Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione - (P.T.P.C.)
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Azienda pubblica di Servizi alla Persona CASA DI RIPOSO MOSCA RESIDENZA PROTETTA PER ANZIANI GUBBIO Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.) 2020 - 2022 Predisposto dal Responsabile per la Prevenzione della Corruzione, Dott.ssa Laura Marinelli. Adottato in data 02.07.2015 con deliberazione n.19 del Consiglio di Amministrazione. Aggiornato in data 16.02.2017 con deliberazione n. 4 del Consiglio di Amministrazione. Aggiornato in data 31.01.2018 con deliberazione n. 5 del Consiglio di Amministrazione. Aggiornato in data 30.01.2019 con deliberazione n. 3 del Consiglio di Amministrazione Aggiornato in data 29.01.2020 con deliberazione n. 1 del Consiglio di Amministrazione Pubblicato sul sito internet www.casadiriposomosca.com nella sezione “Amministrazione trasparente”. P a g . 1 | 60
Sommario OGGETTO E FINALITA’..................................................................................................................................................... 4 ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO .................................................................................................................................. 4 ANALISI DEL CONTESTO INTERNO .................................................................................................................................. 8 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE E DELLE ATTIVITÀ CON RISCHIO DI CORRUZIONE ...................................................... 12 INTERVENTI E MISURE DI PREVENZIONE E CONTRASTO .............................................................................................. 18 MISURE GENERALI E SPECIFICHE.............................................................................................................................. 18 SCHEDA MISURA M01: Adempimenti relativi alla trasparenza .......................................................................... 19 SCHEDA MISURA M02: Codici di comportamento ............................................................................................... 20 SCHEDA MISURA M03: Informatizzazione dei processi ....................................................................................... 21 SCHEDA MISURA M04: Accesso telematico a dati, documenti e procedimenti ................................................. 22 SCHEDA MISURA M05: Monitoraggio dei tempi procedimentali........................................................................ 23 SCHEDA MISURA M06: Monitoraggio dei comportamenti in caso di conflitto di interessi ............................... 24 SCHEDA MISURA M07: Meccanismi di controllo nella formazione delle decisioni dei procedimenti a rischio 25 SCHEDA MISURA M08: Inconferibilita’ – incompatibilita’ di incarichi dirigenziali, amministrativi di vertice ... 26 SCHEDA MISURA M09: Incarichi d’ufficio, attivita’ ed incarichi extraistituzionali vietati ai dipendenti ........... 27 SCHEDA MISURA M10: Formazione di commissioni, assegnazioni agli uffici..................................................... 28 SCHEDA MISURA M11: Attivita’ successiva alla cessazione del rapporto di lavoro (pantouflage – revolving doors) .................................................................................................................................................................... 29 SCHEDA MISURA M12: Whistleblowing ............................................................................................................... 30 SCHEDA MISURA M13: Patti di integrita’ ............................................................................................................. 32 SCHEDA MISURA M14 (A e B): Formazione .......................................................................................................... 33 SCHEDA MISURA M15: Rotazione del personale addetto alle aree di rischio di corruzione ......................... 34 SCHEDA MISURA M16: Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la societa’ civile .......................................... 35 SCHEDA MISURA M17: Regolamenti e procedure ............................................................................................... 36 SCHEDA MISURA M18: Condivisione ............................................................................................................... - 37 - SCHEDA MISURA M19: Regolamentazione gestione liste di attesa................................................................ - 38 - SCHEDA MISURA M20: Regolamentazione gestione attivita’ conseguenti al decesso .................................. - 38 - ALLEGATO B) PROGRAMMA TRIENNALE 2020 -2022 PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITA’ ..................................... 48 ALLEGATO C) TABELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO ................................................................................................................ 52 ALLEGATO D) MODELLO PER LA SEGNALAZIONE DI CONDOTTE ILLECITE (C.D.WHISTLEBLOWER) ......................... 55 ALLEGATO E) - MODELLO PER L’ACCESSO CIVICO ........................................................................................................ 57 ALLEGATO F) - MODELLO PER L’ACCESSO GENERALIZZATO ......................................................................................... 58 P a g . 2 | 60
ALLEGATO G) - MODELLO PER L’ACCESSO DOCUMENTALE ......................................................................................... 59 P a g . 3 | 60
Premessa OGGETTO E FINALITA’ Ai sensi della Legge 190/2012 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione l’Azienda pubblica di Servizi alla Persona (A.S.P.) “Casa di Riposo Mosca”, adotta un piano triennale di prevenzione della corruzione con la finalità di disciplinare l’attuazione del complesso degli interventi organizzativi disposti dall’Ente per prevenire il rischio della corruzione e dell’illegalità. PROCESSO DI ADOZIONE DEL P.T.P.C. Il presente Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C) viene redatto secondo le indicazioni della Legge n. 190/2012 ed il comunicato del Presidente A.N.A.C. del 10 aprile 2015. Il Piano è stato aggiornato secondo le disposizioni: • del Piano Nazionale Anticorruzione 2015 (approvato dall’ANAC con determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015); • del Piano Nazionale Anticorruzione 2016 (approvato dall’ANAC con determinazione n. 831 del 3 Agosto 2016); • del Piano Nazionale Anticorruzione 2017 (approvato dall’ANAC con determinazione n. 1208 del 22 Novembre 2017); • del Piano Nazionale Anticorruzione 2018 (approvato dall’ANAC Delibera n. 1074 del 21 novembre 2018); Il presente Piano è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione con deliberazione n. 19 del 02/07/2015 ed è stato aggiornato con: • deliberazione n. 4 del 16/02/2017; • deliberazione n. 5 del 31.01.2018; • deliberazione n. 3 del 30.01.2019; • deliberazione n. 1 del 29.01.2020. Attraverso l’adozione del P.T.P.C. si introducono strategie e strumenti volti a prevenire e contrastare il fenomeno della corruzione, promuovendo la diffusione della cultura della prevenzione dei comportamenti corrotti e dell’etica dell’azione amministrativa, garantendo la trasparenza dell’azione amministrativa e l’efficacia dei controlli interni. ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO Nel contesto eugubino la Casa di Riposo Mosca si colloca come l’unico Istituto accreditato come Residenza Protetta. Al fine di analizzare il contesto esterno in cui l’Ente opera si riportano i dati statistici, relativi alla popolazione, pubblicati dal Comune di Gubbio all’interno del PTPC 2019-2021. 1. Come ricordato dall’A.N.A.C. nell’Aggiornamento 2015 del P.N.A., l’analisi del contesto esterno ha come obiettivo quello di evidenziare come le caratteristiche dell’ambiente nel quale il Comune opera, con riferimento, ad esempio, a variabili culturali, criminologiche, sociali ed economiche del territorio, possano favorire il verificarsi di fenomeni corruttivi al proprio interno e, quindi, fa riferimento a tutti quei fattori legati al territorio che possono generare influenze da parte dei cc.dd. Portatori e Rappresentanti di interessi esterni. 2. E’ quindi importante porre in evidenza le caratteristiche dell’ambiente nel quale l’Ente opera, al fine di far risultare gli elementi che possano favorire il verificarsi di fenomeni corruttivi. 3. Per tale attività si è fatto ricorso ad una serie di informazioni, dalle Relazioni del Ministero dell’Interno al Parlamento sull’ordine e la sicurezza pubblica, alla relazione presentata dal Presidente della Corte di Appello di Perugia, agli atti programmatici a carattere strategico dell’Ente (Relazione di Inizio Mandato 2014-2019 e Documento Unico di Programmazione 2019-2021). 4. Si è inoltre cercato di mettere in relazione tali dati ed informazioni con le recenti normative che mirano all’efficientamento della Pubblica Amministrazione (dal D.Lgs. 150/2009 fino alla Legge delega 124/2015 e successivi provvedimenti attuativi sino ad oggi adottati), nella convinzione che l’attività di prevenzione della corruzione non può essere disgiunta da quella di miglioramento della qualità dei servizi resi; al contrario, si ritiene che costruire adeguati supporti di prevenzione e mitigazione dei rischi corruttivi non possa che agevolare il processo di miglioramento della performance dell’Ente. Da questo punto di vista, vanno continuamente migliorate le sinergie fra gli atti di programmazione (DUP, Piano Performance, PTPC) e fra questi e gli strumenti di controllo (amministrativo-contabile, di gestione, strategico, sulla qualità). 5.Questo tipo di approccio agevola inoltre una visione della strategia anti corruzione non fondata sulla logica dell’adempimento, ma imperniata sui valori etici che devono costantemente guidare l’azione amministrativa. 6.Sono state utili le analisi del territorio e delle strutture, l’analisi demografica e, in particolare, quella socio economica, che di seguito sinteticamente vengono riportate ( DUP 2019/2021 -deliberazione Consiglio Comunale n. 102 del 28 dicembre 2018) : P a g . 4 | 60
SITUAZIONE SOCIALE ED ECONOMICA DEL TERRITORIO Superficie in Kmq. : 522 Risorse idriche Laghi n° : 0 Fiumi e torrenti n° : 9 Strade Statali km: 40 Provinciali km: 105 Comunali km: 650 Vicinali km: 100 Autostrade km: 0 La popolazione La popolazione totale residente nell’ambito territoriale dell’Ente secondo i dati dell’ultimo censimento ammonta a n. 32.432 ed alla data del 31/12/2017 secondo i dati anagrafici, ammonta a n. 31.736. Con i grafici seguenti si rappresenta l’andamento negli anni della popolazione residente: Anni Numero residenti 2004 32427 2005 32476 2006 32419 2007 32679 2008 32892 2009 33002 2010 33003 2011 32999 2012 32934 2013 32624 2014 32488 2015 32215 2016 31934 2017 31723 P a g . 5 | 60
Il quadro generale della popolazione ad oggi è descritto nella tabella seguente, evidenziando anche l’incidenza nelle diverse fasce d’età e il flusso migratorio che si è verificato durante l’anno. Popolazione al 01/01/2017 31933 Di cui: Maschi 15478 Femmine 16455 Nati nell'anno 219 Deceduti nell'anno 431 Saldo naturale -212 Immigrati nell'anno 404 Emigrati nell'anno 403 Saldo migratorio 1 Popolazione residente al 31/12/2017 31723 Di cui: Maschi 15359 Femmine 16364 Nuclei familiari 13008 Comunità/Convivenze 24 In età prescolare ( 0 / 5 anni ) 1347 In età scuola dell'obbligo ( 6 / 14 anni ) 2466 In forza lavoro ( 15/ 29 anni ) 4590 In età adulta ( 30 / 64 anni ) 15063 In età senile ( oltre 65 anni ) 7988 Occupazione ed economia insediata Ad integrazione dell'analisi demografica, di seguito si riassume brevemente la situazione occupazionale e dell'economia insediata del territorio del Comune di Gubbio: Occupazione (dati forniti dal Centro per l'impiego di Perugia) P a g . 6 | 60
Dati al Dati al 31/12/2014 30/06/2017 DISOCCUPATI - maschi 579 850 - femmine 665 974 TOTALE 1244 1824 IN ATTESA DI PRIMA OCCUPAZIONE - maschi 160 179 - femmine 238 196 TOTALE 398 375 Economia insediata (dati forniti dalla Camera di Commercio di Perugia – Imprese attive 2° trimestre 2018) SETTORE DI ATTIVITA' ECONOMICA N.ro A Agricoltura, silvicoltura, pesca 855 B Estrazione di minerali da cave e miniere 3 C Attività manufatturiere 258 D Fornitura di energia elettrica, gas vapore e aria 5 E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d... 4 F Costruzioni 408 G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... 703 H Trasporto e magazzinaggio 117 I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 199 J Servizi di informazione e comunicazione 44 K Attività finanziarie e assicurative 70 L Attività immobiliari 110 M Attività professionali, scientifiche e tecniche 61 N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp... 58 P Istruzione 0 Q Sanità e assistenza sociale 9 R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... 12 S Altre attività di servizi 31 T Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro p... 143 P a g . 7 | 60
