Nucleare avanzato 5.6 - Treccani

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Nucleare avanzato 5.6 - Treccani
5.6

                                          Nucleare avanzato

     5.6.1 Introduzione                                             diffusa dell’opinione pubblica che ritiene tale energia
                                                                    pericolosa) e di natura organizzativa, in quanto solo le
     L’energia nucleare oggi                                        grandi società elettriche possono utilizzare l’energia
         Lo sviluppo dell’energia nucleare nel mondo, ini-          nucleare in condizioni tali da realizzare economie di
     ziato negli anni Sessanta del 20° secolo, ha conosciuto        scala. A tali difficoltà in questi ultimi anni se ne sono
     periodi di entusiasmo e periodi di ristagno, anche in rela-    aggiunte altre che riguardano la sistemazione finale dei
     zione alle vicende economiche delle fonti energetiche          rifiuti nucleari; per i rifiuti maggiormente radiotossici e
     antagoniste, di origine fossile.                               a più lunga vita, che necessitano di depositi geologici
         Un quadro generale aggiornato agli inizi del 21° seco-     sicuri per centinaia di migliaia di anni, erano state indi-
     lo mostra che attualmente l’energia nucleare copre il 16%      viduate come soluzioni sicure le formazioni di graniti,
     dei consumi mondiali di energia elettrica con più di 435       di sali e di argille, abbastanza diffuse nel mondo. In pra-
     reattori distribuiti in 31 paesi, per una potenza com-         tica, però, il loro reperimento richiede indagini decen-
     plessiva di 356.000 MWe. L’Europa ottiene il 35% di            nali e soprattutto il consenso delle popolazioni locali,
     energia elettrica dall’energia nucleare – più che da ogni      che è molto difficile da ottenere. La mancanza di possi-
     altra fonte – con un importante contributo per la qualità      bilità di chiudere il ciclo del nucleare, dalle miniere di
     dell’aria e la conservazione del clima.                        uranio e di torio ai depositi geologici, è un nuovo, ina-
         Negli Stati Uniti il 20% dell’energia elettrica pro-       spettato ostacolo da superare.
     viene dall’energia nucleare; l’aumento del fattore di              Queste considerazioni servono a comprendere l’im-
     utilizzazione dei reattori nell’ultimo decennio è stato        postazione delle nuove linee di sviluppo che si stanno
     equivalente a 20 nuovi impianti e si ritiene che quasi         adottando per i reattori cosiddetti avanzati. Esse sono
     tutti i 103 impianti commerciali americani faranno             state impostate da un gruppo di paesi nuclearizzati per
     richiesta per una estensione ventennale delle loro licen-      iniziativa degli Stati Uniti, che hanno costituito un comi-
     ze di esercizio.                                               tato internazionale che annovera a oggi, oltre agli Sta-
         Importanti paesi asiatici (Giappone, Cina, India, Corea    ti Uniti e all’Euratom dell’Unione Europea, nove paesi:
     del Sud) hanno in corso impegnativi programmi nuclea-          Regno Unito, Francia, Canada, Giappone, Corea del Sud,
     ri per aumentare la loro indipendenza da forniture este-       Sudafrica, Argentina, Brasile e Svizzera (DOE/GIF, 2002).
     re di energia. Mediante l’energia nucleare il mondo evita      Questo comitato, che si è dato il nome di GIF (Gener-
     oggi, ogni anno, l’emissione di circa 1.800 milioni di t       ation IV International Forum), si propone lo sviluppo di
     di biossido di carbonio, di 15 milioni di t di biossido di     sistemi nucleari completi di produzione di energia che
     zolfo e di 7 milioni di t di ossidi di azoto.                  possano essere progettati, sperimentati e realizzati a livel-
         Trentacinque nuovi impianti nucleari sono in costru-       lo di prototipo entro il 2030, quando molti reattori tutt’o-
     zione nel mondo e più paesi hanno annunciato la loro in-       ra in produzione saranno alla fine delle loro licenze ope-
     tenzione di cominciare la costruzione di nuovi impianti.       rative (tab. 1).
         Nonostante questi dati, da diversi anni, a livello glo-
     bale, vi è stato un sostanziale ristagno dello sviluppo del-   Cenni storici e possibili sviluppi
     l’energia nucleare per vari motivi, diversi da paese a             La prima generazione di reattori nucleari del 20° se-
     paese; tali motivi possono essere di natura economi-           colo era costituita quasi tutta da prototipi ormai sman-
     ca, di natura sociale (per una opposizione abbastanza          tellati o in smantellamento (anni Cinquanta e primi

VOLUME III / NUOVI SVILUPPI: ENERGIA, TRASPORTI, SOSTENIBILITÀ                                                                      499
GENERAZIONE ELETTRICA DA FONTI FOSSILI

                                                                                    La quarta generazione dovrebbe consentire, a parti-
       tab. 1. Età media degli impianti nucleari in esercizio                   re dal 2030, di realizzare reattori commerciali che abbia-
                        in diversi paesi, nel 2002                              no, sia pure in diversa misura, le seguenti quattro carat-
                                                                                teristiche: a) essere fortemente economici (basso costo
                                 Numero                  Età media              del kWh prodotto); b) avere un più alto livello di sicu-
               Paese
                               di reattori                 (anni)               rezza; c) produrre una minima quantità di rifiuti radioat-
       Stati Uniti                  104                       28                tivi da sistemare nei depositi; d ) offrire una maggiore
                                                                                protezione contro rischi di proliferazione di armamenti
       Francia                       58                       18                nucleari e attentati. La successione temporale delle quat-
       Giappone                      53                       18                tro generazioni è illustrata in fig. 1 A.
                                                                                    Il GIF ritiene che per una espansione a lungo termi-
       Regno Unito                   31                       29                ne degli impieghi di energia nucleare sia necessario:
       Germania                      19                       22                • allestire programmi di ricerca e sviluppo per ridurre
                                                                                    gli elevati costi di capitale degli impianti e i lunghi
       Svezia                        11                       24                    tempi di costruzione, che incidono molto sul costo
       Belgio                          7                      23
                                                                                    del kWh prodotto;
                                                                                • allestire programmi di ricerca e sviluppo sul ciclo del
       Cina                            7                      5                     combustibile nucleare, privilegiando il ciclo chiuso
       Finlandia                       4                      23
                                                                                    e la ricerca di nuovi sistemi nucleari per ridurre il
                                                                                    volume richiesto per il deposito geologico dei rifiu-
                                                                                    ti radioattivi a lunga vita;
      anni Sessanta). La seconda generazione è costituita da                    • accrescere la protezione degli impianti nucleari con-
      reattori per produzione commerciale di energia, essen-                        tro eventuali attacchi terroristici e difendere i depo-
      zialmente ad acqua pressurizzata e bollente (PWR,                             siti di plutonio contro il rischio di proliferazione di
      Pressurized Water Reactor, e BWR, Boiling Water Re-                           ordigni nucleari;
      actor), ovvero ad acqua leggera (LWR, Light Water                         • produrre idrogeno per via nucleare da impiegare nel
      Reactor), ad acqua pesante (PHWR, Pressurized Heavy                           settore dei trasporti mediante celle a combustibile a
      Water Reactor, o CANDU, CANadian Deuterium Ur-                                impatto ambientale nullo; gli impianti nucleari per
      anium), e a gas-grafite tipo AGR (Advanced Gas React-                         una produzione massiccia di idrogeno sarebbero
      or), messi in funzione durante gli anni Settanta e Ot-                        anch’essi caratterizzati da emissione zero di carbo-
      tanta. La terza generazione è costituita da reattori ad                       nio; nel settore dei trasporti si prevede infatti una cre-
      acqua leggera avanzati (anni Novanta e inizio del 2000),                      scita dei fabbisogni energetici del 2,5% nei primi
      mentre una sottogenerazione è contraddistinta dalla                           venti anni del 21° secolo.
      sigla III⫹ e rappresenta la transizione dalla terza alla                      I paesi aderenti al GIF hanno concordato di proce-
      quarta generazione, comprendendo reattori evolutivi                       dere insieme con un programma di sviluppo per i siste-
      che consentono vantaggi economici entro un breve                          mi nucleari della quarta generazione che comprenda i
      periodo di sviluppo (seconda decade del 21° secolo,                       reattori e il loro ciclo del combustibile. Il principale obiet-
      v. par. 5.6.5).                                                           tivo individuato è la produzione di energia con sistemi

        1950     1960   1970    1980       1990   2000    2010      2020    2030                       2000           2010      2020        2030
            GEN I              GEN II             GEN III          GEN   III⫹       GEN IV            GFR
                                                                                                       LFR
        primi             reattori commerciali    reattori     progetti         requisiti
        prototipi di      di potenza              avanzati     evolutivi        richiesti             MSR
        reattori          .LWR (PWR, BWR)         ad acqua     per sviluppo a   .economicità         SCWR
        .Shippingport     .CANDU                  leggera      breve termine    .maggior               SFR
        .Dresden          .AGR                    .ABWR .EPR, ecc.                sicurezza
        .Fermi I                                  .APWR                         .minimizzazione      VHTR
        .Magnox                                   .Sist.80⫹                       rifiuti
                                                                                .resistenza alla
                                                                                  proliferazione        fattibilità    verifica dimostrazione
                                                                                                       preliminare    prestazioni  opzioni
       A                                                                                               B
      fig. 1. Articolazione temporale delle generazioni di reattori nucleari (A)
      e delle fasi di sviluppo dei sei sistemi prescelti dal GIF (B).

