San paolo folle e dispeRata
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Reportage san paolo folle Oltre 400 e disperata rapine al giorno. Trenta sequestri al mese. E una malavita organizzata che ormai si propone come un vero contro-Stato. Finiti i fasti del Mondiale, la più grande megalopoli del Brasile fa i conti con il suo sviluppo sbagliato Di gianni perrelli Foto di Gaia Light E Alessandro Cosmelli Veduta dei grattacieli del centro di San Paolo del brasile: la città ha quasi 12 milioni di abitanti su una superficie di 1.500 chilometri quadrati 62 | | 18 settembre 2014
Reportage I mille volti di un’umanità A sinistra: l’Edifício Copan, costruito tra il 1952 e il 1966 su progetto dell’architetto Oscar Niemeyer; grattacielo residenziale, ha 1.160 appartamenti. A destra, dall’alto: baracche della favela Paraisopolis, dove vivono circa 100 mila persone, e una donna alla fermata dell’autobus in Avenida Paulista. In basso, da sinistra: graffiti sui muri di Vila Madalena, quartiere borghese nel distretto di Pinheiros, noto per i suoi locali e la sua vita notturna; uomini d’affari in Avenida Faria Lima, una delle più importanti arterie commerciali e finanziarie della città, famosa per i centri commerciali e i suoi sport club; un senzatetto cammina su un marciapiedi del centro; passanti in piazza Ramos de Azevedo, uno dei luoghi turistici più visitati della città. Le immagini di queste pagine sono il risultato di un mese trascorso sui mezzi pubblici di San Paolo da Gaia Light e Alessandro Cosmelli, seconda tappa di un progetto iniziato a Brooklyn nel 2012 che si propone di portare alla luce i risvolti delle metropoli in un mondo in cui il numero di persone che vivono nelle aree urbane ha superato quello di chi abita nelle campagne 18 settembre 2014 | | 65
Reportage Lamborghini e baraccopoli Da sinistra, in senso antiorario: un uomo nel quartiere Morumbi, una delle zone più antiche della città, che recentemente è stata oggetto di una gigantesca speculazione edilizia; un palazzo d’epoca in ristrutturazione in centro; il distretto Liberdade, dove vive la più grande comunità giapponese del mondo fuori dal Paese d’origine: qui vengono anche pubblicati i due quotidiani “Sao Paolo Shimbun” e “Nikkey Shimbun”, entrambi destinati ai nippobrasiliani; una concessionaria della Lamborghini; un negozio di gommisti in Avenida Europa Itaquera; giovani nel quartiere di Vila Madalena. Nella foto grande a destra: una favela nella parte orientale della città. Secondo uno studio commissionato dal governo nel 2007 (l’ultimo disponibile) a San Paolo ci sono 1.538 favelas, che occupano un territorio di 30 chilometri quadrati e ospitano quasi 2 milioni di persone 66 | | 18 settembre 2014
Reportage da sinistra: una strada di terra nella favela do bato, a est di san paolo; la favela paraisopolis; una donna alla fermata dell’autobus in centro U un residente su due con qualche ascen- distanza di pochi isolati. La metropoli che dente italiano. Un magnete potentissimo. luccica alterna nel suo caleidoscopio il Nonostante, in un groviglio di contrad- temperamento forte di New York, le dizioni, continuino a incancrenirsi i suggestioni avveniristiche alla “Blade drammatici problemi di criminalità, vio- Runner” e le sfumature dolci delle città lenza, droga, emarginazione, traffico, europee. È in quest’area che si concentra- inquinamento. no gli edifici più imponenti, dalle torri in Ma dal cielo è impossibile catturare vetrocemento che sfidano il cielo alle l’anima della città. Per esplorarne lo spi- perle severe dell’architettura neoclassica rito bisogna calarsi nel tessuto urbano. o gotica o barocca. E anche paradisi di Girare per le strade, penetrare