Rassegna Stampa 25 settembre 2020 - Pavia Acque

Pagina creata da Valerio Spinelli
 
CONTINUA A LEGGERE
Rassegna Stampa 25 settembre 2020 - Pavia Acque
Rassegna Stampa
    25 settembre 2020
Rassegna Stampa 25 settembre 2020 - Pavia Acque
Rassegna Stampa 25 settembre 2020 - Pavia Acque
Rassegna Stampa 25 settembre 2020 - Pavia Acque
Rassegna Stampa 25 settembre 2020 - Pavia Acque
Rassegna Stampa 25 settembre 2020 - Pavia Acque
ELEZIONI COMUNALI
Rassegna Stampa 25 settembre 2020 - Pavia Acque
Rassegna Stampa 25 settembre 2020 - Pavia Acque
Rassegna Stampa 25 settembre 2020 - Pavia Acque
Rassegna Stampa 25 settembre 2020 - Pavia Acque
EMERGENZA CORONAVIRUS
La Provincia Pavese 25 settembre 2020

I pm: «Vanno ricostruite le chat con Venturi». Il presidente della Regione: «Noi
estranei, fiducia nel lavoro del San Matteo»

Inchiesta Diasorin, magistrati al lavoro
sui contatti pavesi di Fontana e Gallera
Maria Fiore / PAVIA Già negli avvisi di garanzia notificati a luglio ai vertici del San Matteo e di Diasorin
gli inquirenti avevano evidenziato «la necessità di far luce sui legami politici» che potrebbero aver
influito sulla scelta della multinazionale come partner del San Matteo. Si spiegano così le acquisizioni
da parte dei finanzieri di Pavia dei contenuti dei cellulari di nove persone, tra cui il governatore della
Lombardia Attilio Fontana, il capo della sua segreteria Giulia Martinelli e l'assessore al Welfare Giulio
Gallera. Ieri la stessa operazione è stata compiuta sui cellulari della moglie di Fontana, Roberta Dini, e
di due assessori lombardi nell'ambito dell'inchiesta milanese sui camici. A ricevere la visita dei finanzieri
di Pavia a casa, mercoledì, sono stati anche funzionari regionali, manager e dirigenti di società
farmaceutiche. Ma perché la procura di Pavia è interessata ad esaminare i loro messaggi e le chat sui
telefoni? La risposta va cercata nel cellulare del presidente del San Matteo Alessandro Venturi,
indagato insieme agli altri vertici dell'ospedale per peculato e turbativa d'asta nell'ambito dell'inchiesta
sui sierotest Diasorin. ricostruire le conversazioni Il presidente, si legge nel decreto di perquisizione, nei
primi giorni di luglio, e quindi prima del blitz della finanza al San Matteo, «ha proceduto alla
cancellazione massiva dal telefono cellulare di tutte le chat WhatsApp». Tuttavia, dicono i pm di Pavia,
«seppur prive di contenuto, è stato possibile rilevare l'elenco delle chat esistenti e, dunque, i relativi
interlocutori o partecipanti al gruppo, tutti identificati». I pm indicano gli interlocutori: oltre a Fontana,
Gallera e Martinelli anche Marco Giachetti, presidente della Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale
Maggiore Policlinico di Milano, ed Emanuele Monti, presidente leghista della Commissione Sanità in
Regione. Acquisite anche le conversazioni con Francesco Bombelli, Loredano Poggioleoni, Matteo
Santori e Luca Simonato. «La circostanza - proseguono i pm a proposito della cancellazione delle chat
- rappresenta l'evidente volontà di celare informazioni estremamente rilevanti e con ogni probabilità
compromettenti sia per Venturi che per altri soggetti». Per questo, aggiungono i pm, si vuole
«ricostruire la cronologia dei dialoghi intercorsi in un periodo di estremo interesse attraverso l'esame
dei telefoni».la replica di Fontana «Non sono preoccupato», ha dichiarato Fontana ieri a margine di un
evento a Lodi. A chi gli ha chiesto se teme un nuovo avviso di garanzia, dopo quello per il caso camici,
ha risposto: «Non credo proprio». Sul metodo usato per copiare le chat telefoniche, già contestato dal
suo avvocato, Jacopo Pensa, che ha annunciato il ricorso al Riesame, ha detto: «Atto invasivo è il
termine giusto, perché non è neanche circoscritto alla fattispecie contestata ma è quella che si
definisce "pesca a strascico". Ho sì delle chat con parlamentari, ministri, uomini politici che mi rivelano
cose che magari è meglio che rimangano tra di noi». Sull'inchiesta: «La Regione non c'entra
assolutamente niente con il caso Diasorin. Ho la massima stima nei confronti nelle persone che fanno
parte del San Matteo».
La Provincia Pavese 25 settembre 2020

