Report di Monitoraggio - Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011
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Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Report di Monitoraggio 1
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Indice 1 / I progetti sulla sicurezza integrata nella Regione Piemonte: l’analisi dei bandi provinciali 2011– 2012 L’iter di selezione dei bandi provinciali 2 / Il monitoraggio dei progetti: uno sguardo di insieme ai progetti finanziati Dal progetto alla realizzazione: l’andamento delle azioni e le difficoltà incontrate Il partenariato di progetto e le modalità di coordinamento attivate Le risorse umane ed economiche adottate 3 / Bandi a confronto: analogie e differenze nelle due edizioni di bandi provinciali Le differenze progettuali tra le due edizioni dei bandi 4 / In conclusione 2
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 1 / I progetti sulla sicurezza integrata nella Regione Piemonte: l’analisi dei bandi provinciali 2011 – 2012 L’iter di selezione dei bandi provinciali Nel 2011 la Regione Piemonte ha deciso di proseguire gli interventi a sostegno delle politiche locali di sicurezza integrata, previsti dalla L.R. 23/2007, promuovendo una seconda tornata di bandi, in collaborazione con le otto amministrazioni provinciali piemontesi. Pur con una consistente contrazione delle risorse disponibili1, ciascuna Provincia ha visto assegnata una quota di risorse sulla base dei criteri definiti nelle Linee programmatiche approvate dal Consiglio Regionale nel 2008 (D.C.R. 215-43184 del 14 ottobre 2008). I criteri seguiti per il riparto dei fondi disponibili prevedevano una quota di attribuzione uguale per ogni Provincia e una quota definita sulla base dell’incidenza di quattro indicatori: vittimizzazione e criminalità, insicurezza percepita, marginalità socio-economica, densità della popolazione. Attraverso questi indicatori le risorse sono state attribuite sulla base di un’analisi ponderata in cui il concetto di sicurezza/insicurezza di un territorio si riferisce ad un complesso di criticità territoriali e non soltanto alla fenomenologia criminale. In questo modo il riparto dei fondi ha potuto riguardare anche territori con un basso tasso di criminalità, ma non per questo privi di condizioni di fragilità determinate da insicurezza e allarme sociale. Le proposte progettuali di questa seconda tornata sono state complessivamente 172, di cui il 92% è stato giudicato ammissibile. Gli 81 progetti finanziati sono risultati così suddivisi per provincia: provincia progetti progetti progetti finanziati % progetti presentati ammissibili finanziati su presentati Alessandria 18 18 10 56% Asti 14 14 8 57% Biella 16 15 4 25% Cuneo 17 17 17 100% Novara 15 14 14 93% Torino 66 58 15 23% Verbano Cusio Ossola 17 13 10 59% Vercelli 9 9 3 33% Totale 172 158 81 47% Tabella 1 Per dare continuità al monitoraggio effettuato nel 2010, anche questo anno il Settore Sicurezza e Polizia Locale della Regione Piemonte ha scelto di effettuare il monitoraggio sui progetti finanziati attraverso la L.R. 23/2007 nell’anno 2011 – 2012, con l’obiettivo di analizzare la 1 Rimandiamo per una disamina più approfondita sulle risorse a disposizione nei due bandi al paragrafo 3 di questo Rapporto. 3
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 tipologia dei progetti che hanno agito sul territorio, le attività realizzate, le diverse modalità organizzative e gestionali adottate, le difficoltà incontrate e le professionalità impiegate. Anche in questo caso, il monitoraggio è stato realizzato attraverso una procedura on line che ha coinvolto tutti i referenti dei progetti vincitori. Il monitoraggio è partito a metà giugno e si è concluso a luglio 20122. La traccia del monitoraggio ha ricalcato quella del monitoraggio precedente, in modo da permettere comparazioni tra le due tornate di progetti. La buona percentuale di risposta ottenuta (90% circa) ha permesso di avere un‘ampia panoramica sui progetti finanziati e di effettuare delle valutazioni sull’impatto e sulle scelte da attuare in futuro. Il monitoraggio è stato effettuato su un totale di 73 progetti, al netto delle risposte mancanti3, dei progetti che sono risultati non essere stati avviati4 e dei progetti partiti in ritardo, che non è stato possibile monitorare5. Questo, in definitiva, il quadro: n. % sul totale progetti finanziati 81 di cui non rispondenti 3 3,70% non avviati 3 3,70% partiti in ritardo, che non è stato possibile monitorare 2 2,47% progetti analizzati 73 90,12% di cui Alessandria 9 12% Asti 6 8% Biella 2 3% Cuneo 17 23% Novara 12 16% Torino 14 19% Verbano Cusio Ossola 10 14% Vercelli 3 4% Tabella 2 2 La procedura on line di monitoraggio è stata attivata dal 11-25 giugno 2012; successivamente è stata inviata una comunicazione di sollecito a tutti i referenti i cui progetti non risultavano avere concluso il monitoraggio, con una proroga per la compilazione al 3 luglio 2012. Infine, nonostante l’elevato numero di questionari, su indicazione del Dirigente del Settore, durante il periodo estivo si è proceduto a ricontattare i referenti dei progetti mancanti. I dati elaborati e presentati in questo rapporto si riferiscono dunque al periodo 11 giugno-18 settembre 2012. 3 Non hanno effettuato il monitoraggio il Comune di Masserano (BI), l’Unione delle comunità collinari Pianalto Astigiano (AT), il Comune di Volpedo (AL). 4 I 3 progetti che sono risultati non essere stati realizzati ( e che hanno formalmente comunicato la rinuncia al contributo provinciale loro assegnato) sono il progetto della Cooperativa Oltre il Giardino (provincia di Biella), del Comune di San Maurizio d’Opaglio e dell'Associazione Comitato Sicurezza e Legalità di Borgolavezzaro (provincia di Novara). 5 Complessivamente sono stati finanziati in un primo momento 80 progetti, poi diventati 81 a seguito dello scorrimento di graduatoria da parte della Provincia di Torino. Il progetto in questione è “CRESCO- Costruire Recuperare Spazi Collettivi” promosso dall’Associazione Idea Lavoro Onlus, che si era posizionato al 15° posto della graduatoria graduatoria provinciale, ed è stato “ripescato” nel mese di giugno 2012, ottenendo un contributo provinciale pari a 18.196,00 euro grazie alle risorse residue dal Bando 2009. Si veda la Determinazione del Dirigente del Servizio Politiche Sociali e di Parità della Provincia di Torino n 6-22057 del 8/06/2012) . L’altra progetto, partito in ritardo, che non è di conseguenza stato possibile includere nel monitoraggio, è quello del Comune di Asti (provincia di Asti). 4
