PNRR: UNA POSSIBILITA' DA NON SPRECARE - Dott. Emanuele Ciotti - Presidente CARD Emilia Romagna-Direttore Sanitario AUSL Ferrara Dott.ssa Roberta ...

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PNRR:
              UNA POSSIBILITA’
             DA NON SPRECARE
Dott. Emanuele Ciotti – Presidente CARD Emilia Romagna-Direttore Sanitario AUSL Ferrara
   Dott.ssa Roberta Ridolfi – Medico in formazione specialistica UNIBO – AUSL Ferrara
PNRR: UNA POSSIBILITA' DA NON SPRECARE - Dott. Emanuele Ciotti - Presidente CARD Emilia Romagna-Direttore Sanitario AUSL Ferrara Dott.ssa Roberta ...
CONTENUTI
1. PNRR→ Missione 6

2. Le Case della Comunità in Emilia Romagna e il Progetto RiskER
    →Investimento 1.1: Case della Comunità e presa in carico della persona

3. Il Progetto CCM della RER sull’uso del telemonitoraggio e l’Infermiere di famiglia e di comunità
      →Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina

4. Gli OsCo in Emilia Romagna
    →Investimento 1.3: Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture
    (Ospedali di Comunità)

5. E la governance?
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PNRR: LE 6 MISSIONI
                           La missione 6 mira ad allineare i
                           servizi ai bisogni di cura dei
                           pazienti in ogni area del Paese:
                           ➢miglioramento delle dotazioni
                             infrastrutturali e tecnologiche
                           ➢promozione di ricerca e
                             innovazione
                           ➢sviluppo di competenze
                             tecnico-professionali, digitali
                             e manageriali del personale.

PNRR_0.pdf (governo.it)
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PNRR_0.pdf (governo.it)
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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) - Ministero
dell'Economia e delle Finanze (mef.gov.it)
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CONTENUTI
1. PNRR→ Missione 6

2. Le Case della Comunità in Emilia Romagna e il Progetto RiskER
    →Investimento 1.1: Case della Comunità e presa in carico della persona

3. Il Progetto CCM della RER sull’uso del telemonitoraggio e l’Infermiere di famiglia e di comunità
      →Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina

4. Gli OsCo in Emilia Romagna
    →Investimento 1.3: Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture
    (Ospedali di Comunità)

5. E la governance?
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La rete degli sportelli territoriali
delle Case della Comunità in Emilia Romagna

             126 Case della Comunità
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LA CASA DELLA COMUNITA’ – EMILIA ROMAGNA
                                       L’evoluzione
• La Casa della Comunità nasce dall’idea          DGR n°427/2009: linee di indirizzo regionali
  forte che i cittadini possano avere una sede    di attuazione del Piano Sociale e Sanitario
  territoriale di riferimento alla quale          2008-2010 per l’ulteriore qualificazione
  rivolgersi, che rappresenti una certezza di     delle cure primarie attraverso lo sviluppo
                                                  delle professioni sanitarie assistenziali
  risposta concreta, competente e adeguata
  ai diversi bisogni di salute e di assistenza.    DGR n. 291/2010: linee di indirizzo per la
                                                  realizzazione e l’organizzazione funzionale
                                                  delle Case della Salute
• La presenza di strutture di riferimento certe
  per i cittadini, equamente diffuse nel          DGR 2128/2016: Case della Salute:
  territorio regionale, che garantiscano          indicazioni regionali per il coordinamento e
  l’accoglienza, la presa in carico e la          lo sviluppo delle comunità di professionisti e
  continuità dell’assistenza, rappresenta         della medicina d’iniziativa
  l’innovazione sostenibile.
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L’impatto delle Case della Comunità
                   sul territorio nel decennio 2009-2019
    Studio dell’Agenzia sanitaria e sociale che analizza 88 strutture operative da almeno 9
         mesi in Emilia-Romagna al 31 dicembre 2018 in comuni non capoluogo di
     provincia e 16 strutture in cinque città capoluogo: Parma, Reggio-Emilia, Bologna,
                                       Ferrara e Ravenna.

