Rassegna Stampa del 29 giugno 2022 Testata

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Rassegna Stampa del 29 giugno 2022
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BARI 25 giugno- "Siamo di fronte ad una nuova stagione per la sanità italiana e per il Servizio Sanitario
del nostro Paese. Un nuovo modello di sanità, di presa in carico dei malati da parte dei medici. Una vera
rivoluzione delle cure, un cambiamento epocale per i pazienti, per gli operatori sanitari e prima di tutto
per i medici": così in una dichiarazione Francesco Pazienza, riconfermato alla carica di segretario
regionale pugliese, al congresso regionale del Sindacato Medici Italiani, che si è svolto all’Hotel Excelsior
di Bari.

"Si sta ridisegnando e progettando un nuovo modello di Servizio Sanitario Nazionale attraverso l’utilizzo
delle risorse messe a disposizione dal PNRR missione 6 sanità; si costituiranno nuove forme di assistenza
e di presa in carico dei pazienti attraverso la costituzione di Case di Comunità, degli Ospedali di
Comunità, della telemedicina con un nuovo approccio di ricerca scientifica attraverso la digitalizzazione
del nuovo Servizio Sanitario".

"Siamo pronti a cogliere questa nuova occasione attraverso un confronto aperto con le istituzioni, con i
medici e con gli operatori sanitari a partire dall’individuazione di nuove risorse e nuove tutele per i
medici. Siamo convinti, altresì, che senza la valorizzazione della classe medica anche questa riforma
rischia di essere solo un’operazione di edilizia sanitaria".

"La pandemia ha dimostrato quanto sia urgente adottare iniziative per recuperare e valorizzare il ruolo
del medico di medicina generale nell’ambito della riorganizzazione territoriale. Per queste ragioni
rivendichiamo risorse certe al fine di garantire tutele adeguate per i professionisti della medicina
convenzionata, con riferimento particolare al riconoscimento dell’infortunio sul lavoro, del diritto alle
ferie, della maternità assistita, dei permessi per malattia, nonché politiche continuative per le pari
opportunità".

"Sono grandi e impegnative le sfide che la medicina convenzionata e quella di prossimità hanno davanti.
Abbiamo bisogno, per queste ragioni, sia della più ampia unità sindacale, che qui in Puglia, con
l’esperienza dell’Intersindacale Medica e il coinvolgimento di cinque organizzazioni sindacali, ha fatto
passi avanti, sia della partecipazione dei giovani medici nei percorsi sindacali per dare vigore alle nostre
azioni. In questo modo si potrà aprire una nuova stagione per la medicina generale e per la salute dei
cittadini pugliesi", conclude.
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SMI PUGLIA: «VALORIZZARE IL RUOLO DEL MEDICO DI FAMIGLIA»

BARI 26 giugno- «La pandemia Covid «ha dimostrato quanto sia urgente adottare iniziative per
recuperare e valorizzare il ruolo del medico di medicina generale nell’ambito della riorganizzazione
territoriale. Per queste ragioni rivendichiamo risorse certe al fine di garantire tutele adeguate per i
professionisti della medicina convenzionata, con riferimento particolare al riconoscimento dell’infortunio
sul lavoro, del diritto alle ferie, della maternità assistita, dei permessi per malattia, nonché politiche
continuative per le pari opportunità». Lo ha dichiarato Francesco Pazienza, riconfermato oggi segretario
regionale pugliese dello Smi, il Sindacato Medici Italiani, al termine del congresso regionale che si è
svolto a Bari.
«Siamo - ha aggiunto Pazienza - di fronte ad una nuova stagione per la sanità italiana e per il Servizio
Sanitario del nostro Paese. Un nuovo modello di sanità, di presa in carico dei malati da parte dei medici.
Una vera rivoluzione delle cure, un cambiamento epocale per i pazienti, per gli operatori sanitari e prima
di tutto per i medici».
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PNRR. SMI: “PRONTI A COGLIERE LA SFIDA, PER UNA SANITÀ PUBBLICA E UNIVERSALE”

Nel suo intervento al congresso regionale del sindacato, il segretario Francesco Pazienza parla di “grandi
e impegnative le sfide che la medicina convenzionata e quella di prossimità hanno davanti. Abbiamo
bisogno, per queste ragioni, sia della più ampia unità sindacale, sia della partecipazione dei giovani
medici nei percorsi sindacali per dare vigore alle nostre azioni. In questo modo si potrà aprire una nuova
stagione per la medicina generale e per la salute dei cittadini pugliesi”.

