Pramerica - Eurizon Capital
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Pramerica RELAZIONE DI GESTIONE AL 21 MAGGIO 2021 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato “Eurizon AM Cedola Certa 2024 D” (già “Pramerica Cedola Certa 2024 D”) Istituito, promosso e gestito da Pramerica SGR S.p.A. (dal 1 luglio 2021 fusa in Eurizon Capital SGR S.p.A.) La presente Relazione è stata redatta in data 29 Luglio 2021
Relazione di Gestione infrannuale al 21 Maggio 2021 Scenario macroeconomico Nel corso della prima parte dell’anno, la recrudescenza dei contagi da Covid-2019 a livello mondiale ha portato i governi di tutte le principali economie ad introdurre misure più stringenti per il contenimento dei contagi. Tuttavia, tali misure sono state più mirate rispetto a quelle introdotte nella primavera del 2020, interessando principalmente i servizi che implicano un’aggregazione sociale, e limitate temporalmente, mostrando un impatto decisamente più contenuto sulla crescita. Nel complesso l’attività economica mondiale ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto all’inizio del 2021, dopo aver raggiunto i livelli precedenti la pandemia alla fine del 2020. A partire dal secondo trimestre, la ripresa mondiale ha rafforzato ulteriormente il proprio slancio, grazie a una graduale discesa dei contagi, a una prosecuzione della campagna vaccinale a ritmo più spedito delle attese in alcuni paesi avanzati e ad una ripresa eccezionalmente sostenuta dell’economia statunitense, spinta dall’approvazione di un nuovo piano di stimoli fiscali. L’indice JPMorgan Global PMI è salito su un massimo degli ultimi 11 anni a 56,3 ad aprile, in rialzo dal 54,8 di marzo. Il tasso di aumento dell'attività dei servizi ha superato per la prima volta quello della produzione manifatturiera da quando l'attuale ripresa dell'attività globale è iniziata lo scorso luglio. L’indice PMI per i servizi è salito da 54,7 a 56,6, sui massimi da luglio 2007; il PMI manifatturiero è salito da 55 a 55,8, migliore lettura da aprile 2010. Gli scambi internazionali di beni e servizi hanno avviato una decisa ripresa, grazie alla progressiva attenuazione delle misure restrittive in una serie di mercati chiave. La combinazione di domanda in aumento e carenze di offerta, dovute a strozzature nei processi di approvvigionamento di materie prime e componenti e alla difficoltà delle imprese nel far fronte al deciso aumento della domanda a causa di una limitata capacità produttiva, ha portato a un progressivo aumento delle pressioni sui prezzi pagati a livello globale per gli input. Le pressioni sui prezzi degli input, in particolare quelli delle materie prime energetiche, hanno contribuito a un rialzo dell’inflazione al consumo nelle principali economie, spinta dall’effetto base legato al confronto con il rallentamento registrato nel secondo trimestre del 2020 Tra le principali economie del mondo, gli Stati Uniti hanno registrato un’espansione particolarmente sostenuta nella prima parte del 2021, grazie all’approvazione del piano fiscale proposto da Biden da 1900 miliardi di dollari. Dopo un incremento del PIL del 6,4% su base trimestrale annualizzata, grazie alla decisa espansione di consumi e investimenti, gli indicatori disponibili per il secondo trimestre hanno suggerito la prosecuzione della ripresa a un ritmo molto sostenuto. L'indice IHS Markit US Composite PMI ha registrato 68,7 a maggio, dal 63,5 di aprile, a segnalare la ripresa più marcata dell’attività da quando è iniziata la raccolta dei dati nel 2009. La crescita della produzione è stata più rapida in entrambi i settori, manifatturiero e dei servizi. Il recupero del mercato del lavoro è proseguito in modo graduale: in aprile il tasso di disoccupazione era pari al 6,1% e il tasso di partecipazione alla forza lavoro al 61,7%. Nel complesso il numero di persone disoccupate o fuori dalla forza lavoro restava di circa 9 milioni superiore ai livelli pre- pandemia. In tale contesto, l’inflazione al consumo ha registrato un’accelerazione al 5% su base annua in maggio dal 4,2% precedente, con il tasso core salito al 3,8% dal 3% precedente. All’interno di questo scenario, la FED non ha modificato l’orientamento accomodante della politica monetaria, ribadendo come il raggiungimento dei target di occupazione e di inflazione appaiano ancora lontani. Per quanto concerne l’area Euro, nel 1° trimestre del 2021 il PIL ha subito un’ulteriore contrazione, dopo quella già vista a fine 2020, pari a -0,3% t/t (-1,3% a/a). È stata la flessione dei consumi privati a pesare sulla crescita, a fronte di un contenuto incremento per gli investimenti e di una stagnazione per i consumi pubblici. Marginalmente positivo l’apporto del canale estero grazie ad esportazioni in crescita ad un ritmo leggermente più elevato rispetto alle importazioni. Dal lato dell’offerta, è stato il settore terziario a penalizzare l’attività economica, frenato dalle misure 2
