NUOVA LEGGE PER L'AGRICOLTURA PIEMONTESE - Quaderni agricoltura regione piemonte
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Quaderni della Regione Piemonte - Anno XXII - n.95 - Dicembre 2018 95 NUOVA LEGGE PER L’AGRICOLTURA PIEMONTESE IL RICAMBIO GENERAZIONALE AVANZA GRAZIE AL PSR I NUOVI PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI IL COMPOST: UTILE ALLE COLTURE E ALL’AMBIENTE
SOMMARIO Traguardi raggiunti Il PSR supera i risultati di spesa 4 e nuove prospettive previsti nel 2018 Il 2019 si è aperto con una ottima notizia: martedì 8 gennaio, nella sua prima seduta, il Consiglio regio- La nuova legge quadro 6 nale ha approvato in un solo giorno, dopo due anni per l’Agricoltura Piemontese di lavori e un proficuo confronto tra le parti politi- che, il nuovo testo unico sull’agricoltura. Non ho remore a definirlo un provvedimento car- 5000 giovani in agricoltura 22 dine nella politica di questa Giunta regionale, e grazie al PSR non solo perché quarant’anni dopo la prima legge regionale sull’agricoltura, era ormai maturata la ne- cessità di snellire, semplificare e rendere attuale la I nuovi Prodotti Agroalimentari 28 legislazione piemontese, in conformità con le novità Tradizionali: 6 riconoscimenti intervenute nelle politiche nazionali ed europee, ma soprattutto perché è un testo di grande impatto che traghetta l’agricoltura piemontese in un orizzonte La salute in tutte le politiche: ambiente, 34 di sviluppo al passo con i tempi. agricoltura, sanità Sergio Chiamparino Nel Testo unico sono contenute tutte quelle innova- Presidente Regione Piemonte zioni che gli agricoltori piemontesi hanno introdot- to nel loro lavoro quotidiano e a cui la legislazione Leader: un approccio 40 a volte fatica a stare dietro; e al tempo stesso sono Innovativo per la valutazione prese in considerazione le sfide ambientali e climatiche che abbiamo il dovere di fronteggiare. In questa legge quadro, l’acqua, la terra, il paesaggio, la qualità sono protagonisti La Regione Piemonte a portata di click. 46 assieme alle aziende agricole e all’importantissimo ruolo sociale che rivestono On-line il nuovo portale istituzionale per il nostro territorio regionale e soprattutto per le aree più fragili e marginali. Una legge a cui non manca, in ultimo, l’ambizione di porre le basi per la cresci- ta di tutto il comparto e di creare nuove opportunità economiche e lavorative, IV Congresso nazionale di Selvicoltura 48 senza dimenticare la dignità dei lavoratori del settore, autonomi, dipendenti e Le foreste protagoniste a Torino stagionali. Se sono orgoglioso che l’anno si sia aperto con questa pagina di buona politica, Il Piemonte al Salone del Gusto 2018 52 sono altrettanto soddisfatto che il 2018 si sia chiuso con un importante traguar- do raggiunto grazie al lavoro degli uffici della Regione Piemonte, alle realizza- zioni delle aziende e all’impegno di tutto il comparto agricolo: il Programma di sviluppo rurale, ovvero lo strumento primario per la crescita, la competitività e l’innovazione dell’agricoltura piemontese, ha fatto registrare, con 196 milioni La mezzadria 56 Una lunga storia della nostra terra erogati, un netto avanzamento della spesa e il superamento degli indicatori fissa- ti dalla Commissione europea, rendendo la nostra regione una delle più efficienti a livello italiano e ottenendo così lo sblocco di 64 milioni altrimenti “congelati”, saranno presto messi a disposizione delle aziende agricole piemontesi. Il compost: utile alle colture, importante 60 per l’ambiente Ampliando lo sguardo, mi permetto di ricordare che il Piemonte è stato nomi- nato la prima regione al mondo da visitare nel 2019 all’interno di un elenco di 10 regioni selezionate dalla famosa guida turistica Lonely Planet: un risultato che La comunicazione aziendale online: 64 è anche merito della grandissima qualità dei nostri prodotti enogastronomici e un’indagine sul Barolo della cura del territorio e del paesaggio, a partire dalle Langhe e dalle risaie, e frutto dell’impegno di tutti gli operatori del mondo rurale, per i quali sono certo rappresenti un’opportunità in più per quest’anno appena iniziato. Gli Istituti Agrari del Piemonte 68 Agricoltura 95 1
PSR 2014-2020 3° anno di attività 58 /67 OPERAZIONI ATTIVATE > 956 SU UN TOTALE DI 1,08 MILIARDI DI € mln RISORSE ATTIVATE € 100% 70.000 ? DOMANDE domande ricevute > LIVELLO DI SPESA RAGGIUNTO SUGLI 48.000 domande ammesse OBIETTIVI FINANZIARI 2018 SBLOCCO DI 337 mln € 64 milioni di contributi erogati (pagati) LE 4 PRINCIPALI MISURE IN TERMINI DI BILANCIO MISURA 4 investimenti in immobilizzazioni materiali 291 milioni di euro 259 MLN € ATTIVATI | 18 BANDI APERTI MISURA 10 pagamenti agro-climatico-ambientali 263 milioni di euro 263 MLN € ATTIVATI | 22 BANDI APERTI MISURA 7 servizi di base e rinnovamento dei villaggi 86 milioni di euro 83 MLN € ATTIVATI | 7 BANDI APERTI MISURA 19 sviluppo locale di tipo partecipativo 65 milioni di euro 64 MLN € ATTIVATI | 63 BANDI APERTI DAI GAL 4riunioni plenarie + 14 consultazioni scritte COMITATO DI Il Comitato di Sorveglianza è composto dai rappresentanti istituzionali e delle parti sociali e il suo compito è di accertare SORVEGLIANZA 2 l’effettiva attuazione del PSR ed esprimere un parere sulle eventuali modifiche del Programma. Agricoltura 95
I BANDI ATTIVATI gennaio 2016-gennaio 2019 OPERAZIONE SCADENZA 31/01/2017 1.1.1 Formazione professionale in campo forestale / in campo agricolo 26/07/2018 1.2.1 Attivita' dimostrative e di informazione in campo agricolo 28/09/2016 30/06/2016 3.1.1 Sostegno alla nuova adesione ai regimi di qualità 29/06/2017 21/08/2018 09/06/2016 09/03/2017 (Bando A) 28/04/2017 (Bando B) 3.2.1 Informazione e promozione dei prodotti agricoli e alimentari di qualità 28/05/2018 (Bando A) 26/02/2018 (Bando A) 16/05/2018 (Bando B) 05/04/2016 4.1.1 Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilita’ delle aziende agricole 31/10/2017 25/05/2018 4.1.2 Miglioramento del rendimento globale e della sostenibilita’ delle aziende agricole dei giovani agricoltori 06/07/2017 17/07/2016 4.1.3 Riduzione delle emissioni di gas serra e ammoniaca 31/01/2018 31/01/2019 30/09/2016 4.2.1 Trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli 12/07/2018 4.3.2 Ripristino di strade e acquedotti rurali al servizio di una moltitudine di aziende agricole 14/10/2016 4.3.3 Infrastrutture per gli alpeggi 30/12/2016 4.3.4 Infrastrutture per l'accesso e la gestione delle risorse forestali e pastorali 03/02/2017 4.4.2 Difesa del bestiame dalla predazione da canidi nei pascoli 30/11/2018 15/12/2016 4.4.3 Salvaguardia, ripristino e miglioramento della biodiversita' 15/06/2018 16/05/2016 10/05/2017 5.1.1 Prevenzione dei danni da calamita’ naturali di tipo biotico 23/03/2018 23/03/2018 23/11/2016 5.1.2 Prevenzione dei danni da calamita' naturali di tipo abiotico (reti antigrandine) 20/03/2018 07/05/2018 20/09/2016 6.1.1 Premio per l’insediamento di giovani agricoltori 31/05/2017 06/07/2017 (con 4.1.2) 28/02/2018 6.4.1 Creazione e sviluppo di attivita’ extra-agricole 28/02/2018 7.1.1 Stesura ed aggiornamento dei piani di sviluppo dei comuni 14/06/2016 7.1.2 Stesura e aggiornamento dei piani naturalistici 15/03/2017 Realizzazione e miglioramento di opere, strutture e infrastrutture culturali-ricreative ad uso pubblico nelle 7.2.1/7.4.1 30/11/2018 borgate montane 7.5.1 Infrastrutture turistico ricreative ed informazione 29/04/2016 7.6.1 Miglioramento dei fabbricati da alpeggio 31/01/2017 07/06/2016 8.1.1 Imboschimento di terreni agricoli e non agricoli 6/07/2018 8.6.1 Investimenti per incrementare il potenziale economico delle foreste 02/04/2018 15/06/2016 10.1 Pagamenti agro-climatico ambientali 15/06/2017 (op. 4, 6, 7, 8) 15/06/2018 Op. 10.1.2, 10.1.3, 10.1.4, 10.1.6, 10.1.7, 10.1.8, 10.1.9. 