500                                                                                                                   ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
NUCLEARE AVANZATO

     sostenibili di lunga durata e rispettosi dell’ambiente; per-    risorse naturali di uranio. Ciò ha come conseguenza che,
     tanto tali sistemi dovranno preliminarmente: a) mini-           per soddisfare tutti i requisiti che si pone la quarta gene-
     mizzare la generazione di rifiuti radioattivi di lunga dura-    razione, occorrerà una combinazione di alcuni dei reat-
     ta, migliorando la protezione della salute pubblica; b) pre-    tori proposti, formando un sistema energetico nucleare
     sentare nel loro ciclo di vita vantaggi economici rispetto      a filiere sinergiche.
     ad altre fonti energetiche; c) avere un livello di rischio          Le attività di ricerca e sviluppo si svolgeranno in quat-
     finanziario non maggiore di quello di altri progetti ener-      tro fasi. La prima è una fase di verifica di fattibilità, il
     getici; d ) eccellere per quanto riguarda sicurezza e affi-     cui principale obiettivo è risolvere i punti chiave e dimo-
     dabilità; e) avere una bassissima probabilità di danneg-        strare la percorribilità delle nuove tecnologie interessa-
     giamento del nocciolo del reattore; f ) eliminare la neces-     te. La seconda è di verifica delle prestazioni, in cui occor-
     sità di piani di emergenza esterna alla centrale; g) essere     re sperimentare i componenti chiave quali i reattori e gli
     tali da rendere molto poco appetibili sia la proliferazio-      impianti del ciclo del combustibile associato, nonché le
     ne di armamenti nucleari sia gli atti di terrorismo.            tecnologie di conversione dell’energia; questa fase ter-
          Per questo programma, i paesi aderenti al GIF si sono      mina quando il sistema studiato è sufficientemente matu-
     avvalsi di oltre cento esperti per esaminare in letteratu-      ro e si comporta in modo tale da attrarre interessi indu-
     ra un centinaio di tipologie di reattori e sistemi nuclea-      striali per iniziative a grande scala. La terza fase è dimo-
     ri di possibile realizzazione; si è pervenuti a una sele-       strativa, con una varietà di opzioni e con la partecipazione
     zione di sei sistemi che, secondo gli esperti, hanno le         di industrie ed enti governativi; si ritiene che ogni siste-
     seguenti caratteristiche: a) comportare significativi avan-     ma proposto necessiti di una fase dimostrativa. In caso
     zamenti tecnologici; b) rispondere bene alla possibilità        di successo il sistema potrà entrare nella fase finale di
     di produzione di energia elettrica e di idrogeno, nonché        commercializzazione, compito delle industrie e delle
     alla gestione degli attinidi; c) presentare, nel loro svi-      società finanziarie.
     luppo, aree di ricerca comuni con possibilità di collabo-           In questo iter ogni paese che partecipa al GIF con-
     rare nello sviluppo; d ) soddisfare al meglio le priorità       tribuirà solo alle ricerche sui sistemi che ha prescelto
     nazionali presentate dai vari paesi del GIF.                    prioritariamente, con uno sforzo di coordinamento per
          I sei sistemi prescelti utilizzano reattori contrasse-     evitare duplicazioni e massimizzare la sinergia fra le aree
     gnati dalle sigle GFR (Gas-cooled Fast Reactor), LFR            comuni di ricerca. La fig. 1 B mostra uno schema preli-
     (Lead-cooled Fast Reactor), MSR (Molten Salt React-             minare dell’articolazione temporale delle varie fasi pre-
     or), SFR (Sodium-cooled Fast Reactor), SCWR (Super-             viste per i sei sistemi di seguito presentati.
     critical Water-cooled Reactor) e VHTR (Very High Tem-
     perature Reactor).
          Prima di illustrare sinteticamente questi sistemi, com-    5.6.2 I sei sistemi nucleari
     mentandone vantaggi e svantaggi, è opportuno accen-                   della quarta generazione
     nare alle conclusioni cui sono pervenuti i paesi del GIF
     relativamente agli studi sui possibili cicli del combusti-      Sistema GFR
     bile nucleare da associare ai diversi reattori proposti.            Il GFR è un reattore veloce raffreddato a gas (He), a
     Sono state valutate quattro classi di tali cicli che vanno      ciclo di combustibile chiuso, che consente una conve-
     dal ciclo aperto (once through, in cui manca il ritratta-       niente gestione degli attinidi unitamente alla surgenera-
     mento del combustibile irraggiato con recupero di ura-          zione di fissile per conversione fertile-fissile. Il suo sche-
     nio e plutonio) al ciclo di combustibile per reattori velo-     ma è illustrato in fig. 2.
     ci (FBR, Fast Breeder Reactor), con completo riciclo di             La sua taglia è compresa fra 300 e 600 MWe. Tale
     tutti gli attinidi a lunga vita. Il ciclo aperto è ovviamen-    sistema è considerato di buone caratteristiche per sicu-
     te quello che genera più rifiuti e consuma più uranio;          rezza, economicità, resistenza alla proliferazione di arma-
     tuttavia anche in questo caso il volume dei rifiuti è pic-      menti e protezione fisica ed è particolarmente adatto per
     colo e maneggiabile rispetto ad altri combustibili alter-       la produzione di energia elettrica e di idrogeno e per la
     nativi e le risorse disponibili di uranio sono sufficienti a    riduzione degli attinidi finali di rifiuto. Tali attinidi, come
     coprire le esigenze durante il 21° secolo.                      noto, sono divisi in maggiori (U e Pu) e minori (Np, Am,
          Il fattore limitante per la diffusione del ciclo aperto,   Cm); molti di questi radionuclidi presentano altissima
     almeno a breve termine, pare essere la disponibilità di         radioattività e lunghissima vita, per cui causano proble-
     depositi geologici per i rifiuti. Nel lungo termine inter-      mi per i depositi geologici. Una strategia per ridurli sostan-
     verrebbe anche la disponibilità di uranio. Pertanto l’o-        zialmente è quella di irradiarli in reattori veloci ad alto
     biettivo della quarta generazione, che costituisce una          flusso, come appunto il GFR, trasmutandoli in parte in
     opportunità per il lungo termine, è di adottare cicli di        isotopi con radioattività nulla o a vita breve.
     combustibile che minimizzino la produzione di rifiuti               L’impiego di He come refrigerante consente sia di
     radioattivi a lunga vita, risparmiando nel contempo le          raggiungere alte temperature, e quindi alti rendimenti

VOLUME III / NUOVI SVILUPPI: ENERGIA, TRASPORTI, SOSTENIBILITÀ                                                                         501
GENERAZIONE ELETTRICA DA FONTI FOSSILI

      fig. 2. Schema
      dell’impianto                                            reattore
      con reattore GFR.                          elio
                                                                                 pozzo termico

                                                                                                scambiatore
                                                                                                intermedio
                                               nocciolo
                                                                   compressore                    compressore     turbina
                                                                                                                             generatore