restrittive necessarie per contenere la recrudescenza dei contagi, a fronte di un contributo positivo dell’industria e sostanzialmente nullo da parte delle costruzioni. I dati disponibili per il secondo trimestre hanno suggerito un rafforzamento della ripresa favorito dal calo dei contagi, dalla progressione delle campagne vaccinali e dal graduale allentamento delle misure restrittive. L’indice IHS Markit della Produzione Composita dell’area Euro ha registrato 53,8, in aprile in salita da 53,2 di marzo. Il PMI servizi è salito a 50,5 da 49,6 di marzo, il PMI manifatturiero è migliorato a 62,9, in salita da 62,5 di marzo. Alla straordinaria prestazione manifatturiera, alimentata dall’impennata della domanda sia nazionale che estera, visto che molte economie stanno riemergendo dalle restrizioni pandemiche, si aggiungono i segnali di un settore terziario che sta tornando in espansione. Per quanto concerne il mercato del lavoro, la ripresa dell’attività ha permesso un limitato recupero dell’occupazione che ha continuato ad essere sostenuta in modo significativo dalle misure di cassa integrazione temporanea finanziate dai governi di tutti i principali paesi. Il tasso di disoccupazione è sceso dall’8,2% all’8,1% nel mese di marzo. Tuttavia, la tempistica della rimozione degli schemi di sostegno temporanei al mercato del lavoro, approvati dai governi di tutti i principali paesi per preservare i livelli di occupazione a fronte della crisi economica, sarà fondamentale per la ripresa nei mercati del lavoro. Se tali aiuti verranno ritirati prima che una ripresa definitiva prenda piede, gli organici potrebbero diminuire, allineandosi con il numero più basso di ore lavorate e aumentando ulteriormente i tassi di disoccupazione. Per quanto riguarda l’inflazione, il tasso headline è salito all’1,6% su anno in aprile dall’1,3% di marzo. Il CPI core ha rallentato allo 0,8% dall’1% su anno. La componente energetica ha accelerato al 10,3% su anno dal 4,3%, mentre i servizi hanno rallentato allo 0,9% dall’1,3%. Per quanto riguarda l’economia cinese, il tasso di crescita del PIL nel primo trimestre del 2021 ha riportato un incremento del 18,3% su base annua, spinto dal confronto favorevole con il dato dello scorso anno. Tuttavia, i dati sulla crescita trimestrale indicano un inizio d'anno debole; appena lo 0,6%, (rispetto a un previsto 1,5% atteso), che è stato l'aumento più debole dal primo trimestre 1999 (escludendo la flessione in coincidenza della diffusione del COVID-19). La ripartizione del PIL per settore ha mostrato una crescita più forte per il settore industriale (manifattura e costruzioni), aumentato del 24,4% a/a, rispetto ai settori dei servizi in aumento del 15,6% a/a. Gli indicatori disponibili per il secondo trimestre mostrano una prosecuzione della ripresa, che resta guidata dalla produzione industriale mentre il recupero dei consumi è apparso più graduale delle attese. Andamento dei mercati Nel corso del periodo di riferimento, i mercati finanziari hanno visto prevalere nel complesso un clima di risk-on, favorito in maniera significativa dall’accelerazione nelle campagne vaccinali che ha portato, seppure con modalità e tempi differenti fra i vari paesi, alle riaperture delle principali economie. A rafforzare il clima di fiducia degli operatori hanno contribuito anche gli ingenti piani di stimolo monetario e fiscale portati avanti da Banche Centrali e governi. La prima parte dell’anno è iniziata in tono positivo per i mercati, con la conquista da parte dei democratici statunitensi dei due seggi vacanti al Senato; vittoria che ha permesso al neo-eletto presidente Biden di disporre del sostegno di tutto il Congresso. In questa fase, i mercati finanziari sono stati caratterizzati in maniera univoca dal “reopening trade” e hanno beneficiato di un rafforzamento del clima di fiducia da parte degli operatori. L’ottimismo è stato favorito, soprattutto, dall’inizio della campagna vaccinale che, in alcuni paesi, si è dimostrata molto efficace. Questi elementi hanno portato a delineare uno scenario di ritorno a condizioni di normalità in tempi molto brevi, unito ad un miglioramento delle aspettative economiche che si è accompagnato ad una revisione al rialzo degli utili attesi. All’interno di questo scenario gli USA si sono dimostrati il paese più virtuoso sia in termini di rapidità ed efficacia delle campagne vaccinali che in termini di stimoli fiscali, con il pacchetto fiscale da circa 2000 miliardi di Dollari presentato da Biden. Nell’area Euro, invece, diversi problemi legati alla gestione della campagna vaccinale hanno di fatto ritardato le riaperture. A ciò si 3
