Roma Capitale per i quartieri climaticamente neutrali - Esperienze europee a confronto

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Roma Capitale per i quartieri climaticamente neutrali - Esperienze europee a confronto
Roma Capitale per i quartieri
  climaticamente neutrali
Esperienze europee a confronto
Roma Capitale per i quartieri climaticamente neutrali - Esperienze europee a confronto
Roma Capitale per i quartieri climaticamente neutrali - Esperienze europee a confronto
Il Progetto CLUE
Fiammetta Curcio -Responsabile Progetto CLUE per Roma Capitale

Il progetto CLUE (Distretti Urbani Climaticamente Neutri in Europa) affronta le
sfide che le città sostenibili si trovano ad affrontare nel loro cammino per
diventare carbon neutral.
Il punto di partenza del progetto è il lavoro delle città per creare i quartieri
urbani climaticamente neutri utilizzando nuove tecnologie e tecniche di
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costruzione innovative per ridurre le emissioni di CO . Uno degli obiettivi
principali del progetto CLUE è quello di rafforzare la capacità locale e regionale
nell'elaborazione delle politiche per quanto riguarda l'attuazione e la
valutazione di nuove soluzioni e tecnologie per un'economia a basse emissioni
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di CO nelle aree urbane.
Il consorzio riunisce partner provenienti da nove enti locali e regionali, oltre a
tre Università di 9 Paesi europei. Capofila è la città di Stoccolma.
CLUE esplora le buone pratiche nella progettazione e nella realizzazione di
sistemi, soluzioni e tecnologie per i distretti urbani climaticamente neutri,
nonché i metodi per misurare, monitorare, comunicare, verificare e valutare gli
sforzi tesi alla mitigazione del clima. Le attività del progetto si sono tradotte in
un database di buone pratiche e raccomandazioni politiche sulla integrazione
degli aspetti climatici nel processo di sviluppo urbano. Inoltre, i partner del
progetto CLUE hanno sviluppato linee guida per la metodologia nonché i piani
di attuazione per tutte le regioni partecipanti. I lavori del progetto si
concludono a fine 2014.
Sviluppo di una metodologia
I partecipanti sono stati impegnati nel rivedere i metodi per lo sviluppo dei
quartieri urbani climaticamente neutri. L'obiettivo è stato quello di individuare
metodi sviluppati sia nella comunità scientifica sia in quella tecnica e riferire
sulla loro attuazione effettiva nella pianificazione urbanistica e nello sviluppo
urbano.
Il progetto ha preso in esame almeno un caso studio di ciascun partner, di
ambito comunale o regionale, mostrando i loro progressi con i distretti urbani
climaticamente neutri e quali metodi hanno usato. Il progetto ha utilizzato
queste informazioni, insieme con i risultati provenienti dai seminari tecnici, per
sviluppare linee guida sul modo migliore per implementare nuove metodologie
per i distretti urbani climaticamente neutri.
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Roma Capitale per i quartieri climaticamente neutrali - Esperienze europee a confronto
La selezione delle buone pratiche
Essendo lo scopo principale del progetto quello di identificare le buone pratiche
per giungere a distretti urbani climaticamente neutri, il progetto CLUE ha
impegnato i suoi partner nella raccolta di esempi locali su come cogliere tale
obiettivo. Come primo passo, 89 buone pratiche sono state individuate dalle
città e dalle regioni partecipanti. Questi esempi sono correlati a tutti i cinque
gruppi di lavoro del progetto:
1. Legislazione e regolamenti
2.   Impegno/partecipazione del settore privato e dei cittadini
3.   Strategie di pianificazione
4.   Tecnologie e sistemi per il riscaldamento, il raffrescamento ed efficienza
     energetica
5.   Trasporti urbani
La seconda fase è stata la selezione di due o tre esempi di buona pratica in
ciascun gruppo di lavoro tematico di cui sopra. Tali esempi sono stati studiati in
dettaglio. Il risultato è quindi una raccolta di materiale completo che mostra
come le città e le regioni possono procedere durante la pianificazione delle aree
carbon neutral. Sono stati presi in considerazione i diversi livelli d’impegno e di
obiettivi politici in materia di mitigazione del clima, nonché i diversi stadi di
partenza di città e regioni in tutta Europa.
Il prodotto finale è la messa a disposizione di consulenza politica su come gli
esempi di buone pratiche individuati possono essere introdotti nei processi
decisionali di pianificazione nelle città e nelle regioni. Lo scambio è risultato
tanto più efficace quanto più è stata applicata nel dettaglio una metodologia di
reale interazione tra chi offre e chi riceve l’esperienza appunto di buona pratica.
La sfida dunque è quella di lavorare in tandem e di contribuire, da parte del
soggetto “offerente”, a decontestualizzare la propria buona pratica e a far
emergere il processo che ha portato a comporla con date caratteristiche e, da
parte del soggetto che la accoglie, a cercare di prevederne gli effetti sulla
propria realtà locale e i necessari aggiustamenti.
Il Progetto CLUE ha rappresentato per Roma l’occasione di studiare e far
emergere importanti spunti provenienti da due esperienze compiute dalla Città
di Amburgo nel campo urbanistico.
Questa pubblicazione intende quindi illustrarne le caratteristiche e proporre
alcune riflessioni.

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Roma Capitale per i quartieri climaticamente neutrali - Esperienze europee a confronto
Roma Capitale e il progetto CLUE
                              Giovanni Caudo - Assessore alla trasformazione
                              urbana di Roma Capitale

                              Roma, negli ultimi vent’anni è cresciuta in maniera
                              continua, spesso disordinata, saldandosi in più punti
                       con i comuni limitrofi. Le politiche degli ultimi anni
hanno incentivato un modello di sviluppo urbano che, oltre ad intaccare lo
straordinario patrimonio dell’agro romano, non ha fornito risposte ai problemi
pregressi. Nelle linee programmatiche dell’amministrazione guidata dal sindaco
Ignazio Marino abbiamo indicato la necessità di un cambio di rotta.
Altre città europee hanno già raccolto, negli anni passati, la sfida del
cambiamento e dedicato un impegno specifico al governo della transizione
dalla fase dell’espansione a quella di una nuova urbanità, come esito di processi
riguardanti il già costruito e abitato. Le città della vecchia Europa, avendo
sostanzialmente esaurito la fase di espansione fisica, hanno oggi nelle forme
dell’urbanizzazione la leva principale su cui agire per collocarsi entro lo scenario
globale senza perdere la loro specificità e peculiarità, potremmo dire, senza
perdere la loro storia e il loro insegnamento. Anche le città italiane, e tra queste
Roma più delle altre, per storia e cultura, hanno il compito di definire le politiche
più indicate per dare forma a una urbanizzazione senza espansione fisica. Non si
tratta semplicemente di porre un limite, pur necessario, al consumo di suolo, né
di risolvere annose diatribe sulla valorizzazione delle aree dismesse, stabilendo
soglie quantitative. Si tratta di qualcosa di più e di qualcosa di differente. Il
futuro della nostra città dipende dalla capacità di esercitare in modo pieno ed
efficace la funzione di regia pubblica, in tutte le fasi della trasformazione urbana
– dall’ideazione all’attuazione – anche per sollecitare e indirizzare investimenti
privati di elevata qualità, capaci di assicurare un rapporto più equilibrato con le
risorse ambientali, una maggiore vivibilità degli insediamenti, un’elevata qualità
delle costruzioni.
All’interno di questa prospettiva si colloca l’interesse specifico per il progetto
europeo CLUE e, in particolare, per le politiche di rigenerazione urbana della
città di Amburgo che sono illustrate in questo volume. Amburgo costituisce, a
questo proposito, un caso di grande interesse, utile per comprendere l’ampiezza
della sfida che ci attende.