27 GIU - “Siamo di fronte ad una nuova stagione per la sanità italiana e per il Servizio Sanitario del nostro
Paese. Un nuovo modello di sanità, di presa in carico dei malati da parte dei medici. Una vera rivoluzione
delle cure, un cambiamento epocale per i pazienti, per gli operatori sanitari e prima di tutto per i
medici”. Ad affermarlo Francesco Pazienza, riconfermato alla carica di segretario regionale pugliese dello
Smi, in una nota diramata a margine del congresso regionale del sindacato che si è svolto a Bari.

“Si sta ridisegnando e progettando - ha detto Pazienza - un nuovo modello di Servizio Sanitario Nazionale
attraverso l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dal PNRR missione 6 sanità; si costituiranno nuove
forme di assistenza e di presa in carico dei pazienti attraverso la costituzione di Case di Comunità, degli
Ospedali di Comunità, della telemedicina con un nuovo approccio di ricerca scientifica attraverso la
digitalizzazione del nuovo Servizio Sanitario”.

“Siamo - prosegue il segretario regionale dello Smi Puglia - pronti a cogliere questa nuova occasione
attraverso un confronto aperto con le istituzioni, con i medici e con gli operatori sanitari a partire
dall’individuazione di nuove risorse e nuove tutele per i medici. Siamo convinti, altresì, che senza la
valorizzazione della classe medica anche questa riforma rischia di essere solo un’operazione di edilizia
sanitaria>.

"La pandemia ha dimostrato quanto sia urgente adottare iniziative per recuperare e valorizzare il ruolo
del medico di medicina generale nell’ambito della riorganizzazione territoriale. Per queste
ragioni rivendichiamo risorse certe al fine di garantire tutele adeguate per i professionisti della medicina
convenzionata, con riferimento particolare al riconoscimento dell’infortunio sul lavoro, del diritto alle
ferie, della maternità assistita, dei permessi per malattia, nonché politiche continuative per le pari
opportunità”.

“Sono grandi e impegnative le sfide che la medicina convenzionata e quella di prossimità hanno
davanti”, che per Pazienza devono muoversi nella direzione di una sanità “pubblica e universale”.

“Abbiamo bisogno, per queste ragioni - ha concluso il segretario Smi Puglia - sia della più ampia unità
sindacale, che qui in Puglia, con l’esperienza dell’Intersindacale Medica e il coinvolgimento di cinque
organizzazioni sindacali, ha fatto passi avanti, sia della partecipazione dei giovani medici nei percorsi
sindacali per dare vigore alle nostre azioni. In questo modo si potrà aprire una nuova stagione per la
medicina generale e per la salute dei cittadini pugliesi”.
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Sanita': Smi Liguria, no fondi su medici, si apre porta a privati (ANSA) - GENOVA, 27 GIU - "Nel Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza: la medicina territoriale dov'e'? Le riforme messe in campo corrono il
rischio di determinare operazioni esclusivamente di sanita' edilizia nell'ambito della medicina territoriale,
mentre non compare alcuna indicazione di tipo funzionale", cosi' Daniele Gasparotti, riconfermato
segretario regionale aprendo in congresso dello Smi, il Sindacato dei medici italiani, della Liguria. "Si
stabilisce il nuovo assetto dei distretti sanitari, delle Case di Comunita' hub e spoke, delle Unita' di
Continuita' Assistenziale, delle Centrali Operative, degli Ospedali di Comunita' e si descrivono una serie di
strutture che saranno presenti sul territorio senza indicare minimamente come dovrebbero interagire
funzionalmente tra di loro e, soprattutto, senza indicare le risorse con le quali queste dovrebbero
funzionare", prosegue. "A partire dall'esperienza maturata nella lotta contro il Covid 19, bisognera'
prevedere che nella prossima fase il medico di medicina generale non debba mai piu' lavorare da solo,
ma dovra' sempre essere coadiuvato da personale segretariale amministrativo e da personale
infermieristico con funzioni di affiancamento e di aiuto in attivita' e controlli periodici. Per fare tutto
questo - conclude Gasparotti - sono necessarie risorse sia di tipo umano che economiche, che non
possono derivare dal Pnrr che, come e' risaputo, puo' essere utilizzato solo per creare le strutture, ma
non per farle funzionare! Questa e' la nostra grande sfida per il domani: se ci saranno le risorse questa
rivoluzione funzionale potra', in questo modo, dare l'avvio ad un nuovo Sistema Nazionale universalistico
e sociale; se questo non avverra' si apriranno le porte all'entrata del privato con tutte le incognite che
questa soluzione puo' portare". (ANSA).
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        quotidianosanita.it                                                     27 giugno 2022

PNRR. SMI LIGURIA: “SI PARLA DI EDILIZIA, MA LA MEDICINA TERRITORIALE DOV’È?”