10.2.1 Sostegno per la conservazione, l’uso e lo sviluppo sostenibili delle risorse genetiche vegetali in agricoltura 30/03/2017 11.1.1 Conversione agli impegni dell’agricoltura biologica 15/06/2016 11.2.1 Mantenimento degli impegni di produzione biologica 15/06/2018 Compensazione del mancato reddito e dei costi aggiuntivi da vincoli ambientali nelle aree forestali dei siti 15/09/2016 12.2.1 Natura 2000 15/06/2017 15/06/2016 13.1.1 Indennità compensativa per le zone montane 15/05/2017 15/05/2018 15/11/2016 16.1.1 Costituzione, gestione e operatività dei gruppi operativi dei PEI 27/07/2018 15/07/2019 16.2.1 Attuazione dei progetti pilota 17/03/2017 16.6.1 Approvvigionamento biomasse per la produzione di energia 07/02/2019 16.9.1 Progetti di agricoltura sociale 30/05/2018 19 Sviluppo locale partecipativo Leader 22/04/2016 Per tutte le informazioni riguardo ai bandi attualmente aperti, consultare: Agricoltura 95 www.regione.piemonte.it/svilupporurale 3
PSR 2014-2020 IL PSR SUPERA I RISULTATI DI SPESA PREVISTI NEL 2018 Il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 del Piemonte ha tali risorse vengono iscritte formalmente nel bilancio plurien- raggiunto, a fine 2018, traguardi finanziari e di risultato nale dell’Unione. Ogni Regione è impegnata a spendere almeno estremamente rilevanti. la cifra iscritta a bilancio relativa a tre anni prima, dunque, per I principali parametri di monitoraggio della spesa sono il co- il 2018 gli impegni relativi all’annualità 2015 (anno “N” + 3), ov- siddetto “N+3” e il “performance framework”, due mecca- vero la prima annualià da quando il PSR è stato ufficialmente nismi stabiliti dall’Unione europea per garantire uno stimolo approvato. all’avanzamento della spesa e più in generale alla realizzazione Nel caso del Piemonte tali impegni ammontano a 94 milioni di risultati misurabili per I singoli PSR. di euro di fondi europei, corrispondenti a 219 milioni di euro di Il raggiungimento di questi risultati, rilevanti anche rispetto a spesa pubblica (Fondo europeo + cofinanziamento dello Stato quanto ottenuto dalle altre regioni italiane, è stato possibile gra- e della Regione). La quota effettivamente raggiunta al 31 dicem- zie al lavoro degli uffici della Regione Piemonte, delle Strutture bre 2018 è di oltre 145 milioni di euro di fondi UE, dunque ben territoriali (oggi Settori tematici), dell’Organismo Pagatore e alle superiore alla soglia minima. realizzazioni effettuate dai beneficiari del PSR. In caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo di spesa, il meccanismo dell’N+3 avrebbe comportato il disimpegno auto- IL MECCANISMO ”N+3” matico della quota dei fondi UE non spesa. Il primo obiettivo di spesa è stato raggiunto fin dal giugno L’avanzamento della spesa del PSR Piemonte (Tabella 1) si è scorso e si tratta di un parametro strettamente finanziario già ulteriormente consolidato nella seconda metà dell’anno: nel adottato nelle precedenti programmazioni. 2018 i pagamenti hanno raggiunto il livello più elevato in Pie- Poichè al momento dell’approvazione di ogni PSR da parte monte da quando esistono i programmi di sviluppo rurale (cioè della Commissione europea viene approvata una tabella finan- dall’anno 2000): con un importo di 196 milioni di euro di spesa ziaria vincolante, con una distribuzione annuale della quota di pubblica è stato infatti superato il record stabilito nel 2015, anno cofinanziamento messa a disposizione dall’Unione europea, di chiusura delle spese del PSR 2007-2013. Tabella 1. Avanzamento della spesa dei PSR italiani al 31/12/2018 Programmazione Dotazione finanziaria Avanzamento della spesa pubblica Avanzamento della spesa 2014 - 2020 complessiva effettivamente sostenuta sulla dotazione complessiva (%) Bolzano 361.672.077,92 191.340.399,29 52,90% Emilia Romagna 1.174.315.862,71 360.940.634,03 30,74% Friuli Venezia Giulia 292.305.194,81 82.152.101,64 28,10% Lazio 822.298.237,48 204.162.091,84 24,83% Liguria 309.657.980,46 63.135.975,31 20,39% Lombardia 1.142.697.124,30 295.470.464,36 25,86% Marche 697.212.430,43 122.673.745,74 17,59% Piemonte 1.078.937.847,87 337.394.925,46 31,27% Toscana 949.420.222,63 261.000.451,89 27,49% Trento 297.575.616,57 107.909.815,61 36,26% Umbria 928.552.875,70 281.127.394,88 30,28% Valle d'Aosta 136.924.860,85 40.589.799,92 29,64% Veneto 1.169.025.974,03 509.094.679,04 43,55% Totale Regioni più sviluppate 9.360.596.305,74 2.856.992.479,01 30,52% Abruzzo 479.465.592,15 90.162.923,57 18,80% Molise 207.750.000,00 73.562.117,27 35,41% Sardegna 1.291.510.416,67 466.313.885,50 36,11% Totale Regioni in transizione 1.978.726.008,81 630.038.926,34 31,84% Basilicata 671.376.859,50 147.909.203,54 22,03% Calabria 1.089.310.743,80 385.103.479,06 35,35% Campania 1.812.543.801,65 457.326.479,73 25,23% Puglia 1.616.730.578,51 300.453.796,94 18,58% Sicilia 2.184.171.900,83 579.136.257,59 26,52% Totale Regioni meno sviluppate 7.374.133.884,30 1.869.929.216,86 25,36% PSR a livello nazionale 2.084.734.479,49 628.823.828,92 30,16% Rete Rurale Nazionale 114.665.194,08 22.730.814,74 19,82% Totale Programmi a livello nazionale 2.199.399.673,57 651.554.643,66 29,62% Totale generale 20.912.855.872,42 6.008.515.265,87 28,73% 4 Agricoltura 95