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Perché distretti urbani climaticamente neutrali?
Franco La Torre - Responsabile Progetto CLUE per Risorse per Roma S.p.A.

Oggi, più della metà della popolazione mondiale vive in aree urbane e questa
percentuale è destinata ad aumentare. La stessa tendenza vale in Europa: la
vasta urbanizzazione iniziata dopo la seconda guerra mondiale continuerà e 4
su 5 europei vivrà in aree urbane entro il 2050.
Per questa ragione, ciò che si farà in città può costituire un contributo
fondamentale alla mitigazione delle conseguenze del cambiamento climatico.
Infatti, le città:
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•     sono territori dove si sprigionano rilevanti quantità di CO , rappresentando
      un ambito fondamentale per ridurre le emissioni,
•     nel loro processo di crescita, possono sperimentare le migliori tecnologie
      disponibili,
•     sono abitate, spesso, da residenti giovani, sensibili alle questioni ambientali
      e più portati al cambiamento.
L’esperienza del progetto CLUE evidenzia che le soluzioni, per far fronte al
cambiamento climatico, sono prevalentemente soluzioni urbane.
Prima di tutto l'uso di combustibili fossili, come principale fonte di emissioni di
gas serra, è determinata dalle condizioni locali, di carattere fisico, climatico o
economico, come evidenziato dai settori della mobilità e del condizionamento
(riscaldamento/raffreddamento).
Le condizioni climatiche e geofisiche locali determinano le scelte nella
produzione di energia rinnovabile: il vento per le turbine eoliche, le montagne
per l'energia idroelettrica, la luce del sole per il fotovoltaico e il calore
geotermico; che non deve essere captato troppo in profondità, ecc.
La fattibilità delle scelte dipende, fortemente, dal sistema delle infrastrutture
urbane, dalla normativa, dalle conoscenze e, non ultima, dalla volontà politica.
Le città possono trarre vantaggio dall’esperienza di altre città.
L’esperienza degli ultimi anni dimostra che i processi di pianificazione urbana
sono espressione di culture e istituzioni locali.
Le aree urbane climaticamente neutrali di altre città possono essere fonte di
ispirazione. Esse non possono agire come modelli da copiare poiché le
condizioni fisiche e istituzionali di ogni città sono uniche.
La neutralità climatica
La neutralità climatica si propone di sviluppare strategie e azioni che evitino il

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cambiamento climatico globale, attraverso l'eliminazione delle emissioni di
anidride carbonica derivanti dai prodotti e servizi. Città, imprese e altre parti
interessate attualmente utilizzano il concetto di neutralità climatica in modi
diversi, quando si riferiscono ad ambiti come orari, attività, settori e aree
geografiche.
Non c’é consenso sulla definizione di neutralità climatica, tanto meno su cosa
comprenda. I concetti, attualmente disponibili, sono zero emissioni di carbonio,
rete di carbonio pari a zero, emissioni zero e basso tenore di carbonio.
Un’attività rigorosamente a zero emissioni di carbonio significa che nessun
carbonio è emesso a all'interno del confine geografico della città (trasporti,
energia elettrica, produzione) e all’esterno (ciclo di prospettiva di vita di energia
elettrica, combustibili, ecc).
Ciò significa che nessun bilanciamento o compensazione sono ammessi. Questo
è praticamente impossibile. Le restrizioni alle compensazioni commerciali sono,
quindi, cruciali per la discussione di neutralità climatica nella pratica. Nella
definizione, utilizzata dalla Commissione britannica per lo sviluppo sostenibile
(Commissione per lo sviluppo sostenibile del Regno Unito, 2007), la limitazione
delle compensazioni è discussa nella definizione di un'organizzazione carbon
neutral, come segue:
"Uno che non provoca accumulo netto di CO 2 nell'atmosfera. Pertanto, la
neutralità di carbonio consente che le emissioni siano canalizzate verso altro
luogo, un processo che si chiama ”offsetting (compensazione)”. Tuttavia, la
Commissione mette in guardia contro una politica di neutralità di carbonio che si
concentra esclusivamente sull’offsetting (compensazione) del carbonio. Poiché
l'obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre le emissioni complessive nel corso del
tempo, le emissioni semplicemente compensate senza una strategia di gestione
del carbonio in atto è, nella migliore delle ipotesi, errata e, nel peggiore dei casi,
controproducente."
Una definizione di neutralità climatica che potrebbe essere utile è quella
suggerita dalla Commissione Economica delle Nazioni Unite per l'Europa
(UNECE) nel rapporto sul clima “Città Climaticamente Neutrali” del 2011:
"Mitigazione e adattamento sono le due facce di una strategia urbana per la
neutralità climatica. Tale strategia suggerisce che:
a. le città mirano a raggiungere zero emissioni di gas a effetto serra, riducendo
    le emissioni il più possibile e sviluppando meccanismi per compensare le
    emissioni residue inevitabili, e

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b. le città mirano a diventare a prova di clima, o resilienti agli impatti negativi
    del cambiamento climatico attraverso il miglioramento delle loro capacità di
    adattamento."
Il suggerimento dell’UNECE per la mitigazione e l'adattamento potrebbe
essere utilizzato per stabilire gli obiettivi per la neutralità climatica nei
distretti urbani.
La definizione proposta dall’UNECE è molto aperta e, allo stesso tempo, vaga.
Ha il vantaggio di proporre nuove idee e di coinvolgere nuovi attori, in una
prospettiva ampia, per sostenere l'innovazione e lo sviluppo per la neutralità
climatica. Allo stesso tempo, invita le città ad essere trasparenti, per favorire una
partecipazione responsabile, da parte di tutti i portatori d’interesse, al fine di
evitare il "green washing".
Il rapporto UNECE rimanda ad una visione più olistica di sviluppo.
"Mentre la neutralità climatica è una strategia per essere 'clima-smart', è anche
un mezzo per affrontare altre sfide ambientali, economiche e sociali.”
Questo è un aspetto importante e tende a rafforzare il messaggio
fondamentale: l’obiettivo della neutralità climatica nei distretti urbani deve
essere collegato ai temi, più generali, dello sviluppo urbano sostenibile. Tale
connessione è necessaria per evitare la sottovalutazione di ambiti e tematiche,
vale a dire l'attuazione di misure di mitigazione del clima, che creano nuovi
problemi riguardanti altre questioni.
Città e mitigazione climatica globale
Le città occupano solo il 2% della terra emersa del mondo. Allo stesso tempo,
sono i principali responsabili del cambiamento climatico e rappresentano il 75%
del consumo energetico mondiale e fino all’ 80% delle emissioni globali di gas
serra (Dulal & Akbar, 2013). Poiché le città sono fonti piuttosto concentrate di
grandi emissioni di gas serra, dovrebbero essere una priorità nelle politiche
climatiche. Inoltre, l'urbanizzazione continua vedrà crescere le aree residenziali.
Impatti del cambiamento climatico – quali l'innalzamento del livello del mare,
inondazioni, cicloni più frequenti e più forti, più ondate di calore e siccità,
malattie tropicali in zone a clima temperato, con lo spostamento di zone
ecologiche – avranno un effetto devastante sulle diverse aree urbane.
Teniamo presente che, circa, il 90% delle le grandi città si trova lungo le coste. Il
cambiamento climatico può influenzare le infrastrutture e i servizi urbani
causando un danno patrimoniale e il peggioramento della qualità della vita
nelle città. Tuttavia, le città sono anche luoghi di innovazione, comunicazione e