X Imprese non classificate 1 Ai fini dell’analisi del contesto esterno è possibile avvalersi di alcuni elementi e dati contenuti nella relaziona presentata dal Presidente della Corte di Appello di Perugia in occasione dell’Inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 in particolare emerge che i procedimenti in materia di corruzione o fattispecie affini, in Umbria sono in lieve crescita ma sempre in quantità assolutamente trascurabile, circa la criminalità organizzata, la situazione del distretto non evidenzia la stabile, radicata presenza di forme di criminalità organizzata di tipo mafioso. Tuttavia i risultati di talune indagini hanno documentato come l’Umbria richiami gli interessi economici di organizzazioni criminali, che agiscono reimpiegando i proventi di attività illecite, senza l’attuazione, allo stato, di tentativi di controllare il territorio e di infiltrazioni nel tessuto politico – amministrativo; nessun comune, nessuna assemblea è stata mai sciolta per mafia in Umbria. In tale ottica i lavori di ricostruzione, legati al recente sisma rappresentano sicuramente un obiettivo appetibile per le organizzazioni criminali di qualunque tipo che, come storicamente è dimostrato, sono particolarmente attive nel settore della movimentazione della terra, dell’edilizia, del ciclo del cemento ed in quello dello smaltimento dei detriti e dei rifiuti. Inoltre la crisi economica nazionale ha sortito i suoi effetti negativi anche nella realtà umbra, come riscontrabile dal numero di attività imprenditoriali in forte crisi, alcune delle quali costrette anche a chiudere. Tale quadro rappresenta l’humus perfetto per le infiltrazioni delle organizzazioni criminali, in particolare di tipo mafioso, le quali attraverso il riciclaggio o il reimpiego di illeciti proventi, ovvero sostituendosi alle linee di credito convenzionali, forniscono crediti usurari agli imprenditori in difficoltà, dando luogo poi a pericolose estorsioni, si insinuano nell’economia legale con l’acquisizione di numerose attività nei diversi settori, quali l’edilizia, la ristorazione. La tranquillità ambientale, la ricchezza derivante da alcune attività produttive del territorio, la poca dimestichezza della popolazione e dell’imprenditoria, proprio perché sostanzialmente sane e oneste, a riconoscere i tipici segnali della presenza mafiosa hanno favorito progressivi insediamenti, personali ed economici, di interi nuclei di famiglie mafiose ed in particolare ‘ndranghetiste e camorriste. L’Umbria, in ragione della sua sostanziale sanità, è terreno appetibile, campo fertile in cui infiltrarsi, acquisire patrimoni, attività con forte flusso di cassa, per ottenere il riciclaggio dei proventi delle attività mafiose condotte da altre parti. Un’analisi in parte confortante, ma che non rassicura sul grado di vulnerabilità del territorio rispetto ai crimini in danno dell’ambiente, né ai crimini che riguardino il settore agroalimentare o la fauna. Nel contesto umbro il Comune di Gubbio pur vivendo, come è naturale, una fase di decrescita legata a fattori modificativi del mondo del lavoro e dell’economia locale, che solo negli ultimi tempi comincia a manifestare segni di inversione di tendenza, mantiene ancora intatto il suo profilo dimensionale fondato su una collettività dedita alla promozione della cultura e delle tradizioni a questa legate ed intimamente connesse, ma anche dedita alla promozione del lavoro. Pur avendo molte aziende cessato le attività e quindi essendosi create situazioni di disagio sociale, tuttavia, l’Ente tende ad impattare in maniera importante incidendo con previsioni rilevanti in materia di welfare e con la promozione di una serie di progettualità finalizzate alla diffusione del lavoro. Nello specifico del territorio comunale non vengono segnalati avvenimenti criminosi di particolare rilevanza. Analizzato quanto sopra si evince, comunque, che esiste il rischio concreto di possibili infiltrazioni da parte della criminalità organizzata all’interno del territorio umbro. ANALISI DEL CONTESTO INTERNO L’Azienda pubblica di Servizi alla Persona (A.S.P.) “Casa di Riposo Mosca”, trae origine dalla trasformazione dell’IPAB “Opera Pia Casa di Riposo Mosca” ai sensi degli artt. 3 e 4, l.r. Umbria 28 novembre 2014, n. 25. La Regione dell’Umbria- Giunta Regionale, Direzione Regionale “Salute Welfare Organizzazione e Risorse Umane” – Servizio Programmazione e sviluppo della rete dei servizi sociali-, ha approvato la trasformazione dell’Ente con DGR 1510 del 18.12.2017. L’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza “Casa di Riposo Mosca” a sua volta ha origine dalla fusione dell’Istituzione “Astenotrofio o Pia Casa di Ricovero Mosca”, fondata in Gubbio per volontà della Marchesa Vittoria Mosca Toschi, nel suo Palazzo di Città in base al testamento olografo in data 15 Settembre 1877 ed eretta ad Ente Morale giusto Regio Decreto in data 20 Maggio 1888, con l’Istituzione, aventi identici fini, “Opera Pia Gerontotrofio” o “Asilo dei Vecchi” avente origine dal testamento di Marianna Mei ved, Antonini in data 23 febbraio 1848 e dalla Istituzione fatta dal Cardinale Pecci Vescovo di Gubbio con testamento del 18 maggio 1851 a rogito Tondi. La fusione delle Opere Pie amministrate e la costituzione del nuovo Ente denominato “Casa di Riposo Mosca” veniva approvata con Determina Dirigenziale della Direzione Regionale Sanità e Servizi Sociali, Servizio VI: Programmazione Socio-Assistenziale, Progettualità di territorio e Azioni coordinate con gli Enti Locali, n. 10766 del 02.12.2005. P a g . 8 | 60
Punto di riferimento costante nell’intero territorio per le funzioni di assistenza, supporto e promozione dei soggetti più deboli, in piena coerenza con lo Statuto e la volontà della Fondatrice, l’IPAB Casa di Riposo Mosca erogava i seguenti servizi: - Di dare ospitalità agli anziani, agli inabili ed a quanti si trovino in particolari condizioni di bisogno, con preferenza per i residenti nel Comune di Gubbio; - Di provvedere, in via prioritaria, agli anziani ed inabili non autosufficienti che, dato lo stato di cronicità, non possono essere ricoverati nelle strutture ospedaliere. Tali presupposti, che hanno costituito con l’Ente guida nell’azione morale e materiale per tutto il territorio, continuano a vivere nella nuova forma giuridica in coerenza con i principi costituzionali. L’Istituto, Sede della Casa di Riposo, si espande su 8.000 mq, di cui 6.000 coperti ed ha attualmente una ricettività di circa 89 posti. Dispone di 50 camere, tutte dotate di servizi, 3 bagni assistiti specifici per i disabili e 3 ascensori. La Casa di Riposo Mosca ospita pazienti cronici stabilizzati con un grado variabile di non autosufficienza, che comunque non potrebbero essere gestiti al proprio domicilio, e svolge numerose attività finalizzate a migliorare lo stato di benessere degli ospiti, che non è solo rivolto