsabilité à la garde de la chose, non à la chose elle-même ; D'où il suit qu'en statuant comme il l'a fait l'arrêt attaqué a interverti l'ordre légal de la preuve et violé le texte de loi susvisé ; Par ces motifs, CASSE,
La separazione dei poteri “alla francese” Rivoluzione francese vs rivoluzione statunitense: - Rivolta contro la struttura sociale preesistente - Lunga tradizione statalista alle spalle Cortocircuito nella concezione della separazione dei poteri “alla francese” Potere giudiziario “debole” (ripudio della tradizione antiassolutista dei Parlements – concezione unitaria della sovranità che mette in secondo piano la garanzia dei diritti tardiva introduzione del controllo di costituzionalità ). Giudice speciale per la p.a. (dualismo giurisdizionale giudici ordinari- giudici amministrativi) Modello del “giudice funzionario”
Segue. il principio del dualismo giurisdizionale • Dualismo giudici ordinari-giudici amministrativi: in continuità con la tradizione assolutista di Ancien Régime, sottrazione delle controversie con la p.a. alla giustizia ordinaria, e contestuale loro affidamento a giudici facenti corpo con l’amministrazione • Diritto amministrativo ha perso progressivamente i connotati di privilegio grazie soprattutto alla giurisprudenza del Conseil d’état (organo «dualista») • Principio del dualismo giurisdizionale figura tra i «principi fondamentali riconosciuti dalle leggi della Repubblica» (rango superlegislativo)
Il sistema delle corti. Organigramma
Il modello del “giudice funzionario”. L’affermazione del concorso pubblico come sistema generale di reclutamento
Statuto della regola giurisprudenziale e stile delle sentenze Esclusione della giurisprudenza dal novero delle fonti del diritto, ma al contempo…. Gradazione degli arrêts (non tutte le decisioni giurisprudenziali hanno uguale portata normativa) selezione dottrinale dei “grands arrêts” Arrêts de principe (fissano un principio normativo) et arrêts de revirement
Il «non detto» delle sentenze Svolgimento del processo e conclusioni delle parti (in particolare: Avvocato generale) Considerazioni tecnico-giuridiche e politico-normative che stanno alla base di una sentenza Orientamenti giurisprudenziali precedenti Dialogo tra giurisprudenza e legislatore (p.e.: rc medica e rc auto) Dialogo tra giurisprudenza e dottrina Secondo M. Lasser, esiste una contrapposizione tra autorappresentazione dei giudici e loro discorso «ufficiale» (sentenze) e discorso «ufficioso» (Recueils e Rapports): grazie a quest’ultimo tutti questi dati mancanti nel discorso ufficiale possono essere ricostruiti
Il Diritto francese e il diritto di fonte europea IL CONTRIBUTO DELLA FRANCIA ALLA COSTRUZIONE EUROPEA, tra le “ragioni della sovranità” e le “ragioni dell’integrazione” • Dichiarazione Schuman (1950) e CECA: “sovranazionalità”, soluzione intermedia tra confederalismo e federalismo • Monnet e il fallimento dell’idea di una Comunità europea di difesa (1952-1954) • Trattati CEE e CEEA (1957): rafforzamento del modello «funzionalista» • Crisi della Quarta Repubblica e nascita della Quinta Repubblica (1958) • Presidenza di De Gaulle (1958-1969). Crisi della sedia vuota e compromesso del Lussemburgo (1965-1966): ritardati (1) il passaggio dall’unanimità alla votazione a maggioranza qualificata in seno al Consiglio (si avrà solo nel 1986 con l’Atto unico europeo) e (2) l’introduzione del suffragio universale diretto per il Parlamento al fine di accrescerne la rappresentatività (1976) Enfasi sulla sovranità nazionale, veti all’ingresso della GB in Europa (1963, 1967) e anti atlantismo (1966: Francia si ritira dalla Nato)