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commercio e hanno la possibilità di guidare l'azione globale per la mitigazione
dei cambiamenti climatici. Le singole decisioni e le politiche possono avere un
impatto e contribuire agli effetti globali, soprattutto se impariamo dai successi e
fallimenti propri e degli altri.
Con l'obiettivo di ridurre le cause del cambiamento climatico, alcune città hanno
creato la tendenza di includere gli obiettivi di riduzione dei gas serra nei piani di
sviluppo urbano. L'adozione di obiettivi di riduzione delle emissioni da parte dei
governi di tutto il mondo è iniziato con la ratifica del Protocollo di Kyoto:
"Riduzione del 5% delle emissioni di gas serra entro il 2012, rispetto ai livelli del
1990”. L'Unione Europea definisce le proprie ambizioni come "20-20-20",
impegnandosi a ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra dell'UE, il
miglioramento del 20% dell'efficienza energetica dell'UE e un aumento del 20%
della quota di energie rinnovabili per il consumo di energia entro il 2020.
Attualmente ci sono circa 6000 città, in tutto il mondo, che hanno fissato
obiettivi per la mitigazione dei cambiamenti climatici. Queste città hanno
sviluppato piani d'azione locali per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Nel
percorso verso il conseguimento degli obiettivi di carbonio dell’UE, molte città si
impegnano volontariamente ad aumentare l'efficienza energetica e l'uso di fonti
di energia rinnovabili. Avviato dalla Commissione Europea, il Patto dei Sindaci
sostiene gli sforzi dei governi locali per l'attuazione di una politica dell’energia
sostenibile.
Inoltre, una serie di iniziative sono state stabilite per aiutare le città in tutto il
mondo verso il raggiungimento degli obiettivi di mitigazione climatica: C40, la
Clinton Climate Initiative, UN-Habitat, 100 Resilient Cities e altre sono stati
istituite per promuovere azioni legate al clima sostenibili a livello locale. Queste
iniziative promuovono l'attuazione della politica climatica a livello urbano o
addirittura di quartiere, perché i governi locali promulgano decisioni ed
esercitano il controllo su molti fattori legati alle emissioni di gas serra e possono
prendere decisioni riguardanti l'uso del territorio, il trasporto, lo smaltimento dei
rifiuti, l’arredo urbano, i regolamenti residenziali e commerciali.
La rilevanza di questi ambiti dimostra l’importanza dell’azione locale e, di
conseguenza il ruolo che le città possono giocare nel contribuire allo sviluppo
sostenibile globale e a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.

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PARTE I
                             IBA HAMBURG

Città libera ed anseatica di Amburgo – informazioni generali
Situata nel nord della Germania, la città di Amburgo è una città-stato ed è la
seconda città più grande della Germania. E' una delle poche città tedesche in cui
la popolazione è in aumento. Studi demografici stimano che l'attuale
popolazione (1,8 milioni - 2014) crescerà di 80.000 unità entro il 2020. Di
conseguenza vi sono pochi immobili di tipo residenziale a disposizione,
soprattutto quando si tratta di alloggi a prezzi accessibili (Freie und Hansestadt
Hamburg - Behörde für Stadtentwicklung und Umwelt, 2007). La Regione
Metropolitana (Land) di Amburgo, regione economica della Germania di cui
fanno parte anche alcune zone della bassa Sassonia, Schleswig-Holstein e
Mecklenburg-Vorpommern, ha una popolazione di circa cinque milioni di
persone.
La città ha una superficie di circa 755 km² e racchiude ampi spazi di verde,
percorsi d'acqua e boschi: oltre il 16% della superficie urbana è costituito da
parchi, zone ricreative e paesaggi in periferia adibiti all'agricoltura. Questi
potrebbero rappresentare solo alcuni dei motivi per cui la città vanta un alto
tenore di vita ed abitazioni di qualità. L’8% della superficie urbana è costituito
da ruscelli, stagni e laghi (ad esempio l'Alster interno ed esterno). Le aree
portuali occupano all'incirca 74 km² della superficie urbana. Il fiume Elba non è
solo fondamentale per il porto industriale, ma funge da confine naturale
suddividendo la città in piccole zone.

Situata lungo il corso del fiume Elba, Amburgo è rinomata per essere uno dei
principali centri del commercio grazie alla sua posizione strategica a cavallo tra

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il Mare del Nord e il Mar Baltico. La città vanta il terzo porto più grande
d'Europa e, in termini di movimentazione di container, rientra nella classifica dei
venti porti più importanti al mondo. I principali settori industriali di Amburgo
sono l'aviazione civile, la trasformazione di prodotti alimentari e l'industria
pesante (metallurgia).
Per raggiungere gli obiettivi stabiliti nella politica climatica nazionale e
migliorare la qualità della vita ad Amburgo, il Governo (Senat) ha approvato il
Piano di Azione per il Clima 2007-2012 contenente quasi 500 progetti diversi
pianificati, avviati o realizzati durante il suddetto periodo. Tra il 2007 e il 2012 il
piano è stato monitorato ed aggiornato annualmente. Al di là dei singoli
progetti, un contributo fondamentale per l'implementazione delle misure a
protezione dell'ambiente è stato rappresentato dai sussidi statali per la
costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica, le operazioni di retrofit
sul parco immobiliare esistente e l'integrazione delle energie rinnovabili.
L’obiettivo complessivo era una riduzione del 40% delle emissioni di CO 2 entro il
2020 e dell’80 % entro il 2050. Le emissioni di CO 2 pro capite sono state ridotte
del 15 % rispetto al 1990. (Bürgerschaft der Freien und Hansestadt Hamburg,
2013)
Nel 2013 il piano di azione per il clima è stato seguito dal piano consolidato per
la protezione del clima e dal piano di azione denominato “adattamento al
cambiamento climatico”. Il piano consolidato prevede diversi interventi che
riguardano principalmente i campi della mobilità, dell'edilizia e dell'efficienza
energetica, tutti atti a garantire un approccio olistico al raggiungimento degli
obiettivi. Il Piano Consolidato scade nel 2050, ma il 2020 ne rappresenta la
prima tappa fondamentale. Il piano prevede, a partire dal 2020, una riduzione
annuale nelle emissioni di CO 2 pari a 2 milioni di tonnellate. Quello che più ci
preme è che il piano stabilisce che gli sforzi della IBA di Amburgo devono essere
portati avanti ovvero che vadano sviluppati nuovi progetti e conclusi quelli
esistenti.