alla malattia, ma alla persona malata ed al suo ambiente di vita. Il riconoscimento istituzionale è stato formalizzato dal Servizio della Direzione Regionale Sanità e Servizi Sociali della Regione dell’Umbria che ha, appunto, autorizzato l’Istituto, con atto n. 3591 del 3.05.2002, all’esercizio di attività sanitaria come Residenza Protetta per N. 77 anziani non autosufficienti. Apposita Convenzione con il Comune di Gubbio ha autorizzato l’esercizio di una Residenza Servita per N. 12 persone “fragili”, cioè autosufficienti con lievi disautonomie. L’Ente assicura un servizio di accoglienza residenziale protetta a persone prevalentemente anziane (ultrasessantacinquenni) garantendo prestazioni socio-assistenziali, di servizio alberghiero, assistenza sanitaria, assistenza sociale, attività riabilitativa e di animazione in rapporto di convenzione con l’Ente USL competente. Servizi erogati: Assistenza Sanitaria: medica, infermieristica, fisioterapica, fisiatrica; Assistenza e cura alla persona; Podologo, parrucchiera, servizio di barbieria; Servizio di ristorazione su indicazione di uno specialista dietologo; Servizio animazione con progetti educativi di animazione socio culturale e progetti del servizio civile nazionale; Servizio pulizia; Servizio lavanderia/guardaroba. Il modello organizzativo si incentra sui moderni sistemi di approccio di assistenza agli anziani non autosufficienti, ovvero su un sistema in cui il piano di assistenza individuale e la raccolta dati nell’ambito del sistema “Atlante”, consentono un miglioramento continuo della qualità assistenziale e del benessere degli ospiti. Le risorse umane presenti all’interno della struttura sono organizzate secondo il seguente organigramma: P a g . 9 | 60
PRES: Mons. Luciano Paolucci Bedini DIR: Dott.ssa Laura Marinelli REV: Dott.ssa Laura Sebastiani DPO: Dott.ssa Valeria Graziani RESP AMM: Dott.ssa Laura Marinelli RESP SAN: Dott.ssa Eleonora Cirinei SER FIN: Dott.ssa Laura Marinelli PER: Dott.ssa Laura Marinelli RDD: Dott.ssa Laura Marinelli RAQ: Inf. P. Vagnarelli Federico AMM OSP: Rag. Lorenzo Radicchi RSPP: Geom. Angelo Anelli ECO: Rag. Lorenzo Radicchi RTD: Dott.ssa Laura Marinelli APP: Rag. Lorenzo Radicchi RLS: O.S.S. Paola Caleo CAP: Inf. P. Vagnarelli Federico P a g . 10 | 60
Il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo Mosca, ai sensi dell’art. 1 comma 7, della Legge 190/2012, ha nominato con atto deliberativo n. 17 del 28.05.2015, quale Responsabile della Prevenzione della Corruzione e quale Responsabile della trasparenza il Segretario-Direttore dell’Ente Dott.ssa Laura Marinelli. Con atto deliberativo n. 6 del 28.02.2019 alla stessa è stato affidato l’incarico di DIRETTORE dell’ASP Casa di Riposo Mosca. SOGGETTI I soggetti che concorrono alla prevenzione della corruzione all’interno dell’A.S.P. “Casa di Riposo Mosca” sono: Responsabilità/posizione di lavoro in Competenze sulla prevenzione della corruzione Ruolo Istituto Nomina il responsabile per la Prevenzione della corruzione e per la Trasparenza Adotta il Piano Triennale della prevenzione della corruzione e quello della Trasparenza e integrità e valuta le relazioni di monitoraggio Organo di indirizzo e controllo Consiglio di Amministrazione sull’attuazione comunicate dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione Propone alla Direzione indirizzi specifici per la diffusione di azioni e politiche anticorruzione Propone al C.d.A gli atti e i documenti per l’adozione del Piano triennale della prevenzione della corruzione e di quello della Trasparenza e Integrità e ne garantisce il monitoraggio e l’attuazione Elabora la relazione annuale sull’attività svolta e ne assicura la Responsabile della Prevenzione della pubblicazione Direttore Corruzione Cura la predisposizione, la diffusione e l’osservanza del codice di comportamento dei dipendenti In qualità di responsabile della Trasparenza e Integrità promuove l’applicazione del relativo programma Partecipano al processo di gestione del rischio Osservano le misure contenute nel PTPC e nel Codice di Tutti i dipendenti a tempo indeterminato e comportamento Dipendenti dell’Istituto determinato Segnalano eventuali situazioni di illecito Osservano le misure contenute nel PTPC e nel Codice di comportamento Tutti i collaboratori, a qualsiasi titolo Collaboratori dell’Istituto Segnalano eventuali situazioni di illecito Numero e caratteristiche dei dipendenti: operatore Livello professionale qualifica Impegno tempo Ore settimanali (cognome e nome) presso la struttura medie* (pieno o parziale con %) Dott.ssa Dirigente a tempo Direttore 100 % 38 Marinelli Laura determinato Dirigente a tempo Responsabile Sanitario 100 % Dott.ssa Cirinei Eleonora 38 determinato D5 Collaboratore amministrativo Radicchi Lorenzo 36 Ruolo Professionale 100 % Collaboratore Amministrativo Pascolini Roberta D Ruolo 36 Professionale 100 % Coordinatore Infermieristico Vagnarelli Federico D1 Ruolo 36 100% Collaboratore professionale 100 % Baldinelli Claudio D4 Ruolo 36 sanitario P a g . 11 | 60
Collaboratore professionale 100 % Baldinelli Enrico D3 Ruolo 36 sanitario Collaboratore professionale 100 % Ceccarelli Lucilla D4 Ruolo 36 sanitario D3 Ruolo Collaboratore professionale Radicchi Patrizia sanitario 66,67% 24 D2 Collaboratore professionale 33,33% 12 Trombetta Fortuna Ruolo sanitario D1 di ruolo Collaboratore professionale 100 % 36 Spataro Martina sanitario Collaboratore professionale 100% 36 Bellucci Edoardo D NON DI RUOLO sanitario Collaboratore professionale 100% 36 Baldinelli Letizia D NON DI RUOLO sanitario Collaboratore professionale 100% 36 Morelli Mattia D NON DI RUOLO sanitario D Ruolo 100% Roselli Chiara Terapista della Riabilitazione 36 D3 Ruolo 100 % Radicchi Mariella Terapista della Riabilitazione 36 BS2 Ruolo Operatore Tecnico 100 % 36 Radicchi Roberto Addetto all’assistenza Barbi Luciana BS4 Ruolo Operatore Socio 100 % 36 Sanitario BS3 Ruolo Operatore Socio 100 % 36 Caleo Paola Sanitario Cardoni Maria Assunta BS4 Ruolo Operatore Socio 100 % 36 Sanitario BS4 Ruolo Operatore Socio 100 % 36 Costantini Maria Teresa Sanitario BS2 Ruolo Operatore Socio 100 % 36 Rebiscini Tiziana Sanitario ALTRO PERSONALE NON DI RUOLO Qualifica Professionale Dott. Bellavita Aldo Medico Specialista Fisiatra Medico Convenzionato USL Dott. Brunetti Giuliano Dott.ssa Vagnarelli Paola Medico Convenzionato USL Dott. Volpi Roberto Medico Competente D.Lgs. 81/08 Suora in Convenzione Pecka Kazimiera Suora in Convenzione Kwas Bozena INDIVIDUAZIONE DELLE AREE E DELLE ATTIVITÀ CON RISCHIO DI CORRUZIONE Il presente paragrafo assolve alla finalità del Piano che – a norma dell’articolo 1, comma 5, lettera a), della Legge n. 190/2012 – deve fornire una “valutazione del diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione”. Si è proceduto alla ricognizione del grado di esposizione ai rischi di corruzione nel contesto dell’A.S.P. “Casa di Riposo Mosca”, caratterizzato dal particolare tipo di attività svolta (assistenza residenziale ad anziani auto e non autosufficienti), dalla particolare strutturazione e dalle ridotte dimensioni dell’organico amministrativo impiegato nelle diverse attività, secondo le modalità di seguito indicate: P a g . 12 | 60