è unita una certa difficoltà nel gestire gli ultimi passaggi politici e di natura procedurale legati al Recovery Fund. Nel proseguo del periodo di riferimento, l’elemento che ha caratterizzato maggiormente lo scenario dei mercati è stato il rafforzamento delle dinamiche inflazionistiche statunitensi, da ricondurre alla rapida ripartenza dei settori maggiormente interessati dalle riaperture e alla normalizzazione dei prezzi delle materie prime. Tali rialzi sono stati giudicati dalla FED di natura temporanea e, soprattutto, non indicativi di una ripresa economica del tutto consolidata. Per quanto concerne il quadro pandemico, il ritmo delle vaccinazioni è aumentato anche nei paesi europei e questo ha favorito le aspettative per l’allentamento delle misure restrittive e per il recupero macro dell’area nel suo complesso. Relativamente ai mercati azionari, nel complesso la performance globale delle borse è stata positiva e guidata dai listini statunitensi e da quelli europei, mentre quelli dei mercati emergenti sono apparsi più deboli, risentendo probabilmente del rialzo dei tassi governativi a lunga scadenza. Negli USA il trend rialzista dei mercati azionari è stato costante durante tutto il periodo di riferimento ed ha beneficiato della fase delle riaperture unita al costante sostegno fiscale e monetario. Più in dettaglio, l’indice S&P 500 ha aggiornato nuovi massimi storici e ha chiuso il periodo con un guadagno del 10,6% (+11,2% la variazione in Euro). A livello settoriale i guadagni sono stati diffusi e si è assistito ad una continua rotazione fra i vari comparti che, al termine del semestre, ha premiato in maniera particolare gli energetici e i finanziari. Nell’area Euro l’indice EuroStoxx ha mostrato una tendenza al rialzo simile a quella dei listini statunitensi ed ha chiuso con un guadagno del 12,2%. A livello di singoli paesi, l’indice DAX tedesco ha recuperato il 12,5% e il FtseMib è salito del 12,3%. Il listino italiano ha beneficiato del clima di fiducia nei confronti del paese che si è rafforzato dopo la nascita del governo Draghi. Fra i listini mondiali, il recupero dell’indice Nikkei è stato più contenuto (+3,1%; la variazione in Euro, invece, è stata negativa -1,2%), mentre l’area emergente nel suo complesso, rappresentata dall’indice MSCI Emerging Markets espresso in Dollari, ha segnato un rialzo del 3,1% (+3,5% la variazione in Euro). Sui mercati obbligazionari, la prima parte dell’anno si è caratterizzata per un marcato rialzo dei rendimenti sulla parte più a lunga della curva statunitense che ha prezzato lo scenario di normalizzazione; in questo contesto, il decennale è salito dallo 0,91% all’1,74% (massimo di periodo). Questo ha comportato un movimento di steepening della curva poiché la parte a breve è rimasta relativamente stabile. Successivamente la parte a 10 anni è scesa leggermente, chiudendo il periodo di riferimento all’1,62%. Relativamente al tasso a due anni, è rimasto stabile ed ha chiuso il periodo allo 0,15% praticamente sugli stessi livelli della chiusura annuale precedente. Nell’area Euro, la componente core ha evidenziato una maggiore stabilità, con il due anni che ha chiuso a - 0,65% praticamente sugli stessi livelli di fine 2020; maggiori pressioni al rialzo, seppure molto più contenute rispetto a quelle che hanno caratterizzato la curva statunitense, si sono registrate sulla parte più lunga della curva, con il decennale che è salito da -0,56% a -0,13%. Relativamente alla componente periferica, la curva italiana ha evidenziato un calo dei rendimenti della parte a lunga fino alla metà di febbraio, beneficiando delle aspettative positive intorno alla formazione del governo Draghi e alla sua capacità di utilizzare in maniera efficiente i fondi europei a sostegno della crescita di lungo periodo. Successivamente le pressioni al rialzo sui tassi hanno interessato anche le emissioni italiane, con il decennale che ha raggiunto il livello di 1,1% intorno alla metà di maggio per poi chiudere il periodo di riferimento all’1,0%. Il tasso a due anni ha chiuso il periodo di riferimento a -0,25% rispetto al -0,40% segnato a fine anno. Per quanto concerne i comparti a spread, il periodo si è caratterizzato nel complesso per un movimento di restringimento. I progressi della campagna vaccinale e il conseguente graduale allentamento delle restrizioni hanno favorito una fase di rapida accelerazione dell’attività economica. Le prospettive di ripresa hanno migliorato i fondamentali del credito e ridotto notevolmente i tassi di default attesi; a ciò si è aggiunto il sostegno senza precedenti fornito dalle politiche fiscali e monetarie. Relativamente ai mercati valutari, nel primo trimestre dell’anno, all’interno di un contesto nel quale si è registrato l’allargamento del differenziale di rendimento e di crescita atteso a favore degli USA, 4
l’Euro si è indebolito rispetto al Dollaro ed ha raggiunto i minimi di periodo a 1,1717. Nella prima parte del secondo trimestre la valuta comune si è apprezzata riflettendo il miglioramento delle prospettive per l’economia dell’area, associato alla debolezza del biglietto verde, in calo dalla fine di marzo insieme ai rendimenti dei titoli di stato statunitensi. Il bilancio finale, comunque, ha registrato un marginale indebolimento della valuta comune che ha chiuso il periodo all’1,2182 in flessione dello 0,28%. Rispetto alle altre valute, l’Euro ha guadagnato nei confronti dello Yen (+5,1%) e si è indebolito verso la Sterlina, con una flessione del 3,7%. Sui mercati delle commodity, il periodo si è caratterizzato per un costante e significativo trend rialzista delle quotazioni petrolifere che ha riflesso il miglioramento del quadro congiunturale e alcune limitazioni all’offerta produttiva da parte del cartello dell’OPEC+. Le quotazioni della qualità Brent hanno registrato un rialzo da 51,8 a 66,4 Dollari al barile con un guadagno leggermente superiore al 28% (+28,9% la variazione in Euro). Per quanto riguarda l’oro, le quotazioni hanno subito una flessione dello 0,97% (-0,37% la flessione in Euro) ed hanno chiuso il periodo di riferimento a 1876,7 Dollari l’oncia. 5
