Premio Dedalo Minosse 2014: la sede Oberalp Salewa di Cino Zucchi e Park Associati
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Premio Dedalo Minosse 2014: la sede Oberalp Salewa di Cino Zucchi e Park Associati Il gruppo Oberalp Salewa, produttore di attrezzature sportive per la montagna, e la sede centrale di Bolzano si sono aggiudicati il Premio ALA – Assoarchitetti nell’ambito del Premio internazionale Dedalo Minosse 2014 alla committenza d’architettura. Inaugurato il 6 ottobre 2011, l’edificio è arrivato a conclusione di un concorso privato a inviti lanciato nel 2007 dall’azienda bolzanina che ha visto la vittoria della proposta avanzata dai milanesi Cino Zucchi e Park Associati, impostasi su quelle di importanti nomi come il francese Dominique Perrault e l’altoatesino Werner Tscholl. GUARDA ANCHE: Cino Zucchi direttore del padiglione italiano alla Biennale di Architettura 2014: il video reportage di Architetto.info Il concorso seguì una volontà aziendale strategica e ben specifica: rafforzare il legame con il territorio di origine, scelto rinunciando alle possibilità vantaggiose in termini di costi e contributi alla costruzione offerte dall’estero, concentrando al contempo tutte le attività sparse sul territorio provinciale in un’unica sede. E realizzare, attraverso il richiamo del nome del progettista e la proposta elaborata, un’architettura iconica in grado di rappresentare al meglio l’azienda e rafforzare ulteriormente un brand già
forte e riconosciuto. Il progetto La sede Oberalp Salewa sorge così all’imbocco meridionale della città di Bolzano, in posizione adiacente all’autostrada del Brennero, quasi nuova e del tutto contemporanea porta di ingresso per il capoluogo altoatesino. © cino zucchi architetti Molteplici sono le funzioni che l’edificio racchiude all’interno di planimetrie e volumi complessi. Oltre infatti a
ospitare gli spazi necessari alle attività dell’azienda, come gli uffici amministrativi di tutte le società parte del gruppo (oltre a Salewa, Dymanit e Pomoca Silvretta) e le aree di produzione, il dipartimento ricerca e sviluppo, un grande magazzino e lo showroom, trovano posto anche spazi di supporto per i dipendenti, tra cui un asilo, un centro fitness e la mensa, e una parete da arrampicata indoor con una parte esterna che, oltre a instaurare una relazione diretta tra azienda e utenza, diventa uno degli elementi architettonici caratteristici dell’intero complesso. © cino zucchi architetti Costruito su un’area di quasi 30.600 mq, più di 145.000 mc di volume per un costo di 40 milioni di euro, ha un esterno estremamente personale, caratterizzato da volumi multisfaccettati e dall’utilizzo contemporaneo di materiali diversi, soprattutto metallo, vetro e cemento. Il tutto per
creare un inserimento “topografico” che, richiamando il paesaggio alpino circostante, nelle intenzioni dei progettisti si ponga “in dialogo formale con le scabre pareti rocciose circostanti”. In questo modo nascono le scelte che danno vita alla volumetria del complesso, articolato in una serie di masse di altezze e dimensioni differenti allineate perpendicolarmente al tracciato autostradale. Su tutti svettano la torre di 50 m e, connessi da degradanti “cime”, i 18 m della palestra d’arrampicata più grande d’Italia (2.055 mq di superficie verticale di cui 200 all’esterno e oltre un centinaio di “vie”).
© cino zucchi architetti I materiali e la sostenibilità Particolare cura è stata dedicata alla scelta dei materiali, scelti sia per le loro valenze estetiche che per la loro capacità di essere più sostenibili per l’ambiente. Oltre infatti all’utilizzo di un particolare tipo di cemento “verde”, in cui la presenza di diossido di titanio innesca processi di fotocatalisi capaci di ridurre l’azione di agenti inquinanti, l’alternanza di vetro e metallo dà la personalità ricercata a volumi altrimenti più comuni nell’aspetto. I sistemi di facciata realizzati e forniti da Stahlbau Pichler e Schüco, in particolare, sono costituiti dall’alternanza di diversi tipi di pannelli 60×120 cm spessi 3 mm di alluminio microforato elettrocolorato in tre tonalità cangianti di grigio-azzurro e forato da aperture circolari di cinque diversi diametri. Il metallo riveste in modo poliedrico le torri, parte del magazzino e tutte le pareti esterne della palestra di roccia. Più lineari invece le facciate a nord, chiuse da superfici vetrate.
© alberto sinigaglia Nella piena nuova tradizione dei più recenti edifici altoatesini, è particolarmente attento alla gestione dell’energia e agli aspetti di sostenibilità ambientale. È stato infatti il primo edificio ad essere certificato CasaClima Work&Life, appositamente creata per le strutture produttive, e sui suoi tetti è installato il più grande impianto fotovoltaico dell’Alto Adige, in grado di produrre 400.000Kw/h, più di quanto non se ne consumi.
© alberto sinigaglia
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