                                                                            pre-refrigeratore

                                                                                                 recuperatore                 potenza
                                          barre di controllo                                                                  elettrica
                                                                             pozzo termico

      in un ciclo termodinamico diretto, sia di produrre idro-            pertanto sono necessari spessori delle pareti di oltre mezzo
      geno da un processo termochimico. La Francia è parti-               metro anche per le taglie più piccole, e ciò rende quasi
      colarmente interessata a questo sistema. I problemi di              impossibile il raggiungimento di grandi taglie. Anche la
      sviluppo sono concentrati sul combustibile, in partico-             resistenza ai sismi e la gestione del combustibile sono
      lare per quanto riguarda ritrattamento e rifabbricazione.           problemi non trascurabili.
      La grafite consente di raggiungere alte temperature, ma                 Lo schema del reattore LFR è illustrato in fig. 3. Pos-
      un suo eccessivo impiego rallenta i neutroni.                       sibili sistemi avanzati per la conversione di energia com-
                                                                          prendono turbine a vapore supercritico in ciclo Rankine
      Sistema LFR                                                         o turbine a CO2 supercritico, nonché il ciclo termochi-
           Il LFR è un reattore veloce a ciclo chiuso, raffred-           mico calcio-bromo per la produzione di idrogeno.
      dato a piombo o con eutettico piombo-bismuto per abbas-                 Reattori veloci a piombo, a circolazione forzata, sono
      sare la temperatura di fusione. Esso è raffreddato a cir-           stati costruiti dai russi per la propulsione dei loro sotto-
      colazione naturale, senza pompe, e può avere una taglia             marini nucleari, ma i progetti LFR, come pure quelli dei
      variabile da 50 a 1.200 MWe, con una temperatura di                 sistemi ADS (Accelerator Driven System), prevedono
      uscita dal nocciolo del refrigerante che può andare da              una geometria a vasca, anziché a circuito come quella
      550 a 800 °C, a seconda dei risultati di una necessaria             dei reattori per sottomarini. Le impurezze di ossidi nel
      operazione di ricerca e sviluppo sui materiali impiega-             piombo, in caso di circolazione forzata, devono essere
      ti, che attualmente consentono di operare a 550 °C e che            contenute in un determinato intervallo secondo l’espe-
      in futuro potrebbero arrivare a 800 °C. Il ciclo chiuso             rienza maturata dai russi. Per questi nuovi reattori a vasca
      del combustibile assicura, come per il GFR, una eccel-              mancano ancora esperienze dirette.
      lente sostenibilità; il sistema è interessante anche per quan-
      to riguarda la resistenza alla proliferazione degli arma-           Sistema MSR
      menti e la protezione fisica perché può impiegare un noc-               Il MSR è un reattore a sali fusi, a spettro neutroni-
      ciolo a lunga durata. È considerato di buone caratteristiche        co epitermico (0,025-100 eV), con un ciclo chiuso che
      anche per l’economia e la sicurezza, grazie al tipo di refri-       consente un efficiente sfruttamento del plutonio e degli
      gerante che, a differenza del sodio, non reagisce violen-           attinidi minori. Il combustibile è costituito da una misce-
      temente con l’aria e con l’acqua. Come reattore veloce              la liquida di sodio, zirconio e fluoruri di uranio, posta
      è interessante anche per il trattamento degli attinidi, cioè        in circolazione da apposite pompe. Il sistema necessi-
      per bruciarli e ridurne la radiotossicità.                          ta di un circuito intermedio (refrigerante metallico) fra
           Il problema principale da risolvere è legato alla tec-         circuito primario del reattore e circuito finale elettro-
      nologia del refrigerante piombo che è al tempo stesso               generatore, con ovvi aggravi di costo. La potenza pre-
      corrosivo ed erosivo, nonché tossico; vanno inoltre pre-            vista è di 1.000 MWe, la pressione di circa 5 bar, con
      visti sistemi di riscaldamento per impedirne la solidifi-           una temperatura massima di oltre 700 °C che garanti-
      cazione. A causa della grande densità del piombo, diven-            sce un ottimo rendimento termodinamico. Il MSR ha
      ta molto problematica l’auspicata circolazione a conve-             ottime caratteristiche come sistema nucleare per bru-
      zione naturale che, richiedendo un’adeguata altezza della           ciare il plutonio e gli attinidi minori ma necessita di
      tanca-reattore, dà luogo a enormi pesi gravanti sul fondo;          complessi sistemi ausiliari per il trattamento chimico

502                                                                                                           ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
NUCLEARE AVANZATO

    fig. 3. Schema                                          barre di
    dell’impianto                                          controllo
    con reattore LFR.
                                                                                       pozzo termico
                                        distributore
                                                                                                      scambiatore
                                                                                                      intermedio

                                                                                        compressori                    turbina
                                         scambiatori                                                                             generatore
                                        con tubi a U
                                                  (4)
                                       refrigeratore                             pre-refrigeratore

                                            nocciolo

                                         distributore                                                   recuperatore               potenza
                                         di ingresso                                                                               elettrica
                                              reattore                           pozzo termico

     del combustibile e del refrigerante, per cui occorre valu-           verificatasi, e quindi abbandonati. Questo sistema richie-
     tare attentamente la sua economicità. Occorre altresì                derà dunque un grande sforzo di ricerca sulla chimica
     dimostrare la sua capacità di rigenerazione con il ciclo             e sul trattamento dei sali fusi nonché sui materiali impie-
     uranio-torio. È giudicato di buone caratteristiche per               gabili e sugli impianti di ritrattamento. Il suo schema
     quanto riguarda sicurezza, resistenza alla proliferazio-             è illustrato in fig. 4.
     ne degli armamenti e protezione fisica contro attenta-
     ti. Reattori sperimentali a combustibile liquido erano               Sistema SFR
     stati provati negli Stati Uniti negli anni Cinquanta e                  Il SFR è un reattore veloce a sodio, a ciclo chiuso,
     Sessanta, con esiti negativi per la fortissima corrosione            con una efficiente gestione degli attinidi minori e una

                            barre di controllo

                                                                                          sali refrigeranti
                reattore
           sali                                                                                 scambiatore
        purificati                                                     scambiatore                termico
                                                                         termico

                                                                                pompa

                                                                                 pozzo termico
                                                                                                   scambiatore
                                                                                                   intermedio
                     sali fusi
                                                                                                                         turbina
                                                         pompa                       compressori
                                                                                                                                generatore

       impianto chimico                tappo freddo
        di ritrattamento                                                    pre-refrigeratore

                                                                                                     recuperatore                potenza
                                                                                                                                 elettrica
             serbatoi di scarico di emergenza                               pozzo termico

    fig. 4. Schema dell’impianto con reattore MSR.

VOLUME III / NUOVI SVILUPPI: ENERGIA, TRASPORTI, SOSTENIBILITÀ                                                                                 503
GENERAZIONE ELETTRICA DA FONTI FOSSILI