   Dove c'è la Casa della Comunità:
   • -16,1% accessi al Pronto soccorso per cause che non richiedono un intervento urgente;
     -25,7% quando il medico di medicina generale opera al loro interno.
   • -2,4% dei ricoveri ospedalieri per le patologie che possono essere curate a livello
     ambulatoriale, come diabete, scompenso cardiaco, broncopneumopatia cronica
     ostruttiva, polmonite batterica.
   • +9,5% di assistenza domiciliare al paziente, sia infermieristica che medica.

Case della Salute — Salute (regione.emilia-romagna.it)
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PROGETTO RISK-ER
        INTESA TRA AZIENDA USL D BOLOGNA E RAPPRESENTANZE SINDACALI DEI MEDICI DI MEDICINA
                             GENERALE per gli anni 2018-2019 (ADDENDUM)

                                       ASSISTENZA AI PAZIENTI FRAGILI
                                       (Progetto sperimentale fragilità)
Riguarda gli assistiti a rischio alto e molto alto di fragilità
(rischio di ospedalizzazione o morte entro anno) per
condizioni croniche suscettibili di cure                           La regione E.R ha sviluppato un modello
                                                                   predittivo basato su dati amministrativi
Obiettivo : migliorare gli esiti di salute, l’esperienza di cura   regionali opportunamente linkati che ha
dei pazienti e la sostenibilità del sistema                        incluso tutta la popolazione residente > 14
                                                                   anni e utilizzato come variabile di esito tutti
I pazienti sono identificati sul profilo di rischio regionale      i ricoveri ospedalieri o i decessi per
Risker, integrati con le informazioni del MMG, al fine di          problemi potenzialmente evitabili.
selezionare un elenco omogeneo e su basi oggettive,
immediatamente fruibile dai professionisti coinvolti

→Costruzione di un PAI condiviso tra le varie figure
professionali del team (sanitarie e sociali)
PROGETTO RISK-ER
Valutazione dell’impatto di programmi innovativi di MEDICINA DI
   INIZIATIVA implementati dall’AUSL di Bologna nel biennio 2018-2019
STUDIO DI COORTE APPAIATO:
                                     soggetti fragili (n=257), “a rischio alto o molto alto” di ospedalizzazione e/o
                                     decesso (RiskER), per i quali è stato compilato un PAI
                                     coorte di controllo selezionata sulla base di specifiche caratteristiche
OBIETTIVI
1. Valutare la qualità dell’assistenza della popolazione→ indicatori correlati con l’attività di cura del sistema
    sanitario integrato con i servizi territoriali e la presa in carico degli assistiti fragili.
2. Valutare la qualità dei servizi socio-sanitari e assistenziali erogati, indagando bisogni di salute e percezione
    della loro esperienza di presa in carico, cura e assistenza → intervista semi-strutturata
RISULTATI
1. l’attivazione di percorsi di ADI è significativamente maggiore negli esposti → effettivo aumento della presa
   in carico di pazienti fragili nell’ambito della domiciliarità.
2. maggiori bisogni emersi: senso di solitudine, di abbandono e scarsa autonomia fisica, soprattutto in
   assenza di una rete familiare o sociale di supporto.
 →Sviluppo di un modello di Sanità capace di rispondere ai bisogni di salute in modo efficace e personalizzato
 mediante la collaborazione tra diverse figure professionali, nell’ottica dell’equità di fruibilità dei servizi
 assistenziali.                                  Studio in fase di pubblicazione su Sistema salute
M6C1 - Investimento 1.1:
  CASE DELLA COMUNITÀ E PRESA IN CARICO DELLA PERSONA
     ➢Realizzazione Case della Comunità → PUA, punto prelievi, strumentazione
                                              polispecialistica, struttura informatica,
                                              servizi sociali

     ➢OBIETTIVO: attivazione di 1.350 Case della Comunità entro metà 2026
     ➢Risorse totali 2 miliardi→ ipotesi risorse RER con suddivisione per quota capitaria:
      135 milioni
     ➢Definizione di uno strumento di programmazione negoziata fra Ministero della
      Salute – Regioni e altri enti interessati→ entro primo trimestre 2022