Tabella 2. Valori della riserva di performance del PSR Piemonte IL “PERFORMANCE FRAMEWORK” Valore Valore Questo secondo parametro, di nuova Priorità* Indicatori obiettivo raggiunto al introduzione, riguarda il raggiungimento 2018 31.12.2018 degli obiettivi previsti dal quadro di riferi- Numero di aziende agricole che beneficiano mento dell’efficacia dell’attuazione (il co- di un sostegno del PSR per gli investimenti siddetto “performance framework”), ov- nella ristrutturazione o nell’ammoderna- 455 1.278 vero un quadro articolato che comprende P2 mento (2A) + aziende con piano di sviluppo sia indicatori finanziari sia indicatori fisici competitività aziendale/investimenti per giovani agricoltori di risultato ovvero sulla realizzazione di e redditività sovvenzionati dal PSR (2B) progetti (misurati, ad esempio, sul nume- Totale spesa pubblica P2 (saldi e acconti) ro di aziende coinvolte, sugli ettari interes- M1, M2, 4.1.1, 4.1.2, 4.3, M6, 8.6.1, 16.1, 30.585.225 60.294.249 sati dalle pratiche agronomiche e così via). 16.3, 16.9 Questo doppio binario di valutazione Numero di aziende agricole sovvenzionate deve essere declinato sulle priorità dello che ricevono un sostegno per la partecipa- sviluppo rurale (competitività, filiere e ri- zione a regimi di qualità, mercati locali/filiere 248 976 corte, nonché ad associazioni/organizzazioni schi, ambiente, clima, sviluppo delle zone di produttori (aspetto specifico 3A) rurali), pur con possibili adeguamenti, per garantire un avanzamento armonico del P3 Numero di aziende agricole che partecipano Programma (Tabella 2). filiere a regimi di gestione del rischio (aspetto 135 137 agroalimentari specifico 3B) Anche sotto questo profilo il Piemonte è ai primi posti, poiché sono pochi i pro- Numero di operazioni supportate dalla M 4.2 19 28 grammi, fra i 22 PSR italiani (i 21 delle Totale spesa pubblica P3 (saldi, acconti e Regioni e il PSR nazionale gestito dal Mi- anticipi con inizio lavori verificato) M1, M2, 19.022.550 23.359.668 nistero delle politiche agricole), che han- M3, SM 4.2, M5, SM 8.3, 8.4, 16.1,16.4, no raggiunto l’obiettivo, che consente di M14 sbloccare la “riserva di performance”, una Terreni agricoli oggetto di contratti di gestio- quota di risorse - già assegnate inzialmen- ne che contribuiscono alla biodiversità (ha) te ma “congelate” - pari per il Piemonte a P4 (4A) + miglioramento della gestione idrica 98.880 213.355 64 milioni euro di spesa pubblica. ecosistemi (ha) (4B) + migliore gestione del suolo e agricoli e prevenzione dell’erosione del suolo (ha) (4C) Grazie alla mobilizzazione di queste ul- silvocolturali Totale spesa pubblica P4 (saldi e acconti) teriori risorse sarà dunque possibile dare una copertura finanziaria a tutte le linee M1,M2,M4.4,7.1.2,M10 (no: 10.1.4 e 123.903.928 144.893.360 10.1.5), M11, M12, M13, M15, 16.1.1 di intervento previste dal PSR. Terreni agricoli e forestali gestiti per pro- muovere il sequestro e la conservazione del carbonio (ha) (5E) + terreni agricoli oggetto P5 di contratti di gestione mirati a ridurre le 10.125 17.780 risorse a emissioni di GHG e/o ammoniaca (ha) (5D) mbientali e + terreni irrigui cui si applicano sistemi di riduzione irrigazione più efficienti (ha) (5A) emissioni Totale spesa pubblica P5 (saldi e acconti) M1, M2 ,M4.1.3, 8.1, 10.1.4, 10.1.5, 16.1.1, 14.638.725 18.956.741 16.2, 16.3, 16.6 Numero di operazioni sovvenzionate per migliorare le infrastrutture e i servizi di base 22 50 P6 nelle zone rurali (aspetti specifici 6B e 6C) inclusione Popolazione coperta dai GAL (aspetto e sviluppo 864.000 973.000 specifico 6B) delle zone *La Priorità 1 “conoscenza e inno- rurali Totale spesa pubblica P6 (saldi, acconti e vazione”non è presente in quanto anticipi con inizio lavori verificato) M1, M7, 11.502.523 30.419.045 trasversale a tutte le altre priorità M19, 16.1.1, 16.7, 16.8 Agricoltura 95 5
La nuova legge quadro per l’Agricoltura Piemontese Q U A AC R R A TE L I T À QUA V I Z I SER I L I TÀ C C I AB TR A 6 Agricoltura 95
L’approvazione della nuova legge quadro per l’agricoltura e lo sviluppo rurale è un passaggio che corona la nostra attività in questa legislatura. Oltre al contribu- to fondamentale che la nuova legge dà in termini di semplificazione e di riordino normativo, sono numerosi gli aspetti innovativi che introduce su alcuni dei temi fondanti oggi per il mondo rurale. Penso ai Consorzi irrigui, una realtà strategica sul territorio, non solo per il loro compito primario di gestione della risorsa idrica, ai quali la nuova legge riconosce un vero e proprio ruolo di gestori del territorio per la prevenzione idrogeologica, la resilienza ai cambiamenti climatici, la conservazione dell’ambiente. Sono questi i temi strategici per il nostro futuro, come strategica è la risorsa acqua: una vi- sione di prospettiva, già avviata con la legge 21/1999, che oggi si amplia coerente- mente con le sfide del momento. Tra le risorse strategiche vi è anche il suolo, vero e proprio “bene comune”: introducendo la Banca della Terra, si afferma il principio del recupero e della gestione delle superfici agricole e forestali, tra cui molti pascoli, incolte per incuria o abbandono, compresi i terreni “silenti”, di cui non si rintraccia la proprietà. La nuova legge permetterà ai Comuni di inserire questi terreni in un elenco pubblico consultabile, rendendoli “disponibili” alla lavorazione ad uso produttivo per im- prenditori agricoli singoli o associati o Associazioni fondiarie. Si potrà così recu- perare un patrimonio prezioso, con ricadute positive per la collettività in termini produttivi, sanitari – evitando lo sviluppo di fitopatie – e paesaggistici. Per il tema della multifunzionalità, uno dei settori di punta per la diversifica- zione del reddito agricolo, che ci sta molto a cuore, il Testo Unico va a regola- mentare con maggior rigore quali sono le attività definite di agricoltura sociale, riconoscendo le fattorie sociali e le fattorie didattiche; ingloba, adeguandola, la nuova normativa sugli agriturismi, e introduce una novità importante, quella del presidio di prossimità. Viene riconosciuta alle aziende agricole la possibilità di diventare un punto di riferimento per servizi essenziali della comunità, dalla distribuzione di farmaci ai generi alimentari ai prodotti postali, in realtà locali marginali dove non esiste più neanche un negozio. L’agricoltura recupera così un ruolo antico di presidio del territorio e di collante della comunità. Una nuova visione delle politiche di valorizzazione della qualità, improntata a favorire lo sviluppo e la redditività delle imprese, le opportunità turistiche e mul- tifunzionali, interesserà l’intero settore delle produzioni di qualità, con un nuovo ruolo per le Enoteche regionali, i distretti del cibo, le filiere agroalimentari. Atten- zione viene posta a tutte le forme di tracciabilità delle produzioni, in un’ottica di trasparenza per il consumatore e di utilizzo di tutte le infrastrutture telematiche utili per snellire e rendere accessibili le informazioni. Mi preme in conclusione ringraziare coloro che hanno reso possibile questo lavoro, dall’intera assemblea del Consiglio Regionale, ai componenti della Commissione Agricoltura, dalla Giunta Regionale al partenariato agricolo e in ultimo, ma non per importanza, la Direzione Agricoltura che ha saputo coordinare i vari settori e vincere la sfida del credere nel cambiamento! Questo lavoro sia di stimolo a tutti i cittadini piemontesi e soprattutto metta sempre al centro il lavoro di donne e uo- mini che di generazione in generazione compiono il prodigio di trarre frutti dalla terra, rispettandola e custodendola come bene prezioso per i cittadini del futuro. Giorgio Ferrero Assessore all’Agricoltura Regione Piemonte Agricoltura 95 7