La Fiera Internazionale dell'Edilizia (IBA) - Amburgo 2013
Le fiere internazionali dell'edilizia sono una tradizione consolidata in Germania.
La prima fiera venne organizzata nel 1901 a Darmstadt (Alture di Mathilden) con
l'obiettivo di presentare le tecnologie più avanzate nel settore dell'edilizia ad un
vasto pubblico internazionale nel contesto delle esibizioni mondiali. Gli IBA
hanno rappresentato una prestigiosa piattaforma per l'architettura e la cultura

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dell'abitare. Le fiere dell'edilizia possono essere viste come laboratori e spinte
propulsive dello sviluppo urbano e si spingono oltre la mera rappresentazione
di architettura e tipologie costruttive. Gli IBA sono una sorta di task force che si
prefigge delle scadenze ben precise. Nel 2006, la libera e anseatica città di
Amburgo ospitò la IBA e la Fiera Internazionale del Giardino (FIG) per
promuovere la riqualificazione della zona "al di là del fiume Elba", ovvero per
creare nuove opportunità di sviluppo per le isole dell'Elba (Wilhelmsburg e
Veddel) e il porto di Harburg. La IBA e la FIG vennero istituite dalla città di
Amburgo nel 2006 proprio con questo scopo. Entrambe sono di proprietà della
città ed interconnesse in termini di organizzazione e management. Alla IBA
vennero inizialmente riconosciuti fondi per 100 milioni di euro, successivamente
ridotti a 90 milioni di euro con l'avvento della crisi del 2009. L’obiettivo della IBA
era di sviluppare progetti per il “futuro della metropoli” tra il 2007 e il 2013.
Questo punto verrà approfondito più avanti. L'obiettivo complessivo era di
rendere le isole sull’Elba quasi interamente dipendenti dalle energie rinnovabili
entro il 2050. (International Bauaustellung IBA Hamburg GmbH, 2010)

Sede dell'IBA – Wilhelmsburg, Veddel, Porto di Harburg
L'IBA opera nei due distretti di Wilhelmsburg e Veddel e nella zona del porto di
Harburg. Con una superficie di 35 km² e 55.000 abitanti, questa zona è l'isola
abitata più grande d'Europa L'isola è situata sul fiume Elba che la separa dalla
città di Amburgo a Nord. Il panorama urbano dell'isola è costituito dalla zona
portuale ad Ovest e dalle zone industriali a Nord. Inoltre, l'isola è attraversata da
infrastrutture fondamentali per il trasporto nazionale: una linea ferroviaria
strategica che attraversa il paese da Nord a Sud, una delle due autostrade
principali ed una strada di grande comunicazione. Questa zona è collegata alle
altre parti della città attraverso il servizio ferroviario metropolitano (S-Bahn), gli
autobus e una nuova pista ciclabile che attraversa il porto e la vecchia galleria
dell'Elba.
Caratteristica è la suddivisione della zona in 15 distretti, ognuno risalente a
periodi storici diversi. Nella zona vi sono numerosi edifici e paesaggi: dalle case
indipendenti situate nelle zone agricole e rurali ai palazzi alti delle zone
residenziali tipiche degli anni settanta e le zone commerciali, dai piccoli
appezzamenti di terreno di proprietà del comune (destinati ad orti urbani) agli
ampi spazi dedicati allo stoccaggio dei container.
Da molti anni nei distretti di Wilhelmsburg e Veddel si trovano principalmente

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piccole imprese, industrie e alloggi per la classe operaia. Situati nelle immediate
vicinanze del porto e offrendo alloggi a buon mercato, questi due distretti
attirarono numerosi operai e immigrati poco istruiti. La diffusione sempre
maggiore di sistemi automatizzati e l'introduzione dei container richiesero spazi
più ampi per il porto e portarono al progressivo abbandono delle operazioni
portuali (e quindi del fabbisogno di forza lavoro). Questo comportò inoltre un
progressivo decadimento della zona. Inoltre, in seguito alla grande inondazione
del 1962, questa zona venne ulteriormente trascurata dalle autorità di Amburgo,
soprattutto per quanto riguarda la sua funzione residenziale. Nella zona si
svilupparono principalmente le attività industriali ed il porto. Il distretto era
caratterizzato da case popolari, una discarica (Mülldeponie Georgswerder), una
zona di stoccaggio container e autostrade. (Freie und Hansestadt Hamburg -
Behörde für Stadtentwicklung und Umwelt, 2013).

Popolazione e imprese
Nonostante durante gli ultimi anni siano stati realizzati numerosi interventi,
Wilhelmsburg rimane una zona socialmente svantaggiata rispetto ad altri
distretti di Amburgo. Molti residenti fanno affidamento ai sussidi sociali, sono di
origine immigrata e spesso non hanno terminato gli studi scolastici. Il reddito
medio è inferiore (-25%) rispetto alla media di Amburgo. Va però sottolineato
che la situazione è in miglioramento dal 2006. (Freie und Hansestadt Hamburg -
Behörde für Stadtentwicklung und Umwelt, 2013)
La percentuale di case popolari (30%) è relativamente elevata rispetto ai livelli di
Amburgo (11%). Va evidenziato però che i contratti agevolati di locazione
scadranno nel 2017 e quindi probabilmente scenderà anche il numero di alloggi
popolari. Bisogna considerare che alcuni progetti di retrofit per le case popolari
termineranno a breve e che quindi vi è anche una possibilità concreta che tale
numero non scenda affatto. L'affitto medio per questi alloggi è aumentato di 0,6
euro raggiungendo quota 7,99 euro al m2 (2012), comunque molto inferiore
rispetto a quello che viene pagato ad Amburgo (10,99 euro al m 2). (Analyse &
Konzepte - Beratungsgesellschaft für Wohnen, Immobilien und Stadtenwicklung
mbH, 2012, p. 13)
Il più significativo contributo all'economia di Wilhelmsburg viene dalle attività
industriali e dalle piccole imprese che dipendono dalle attività e dai servizi
portuali, che sono destinate a rimanere stabili nel tempo. Inoltre, Wilhelmsburg
offre la possibilità di vivere nelle immediate vicinanze della propria sede di

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lavoro, un aspetto che verrà ulteriormente migliorato in futuro. Vi sono diverse
zone industriali, un'industria creativa in crescita e altri settori industriali. Nella
recente "Wilhelmsburg central" sono state costruite un centro medico, una
residenza sanitaria assistenziale ed altri servizi.
La percentuale di studenti che risiedono nell'isola e che conseguono il diploma
scolastico (Abitur) è aumentata dal 23% (2008/2009) al 29% (2012). Ad
Amburgo la percentuale è del 54% (2011). Parallelamente è diminuita la
percentuale di studenti che abbandonano la scuola senza aver conseguito il
diploma dal 25% (2008/2009) al 15% (2012). Una percentuale che comunque
rimane di gran lunga superiore alla media registrata ad Amburgo (7 %). Il tasso
di disoccupazione è diminuito ed ora si è assestato sui livelli registrati ad
Amburgo (11%). (Analyse & Konzepte - Beratungsgesellschaft für Wohnen,
Immobilien und Stadtenwicklung mbH, 2012, pp. 20-21).