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Prima di addentrarsi nel dettaglio dell’analisi dei progetti monitorati, è opportuno soffermarsi sulle principali caratteristiche dei bandi, che andranno tenute ben presenti nelle valutazioni successive sui progetti. Le differenze, talora anche macroscopiche, tra le diverse situazioni provinciali possono infatti trovare una spiegazione anche nelle procedure avviate dalle singole province, che hanno ovviamente orientato i progetti talora nei contenuti, talora nelle tempistiche di realizzazione e talora nei costi delle proposte. Uno sguardo particolare meritano, innanzitutto, le tempistiche di espletamento dell’iter amministrativo. Queste presentano infatti alcune variabilità che sarà utile tenere presente nella lettura dei paragrafi seguenti. Provincia Pubblicazio Termine Attività Approvazi Pubblicazio- Comunica- Avvio progetti ne bando presentazio- Commissione one ne gradua- zione provincia-le ne progetti di valutazione graduato- toria approvazio ria provinciale ne provinciale progetto Entro 30 giorni successivi alla Alessandria 31-mar-11 2-mag-11 8-giu-11 9-giu-11 22-giu-11 non specificato scadenza del bando Entro 30 giorni 30 giorni dalla successivi alla metà giugno Asti 22-mar-11 30-apr-11 10-giu-11 17-giu-11 comunicazione scadenza del 2011 dell’approvazione bando Entro 30 giorni successivi alla Biella 14-apr-11 14-mag-11 27-giu-11 28-giu-11 25-lug-11 non specificato, scadenza del bando Commissione 30 giorni dalla Cuneo 27-apr-11 23-mag-11 istituita il 26 7-giu-11 7-giu-11 8-giu-11 pubblicazione maggio della graduatoria Pubblicata dal 30 giorni dalla Novara 1-apr-11 2-mag-11 30 giorni 10-giu-11 10 al 25 9-giu-11 comunicazione giugno 2011 dell'approvazione 30 giorni dalla Dal 31 maggio a Torino 29-mar-11 02-mag-11 30-ago-11 14-set-11 2-set-11 pubblicazione 21 luglio 2011 della graduatoria 1° data: 22- 1°: 1-ago- Commissione 30 giorni dalla lug-11 11 VCO 29-apr-11 30-mag-11 istituita il 6 20-lug-11 pubblicazione 2° data: 12- 2°: 7-nov- giugno 2011 della graduatoria ott-11 11 Commissione 30 giorni dalla Vercelli 30-mar-11 29-apr-11 istituita il 30 03-giu-11 9-giu-11 21-giu-11 pubblicazione maggio 2011 della graduatoria Tabella 3 5
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Tempi ipotizzati di espletamento della procedura di selezione e di avvio: Bando di gara: Procedura selezione: Avvio progetti: 30 giorni 30 giorni 30 giorni Tempi reali di espletamento della procedura di selezione e di avvio: Bando di gara: Procedura selezione: Avvio progetti: min 27 – max 40 gg. min 17 – max 158 gg. 30 giorni Dall’analisi dell’arco temporale che va dalla pubblicazione dei bandi alla conclusione della procedura di selezione, emerge chiaramente uno sfasamento tra i tempi stimati e quelli realmente registrati. Se, infatti, la stima dei tempi che andavano dalla pubblicazione dei bandi all’avvio dei progetti era contenuta in 90 giorni, nella realtà l’intera procedura ha richiesto complessivamente un tempo superiore a 7 mesi (marzo-ottobre). Questo, ovviamente ha inciso nel quadro degli interventi se valutati a livello regionale, con effetti che possono indurre a credere che la misura sia stata nel complesso molto più lunga del previsto, con sfasature rilevanti dei tempi di realizzazione. In realtà, osservando il dettaglio di ogni singola Provincia, si evince come questo dato – con due sole eccezioni – non sia stata una vera criticità. Come infatti si vedrà in seguito, nel suo insieme la misura si è sviluppata complessivamente in un arco temporale di 18/24 mesi, di cui 4/7 mesi dedicati alla fase di programmazione (elaborazione, pubblicazione del bando, approvazione graduatorie) e 12/15 mesi di implementazione. Come emerge dalla tabella 3, le diverse fasi che compongono il complesso iter amministrativo dei bandi, sono state nel complesso piuttosto compattate e mediamente espletate a distanza di un mese una all’altra. Uniche eccezioni da rilevare sono la provincia di Torino e quella del Verbano Cusio Ossola. Nel primo caso si è prolungata la fase di valutazione dei progetti (che è durata un po’ meno di tre mesi): su questo ha inciso certamente la grande quantità di progetti da esaminare rispetto ad altre province, la forte selezione attuata rispetto ai soggetti proponenti e anche la difficoltà della Commissione a riunirsi (data la presenza nella stessa di soggetti istituzionali fortemente sollecitati negli stessi mesi da emergenze territoriali6). Nel caso invece della provincia del Verbano Cusio Ossola, la graduatoria è stata approvata una prima volta con Deliberazione della Giunta. Successivamente è stata disposta7 la revoca di approvazione della graduatoria, e questa sostituita con determinazione dirigenziale8. Questa ha protratto il termine di 30 giorni per l’avvio dei progetti, tranne che per coloro che nel frattempo avevano già provveduto ad iniziare le attività. 6 La presenza ad esempio di un funzionario della Prefettura di Torino impegnato nei mesi di attività della Commissione sull’emergenza delle proteste anti Tav in Valle di Susa. 7 Con D.G.P. 225 del 10.08.2011. 8 N. 3996 del 12.10.11. 6
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Un'altra variabile da considerare è il fatto che in alcuni casi i 30 giorni di avvio delle attività progettuali sono stati calcolati a partire dalla pubblicazione delle graduatorie, in altri dall’avvenuta comunicazione ai soggetti finanziati. Comunque questo non ha in generale comportato grandi slittamenti nelle tempistiche. Mentre dal punto di vista delle tempistiche di avvio non vi sono grandi differenze tra i progetti, grande eterogeneità si ritrova rispetto alle specifiche inserite nei bandi relativamente ad esempio all’entità dei contributi. Se infatti Cuneo, Novara, Biella e Torino prevedevano un contributo massimo erogabile per progetto (di entità compresa tra i 9mila e 27mila euro), le altre province hanno scelto di non indicare all’interno dei bandi alcuna specifica. Inoltre, mentre alcuni progetti hanno cercato di dare indicazioni rispetto alle priorità da perseguire attraverso i progetti (è il caso di Biella, Vercelli e Cuneo), nella maggior parte dei casi, nel rispetto delle indicazioni generali del Bando, non sono state indicate ulteriori priorità, premiali per la valutazione dei progetti. Attraverso la tabella sinottica seguente, proviamo a riassumere dunque i principali orientamenti sin qui descritti: Province Tempistica Entità dei contributi Priorità indicate Alessandria Espletamento iter Nessuna specifica rispetto al Nessuna particolare priorità amministrativo entro contributo erogabile per indicata fine giugno 2011 progetto Avvio dei progetti non Economie dal Bando specificato, ma precedente (2009) comunque avvenuto entro settembre 2011 Asti Espletamento iter Nessuna specifica rispetto al Nessuna particolare priorità amministrativo entro contributo erogabile per indicata giugno 2011 progetto Avvio dei progetti Economie dal Bando previsto entro 30 giorni precedente (2009) (fine luglio 2011) Biella Espletamento iter Contributo massimo erogabile A parità di punteggio sono amministrativo entro per ciascun progetto (9.800 considerate le seguenti priorità: fine luglio 2011 euro) 1) i comuni o le aree della provincia con un maggiore Avvio dei progetti non numero di reati (delitti) specificato, ma considerati comunque avvenuto complessivamente entro luglio 2011 nell’ultimo triennio; 2) i comuni dove non vi sia una sede delle forze dell’ordine; 3) i comuni e/o le aree marginali di difficile accesso ed intervento per le forze dell’ordine 7