negli am- equilibrio ecologico come l’isola pedona- na città senza li- bienti, confrontarsi con gli abitanti, im- le Jardins. Un sogno futuristico che pur miti. Che oltrepassa l’orizzonte verso mergersi nel verde. Vedere la città con gli nella successione di negozi di lusso e di tutti i punti cardinali. Tale appare San occhi di chi ci risiede e vive la sua quoti- ristoranti di tendenza sbarra le porte allo Paolo vista dall’aereo, quando in fase di dianità. È l’operazione documentata nel- stress cittadino delle convulsioni e dei atterraggio per una decina di minuti si le immagini di queste pagine. Un’indagi- rumori. Un’opera realizzata da Oscar snoda davanti agli occhi una infinita e ne artistico-fotografica realizzata sul Niemeyer che già negli anni Cinquanta affastellata sequenza di grattacieli, fave- campo da Alessandro Cosmelli e Gaia aveva dato la sua impronta al profilo las, autostrade, parchi, corsi d’acqua. Il Light, che hanno trascorso un mese a San urbanistico firmando il Copan, un palaz- cuore brasiliano della politica, dell’eco- Paolo percorrendola in lungo e in largo a zone diventato col tempo un’icona di San nomia, della cultura, della moda. Una bordo degli autobus di linea. Seconda Paolo. Ma, appena svoltato l’angolo, si regione, più che una megalopoli, di 22 tappa di un progetto iniziato a Brooklyn stagliano anche le atmosfere ridenti delle milioni di abitanti. Immersi in una natura nel 2012 che si propone di portare alla facciate coloniali e dei piccoli commerci lussureggiante che può regalare sorprese. luce i contrastanti risvolti delle metropo- brulicanti intorno a rua Augusta che ri- Come un branco di scimmie che spunta- li in una società globalizzata in cui il nu- propongono la dimensione del Brasile più no all’improvviso da un palmeto. mero di persone che vivono nelle aree autentico. Sampa, il nomignolo con cui è veloce- urbane ha superato quello dei residenti Lungo le strade eleganti si srotola una mente chiamata, è la città più importante nelle zone rurali. lunga teoria di negozi di lusso, marchi del Sud America. Traboccante di energia Il viaggio spazia dall’opulenza della celebri, ristoranti pluristellati, teatri pre- e di calore umano. La meta del sogno roccaforte della finanza e degli affari, che stigiosi, atelier di alta moda, night sofisti- brasiliano che attrae eserciti di inurbati si articola intorno al serpentone dell’Ave- cati, bordelli con escort levigate. Le notti da tutti gli angoli del paese. Ma anche nida Paulista, alle miserie delle favelas più di San Paolo non hanno paragoni in Sud dall’universo mondo. Metropoli cosmo- degradate in mano ai signori della droga. America. Più lunghe di quelle di Rio, più polita, ospita la più grande comunità Un frastornante rimbalzo fra primo e eccitanti di quelle di Buenos Aires. I su- nipponica fuori dal Giappone e almeno terzo mondo, che spesso convivono a permercati rimangono aperti 24 ore al 68 | | 18 settembre 2014
Il capo dell’organizzazione che controlla Ma il carattere di Sampa risalta so- prattutto dalla galleria dei volti. I mana- le favelas si chiama Marcolas, ha ger di Borsa con l’espressione decisioni- 46 anni e dice di ispirarsi a tre maestri: sta di chi non deve chiedere mai. Le ra- gazze da copertina che sorridono spa- Sun Tzu, Machiavelli e Che Guevara valde distillando seduzione. La massaia che stende i panni con aria perplessa giorno. Si può cenare fino all’alba in de- ra che a Rio gli alveari disperati di Sampa davanti alla sua baracca. I fedeli con la cine fra i 12 mila locali che propongono sono vessati dalla mafia del narcotraffico. mimica infervorata che affollano i tem- menù multietnici per tutte le tasche. E, al contrario