Il Concetto di Riqualificazione Urbana per le zone “Al di Là dell'Elba“
Nonostante sia il distretto più esteso di Amburgo ed occupi una posizione
centrale, Wilhelmsburg è stata trascurata per molti anni dalle autorità di
Amburgo e dai suoi cittadini. Visto lo stato di degrado in cui versava
Wilhelmsburg, i residenti si sono attivati ed hanno organizzato una conferenza
per discutere sul suo futuro. Hanno così sviluppato una visione per il futuro di
Wilhelmsburg, creando una sorta di Libro Bianco (Weißbuch). Tra gli interventi
ritenuti prioritari vi sono: il miglioramento delle scuole e del trasporto pubblico
e la costruzione di zone residenziali dedicate alle famiglie. (Zukunftskonferenz
Wilhlemsburg, 2002)
Da qui, nel 2003, nacque l'idea della riqualificazione delle zone “Al di là
dell'Elba” un progetto del Ministero per lo Sviluppo Urbano ed Ambientale
(Behörde für Stadtentwicklung und Umwelt, BSU). Il progetto intendeva far
fronte alla crescente domanda per nuovi spazi residenziali e approvava l'idea
che il distretto richiedesse una riqualificazione delle zone centrali e non
un'espansione delle zone di periferia situate a nord.
Nel 2013, per dare ulteriore spinta al processo di riqualificazione delle zone “Al
di là dell'Elba”, la città di Amburgo scelse di tenere l'IBA e la Fiera
Internazionale del Giardino (FIG) al centro dell’isola fluviale di Wilhelmsburg. La
IBA e la FIG vennero istituite dalla città di Amburgo nel 2006 proprio a questo
scopo. Entrambe sono di proprietà della città ed interconnesse in termini di
organizzazione e management. Alla IBA vennero inizialmente riconosciuti fondi

12
per 100 milioni di euro, successivamente ridotti a 90 milioni di euro con
l'avvento della crisi del 2009.
“E' consuetudine che, a livello organizzativo, un IBA goda di una certa
indipendenza dalle unità amministrative tradizionali. Solitamente essa viene
costituita sotto forma di una GmbH tedesca, ovvero una società a responsabilità
limitata. Gode quindi di una buona autonomia rispetto alle gerarchie
amministrative tradizionali e può quindi muoversi come se fosse una società
privata. Nonostante un IBA non abbia poteri indipendenti o responsabilità
amministrative, ha un ambito di sua competenza che viene stabilito dal
parlamento (Bürgerschaft ad Amburgo) e legittimato attraverso processi
democratici.”

IBA - Tematiche principali
La IBA di Amburgo affrontò tre tematiche fondamentali nell’ottica ci creare una
"Metropoli del Futuro". Per trovare una soluzione al rapporto difficile tra
sviluppo portuale e riqualificazione residenziale, la tematica “Metrozones”
introdusse l’idea di migliorare le periferie interne avvalendosi anche del
contributo della FIG. Vennero quindi creati "distretti di alta qualità" e si tentò di
trovare una soluzione al contrasto tra le zone lavorative e residenziali. La
tematica “Cosmopolis” affrontava il tema relativo ad una coesistenza in un
futuro che vede società urbane sempre più multi-culturali. Questo punto
valutava la diversità come un vantaggio da sfruttare ed incoraggiare attraverso
la costruzione di nuove infrastrutture e la riqualificazione urbana. Le parole
chiave erano "formazione" e "lavoro". (International Bauaustellung IBA Hamburg
GmbH, 2010)
L'ultima tematica - “le città e il cambiamento climatico” - venne sviluppata
alla luce di ciò che comporta uno sviluppo urbano nell'era post-fossile e che
non contempla l'utilizzo di energia nucleare (da notare che il 75% delle
emissioni globali di CO2 viene prodotta negli ambienti urbani). La necessità di
affrontare un tema come questo divenne ancor più urgente in seguito alla
pubblicazione del rapporto IPCC nel 2007. Questa tematica si pone l'obiettivo di
stabilire nuovi standard per le "metropoli del futuro" e di proporre interventi di
riferimento che, a livello urbano, possano rispondere alle nuove sfide introdotte
dal cambiamento climatico. Quindi, da un lato vennero sviluppate strategie e
progetti per contrastare il cambiamento climatico (cd mitigazione): riduzione dei
gas serra, aumento dell'efficienza e del risparmio energetico, promozione delle

                                                                                  13
fonti rinnovabili. Dall'altro ci si occupò di gestire le conseguenze del
cambiamento climatico (cd adattamento). Ad ogni modo tutti i progetti IBA
dovevano rispettare un obiettivo fondamentale, ovvero il "Progetto Preliminare
di Protezione del Clima per una Wilhelmsburg Rinnovabile”, ciò comportava che
                               2
il loro bilancio globale di CO non poteva andarsi a sommare alle emissioni
complessive prodotte sull’isola. Per raggiungere il suddetto scopo, le emissioni
                  2
"inevitabili" di CO dovevano essere compensate attraverso progetti che fanno
uso di energia rinnovabile. Tutti i progetti sviluppati secondo questa filosofia
strategica avevano l’obbligo di diventare completamente rinnovabili nel lungo
termine. (International Bauaustellung IBA Hamburg GmbH, 2010)

Organigramma della IBA di Amburgo
La IBA è un'organizzazione che appartiene alla Città di Amburgo alla quale viene
riconosciuto un proprio budget. E' consuetudine che, a livello organizzativo, un
IBA goda di una certa indipendenza dalle unità amministrative tradizionali.
Solitamente essa viene costituita sotto forma di una GmbH tedesca, ovvero una
società a responsabilità limitata. Gode quindi di una buona autonomia rispetto
alle gerarchie amministrative tradizionali e può quindi muoversi come se fosse
una società privata. Nonostante un IBA non abbia poteri indipendenti o
responsabilità amministrative, ha un ambito di sua competenza che viene
stabilito dal parlamento (Bürgerschaft ad Amburgo) e legittimato attraverso
processi democratici. Di conseguenza la IBA dialoga con diverse istituzioni
ufficiali quali la BSU, il Ministero delle Finanze (titolare dei beni immobili
detenuti dalla città), le amministrazioni distrettuali di Amburgo-Centro e
Amburgo-Amburgo ed altre amministrazioni e società della città. Quando venne
istituita la IBA aveva due Amministratori Delegati (l'AD della FIG era anche l'AD
della IBA e viceversa). Tuttavia a partire dall'anno successivo a quello della sua
inaugurazione, la IBA ha avuto un solo AD. Contribuiscono al lavoro della IBA
anche diversi comitati, consigli e commissioni composte da esperti provenienti
dal mondo universitario, aziendale e istituzionale nonché i residenti e le autorità
pubbliche. Le linee guida e le delibere dell'IBA vengono approvate dal Consiglio
di Amministrazione che è composto da diversi personaggi politici tra cui il
Senatore dell'Ambiente Jutta Blankau e i suoi funzionari. Una commissione di
consulenza formata da esperti di calibro internazionale ha stabilito i cosiddetti "
Criteri di Eccellenza" e si confronta su tutte le tematiche ad essi connessi. Tale
commissione non ha alcun potere decisionale. Un gruppo di esperti ha