      surgenerazione di fissile (conversione di uranio 238, fer-      Sistema SCWR
      tile, in plutonio, fissile). Il termine surgenerazione signi-       Il SCWR è un reattore termico ad acqua portata a una
      fica che il reattore produce, per conversione, più mate-        pressione e a una temperatura notevolmente superio-
      riale fissile di quanto ne bruci, per cui in circa venti anni   ri a quelle corrispondenti al punto critico (22,1 MPa,
      dall’esercizio di un reattore si accumula tanto materiale       374 °C): si vuole portare la temperatura di uscita dal noc-
      fissile quanto basta per due reattori uguali (si parla così     ciolo addirittura a 550 °C. A queste condizioni il rendi-
      di tempo di raddoppio che, con le tecnologie attuali, è         mento termodinamico è pari al 44%.
      appunto di circa venti anni, ma potrebbe essere dimu-               Il ciclo del combustibile è aperto, quindi a bassa soste-
      nuito passando dai combustibili ossidi ai combustibili          nibilità per il sistema che punta soprattutto a vantaggi
      carburi).                                                       economici (semplificazione di impianto) per la produ-
           È possibile realizzare un completo riciclo degli atti-     zione di energia elettrica. I punti critici da investigare
      nidi e si prevedono due tipi di reattori: uno di media taglia   sono soprattutto la resistenza delle guaine e delle strut-
      (150-500 MWe) con il combustibile costituito da una lega        ture interne del reattore, la chimica dell’acqua e i feno-
      uranio-plutonio-attinidi minori-zirconio fornita da un          meni di radiolisi, le analisi di sicurezza (incidenti di per-
      ciclo di combustibile con processi pirometallurgici in          dita di portata e di refrigerante) e le brusche variazioni
      appositi impianti di ritrattamento; l’altro di taglia medio-    di densità dell’acqua supercritica con la temperatura.
      grande (500-1.500 MWe) con combustibile a ossidi misti              Buone caratteristiche sono considerate la sicurezza, la
      di uranio e plutonio (UO2-PuO2) e con un ciclo chiuso           resistenza alla proliferazione e la protezione fisica. La ta-
      di combustibile basato su processi di ritrattamento acquo-      glia di riferimento è di 1.700 MWe. Questo sistema (fig. 6)
      si di tipo avanzato in grandi installazioni centrali che ser-   è ritenuto molto interessante negli Stati Uniti. Le rica-
      vono più reattori.                                              dute delle ricerche sui materiali ad alta temperatura sono
           Per entrambe le taglie è considerata una temperatu-        sicuramente interessanti anche per tanti altri impianti del
      ra di uscita del sodio dal nocciolo di 550 °C (ben col-         settore energetico non nucleare; l’aumento di rendimento
      laudata nei reattori esistenti).                                ottenibile (44%) non giustificherebbe lo sviluppo di que-
           I francesi hanno una grande esperienza con questo          sto sistema se non per il fatto che, in linea di principio,
      tipo di reattori (Phénix, Superphénix), come pure gli           esso potrebbe consentire anche uno spettro neutronico
      inglesi, i russi, gli americani e i giapponesi. Il SFR è con-   veloce, con l’adozione di un ciclo del combustibile chiu-
      siderato di eccellenti caratteristiche per la sostenibilità     so (bruciamento degli attinidi).
      e di buone caratteristiche per quanto riguarda la sicu-
      rezza, l’economia, la resistenza alla proliferazione degli      Sistema VHTR
      armamenti e la protezione fisica. I suoi scopi principali           Il VHTR rappresenta l’ultimo dei sei sistemi, con un
      sono la produzione di energia elettrica e la trasmutazio-       reattore a spettro neutronico termico e un ciclo aperto
      ne degli attinidi minori. Tra i sei sistemi proposti è indub-   del combustibile. Esso punta soprattutto a generare calo-
      biamente quello più rapidamente realizzabile, anche se          re ad altissime temperature (oltre 1.000 °C) per la pro-
      occorre effettuare ancora ricerche sui processi pirome-         duzione di idrogeno, oltre a quella di energia elettrica,
      tallurgici e acquosi a separazione spinta e sulla trasmu-       con processi termochimici ad alto rendimento, senza
      tazione degli attinidi minori. Il suo schema è illustrato       emissioni di carbonio, per esempio direttamente dal-
      in fig. 5.                                                      l’acqua.

      fig. 5. Schema                      sodio barre di controllo
      dell’impianto                     primario
      con reattore SFR.                 (freddo)                       scambiatore              generatore
                                                                       intermedio               di vapore

                                                                                                                 turbina
                                                                                                                           generatore
                                               sodio
                                             primario
                                              (caldo)

                                                                                                                         potenza
                                         pompa                                                                           elettrica
                                                                                                                     condensatore
                                                        nocciolo
                                                                                                                             pozzo
                                                                                                    pompa                    termico
                                                                                     pompa          sodio secondario

504                                                                                                      ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
NUCLEARE AVANZATO

         barre di controllo                                                prototipo è stato già intrapreso dalla Società francese
                                                                           AREVA (Framatome, Cogema, ecc.), che può avvalersi
                                                                           anche dell’esperienza pregressa del reattore statuniten-
                                                                           se di Fort St. Vrain e del reattore tedesco di Uentrop.
                              acqua supercritica                               Per questa situazione di maggior avanzamento rispet-
                                                                           to agli altri sistemi, questo reattore e le sue linee di svi-
                                                                           luppo verranno descritti più in dettaglio nel seguito.
                                                   turbina
                                                          generatore

                                                                           5.6.3 I reattori ad alta temperatura
              nocciolo                                       potenza
                                                             elettrica     Generalità
                                                                               La grande importanza che viene attribuita alla pro-
                                                      condensatore         duzione di idrogeno come combustibile sostitutivo per
                                                            pozzo          il settore trasporti negli Stati Uniti e nell’Unione Euro-
                                                            termico        pea, nonché il fatto che tale produzione sia fattibile in
              reattore            pompa                                    maniera economicamente conveniente solo ad alte tem-
                                                                           perature e che queste ultime siano ottenibili solo con
    fig. 6. Schema dell’impianto con reattore SCWR.                        l’impiego di elio in reattori a grafite, rendono necessa-
                                                                           rio un approfondimento sui reattori ad alta temperatura
                                                                           (Cumo, 1986). Essi hanno oggi raggiunto uno stadio di
          La taglia del prototipo di riferimento è di 600 MWt ,            sviluppo molto promettente, acquistando un loro spazio
     il refrigerante del nocciolo è l’elio e il combustibile pre-          commerciale, e hanno serie prospettive per l’avvenire.
     visto può essere di due tipi: a blocchi esagonali di gra-                 Sono caratterizzati da noccioli interamente in mate-
     fite, del tipo previsto per il progetto GT-MHR (Gas Tur-              riale ceramico e dalla scelta del gas elio come refrige-
     bine-Modular Helium Reactor); a sfere di grafite (che                 rante, sia per l’ottima compatibilità chimica con i mate-
     inglobano uranio arricchito), del tipo previsto per il pro-           riali strutturali, sia per il suo calore specifico e la sua
     getto PBMR (Pebble Bed Modular Reactor).                              buona conducibilità termica. L’assenza di assorbitori
          Operando con un rendimento maggiore del 50% per                  parassiti, come gli acciai, permette l’impiego quasi di
     la produzione di energia elettrica, tale impianto può pro-            ogni possibile combinazione dei tre isotopi fissili (233U,
     durre inoltre più di 200 t di idrogeno al giorno (fig. 7),            235U, 239Pu) e dei due isotopi fertili (232Th, 238U).

     equivalenti a oltre 1.360.000 l di benzina.                               La fattibilità dei reattori ad alta temperatura è stata
          Questo impianto, che si basa su reattori già realizza-           dapprima dimostrata dal reattore sperimentale Dragon
     ti in Germania e negli Stati Uniti, seppure con tempera-              (Dragon Reactor Experiment, Winfrith, Regno Unito)
     ture di uscita dell’elio più basse, richiede ricerca soprat-          da 20 MWt , dal reattore AVR (Arbeitsgemeinschaft
     tutto sui materiali per poter innalzare di circa 200 °C le            VersuchsReaktor, Jülich, Germania) da 15 MWe che ha
     temperature raggiungibili dall’elio. Il progetto del primo            riscaldato l’elio a 950 °C, e dal reattore di Peach Bottom

    fig. 7. Schema                      barre di controllo
    dell’impianto                                       nocciolo di            pompa
    con reattore VHTR.                                    grafite
                                                            riflettore
                                                           di grafite
                                                                                                                               acqua

                                                          soffiante

                                                                                                                               ossigeno
                                                                                                                               idrogeno
                                                                 scambiatore
                                             reattore             intermedio                      impianto di produzione
                                                         elio                                    dell’idrogeno e impianto
                                                    refrigerante                        pozzo     di generazione elettrica
                                                                                       termico

VOLUME III / NUOVI SVILUPPI: ENERGIA, TRASPORTI, SOSTENIBILITÀ                                                                             505
GENERAZIONE ELETTRICA DA FONTI FOSSILI