Relazione di Gestione infrannuale al 21 Maggio 2021 Forma e contenuto della Relazione Eurizon Capital SGR S.p.A. (dal 1 luglio 2021 ha fuso Pramerica SGR S.p.A.) ha redatto la Relazione di Gestione infrannuale del Fondo Eurizon AM Cedola Certa 2024 D (già Pramerica Cedola Certa 2024 D) al 21 Maggio 2021 in conformità alla normativa ed alle disposizioni emanate dagli Organi di Vigilanza. La Relazione di Gestione si riferisce al periodo infrannuale dal 1 gennaio 2021 al 21 Maggio 2021. Il documento redatto in forma semplificata ai fini della distribuzione di proventi si compone di una Situazione Patrimoniale, di una Sezione Reddituale e di una Nota Illustrativa contenente l’elenco dei primi 50 strumenti finanziari detenuti dal Fondo ed i criteri di valutazione. Come espressamente previsto dalle disposizioni di Banca d’Italia, i prospetti allegati sono stati posti a confronto con i dati relativi al periodo precedente. In relazione a ciò, i dati della sezione reddituale posti a confronto si riferiscono ad un periodo di dodici mesi e pertanto non sono pienamente comparabili con quelli del periodo corrente. La Relazione di Gestione infrannuale del Fondo è altresì accompagnata dalla Relazione degli Amministratori ed indica l’ammontare dei proventi posti in distribuzione. La contabilità è tenuta in Euro ed i prospetti sono redatti in unità di Euro, nel rispetto delle disposizioni dettate dagli Organi di Vigilanza. Variazioni intervenute nel Regolamento di Gestione Non si segnalano variazioni intervenute nel Regolamento di gestione, salvo quanto riportato nel paragrafo successivo relativo ai “Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del periodo”. Fatti di rilievo intervenuti nel corso del periodo Non si segnalano fatti di rilievo intervenuti nel corso del periodo. Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del periodo A seguito della fusione di Pramerica SGR S.p.A. in Eurizon Capital SGR S.p.A. con efficacia 1 luglio 2021 hanno avuto effetto le seguenti modifiche al Regolamento di gestione del Fondo strettamente necessarie per effetto della citata operazione di fusione: (i) variazione della denominazione della SGR (da “Pramerica SGR S.p.A.” a “Eurizon Capital SGR S.p.A.”) e (ii) variazione della denominazione del fondo (da “Pramerica Cedola Certa 2024 D” a “Eurizon AM Cedola Certa 2024 D”), nonché del sito internet di riferimento (da www.pramericasgr.it a www.eurizoncapital.com). 6
PROVENTI DA DISTRIBUIRE Criteri per la distribuzione Il regolamento del fondo Pramerica Cedola Certa 2024 D (ora Eurizon AM Cedola Certa 2024 D) prevede la ripartizione dei risultati di gestione secondo la seguente modalità: trascorsi 23 mesi dalla fine del periodo di sottoscrizione del fondo la SGR riconosce ai partecipanti un ammontare unitario pro quota predeterminato pari al 0,5% del valore iniziale della quota (5 Euro), equivalente a 0,025 Euro per ogni quota. Considerate le modalità di distribuzione sopra descritte l’importo da distribuire potrà anche essere superiore al risultato di gestione del Fondo (variazione del valore della quota); in tal caso la distribuzione rappresenterà un rimborso parziale del valore delle quote anche se non comporterà comunque un rimborso automatico di un numero determinato di quote o frazioni di esse bensì una diminuzione del loro valore unitario; Il Fondo ha concluso il periodo di sottoscrizione in data 21 Giugno 2019 e pertanto la ripartizione del risultato di gestione fa riferimento alla data del 21 Maggio 2021. Il regolamento stabilisce inoltre che il giorno di quotazione ex cedola corrisponde al ventesimo giorno lavorativo del mese di Maggio ovvero, qualora in tale data, non sia prevista la valorizzazione delle quote, il giorno di valorizzazione immediatamente successivo. In data 28 Maggio 2021, quindi, il fondo ha distribuito la seconda cedola secondo i criteri sopra descritti. L’importo distribuito per ciascuna quota, pari ad Euro 0,025, è stato riconosciuto ai partecipanti su un totale di numero 42.024.299,535 quote in circolazione alla data del 27 Maggio 2021, per un controvalore totale di Euro 1.050.607,49. Il provento è stato posto in pagamento con data valuta 07 Giugno 2021. 7