14
sviluppato sette criteri di eccellenza a cui si devono conformare i progetti della
IBA, in questo modo i progetti non rimangono semplici progetti, ma sono fonte
di ispirazione per soluzioni inedite, ovvero soluzioni che stabiliscono gli
standard del futuro. I progetti IBA, per essere definiti tali, devono soddisfare
tutti e sette i suddetti criteri di eccellenza. Il consiglio che fornisce consulenza
sul clima e l'energia è composto da esperti nei campi della scienza, della politica
e dell'applicazione pratica. La sua funzione è di seguire il lavoro della IBA in
maniera critica e promuovere l'innovazione come parte integrante dei progetti
IBA. Il consiglio si è riunito 3-4 volte all'anno.
Una task force dedicata (Projektgruppe “Sprung über die Elbe”) venne costituita
all'interno della BSU per sostenere gli sforzi di riqualificazione urbana delle aree
“Al di là dell'Elba”. Inoltre venne istituito un gruppo deliberativo e di
coordinamento (Koordinierungskreis “Sprung über die Elbe”) che si riuniva
regolarmente per coordinare le attività e le relative amministrazioni.

                        Figura 1 - Organigramma della IBA Hamburg GmbH

Il compito principale della IBA è di acquisire, coordinare ed assegnare gli
investimenti privati ed eventualmente quelli pubblici. Solo in casi eccezionali la
IBA ha ricoperto il ruolo di investitore o sponsor di un progetto di costruzione.
Tutti i progetti devono superare il processo di selezione e di approvazione
prima di essere riconosciuti come progetti IBA. Un impegno maggiore verso
quelli che sono gli obiettivi dell'IBA venne ottenuto attraverso i seguenti
passaggi:
 I contratti di cooperazione venivano sottoscritti con tutti i partner principali
    e gli stakeholder, costituendo quindi le basi per il lavoro collaborativo IBA.
   Gli accordi per l'acquisto degli immobili detenuti dalla città vengono siglati

                                                                                 15
in base ai contratti di “Quality Assurance" sottoscritti dalla l'IBA e dai singoli
     investitori. Tali contratti sancivano che tutti gli edifici dovevano soddisfare
     gli Standard Minimi della IBA ovvero avere un'efficienza energetica
     superiore del 30% rispetto ai requisiti stabiliti a livello nazionale (EnEV
     2009).
    L'IBA aveva un budget di 20 milioni di euro da assegnare a progetti
     immobiliari molto innovativi. Il riconoscimento di questi fondi aggiuntivi era
     vincolato, per ciascun progetto, da particolari condizioni sanciti nel
     contratto di quality assurance. La maggior parte dei progetti immobiliari
     innovativi ottennero i fondi messi a disposizione dalla IBA. Nel caso in cui
     un progetto avesse deviato dai termini contrattuali sarebbe cessata
     l'erogazione dei fondi.
Il consenso dei residenti e dei politici presenti sul territorio è stato ottenuto
attraverso la prassi, implementata dalla IBA - Amburgo, di renderli ampiamente
partecipi nei processi di pianificazione. A seconda del target e del progetto
specifico, sono state impiegate diverse strategie per coinvolgere i cittadini
residenti sull'isola. Per tutti i progetti IBA ci siamo confrontati con i
rappresentanti dei residenti sul territorio e con i diretti interessati. La
partecipazione dei residenti era fondamentale per migliorare l'efficienza
energetica attraverso, ad esempio, operazioni di retrofit. Con l'esperienza
abbiamo compreso che le popolazioni vadano convinte a livello emotivo. Un
approccio in questo senso è stato rappresentato dalle "Commissioni
Partecipative" costituite da 24 residenti che, nonostante non avessero alcun
potere decisionale, potevano avanzare le proprie proposte. L'opinione di tale
commissione è stata indispensabile. Un altro approccio utilizzato è stata una
Chat che intrattenevamo regolarmente con i Cittadini" nell'ottica di incoraggiare
un confronto aperto. Nonostante i nostri sforzi atti a coinvolgere i loro
rappresentanti, gli immigrati non sono stati rappresentati adeguatamente negli
eventi partecipativi.
Inoltre ci siamo impegnati affinché i progetti godessero di ampia visibilità. Sono
stati promossi numerosi progetti di divulgazione mirati a target diversi ed è
stata pubblicata una rivista quadrimestrale della IBA (“IBA Blick”) che riportava
gli attuali sviluppi, gli eventi ecc. Inoltre, i cittadini hanno avuto la possibilità di
esplorare i progetti sull'isola di Elba attraverso visite guidate in bicicletta o in
autobus. Venne anche installata una colonnina informativa per ciascun progetto
IBA. Informazioni sugli sviluppi dei progetti sono state messe a disposizione dei

16
visitatori attraverso una serie di mostre dedicate (ad esempio sulla Energy Hill).
Inoltre la mostra permanente al molo IBA - "IBA: Lavori in Corso"               - ha
rappresentato un luogo di confronto per visitatori, residenti e gruppi di esperti.
Vennero anche organizzati workshop IBA su diversi temi per garantire, da un
lato, assistenza e formazione agli esperti e dall'altro un confronto con i cittadini.
Ad esempio, il concetto della protezione del clima fu analizzato criticamente da
esperti di calibro internazionale.
Nonostante la IBA è di proprietà della città di Amburgo, ed è quindi posta sotto
il suo diretto controllo, gode di ampia autonomia nella scelta dei progetti su cui
lavorare e i concetti da sviluppare. In altre parole la città di Amburgo non emana
direttive atte a stabilire quali attività debba svolgere la IBA.
Nel 2009, per dare maggiore slancio all'uso di energia rinnovabile ad Amburgo,
il Parlamento della città fondò l'azienda municipalizzata "HAMBURG ENERGIE".
Questo rappresentò una tappa fondamentale del progetto per la trasformazione
di Amburgo nella Capitale Verde d'Europa entro il 2011. Successivamente
HAMBURG ENERGIE ricoprì il duplice ruolo di partner ed investitore
relativamente ai progetti sull'energia rinnovabile nel contesto della IBA.

