Quaresima 2022 - Duomo di Monza
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Quaresima 2022 Parrocchia S. GIOVANNI BATTISTA MONZA Nel mondo, ma non del mondo… una Chiesa libera “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” Dal vangelo di Giovanni (16, 21-28) In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: “La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre". La Chiesa è libera quando accoglie il dono del Figlio di Dio; è lui che ci fa liberi davvero; liberi dalla compiacenza verso il mondo, liberi dalla ricerca di un consenso che ci rende inautentici; liberi di vivere il Vangelo in ogni circostanza della vita, anche avversa o difficile; capaci di parresìa di fronte a tutti; Chiesa libera di proporre il Vangelo della grazia, di promuovere la fraternità universale, Chiesa libera di vivere e annunciare il Vangelo della famiglia; Chiesa libera di vivere la vita come vocazione perché ogni persona non è un caso ma è voluta dal Padre dentro il suo disegno buono per la vita del mondo. [Mons. Mario Delpini]
1. “Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.” SILENZIO, PAROLA e PREGHIERA La comunità dei discepoli è una comunità che prega: attesta che il proprio destino e quello di tutta l’umanità non è deciso dalla banalità della cronaca, non è imposto sulle spalle di uomini di buona volontà così pochi, così imperfetti, così disprezzati dai potenti del mondo. Siamo una comunità che prega, che ama e prega, che lavora e prega, che prova compassione per chi soffre e prega, che soccorre e prega, che soffre e prega. [Mons. Mario Delpini] ALCUNI APPUNTAMENTI QUARESIMALI • 7 marzo LUNEDÌ, ore 20,45, veglia di preghiera promossa dalla Caritas. E’ possibile partecipare anche collegandosi sul Canale YouTube Caritas Monza. • Ogni VENERDÌ, ore 17 : Via Crucis - in Duomo. • 5 aprile MARTEDI’ – ore 21 – al PalaCandy Via Crucis presieduta dall’Arciv. Mons. MARIO DELPINI • 11 Aprile LUNEDI’, ore 21 – chiesa di S. Pietro M. – In cruce pro homine: “Ecco viene lo sposo” Canti sulla Settimana Santa della tradizione liturgica bizantino-slava • Ogni sera del tempo di Quaresima - alle ore 20,32 – l’Arcivescovo Mario ci invita a pregare con lui, per tre minuti, collegandosi attraverso Radio Marconi e con gli altri canali social della Diocesi (Facebook, YouTube, Spreaker, Instagram, Twitter). La lampada per illuminare i nostri passi è la Parola di Dio… Propongo che per questo anno pastorale 2021/2022 ascoltiamo, leggiamo, meditiamo i capitoli 13–17 del Vangelo secondo Giovanni. (mons. Mario Delpini)
2. “Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri” DIGIUNO e CARITA’ Alcune forme di penitenza - digiuno quaresimale: Il digiuno è una pratica che caratterizza il cammino di preparazione alla Pasqua, anche per ricuperare la consapevolezza che è possibile vivere bene anche con meno. San Giovanni Crisostomo ci richiama che “una preghiera senza digiuno è debole e magra. Chi vuole pregare, per qualsiasi necessità, avrà il digiuno come sostegno della sua preghiera”. Convertirsi, in fondo, vuol dire cambiare mondo, cambiare lo sguardo verso le cose: guardare con gli occhi di Dio. Da sempre la nostra cultura cristiana si serve del digiuno per giungere a questo scopo: la fame, non solo di cibo, ma di relazioni, di tempo, di desideri, ci consente di comprendere quale appetito sia veramente centrale nella nostra vita. Il digiuno ha il suo compimento nella conversione, nel cambiare strada lungo la vita. Condividere… Sant’Agostino ci dice: “Il digiuno senza carità è inutile. Come possiamo pretendere di elevare la nostra preghiera a Dio e invocare da Lui il perdono e la misericordia, anche tramite il digiuno, se nel contempo non operiamo nella misericordia verso coloro che ne hanno bisogno?”. Il digiuno insegna l’umiltà e la gratitudine, Astinenza dal cibo, soprattutto di Venerdì, nel ricordo della passione e morte del Signore, trasformando tale astinenza in generoso gesto di carità per le opere missionarie. In fondo al Duomo un’apposita cassetta raccoglie le offerte frutto della penitenza quaresimale.
3. ”Il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.” UN CAMMINO DI CONVERSIONE IL SACRAMENTO del PERDONO e della RICONCILIAZIONE Confessione. L’Arcivescovo Mario, nella sua visita pastorale, ci ha richiamato il fatto che spesso la Confessione è celebrata e vissuta come momento individualistico e privato, da sbrigare tra noi e il prete. Così perdiamo la sua dimensione comunitaria che ci educa a crescere anche nella conversione verso Dio e verso il prossimo, nel segno della comunione e della corresponsabilità, nella lotta contro il male e nella concretezza di una carità visibile, anche se non esibita. Cura per il buon vicinato. Un segno concreto e condiviso di conversione lo possiamo esprimere richiamandoci a vicenda l’impegno, nel migliorare quei rapporti ordinari col prossimo che aiutano a rendere la città più familiare, accogliente, coinvolgente nella responsabilità condivisa per il bene comune. “Il buon vicinato è un’arte che tutti possono praticare e che richiede però determinazione, perché consiste non solo nella buona educazione; questa rientra nel vivere ordinario. Occorre invece riconoscere che noi tutti abbiamo bisogno di buone relazioni, di conoscerci meglio per meglio comprendere i bisogni di tutti. Basta diventare più intraprendenti nel salutarci, nel favorire e partecipare alle iniziative proposte dal condominio, dal quartiere. Bisogna volerle queste cose, favorirle, inventarle, arricchirle; saper condividere e partecipare ai momenti di festa o alla sofferenza di un vicino. I cristiani sono il sale della terra perché danno gusto al vivere nelle concrete situazioni locali ed esistenziali”. [Mons. Mario Delpini]
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