Allegato n. 1 alla Parte I “ELENCO DEGLI INTERMEDIARI DISTRIBUTORI” Banche che operano tramite i propri sportelli Sede Legale ed Amministrativa Intesa San Paolo S.p.A. Sede Legale: p.zza San Carlo, 156 - Torino Intesa San Paolo Private Banking S.p.A. Sede Legale: Via Montebello, 18 - Milano BPER Banca S.p.A. Sede Legale: Via San Carlo, 8/20 - Modena IW Bank S.p.A. Piazzale F.lli Zavattari, 12 - Milano Banca Popolare Pugliese S.C.p.A Via L. Luzzatti, 8 73046 Matino (LE) Sim e Banche che operano tramite la propria rete di Sede Legale ed Amministrativa collocamento costituita da Promotori Finanziari abilitati all’offerta fuori sede: Intesa San Paolo S.p.A. Sede Legale: p.zza San Carlo, 156 - Torino Intesa San Paolo Private Banking S.p.A. Sede Legale: Via Montebello, 18 - Milano BPER Banca S.p.A. Sede Legale: Via San Carlo, 8/20 - Modena Banca Popolare Pugliese S.C.p.A Via L. Luzzatti, 8 73046 Matino (LE) IW Bank S.p.A. Piazzale Fratelli Zavattari, 12 – 20149 Milano Banche che operano mediante utilizzo di tecniche di Sede Legale ed Amministrativa comunicazione a distanza Intesa San Paolo S.p.A. Sede Legale: p.zza San Carlo, 156 - Torino Intesa San Paolo Private Banking S.p.A. Sede Legale: Via Montebello, 18 - Milano BPER Banca S.p.A. Sede Legale: Via San Carlo, 8/20 - Modena IW Bank S.p.A. Piazzale Fratelli Zavattari, 12 – 20149 Milano 8
EURIZON AM CEDOLA CERTA 2024 D (già PRAMERICA CEDOLA CERTA 2024 D) Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato Relazione al 21 Maggio 2021 Relazione degli Amministratori sulla gestione del Fondo Per quanto riguarda il commento sui mercati, i criteri di valutazione, la forma e i contenuti, si rimanda alla Relazione degli Amministratori ed alla nota illustrativa. Politica di gestione Nel corso della prima parte del 2021, per il mercato delle obbligazioni corporate è proseguita la fase di significativo restringimento degli spread, che, in aggregato, sono ritornati sui livelli precedenti lo scoppio della crisi pandemica. I progressi della campagna vaccinale e il conseguente graduale allentamento delle restrizioni hanno favorito una fase di rapida accelerazione dell’attività economica. Da un lato, le prospettive di ripresa hanno migliorato i fondamentali di credito delle imprese e ridotto notevolmente i tassi di default attesi; dall’altro, hanno determinato un graduale rialzo dei rendimenti risk free, sia in Europa che negli Stati Uniti. Queste dinamiche spiegano la notevole sovraperfomance, nella prima parte dell’anno, dei comparti High Yield/High Beta rispetto ai comparti Investment Grade /Low Beta. In tale contesto, la rotazione fra emittenti ha rappresentato l’attività principale e caratterizzante del fondo, con acquisti concentrati sul mercato primario e vendite che invece hanno riguardato emittenti ritenuti non più adatti alla strategia, per caratteristiche di rischio e/o di rendimento. Inoltre, la compressione degli spread ha offerto la possibilità di ridurre, nell’ambito di tale attività, l’esposizione verso gli emittenti con rating più basso e di aumentare invece l’esposizione verso emittenti più solidi, al fine di migliorare la qualità complessiva del portafoglio. L’attività di gestione ha avuto anche l’obiettivo di mantenere molto elevato il grado di diversificazione del portafoglio, al fine di minimizzarne il rischio idiosincratico. Nel periodo preso in considerazione, il rendimento e la duration del portafoglio sono rimasti coerenti con il profilo cedolare, commissionale e di vita residua del fondo. Motivazioni di eventuali performance negative Il fondo non ha evidenziato una performance assoluta negativa. Operatività su strumenti finanziari derivati Nel corso del periodo di riferimento sono stati utilizzati strumenti derivati per la copertura del rischio di cambio e/o per la copertura del rischio tasso. Linee strategiche e prospettiche La prosecuzione della fase di ripresa economica e il mantenimento di politiche monetarie accomodanti continuano a rappresentare elementi di supporto per il mercato delle obbligazioni corporate. Il perdurare di tali condizioni favorevoli offre la possibilità di proseguire con l’attività di miglioramento della qualità del portafoglio. 9
Eventi di particolare importanza Vedere paragrafo “Variazioni intervenute del Regolamento di Gestione” all’interno della Relazione degli Amministratori. Rapporti intrattenuti con altre società del Gruppo La SGR ha intrattenuto nel periodo rapporti con Unione di Banche Italiane Spa in qualità di controparte di mercato autorizzata all’operatività per conto dei portafogli gestiti. Canali distributivi Vedere “Elenco degli Intermediari distributori” all’interno della Relazione degli Amministratori. 10
Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Cedola Certa 2024 D Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Cedola Certa 2024 D SITUAZIONE PATRIMONIALE Situazione al Situazione a fine 21/05/2021 esercizio precedente ATTIVITA' In percentuale In percentuale Valore complessivo del totale Valore complessivo del totale attivita' attivita' A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 194.299.006 89,202 209.710.226 95,297 A1. Titoli di debito 194.299.006 89,202 209.710.226 95,297 A1.1 Titoli di Stato 1.103.740 0,507 1.107.333 0,503 A1.2 Altri 193.195.266 88,695 208.602.893 94,794 A2. Titoli di capitale A3. Parti di OICR B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI 619.200 0,281 B1. Titoli di debito 619.200 0,281 B2. Titoli di capitale B3. Parti di OICR C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' 17.814.146 8,179 2.977.155 1,353 F1. Liquidità disponible 17.814.146 8,179 2.954.093 1,342 F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare 6.000.724 2,755 5.825.476 2,648 F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare -6.000.724 -2,755 -5.802.414 -2,637 G. ALTRE ATTIVITA' 5.703.624 2,619 6.754.662 3,069 G1. Ratei attivi 2.313.143 1,062 2.832.790 1,287 G2. Risparmio d'imposta G3. Altre 3.390.481 1,557 3.921.872 1,782 TOTALE ATTIVITA' 217.816.776 100,000 220.061.243 100,000 11
Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Cedola Certa 2024 D Situazione al Situazione a fine 21/05/2021 esercizio precedente PASSIVITA' E NETTO Valore complessivo Valore complessivo H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 155.336 209.870 M1. Rimborsi richiesti e non regolati 155.336 209.870 M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' 119.961 145.426 N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 93.677 133.325 N2. Debiti di imposta N3. Altre 26.284 12.101 TOTALE PASSIVITA' 275.297 355.296 Valore complessivo netto del fondo (comparto) 217.541.479 219.705.947 Numero delle quote in circolazione 42.204.225,673 43.355.435,720 Valore unitario delle quote 5,154 5,068 Movimenti delle quote nel periodo Quote emesse Quote rimborsate 1.151.210,047 12
Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Cedola Certa 2024 D SEZIONE REDDITUALE Relazione al Relazione esercizio precedente 21/05/2021 A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito 2.673.932 6.584.465 A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale A1.3 Proventi su parti di OICR A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI A2.1 Titoli di debito 1.663.065 -3.029.850 A2.2 Titoli di capitale A2.3 Parti d'OICR A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE A3.1 Titoli di debito 678.579 -418.113 A3.2 Titoli di capitale A3.3 Parti d'OICR A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari quotati 5.015.576 3.136.502 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito 26.730 95.442 B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale B1.3 Proventi su parti di OICR B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI B2.1 Titoli di debito B2.2 Titoli di capitale B2.3 Parti d'OICR B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE B3.1 Titoli di debito 19.200 B3.2 Titoli di capitale B3.3 Parti d'OICR B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari non quotati 26.730 114.642 C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI NON DI COPERTURA C1. RISULTATI REALIZZATI C1.1 Su strumenti quotati C1.2 Su strumenti non quotati C2. RISULTATI NON REALIZZATI C2.1 Su strumenti quotati C2.2 Su strumenti non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI E1. OPERAZIONI DI COPERTURA E1.1 Risultati realizzati E1.2 Risultati non realizzati E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA E2.1 Risultati realizzati -316.211 98.762 E2.2 Risultati non realizzati -11.606 71.759 E3. LIQUIDITA' E3.1 Risultati realizzati 61.737 20.998 13
Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Cedola Certa 2024 D Relazione al Relazione esercizio precedente 21/05/2021 E3.2 Risultati non realizzati F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI Risultato lordo della gestione di portafoglio 4.776.226 3.442.663 G. ONERI FINANZIARI G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI -8.665 -10.563 G2. ALTRI ONERI FINANZIARI Risultato netto della gestione di portafoglio 4.767.561 3.432.100 H. ONERI DI GESTIONE H1. PROVVIGIONE DI GESTIONE SGR -537.408 -1.356.014 H2. COSTO DEL CALCOLO DEL VALORE DELLA QUOTA -22.605 -71.178 H3. COMMISSIONI DEPOSITARIO -21.741 -71.706 H4. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO -1.450 -1.360 H5. ALTRI ONERI DI GESTIONE -8.722 -25.223 H6. COMMISSIONI DI COLLOCAMENTO (cfr.TitV, Cap.1,SEZ.II,par.3.3.1) -432.383 -1.154.494 I. ALTRI RICAVI ED ONERI I1. INTERESSI ATTIVI SU DISPONIBILITA' LIQUIDE 20 3.290 I2. ALTRI RICAVI 324 51.287 I3. ALTRI ONERI -9.412 -16.766 Risultato della gestione prima delle imposte 3.734.184 789.936 L. IMPOSTE L1. IMPOSTA SOSTITUTIVA A CARICO DELL'ESERCIZIO L2. RISPARMIO DI IMPOSTA L3. ALTRE IMPOSTE Utile/perdita dell'esercizio 3.734.184 789.936 14
Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Cedola Certa 2024 D NOTA ILLUSTRATIVA Elenco strumenti finanziari L'elenco analitico degli strumenti finanziari detenuti dal Fondo prevede quanto meno i primi 50 (in ordine decrescente di controvalore) e comunque tutti quelli che superano lo 0,5 % delle attività del Fondo. TITOLO DIVISA QUANTITA' CONTROVALORE % SU TOTALE ATTIVITA' VW INTL FIN 4,625% 14-PERP EUR 1.500.000 1.687.485 0,775 BARCLAYS 2% 17-07.02.28 EUR 1.600.000 1.641.546 0,754 ING GROEP 2,5%(FRN) 17-15.02.29 EUR 1.500.000 1.580.894 0,726 SOGECAP SA 4,125%/FRN 14-PERP EUR 1.400.000 1.575.168 0,723 BNPP PARIBAS 4,032% 14-PERP EUR 1.400.000 1.573.295 0,722 CRDT AGR AS 4,25% 15-PERP EUR 1.400.000 1.543.462 0,709 AXA 3,941%(FRN) 14-PERP EUR 1.300.000 1.431.651 0,657 WEBUILD 5,875% 20-15.12.25 EUR 1.200.000 1.302.091 0,598 NEMEAN 7,375% 17-01.02.24 REGS GBP 1.100.000 1.291.468 0,593 UNIBAIL ROD 2,125% 18-PERP EUR 1.300.000 1.266.444 