I TEMI DELLA LEGGE IL CONTESTO Superata la legge 63/1978, approvato un Testo Unico generale A cura di Alessandra Berto, Susanna Torasso, Valentina Archimede Regione Piemonte – Direzione Agricoltura Martedì 8 gennaio è stata approvata dal è stato licenziato il 20 dicembre 2018 dalla agricolo regionale, rispondendo alle Consiglio Regionale, a larghissima maggio- III commissione per pervenire all’esame esigenze del momento, ma che oggi ranza (38 voti favorevoli e 3 astenuti), la leg- dell’aula nella prima giornata utile di lavoro necessita di aggiornamenti e adegua- ge avente per titolo “Riordino delle norme in del Consiglio, dopo il rientro dalla vacanze menti anche strutturali, a causa di un materia di agricoltura e di sviluppo rurale”. natalizie. contesto socio-economico profonda- Seguirà la pubblicazione sul Bollettino uffi- Da questo complesso iter, iniziato mente mutato. ciale. Il disegno di legge era stato approvato oltre dieci anni fa, è derivato un te- dalla Giunta regionale a fine gennaio 2018 sto legislativo concepito come una IL RUOLO e trasmesso al Consiglio regionale. Affidato legge quadro per tutti gli interventi a DELLA PAC E DEL PSR alla III commissione, competente in mate- titolarità regionale in materia agricola, La crisi degli ultimi anni ha mutato ra- ria di Agricoltura, sono state avviate le con- agroalimentare, agroindustriale e di dicalmente alcune condizioni, dall’acce- sultazioni delle parti economiche e sociali sviluppo rurale e destinato a durare lerazione del processo di riforma dell’as- nel corso del mese di luglio, proseguite nel nel tempo. setto istituzionale al contenimento della mese di settembre. A seguito dell’intensa Il primo spunto per una revisione le- spesa pubblica, che ha ridotto le risorse attività di un gruppo di lavoro formatosi gislativa profonda è il quarantennale a disposizione, e accentuato il peso delle all’interno della III commissione, di un esa- dall’emanazione della legge regiona- politiche dell’Unione europea. me del Comitato per la qualità della norma- le 63 del 1978, una legge molto nota e E’ proprio l’evoluzione delle politiche zione , della I commissione Bilancio e del che per molto tempo ha costituito un europee, ed in particolare della PAC Consiglio per le Autonomie locali, il testo assetto fondamentale per il comparto (la politica agricola comune articola- 8 Agricoltura 95
ta in due pilastri: gli aiuti diretti agli gestione delle risorse idriche e una più TITOLI AFI) agricoltori ed il sostegno allo sviluppo attenta gestione del territorio. XII rurale) a segnare alcuni tra i maggiori Multifunzionalità, tutela del ter- R cambiamenti intervenuti nell’ultimo ritorio, diversificazione e valorizza- (PARAG VO DDL O quarantennio. Lo spazio normativo zione del patrimonio rurale richia- DEL NU occupato dalla PAC si è esteso, richie- mano il ruolo dell’azienda agricola in dendo alle istituzioni statali e regiona- un più generale processo di sviluppo li di operare in complementarietà e si- locale. Sia sul fronte dei servizi di pre- nergia, con una particolare attenzione sidio sia su quello più generale dell’ac- LEGGI TE 35 A al più potente strumento di interven- cesso ai mercati e della gestione azien- ABROG to, il Programma di Sviluppo Rurale, dale, la rivoluzione digitale in corso che, per quanto fortemente indirizzato offrirà nei prossimi anni la connettivi- dall’Unione europea, offre alle Regioni tà in banda ultralarga anche alle aree importanti spazi di manovra. rurali, aprendo nuove opportunità. Mentre si profila anche per il Pie- monte una ripresa dalla crisi economi- CONFRONTO E RSI PROGRAMMAZIONE N I TRASCO NE 40 ca, è bene osservare come questa abbia AN ANAZIO colpito in misura più lieve l’agricoltu- Per assicurare la partecipazione DALL’EM GGE 63 LE ra e l’agroalimentare rispetto ad altri delle parti economiche e sociali è DELLA comparti produttivi, grazie alla cresci- stato istituito il Tavolo del partena- ta dell’export e alla sostanziale antici- riato agroalimentare e rurale, artico- clicità dei consumi alimentari, tutta- labile in tavoli di filiera, tematici ed in via le imprese agricole si confrontano altri organismi collegiali. Si è inteso G O L A MENTI con un mercato più instabile. Inoltre dunque individuare un solo RE 20+ TIVI (IN il crescente potere contrattuale della soggetto, sede di consulta- ATTUA ZIONE) A fase distributiva tende a marginalizza- zione e confronto. LAVOR re il ruolo della componente agricola e Alla medesima logica rispon- anche di quella di trasformazione. de il Programma regionale de- Fortunatamente, la spinta verso la gli interventi introdotto quale sostenibilità e il cambiamento delle strumento centrale per la ge- abitudini di consumo portano verso stione della programmazione I CO LI CHE 112 A RT NO un’economia che apre spazi significa- regionale; accanto al PSR, si è ONGO tivi per i produttori più innovativi e proposto uno strumento regio- COMP O DDL V nuove opportunità anche per i territori nale capace di dare completezza IL NUO marginalizzati. Prodotti tipici agro-a- ed integrare le politiche europee. limentari, immagine del territorio, Nel Programma sono individuati ambiente, stili di vita, culture tradizio- gli interventi, definite le priorità I nali, patrimonio storico e architetto- per l’allocazione delle risorse fi- E OR GANISM I nico recuperano una nuova centralità nanziarie, gli obiettivi, gli TAVOL TI (ISTITUITO 5+ diventando elemento di attrattiva turi- strumenti di attuazione. Si G A ABRO O TAVO ) LO stica e baricentro della catena del valo- prevede il “catalogo” degli in- U N IC UN IATO re definita come “economia del gusto”. terventi attivabili nell’ambito I PAR TENAR del Programma, aggiornabile D LA SFIDA AMBIENTALE da parte della Giunta regionale. E CLIMATICA Uno dei cambiamenti più rilevanti è la svolta dell’agricoltura verso un’im- postazione più sostenibile dal punto di vista ambientale, di cui il cambiamen- to climatico rappresenta un’ulteriore Il testo della Legge verrà reso disponibile tramite la sfida. Ciò ha innescato importanti in- banca dati del Consiglio Regionale: novazioni nelle tecniche agricole e di http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ allevamento per contenere le emissio- e tramite il sito di Regione Piemonte > Agricoltura: ni di gas e adottare sistemi di difesa www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura e contrasto, tra cui una più razionale Agricoltura 95 9