Attività di cui all’articolo 1, comma 16, della Legge n. 190/2012 - La norma citata ha individuato alcune aree di rischio (obbligatorie) e i relativi procedimenti per le quali le Amministrazioni sono tenute ad assicurare livelli essenziali delle prestazioni erogate, ai fini della trasparenza e di prevenzione e contrasto della corruzione e della cattiva amministrazione: A. Area: Concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera di cui all’articolo 24 del D.lgs 150/2009: B. Area: scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al D.lgs n. 163/2006: C. Area: concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; (fattispecie non presente all’interno dei procedimenti dell’Istituto); D. Area: Autorizzazioni o concessioni; (fattispecie non presente all’interno dei procedimenti dell’Istituto). Aree generali In questa sezione, come indicato dal PNA 2015 con determina n. 12 del 28 ottobre 2015, vengono individuate nuove aree a rischio di corruzione relative a: − contratti pubblici (riferimento punto B aree di rischio obbligatorie); − incarichi e nomine; − gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio; − controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni (fattispecie non presente all’interno dei procedimenti dell’istituto). Queste aree, insieme alle precedenti definite “obbligatorie”, come indicato nella determinazione ANAC n. 12/2015, vengono definite “aree generali”. Aree di rischio specifico In considerazione della particolare attività svolta dall’Istituto (assistenza residenziale ad anziani auto e non autosufficienti) sono state individuate alcune ulteriori aree e procedimenti che possono presentare una propensione al rischio per: a) coinvolgimento di utenti esterni (emissione di pareri endoprocedimentali); b) liste di attesa, discrezionalità nel riconoscimento del diritto alle prestazioni; c) attività conseguenti al decesso all’interno dell’ente. E’ stato quindi valutato se altri procedimenti, oltre a quelli elencati dalla norma di cui al punto precedente, presentano le predette caratteristiche e pertanto possano essere qualificati “a rischio di corruzione”. Per ciascuno dei procedimenti/processi che, in esito all’attività ricognitiva sopradescritta, sono stati qualificati “a rischio di corruzione” è stata effettuata la valutazione del grado di rischio insito. Il grado di rischio è espresso con un punteggio numerico ed indica la potenzialità che si verifichi un evento corruttivo e/o un episodio di illegalità. Per la sua misurazione sono stati utilizzati i criteri proposti nell’allegato 5 del P.N.A (Piano Nazionale Anticorruzione) che considerano sia la probabilità (frequenza di verificazione) sia l’impatto (importanza delle conseguenze) del rischio. La probabilità del verificarsi di ciascun rischio, intesa quindi come frequenza, è valutata prendendo in considerazione le seguenti caratteristiche del corrispondente processo: • Discrezionalità • Rilevanza esterna • Complessità • Valore economico • Frazionabilità • Efficacia dei controlli L’impatto è considerato sotto il profilo. • Organizzativo • Economico • Reputazionale • Organizzativo, economico e sull’immagine P a g . 13 | 60
Il livello di rischio è rappresentato da un valore numerico costituito dal prodotto del valore assegnato alla frequenza con il valore assegnato all’impatto: Valori e frequenze della probabilità Valori e importanza dell’impatto 0 nessuna probabilità 0 nessun impatto 1 improbabile 1 marginale 2 poco probabile 2 minore 3 probabile 3 soglia 4 molto probabile 4 serio 5 altamente probabile 5 superiore La ponderazione del rischio consiste nel considerare lo stesso alla luce dell’analisi effettuata e nel raffrontarlo con altri rischi al fine di decidere la priorità e l’urgenza di trattamento. Al fine di rendere subito evidente la fattispecie oggetto di trattamento si è ritenuto di graduare convenzionalmente come segue i livelli di rischio emersi per ciascun processo: Valori livello di rischio – intervalli Classificazione del rischio 0 nullo superiore a 0 ma inferiore a 5 scarso superiore a 5 ma inferiore a 10 moderato superiore a 10 ma inferiore a 15 rilevante superiore a 15 ma inferiore a 20 elevato superiore a 20 critico Al fine di assicurare omogeneità di criteri nel calcolo delle probabilità e del valore dell’impatto indicati nella tabella Allegato 5 del P.N.A, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha stabilito che: Il valore della “probabilità” va determinato, per ciascun processo, calcolando la media aritmetica dei valori individuati in ciascuna delle righe della colonna “Indici di valutazione della probabilità”; Il valore dell’”impatto” va determinato, per ciascun processo, calcolando la media aritmetica dei valori individuati in ciascuna delle righe della colonna “indici di valutazione dell’impatto”; Il livello di rischio che è determinato dal prodotto delle due medie potrà nel suo valore massimo essere uguale a 25; Per ognuna delle aree generali e per quelle a rischio specifico individuate a seguito della ricognizione la Tabella elenca i procedimenti/processi qualificati “a elevato rischio corruzione” ed il coefficiente numerico che esprime il grado del rischio. Valutazione Processo Valore medio della Valore medio Area di rischio Esemplificazione del rischio complessiva interessato probabilità dell’impatto del rischio AREE GENERALI: Alterazione dei risultati della Espletamento procedura concorsuale procedure 1.1 POCO PROBABILE MINORE MODERATO concorsuali o di Area 1: concorsi e prove selezione selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera di cui all’articolo 24 del Alterazione dei risultati della D.lgs. 150/2009 procedura concorsuale Assunzione tramite 1.2 POCO PROBABILE MINORE MODERATO centri impiego P a g . 14 | 60