0,581 GENERALI FI 4,596% 14-PERP REGS EUR 1.100.000 1.215.500 0,558 SANPAOLO VI 4,75%/FRN 14-PERP EUR 1.100.000 1.196.250 0,549 UNICREDIT 4,875% 19-20.02.29 EUR 1.100.000 1.191.863 0,547 SANTANDER I 2,5% 15-18.03.25 EUR 1.100.000 1.181.919 0,543 CIR FIN INT 4,75% 19-22.05.25 EUR 1.200.000 1.176.257 0,540 STELLANTI 2% 17-23.03.24 REGS EUR 1.100.000 1.157.724 0,532 NATWEST GR 2% 18-04.03.25 EUR 1.100.000 1.156.430 0,531 BANFF MERGE 8,375% 18-01.09.26 EUR 1.100.000 1.153.040 0,529 INTER GAME 3,5% 18-15.07.24 EUR 1.100.000 1.152.250 0,529 GAZ CAP 2,5% 18-21.03.26 EUR 1.100.000 1.140.044 0,523 LLOYDS BK 1,75% 18-07.09.28 EUR 1.100.000 1.136.654 0,522 SCOR SE 3,875% 14-PERP EUR 1.000.000 1.130.000 0,519 ATLIM 1,875% 17-13.07.27 EUR 1.100.000 1.126.752 0,517 ABERTIS FIN 3,248% 20-PERP EUR 1.100.000 1.124.750 0,516 HEIMSTADEN 4,25% 21-09.03.26 EUR 1.100.000 1.123.899 0,516 GAZPROM PJS 3,897% 20-PERP EUR 1.100.000 1.122.770 0,515 INTESA SAN 3,928% 14-15.09.26 EUR 1.000.000 1.114.248 0,512 COMZBK 4% 16-23.03.26 EUR 1.000.000 1.110.680 0,510 DEUT LUFTH 2,875% 21-11.02.25 EUR 1.100.000 1.107.964 0,509 ING GROUP 1,0% 19-13.11.30 EUR 1.100.000 1.104.882 0,507 BUNDESOBL 0% 19-10.12.21 EUR 1.100.000 1.103.740 0,507 AVIVA 3,875% 14-03.07.44 EUR 1.000.000 1.103.590 0,507 KIRK BEAUTY 6,0% 08.04.26 REGS EUR 1.100.000 1.101.991 0,506 CNP ASSUR 4% 14-PERP EUR 1.000.000 1.100.000 0,505 STD CHART 3,125% 14-19.11.24 REGS EUR 1.000.000 1.099.700 0,505 VERISURE 3,25% 21-15.02.27 EUR 1.100.000 1.098.691 0,504 DELTA LLOYD 4,375% 14-PERP EUR 1.000.000 1.095.150 0,503 CONS AIR GP 2,75% 21-25.03.25 EUR 1.100.000 1.093.290 0,502 RCI BANQUE 2,625% 19-18.02.30 EUR 1.100.000 1.091.072 0,501 FASTIGHETS 2,873% 21-02.06.81 EUR 1.100.000 1.090.995 0,501 TELEFONICA 4,375% 19-PERP EUR 1.000.000 1.076.310 0,494 BANKIA 3,75% 19-15.02.29 REGS EUR 1.000.000 1.074.852 0,493 ROLLS ROYCE 4,625% 20-16.02.26 EUR 1.000.000 1.073.780 0,493 ALLIANZ SE 2,241% 15-07.07.45 EUR 1.000.000 1.066.538 0,490 ACCOR 2,625% 19-PERP EUR 1.100.000 1.059.386 0,486 DOBANK 5,0% 20-04.08.25 EUR 1.000.000 1.056.400 0,485 15
Società di Gestione del Risparmio : Pramerica SGR S.p.A. Pramerica Cedola Certa 2024 D TITOLO DIVISA QUANTITA' CONTROVALORE % SU TOTALE ATTIVITA' ASR MEDIA 5,125% 01.08.24/POOL EUR 1.100.000 1.053.850 0,484 GAS NAT FEN 3,375% 15-29.12.49 EUR 1.000.000 1.053.750 0,484 IN JUSTITIA 4,875% 20-15.08.25 REGS EUR 1.000.000 1.046.704 0,481 GAMMA BIDCO 6,25% 20-15.07.25 EUR 1.000.000 1.046.260 0,480 16
Criteri di valutazione I principi contabili più significativi utilizzati dalla società di gestione nella predisposizione della Relazione di Gestione infrannuale del Fondo sono qui sintetizzati. Essi sono coerenti con quelli utilizzati nel corso dell’esercizio per la predisposizione dei prospetti giornalieri di calcolo del valore della quota e delle Relazioni Semestrale e Annuale ed analoghi a quelli del precedente periodo e tengono conto delle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con il Provvedimento del 19 Gennaio 2015 e successive modifiche. a) registrazione delle operazioni • le compravendite di strumenti finanziari sono contabilizzate nel portafoglio del fondo sulla base della data di effettuazione delle operazioni; • le sottoscrizioni di strumenti finanziari di nuova emissione vengono registrate nel portafoglio del fondo alla data di attribuzione; • gli interessi, gli altri proventi ed oneri a carico del fondo sono registrati secondo il principio della competenza temporale, mediante rilevazione di ratei e risconti attivi e passivi; agli interessi ed ai proventi viene applicata, quando dovuta, la relativa ritenuta d’imposta; • le sottoscrizioni ed i rimborsi delle quote sono rilevate a norma del regolamento del fondo e secondo il principio della competenza temporale; • i dividendi sono contabilizzati il giorno di quotazione “ex–date” (data di stacco del dividendo) del relativo titolo, al netto della eventuale ritenuta d’imposta quando applicabile; • le operazioni di “pronti contro termine” ed assimilabili sono contabilizzate alla data di effettuazione delle stesse e non influiscono sulla posizione netta in titoli. La differenza tra i prezzi “a pronti” e quelli “a termine” è quotidianamente distribuita, proporzionalmente al tempo trascorso, lungo tutta la durata del contratto; • le operazioni di acquisto e vendita di contratti futures vengono registrate evidenziando giornalmente nella Sezione Reddituale i margini di variazione (positivi o negativi) con contropartita la liquidità a scadenza del Fondo; • il costo medio di acquisto degli strumenti finanziari è determinato dal valore di libro degli stessi alla fine dell’esercizio precedente, modificato dai costi degli acquisti effettuati nel periodo e da altre eventuali operazioni societarie (ad es.stock dividend e bonus issue); • il cambio medio degli strumenti finanziari è determinato dal valore del cambio corrente alla fine del periodo precedente, modificato dal cambio degli acquisti effettuati nel periodo; • gli utili e le perdite da realizzi su strumenti finanziari risultano dalla differenza tra il costo