     Case della Comunità da realizzare in RER con fondo PNRR: 95 (dato non
     ancora confermato)

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CONTENUTI
1. PNRR→ Missione 6

2. Le Case della Comunità in Emilia Romagna e il Progetto RiskER
    →Investimento 1.1: Case della Comunità e presa in carico della persona

3. Il Progetto CCM della RER sull’uso del telemonitoraggio e l’Infermiere di famiglia e comunità
      →Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina

4. Gli OsCo in Emilia Romagna
    →Investimento 1.3: Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue
    strutture (Ospedali di Comunità)

5. E la governance?
M6C1 - Investimento 1.2:
  CASA COME PRIMO LUOGO DI CURA E TELEMEDICINA

                                  TELEMEDICINA

➢ Telemedicina provinciale per assistenza domiciliare e di prossimità:
o Telemedicina per avvicinare Specialista Ospedaliero/Paziente
o Telemedicina per avvicinare Specialista Ospedaliero/Specialista Territorio
o Telemedicina Specialista Ospedaliero/Specialista Territorio/Paziente

➢ I progetti di telemedicina presentano linee fortemente integrate con le
  tecnologie

PNRR_0.pdf (governo.it)
RICONOSCIMENTO FORMALE
DEI SERVIZI DI TELEMEDICINA IN RER

              deliberazione di Giunta regionale n. 1227 del 2 agosto 2021
   “Indicazioni in merito all'erogazione di servizi di telemedicina nelle strutture del
     Servizio Sanitario Regionale, in applicazione all'Accordo Stato-Regioni del 17
dicembre 2020 "indicazioni nazionali per l'erogazione di prestazioni in telemedicinaʺ

→Approvazione del documento “Indicazioni Regionali per l’erogazione di prestazioni
                              in telemedicina”
IL PROGETTO REGIONALE CCM
                                    SULL'USO DEL TELEMONITORAGGIO

• Sede: Case della Comunità in aree interne                               OBIETTIVI
• Team multidisciplinare: infermiere dell’          Sviluppare e introdurre:
  ambulatorio cronicità, MMG, specialisti di        1. un modello organizzativo e funzionale per la
  riferimento, assistente sociale.
                                                    gestione dei pazienti complessi con patologie
                                                    croniche che si avvalga delle equipe multidisciplinari
• Popolazione target: pazienti alto/molto alto      della Casa della Salute
  rischio di ospedalizzazione, presenti delle       2. un servizio di telemonitoraggio che consenta il
  liste di stratificazione del rischio RiskER con
  SCOMPENSO CARDIACO e/o BPCO e/o                   trasferimento dati dal domicilio alla Casa della Salute e
  DIABETE MELLITO                                   dalla Casa della Salute agli specialisti/ospedali di
                                                    riferimento
→ Arruolamento di 3 pazienti per ciascuna
  Casa della Salute

           Progetto regionale Telemedicina
           Linee di indirizzo operative
IL PROGETTO REGIONALE CCM
                                  SULL’USO DEL TELEMONITORAGGIO
  • Dispositivi forniti a ciascun paziente
                                                • Monitoraggio pazienti: in base ai tempi previsti
                                                  dal PAI l’infermiere monitora FC, SpO2, PA, peso,
                                                  attività fisica, ECG.
                                                • Se il sistema registra un’alterazione dei valori,
                                                  genera un ALERT
                                                • L’infermiere informa l’MMG per le valutazioni
                                                  del caso
                                                • Teleconsulto con specialista/ospedale in caso di
                                                  necessità

                                                • Raccolta dati del paziente: integrazione
                                                  fra i sistemi di raccolta già in uso (info
                                                  sociosanitarie, comorbidità, info cliniche, ecc. raccolte
                                                  all’arruolamento; accessi in PS, ospedalizzazioni,
                                                  teleconsulti, ecc. raccolti durante il follow-up) con
Progetto regionale Telemedicina
                                                  informazioni rilevate dai devices di
Linee di indirizzo operative                      telemonitoraggio.
L’INFERMIERE DI FAMIGLIA E DI COMUNITÀ
➢nuova figura professionale in risposta ai bisogni socio-sanitari
 emergenti: funzione integrata e aggiunta agli interventi ADI
➢promuove modelli di prossimità e di proattività
➢bacino di utenza definito, coerente con le condizioni geografiche e
 demografiche del territorio di riferimento
➢condivide in modalità strutturate lo stesso bacino di utenti con gli altri
 professionisti, in particolare MMG e PLS, al fine di creare una vera
 equipe multiprofessionale di unico riferimento per la popolazione
 assistita