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Cuneo Espletamento iter Contributo massimo erogabile Rispetto agli ambiti tematici, amministrativo9 entro per ciascun progetto (10.500 viene data priorità a “azioni di inizio giugno 2011 euro) prevenzione sociale delle aree e dei soggetti a rischio” (Ambito Avvio dei progetti Non indicata nel Bando la 1) e “interventi per lo sviluppo previsto entro 30 giorni dotazione finanziaria di politiche di sicurezza, di (inizio luglio 2011) complessiva della Provincia genere e di tutela dell’infanzia e degli anziani” (Ambito 2) Novara Espletamento iter Contributo massimo erogabile Nessuna particolare priorità amministrativo entro per ciascun progetto (10.000 indicata fine giugno 2011 euro) Avvio dei progetti previsto entro 30 giorni (inizio luglio 2011) Torino Espletamento iter Contributo massimo erogabile Considerati rilevanti e premiati amministrativo entro per ciascun progetto (27.000 in sede di valutazione: inizio settembre 2011 euro) 1) il coordinamento del progetto con altri progetti Avvio dei progetti Eventuali economie dal presentati da altri soggetti previsto entro 30 giorni Bando precedente (2009) in risposta al bando (fine settembre 2011) 2) la presenza di una rete territoriale in funzione degli obiettivi da raggiungere con le azioni progettuali VCO Espletamento iter Nessuna specifica rispetto al Nessuna particolare priorità amministrativo a contributo erogabile per indicata novembre 2011 progetto Avvio dei progetti Economie dal Bando previsto entro 30 giorni precedente (2009) (fine novembre 2011) Vercelli Espletamento iter Nessuna specifica rispetto al A parità di punteggio sono amministrativo entro contributo erogabile per considerate le seguenti priorità: giugno 2011 progetto 1) i comuni o le aree della provincia con un maggiore Avvio dei progetti Non indicata nel Bando la numero di reati (delitti) previsto entro 30 giorni dotazione finanziaria considerati (luglio 2011) complessiva della Provincia complessivamente nell’ultimo triennio; 2) i comuni dove non vi sia una sede delle forze dell’ordine; 3) i comuni e/o le aree marginali di difficile accesso ed intervento per le forze dell’ordine Tabella 4 9 Si intende concluso l’iter amministrativo all’invio della comunicazione di approvazione progetto ai soggetti ammessi al finanziamento. 8
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 2 / Il monitoraggio dei progetti: uno sguardo di insieme ai progetti finanziati 10 I progetti oggetto del monitoraggio vedono ai primi tre posti le province di Cuneo (17 progetti), Torino (14) e Novara (12). Queste sono anche le tre province con il maggior numero di progetti finanziati. % progetti per province 14% 12% 4% 8% 3% 19% 24% 16% AL AT BI CN NO TO VC VCO Figura 1 Come nei bandi provinciali precedenti, anche in questa seconda edizione i soggetti capofila sono stati nella maggior parte dei casi i comuni o le aggregazioni di comuni: è questo un aspetto importante ai fini di una strategia territoriale efficace che veda in prima fila proprio gli enti locali che hanno una responsabilità diretta sulla sicurezza dei cittadini. Il consolidarsi della proposività dei soggetti pubblici può essere il risultato sia di una maggiore ricerca di risorse per azioni a difesa dei cittadini, in un quadro generale di minori disponibilità economiche, sia di una forte spinta, nei bandi provinciali, affinché gli enti pubblici svolgano un ruolo di primo piano sul tema della sicurezza urbana. Tra le tipologie di soggetti capofila, non emergono molte differenze tra le province. Si nota una leggera preponderanza dei soggetti del privato sociale nella provincia di Torino, dove esistono realtà radicate in grado di svolgere il ruolo di capofila in progetti sulla sicurezza urbana. Da evidenziare anche la presenza nella provincia di Alessandria degli unici due progetti presentati da associazioni di categoria, particolarità già emersa nell’edizione precedente. Se ciò può essere l’effetto di continuità con la progettazione messa in campo, appare comunque interessante la maggiore attenzione espressa dalle associazioni di categoria alessandrine, in un quadro regionale in cui le realtà economiche sembrano sentirsi poco chiamate in causa sui temi della sicurezza urbana. 10 Le analisi sul monitoraggio del presente Report approfondiscono e integrano le osservazioni già presentate nel Secondo Rapporto sulla Sicurezza Integrata della Regione Piemonte 2010/2011, cap. 3.4. 9
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 TIPOLOGIA DEI AL AT BI CN NO TO VC VCO Totale % sul CAPOFILA totale progetti associazione di categoria 2 0 0 0 0 0 0 0 2 3% comune, associazione o 4 5 2 14 10 8 3 9 55 75% unione di comuni consorzio socio- 2 1 0 1 2 0 0 0 6 8% assistenziale soggetto del privato sociale 1 0 0 2 0 6 0 1 10 14% Totale progetti 9 6 2 17 12 14 3 10 73 100% Tabella 5 Osservando nel dettaglio la tipologia di comuni che hanno realizzato i progetti, si osserva una prevalenza di comuni piccoli, al di sotto dei 15.000 abitanti (54%). Tra questi ben 21 sono sotto i 5.000 abitanti. In particolare è nel Verbano Cusio Ossola e nel Cuneese, data la consistenza numerica dei progetti, a spiccare la preponderanza di questi soggetti. Il prevalere di comuni medio - piccoli è dovuto sicuramente in parte alla preponderanza degli stessi nel territorio regionale, e in parte alla scelta, all’interno di alcuni bandi, di privilegiare aree più marginali e di piccole dimensioni. Da notare ad esempio come nei bandi delle province di Biella e di Vercelli fosse esplicitamente indicata la priorità, a parità di punteggio, a comuni o aree della provincia con un maggiore numero di reati nell’ultimo triennio, a comuni senza una sede delle Forze dell’ordine e a comuni o aree marginali di difficile accesso ed intervento per le Forze dell’ordine. Ciò può evidentemente aver rappresentato una spinta alla polarizzazione dei progetti da un lato verso i comuni grandi o, come è avvenuto a Biella, verso aggregazioni comunali (dove presumibilmente il numero dei delitti può essere più alto), e dall’altra verso comuni piccoli (con conseguenti problemi di marginalità e scarsa presenza di forze preposte alla vigilanza del territorio). Anche a Vercelli i tre progetti si sono distribuiti nelle fasce più polarizzate. La predominanza di contesti medio piccoli merita a nostro parere una riflessione sulla necessità di stimolare, attraverso i bandi, la progettazione di azioni che vadano a incidere su un bacino più ampio di popolazione. Se, infatti, le aree marginali necessitano certamente di un’attenzione specifica sul tema della sicurezza, i comuni molto piccoli potrebbero non avere le possibilità (economiche, organizzative, gestionali, di partnership), richieste dalla legge regionale 23/07, di mettere in campo politiche locali per la sicurezza integrata o non presentare un’incidenza di problematiche di sicurezza tale da giustificare un progetto dedicato. Porre alcuni limiti potrebbe ad esempio indurre maggiormente gli enti a ricorrere a aggregazioni di comuni esistenti, con maggiori possibilità di efficacia delle azioni e ricaduta territoriale. Interessante a tale proposito segnalare una buona presenza di Unioni di comuni, segno di un’importante volontà di progettare e intervenire sulla sicurezza urbana mettendo a sistema le competenze territoriali. Nella provincia di Asti la quasi totalità dei progetti finanziati (5 su 6) è di questa tipologia di soggetti, che rappresentano un’importante realtà del territorio provinciale. 10