I TEMI DELLA LEGGE DOMANDE E RISPOSTE Come verrà sostituita la legge regionale 63/1978 e le altre 35 leggi abrogate? La legge 63 ha rappresentato un passaggio importante nella Regione Piemonte degli anni 70 che avviava i suoi primi passi. Appena successiva al D.P.R. 616, che assegnò le funzioni in materia di agricoltura alle Regioni, e alla legge “Quadrifoglio” di Marcora, la legge 63 ha rappresentato in quegli anni un importante esempio del ruolo regionale nella materia agricola e ha retto, con minimi correttivi, per molti anni. Tuttavia, ormai da molto tempo, risultava evidente che la sovrapposizione di disposizioni regionali aveva generato un qua- dro normativo molto frammentario e disorganico. Accanto ai cambiamenti intervenuti nelle politiche agricole nel corso di questi quarant’anni, anche dal punto di vista della pubblica amministrazione lo scenario è del tutto diverso ed in forte e rapido mutamento. Era ormai urgente dotarsi di una norma che accogliesse le nuove sfide lanciate per il miglioramento dell’infrastruttura am- ministrativa, strumento imprescindibile per attuare politiche agricole in grado di definire nuovi ruoli ed obiettivi dentro spazi d’azione declinati nella logica della semplificazione. Per fare un solo esempio: una nuova norma deve necessariamente “incorporare”, dare evidenza del processo di evolu- zione digitale che ha coinvolto la pubblica amministrazione piemontese in particolare in campo agricolo nel corso degli ultimi anni. Tale processo impone con urgenza la ridefinizione delle regole che governano i rapporti della stessa Pubblica amministrazione con i propri utenti perseguendo l’obiettivo di un’ amministrazione aperta (open gov). Quali sono stati gli obiettivi del lavoro normativo? Il punto di partenza ed obiettivo principale del nuovo provvedimento è stato quello di riordinare la materia agricoltura e sviluppo rurale con la razionalizzazione dell’intero impianto normativo, ormai profondamente mutato anche e soprattutto per il ruolo assunto dall’Unione europea nella politica agricola. Il riordino non è stato immune dalla difficoltà di collocare in un unico provvedimento l’ampio ed articolato panorama legislativo agricolo regionale che coinvolge ambiti diversi, in alcuni casi caratterizzati da una forte specificità. Tale obiettivo, inoltre, non poteva prescindere dalla necessità di garantire la qualità della normazione; per questo si sono apportate innovazioni e si sono fatte confluire in un unico testo le disposizioni non superate dall’evoluzione normativa, anche di livello europeo, procedendo alla loro riformulazione e curandone la relativa impostazione sistematica. E’ stato un lavoro durato mesi, che ha coinvolto l’intera struttura tecnica della Direzione Agricoltura, con un rilevante e inedito sforzo collegiale di progettazione, sulla base delle esperienze e professionalità maturate negli anni e con un confronto continuo e serrato con l’Assessore, che ha orientato tale lavoro, senza tralasciare il coinvolgimento delle parti economiche e sociali già iniziato nella fase di elaborazione e proseguito in Consiglio regionale. 10 Agricoltura 95
Come mai nella nuova legge non vi sono articoli dedicati ad alcuni temi importanti come ad esempio l’agricoltura biologica? La scelta fatta è stata quella di non riprodurre norme già presenti a livello europeo o nazionale. L’esempio dell’agricoltura biologica è utile per spiegare tale scelta. Come è noto sull’agricoltura biologica vi è il recente regolamento 848 del 2018, che sostituirà il regolamento vigente 834 del 2007, il regolamento 625 del 2017 e anche norme nazionali, quali il d.lgs. 20/2018 e il decreto 6793 del 18 luglio 2018, oltreché numerose circolari applicative. Dal punto di vista delle regole, non vi è nulla da aggiungere a livello regionale, anzi risulterebbe un inutile appesantimento. Nella nuova legge c’è lo spazio, nell’ambito del programma regionale degli interventi, per progettare interventi specifici a sostegno dell’agricoltura biologica, da affiancare alle misure già presenti nel Programma di Sviluppo Rurale. Lo stesso ragionamento vale per altri comparti. Disporre di un Testo Unico garantisce stabilità e longevità normativa? La delegificazione, anche in attuazione del principio della semplificazione normativa, è stata nei fatti una scelta obbligata, rappresentando essa l’unico strumento in grado di garantire l’adeguatezza della norma ad una situazione in continua e rapida evoluzione: nella legge si trovano i principi ed i criteri generali, nei regolamenti e nelle deliberazioni della Giunta regionale la disciplina degli aspetti puntuali di carattere tecnico e di gestione specifica. Nel momento in cui si renderà necessario apportare modifiche al testo normativo, il legislatore potrà ricorrere a questi strumenti, più rapidi e facilmente gestibili a livello amministrativo. In questa realtà che cambia rapidamente anche le leggi hanno bisogno di una manuten- zione permanente. Come verrà data attuazione alla legge? La legge entrerà in vigore con l’approvazione del bilancio regionale; da quel momento in poi la sfida sarà la sua attua- zione: i principi nella legge regionale ora hanno bisogno delle norme attuative; oltre una ventina tra regolamenti e deli- berazioni della Giunta regionale attendono di essere predisposti ed è questo il lavoro al quale la Direzione Agricoltura si dedicherà nel 2019. Nelle pagine seguenti troverete una sintesi tematica dei principali ambiti in cui la nuova legge interviene in maniera più significativa o nei quali sono state Agricoltura 95 introdotte innovazioni importanti. 11
I TEMI DELLA LEGGE ACQUA Una risorsa vitale, un nuovo ruolo per i Consorzi A cura di Giuseppe Compagnone, Paolo Cumino Regione Piemonte – Direzione Agricoltura L’acqua è un fattore determinante nella 9 agosto 1999, n. 21: in particolare si idroelettrica). La maggior parte delle conservazione della fertilità e della pro- confermano gli ambiti territoriali ri- fonti di approvvigionamento è garan- duttività dei suoli. La rete infrastruttura- conosciuti dalla Regione, nei quali si tita da prese dirette dai fiumi e dai loro le irrigua oggi disponibile in Piemonte è esercitano le attività di bonifica ed ir- affluenti e, in misura minore, da acque il risultato del lavoro e degli investimenti rigazione collettiva (articolo 58 della sotterranee attraverso la captazione di realizzati nel corso di centinaia di anni, il legge) ovvero i comprensori di bonifi- acqua di falda tramite pozzi. cui principale (e storico) esempio è il ca- ca, i comprensori di irrigazione, i com- Il Piemonte, pur essendo una terra ricca nale Cavour, un’opera di 83 km costruita prensori interregionali. di acque, si caratterizza per una dispo- tra il 1863 ed il 1866. Alcuni numeri per Come riportato nella cartina, i com- nibilità non omogenea