Alterazione dei risultati della procedura concorsuale 1.3 Mobilità tra enti IMPROBABILE MINORE SCARSO Progressioni economiche o di carriera accordate illegittimamente allo scopo Progressioni di di agevolare dipendenti/candidati IMPROBABILE/ 1.4 particolari MINORE SCARSO carriera POCO PROBABILE Attribuzione di incarichi in presenza Autorizzazione delle cause di Conferimento inconferibilità/incompatibilità previste 1.5 dal D.Lgs. 39/2013 incarichi ai propri POCO PROBABILE MINORE/SOGLIA MODERATO dipendenti Motivazione generica e tautologica circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi Attribuzione professionali allo scopo di agevolare incarichi occasionali soggetti particolari 1.6 o cococo ex art. 7 del D.Lgs. n. 165/2001 SOGLIA RILEVANTE PROBABILE Definizione oggetto Alterazione concorrenza a mezzo di affidamento errata/non funzionale individuazione 2.1 dell’oggetto, violazione del divieto di PROBABILE MINORE MODERATO (Programmazione - artificioso frazionamento 1-) Individuazione strumento per l’affidamento PROBABILE/MOLTO 2.2 Alterazione della concorrenza MINORE MODERATO PROBABILE (Progettazione gara -1 -) Area 2: scelta del contraente Violazione dei principi di non per l’affidamento di lavori, Requisiti di discriminazione e parità di forniture e servizi, anche con qualificazione trattamento; richiesta di requisiti non riferimento alla modalità di 2.3 congrui al fine di favorire un POCO PROBABILE MINORE SCARSO selezione prescelta ai sensi del (Progettazione gara concorrente codice dei contratti pubblici -2 -) relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al D.lgs. n. Determinazione di criteri di 163/2006: Requisiti di valutazione in sede di bando/avviso al aggiudicazione fine di favorire un concorrente POCO 2.4 MINORE/SOGLIA MODERATO (Progettazione gara PROBABILE/PROBABILE -3 -) Violazione dei principi di trasparenza, non discriminazione, parità di Valutazione delle trattamento, nel valutare le offerte offerte POCO pervenute 2.5 MINORE/SOGLIA MODERATO (Progettazione - PROBABILE/PROBABILE gara-4-) P a g . 15 | 60
Verifica Alterazione da parte del RUP del sub- dell’eventuale procedimento di valutazione anomalia anomalia delle con rischio di aggiudicazione ad offerta viziata POCO 2.6 offerte MINORE SCARSO PROBABILE/PROBABILE (Verifica aggiudicazione -1 -) Alterazione della concorrenza; Procedure violazione divieto artificioso Negoziate frazionamento; violazione criterio di rotazione; abuso di deroga a ricorso PROBABILE/MOLTO 2.7 MINORE MODERATO (selezione del procedure telematiche di acquisto ove PROBABILE contraente -1-) necessarie. Alterazione concorrenza; mancato ricorso a minima indagine di mercato; Affidamenti diretti violazione divieto artificioso 2.8 frazionamento; abuso di deroga a MOLTO PROBABILE MINORE MODERATO (selezione del ricorso procedure telematiche di contraente -2-) acquisto ove necessarie. Abuso di ricorso alla revoca del bando al fine di escludere concorrente Revoca del bando indesiderato; non affidare ad aggiudicatario provvisorio IMPROBABILE/POCO 2.9 (Programmazione - MINORE SCARSO PROBABILE 2-) Indicazione priorità non Redazione corrispondente a reali esigenze cronoprogramma IMPROBABILE/POCO 2.10 MINORE SCARSO PROBABILE (Progettazione -5-) Il RUP, a seguito di accordo con Varianti in corso di l’affidatario, certifica in corso d’opera esecuzione del la necessità di varianti non necessarie 2.11 contratto MOLTO PROBABILE MINORE/SOGLIA MODERATO (Esecuzione -1-) Autorizzazione illegittima al subappalto; mancato rispetto iter art. Subappalto 118 Codice Contratti; rischio che PROBABILE/MOLTO 2.12 operino ditte subappaltatrici non MINORE MODERATO (Esecuzione -2-) PROBABILE qualificate o colluse con associazioni mafiose Attribuzione di incarichi in presenza Autorizzazione delle cause di Conferimento inconferibilità/incompatibilità previste POCO MARGINALE 3.1 incarichi a dal D.Lgs. 39/2013 SCARSO PROBABILE/PROBABILE /MINORE professionisti esterni Motivazione generica e tautologica Area 3: incarichi e nomine circa la sussistenza dei presupposti di legge per il conferimento di incarichi Attribuzione professionali allo scopo di agevolare incarichi occasionali soggetti particolari PROBABILE/MOLTO MARGINALE 3.2 o cococo ex art. 7 SCARSO PROBABILE /MINORE del D.Lgs. n. 165/2001 P a g . 16 | 60
Mancata azione di recupero credito nei confronti di debitori morosi POCO MARGINALE 4.1 Entrate SCARSO PROBABILE/PROBABILE /MINORE Emissione mandati Pagamenti non dovuti o influenza sui di pagamento tempi di pagamento 4.2 PROBABILE MINORE MODERATO Area 4: gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio Acquisti, alienazioni, Alterazione della concorrenza affitti, locazioni di beni patrimoniali PROBABILE/MOLTO MARGINALE 4.3 SCARSO PROBABILE /MINORE Acquisti, alienazioni, Condizioni di acquisto o di locazione affitti, locazioni di che facciano prevalere l’interesse beni patrimoniali della controparte rispetto a quello PROBABILE/MOLTO MARGINALE 4.4 dell’azienda SCARSO PROBABILE /MINORE Violazione normativa di settore in Rilascio di pareri particolare per favorire il destinatario Area 5: Emissioni di pareri durante le fasi di un del procedimento IMPROBABILE/POCO 5.1 MINORE SCARSO endoprocedimentali procedimento PROBABILE amministrativo Procedure di accesso volte ad Accesso ai servizi a agevolare particolari soggetti 6.1 regime residenziale POCO MINORE MODERATO per anziani non PROBABILE/PROBABILE autosufficienti Area 6: liste di attesa, discrezionalità nel riconoscimento del diritto alle prestazioni Accesso ai servizi a regime residenziale Procedure di accesso volte ad POCO 6.2 MINORE MODERATO per anziani agevolare particolari soggetti PROBABILE/PROBABILE autosufficienti Area 7: attività conseguenti al Decesso di ospite NESSUN IMPROBABILE/POCO decesso all’interno della Casa 7.1 nella Casa di Riposo Alterazione della concorrenza IMPATTO/ SCARSO PROBABILE di Riposo Mosca Mosca MARGINALE P a g . 17 | 60
INTERVENTI E MISURE DI PREVENZIONE E CONTRASTO Questo paragrafo è dedicato all’individuazione e valutazione delle misure organizzative che debbono essere predisposte per neutralizzare o ridurre il rischio. MISURE GENERALI E SPECIFICHE Adempimenti relativi alla trasparenza M01 Codici di Comportamento M02 Informatizzazione dei processi M03 Accesso telematico a dati, documenti e procedimenti M04 Monitoraggio dei tempi procedimentali M05 Monitoraggio dei comportamenti in caso di conflitto di interessi M06 Meccanismi di controllo nella formazione delle decisioni dei M07 procedimenti a rischio Inconferibilità – incompatibilità di incarichi dirigenziali e di incarichi M08 amministrativi di vertice e negli organismi controllati / partecipati Incarichi d’ufficio, attività ed incarichi extraistituzionali vietati ai M09 dipendenti Formazione di commissioni, assegnazioni agli uffici M10 Attività successiva alla cessazione del rapporto di lavoro (pantouflage – M11 revolving doors) Whistleblowing M12 Patti di integrità M13 M14A (formazione base o di 1° livello) Formazione M14B (formazione tecnica o di 2° livello) Rotazione del personale addetto alle aree a rischio di corruzione M15 Azioni di sensibilizzazione e rapporto con la società civile M16 Regolamenti e Procedure M17 Condivisione M18 Regolamentazione Gestione liste di attesa M19 Regolamentazioane Gestione attività conseguenti al decesso M20 P a g . 18 | 60