Per il segretario regionale del sindacato, Daniele Gasparotti, “non compare alcuna indicazione di tipo
funzionale”. C’è inoltre “la netta impressione che il medico di medicina generale non sia altro, in questo
contesto, che una pedina che dovrebbe essere mossa dai vari direttori di distretto”. Lo Smi chiede un
Accordo Regionale che chiarisca e stabilisca “una interconnessone tra i vari soggetti che la riforma
dell’assistenza territoriale prevede”.

27 GIU - “Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) la medicina territoriale dov’è? Le riforme
messe in campo, a partire dal DM 77/2022, che ridisegna l’assistenza territoriale, corrono il rischio
di determinare operazioni esclusivamente di sanità edilizia nell’ambito della medicina territoriale,
mentre non compare alcuna indicazione di tipo funzionale”. Ad affermarlo è, in un nota, Daniele
Gasparotti, riconfermato segretario regionale dello Smi della Liguria in occasione del recente congresso.

“Il DM 77/2022 - prosegue Gasparotti - stabilisce il nuovo assetto dei distretti sanitari, delle Case di
Comunità hub e spoke, delle Unità di Continuità Assistenziale, delle Centrali Operative, degli Ospedali di
Comunità e descrivono una serie di strutture che saranno presenti sul territorio senza indicare
minimamente come dovrebbero interagire funzionalmente tra di loro e, soprattutto, senza indicare le
risorse con le quali queste dovrebbero funzionare”.

“A questo - continua il segretario Smi Liguria - si aggiunga la netta impressione che il medico di medicina
generale non sia altro, in questo contesto, che una pedina che dovrebbe essere mossa dai vari direttori
di distretto. Non si tiene conto, minimamente, che il medico di medicina generale continua ad essere un
soggetto convenzionato con tutti i limiti per quanto riguarda le tutele, ma con l’autonomia organizzativa
che dovrebbe derivare da un Accordo Nazionale che non è nemmeno all’orizzonte e da una serie di
Accordi Integrativi Regionali tanto diversi tra di loro. Per queste ragioni intendiamo impegnarci con la
parte pubblica per delineare un Accordo Regionale, che stabilisca una interconnessone tra i vari soggetti
che la riforma dell’assistenza territoriale prevede”.

“A partire dall’esperienza maturata nella lotta contro il Covid 19 - dice Gasparotti -, bisognerà
prevedere che nella prossima fase il medico di medicina generale non debba mai più lavorare da solo,
ma dovrà sempre essere coadiuvato da personale segretariale amministrativo in grado di alleggerirlo di
tutta la parte burocratica e di tutti quei rapporti non medici con i pazienti (le ricette, le impegnative, le
prenotazioni, le informazioni su orari e funzioni della ASL, ecc.) e da personale infermieristico con
funzioni di affiancamento e di aiuto in attività e controlli periodici come pressione arteriosa, prelievi,
terapie iniettive, oppure occasionali come la rimozione di punti, medicazioni, interventi domiciliari,
vaccinazioni".


Per il sindacalista "l’attività principale del medico continuerà ad essere quella di diagnosi, cura e
prevenzione nei confronti dei pazienti, a cui si affiancheranno, possibilmente con rapporto orario, dopo
aver attentamente valutato il vero carico dell’attività principale, le attività all’interno delle strutture
come le Case di Comunità hub con un raccordo MMG-specialisti, medicina dei servizi, medicina
necroscopica, igiene e prevenzione e gli Ospedali di Comunità “.

“Per fare tutto questo - conclude Gasparotti - sono necessarie risorse sia di tipo umano che
economiche, che non possono derivare dal PNRR che, come è risaputo, può essere utilizzato solo per
creare le strutture, ma non per farle funzionare! Questa è la nostra grande sfida per il domani: se ci
saranno le risorse questa rivoluzione funzionale potrà, in questo modo, dare l’avvio ad un nuovo Sistema
Nazionale universalistico e sociale; se questo non avverrà si apriranno le porte all’entrata del privato con
tutte le incognite che questa soluzione può portare. Auspichiamo di non essere soli in questa battaglia,
per questo saremo impegnanti per costruire la più ampia unità con i sindacati di categoria e con le
associazioni dei pazienti per garantire servizio sanitario universalistico che garantisca il diritto alla salute
a tutti i cittadini liguri”.
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                                                                                 28 giugno 2022