della risorsa, sia comprendere l’entità di questa rete: prensori irrigui oggi individuati sono sotto il profilo della quantità che della • 8.231 km di canali; 36, di cui uno in corrispondenza dell’u- tipologia di origine e disponibilità (su- • 885 km di condotte; nico consorzio di bonifica piemontese perficiale, sotterranea, stagionalità, • 420 grandi derivazioni irrigue con (Baraggia) e un altro caratterizzato da ecc.). L’agricoltura della regione si è prelievi > 100 l/sec (di cui 143 sopra i un comprensorio interregionale che in- quindi adattata a tali diverse situazio- 500 l/s); teressa oltre il Piemonte anche la Lom- ni differenziandosi ed individuando le • 1.270 piccoli prelievi attivi da acque bardia (Est Sesia). Questi comprensori colture più vocate ai diversi territori: superficiali, con concessioni < 100 l/s; (articolo 60 della legge) costituiscono al da questo deriva l’importanza di ambi- • 18 invasi momento il riferimento ottimale per la ti territoriali omogenei sotto il profilo gestione coordinata della risorsa idrica idrografico e funzionale in relazione SI CONFERMA LA irrigua e mirano a favorire un utilizzo ef- all’esigenza di coordinamento delle STRATEGIA DEI ficace e sostenibile dell’acqua garanten- utenze, di organicità degli interven- COMPRENSORI do la più ampia ricaduta possibile sulle ti, di unitarietà delle fonti e delle reti Il nuovo Testo Unico dell’agricoltura aziende agricole. I canali sono oggi uti- di adduzione collettive, individuando conferma e rafforza la strategia regio- lizzati esclusivamente per l’irrigazione strumenti di decisione democratica per nale in materia di irrigazione e boni- oppure per un uso multiplo (irrigazio- programmare e gestire in modo condi- fica introdotta con la legge regionale ne e bonifica e/o produzione di energia viso questa fondamentale risorsa. 12 Agricoltura 95
UNA RETE CON FORTI capitale a favore dei consorzi di bonifi- ineludibile data l’esigenza di far fronte ai INVESTIMENTI PUBBLICI ca e degli enti irrigui, individuati come cambiamenti climatici che portano sem- La rete irrigua del Piemonte è il risul- gestori di comprensorio di canali o di pre più all’alternarsi di periodi siccitosi tato di ingentissimi investimenti re- opere appartenenti al demanio o al pa- e fenomeni meteorici estremi, rispetto alizzati in buona parte tra l’inizio del trimonio della Regione, per la ricerca, la ai quali anche i consorzi di bonifica e gli 1700 e la fine del 1800, i cui costi sono raccolta e la distribuzione delle acque a enti irrigui possono concorrere a favorire stati sostenuti per gli schemi irrigui scopo irriguo, per l’acquisto di attrezza- la resilienza e la conservazione dell’am- collettivi in buona parte dalla finanza ture software, per la realizzazione o la biente. pubblica, in presenza di regole e poli- sistemazione di invasi artificiali, anche In tale ottica si colloca la possibilità pre- tiche maturate in un contesto molto se destinati unicamente all’acquacoltu- vista all’art. 57, comma 2, di prevedere diverso da quello attuale. Se fossero ra e per le sistemazioni idraulico-agrarie intese e convenzioni tra consorzi di bo- quantificati gli investimenti della rete del suolo, nonché per il riordino irriguo, nifica, enti irrigui ed enti locali per la re- irrigua collettiva, considerando i co- contributi di anticipazione per le spese alizzazione di azioni di comune interes- sti di ricostruzione al nuovo delle reti, di progettazione per la creazione di un se, rientranti nell’ambito delle rispettive degli invasi e delle opere di presa esi- parco progetti da presentare al finanzia- finalità istituzionali ovvero la piena par- stenti, il costo di infrastrutturazione mento di programmi europei e statali. tecipazione ai consorzi di secondo grado sarebbe enorme, tenendo conto che i di cui all’art. 70, comma 1, da parte degli nuovi progetti per la raccolta e distri- CAMBIAMENTI DEL enti pubblici e privati ed altri soggetti buzione dell’acqua si aggirano tra i 20 CLIMA E PREVENZIONE interessati alla realizzazione ed alla ge- ed i 35 euro per metro cubo. Da quanto sopra emerge la centralità stione di opere di bonifica. Proprio la consapevolezza del ruolo as- attribuita ai 36 comprensori irrigui in- Figura 1. i 36 comprensori irrigui sunto dai tanti soggetti operanti nella dividuati con deliberazione di Consi- del Piemonte complessa gestione di questo patrimo- glio regionale a partire dal 2002, gestiti nio infrastrutturale ha portato ad inse- da altrettanti Enti irrigui riconosciuti rire nella nuova legge la precisazione che ai sensi del nuovo art. 65, comma 2, ai consorzi di bonifica e agli enti irrigui che consente di razionalizzare e con- siano riconosciute le prerogative previ- centrare le attività irrigue di circa 800 ste all’articolo 166 del D.Lgs. 152/2006: organismi irrigui elementari. qualsiasi soggetto non associato ad essi, Un elemento di grande novità rispetto che utilizzi canali consortili o acque irri- all’impianto della precedente norma si gue come recapito di scarichi, anche se può riscontrare nella volontà di definire depurati e compatibili con l’uso irriguo, uno stretto legame fra pratica irrigua, provenienti da insediamenti di qualsi- efficace gestione della risorsa idrica asi natura, deve contribuire alle spese attraverso la migliore organiz- sostenute dal consorzio, tenendo conto zazione delle reti e sicurezza della portata di acqua scaricata. idraulica del territorio ru- rale ed urbano. Tale I PROSSIMI legame, auspicato REGOLAMENTI in passato, La Giunta regionale, entro 180 giorni oggi è di- dalla data di entrata in vigore del nuo- venta- vo Testo Unico dell’agricoltura, dovrà to definire specifici regolamenti relativi alle funzioni degli enti irrigui ricono- sciuti, alle modalità di riordino e di costituzione; alla gestione e conces- sione dei canali e delle opere irrigue; alle modalità di vigilanza e controllo; agli obblighi in materia di pubblicità e trasparenza; alle modalità di rilascio di concessioni, licenze e permessi. Si segnala inoltre l’articolo 73 (Finan- ziamenti regionali per l’irrigazione) che prevede la possibilità da parte della Re- gione di concedere contributi in conto Agricoltura 95 13