AIFeC -Aprile 2019
M6C1 - Investimento 1.2:
Centrale Operativa Territoriale COT, CASA COME PRIMO LUOGO DI
CURA E TELEMEDICINA

Identificazione modello condiviso ASSISTENZA DOMICILIARE
                          Coordinare Ass. Domiciliare e altri servizi
   10% assistenza                                 Progetti di telemedicina
 domiciliare > 65anni
                          45 Centrali Operative Integrazione con FSE
                               Territoriali
                                                Piattaforme di
                                                «telemedicina»

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CONTENUTI

1. PNRR→ Missione 6

2. Le Case della Comunità in Emilia Romagna e il Progetto RiskER
    →Investimento 1.1: Case della Comunità e presa in carico della persona

3. Il Progetto CCM della RER sull’uso del telemonitoraggio e l’Infermiere di famiglia e di comunità
      →Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina

4. Gli OsCo in Emilia Romagna
    →Investimento 1.3: Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture
    (Ospedali di Comunità)

5. E la governance?
26 OSPEDALI DI COMUNITÀ IN RER
    Regione Emilia-Romagna – Commissione salute – Area assistenza territoriale, su dati trasmessi dalle Regioni

                               NORMATIVA IN EMILIA ROMAGNA

➢ DGR 284/2013: ridefinizione dei servizi territoriali e della rete
  ospedaliera→ istituzione degli OsCo.

➢ Le Delibere di Giunta 221\2015 e 2040\2015: l’assistenza viene erogata
  utilizzando i letti intermedi territoriali sanitari a gestione infermieristica e
  organizzati per moduli assistenziali (15-20 posti letto). L’assistenza
  medica è assicurata da MMG o da PLS o da medici dipendenti del SSN.

➢ Nel 2013 istituzione del flusso informativo regionale SIRCO (Sistema
  Informativo Regionale Ospedali di Comunità), per il monitoraggio
  dell’attività assistenziale erogata dagli OsCo.
Case della salute ed Ospedali di comunità: i presidi delle cure intermedie. Mappatura sul territorio e normativa nazionale e regionale
n. 144 1° marzo 2021
M6C1 - Investimento 1.3: RAFFORZAMENTO DELL’ASSISTENZA SANITARIA
  INTERMEDIA E DELLE SUE STRUTTURE (OSPEDALI DI COMUNITÀ)

                                                     ricovero breve, interventi sanitari di
       ➢Attivazione dell’Ospedale di Comunità → media/bassa intensità clinica, degenza
                                                     di breve durata, 20-40 posti letto.
       ➢OBIETTIVO: attivazione di 400 Ospedali di Comunità entro metà 2026

       ➢Risorse totali: 1 miliardo → ipotesi risorse RER con suddivisione per quota
        capitaria 67,5 milioni

          Ospedali di Comunità da realizzare in RER con fondo PNRR→ 28

PNRR_0.pdf (governo.it)
CONTENUTI

1. PNRR→ Missione 6

2. Le Case della Comunità in Emilia Romagna e il Progetto RiskER
    →Investimento 1.1: Case della Comunità e presa in carico della persona

3. Il Progetto CCM della RER sull’uso del telemonitoraggio e l’Infermiere di famiglia e di comunità
      →Investimento 1.2: Casa come primo luogo di cura e telemedicina

4. Gli OsCo in Emilia Romagna
    →Investimento 1.3: Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture
    (Ospedali di Comunità)

