San paolo folle e dispeRata

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San paolo folle e dispeRata
Reportage

                                      san paolo
                                      folle
       Oltre 400
                                      e disperata
        rapine al
giorno. Trenta
    sequestri al
   mese. E una
        malavita
    organizzata
      che ormai
      si propone
 come un vero
  contro-Stato.
    Finiti i fasti
 del Mondiale,
 la più grande
    megalopoli
  del Brasile fa
   i conti con il
  suo sviluppo
        sbagliato
      Di gianni perrelli
    Foto di Gaia Light E
  Alessandro Cosmelli

           Veduta dei grattacieli
         del centro di San Paolo
          del brasile: la città ha
       quasi 12 milioni di abitanti
             su una superficie di
       1.500 chilometri quadrati

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San paolo folle e dispeRata
San paolo folle e dispeRata
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San paolo folle e dispeRata
Reportage

I mille volti
di un’umanità
A sinistra: l’Edifício Copan, costruito
tra il 1952 e il 1966 su progetto
dell’architetto Oscar Niemeyer;
grattacielo residenziale, ha 1.160
appartamenti. A destra, dall’alto:
baracche della favela Paraisopolis,
dove vivono circa 100 mila persone,
e una donna alla fermata
dell’autobus in Avenida Paulista.
In basso, da sinistra: graffiti sui muri
di Vila Madalena, quartiere borghese
nel distretto di Pinheiros, noto per
i suoi locali e la sua vita notturna;
uomini d’affari in Avenida Faria Lima,
una delle più importanti arterie
commerciali e finanziarie della città,
famosa per i centri commerciali
e i suoi sport club; un senzatetto
cammina su un marciapiedi del
centro; passanti in piazza Ramos
de Azevedo, uno dei luoghi turistici
più visitati della città. Le immagini
di queste pagine sono il risultato
di un mese trascorso sui mezzi
pubblici di San Paolo da Gaia Light e
Alessandro Cosmelli, seconda tappa
di un progetto iniziato a Brooklyn
nel 2012 che si propone di portare
alla luce i risvolti delle metropoli
in un mondo in cui il numero
di persone che vivono nelle aree
urbane ha superato quello
di chi abita nelle campagne

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                             Lamborghini
                             e baraccopoli
                             Da sinistra, in senso antiorario:
                             un uomo nel quartiere Morumbi,
                             una delle zone più antiche della città,
                             che recentemente è stata oggetto di
                             una gigantesca speculazione edilizia;
                             un palazzo d’epoca in ristrutturazione
                             in centro; il distretto Liberdade,
                             dove vive la più grande comunità
                             giapponese del mondo fuori dal
                             Paese d’origine: qui vengono anche
                             pubblicati i due quotidiani “Sao Paolo
                             Shimbun” e “Nikkey Shimbun”,
                             entrambi destinati ai nippobrasiliani;
                             una concessionaria della
                             Lamborghini; un negozio di gommisti
                             in Avenida Europa Itaquera; giovani
                             nel quartiere di Vila Madalena.
                             Nella foto grande a destra: una favela
                             nella parte orientale della città.
                             Secondo uno studio commissionato
                             dal governo nel 2007 (l’ultimo
                             disponibile) a San Paolo ci sono
                             1.538 favelas, che occupano un
                             territorio di 30 chilometri quadrati
                             e ospitano quasi 2 milioni di persone

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Reportage

   da sinistra: una strada
  di terra nella favela do
  bato, a est di san paolo;
   la favela paraisopolis;
  una donna alla fermata
   dell’autobus in centro