      (Peach Bottom Atomic Power Station, Stati Uniti) da            primario, resistente alla pressione dei gas di fissione e
      40 MWe. Il passo successivo è stato rappresentato dal          impenetrabile alla loro migrazione, fino a elevatissimi
      reattore di Fort St. Vrain (Denver, Colorado) da 330 MWe       tassi di irradiazione.
      e dal reattore THTR (Thorium High Temperature Reactor,              Il progetto Dragon dell’OECD (Organisation for Eco-
      Uentrop, Germania) da 300 MWe .                                nomic Co-operation and Development), che è stato un
          Con la sigla VHTR viene ora generalmente desi-             progetto congiunto di 12 paesi fra cui l’Italia, prevede-
      gnato un reattore che consenta di erogare energia ter-         va microsfere aventi esternamente allo strato cuscinetto
      mica a temperature dell’ordine di 1.000 °C. In esso il         altri tre caratteristici strati protettivi:
      ciclo termico del fluido termovettore potrebbe essere          • uno strato interno di pirocarbone, primo di tre strati
      scomposto in due sottocicli: uno a temperatura supe-                aventi funzioni strutturali, con proprietà specifiche
      riore (1.000-650 °C), destinato a processi chimici (scissio-        atte a minimizzare gli effetti dell’irradiazione dei
      ne termochimica dell’acqua per la produzione di idroge-             neutroni veloci (cambiamenti dimensionali e solle-
      no e di idrocarburi per gassificazione e liquefazione del           citazioni meccaniche); esso serve anche come prima
      carbone), e uno a temperatura inferiore (650-300 °C),               barriera alla diffusione del materiale del nocciolo
      accoppiato a un normale ciclo termodinamico con grup-               (fertile, fissile e prodotti di fissione);
      po turbina-generatore elettrico.                               • uno strato di carburo di silicio, che è la principale
          L’esperienza tedesca ha portato a individuare, per              barriera alla diffusione dei prodotti di fissione metal-
      reattori pebble bed del tipo HTR (High Temperature                  lici; esso ha una importante funzione anche per il
      Reactor), un’architettura modulare, con un modulo della             comportamento meccanico dell’intera particella, per
      potenza di circa 200 MWt. I vantaggi sono legati a una              la sua stabilità sotto radiazione neutronica veloce;
      riduzione dei costi (adozione di un contenitore in acciaio     • uno strato esterno di carbonio pirolitico con funzio-
      invece che in cemento armato precompresso, di un siste-             ne meccanica (mette lo strato di SiC in stato di com-
      ma di arresto rapido mediante barre esterne al noccio-              pressione), fornendo inoltre una protezione chimica
      lo, di un sistema di arresto lento mediante sfere borate            al carburo di silicio.
      che cadono in un riflettore laterale per gravità, succes-           Per grandi reattori di potenza (Gulf General Atomic,
      sivamente rimosse con un sistema pneumatico). La               Stati Uniti) le particelle rivestite sono progettate per l’u-
      modularità consente inoltre diversi accoppiamenti per          tilizzazione del torio e sono di due tipi: fissili e fertili.
      la cogenerazione, con scambiatori elio-vapore o elio-          Le particelle fissili contengono bicarburo di uranio, alta-
      elio per processi industriali, prima fra tutti la produ-       mente arricchito, e hanno noccioli del diametro di circa
      zione di combustibili anche in zone densamente popo-           200 mm. Le particelle fertili, più grandi (noccioli di cir-
      late, ove sono più interessanti le applicazioni industriali    ca 400 mm), impiegate per generare 233U dal Th, so-
      del calore prodotto.                                           no composte di ossidi o carburi di Th e rivestite solo di
                                                                     carbonio pirolitico. I noccioli delle particelle hanno in
      Combustibile                                                   generale un vasto spettro di dimensioni, da pochi mm a
          Nei noccioli interamente ceramici il combustibile          1.200 mm, con porosità variabile dall’1 al 25%, a secon-
      è costituito da ossidi o carburi di uranio e torio, e il       da delle applicazioni. Il grado di ritenzione dei prodotti
      materiale strutturale impiegato è la grafite. La caratte-      di fissione che i rivestimenti sono capaci di garantire è
      ristica tipica di questi reattori consiste nel combustibi-     tale che, nell’esperienza operativa del reattore di Peach
      le a microsfere, sferule del diametro dell’ordine del          Bottom, si è riscontrata una fuga inferiore allo 0,01%,
      millimetro, con un nocciolo interno di combustibile            che garantisce un basso livello di radioattività nel cir-
      (ossidi o carburi) rivestito da strati concentrici di car-     cuito primario. La grafite impiegata per gli elementi di
      bonio pirolitico e di carburo di silicio. Inizialmente si      combustibile HTR è, ovviamente, di purezza nucleare
      era pensato a un reattore che spurgasse completamen-           ed è prodotta con procedimenti convenzionali, con even-
      te i prodotti di fissione nel refrigerante (elio) del cir-     tuali trattamenti di impregnazione per raggiungere il livel-
      cuito primario, in modo da poter raggiungere, con una          lo richiesto di densità.
      opportuna purificazione continua del refrigerante pri-              I processi di fabbricazione dei micronoccioli combu-
      mario, elevatissimi tassi di combustione. Si constatò,         stibili possono essere essenzialmente di due tipi: per agglo-
      tuttavia, un buon grado di ritenzione dei prodotti di fis-     merazione di polveri, con ausilio di un legante e succes-
      sione da parte delle sferule di combustibile (inizial-         siva sinterizzazione, e per via liquida, iniettando gocce
      mente senza tutti gli strati protettivi, poi perfezionati),    liquide in una fase secondaria e sfruttando l’effetto agglo-
      pur raggiungendo elevati burn-up; di conseguenza venne         merante della tensione superficiale tra le due fasi.
      modificata la filosofia di progetto, puntando sul con-
      tenuto spinto dei prodotti di fissione (come negli altri       Funzionamento
      reattori). Gli strati protettivi di rivestimento delle sfe-       Una sferula eroga, tipicamente, una potenza ter-
      rule costituiscono pertanto un formidabile contenitore         mica di 0,1 W (in un reattore di potenza sono presenti

506                                                                                                     ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
NUCLEARE AVANZATO

     numerosissime microsfere, in numero dell’ordine di 1010)       non sono più protettive oltre 600 °C e può aver luogo
     a una temperatura ‘di picco’ del combustibile di 1.250 °C,     un’ossidazione selettiva interna. In particolare, metal-
     secondo l’attuale tecnologia. Le sferule, per le loro ridot-   li e leghe che dipendono dal titanio come elemento
     te dimensioni, non sono direttamente lambite dal refri-        legante sono molto suscettibili a un danneggiamento
     gerante gassoso ma sono immerse in una matrice di car-         superficiale.
     bonio (di elevata conducibilità termica), a costituire una          Particolare cura deve quindi essere posta nella scel-
     specie di pasta combustibile. Questo materiale, a sua volta,   ta delle leghe impiegate nei circuiti primari degli HTR.
     non è esposto direttamente al flusso dell’elio, ma viene       In esse va controllata la percentuale di carbonio e azoto,
     incapsulato e inguainato in contenitori di grafite della       in quanto possono facilitare le fratture anche se presen-
     forma più varia: da grappoli di barrette in un elemento di     ti in piccole quantità (ppm). Effetti benefici porta inve-
     combustibile di foggia tradizionale, a sfere cave di gra-      ce la presenza di afnio, niobio e tungsteno. Si può dire
     fite del diametro di circa 6 cm, riempite della pasta com-     che leghe speciali per l’impiego negli HTR siano già svi-
     bustibile e quindi richiuse con un tappo avvitato (ele-        luppate in modo soddisfacente e disponibili sul merca-
     mento a sfera dell’AVR, pebble bed), a blocchi esagonali       to, per quanto, lavorando alla soglia massima delle loro
     di grafite, forati longitudinalmente da cavità cilindriche     prestazioni e soprattutto in seguito alla spinta a elevare
     passanti per l’alloggiamento della pasta combustibile e,       sempre più la temperatura dell’elio, uno sforzo continuo
     alternativamente, per il passaggio del refrigerante. I bloc-   di ricerca tecnologica su tali leghe sia necessario. A tem-
     chi esagonali di grafite, che possono esser considerati        perature dell’ordine di 900-1.000 °C tutti gli acciai sono
     corrispondenti agli elementi di combustibile dei LWR,          estremamente permeabili all’idrogeno che, diffondendo
     per esempio per quanto riguarda le operazioni di carica-       tra le pareti di uno scambiatore di calore per processi ter-
     mento nei noccioli, hanno numerosi canali cilindrici (200-     mochimici, potrebbe, mescolandosi all’elio, dar luogo
     300) con diametro di circa 1 cm. Il calore, generato nelle     alla formazione di trizio (3H). Questo, a sua volta, diffon-
     cavità contenenti il combustibile, diffonde attraverso la      dendo in senso opposto, potrebbe contaminare l’impianto
     grafite verso le cavità refrigerate dall’elio.                 chimico e i prodotti da commercializzare. È questo uno
          Il nocciolo dei reattori HTR presenta diverse carat-      dei tanti problemi attualmente studiati nel campo di tem-
     teristiche favorevoli:                                         perature considerate.
     • elevata temperatura degli elementi di combustibile,
          che consente il raggiungimento delle massime tem-         Tipologia dei sistemi
          perature conseguite dai refrigeranti nucleari;                Come ricordato, l’elevata temperatura dell’elio in usci-
     • struttura di materiali ceramici, con assenza di assor-       ta rende possibili processi assai importanti nell’econo-
          bitori parassiti, che consente un’ottima economia         mia energetica del futuro e nella produzione industriale
          neutronica e il raggiungimento di rese energetiche        quali, per esempio, la gassificazione del carbone, la pro-
          elevatissime;                                             duzione di idrogeno, la produzione di ferro e acciaio, ecc.
     • insensibilità del nocciolo a eventuali escursioni di             Il rendimento termodinamico associato agli impian-
          temperatura, grande capacità termica, assenza del         ti HTR, con ciclo tradizionale di vapore, è già elevato,
          pericolo di fusione, nessun possibile cambiamento         ma un netto miglioramento di impianto può ottenersi con
          di fase del refrigerante o del moderatore, comporta-      l’adozione di un ciclo chiuso con turbina a gas. L’attua-
          mento autostabilizzante della reattività dovuto a un      le tecnologia permette il progetto di turbine a 800 °C,
          coefficiente di temperatura negativo;                     senza la necessità di ulteriori estese ricerche; inoltre, gli
     • ricambio continuo del combustibile con reattore in           attuali contenitori in calcestruzzo precompresso posso-
          funzione, e quindi elevati fattori di utilizzazione.      no essere adattati per l’installazione delle turbine a gas,
          L’ottima economia neutronica consente una grande          in ciclo chiuso, entro lo stesso vessel. In tale soluzione
     flessibilità nella scelta del ciclo di combustibile e nello    si possono eliminare l’edificio turbina e gli altri compo-
     schema delle ricariche.                                        nenti tradizionali del ciclo indiretto a vapore, con gran-
          Pur impiegando un refrigerante chimicamente iner-         di risparmi. Sono già stati approntati dettagliati proget-
     te come l’elio, non è praticamente possibile evitare rea-      ti di impianti HTR con ciclo chiuso a gas.
     zioni superficiali con i metalli e le leghe impiegati nel          Per quanto riguarda il progetto AREVA, chiamato
     circuito primario, a causa delle inevitabili impurezze con-    The AREVA Indirect-Cycle Very High Temperature Re-
     tenute nel refrigerante. Queste impurezze reagiscono con       actor (VHTR-2), il prototipo prescelto, della potenza di
     la grafite ad alta temperatura per produrre un’atmosfe-        600 MWt , è costituito da un reattore a elementi di com-
     ra riducente, dovuta soprattutto a idrogeno e monossido        bustibile prismatici di grafite che fornisce calore, attra-
     di carbonio (a livello di 1 ppm). Elementi come il nichel,     verso uno scambiatore intermedio (IHX, Intermediate
     il cobalto e il rame sono ridotti, mentre manganese, cromo,    Heat eXchanger), a un generatore di potenza elettrica a
     silicio, alluminio, niobio, tantalio e titanio sono ossida-    ciclo combinato (ciclo superiore Brayton, ciclo inferio-
     ti. Le pellicole di ossido sulle leghe ad alta temperatura     re Rankine), per utilizzare l’esistente tecnologia (e gli