Le implicazioni interne e le ascendenze culturali della svolta gollista: tout procède de la Constitution • Art. 54 Cost. come correttivo all’art. 55 Cost.: controllo preventivo dei Trattati espressione di una politica di rivendicazione nazionalista contro future espansioni dei poteri europei (dottrina gollista per cui ogni decisione sul progresso dell’integrazione deve essere preventivamente passata al vaglio di una sorta di “diritto all’ultima parola” della Nazione - referendum sempre possibile anche dopo revisione cost.) • Art. 54 Cost. e frequenza delle revisioni costituzionali : Costituzione come luogo in cui si esprime , e si può eventualmente volontariamente conformare e limitare, la sovranità nazionale (eredità di lungo periodo della Rivoluzione) • Al Conseil constitutionnel spetta assicurare la formale derivazione costituzionale delle implicazioni derivanti dal processo di integrazione europea
La partecipazione francese all’UE tra limiti e trasformazioni costituzionali Art. 54 Cost.: Limiti alle limitazioni di sovranità («rispetto delle condizioni essenziali di esercizio della sovranità») nell’esperienza francese sempre superabili con revisione costituzionale nozione di limite come nozione critica Da Maastricht (1992) in poi: - Ancoraggio costituzionale della partecipazione della Francia alla UE (Titolo XV della Cost: art. 88-1 Cost. e ss.) - 1992: estensione dei soggetti abilitati a chiedere l’intervento del Cons. const. per verificare opportunità di revisione costituzionale (60 deputati o 60 senatori) - Cons. const.: “il potere costituente è sovrano; [...] esso è libero di abrogare, modificare o completare le disposizioni di valore costituzionale nel modo che ritiene opportuno; nulla osta a che introduca nel testo costituzionale delle nuove disposizioni volte a derogare una norma o principio costituzionale; tale deroga può essere espressa o implicita»” (confusione potere costituente/potere di rev. cost; interpretazione “a minima” dei limiti posti al potere di revisione costituzionale: no sovracostituzionalità) Trattato costituzionale europeo (2004): revisione e referendum negativo Trattato di Lisbona (2007): revisione (ma tra il 2004 e il 2007: giurisprudenza del Cons. const. sulle direttive UE in tema di «identità costituzionale francese» come controlimite)
La declinazione francese del principio di primauté del diritto UE • Distinzione tra bloc de conventionnalité e bloc de constitutionnalité (pronuncia IVG 1975) come punto di riferimento dell’impostazione dei rapporti tra diritto UE e diritto nazionale Primazia del diritto UE non mette in discussione la supremazia della Costituzione nell’ordine interno, spetta ai giudici comuni garantirla, e non al Conseil const. • Primauté riconosciuta dai giudici comuni nell’attuazione del controllo di convenzionalità: arrêt Jacques Vabre (1975) e arrêt Bianchi (1989) • Sul piano formale, controllo di convenzionalità concepito come controllo mediato dalla norma costituzionale (art. 55 Cost. prima, art. 88-1 Cost. poi) che sola costituisce «titolo in virtù del quale il giudice nazionale applica diritto di fonte esterna» • Sul piano sostanziale, però, controllo di convenzionalità è più efficace • Principale riscontro della maggiore pervasività del controllo di convenzionalità: importanza della CEDU ! Riforma del 2008 (introduzione dell’eccezione di costituzionalità secondo lo schema del doppio filtro) leggibile come tentativo di rafforzare la tutela giurisdizionale dei diritti di fonte costituzionale
Ancora sulla riforma del 2008 introduttiva della questione prioritaria di costituzionalità (controllo di costituzionalità successivo e concreto) «Poi ho prestato attenzione alla tesi di coloro che credono che l’eccezione di incostituzionalità sia diventata inutile, dal momento che il controllo di convenzionalità della legge consente ai cittadini di far valere i loro diritti fondamentali sulla base di trattati internazionali o europee. Ad un’attenta riflessione, tuttavia, mi sono convinto che questi rimedi non sono equivalenti. In primo luogo, non credo ci sia una somiglianza assoluta tra i diritti fondamentali protetti dalle nostre norme costituzionali e quelli tutelati da documenti internazionali. Se il Conseil constitutionnel ha creduto di poter enucleare il concetto di identità costituzionale francese, è perché è consapevole di questa differenza. Inoltre, è singolare osservare il fervore dei nostri tribunali a ricordare, senza che in realtà dispongano di meccanismi per farla rispettare, la supremazia assoluta della Costituzione nella gerarchia delle norme» • Congiuntura temporale: intensificarsi del processo costituente europeo • Punti critici della riforma: eccezione di parte e doppio filtro