SCHEDA MISURA M01: Adempimenti relativi alla trasparenza Ai sensi dell’articolo 43 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “All'interno di ogni amministrazione il responsabile per la prevenzione della corruzione, di cui all'articolo 1, comma 7, della legge 6 novembre 2012, n. 190, svolge, di norma, le funzioni di Responsabile per la trasparenza”. Nell’ambito della discrezionalità accordata dalla norma e della propria autonomia organizzativa, l’ASP Casa di Riposo Mosca ha previsto la coincidenza tra le due figure. Considerato che la trasparenza è una misura fondamentale per la prevenzione della corruzione, vanno individuati e indicati i responsabili della trasmissione e della pubblicazione dei documenti, delle informazioni e dei dati ai sensi del D.Lgs 33/2013. d.lgs. 33/2013 art. 1, commi 15, 16, 26, 27, 28, 29, 30,32, 33 e 34, L. 190/2012 Normativa di riferimento: Capo V l. 241/1990 Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) Caricamento e aggiornamento dei dati nelle sezioni dell’Amministrazione Trasparente Azioni da intraprendere: secondo le tempistiche indicate dalla normativa Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT): Soggetti responsabili: Stato dell’attuazione della misura: Da completare Termine: 31/12/2022 Misura comune a tutti i livelli di rischio individuati dal presente Piano Note: P a g . 19 | 60
SCHEDA MISURA M02: Codici di comportamento Lo strumento dei codici di comportamento è una misura di prevenzione molto importante al fine di orientare in senso legale ed eticamente corretto lo svolgimento dell’attività amministrativa. L’articolo 54 del d.lgs. n. 165/2001, come sostituito dall’art. 1, comma 44, della l. n. 190/2012, dispone che la violazione dei doveri contenuti nei codici di comportamento, compresi quelli relativi all’attuazione del Piano di prevenzione della corruzione, è fonte di responsabilità disciplinare. La violazione dei doveri è altresì rilevante ai fini della responsabilità civile, amministrativa e contabile ogniqualvolta le stesse responsabilità siano collegate alla violazione di doveri, obblighi, leggi o regolamenti. Art. 54 d.lgs. 165/2001, come sostituito dall’art. 1, comma 44, l. 190/2012 D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165” Normativa di riferimento: Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) Si rimanda integralmente alle disposizioni di cui al d.P.R. 62/2013 sopra citato e al Codice di Comportamento Integrativo, adottato con deliberazione del C.d.A n. 14 del 27.06.2013. Azioni da intraprendere: Dirigenti, posizioni organizzative, dipendenti e collaboratori dell’Ente per l’osservanza; Direttore, Responsabile di Area , Responsabili dei Servizi per le incombenze di legge e quelle previste direttamente dal Codice di comportamento. Soggetti responsabili: Adottata Stato dell’attuazione della misura: Misura comune a tutti i livelli di rischio individuati dal presente Piano Note: P a g . 20 | 60
SCHEDA MISURA M03: Informatizzazione dei processi Come evidenziato dallo stesso Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), l’informatizzazione dei processi rappresenta una misura trasversale di prevenzione e contrasto particolarmente efficace dal momento che consente la tracciabilità dell’intero processo amministrativo, evidenziandone ciascuna fase e le connesse responsabilità. Facendo riferimento alle attività, con relativo grado di rischio, individuate nel tabelle Azioni da intraprendere: allegate al PTPC, verifica del grado di informatizzazione delle attività stesse (tanto più alto il grado di rischio, tanto più è prioritaria l'esigenza di informatizzazione). Soggetti responsabili: Direttore, Responsabili di Area Eseguito nuova applicazione software per contabilità e fatturazione ospiti nonchè cartella Stato dell’attuazione della misura: socio-sanitaria Termine: 31/12/2022 per nuovi eventuali applicativi Note: Misura comune a tutti i livelli di rischio individuati dal presente Piano P a g . 21 | 60
SCHEDA MISURA M04: Accesso telematico a dati, documenti e procedimenti Rappresenta una misura trasversale particolarmente efficace dal momento che consente l’apertura dell’amministrazione verso l’esterno e quindi la diffusione del patrimonio pubblico e il controllo sull’attività da parte dell’utenza. d.lgs. 82/2005 art. 1, commi 29 e 30, l. 190/2012 Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) D. Lgs. 97/2016 Normativa di riferimento: D. Lgs 33/2013 Preparazione organizzativa e procedimentale per l'entrata in vigore della riforma della normativa sulla trasparenza (c.d. FOIA – Freedom of information act) di cui al D.Lgs Azioni da intraprendere: 33/2013 aggiornato dal D.Lgs 97/2016 Direttore, Responsabili di Area Soggetti responsabili: Stato dell’attuazione della misura: Da adottare Aggiornamento delle procedure entro il 31/12/2022 Termine: Misura comune a tutti i livelli di rischio individuati dal presente Piano Note: P a g . 22 | 60
SCHEDA MISURA M05: Monitoraggio dei tempi procedimentali Dal combinato disposto dell’art. 1, comma 9, lett. d) e comma 28 della legge n. 190/2012 e dell’art. 24, comma 2, del d.lgs. n. 33/2013 deriva l’obbligo per l’amministrazione di provvedere al monitoraggio del rispetto dei termini previsti dalla legge o dai regolamenti per la conclusione dei procedimenti, provvedendo altresì all’eliminazione di eventuali anomalie. I risultati del monitoraggio periodico devono essere pubblicati e resi consultabili nel sito web istituzionale. art. 1, commi 9, lett. d) e 28, l. 190/2012; art. 24, comma 2, del d.lgs. 33/2013 Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) Normativa di riferimento: I Responsabili degli Uffici provvedono al monitoraggio del rispetto dei termini relativi ai procedimenti di competenza, con la periodicità fissata dal RPCT e avvalendosi di un apposito modello. Il RPCT cura la pubblicazione sul sito web, sez. Amministrazione trasparente, del risultato del monitoraggio periodico. Azioni da intraprendere: Il RPCT, sulla base della reportistica pubblicata, valuta i casi di sforamento dei termini procedimentali superiori al 5% sul totale dei processi trattati; in tal caso il Responsabile dell’Ufficio interessato dovrà relazionare al RPCT indicando le motivazioni dello sforamento. RPCT, Responsabili di Area e Servizio Soggetti responsabili: Da adottare Stato dell’attuazione della misura: Entro il 31/12/2022 Termine: Misura comune a tutti i livelli di rischio individuati dal presente Piano Note: P a g . 23 | 60