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Ampiezza dei comuni Figura 2 VCO VC TO unione comuni NO oltre i 40000 tra 15001 e 40000 CN tra i 5001 e i 15000 sotto i 5000 ab BI AT AL 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Figura 3 Nella maggior parte dei casi l’ambito territoriale su cui insistono i progetti analizzati è quello comunale, anche se si segnala un 30% di progetti sovra comunali. 11
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Ambito territoriale Figura 4 Tra i due macroambiti previsti negli otto bandi provinciali, in quasi tutte le province si vede una netta preferenza dei progetti che riguardano esclusivamente l’ambito “Pratiche di sostegno alle fasce deboli e di assistenza alle vittime dei reati” (ambito 2), mentre quello relativo a “Azioni integrate preventive per il contenimento della ampiezza e della gravità dei fenomeni di illegalità e di criminalità diffusa” (ambito 1) ha riguardato una parte minoritaria di progetti (solo in provincia di Novara appare come maggioritario). In molti casi le azioni sono andate a scavalco di entrambi gli ambiti, un aspetto che può anche essere letto positivamente come un tentativo di sviluppare azioni integrate e articolate, al fine di meglio rispondere alle esigenze di sicurezza dei territori. Macroambiti Figura 5 12
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Andando a vedere più nel dettaglio i temi scelti (utilizzando quelli indicati dalle Linee Guida in attuazione degli artt 4,5 e 9 della L.R. 23/2007) appaiono evidenti alcuni orientamenti provinciali. Mentre in alcuni casi, come per la provincia di Cuneo, questi sono stati direttamente rafforzati da indicazioni previste all’interno del Bando11, in altri possono essere esito sia della selezione che ha privilegiato nei fatti alcune tipologie di azioni sia di problematiche specifiche presenti nei territori. Accanto alla prevenzione sociale, spesso al primo posto in diverse province, a Torino i progetti si sono indirizzati sulla mediazione del conflitto e l’assistenza alle vittime; a Novara su videosorveglianza e rafforzamento della vigilanza; ad Alessandria e Asti sulle politiche di sicurezza rivolte alle fasce deboli; a Verbania sul rafforzamento della vigilanza. In generale comunque sono rari i progetti monotematici, che prevedono cioè di agire sui problemi unicamente attraverso un tipo di intervento, mentre per lo più si sono cercate risposte su più fronti unendo interventi di sostegno sociale ad azione dirette sulla illegalità. AMBITI TEMATICI: DETTAGLIO AL AT BI CN NO TO VC VCO Totale % prevenzione sociale 5 1 1 8 5 6 3 4 33 45% videosorveglianza 2 3 0 4 5 2 1 4 21 29% mediazione e prevenzione conflitti 1 0 0 3 1 6 1 0 12 16% riqualificazione urbana 0 0 0 2 1 3 0 1 6 8% rafforzamento vigilanza e 1 3 0 2 5 5 0 6 22 30% presenza operatori assistenza vittime di reati 4 1 1 2 2 6 0 2 19 26% politiche di sicurezza di genere e 5 4 0 6 2 1 1 3 22 30% tutela infanzia e anziani educazione alla convivenza 2 0 0 2 0 4 0 0 8 11% iniziative nelle scuole 1 0 2 2 1 1 2 4 13 18% informazione presso comunità 0 0 0 1 0 0 0 0 1 1% immigrate comunicazione, sensibilizzazione 1 0 0 3 0 0 0 2 6 8% Altro 1 1 0 4 0 1 1 2 9 12% Risposta multipla Tabella 6 I destinatari previsti dai progetti, coerentemente con gli ambiti prescelti, vedono una netta prevalenza delle fasce deboli: giovani e bambini, donne e anziani. In particolare i giovani risultano essere un target specifico dei progetti nel 38% dei casi, collocandosi al primo posto: su questi pare dunque esserci un investimento importante, probabilmente in quanto considerati sia possibili vittime sia possibili autori di atti devianti. Circa il 20% dei progetti poi, ha scelto di lavorare su tutta la popolazione, mentre nettamente minoritario è il target specifico degli immigrati o dei soggetti vulnerabili, per lavorare con i quali sono necessarie competenze più specifiche, spesso non a disposizione dei soggetti proponenti. 11 Il Bando di Cuneo indicava esplicitamente di indirizzare le priorità del Bando alle azioni di prevenzione sociale nei confronti delle aree e dei soggetti a rischio e agli interventi per lo sviluppo di politiche di sicurezza, di genere e di tutela dell’infanzia e degli anziani. 13
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Destinatari donne ba mbi ni gi ova ni i mmi gra ti a nzi a ni s oggetti vul nera bi l i a dul ti (i ns egna nti e geni tori ) del l e s cuol e tutti i ci tta di ni a l tro 0% 10% 20% 30% 40% Risposta multipla Figura 6 Il partenariato di progetto e le modalità di coordinamento attivate Nella stragrande maggioranza dei casi (84%), i progetti monitorati hanno previsto il coinvolgimento di uno o più partner. Ciò ha riguardato tutte le province, con l’eccezione di Asti, in cui la metà dei progetti non ha previsto una partnership. La prevalenza di progetti in partenariato è stata senz’altro incentivata dai bandi, che prevedevano l’assegnazione di 20 punti come criterio premiale per l’integrazione tra i settori dell’amministrazione e con i soggetti del territorio. Ciò può avere indotto molti a ricercare una partnership territoriale al fine di meglio rispondere alle esigenze di una sicurezza integrata12. Anche questo anno il numero dei partner si presenta piuttosto ampio, con una maggioranza di progetti che hanno scelto di coinvolgere più di 4 partner. A puntare su un partenariato molto ampio – come si vede in tabella – sono state soprattutto le province di Alessandria, Torino e Cuneo. AMPIEZZA DEL nessun partner da 1 a 3 partner da 4 a 10 più di 10 Totale PARTENARIATO partner partner Alessandria 0 2 3 4 9 Asti 3 2 0 1 6 Biella 0 0 2 0 2 Cuneo 3 7 7 0 17 Novara 2 6 4 0 12 Torino 1 4 7 2 14 Vercelli 1 1 1 0 3 12 Pur prevedendo tra i criteri di valutazione un punteggio premiale per le proposte progettuali che prevedevano “collaborazioni con i soggetti territoriali esterni all’ente in funzione degli obiettivi da raggiungere con le azioni del progetto”, la Provincia di Torino ha individuato il soggetto beneficiario del contributo provinciale quale unico soggetto titolare del potere di spesa. Questa scelta, dettata da ragioni di tipo amministrativo-contabile interne all’ente, può aver influito sulla definizione ed effettiva operatività dei partenariati. 14