Si è concluso presso la sala conferenze del Pronto Soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Melfi il
congresso regionale della Basilicata del Sindacato Medici Italiani (SMI) che ha riconfermato alla carica di
segretario regionale Vincenzo Filitti e Armando Zampino a presidente regionale.
 così Vincenzo Filitti,
Segretario Regionale del Sindacato Medici Italiani in una dichiarazione alla fine dell’assise regionale
dello SMI della Basilicata.
.
.
Il Presidente Nazionale dello SMI, Ludovico Abbaticchio, concludendo il congresso regionale, si
è soffermato sulla necessità che la parte pubblica assicuri, sempre di più, finanziamenti finalizzati alla
formazione e alla qualificazione dei giovani medici per assicurare il cambio generazionale nelle
professioni sanitarie e in quelle mediche, garantire il diritto alla salute dei cittadini, a partire dalle zone
interne e disagiate del nostro paese>.
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          quotidianosanita.it                                                    28 giugno 2022

SMI BASILICATA: “VALORIZZARE LA CENTRALITÀ DEL MEDICO NEL SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO”

Il richiamo del sindacato in occasione del congresso regionale che ha riconfermato segretario regionale
Vincenzo Filitti e presidente Armando Zampino. Per Filitti “abbiamo un sistema sanitario che
compie 40 anni, ma portati malissimo, che necessita di correttivi affinché non vengano meno i principi
di una sanità equa, solidale e universalistica”.

28 GIU - “La portata storica delle risorse del PNRR, che dovranno servire a modernizzare il SSN e
valorizzare la professione medica” e “il nostro primo compito è quello di preparare le condizioni per
l’immissione di giovani medici nella professione per ovviare alla carenza di medici che si riscontra anche
in alcune aree della Basilicata, affidando a loro il rinnovamento delle rappresentanze sindacali”.
Così Vincenzo Filitti, segretario regionale del Sindacato Medici Italiani (Smi) è intervenuto, con n una
dichiarazione, alla fine dell’assise regionale dello Smi della Basilicata, che lo ha riconfermato alla carica di
segretario regionale insieme ad Armando Zampino nel ruolo di presidente regionale.

“Abbiamo - ha proseguito Filitti - un sistema sanitario che compie 40 anni, ma portati malissimo, che
necessita di correttivi affinché non vengano meno i principi di una sanità equa, solidale e universalistica.
Per queste ragioni, dobbiamo cogliere la portata storica delle risorse del PNRR”.

Per il segretario regionale dell Smi “in Basilicata bisognerà impegnarsi per superare logiche meramente
aziendalistiche improntate solo a una logica di pareggio di bilancio, favorendo, invece, l’accesso alle cure
per tutti e tutte. In particolare abbiamo bisogno di misure regionali di sostegno per potenziare gli
organici dei Pronto Soccorso, che sono in sofferenza, e della medicina di emergenza-urgenza”.

Al congresso regionale Smi anche il contributo del presidente nazionale del sindacato, Ludovico
Abbaticchio, che si è soffermato sulla necessità che “la parte pubblica assicuri, sempre di più,
finanziamenti finalizzati alla formazione e alla qualificazione dei giovani medici per assicurare il cambio
generazionale nelle professioni sanitarie e in quelle mediche, garantire il diritto alla salute dei cittadini, a
partire dalle zone interne e disagiate del nostro paese”.
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COVID. SINDACATI MEDICI PUGLIA: REGIONE DICA CHE FARE CON NUOVA ONDATA "SENZA GIUSTE
SOLUZIONI NON SARÀ POSSIBILE RISPONDERE A DOMANDA SALUTE" (DIRE) Bari, 29 giu. -
L'intersindacale medici (Ugs Medici - Cgil Fp Medici - Smi -SIMeT - Snami) in una nota indirizzata ai vertici
della sanità pugliese chiede "quali iniziative l'assessorato alla Salute intende adottare per affrontare la
recrudescenza dei contagi da coronavirus nella variante omicron 5" alla luce della "cessazione del
servizio prestato dalle Usca" a partire dal 30 giugno. Nella lettera si sottolinea anche la situazione critica
del settore emergenza urgenza "dove mancano 200 medici rispetto alla dotazione prevista" e dei pronto
soccorso che "versano in grandissima difficoltà a causa delle inaccettabili croniche carenze di organico
che rischiano il collasso per l'aumento dell'utenza". Per i sindacati è "necessario affrontare da subito il
problema delle liste d'attesa, caratterizzate da prenotazioni da tempi biblici che inducono il cittadino a
rivolgersi al pronto soccorso oppure al privato e a pagarsi le cure nonostante la sanità impegni l'80% del
bilancio regionale". "Segnaliamo che si fa un gran parlare di telemedicina - si legge - poi non si riesce a far
funzionare adeguatamente le piattaforme regionali che vanno troppo spesso in blocco con conseguente
disfunzione che complica il lavoro dei medici di famiglia". "Senza le giuste soluzioni la Puglia non sarà in
grado di far fronte in modo efficiente ed efficace alla domanda di salute", è la conclusione della lettera.
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