SCHEDA MISURA M06: Monitoraggio dei comportamenti in caso di conflitto di interessi L’articolo 1, comma 9, lett. e) della legge n. 190/2012 prevede l’obbligo di monitorare i rapporti tra l'Amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere. A tal fine, devono essere verificate le ipotesi di relazione personale o professionale sintomatiche del possibile conflitto d’interesse tipizzate dall’articolo 6 del d.P.R. n. 62/2013 “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici” nonché quelle in cui si manifestino “gravi ragioni di convenienza” secondo quanto previsto dal successivo articolo 7 del medesimo decreto. art. 1, comma 9, lett. e), l. 190/2012 artt. 6 e 7 d.P.R. 62/2013 Normativa di riferimento: Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) Nel caso si verifichino le ipotesi di cui sopra, la segnalazione del conflitto da parte del dipendente deve essere scritta e indirizzata al Direttore il quale, esaminate le circostanze, valuta se la situazione realizzi un conflitto di interesse idoneo a ledere l’imparzialità dell’azione amministrativa. Egli deve rispondere per iscritto al dipendente che ha effettuato la segnalazione, sollevandolo dall’incarico oppure motivando le ragioni che gli consentono comunque l’espletamento dell’attività. Nel caso in cui sia necessario sollevare il dipendente dall’incarico, lo stesso dovrà essere Azioni da intraprendere: affidato dal Direttore ad altro dipendente ovvero, in carenza di dipendenti professionalmente idonei, il Direttore dovrà avocare a sé ogni compito relativo a quel procedimento. Qualora il conflitto riguardi il Direttore, a valutare le iniziative da assumere sarà una commissione esterna. Nel caso in cui il conflitto di interessi riguardi un collaboratore a qualsiasi titolo, questi ne darà comunicazione al Direttore. Gli eventuali casi e le soluzioni adottate dovranno essere evidenziate annualmente in occasione della reportistica finale relativa al PTCPC Soggetti responsabili: RPCT, Direttore, Responsabili di Area e Servizio e tutti i dipendenti Stato dell’attuazione della misura: Da implementare Termine: Entro il 31/12/2022 Note: Misura comune a tutti i livelli di rischio individuati dal presente Piano P a g . 24 | 60
SCHEDA MISURA M07: Meccanismi di controllo nella formazione delle decisioni dei procedimenti a rischio L’articolo 1, comma 9, lett. b) della legge n. 190 del 2012 prevede per le attività nell’ambito delle quali è più elevato il rischio di corruzione l’attivazione di idonei meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire detto rischio. art. 1, comma 9, lett. b) l. 190/2012 Normativa di riferimento: Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) Tanto più elevato è il grado di rischio dell'attività, come indicato nelle tabelle allegate al PTPC, tanto più alta deve essere l'attenzione del Dirigente nel suddividere, laddove Azioni da intraprendere: possibile, le fasi dei procedimenti tra più soggetti, cioè: il responsabile dell'istruttoria, il responsabile del procedimento, il responsabile del provvedimento. Soggetti responsabili: RPCT, Direttore, Responsabili di Area e Servizio Adottata per i principali procedimenti Stato dell’attuazione della misura: Da implementare per i rimanenti Termine: Entro il 31/12/2022 Note: Misura comune a tutti i livelli di rischio individuati dal presente Piano P a g . 25 | 60
SCHEDA MISURA M08: Inconferibilita’ – incompatibilita’ di incarichi dirigenziali, amministrativi di vertice d.lgs. 39/2013 Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) “Linee guida in materia di accertamento delle inconferibilità e delle incompatibilità degli Normativa di riferimento: incarichi amministrativi da parte del responsabile della prevenzione della corruzione. Attività di vigilanza e poteri di accertamento dell’A.N.AC. in caso di incarichi inconferibili e incompatibili” di cui alla delibera ANAC n. 833 del 3 agosto 2016 Acquisizione, all'atto del conferimento dell'incarico, delle dichiarazioni relative alla insussistenza delle cause di inconferibilità o incompatibilità individuate dal decreto legislativo 39/2013 (per gli incarichi dirigenziali e amministrativi di vertice, acquisizione annuale delle sole dichiarazioni sulla insussistenza delle cause di incompatibilità). Azioni da intraprendere: Secondo le indicazioni contenute nella apposite Linee guida ANAC, la modulistica fornita per la resa delle dichiarazioni in argomento deve essere predisposta in modo tale da consentire al soggetto dichiarante di indicare gli eventuali incarichi ricoperti nonché eventuali condanne subite per reati commessi contro la pubblica amministrazione. Servizio Finanziario, Servizio Personale per il conferimento degli incarichi. Soggetti responsabili: Stato dell’attuazione della misura: Adottato Termine: Entro il 31/12/2022 Note: Misura comune a tutti i livelli di rischio individuati dal presente Piano P a g . 26 | 60
SCHEDA MISURA M09: Incarichi d’ufficio, attivita’ ed incarichi extraistituzionali vietati ai dipendenti L’articolo 53, comma 3-bis, del decreto legislativo n. 165/2001 prevede che “…con appositi regolamenti emanati su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, di concerto con i Ministri interessati, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto1988, n. 400, e successive modificazioni, sono individuati, secondo criteri differenziati in rapporto alle diverse qualifiche e ruoli professionali, gli incarichi vietati ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2”. art. 53, comma 3-bis, D.Lgs. 165/2001 art. 1, comma 58-bis, l. 662/1996 Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) Normativa di riferimento: Prevedere appositi criteri al fine di valutare le richieste di autorizzazione allo svolgimento di incarichi di natura occasionale da parte dei dipendenti dell’Ente; Censire i casi relativi all'anno in corso di intervenuta autorizzazione, indicando i soggetti Azioni da intraprendere: privati a favore dei quali i dipendenti sono stati autorizzati a svolgere incarichi extraistituzionali, i periodi e gli emolumenti (adottando gli opportuni accorgimenti per la tutela della privacy del dipendente), indicando se i medesimi incarichi siano stati affidati anche negli anni precedenti. Servizio Finanziario, Servizio Personale Soggetti responsabili: Da implementare Stato dell’attuazione della misura: Entro il 31/12/2022 Termine: Misura comune a tutti i livelli di rischio individuati dal presente Piano Note: P a g . 27 | 60
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