Il Quadro (Legislativo) nella Città di Amburgo
L’offerta sulla base del progetto preliminare (“Konzeptausschreibung”)
Nella vendita di terreni di proprietà ad investitori o sviluppatori di progetti, la
città di Amburgo applica una convenzione interna nota come "l’offerta sulla
base del progetto preliminare” (OPP). Questo verrà approfondito in questa
sezione. Dall'inizio del 2010 diverse autorità responsabili per la pianificazione
urbana di Amburgo applicarono il metodo OPP, approvato come parte
integrante del piano per la riqualificazione delle aree residenziali. Il piano venne
sviluppato per promuovere la costruzione di immobili dai prezzi accessibili e con
ottime prestazioni energetiche. Da quando questo metodo è diventato
operativo la valutazione dei progetti preliminari per l'assegnazione dei beni
immobili viene assegnato il 70% del punteggio complessivo alla qualità del
progetto preliminare e il rimanente 30% all'offerta in termini economici.
Inizialmente il punteggio assegnato durante la valutazione dei progetti era
suddiviso in parti uguali: un terzo veniva assegnato al fattore
residenziale/sociale, un terzo al design urbano ed un terzo alle prestazioni
energetiche. Oggi viene dato maggior peso alla politica sociale unita al fattore
residenziale/sociale. Infatti il 40% del punteggio (280/700) viene attribuito al

                                                                                  17
fattore   residenziale/sociale    e   all'architettura/design   urbano,   mentre   la
prestazione energetica rappresenta il 20% (140/700.). Nella valutazione
complessiva dell’OPP, la sostenibilità e la prestazione energetica costituiscono
solo il 14%.
Di solito la prestazione energetica è valutata secondo il seguente schema:
¬ KfW Immobile con Efficienza 70 (70 KWh/m2/a):                     20 punti
¬ KfW Immobile con Efficienza 55:                                   50 punti
¬ Immobile con Efficienza 40:                                       80 punti
¬ Case passive:                                                     100 punti
¬ Immobile con Efficienza Pro:                                      120 punti
¬ Materiali isolanti sostenibili certificati Blue Angel:            10 punti
¬ Certificazione DGNB o NaWoh:                                      10 punti
Ad oggi sono stati valutati 30 OPP con questa procedura. Non sussistono dei
requisiti minimi in termini di standard energetici per un immobile, tuttavia viene
assegnato un punteggio pari a zero alle OPP che non vanno oltre lo standard
nazionale. Una commissione composta da tutte le autorità pertinenti (il comune,
il Ministero delle Finanze, il Ministero della pianificazione urbanistica ed
ambientale) decide se approvare o meno le offerte pervenute in base ai suddetti
criteri. Vi sono comunque eccezioni per le associazioni e le municipalizzate
(SAGA GWG) che si occupano di edilizia popolare. L'assegnazione degli immobili
alle associazioni che si occupano di edilizia popolare viene stabilita dall'Agenzia
per le Associazioni di Edilizia Popolare (parte del BSU). (Krämer, 2014)
Questo processo di valutazione è stato usato per gli appezzamenti di
Wilhelmsburg-Central e facenti parte dell'attuale progetto di riqualificazione
urbana di Neugraben.

Quadro legislativo, incentivi fiscali e sussidi
In questa parte vengono delineate le leggi e gli incentivi fiscali più rilevanti che
vanno a formare quelli che sono i quadri regionali e nazionali. Infatti, da un lato
vi sono leggi nazionali che regolano gli standard energetici per gli edifici e l'uso
delle fonti rinnovabili e dall'altro vi sono leggi specifiche che vengono emanati
dal parlamento di Amburgo e che hanno quindi solo validità entro i confini di
sua competenza. Questo aspetto verrà approfondito più avanti. Si rende noto
che, ad oggi, solo il comune di Amburgo ha emanato una legge dedicata agli
standard energetici per gli edifici, con limiti più stringenti rispetto a quelli
nazionali. Tuttavia, con l'aggiornamento della legge nazionale, questa

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disposizione è diventata obsoleta e, ad oggi, la Città di Amburgo non ha
provveduto ad aggiornarla.
Il meccanismo Tedesco per l'acquisto di Energia immessa nella rete e la
rinnovata legge sulla produzione di energia da fonti rinnovabili
La legge sulla generazione di energia da fonti rinnovabili (EEG/ Erneuerbare
Energien Gesetz) si pone i seguenti obiettivi:
   Uno sviluppo sostenibile nel settore della fornitura di energia
   Accelerare lo sviluppo tecnologico per favorire la generazione di elettricità
    da fonti rinnovabili
L'obiettivo principale è di portare la percentuale di Energia generata da Fonti
Rinnovabili (EFR) al 40-45% nel 2025 e al 55-60% nel 2035. Si presume che
questo obiettivo verrà raggiunto garantendo un prezzo di acquisto a coloro che
immettono EFR nella rete per i prossimi 20 anni. Il prezzo di acquisto diminuisce
con il tempo a seconda della fonte rinnovabile che viene impiegata. La legge
promuove l’EFR che viene immessa nella rete nazionale di fornitura elettrica. La
EEG stabilisce che il gestore è tenuto ad allacciare i produttori di EFR alla rete ed
ad acquistare l’EFR. Questa legge venne introdotta per la prima volta nel 1990
ed è stata oggetto di numerosi aggiornamenti per garantire che procedesse di
pari passo con gli sviluppi tecnologici politici. L'ultimo aggiornamento risale al
Luglio del 2014. Il governo tedesco ha deciso di ridurre il prezzo di acquisto
riconosciuto ai nuovi produttori di EFR e di limitare la diffusione delle fonti
rinnovabili.
Il prezzo di acquisto è stato determinante per i progetti della IBA che
prevedevano l'uso di fonti rinnovabili.
Regolamento in Materia Edilizia (EnEV 2009 - Energie Einsparverordnung)
EnEV 2009 è stato emanato dal governo nazionale e si rifà alla legge sulla
riduzione del consumo energetico negli edifici (Energieeinsparungsgesetz –
EnEG). Si prefigge lo scopo di ridurre il fabbisogno energetico primario degli
edifici. Il regolamento è stato migliorato integrando disposizioni sugli impianti
di riscaldamento e sui requisiti di isolamento termico. Tutto ciò viene fatto
nell'ottica di raggiungere gli obiettivi nazionali ovvero di rendere Carbon
Neutral l'intero parco immobiliare entro il 2050. Il regolamento stabilisce i
requisiti di efficienza energetica per diverse categorie immobiliari: residenziale,
uffici ed alcuni tipologie di edifici commerciali. Stabilisce inoltre dei valori limite
di fabbisogno energetico primario (su base annuale) e stringenti standard in
termini di dispersione di calore a seconda della categoria di immobile. EnEV