di Rio dove due o tre gang pli delle chiese evangeliche. I poliziotti A ridosso della downtown si espande si contendono il territorio, sono domina- con i muscoli facciali in perenne tensione. il quartiere bohémien-chic di Pinheiros, ti da una centrale unica: il Primeiro Co- I nullafacenti dallo sguardo attonito che la mecca degli artisti e della movida cre- mando da Capital. È la più grossa orga- oziano all’ombra di edifici fatiscenti. I ativa. Che ha la sua proiezione a Vila nizzazione criminale di tutto il Brasile, calciatori in erba che sbuffano dietro un Madalena, densa di gallerie, balzata quo- fondata nel ’93 da alcuni carcerati nella pallone sui campetti scalcinati sognando tidianamente agli onori della cronaca prigione di Taubatè, e sviluppatasi poi Neymar. I bambini che sgranano gli occhi durante i recenti Mondiali di calcio come capillarmente in tutte le favelas pauliste. sulla giostra del luna park. I graffitari che epicentro delle tifoserie internazionali. Dove recluta la manovalanza e guadagna trasferiscono lampi di provocazione sui Allargando il raggio si procede verso i ubbidienza e rispetto non solo con il muri in disarmo dei palazzi abbandonati. pascoli dell’alta società. L’area con le re- terrore ma anche con un costante impe- I vagabondi dalle smorfie stordite. Gli sidenze più sontuose e più care è Morum- gno di assistenza sociale. Supplendo alle ubriaconi dalla faccia triste o rassegnata bi, dove la ricca borghesia vive in condo- carenze dello Stato che nonostante la fra mani tremule. I meninos da rua che mini di lusso presidiati come fortilizi. crescita del Pil non riesce a farsi carico dei ammiccano con furbizia. Le adolescenti Barriere di filo spinato sopra i muri di problemi di sopravvivenza delle fasce più delle periferie che a dispetto di un cliché cinta percorse da corrente ad alta tensio- disagiate. Un’azione sostenuta da una femminile incline all’esuberanza esibi- ne. Vigilantes armati che controllano componente ideologica che cerca di co- scono con esitazione labbra scontata- ogni varco. San Paolo è la capitale dei prire i crimini più efferati sotto il mantel- mente troppo cariche di rossetto. sequestri (almeno uno al giorno) e delle lo della lotta per il riscatto sociale. Mar- La gamma della sfere emozionali in rapine a mano armata (circa 400 al gior- cola, il capo supremo di 46 anni che ha una città che è un crogiuolo di razze e un no). A pochi passi da Morumbi sorge la trascorso oltre metà della sua vita nelle palcoscenico di disparità sociali. San Pa- favela Paraisopolis, bacino di coltura per celle di massima sicurezza e deve sconta- olo, radiografata nei multiformi aspetti, il piccolo crimine. re più ergastoli, indica ai primi posti fra i attraverso le lenti disincantate della sua La mappa delle bidonville si frastaglia libri preferiti “L’arte della guerra” di Sun vibrante umanità. Fonte di ispirazione a macchia di leopardo. È la faccia abbru- Tzu, “Il Principe” di Niccolò Machiavel- per letterati e musicisti. La Sampa canta- tita della metropoli. Trasuda miseria, li e le biografie di Ernesto Che Guevara. ta nel brano omonimo (un atto d’amore) stenti, infelicità, fatica di vivere. Senza le Si considera un comandante militare e da Caetano Veloso che si strugge «per la coloriture di folclore che illuminano le non un leader del crimine, giustificando nuda poesia concreta dei tuoi angoli e per baraccopoli di Rio, assurte ormai a desti- come moti di liberazione le esplosioni di l’ineleganza saggia delle tue ragazze». nazioni del turismo da brivido. Più anco- guerriglia urbana contro la polizia. Gianni Perrelli 18 settembre 2014 | | 69
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