medio di acquisto ed i prezzi di vendita relativi alle cessioni poste in essere; • gli utili e le perdite da realizzi su cambi per operazioni su strumenti finanziari sono originati dalla differenza tra il cambio medio di acquisto ed il cambio corrente alla data dell’operazione; • gli utili e le perdite su negoziazioni finalizzate al regolamento delle compravendite di titoli denominati in divise estere sono originati dalla differenza fra il controvalore della divisa convertito al cambio medio di acquisto ed il controvalore della divisa effettivamente negoziata; • gli utili e le perdite da realizzi sulle operazioni a termine in valuta sono determinati quale differenza tra il cambio a termine del contratto di copertura ed il cambio corrente del giorno di chiusura dell’operazione; • le plusvalenze e le minusvalenze su strumenti finanziari sono originate dalla differenza tra il costo medio di acquisto degli strumenti finanziari ed il valore corrente degli stessi; • le plusvalenze e le minusvalenze su cambi per operazioni in strumenti finanziari sono originate dalla differenza tra il cambio medio di acquisto ed il cambio corrente; • le plusvalenze e le minusvalenze sulle operazioni a termine in valuta sono determinate in base alla differenza tra il cambio a termine negoziato alla data dell’operazione ed il cambio a 17
termine corrente per scadenze corrispondenti a quelle delle operazioni oggetto di valutazione; b) valutazione degli strumenti finanziari La valutazione degli strumenti finanziari e’ determinata secondo i criteri stabiliti dalla Banca d’Italia, sentita la Consob, ai sensi del Regolamento di Vigilanza dell’19 gennaio 2015 e successive modifiche. • Gli strumenti finanziari azionari italiani quotati sono valutati al prezzo di riferimento (prezzo medio ponderato riferito all’ultimo dieci per cento delle quantità trattate) della Borsa Italiana; • gli strumenti finanziari azionari esteri quotati sono valutati sulla base dei prezzi di chiusura reperiti nel mercato di negoziazione; i prezzi espressi in divise estere non appartenenti all’area Euro vengono convertiti sulla base dei tassi di cambio correnti alla data di riferimento della valutazione, rilevati giornalmente dalla WM Company sulla base delle quotazioni disponibili sui mercati di Londra alle 4 p.m. (ora di Londra); • gli strumenti finanziari azionari italiani ed esteri in attesa di quotazione sono valutati fino al giorno della negoziazione sul mercato ufficiale al costo di acquisizione “salvo che vengano forniti dai providers utilizzati prezzi ritenuti come significativi”; • per tutti i titoli di stato e obbligazionari la fonte primaria di quotazione è costituita dal sistema degli indici ICE Data Services Bid: • le quote o azioni di altri OICR sono valutate sulla base dell’ultimo valore reso noto al pubblico, eventualmente rettificato secondo le indicazioni del Regolamento Banca d’Italia del 19 gennaio 2015 e successive modifiche; • gli strumenti finanziari derivati quotati sono valutati in base al prezzo di chiusura rilevato sul mercato di trattazione; • per gli strumenti finanziari derivati non quotati (c.d. OTC) si seguono le indicazioni dettate dal Regolamento Banca d’Italia del 19 gennaio 2015 e successive modifiche; • nel caso di strumenti finanziari quotati su più mercati, si fa riferimento al mercato nel quale le quotazioni hanno maggiore significatività; • i titoli “strutturati” – ove presenti – sono valutati in base ai prezzi operativi forniti da primari market makers o da controparti qualificate; ove non disponibili, viene effettuata una valutazione che tenga conto in modo distinto di tutte le singole componenti in cui essi possono essere scomposti; • gli strumenti finanziari ammessi alla quotazione su un mercato regolamentato che non presentano prezzi significativi in relazione ai volumi ed alla frequenza degli scambi vengono valutati secondo le indicazioni dettate dal Regolamento Banca d’Italia dell’19 gennaio 2015 e successive modifiche; • gli strumenti finanziari non quotati sono valutati in base al principio del presunto valore di realizzo, individuato su una ampia base di elementi di informazione, con riferimento alla peculiarità dei titoli, alla situazione patrimoniale e reddituale degli emittenti, nonché alla generale situazione di mercato; allo scopo sono utilizzati, quando necessari, i prezzi forniti da primari market makers o da controparti qualificate; • i criteri adottati per individuare gli strumenti finanziari, che pur risultando ammessi alla negoziazione su un mercato regolamentato sono ricondotti tra i titoli non quotati, sono i seguenti: sospensione del titolo dalla negoziazione da oltre tre mesi; volumi poco rilevanti o prezzo di chiusura identico per piu’ di 20 giorni di borsa aperta per i titoli azionari; volumi poco rilevanti o prezzo di chiusura identico per piu’ di 20 giorni di borsa aperta per i titoli obbligazionari, a fronte di una vita residua superiore a 3 mesi; sia trascorso un anno dall’emissione senza che gli stessi siano stati ammessi alla negoziazione. 18
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