Perché la questione di costituzionalità è definita «prioritaria»? Art. 23-2 legge organica: «la giurisdizione deve, in qualsiasi stato della causa, quando è investita da richieste che contestino la conformità di una disposizione legislativa da una parte ai diritti e alle libertà garantiti dalla Costituzione e dall’altra parte agli obblighi internazionali della Francia, pronunciarsi prioritariamente sulla trasmissione della questione di costituzionalità al Conseil d’État o alla Cour de Cassation» Problema sollevato dalla Cour de Cassation con rinvio pregiudiziale: eurocompatiibità del carattere «prioritario» della questione di costituzionalità Soluzione fornita dalla Corte di giustizia dell’UE : i giudici nazionali devono comunque essere messi in condizione, da un lato, di assicurare immediatamente l’efficacia del diritto UE e, dall’altro, di effettuare il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia. Nel frattempo: il Conseil constitutionnel rassicura la Corte di Giustizia, escludendo di controllare la costituzionalità del diritto UE: solo le direttive possono essere sottoposte al suo controllo preventivo, controllo non diretto ma mediato dalla legge di recepimento
La giurisprudenza del Conseil const. in tema di direttive e il riferimento all’«identità costituzionale» come controlimite • Problema: portata e (contro)limiti dell’obbligo di dare attuazione interna alle direttive non immediatamente applicabili • Gruppo di sentenze del Cons. const. del 2004 sulle leggi di recepimento delle direttive: da parametro di legittimità alla cui stregua valutare la normativa di recepimento interno, la direttiva diventa oggetto, sia pur in via interposta (legge di recepimento), di un controllo di legittimità costituzionale obbligo costituzionale di attuare le direttive (ex art. 88-1 Cost.) sussiste solo «a condizione» del rispetto dell’identità costituzionale francese • Allineamento del Conseil d’état: controllo dell’equivalenza della protezione • Dalla «primauté imposta» alla «primauté consentita»
L’«identità costituzionale francese» e la declinazione del principio di primauté dopo Lisbona: dal paradigma della sovranità al conflitto sui valori? • Nelle esperienze italiana e tedesca il limite alla primauté del diritto europeo è da sempre associato al tema dei diritti fondamentali • Variazioni sul tema del nazionalismo e reinvenzione della tradizione francese: dal legame della Costituzione nazionale con lo Stato al legame con la Nazione intesa come società civile • Discontinuità con la tradizione: dal 2008 Costituzione è invocabile dai cittadini • Continuità con la tradizione: «la trasposizione di una direttiva non potrebbe andare contro una regola o un principio inerente l’identità costituzionale della Francia, salvo che il costituente vi abbia consentito» (posizione recessiva della Costituzione rispetto al potere di revisione rende possibile il declassamento dei controlimiti costituzionali a limiti meramente «formali (o procedimentali)» identità costituzionale non vuol dire «sovracostituzionalità») • Pronunce del Cons. const. sui Trattati di Roma e di Lisbona: esclusa la necessità di revisione costituzionale per contrasto in tema di diritti (1. diritti collettivi appartenenti ad una minoranza 2. diritto di manifestare, individualmente o collettivamente, in pubblico o in privato, le proprie convinzioni religiose) ma… sul presupposto di una riserva di interpretazione (conformità costituzionale «condizionata»)
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