I TEMI DELLA LEGGE TERRA Banca della Terra e recupero degli incolti A cura di Germano Tosin Regione Piemonte – Direzione Agricoltura L’esigenza di una maggiore tutela del LA RAZIONALIZZAZIONE laddove, per conseguire il razionale territorio passa anche dal contrasto FONDIARIA sfruttamento del suolo e stabilire equi all’abbandono delle attività agrico- La razionalizzazione fondiaria consi- rapporti sociali, la legge impone ob- le e forestali nelle aree collinari e ste nel riassetto catastale, nell’accor- blighi e vincoli alla proprietà terriera montane; a tale obiettivo possono pamento delle proprietà frammentate privata, fissa limiti alla sua estensione contribuire sia le numerose misure e polverizzate, nell’arrotondamento secondo le regioni e le zone agrarie, previste dal PSR, sia un’ampia azio- delle superfici dei fondi, nell’eventuale promuove ed impone la bonifica delle ne coordinata di riordino fondiario rettificazione dei confini e, ove neces- terre, la trasformazione del latifondo e che affronti il problema della par- sario, nell’eventuale realizzazione del- la ricostituzione delle unità produtti- cellizzazione e che consenta agli le opere infrastrutturali e di migliora- ve, aiuta la piccola e media proprietà e imprenditori agricoli di disporre di mento fondiario. dispone provvedimenti a favore delle superfici sufficienti e adeguate per Tale attività è prevista anche ai sen- zone montane. sostenere la propria impresa. si dell’articolo 44 della Costituzione, A tal fine, con la nuova legge, la Regio- 14 Agricoltura 95
ne si propone di promuovere la razio- lazioni delle unioni dei comuni o dei I terreni disponibili sono assegnabili nalizzazione fondiaria dei terreni agri- comuni non aderenti ad alcuna unio- a richiedenti titolati che si obbligano a coli per: ne. E’ strutturata in: coltivarle in forma singola o associata • contrastare la frammentazione e la 1. beni di proprietà privata disponibili in base ad un piano di gestione. I ri- polverizzazione fondiaria come con- per le attività agricole: chiedenti che hanno titolo per presen- seguenza dell’abbandono del territorio; • terreni agricoli che risultano si- tare la domanda di coltivazione sono • garantire un migliore sfruttamento lenti, incolti o abbandonati; gli imprenditori agricoli singoli o asso- del potenziale agroforestale esistente • terreni agricoli i cui titolari e ciati, e le Associazioni Fondiarie. e favorire l’occupazione e l’insedia- aventi diritto presentano do- mento dei giovani agricoltori nelle manda di inserimento nella BT SISTEMAZIONE DEI aree rurali; per la loro coltivazione; TERRENI AGRICOLI • prevenire il dissesto idrogeologico e 2. beni di proprietà pubblica, regiona- Attraverso la legge, la Regione pro- valorizzare il territorio. le, comunale e di altri enti pubblici, muove e valorizza la realizzazione e la disponibili per le attività agricole. manutenzione delle sistemazioni dei LA BANCA DELLA TERRA terreni utilizzati a scopo agricolo per Il Testo Unico istituisce inoltre la Ai sensi di legge sono TERRENI IN- prevenzione dei rischi idrogeologici ed Banca regionale della terra (BT) per COLTI O ABBANDONATI i terreni il mantenimento della loro valenza pa- garantire sinergia negli interventi di agricoli non destinati ad uso produtti- esaggistica. razionalizzazione fondiaria dei terreni vo da almeno due annate agrarie, men- Le sistemazioni agrarie oggetto di par- agricoli, e in particolare il recupero ad tre i TERRENI SILENTI sono i terreni ticolare attenzione sono quelle tradi- uso produttivo delle superfici agricole agricoli incolti o abbandonati per i zionali costituite dai terrazzamenti e forestali abbandonate, incolte o sot- quali non è noto il proprietario. realizzati con muretti a secco, siepi e toutilizzate. La BT può inoltre contenere terreni og- filari, pascoli arborati, vigneti impian- La Banca della Terra è un sistema getto di fitopatie e di infestazioni paras- tati con paleria in legno o piloni di pie- informativo a consultazione pubbli- sitarie o in aree a rischio idrogeologico tra e calce, e dalle risaie. ca che contiene l’elenco aggiornato o di incendio per i quali non risultano dei terreni DISPONIBILI per attività adottate le misure obbligatorie di pre- agro-silvo-pastorali. Tale elenco è po- venzione, mitigazione del rischio o lot- polato e aggiornato in base alle segna- ta fitoiatrica notificate ai proprietari. Agricoltura 95 15
I TEMI DELLA LEGGE QUALITÀ Una politica vincente in uno scenario nuovo A cura di Daniela Scarzello, hanno collaborato Roberto Boetti, Sonia Ferro Regione Piemonte – Direzione Agricoltura Il nuovo Testo Unico si colloca in un i regimi di qualità, creando valore ag- ché con il riconoscimento, l’indirizzo contesto economico, sociale e inter- giunto che permette di incrementare ed il coordinamento delle Enoteche nazionale ben diverso rispetto a quello i margini di redditività e sviluppare le regionali, delle Botteghe del vino, delle in cui era stata elaborata la legge 63/78, aree rurali attraverso il miglioramento Cantine comunali e delle Strade tema- uno scenario in cui le imprese agricole del capitale umano, la trasmissione del- tiche dei prodotti agroalimentari e dei si confrontano con un mercato alta- le conoscenze e l’introduzione dell’in- distretti del cibo. mente competitivo, globalizzato, con novazione, lo sviluppo del turismo e Si conferma, all’art. 33, l’istituzione crescente volatilità dei prezzi, dove la della multifunzionalità. del Sistema di Qualità delle produzio- creazione di valore aggiunto per l’im- Il testo legislativo dedica alla tematica ni agroalimentari, definito “Sistema presa diventa non solo un elemento pri- della qualità il capo I, dall’art. 32 al 35, di Qualità Certificata della Regione oritario ma anche di sopravvivenza e la in cui disciplina la promozione della Piemonte”. I soggetti associati dei distribuzione del reddito vede le azien- produzione, della commercializzazione produttori delle filiere agroalimentari de agricole in sofferenza. e della valorizzazione dei prodotti agro- potranno proporre l’approvazione di Tali criticità si possono contrastare at- alimentari destinati all’alimentazione disciplinari di produzione. L’articolo traverso la progressiva introduzione di umana, nonché la valorizzazione delle detta i principi a cui tali disciplinari de- strumenti per migliorare la competiti- produzioni agroalimentari ed il pae- vono adeguarsi anche con riferimento vità dei produttori primari integrandoli saggio rurale del Piemonte, attraverso alla normativa europea (garantire il nella filiera agroalimentare attraverso l’attivazione di misure di sostegno non- libero accesso a tutti i produttori, tra- 16 Agricoltura 95