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 VCO 2 6 2 0 10 Totale 12 28 26 7 73 % 16% 38% 36% 10% 100% Tabella 7 I soggetti del privato sociale sono quelli maggiormente scelti come partner, con un primato ancora più evidente se accorpiamo anche le cooperative sociali. A questi in molti casi sono state assegnate le azioni pratiche sul territorio, utilizzando le competenze specifiche e le esperienze del Terzo Settore sul territorio. Seguono poco distaccate le amministrazioni comunali che nel bando precedente apparivano associate in misura decisamente inferiore. Anche questo può essere interpretato come un segnale positivo di capacità di fare rete tra enti pubblici, che iniziano a guardare alla sicurezza come problematica che varca i confini comunali e che necessita pertanto di un’azione di sistema. In parte anche la scarsità di risorse e l’accorpamento di servizi territoriali possono avere indotto i soggetti proponenti a cercare sinergie strategiche con altri enti pubblici. Osservando la tipologia del partenariato per province, appare molto ampio il ricorso al Terzo Settore nella provincia di Torino, seguita dalla provincia di Alessandria, dato speculare a quanto già rilevato nei progetti del bando precedente. Si confermano dunque come le due province in cui appare più solida una partnership con il privato sociale, che probabilmente esprime competenze giudicate necessarie alla messa in opera di progetti su queste tematiche. Le Forze dell’ordine sono chiamate in causa come partner soprattutto in provincia di Cuneo, mentre sono soprattutto le scuole dell’alessandrino a essere coinvolte nei progetti. TIPOLOGIA enti locali associazioni consorzi cooperative Forze scuole altro PARTNER socio ass sociali dell'ordine/ PM Alessandria 15 23 0 6 8 10 4 Asti 12 0 0 0 1 0 0 Biella 5 1 0 0 0 3 0 Cuneo 12 11 4 5 12 5 9 Novara 8 12 1 2 3 3 1 Torino 13 35 2 8 5 4 14 Vercelli 3 1 0 0 2 1 0 VCO 10 4 0 0 3 3 1 Totale 81 87 7 21 34 29 29 Risposta multipla Tabella 8 Nonostante l’ampio ricorso alla partnership, attraverso il monitoraggio on line, appare difficile valutare l’effettiva capacità di lavorare insieme per obiettivi comuni. Quanto la collaborazione è stata effettiva e ha rappresentato un’occasione per aprire nuovi orizzonti collaborativi? Quanto, invece, si sia trattato di un partenariato formale, non sostanziato dalla capacità di integrare le diverse azioni? Ad esempio, un aspetto su cui riflettere sono, come vedremo meglio in seguito, i tagli, talora anche consistenti, apportati ai progetti in fase di assegnazione delle risorse. Ciò indurrebbe ad aspettarsi una significativa riduzione delle azioni e di conseguenza anche del partenariato (ed in effetti alcuni 15
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 soggetti indicano, tra le motivazioni della variazione, proprio la rimodulazione del progetto), mentre invece - almeno da quanto emerge nel monitoraggio - le variazioni sul partenariato effettuate nel corso del progetto appaiono decisamente minoritarie. Ciò può essere letto sia positivamente, come la volontà di partecipare a un progetto anche indipendentemente dal ruolo e dal contributo economico, sia in negativo, come la presenza di un partenariato di forma e non di sostanza che rimane invariato nonostante i tagli e il venire meno delle azioni attribuite ai partner. Variazione partenariato 14% 16% nessuna variazione nessun partner effettuate variazioni 70% Figura 7 Per quanto riguarda il partenariato, tra i punti di forza che sono stati segnalati nel monitoraggio, certamente la presenza di situazioni di collaborazione pregressa con i partner ha rappresentato un modo per capitalizzare le esperienze. La partnership più efficace è stata quella in cui la condivisione degli obiettivi e di un modus operandi comune ha permesso di meglio lavorare a strategie di risposta, a partire da una filosofia di azione condivisa. Certamente non sono mancate anche le criticità. Tra le più indicate la presenza di risorse scarse che, come sottolineato poc’anzi, hanno talora impedito di rendere operativa e incisiva la collaborazione tra i soggetti. A ciò si aggiungono anche alcune criticità organizzative: nelle scuole queste sono soprattutto legate alla difficoltà a dedicare ore specifiche per il progetto, dato il calendario scolastico già fitto di eventi e iniziative. Questa difficoltà, emersa già nel bando precedente, renderebbe forse necessario ripensare a modalità di coinvolgimento con le scuole, evitando di caricare eccessivamente di attività che poi trovano una difficile collocazione operativa. Le modalità prevalenti di coordinamento interne al partenariato, sembrerebbero confermare la presenza di modalità collaborative poco strutturate e piuttosto blande. Se da un lato il 30% dei progetti indica di incontrarsi periodicamente, dall’altra vediamo come nella maggior parte dei casi pochi siano i momenti di confronto strutturato (e basso il numero di incontri dedicati) e nel complesso prevalgano forme di coordinamento da attivare ad hoc o in occasione di pochi momenti cruciali. A conferma di come, nonostante il numero di partner elevato, non sembri esserci un investimento forte sul coordinamento: ciò induce a ipotizzare che in alcuni casi la gestione del progetto si traduca in una sommatoria di azioni svolte da diversi soggetti, senza una regia che ne veicoli l’integrazione con l’insieme degli interventi. MODALITÀ di COORDINAMENTO n. % c'è un comitato interno al progetto per monitorare le attività (es. comitato di 5 7% pilotaggio, cabina di regia) gli incontri con i partner sono organizzati solo se richiesti o necessari 7 10% le relazioni tra il capofila e i partner non sono strutturate 6 8% riunioni periodiche tra il soggetto capofila e i partner 22 30% 16