U
                                              un residente su due con qualche ascen-          distanza di pochi isolati. La metropoli che
                                              dente italiano. Un magnete potentissimo.        luccica alterna nel suo caleidoscopio il
                                              Nonostante, in un groviglio di contrad-         temperamento forte di New York, le
                                              dizioni, continuino a incancrenirsi i           suggestioni avveniristiche alla “Blade
                                              drammatici problemi di criminalità, vio-        Runner” e le sfumature dolci delle città
                                              lenza, droga, emarginazione, traffico,          europee. È in quest’area che si concentra-
                                              inquinamento.                                   no gli edifici più imponenti, dalle torri in
                                                  Ma dal cielo è impossibile catturare        vetrocemento che sfidano il cielo alle
                                              l’anima della città. Per esplorarne lo spi-     perle severe dell’architettura neoclassica
                                              rito bisogna calarsi nel tessuto urbano.        o gotica o barocca. E anche paradisi di
                                              Girare per le strade, penetrare negli am-       equilibrio ecologico come l’isola pedona-
                         na città senza li-   bienti, confrontarsi con gli abitanti, im-      le Jardins. Un sogno futuristico che pur
miti. Che oltrepassa l’orizzonte verso        mergersi nel verde. Vedere la città con gli     nella successione di negozi di lusso e di
tutti i punti cardinali. Tale appare San      occhi di chi ci risiede e vive la sua quoti-    ristoranti di tendenza sbarra le porte allo
Paolo vista dall’aereo, quando in fase di     dianità. È l’operazione documentata nel-        stress cittadino delle convulsioni e dei
atterraggio per una decina di minuti si       le immagini di queste pagine. Un’indagi-        rumori. Un’opera realizzata da Oscar
snoda davanti agli occhi una infinita e       ne artistico-fotografica realizzata sul         Niemeyer che già negli anni Cinquanta
affastellata sequenza di grattacieli, fave-   campo da Alessandro Cosmelli e Gaia             aveva dato la sua impronta al profilo
las, autostrade, parchi, corsi d’acqua. Il    Light, che hanno trascorso un mese a San        urbanistico firmando il Copan, un palaz-
cuore brasiliano della politica, dell’eco-    Paolo percorrendola in lungo e in largo a       zone diventato col tempo un’icona di San
nomia, della cultura, della moda. Una         bordo degli autobus di linea. Seconda           Paolo. Ma, appena svoltato l’angolo, si
regione, più che una megalopoli, di 22        tappa di un progetto iniziato a Brooklyn        stagliano anche le atmosfere ridenti delle
milioni di abitanti. Immersi in una natura    nel 2012 che si propone di portare alla         facciate coloniali e dei piccoli commerci
lussureggiante che può regalare sorprese.     luce i contrastanti risvolti delle metropo-     brulicanti intorno a rua Augusta che ri-
Come un branco di scimmie che spunta-         li in una società globalizzata in cui il nu-    propongono la dimensione del Brasile più
no all’improvviso da un palmeto.              mero di persone che vivono nelle aree           autentico.
   Sampa, il nomignolo con cui è veloce-      urbane ha superato quello dei residenti            Lungo le strade eleganti si srotola una
mente chiamata, è la città più importante     nelle zone rurali.                              lunga teoria di negozi di lusso, marchi
del Sud America. Traboccante di energia           Il viaggio spazia dall’opulenza della       celebri, ristoranti pluristellati, teatri pre-
e di calore umano. La meta del sogno          roccaforte della finanza e degli affari, che    stigiosi, atelier di alta moda, night sofisti-
brasiliano che attrae eserciti di inurbati    si articola intorno al serpentone dell’Ave-     cati, bordelli con escort levigate. Le notti
da tutti gli angoli del paese. Ma anche       nida Paulista, alle miserie delle favelas più   di San Paolo non hanno paragoni in Sud
dall’universo mondo. Metropoli cosmo-         degradate in mano ai signori della droga.       America. Più lunghe di quelle di Rio, più
polita, ospita la più grande comunità         Un frastornante rimbalzo fra primo e            eccitanti di quelle di Buenos Aires. I su-
nipponica fuori dal Giappone e almeno         terzo mondo, che spesso convivono a             permercati rimangono aperti 24 ore al