VOLUME III / NUOVI SVILUPPI: ENERGIA, TRASPORTI, SOSTENIBILITÀ                                                                      507
GENERAZIONE ELETTRICA DA FONTI FOSSILI

      elevati rendimenti) dei cicli combinati, e a un’unità di         potenza, soltanto però se hanno uno spettro neutronico ve-
      produzione di idrogeno. Quest’ultima rende possibile la          loce, come si è visto nella descrizione dei sistemi GIF IV,
      sperimentazione su due processi: quello termochimico             oppure i dispositivi chiamati ADS. Gli ADS sono costi-
      a ioduro di zolfo e quello per elettrolisi del vapore ad         tuiti dall’accoppiamento (sistema ibrido) di un reattore
      alta temperatura. Oltre a questi due, di cui il primo pare       sottocritico (che da solo non potrebbe generare potenza)
      abbia prospettive più interessanti, altri processi possono       con un acceleratore di protoni o deuteroni che porta le
      essere sperimentati.                                             particelle a un’energia dell’ordine di 1 GeV. Il fascio di
           Il combustibile delle microsfere può essere UCO o           protoni passa entro un canale in cui è fatto il vuoto e rag-
      UO2 a basso arricchimento e la sua temperatura di fun-           giunge il centro del nocciolo del reattore, ove colpisce
      zionamento è di 1.300 °C con un valore massimo, in ca-           metalli pesanti (lo stesso refrigerante, se è fatto di piom-
      so di incidente, di 1.600 °C. Il nocciolo del reattore ha        bo liquido o dell’eutettico piombo-bismuto per abbassa-
      forma anulare, con spettro neutronico epitermico, e i            re la temperatura di fusione), o elementi di combustibi-
      suoi 102 elementi di combustibile prismatici sono inse-          le. Nell’urto fra i protoni altamente energetici e i nuclei
      riti anularmente nella grafite che ha funzione di mode-          pesanti (Pb, U, ecc.) ha luogo il cosiddetto fenomeno di
      ratore e riflettore. Il materiale prescelto per il pressure      spallazione, per cui dai nuclei bersaglio sono emesse alcu-
      vessel (contenitore del reattore) è 9Ca -1MoSA336. Per           ne decine di neutroni da 14 MeV, quindi fortemente ener-
      l’intero impianto i dati rilevanti di progetto sono ripor-       getici. Questa sorgente esterna di neutroni rende critico
      tati nella tab. 2.                                               il reattore sottocritico, moltiplicando le fissioni e gene-
                                                                       rando potenza termica, moltiplicando così anche la poten-
                                                                       za del fascio. Se il reattore sottocritico è di tipo veloce,
      5.6.4 Riduzione della radiotossicità                             lo spettro neutronico ha un’energia media di alcune cen-
            dei rifiuti                                                tinaia di keV e quindi i neutroni sono adatti a trasmuta-
                                                                       re gli attinidi minori e i prodotti di fissione a lunga vita.
      Separazione e irraggiamento con neutroni                         Essi presentano sezioni d’urto di assorbimento dei neu-
           Come già visto, fra le motivazioni che hanno con-           troni che hanno massimi fra le energie epitermiche e quel-
      dotto alla scelta dei sei sistemi nucleari da sviluppare da      le dei neutroni veloci, per cui la soluzione ottimale è di
      oggi al 2030 vi è la sostenibilità dell’intero ciclo nuclea-     concentrarli in apposite barrette entro matrici costituite
      re, dalle risorse disponibili di uranio e torio alla siste-      da elementi moderatori dei neutroni, in modo tale da por-
      mazione definitiva delle scorie a più lunga vita in depo-        tarne l’energia nella zona di massimo assorbimento e
      siti geologici millenari. I radionuclidi a più lunga vita,       quindi di efficace trasmutazione; così basta un solo pas-
      oltre al plutonio, sono i cosiddetti attinidi minori: ame-       saggio negli ADS dei radionuclidi da trasmutare per ridur-
      ricio, curio, nettunio e alcuni prodotti di fissione, quali      re la loro quantità a pochi centesimi. Non sarebbe elimi-
      iodio 129, cesio 135, tecnezio 99. Per ridurre la loro           nato del tutto il problema di costruire dei depositi geolo-
      radiotossicità globale, vale a dire la sommatoria dei pro-       gici, ma il loro volume sarebbe fortemente ridotto. Per la
      dotti quantità per radioattività dei singoli radionuclidi,       trasmutazione in sistemi ibridi nell’Unione Europea si è
      occorre anzitutto separarli dall’uranio e da tutti gli altri     programmato un sistema dimostratore di potenza signi-
      prodotti di fissione e quindi irraggiarli con neutroni. La       ficativa, i cui studi di fattibilità dovrebbero essere con-
      prima operazione può essere condotta per ritrattamento           clusi entro il 2008. Una proposta avanzata (Cinotti et al.,
      in via acquosa, come nel tradizionale processo PUREX             2003), denominata eXperimental ADS Lead-Bismuth
      (Plutonium and Uranium Recovery by EXtraction), impie-           Eutectic, prevede un sistema da 80 MWt .
      gato a livello mondiale, che separa U e Pu da tutti i pro-            Vi sono molteplici problemi da superare con questa
      dotti di fissione per riciclarli come combustibili; tale pro-    esperienza, tra i quali si ricordano:
      cesso deve però essere perfezionato perché la separa-            • l’intero edificio deve poggiare su isolatori sismici per
      zione deve essere spinta a isolare e a recuperare i singoli           annullare l’effetto, insopportabile per l’enorme massa
      radionuclidi indicati. Per questo processo si impiegano               del piombo-bismuto, delle accelerazioni orizzontali;
      molecole complesse molto selettive (per esempio, le              • l’intero nocciolo del reattore sottocritico deve esse-
      calixarene corona impiegate per il cesio), che hanno dato             re trattenuto sul fondo della tanca perché ha densità
      risultati molto incoraggianti ai ricercatori francesi del             minore di quella del fluido in cui è immerso;
      CEA (Commissariat à l’Energie Atomique) e che ora                • per la circolazione del refrigerante le pompe mecca-
      sono passati a valutare gli aspetti industriali del proces-           niche hanno problemi per i fenomeni di erosione-cor-
      so. Anche processi ad alta temperatura (pirochimici) sono             rosione;
      studiati negli Stati Uniti e, in un futuro prossimo, lo saran-   • il tubo a vuoto per il fascio di protoni termina con
      no anche in Europa.                                                   una sottile lastra di tungsteno soggetto a un elevato
           Per la seconda operazione, quella di irraggiamento,              flusso termico e lambita dal Pb-Bi: questa lastra dovrà
      si possono impiegare due sistemi: gli stessi reattori di              frequentemente essere sostituita;