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 riunioni tra il capofila e i partner solo nei momenti significativi del progetto 19 26% altro 14 19% Totale 73 100% Tabella 9 Un altro aspetto positivo, anch’esso influenzato dalle specifiche poste in tutti i Bandi provinciali, è la presenza maggioritaria di progetti che prevedono un sistema di monitoraggio delle azioni (67%). L’indicazione di una modalità di verifica in itinere rappresentava infatti un criterio premiale, ed è stata di conseguenza attivata in molti casi sia attraverso la scelta di metodi quantitativi (con una forte prevalenza di questionari ex post), sia di strumenti qualitativi (tra i quali vengono maggiormente indicati i focus group, le riunioni, le interviste, le osservazioni partecipate ed i report di attività). Questo dato, in leggera crescita rispetto all’edizione precedente dei bandi, può indicare una progressiva sensibilizzazione sul tema della valutazione dei risultati e una prassi che si va via via consolidando, anche se, attraverso il solo strumento del monitoraggio on line, non è possibile coglierne l’effettiva implementazione. Sistema di monitoraggio Figura 8 Dal progetto alla realizzazione: l’andamento delle azioni e le difficoltà incontrate Attraverso il monitoraggio è stato possibile analizzare l’andamento dei progetti a partire dalle tempistiche di realizzazione delle azioni progettate. Riprendendo quanto osservato nel paragrafo introduttivo, che ha messo a confronto le tempistiche della misura nelle 8 province piemontesi, il diverso andamento dei progetti - a partire dallo start up delle azioni – discende sostanzialmente dalle tempistiche degli enti provinciali assegnatari, anche se non sono mancati problemi di avviamento lavori dei soggetti proponenti. Provincia aprile/agosto 2011 settembre/dicembre 2011 Totale progetti Alessandria 6 3 9 Asti 6 0 6 Biella 2 0 2 Cuneo 14 3 17 Novara 11 1 12 Torino 0 14 14 17
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Vercelli 3 0 3 VCO 5 5 10 Totale 47 26 73 % 64% 36% 100% Tabella 10 Dando uno sguardo alle date di inizio dei progetti13, si osserva che nel 64% dei casi questi sono iniziati prima o durante i mesi estivi (con la massima concentrazione tra giugno e luglio 2011), aspetto che accomuna tutte le province ad eccezione di Torino. Infatti, il 36% dei casi in cui l’avvio è stato posticipato a settembre è composto per la maggior parte dai progetti torinesi, avviati tutti in questo periodo, e in misura minore della provincia di Verbania. Ciò è coerente con quanto osservato nell’introduzione, dove si è evidenziato come le tempistiche delle procedure amministrative di Torino e di Verbania hanno conosciuto degli slittamenti dovuti, nel primo caso, alla lunga fase di lavoro della Commissione di valutazione e, nel secondo, a problemi di deliberazione della graduatoria, che hanno posticipato i 30 giorni di avvio dei progetti. Altri isolati casi di posticipo nell’avvio delle azioni si osservano anche in altre province, dove i soggetti finanziati hanno protratto oltre i 30 giorni previsti l’avvio effettivo dei progetti ma, come sottolineato dai referenti provinciali, questo non ha determinato slittamenti nella chiusura dei progetti oltre i termini previsti. In generale dunque la difficoltà ad avviare tempestivamente i progetti, al netto delle procedure amministrative provinciali evidenziate a Torino e Verbania, appare contenuta in limiti che si possono considerare fisiologici. 14 12 10 meno di 12 mesi 8 12 mesi 6 tra 12 e 18 mesi 4 2 0 AL AT BI CN NO TO VC VCO Figura 9 La maggior parte dei progetti ha avuto una durata di 12 mesi. Tra i pochi progetti con durata inferiore all’anno, la maggior parte sono nelle province di Cuneo e Verbania: d’altro canto sono anche queste le due province con il maggior numero di progetti presentati da comuni piccoli, che probabilmente necessitano di un tempo più breve per espletare le azioni. Un’altra chiave di lettura è che si tratti di progetti meno articolati, sia per la progettazione originale sia per l’effetto dei tagli, in alcuni casi consistenti, intervenuti. L’unica provincia che presenta progetti che superano la soglia dei 12 mesi, è quella di Alessandria (2 progetti), dove ciò è dovuto alla richiesta di proroghe. 13 Date alcune incongruenze riscontrate nel monitoraggio, le date di avvio sono state successivamente verificate con i referenti di ciascuna provincia, in possesso di documentazione ufficiale circa l’avvio dei singoli progetti. 18
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Proroga SI 29% NO 71% Figura 10 Per quanto riguarda la questione delle proroghe14, complessivamente 21 progetti ne hanno fatto richiesta, di cui un terzo nella provincia di Torino. Le province di Alessandria, Asti e Torino sono state quelle con maggior numero di proroghe richieste, corrispondenti alla metà dei progetti monitorati per le province di Asti e di Torino e a più della metà per la provincia di Alessandria. Non sono state richieste proroghe nelle province di Biella e di Verbania. Tra le motivazioni segnalate nel monitoraggio, nella maggior parte dei casi è emersa la difficoltà nella gestione della tempistica di azioni legate a eventi esterni (quali, ad esempio, le lungaggini burocratiche nell’affidamento della fornitura o nell’installazione di apparecchiature). La percentuale delle richieste di proroga (pari al 29%), è quasi uguale alla tornata precedente, quando avevano ricorso a tale strumento circa il 30% dei progetti. Ciò può essere un segnale importante di difficoltà a stare nei tempi programmati: ciò deve indurre in futuro alcune riflessioni sulla capacità di progettare ex ante i tempi di realizzazione delle azioni. Attraverso il monitoraggio è stato possibile fotografare l’andamento delle azioni al momento della rilevazione. Come si osserva dal grafico, nonostante le richieste di proroga siano il 29%, quasi il 50% delle azioni, a luglio 2012 risulta non realizzata o realizzata solo in parte. Realizzazione azioni Risposta multipla Figura 11 14 Il dato sulle proroghe è stato aggiornato successivamente al monitoraggio attraverso i referenti provinciali. Infatti, a luglio 2012 quando si è concluso il monitoraggio on line molte richieste di proroga ancora non erano pervenute alle amministrazioni provinciali e quindi il quadro risultava molto parziale. 19
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Su questo risultato appaiono incidere soprattutto i progetti della provincia di Torino (che, come abbiamo visto, sono tutti iniziati piuttosto tardi, tra settembre e dicembre 2011, e, al momento del monitoraggio, si trovavano quindi in una fase intermedia) e quelli delle province di Alessandria, Asti e di Cuneo, in cui (soprattutto per quanto riguarda le prime due) vi è un numero cospicuo di progetti che hanno richiesto la proroga. REALIZZAZIONE Completamente realizzata Realizzata solo in Non realizzata AZIONI parte Alessandria 12% 20% 14% Asti 7% 4% 29% Biella 4% 3% 0% Cuneo 30% 5% 29% Novara 15% 4% 10% Torino 12% 54% 5% Vercelli 5% 2% 0% VCO 14% 8% 14% Totale 100% 100% 100% % sul totale delle azioni Tabella 11 A dispetto di ciò, rispetto al bando precedente (caratterizzato da percentuali significativamente più alte di azioni non realizzate, da un maggiore numero di proroghe richieste e da maggiori variazioni in corso d’opera del partenariato), sembra esserci in questa tornata una maggiore aderenza a quanto ipotizzato in fase progettuale e una maggiore capacità di rispettare i tempi di realizzazione previsti. Ciò può essere influenzato dalla maggiore semplificazione dei progetti, indotta