sparenza, ecc.), nonché gli ambiti di un equilibrio economico finanziario e la costituzione ed il riconoscimento dei delegificazione che riguardano, tra gli di una redditività soddisfacente; una nuovi distretti del cibo, che saranno altri, i contenuti dei disciplinari, il logo riqualificazione che deve però conser- contenute in un regolamento appro- identificativo del Sistema, le modalità vare il ruolo di riferimento aggregati- vato dalla Giunta regionale entro 180 di adesione. vo svolto dalle enoteche, nel contesto giorni dall’entrata in vigore del Testo Dato un mercato sempre più globalizza- spesso frammentato del nostro tessu- Unico. La legge n. 29/2008 continuerà to, si è ritenuto di fondamentale impor- to produttivo caratterizzato da micro/ comunque a trovare applicazione fino tanza avere, con l’articolo 4, strumenti piccole imprese, e di valorizzazione e all’entrata in vigore del nuovo regola- di lobbing con l’Unione europea attra- promozione delle produzioni di qualità mento, mentre i distretti rurali ed agro- verso la partecipazione a organismi e del territorio di riferimento. alimentari di qualità già riconosciuti internazionali per promuovere e difen- Viene, inoltre, mantenuto il percorso di sono confermati. dere gli interessi comuni delle Regioni riconoscimento delle Botteghe del vino in Europa e nel mondo, sviluppare il o Cantine comunali come strumenti di TRACCIABILITA’ E dialogo, la concertazione, lo studio e valorizzazione delle DOC/DOCG del RINTRACCIABILITA’ l’azione comune tra le Regioni Europee, territorio di riferimento, ed, ai sensi Il testo normativo proposto promuove rafforzare la rappresentanza per facili- della normativa statale, delle Strade la produzione, la commercializzazione tarne la partecipazione alla definizione del vino e dei prodotti agroalimentari. e la valorizzazione dei prodotti agricoli delle linee di politica agricola comune. Attualmente si contano 14 enoteche, e agroalimentari destinati all’alimenta- 34 tra Botteghe e Cantine comunali e 6 zione umana con specificità di proces- UN FUTURO PER LE Strade del vino. so e di prodotto, aventi caratteristiche ENOTECHE qualitativamente superiori rispetto alle Con la legge regionale 12 maggio 1980, I DISTRETTI DEL CIBO norme di commercializzazione o ai re- n. 37 si era stata promossa la costituzio- Con l’introduzione dell’art. 35 è stato rivi- quisiti minimi stabiliti dalla normativa ne delle Enoteche regionali e delle Bot- sto il quadro normativo per il riconosci- europea e statale anche attraverso l’in- teghe del vino, come soggetti costituiti mento ed il funzionamento dei distretti centivazione di sistemi di tracciabilità prevalentemente da Enti pubblici, sen- rurali e dei distretti agroalimentari di nella prospettiva di assicurare adeguati za fini di lucro, che svolgono attività di qualità, per valorizzare le produzioni livelli di sicurezza alimentare per i con- valorizzazione del sistema delle DOC e agroalimentari ed il paesaggio rurale del sumatori, strumenti di protezione per i DOCG e di tutela della vitivinicoltura e Piemonte e coniugare le attività econo- produttori dalle contraffazioni e il ri- dei territori. La situazione economico miche con la cultura, la storia, la tradi- spetto della lealtà e della trasparenza e istituzionale degli ultimi anni, carat- zione e l’offerta turistica locale. nelle transazioni commerciali dei pro- terizzata dalla progressiva riduzione dei Le politiche di distretto sono state in- dotti agricoli ed agroindustriali. contributi pubblici, ha causato consi- trodotte per la prima volta nella Regio- In tale contesto si inserisce l’art. 41 che stenti difficoltà nella gestione economi- ne Piemonte nel 1999, con l’istituzione promuove un servizio di tracciabilità ca di tali soggetti, che si sono ritrovati del distretto Langhe, Roero e Monferra- e rintracciabilità dei prodotti agricoli ad operare in condizioni di mercato to ed il distretto Canavese, Coste della e agroalimentari attraverso una piat- senza avere strumenti adeguati né un Sesia, Colline novaresi, entrambi a vo- taforma informatica multifunzionale legame operativo con la parte produtti- cazione vitivinicola. Successivamente open source che permetterà l’accesso va ed imprenditoriale del territorio. sono stati riconosciuti il distretto flori- da parte dei consumatori alle informa- Si è ritenuto, quindi, di introdurre l’ar- colo del lago Maggiore, il distretto agro- zioni in ordine all’origine, alla natura, ticolo 34 dellla nuova legge, abrogando alimentare di qualità del settore ortico- alla composizione ed alle caratteristiche parte della precedente legge regionale: lo ed il distretto del riso del Piemonte. qualitative dei prodotti agricoli ed agro- la norma tende a favorire la partecipa- La legge regionale di settore previgente alimentari. L’adesione alla piattaforma zione effettiva nelle enoteche regionali (n. 29/2008), oltre a fissare norme per informatica multifunzionale da parte dei produttori del territorio per rispon- il riconoscimento dei distretti, ne ha degli aderenti alla filiera agroalimentare dere alle reali esigenze dell’economia, valorizzato il ruolo sia come soggetti di sarà libera e su base volontaria. e, nel contempo, conservare la valenza promozione, sia quali attori della pro- istituzionale delle enoteche relativa alla grammazione regionale. valorizzazione del sistema delle DOC e Ora, nell’ottica di una maggiore sem- DOCG, delle tradizioni, cultura, paesag- plificazione amministrativa, anche alla gio, enogastronomia e turismo rurale. luce della recente innovazione intro- La previsione normativa è, quindi, dotta a livello nazionale in materia di volta a favorire un percorso di riquali- distretti del cibo con la legge finan- ficazione interna delle enoteche regio- ziaria per l’anno 2018, si è provve- nali finalizzata al raggiungimento di duto a delegificare le norme per Agricoltura 95 17
I TEMI DELLA LEGGE MULTIFUNZIONALITÀ Le frontiere della nuova agricoltura A cura di Ludovica Crolle Regione Piemonte – Direzione Agricoltura Nel corso degli ultimi anni si è conso- ne europea. Il Comitato Economico e sociale è, tra l’altro, creare le condizio- lidata, ai vari livelli istituzionali (euro- Sociale Europeo (CESE) ha adottato il ni, all’interno di un’azienda agricola, peo, statale, regionale), la consapevo- 13 dicembre 2012, il parere d’iniziativa che consentano a persone con esigen- lezza che l’agricoltura possa svolgere sul tema proponendo la seguente de- ze specifiche di prendere parte alle at- un ruolo importante anche nell’ambito finizione: “un insieme di attività - ad tività quotidiane di una fattoria, al fine dei servizi alla persona (servizi socia- esempio riabilitazione, terapia, posti di assicurarne lo sviluppo e la realizza- li/terapeutico-assistenziali), rientranti di lavoro protetti, apprendimento per- zione individuale e di migliorare il loro nelle più ampie politiche di welfare. manente e altre attività intese ad age- benessere”. volare l’inserimento sociale che impie- Attualmente nell’agricoltura sociale L’AGRICOLTURA SOCIALE gano risorse agricole, sia vegetali sia si possono distinguere quattro settori L’esigenza di dare una definizione animali, al fine di creare prestazioni principali di attività: chiara e univoca di agricoltura socia- sociali nelle aree rurali o periurbane. • attività rieducative e terapeutiche le discende in primo luogo dall’Unio- In questo senso, scopo dell’agricoltura • inserimento nel mondo del lavoro e 18 Agricoltura 95
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