508                                                                                                       ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
NUCLEARE AVANZATO

                        tab. 2. Parametri descrittivi del prototipo VHTR-2 di AREVA (The AREVA [...], 2004)

                                                                                             Ciclo indiretto
                                                                                        Reattore refrigerato a elio
         Configurazione del reattore modulare
                                                                                          Nocciolo prismatico
                                                                                         Primario a loop singolo
         Potenza termica del reattore                                                            600 MWt
         Temperatura di uscita                                                                   1.000 °C
         Temperatura di ingresso                                                                  400 °C
         Portata del refrigerante primario                                                       192 kg/s
         Pressione del refrigerante primario                                                      5 MPa
         Materiale del vessel                                                                   9 Cr-1 Mo
         Configurazione del nocciolo                                                  102 elementi di combustibile
                                                                                          Rivestimento di SiC
         Tipo di particella (microsfera) del combustibile
                                                                                         Nocciolo di UCO o UO2
         Temperatura massima di esercizio del combustibile                                       1.300 °C
         Temperatura massima del combustibile in condizioni
                                                                                                 1.600 °C
         di incidente
         Modello di scambiatore intermedio (IHX)                                                Compatto
         Carico nominale dell’IHX                                                                608 MWt
         Efficienza dell’IHX                                                                       92%
         Fluido primario                                                                           Elio
         Temperatura di ingresso dell’IHX del primario                                           1.000 °C
         Temperatura di uscita dell’IHX del primario                                              392 °C
         Fluido secondario                                                                  Miscela azoto/elio
         Temperatura di uscita dall’IHX del secondario                                            950 °C
         Temperatura di ingresso nell’IHX del secondario                                          342 °C
         Portata del secondario                                                                  512 kg/s
         Pressione del secondario                                                                 5 MPa
         Fluido termovettore per l’unità di processo HPU                                           Elio
         Temperatura del termovettore                                                             925 °C
                                                                                 Processo termochimico a ioduro di zolfo
         Unità di produzione di idrogeno HPU
                                                                                o elettrolisi del vapore ad alta temperatura
                                                                                       Turbogas a ciclo combinato
         Sistema di generazione di potenza
                                                                               (ciclo Brayton con ciclo inferiore Rankine)

     •     si vuole sperimentare anche una soluzione senza lastra       •   i neutroni di spallazione da 14 MeV si insinuano
           (windowless) con complessi problemi fluidodinami-                anche nel tubo vuoto per il fascio protonico, irrag-
           ci facilmente intuibili;                                         giando la sommità dell’edificio reattore.
     •     si devono realizzare anche acceleratori di protoni affi-
           dabili (per continuità di funzionamento), possibil-          Resistenza delle matrici di contenimento
           mente circolari;                                                 Un’altra linea perseguita attivamente è la ricerca di
     •     si devono realizzare efficienti deflettori per il fascio     matrici di contenimento dei radionuclidi a lunga vita che
           di protoni da iniettare nel nocciolo, limitando la disper-   possano resistere, nei depositi geologici, molto più dei
           sione e la radioattività diffusa indotte;                    vetri al borosilicato che fino a oggi sono stati impiegati

VOLUME III / NUOVI SVILUPPI: ENERGIA, TRASPORTI, SOSTENIBILITÀ                                                                       509
GENERAZIONE ELETTRICA DA FONTI FOSSILI

      per i rifiuti radioattivi più pericolosi e per i quali si pre-   (Nuclear Power International). La linea evolutiva è stata
      vede una durata dell’ordine di 10.000 anni.                      scelta per tre ragioni principali:
           Interessanti scoperte sono state fatte con lo studio di     • la NPI può basarsi sull’esperienza di un centinaio di
      analoghe condizioni geologiche in corrispondenza di gia-              impianti nucleari costruiti o in costruzione da parte
      cimenti naturali di attinidi. La ricerca oggi si è concen-            delle sue case madri, in vari paesi del mondo;
      trata sulle zirconoliti e su altre matrici ceramiche. È evi-     • adottando l’approccio evolutivo si possono evitare,
      dente che se si trovassero matrici che dimostrino di rima-            o almeno minimizzare, i rischi dello sviluppo, man-
      nere intatte per milioni di anni, con una vita molto più              tenendo un processo continuo, graduale, basato su
      lunga del periodo di decadimento radioattivo degli atti-              progetti già sperimentati;
      nidi, questi ultimi potrebbero anche non essere trasmu-          • l’approccio evolutivo minimizza le difficoltà legate
      tati, ma semplicemente seppelliti in tutta sicurezza.                 alle procedure di autorizzazione richieste da proget-
                                                                            ti completamente nuovi.
                                                                            Per quanto attiene alla sicurezza, poi, la principale linea
      5.6.5 I reattori                                                 di sviluppo adottata dal progetto EPR soddisfa i nuovi
            della generazione III+                                     requisiti delle società elettriche europee, i cosiddetti EUR
                                                                       (European Utility Requirements), che sono stati elabora-
      Le sei tipologie della cosiddetta quarta generazione di          ti con il duplice scopo di prevenire ipotetici incidenti, anche
      sistemi nucleari prevedono tempi di realizzazione di un          molto gravi, e di ridurre le loro conseguenze.
      prototipo entro il 2030. Per realizzazioni commerciali                In caso di rottura del recipiente a pressione del reat-
      a termine più ravvicinato, sono già disponibili inte-            tore, il nocciolo fuso sarebbe comunque recuperato, con-
      ressanti progetti di reattori le cui sigle distintive so-        finato e raffreddato alla base dell’edificio reattore per
      no: CANDU ACR-700; AP (Advanced Pressurized)                     prevenire la sua perforazione e ogni duraturo inquina-
      600; AP 1000; PBMR (Pebble Bed Modular Reactor);                 mento radioattivo. A questo scopo, la base del cosiddet-
      GT-MHR; IRIS (International Reactor Innovative and               to pozzo reattore è appositamente sagomata e attrezzata
      Secure); AFR PRISM (Advanced Fast Reactor – Power                per recuperare il nocciolo fuso a una temperatura di circa
      Reactor Innovative Module); SWP 1000; ESBWR                      2.000 °C. Questo materiale fuso si spargerebbe per gra-
      (European Simplified Boiling Water Reactor; Chicago              vità su un basamento inclinato di materiale refrattario,
      University, 2004).                                               assottigliandosi e venendo nel contempo raffreddato e
          In questi ultimi anni si sono consolidate due princi-        gradualmente solidificato da acqua proveniente, attra-
      pali linee di sviluppo nella progettazione di nuove cen-         verso molti condotti, da una adiacente piscina. L’edificio
      trali elettronucleari: una linea evolutiva, basata su modi-      reattore prevede inoltre un doppio contenimento, con una
      ficazioni minori per migliorare i reattori esistenti della       parete interna, in calcestruzzo armato precompresso, per
      terza generazione, con un approccio graduale a piccoli           resistere a ogni possibile sovrapressione, e una parete
      passi, e una linea innovativa, con modifiche sostanziali         esterna, in calcestruzzo armato, per fronteggiare ogni pos-
      rispetto all’esistente. Vantaggi e svantaggi delle due linee     sibile azione esterna di origine sia naturale sia umana.
      possono così essere riassunti:                                        Gli EUR, che il progetto EPR soddisfa, sono basati
      • per la prima linea si fa tesoro dell’esperienza matu-          su metodi deterministici, corroborati da metodi proba-
          rata nel passato aumentando, ove possibile, il livello       bilistici per identificare e pesare i possibili incidenti.
          di sicurezza con piccole modifiche; questi graduali          Questi sono suddivisibili in due categorie: incidenti inclu-
          miglioramenti hanno però il contrappeso di essere            si nelle condizioni base di progetto (DBC, Design Basis
          legati sostanzialmente a vecchi progetti;                    Conditions) e incidenti inclusi nelle condizioni ‘estese’
      • per la seconda linea i nuovi progetti possono bene-            di progetto (DEC, Design Extended Conditions).
          ficiare di idee e innovazioni fondamentali, ma sono               Queste ultime condizioni comprendono anche gli
          indeboliti dalla carenza di esperienze pregresse e           incidenti gravi (per esempio, fusione del nocciolo) e pos-
          spesso necessitano di passare attraverso la realizza-        sono mitigare i loro effetti in modo tale che la contami-
          zione di prototipi sperimentali.                             nazione radioattiva dell’ambiente che circonda il reatto-
          Sono di seguito esaminati due esempi di progetto di          re abbia una limitata estensione temporale, senza che
      reattori per le due linee, e cioè il reattore EPR (European      alcun provvedimento di evacuazione, al di fuori del-
      Pressurized water Reactor) per la prima e il reattore            l’impianto, si renda necessario.
      MARS (Multipurpose Advanced Reactor inherently Safe)                  La potenza del reattore EPR può essere compresa fra
      per la seconda.                                                  1.600 e 1.800 MWe , con un nocciolo che in prospetti-
                                                                       va potrà essere costituito per intero da elementi di com-
      Reattore EPR                                                     bustibile a ossidi misti U-Pu. Rispetto alle ultime ti-
         Il reattore EPR è frutto di una collaborazione tra            pologie PWR, un accresciuto volume dei componenti
      Framatome e Siemens, tramite la loro consociata NPI              principali, e quindi del quantitativo di acqua disponibile,