sia dalle minori risorse messe a disposizione per i Bandi sia dai successivi tagli in fase di rimodulazione: progetti di più piccola entità potrebbero, da questo punto di vista, risultare di più facile gestione, giustificando una fase di attuazione più efficiente. Certamente, la mancanza di strumenti di osservazione e valutazione diretta sul territorio non consente di avere degli elementi di analisi più approfondita dei progetti, che permetterebbero di cogliere se vi sia o meno un effettivo miglioramento della fase di realizzazione. Ciò induce chiaramente a essere cauti nel valutare la maggiore efficacia rispetto all’esperienza precedente. Un segnale, ad esempio, preoccupante, e che meriterà un approfondimento insieme alle province per analizzarne le ragioni, è la presenza di progetti non partiti (3 su 81), una situazione che non si era verificata nei bandi precedenti. Appare comunque significativo che “solo” il 26% segnali di avere incontrato delle difficoltà e il 25% abbia apportato delle modifiche rispetto al progetto presentato (entrambe le percentuali, pur rilevanti, sono di circa il 10% inferiori a quelle del bando precedente). Le maggiori difficoltà riscontrate fanno riferimento proprio ai tagli subiti in fase di rimodulazione, anche se non sono mancati problemi di gestione organizzativa (dovuti al talora complicato coinvolgimento del target individuato o a tempistiche “esplose” a causa di fattori esterni, quali, ad esempio, la mancata assegnazione di alloggi o i mancati permessi per l’installazione di telecamere). Le modifiche effettuate si sono invece concretizzate in eliminazione di azioni (39%), posticipo (33%), sostituzione (22%) o aggiunta di nuove azioni (17%). 20
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Difficoltà? Modifiche? Figura 12 Figura 13 Molto poche le modifiche apportate sul fronte dei destinatari: una percentuale minima (5%) dichiara infatti di avervi fatto ricorso. Coerentemente con quanto dichiarato in fase progettuale, i destinatari diretti sono stati principalmente fasce deboli (giovani e anziani); in percentuale anche superiore a quanto ipotizzato, le ricadute del progetto hanno poi visto come destinatari la cittadinanza nel suo complesso. Nel quasi 90% dei casi, i progetti hanno coinvolto un numero di destinatari diretti inferiore a 50 persone, scegliendo dunque di concentrare gli interventi su target specifici. Tra gli strumenti di comunicazione utilizzati prevalgono ancora quelli tradizionali (volantini, flyer e incontri pubblici), anche se il 15% che ha scelto strumenti comunicativi più innovativi (web e social network) sembra indicare una strada diversa, e speriamo in crescita, soprattutto per i progetti nelle scuole e con i giovani che necessitano modalità comunicative diverse. Le risorse umane ed economiche adottate L’analisi delle risorse umane e economiche utilizzate permette di far emergere alcune criticità, ma anche alcune efficienze dei progetti selezionati. Partendo dalle risorse impiegate, vediamo come nella maggioranza dei casi (65%) non si è fatto ricorso a personale esterno, bensì sono state utilizzate risorse umane afferenti al capofila o ai partner. Certamente le risorse limitate dei progetti, unitamente a sempre più stringenti vincoli amministrativi, non rendono semplice praticare questa possibilità nella progettazione territoriale. Va comunque segnalato un maggior ricorso a personale esterno rispetto al bando precedente. Il tipo di personale impiegato proviene, come evidenziato nel grafico, prevalentemente da partner pubblici o dai Consorzi socio assistenziali, senza differenze sostanziali tra le province. Personale proveniente dal privato sociale lo ritroviamo principalmente nei progetti del cuneese, alessandrino e torinese. Personale esterno Figura 14 21
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 TIPO di PERSONALE % personale partner del privato sociale o di associazioni di categoria 46% personale appartenenti a partner pubblici o a consorzi socio assistenziali 64% personale appartenenti a altro 42% Risposte multiple Tabella 12 Nella maggior parte dei casi (55%), la pezzatura dei progetti è stata inferiore ai 20.000 euro, percentuale che arriva al 90% includendo i progetti al di sotto dei 40.000 euro. Ciò è stato senz’altro indotto dalla tipologia dei bandi che nella metà dei casi (a Cuneo, Novara, Biella e Torino) prevedeva un massimale di contributo economico provinciale, che di fatto ha determinato il massimale di costo totale. Negli altri casi, benché non fosse specificato nel bando, è probabile che la somma provinciale a disposizione abbia comunque indotto i soggetti proponenti a progettare interventi di medio e piccola pezzatura, soprattutto in considerazione del co-finanziamento. Progetti di grande entità hanno dunque necessitato di un consistente co-finanziamento da parte del soggetto proponente. È questo certamente il caso degli unici due progetti, uno per la provincia di Cuneo (Comune di Savigliano) e uno per la provincia di Torino (Comune di Giaveno), che hanno superato i 100mila euro di finanziamento richiesto: in entrambi i casi si è trattato di progetti di sicurezza integrata che prevedevano interventi importanti di riqualificazione e di installazione di sistemi di videosorveglianza. A propendere, al contrario, per progetti di piccola entità (inferiori a 10.000 euro), sono stati soprattutto soggetti delle province di Novara, Verbania e Cuneo. Pezzature medie (tra i 20mila e 40 mila euro), le ritroviamo soprattutto nelle province di Torino e Alessandria. PEZZATURA fino a da 10.001 da 20.001 a da 40.001 a maggiore di Totale PROGETTI 10.000 a 20.000 40.000 100.000 100mila Alessandria 0 1 7 1 0 9 Asti 1 3 2 0 0 6 Biella 0 2 0 0 0 2 Cuneo 7 8 1 0 1 17 Novara 5 4 2 1 0 12 Torino 0 1 10 2 1 14 Vercelli 0 0 2 1 0 3 VCO 4 4 2 0 0 10 Totale 17 23 26 5 2 73 % su totale 23% 32% 36% 7% 3% 100% progetti Tabella 13 Per quanto riguarda i finanziamenti erogati, rispetto a quanto richiesto, in generale quasi il 60% dei progetti è stato finanziato con oltre il 70% di quanto richiesto, tra questi molti anche al 100%. Come si evidenzia nella tabella sottostante, sono state soprattutto le province di Asti, Biella, Torino, Verbania e Vercelli a scegliere di mantenere pressoché inalterate le richieste di finanziamento. Biella e Vercelli in tutti i progetti hanno erogato il 100% del finanziamento richiesto. Questo orientamento ha sicuramente avvantaggiato la progettualità dei soggetti proponenti, evitando modifiche eccessive che rischiano di snaturare le finalità delle azioni. 22