In Campania e a Genova mascherina anche in pubblico
Record di positivi in Francia con 16mila casi in un giorno

Covid, salgono i contagi
1.786 casi e 24 morti
nuova stretta nelle città
ROMA Mentre lentamente ma inesorabilmente la curva dei contagi continua a crescere le regioni dove il virus fa
più paura iniziano a blindarsi. Dopo La Spezia e il centro di Genova ora è il governatore campano, Vincenzo De
Luca a imporre la mascherina sempre e comunque anche all'aperto, con 248 contagi contati ieri in sole 24 ore. E
Zingaretti è pronto a fare altrettanto sei i contagi nel Lazio dovessero ancora salire sopra i 230 casi di ieri, 148 dei
quali nella Capitale, dove ieri il ministero dello Sviluppo economico è stato evacuato al primo travet positivo.
Anche l'andamento dei ricoveri preoccupa, visto che il Lazio ne ha da solo un quinto di tutta Italia.I numeri dei
contagi sono persino peggiori di quelli dei giorni bui del lockdown, quando però l'andamento di morti e ricoveri
era ben più grave. Ma gli epidemiologi che suggeriscono la linea a governo e governatori puntano il dito sui
bollettini spagnoli che hano registrato il record di contagi in Europa con 704.209. E in Francia nelle ultime 24 ore
sono stati confermati 16.096 nuovi contagi e 52 decessi. Questo, spiegano, perché al virus devi dare solo tempo di
passare dai più giovani ai più fragili anziani perché mostri i suoi denti affilati come prima. In Italia dal punto di
vista sanitario la situazione è ancora sotto controllo, ma oltre ai contagi saliti ieri da 1.640 a 1.786, anche le
vittime iniziano ad essere un po' più numerose. Ieri 24, mentre solo qualche giorno fa si contavano sulle dita di
una mano.Per questo non solo i governatori ma anche l'esecutivo non esclude di imprimere qualche stretta con il
prossimo dpcm, da varare entro il 7 ottobre. Magari imitando proprio le regioni che hanno deciso di giocare
d'anticipo, imponendo a tutti gli italiani di indossare la mascherina anche all'aperto. Questo se i dati dovessero
peggiorare.Osservata speciale in questo momento resta la scuola, fino ad ora più aperta che chiusa, anche causa
elezioni, ma che qualche segnale di pericolo inizia a lanciarlo. Dati ufficiali non esistono, ma due ricercatori,
Lorenzo Ruffino dell'Università di Torino e Vittorio Nicoletta, di quella di Laval nel Quebec, hanno messo su un
data base che rilevando tutti i casi riportati dai più svariati media locali conta fino ad oggi 417 classi messe in
quarantena per la presenza di un contagiato e 75 scuole chiuse in blocco, spesso per i pochi giorni necessario a
sanificarle. Il 76% dei contagiati sono studenti, il 13% docenti, il resto bidelli e amministrativi. In tutto si stima
che oltre 10mila ragazzi abbiano dovuto lasciare la scuola in attesa della risposta di un tampone. Per ora si tratta di
contagi avvenuti tutti fuori della scuola. Per capire l'effetto del ritorno tra i banchi bisognerà attendere almeno due
settimane, spiegano gli esperti. Intanto ieri primo giorno di mascherine tirate su all'aperto nel centro di Genova. Il
Sindaco Marco Bucci al momento esclude di estendere l'ordinanza ad altre aree della città. Ma da un lato fa capire
che la prossima mossa potrebbe essere la chiusura anticipata dei locali. Dall'altro annuncia controlli più aspri per il
week end. -- Pa. Ru.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Puoi anche leggere