5. E la governance?
E LA GOVERNANCE?
     PROPOSTE REGIONALI PER LA RIFORMA DELLA MEDICINA TERRITORIALE
Necessità di superare l’attuale rapporto di convenzionamento tra i vari SSR e i MMG/PLS in favore di un
modello che richiami regole chiare e attività esigibili, con sistemi di monitoraggio e remunerazione legati ai
risultati di salute e alle attività svolte.
              4 IPOTESI                                                      ELEMENTI DA GARANTIRE
1.   Dipendenza                               ▪ Obbligo di partecipazione a forme organizzate

2.   Forma di Accreditamento da               ▪ Fornitura di prestazioni programmate dalla Regione e dall’Azienda Sanitaria
     realizzare con modifica sostanziale      ▪ Indicatori di garanzia di presa in carico (accountability)
     di ACN
                                              ▪ Assistenza domiciliare parte integrante dell’attività
3.   Forma di Accreditamento e                ▪ Superamento del pagamento di PIPP e della remunerazione dei singoli interventi domiciliari
     Accordi (tipo Privato-Accreditato)
                                              ▪ Obbligo di inserimento nelle strutture del PNRR
4.   Doppio canale: Dipendenza e
     Accreditamento da realizzare con         ▪ Ridefinizione della Continuità Assistenziale (ex Medico di Guardia)
     modifica sostanziale di ACN              ▪ Presenza e ruolo Infermiere di Comunità

                      Necessaria rapida revisione del CFSMG per sopperire alla mancanza di MMG:
          tirocinio professionalizzante e inserimento dal 3° anno in Medicina Associata con max 1.000 assistiti
PROPOSTE REGIONALI PER LA RIFORMA DELLA MEDICINA TERRITORIALE
                1) DIPENDENZA                               2)    ACCREDITAMENTO CON MODIFICA ACN
Vantaggi                                             Vantaggi
▪ Modello organizzativo omogeneo a livello           ▪ ACN «più snello»
  nazionale                                          Criticità
▪ Garanzia di inserimento dei MMG nelle strutture    Necessaria definizione di criteri di autorizzazione e
  definite anche dal PNRR:                           accreditamento per un nuovo ACN che vadano a
  CdC, OSCO, COT                                     declinare:
Criticità                                            ▪ Obbligo di partecipazione a forme organizzate della
                                                        medicina generale e adesione ai sistemi informatici
▪ Necessaria normativa nazionale per inquadrare i       regionali/nazionali
  MMG come dipendenti anche senza                    ▪ Instaurazione del rapporto convenzionale
  specializzazione
                                                     ▪ Ridefinizione del servizio di Continuità Assistenziale (ex
▪ Specificare equipollenze tra alcune specialità e      Guardia Medica)
  attestato CFSMG
                                                     ▪ Ridefinizione del sistema di remunerazione
▪ Programmazione in vista di un necessario
  aumento di organico                                ▪ Riduzione dei tre livelli di contrattazione a due
▪ Situazione previdenziale (ENPAM vs INPS)           Necessario elevato livello di condivisione con le
                                                     rappresentanze dei MMG
PROPOSTE REGIONALI PER LA RIFORMA DELLA MEDICINA TERRITORIALE
        3) ACCREDITAMENTO E ACCORDI                              4)      DOPPIO CANALE:
           (TIPO PRIVATO-ACCREDITATO)                          DIPENDENZA E ACCREDITAMENTO CON
Vantaggi                                                                 MODIFICA ACN
▪ Sistema flessibile che stimola la tendenza a
  elevare la qualità del servizio                    Vantaggi
▪ Spinta verso forme organizzative più adeguate      ▪ Risoluzione graduale delle attuali criticità
  alle singole realtà (aree periferiche «più
  appetibili»)
                                                     ▪ Possibilità di essere introdotto insieme
Criticità
                                                       alle norme sulla riforma dell’assistenza
Necessaria normativa nazionale per:
                                                       territoriale legate al PNRR, possibile
▪ Erogazione della MG e PLS esclusivamente in          veicolo per apportare le modifiche
  forma associata
▪ Costituzione di soggetti giuridici accreditabili     necessarie (incluso decreto Balduzzi)
  (MMG/PLS + altri professionisti sanitari)
                                                     Criticità
▪ Programmazione regionale per l’affidamento di
  aree distrettuali a questi soggetti                Medesime criticità dei modelli 1) e 2)
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