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San paolo folle e dispeRata
Il capo dell’organizzazione che controlla                                                            Ma il carattere di Sampa risalta so-
                                                                                                  prattutto dalla galleria dei volti. I mana-
le favelas si chiama Marcolas, ha                                                                 ger di Borsa con l’espressione decisioni-
46 anni e dice di ispirarsi a tre maestri:                                                        sta di chi non deve chiedere mai. Le ra-
                                                                                                  gazze da copertina che sorridono spa-
Sun Tzu, Machiavelli e Che Guevara                                                                valde distillando seduzione. La massaia
                                                                                                  che stende i panni con aria perplessa
giorno. Si può cenare fino all’alba in de-       ra che a Rio gli alveari disperati di Sampa      davanti alla sua baracca. I fedeli con la
cine fra i 12 mila locali che propongono         sono vessati dalla mafia del narcotraffico.      mimica infervorata che affollano i tem-
menù multietnici per tutte le tasche.            E, al contrario di Rio dove due o tre gang       pli delle chiese evangeliche. I poliziotti
   A ridosso della downtown si espande           si contendono il territorio, sono domina-        con i muscoli facciali in perenne tensione.
il quartiere bohémien-chic di Pinheiros,         ti da una centrale unica: il Primeiro Co-        I nullafacenti dallo sguardo attonito che
la mecca degli artisti e della movida cre-       mando da Capital. È la più grossa orga-          oziano all’ombra di edifici fatiscenti. I
ativa. Che ha la sua proiezione a Vila           nizzazione criminale di tutto il Brasile,        calciatori in erba che sbuffano dietro un
Madalena, densa di gallerie, balzata quo-        fondata nel ’93 da alcuni carcerati nella        pallone sui campetti scalcinati sognando
tidianamente agli onori della cronaca            prigione di Taubatè, e sviluppatasi poi          Neymar. I bambini che sgranano gli occhi
durante i recenti Mondiali di calcio come        capillarmente in tutte le favelas pauliste.      sulla giostra del luna park. I graffitari che
epicentro delle tifoserie internazionali.        Dove recluta la manovalanza e guadagna           trasferiscono lampi di provocazione sui
Allargando il raggio si procede verso i          ubbidienza e rispetto non solo con il            muri in disarmo dei palazzi abbandonati.
pascoli dell’alta società. L’area con le re-     terrore ma anche con un costante impe-           I vagabondi dalle smorfie stordite. Gli
sidenze più sontuose e più care è Morum-         gno di assistenza sociale. Supplendo alle        ubriaconi dalla faccia triste o rassegnata
bi, dove la ricca borghesia vive in condo-       carenze dello Stato che nonostante la            fra mani tremule. I meninos da rua che
mini di lusso presidiati come fortilizi.         crescita del Pil non riesce a farsi carico dei   ammiccano con furbizia. Le adolescenti
Barriere di filo spinato sopra i muri di         problemi di sopravvivenza delle fasce più        delle periferie che a dispetto di un cliché
cinta percorse da corrente ad alta tensio-       disagiate. Un’azione sostenuta da una            femminile incline all’esuberanza esibi-
ne. Vigilantes armati che controllano            componente ideologica che cerca di co-           scono con esitazione labbra scontata-
ogni varco. San Paolo è la capitale dei          prire i crimini più efferati sotto il mantel-    mente troppo cariche di rossetto.
sequestri (almeno uno al giorno) e delle         lo della lotta per il riscatto sociale. Mar-        La gamma della sfere emozionali in
rapine a mano armata (circa 400 al gior-         cola, il capo supremo di 46 anni che ha          una città che è un crogiuolo di razze e un
no). A pochi passi da Morumbi sorge la           trascorso oltre metà della sua vita nelle        palcoscenico di disparità sociali. San Pa-
favela Paraisopolis, bacino di coltura per       celle di massima sicurezza e deve sconta-        olo, radiografata nei multiformi aspetti,
il piccolo crimine.                              re più ergastoli, indica ai primi posti fra i    attraverso le lenti disincantate della sua
   La mappa delle bidonville si frastaglia       libri preferiti “L’arte della guerra” di Sun     vibrante umanità. Fonte di ispirazione
a macchia di leopardo. È la faccia abbru-        Tzu, “Il Principe” di Niccolò Machiavel-         per letterati e musicisti. La Sampa canta-
tita della metropoli. Trasuda miseria,           li e le biografie di Ernesto Che Guevara.        ta nel brano omonimo (un atto d’amore)
stenti, infelicità, fatica di vivere. Senza le   Si considera un comandante militare e            da Caetano Veloso che si strugge «per la
coloriture di folclore che illuminano le         non un leader del crimine, giustificando         nuda poesia concreta dei tuoi angoli e per
baraccopoli di Rio, assurte ormai a desti-       come moti di liberazione le esplosioni di        l’ineleganza saggia delle tue ragazze».
nazioni del turismo da brivido. Più anco-        guerriglia urbana contro la polizia.                                           Gianni Perrelli

                                                                                                               18 settembre 2014 |          | 69
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