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Al secondo posto il gruppo dei progetti finanziati con meno del 50% del richiesto: questo dato, che si assesta al 23%, è molto significativo in quanto ha sicuramente penalizzato l’articolazione delle azioni e l’efficacia delle stesse. Nonostante la riduzione delle risorse a disposizione, questa scelta di tagli consistenti se da un lato ha permesso una distribuzione più ampia delle risorse, dall’altra non ha permesso di sviluppare interventi più consistenti e, di fatto, di valorizzare eventuali progetti più articolati e innovativi. Anche in questo caso, come si evince dalla tabella, vi è una chiara connotazione territoriale: sono soprattutto le province di Novara, Alessandria e a seguire di Cuneo ad avere decurtato maggiormente il finanziamento erogato. In quattro casi troviamo anche progetti finanziati con meno del 30% del richiesto. % finanziamenti erogati 59% 70% e oltre 12% dal 51 al 69% 23% dal 30 al 50% 5% meno del 30% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Figura 15 Finanziamento meno del dal 30 al dal 51 al 70% e oltre Media finanziamenti erogato su richiesto 30% 50% 69% erogati Alessandria 1 3 3 3 59,72% Asti 0 0 0 8 84,82% Biella 0 0 0 4 100% Cuneo 1 9 0 7 63,46% Novara 1 5 5 3 59,26% Torino 0 0 1 14 87,86% Vercelli 0 0 0 3 100% Verbano Cusio Ossola 1 2 1 6 72,43% Totale 4 19 10 48 78,44% Tabella 14 Passando a osservare il budget effettivamente speso, al momento del monitoraggio quasi l’80% dei progetti aveva superato la metà del budget utilizzato: ciò appare coerente con l’inizio delle attività che, proprio nella maggioranza dei casi, è partito a ridosso della pubblicazione delle graduatorie, tra aprile e agosto 2011. 23
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 Quota di budget utilizzata al 30 maggio 2012 n. % meno del 40% del budget 9 12% tra 40% - 50% del budget 6 8% tra 50% - 70% del budget 11 15% tra 70% - 100% del budget 47 64% Totale 73 100% Tabella 15 La presenza di poche variazioni sul budget (il 34%) e il modesto aumento dei costi (solo il 19% segnala di averne avuti) nel corso del progetto, potrebbe far pensare a una buona capacità di progettazione iniziale, che non ha reso necessario aggiustamenti in corso di realizzazione. D’altro canto gli stanziamenti provinciali piuttosto ridotti e le risorse proprie comunque limitate con cui i soggetti si trovano a gestire i progetti, possono avere sicuramente inciso sull’attenzione a non far lievitare i costi o a scostarsi eccessivamente da quanto preventivato. Nei pochi casi in cui si sono verificati scostamenti, questi sembrano dovuti principalmente a esigenze progettuali emerse in corso d'opera o in seguito alla rimodulazione del budget. 24
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 3 / Bandi a confronto: analogie e differenze nelle due edizioni di bandi provinciali In seguito alle analisi sin qui realizzate, appare utile proporre un confronto tra le due tornate di bandi provinciali sulla sicurezza urbana espletate in questi ultimi quattro anni. Come vedremo, infatti, attraverso l’analisi delle analogie e delle differenze con i bandi precedenti, emergono alcune riflessioni che potranno contribuire ad un affinamento degli strumenti di stanziamento dei fondi a supporto di una progettazione ancora più efficace per la sicurezza urbana del territorio. Un primo aspetto da considerare sono le risorse attribuite dalla Regione Piemonte alle amministrazioni provinciali per la realizzazione dei Bandi provinciali, che sono state ovviamente determinanti sulle scelte effettuate e nella selezione dei progetti. % risorse attribuite a Risorse attribuite nella 1° Risorse attribuite nella 2° ciascuna provincia15 tornata16 tornata17 Alessandria 12,31% 489.938,00 98.000,00 Asti 6,71% 267.058,00 72.000,00 Biella 3,92% 156.016,00 58.000,00 Cuneo 11,81% 470.038,00 96.000,00 Novara 6,91% 275.018,00 72.000,00 Torino 49,41% 1.966.518,00 272.000,00 Vercelli 5,61% 223.278,00 66.000,00 VCO 3,32% 132.136,00 56.000,00 Totale 100,00% 3.980.000,00 790.000,00 Tabella 16 15 La percentuale di risorse è stata attribuita attraverso il calcolo di un indice di sintesi stabilito nel documento “Approvazione delle Linee guida 2008 e delle modalità per il trasferimento alle amministrazioni provinciali delle risorse finanziarie per gli interventi in materia di sicurezza integrata” adottato dalla Giunta regionale con D.G.R. 14-10194 del 28 novembre 2008. Questo indice permette di stabilire la ripartizione dei fondi alle diverse province sulla base del calcolo di alcuni indicatori significativi per stabilire il grado di insicurezza dei territori (vittimizzazione e criminalità, insicurezza percepita, marginalità socio – economica e densità della popolazione). 16 Oltre a queste risorse, a ciascuna provincia è stata attribuita una quota fissa per la gestione amministrativa pari a 200.000€, cioè 25.000 euro per provincia. 17 Anche nella seconda tornata era prevista una quota fissa di risorse alle province per la gestione, ma visto che le quote variabili erano basse, tutte le province hanno deciso di aggiungere i 40.000€ alle risorse da mettere a bando (a cui poi si sono aggiunte le economie del bando precedente per alcune province). 25
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 La distribuzione delle risorse complessivamente trasferite alle province nelle due tornate è visualizzata nella mappa che segue attraverso una scala graduale di colore, che diventa più inteso via via che aumentano gli importi. Verbano Cusio Ossola Biella Novara Vercelli Torino Asti Alessandria Cuneo finanziamenti inferiori a 300.000 € finanziamenti tra i 300.000 € e i 500.000 € finanziamenti superiori a 500.000 € finanziamenti superiori a 2.000.000 € 26
Report di Monitoraggio / Legge regionale 23/2007- Bandi provinciali 2011 A fronte di questa dotazione finanziaria profondamente mutata, appare molto interessante vedere come è cambiato il quadro dei progetti presentati, ammessi e finanziati nelle diverse province. Bandi provinciali progetti progetti progetti % progetti finanziati sul 2009-2010 presentati ammessi finanziati totale degli ammessi Alessandria 16 12 12 100% Asti 18 16 8 50% Biella 11 10 5 50% Cuneo 25 25 10 40% Novara 15 13 11 85% Torino 57 49 27 55% VCO 4 3 3 100% Vercelli 9 6 4 67% Totale 155 134 80 60% Tabella 17 Bandi provinciali progetti progetti progetti % progetti finanziati sul 2011-2012 presentati ammessi finanziati totale degli ammessi Alessandria 18 18 10 56% Asti 14 14 8 57% Biella 16 15 4 27% Cuneo 17 17 17 100% Novara 15 14 14 100% Torino 66 58 15 26% VCO 17 13 10 77% Vercelli 9 9 3 33% Totale 172 158 81 51% Tabella 18 Complessivamente nelle due tornate sono stati presentati più di 300 progetti (327): le province più “prolifiche”, che presentano una buona capacità progettuale o, quanto meno, una capacità di ricercare risorse per progettare sul territorio, sono quelle di Torino (nettamente distaccata dalle altre), e a seguire Cuneo, Alessandria, Asti e Novara. Anche guardando al totale dei progetti finanziati sulle due tornate (161), la graduatoria delle province con più progetti rimane invariata. 27
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