510                                                                                                        ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
NUCLEARE AVANZATO

     consente un più lungo periodo di intervento efficace da                Il miglioramento è stato ottenuto con le seguenti atti-
     parte degli operatori (cosiddetto periodo di grazia), per         vità: a) semplificazione dei sistemi ridondanti di sicu-
     fronteggiare molti incidenti transitori ipotizzabili.             rezza; b) migliore combinazione dei sistemi ridondanti
         Il progetto prevede un tempo di costruzione inferiore         e loro diversificazione fisica; c) riduzione dei guasti
     a 60 mesi, un livello di disponibilità del 92% grazie ai ridot-   multipli con costante separazione fisica dei componen-
     ti periodi di ricarica e manutenzione, una resa energetica        ti interessati; d ) accrescimento dei periodi di grazia per
     del combustibile da 60.000 fino a 70.000 MWd/t, una vita          intervenire da parte degli operatori, con maggiore dispo-
     di impianto di 60 anni e una capacità di utilizzare per tutto     nibilità di acqua nei componenti del circuito primario;
     il nocciolo combustibile a ossidi misti UO2⫹PuO2 (MOx).           e) miglioramento ergonomico dell’interfaccia uomo-
         Questi risultati sono stati ottenuti seguendo una dop-        impianto; f ) impiego sistematico delle analisi probabi-
     pia strategia: miglioramento della prevenzione e miti-            listiche dei guasti; g) attenta considerazione dei possi-
     gazione degli incidenti severi.                                   bili eventi anche nei periodi di reattore spento.

    fig. 8. Reattore MARS.                            23,50
    A, edificio reattore;
                                                      20
    B e C, circuito primario.

                                                      15

                                                      10

                                                       5

                                                       0

                                                     ⫺5

                                                    ⫺10

                                                    ⫺15

                                                    ⫺20

                                                    ⫺25
                                                    ⫺28,70
                                                                                                                  A

                                               B                                                              C

VOLUME III / NUOVI SVILUPPI: ENERGIA, TRASPORTI, SOSTENIBILITÀ                                                                        511
GENERAZIONE ELETTRICA DA FONTI FOSSILI

          La strategia per la mitigazione ha considerato invece                           la sua semplicità. Di qui l’opportunità di adottare nuovi
      i seguenti aspetti: a) assicurazione del contenimento di                            criteri di progetto, come quello della capacità autonoma
      eventuali radionuclidi sfuggiti dal reattore sia nel breve                          dell’impianto di spegnere il reattore in condizioni ano-
      termine (in cui molti di essi decadono), sia nel lungo ter-                         male e di raffreddarlo, anche in condizioni danneggiate
      mine; b) stabilizzazione dell’eventuale nocciolo fuso entro                         del circuito primario di refrigerazione.
      l’edificio reattore e previsione del suo raffreddamento                                 I criteri base adottati nel progetto del reattore MARS
      anche per un lungo periodo di tempo; c) nel peggiore degli                          (Università di Roma ‘La Sapienza’, 2000) richiedono che
      eventi incidentali concepibili, restrizione del piano di emer-                      qualsiasi nuova tecnologia nel settore energetico, per esse-
      genza esterna alle immediate vicinanze dell’impianto.                               re accettata ed estesamente utilizzata, debba rispettare la
                                                                                          natura e i suoi equilibri. Per un impianto nucleare, que-
      Reattore MARS                                                                       sto significa che durante la sua vita produttiva l’impatto
          La seconda linea, quella innovativa, ha origine dalla                           sulla popolazione circostante debba essere al massimo
      constatazione che nel settore nucleare, in passato, rara-                           comparabile al valore della deviazione standard del fondo
      mente l’evoluzione tecnologica ha portato a prestazioni                             radioattivo naturale e che il peggiore incidente concepi-
      migliori con costi più bassi, pagando così un prezzo di                             bile abbia una probabilità non maggiore di quella di esse-
      accresciuta complessità dei sistemi ausiliari e di sicu-                            re colpiti da un meteorite che precipiti sulla Terra.
      rezza. L’esasperazione della complessità non sempre                                     In fig. 8 è rappresentato uno schema del reattore
      risolve il problema di garantire la sicurezza, perché la                            MARS: per quanto riguarda l’edificio del reattore (fig. 8 A),
      complessità può intaccare due requisiti essenziali della                            tutte le strutture interne sono in acciaio; anche lo scher-
      sicurezza intrinseca di un impianto: la sua affidabilità e                          mo biologico è costituito da cassoni in acciaio riempiti

      NSG SG                                                                                                      1   reattore
                        19 19                                               aria                     aria         2   generatore di vapore
                                                                        20                                  20    3   pressurizzatore
                      principale

                                                                   21                                          21 4   scambiatore di calore primario intermedio
                      vapore

                                                                                                                  5   scambiatore di calore intermedio/
                                                                            8         6     6           8             pozzo termico
                                                                                      5     5                    6    riserva d’acqua
      alimentazione

                                                                                                                 7    contenimento pressurizzato di protezione
                                   2                                                                                  del circuito primario
                                                    3     13
      acqua di

                                                                                                                 8    pressurizzatore circuito intermedio
                                                                                23         23
                                                                                                                 9    scambiatore di calore (sistema
                                                                                      4     4                         di refrigerazione acqua pressurizzata
                                                                        7                                             esterna al primario)
                                                                                     22                         10    scambiatori di calore del sistema di
                                                                                           22                         controllo chimico e volumetrico
                                               17                                    14                         11    contenitore deposito acqua
                                                               1                                                12    rimozione calore residuo di
                                       16 17                                    14   14                               decadimento radioattivo
                                                                                                                13    scarico del pressurizzatore
                                                                                14                              14    valvola di rilascio del sistema
                                                                                                                      di refrigerazione di sicurezza
                                                                                                                15    pressurizzatore del sistema di controllo di
                                                                                                                      pressione del contenimento primario
                                                                                                     SG         16    pompa del primario
                                                                                                     NSG
                                                                                                                17    valvola on/off del circuito primario
                                                                                                                18    serbatoio del sistema di controllo
                                               10   10                                                                chimico/volumetrico
                                                                   18
                                                                                                                19    valvola on/off della linea vapore
                 15                                      12                                                     20    condensatore terminale del pozzo termico
                                                                                                                21    punto di comunicazione con l’atmosfera
                                                                                                11                    esterna per scaricare l’aria
                                           9
                                                                                                                22    sistema di refrigerazione di sicurezza
                                                                                                                23 sistema intermedio di refrigerazione di
                                                                                                                   sicurezza
      fig. 9. Schema dell’impianto con reattore MARS.
      SG, safety grade boundary; NSG, non safety grade boundary.

512                                                                                                                                   ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI
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