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viene applicato sia agli edifici di nuova costruzione che a quelli interessati da
operazioni di retrofit. Per garantire la massima efficienza energetica e
l'applicazione delle tecnologie più avanzate il progetto viene revisionato ad anni
alternativi. (Bundesministerium für Bauen, Stadtentwicklung und Verkehr, 2013)
Per i progetti della IBA è stato applicato EnEV 2009, mentre la versione attuale
del EnEv è stata applicata a partire dal 2014. Di seguito viene descritta la
procedura per calcolare il fabbisogno energetico primario:
Fase: 1 L'ingegneria di installazione viene compreso nel calcolo del bilancio
energetico: viene valutata quindi la dispersione durante il processo di
generazione, distribuzione, stoccaggio e conferimento dell'energia termica. Non
viene più considerata l'energia disponibile per una certa superficie (energia
utile), ma l'energia finale (quella proveniente dalla fonte) conferita al cantiere.
Fase 2: Il fabbisogno di energia finale viene calcolato in base all'energia primaria
in quanto vengono valutate - attraverso un coefficiente di energia primaria e nel
calcolo del bilancio energetico dell'edificio - le perdite dovute alla generazione,
conversione e trasporto dalla fonte. (Internationale Bauaustellung IBA Hamburg
GmbH, 2010)
Pianificazione Energetica ed Urbana - Quadro Legislativo
In Germania la pianificazione a livello comunale si conforma alla legge federale
in materia edilizia (BauGB), che disciplina l'ambiente edificato e definisce gli
strumenti principali di pianificazione urbana. Stabilisce inoltre ciò che può
essere fatto, chi ne è responsabile e le modalità in cui può essere fatto. La
pianificazione locale è svolta dai comuni secondo gli obbiettivi ed i requisiti
stabiliti a livello nazionale.
Il piano regolatore comunale non può stabilire norme in materia di
collegamento e uso della rete di distribuzione del calore. Un regolamento in
questo senso non è contenuto nella legge federale in materia edilizia. Tuttavia,
ogni stato federale stabilisce le norme per il collegamento e l'uso della rete
comunale di distribuzione del calore all'interno dei regolamenti comunali .
(Deutsches Institut für Urbanistik, 2011) Come parte del suddetto quadro
legislativo, il parlamento di Amburgo approvò una legge per la protezione del
clima (Hamburgisches Klimaschutzgesetz) nel 1997. Ad oggi Amburgo è l'unica
città-stato della Germania che ha approvato una legge di questo tipo.
L'obiettivo della legge è di proteggere il clima attraverso la riduzione del
fabbisogno energetico. Per raggiungere tale scopo la legge stabilisce requisiti
vincolanti in materia di impianti di riscaldamento elettrico, reti comunali di

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distribuzione del calore, involucri edilizi, ecc.
La Legge per la Protezione del Clima stabilisce anche che il Governo (Senat) di
Amburgo può emanare ordinanze che impongono a tutti gli edifici di nuova
costruzione, situati in una certa zona, l'allacciamento coatto alla rete comunale
di distribuzione del calore (§ 4 I HmbKliSchG). Sono esenti solo gli edifici che
presentano un fabbisogno energetico minimo (es. le case passive). La legge per
la protezione del clima rende obbligatorio l'allacciamento alla rete comunale di
distribuzione del calore per garantire che ciò avvenga per tutte le nuove
costruzioni nel quartiere di Wilhelmsburg-Central. Inoltre, attraverso la
presentazione di offerte da parte degli appaltatori e fornitori di energia
interessati a gestire la rete di distribuzione, possono essere siglati contratti di
procurement. L'assegnatario viene scelto in base al costo e alla qualità del
progetto. Il parametro fondamentale per stabilire la qualità di un'OPP potrebbe
essere il rapporto CO2/KWh.
La legge per la protezione del clima stabilisce inoltre limiti più stringenti in
termini di fabbisogno energetico rispetto a EnEV. Tuttavia, quest'affermazione fa
riferimento a EnEV 2007 ed è quindi obsoleta e richiede un aggiornamento. Va
comunque ribadito che Amburgo è l'unico stato federale ad aver emanato
un'ordinanza di questo tipo. (Hamburger Senat, 2007)
Procedure per lo Stanziamento di Fondi a confronto: Germania e Amburgo
Vi sono una serie di incentivi per i progetti che comportano: l'impiego di
energia da fonti rinnovabili, la costruzione di edifici nuovi o operazioni di retrofit
per le costruzioni esistenti. A livello nazionale i prestiti vengono erogati dalla
Banca per la Ricostruzione (Kreditanstalt für Wiederaufbau-KfW). L’entità del
prestito varia a seconda dell'indice di prestazione energetica degli edifici (es.
KfW 55 per le abitazioni (55 KWh/m2/a)). Gli indici richiesti sono più bassi
rispetto allo Standard stabilito dal EnEv (2014). A livello cittadino prestiti e
sussidi vengono erogati dalla Banca di Amburgo dell'Investimento e dello
Sviluppo (IFB - Hamburgische Investitions und Förderbank). In alcuni casi, i
prestiti/sussidi forniti dalle due banche possono essere combinati tra loro
rendendo molto vantaggiosi gli investimenti nelle energie rinnovabili o
nell'efficienza energetica degli edifici. Gli incentivi fiscali sono stati sfruttati per
diversi progetti della IBA. Possono anche fungere da Quality Assurance in
quanto vengono esclusivamente elargiti a fronte di requisiti documentabili (es.
certificato energetico-Energiepass) e molto stringenti.

                                                                                     21
IBA di Amburgo: obiettivi raggiunti ed esperienza acquisita
Inizialmente era previsto che il progetto IBA di Amburgo si sviluppasse tra il
2007 ed il 2013. Tuttavia, il parlamento di Amburgo ha deciso di prolungare
questo periodo oltre il 2013, permettendo quindi alla IBA di sviluppare alcuni
progetti nuovi e di terminare quei pochi progetti ancora da ultimare. Da quanto
detto, si evince che la maggior parte dei progetti previsti sono stati ultimati con
pochissime eccezioni (Energia Geotermica dal Sottosuolo con scadenza nel 2015
e Abitazioni rispettose del Clima - Haulander Weg - con scadenza nel 2018). Nel
periodo 2006-2013, gli investimenti del settore privato hanno raggiunto 700
milioni di euro e sono state costruite circa 1200 nuove unità abitative nel
contesto della IBA. Inoltre sono stati identificati a Wilhelmsburg, Veddel e nella
zona del porto di Harburg siti potenziali per la costruzione di ulteriori 1800
unità abitative. Queste verranno sviluppate e realizzate a partire dal 2013. I
progetti realizzati sono stati aperti al pubblico dal 23 Marzo al 3 Novembre
2013.
I risultati dimostrano che la IBA e le FIG sono più che adeguate a promuovere il
miglioramento del tenore di vita sull'isola fluviale:
Siamo riusciti ad attirare quantità notevoli di investimenti privati.
Le numerose richieste pervenute in occasione della conferenza tenuta nel 2002
sul futuro dell'isola (es. rendere accessibile la zona di Spreehafen, creare un
centro a Wilhelmsburg e migliorare la qualità degli istituti per l'istruzione) ed
aventi quindi come obiettivo il miglioramento della qualità di vita dei residenti
sono stati resi possibili attraverso la IBA e le FIG.
Grazie ai progetti sviluppati nel contesto della IBA e delle FIG, una zona a Sud di
Amburgo - prima sconosciuta e degradata - si è trasformato in un centro di
riqualificazione urbana all'avanguardia. Il requisito fondamentale per lo sviluppo
urbano è stato quindi la concentrazione degli investimenti nell'istruzione, nel
mercato del lavoro locale e nella cultura. Tuttavia, rimangono aspetti che
richiedono attenzione e che andranno affrontati più avanti.
Entro il 2015, i progetti completati o pianificati ad oggi, contribuiranno al
fabbisogno energetico complessivo generando il 54% di energia rinnovabile e il
14% di riscaldamento da fonti rinnovabili.
Viene illustrato di seguito una sintesi degli obbiettivi raggiunti finora ed in
particolare nel campo energetico:
All'insegna della tematica “Metrozones” ci si era prefissati di realizzare uno dei
più grandi progetti edilizi ovvero un centro urbano sull'isola fluviale di

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