MONITORAGGIO E DIAGNOSI DI UN PONTE MONUMENTALE SUL FIUME PO - IL METODO DINAMICO
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INGEGNERIA MONITORAGGIO E DIAGNOSI DI UN PONTE MONUMENTALE SUL FIUME PO - IL METODO DINAMICO STRUCTURAL INVESTIGATIONS FOR A MONUMENTAL BRIDGE OVER THE PO RIVER - THE DYNAMIC METHOD Dott. Ing. Paolo Panzeri*, Dott. Ing. Elisa Panzeri P&P Consulting Engineers Srl Dott. Ing. Giuseppe Giunta GBRG Engineering srl Il presente articolo riferisce sulle attività di monitoraggio e diagnosi per la caratterizzazione del comportamento dinamico condotte su un ponte monumentale stradale in ferro sul fiume Po in provincia di Pavia. Il ponte fu costruito nel 1916. Si sviluppa su otto campate e presenta lunghezza complessiva di 756 m. Luce di singola campata di 93 m, larghezza complessiva pari a 9 m. Per una completa caratterizzazione della infrastruttura esistente e per le verifiche di sicurezza del ponte in acciaio sono state eseguite diverse prove e indagini, anche di tipo tradizionale. Il metodo dinamico è stato in particolare applicato sia all’opera nel suo insieme che a singole parti rilevanti nel contesto dello schema strutturale. La sperimentazione ha consentito di identificare elementi utili per la realizzazione di un modello FEM realmente descrittivo del comportamento dell’opera. The present paper reports on structural investigations carried out to characterize the dynamic behavior of a monumental steel bridge over the Po river. The bridge was built in 1916. It is spread over eight bays and has a total length of 756 meters. Single span of 93 meters, overall width of 9 meters. For a complete characterization of the existing infrastructure and for the safety checks of the steel bridge, various tests and investigations, including traditional ones, have been carried out. The dynamic method has been applied both to the bridge as a whole and to single relevant parts in the context of the structural scheme. The experimentation allowed to identify useful elements for the realization of a truly descriptive FEM model of the bridge behavior. * Corresponding author. Email: panzeri@pepconsultingengineers.it] COSTRUZIONI METALLICHE | GEN-FEB2019 | 29
CENNI STORICI Indagine dinamica che viene poi valorizzata dai calcoli effet- Il Ponte della Gerola sul Po si trova lungo la S.P. n. 206 Voghera tuati in parallelo e a valle delle risultanze ottenute. Pertanto - Novara. La costruzione fu iniziata nel 1914 e terminata nel la conoscenza del comportamento dinamico di una struttura 1916. È considerato un ponte monumentale (figura 1). è di fondamentale importanza sia per la verifica sperimentale Come testimonia la targa sulla spalla nord, l’opera fu realizzata delle assunzioni di calcolo che per la previsione e prevenzione dalla “Società Nazionale delle Officine di Savigliano” di Torino di problematiche legate a eccessivi livelli vibratori, problemi di (figura 2). fatica e resistenza ai carichi dinamici. Il ponte fu bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale e Questo articolo riferisce in merito alle indagini dinamiche con- nel 1944 si presentava come riportato nella fotografia di figura 3. dotte sul ponte metallico monumentale della Gerola sul Po, che Finita la guerra iniziarono i lavori di ricostruzione delle due hanno consentito di modellare con accuratezza il comporta- campate demolite, lavori ultimati nel 1948. mento globale dell’opera e di ottenere, anche tramite confron- Ad oggi il ponte si presenta come mostrato in figura 4. to diretto, risposte immediate su elementi strutturali similari Il ponte è costituito da 8 campate, ciascuna con lunghezza di nell’ambito dello schema strutturale. 93 m tra gli assi degli appoggi, con interasse tra gli appoggi Sul ponte sono state eseguite le diverse indagini dinamiche: sulla pila di 1,08 m e sulle spalle di 2,12 m, per un estensione • Prova dinamica su pendini per rilevate le frequenze proprie totale del ponte di 756 m. mediante impiego di accelerometri e analisi delle oscillazioni INTRODUZIONE libere generate dall’eccitazione impulsiva impressa; A fianco dei metodi di verifica tradizionali, basati su ispezioni • Prova dinamica su diaframmi reticolari per la caratterizzazione visive e prove locali, la crescente attenzione verso la sicurezza, del comportamento dinamico di alcuni diaframmi di colle- fruibilità e conservazione di un ponte soprattutto di antica o gamento trasversale tra gli arconi principali. Prova eseguita vecchia costruzione, ha portato ad adottare nuovi e più efficaci sottoponendo la porzione di manufatto all’applicazione di strumenti per il controllo globale dell’opera con l’esecuzione di eccitazioni impulsive; prove dinamiche. • Prova dinamica su impalcati per la valutazione del compor- Nella fase di esercizio di un’opera le prove dinamiche consen- tamento strutturale dinamico delle campate del ponte investi- tono di valutare rapidamente lo stato di conservazione della gato condotta sia attraverso analisi dell’eccitazione dinamica struttura e di identificarne eventuali condizioni al contorno. dell’opera indotta dal transito veicolare, sia mediante misura Fig. 1 – Ponte della Gerola sul Po Fig. 2 - Ponte della Gerola sul Po – Targa del costruttore Fig. 3 – Ponte della Gerola sul Po nel 1944. Fig. 4 – Ponte della Gerola sul Po oggi. 30 | COSTRUZIONI METALLICHE | GEN-FEB2019
e trattamento delle vibrazioni ambientali, ove l’eccitazione è data in generale da fattori quali vento, traffico, microtremori, etc.; • Prova dinamica forzata con vibrodina su pila per la valuta- zione sperimentale del comportamento dinamico del sistema pila fuoriterra - massiccio murario di fondazione – suolo, indirizzata al riconoscimento del sistema fondazionale. Fig. 5 - Carotaggi in profondità su spalle e pile A completamento della campagna di prove, sono state anche eseguite sulla struttura altre indagini più tradizionali, che hanno comunque avuto un ruolo importante nella caratterizzazione dell’opera (figure 5-17). PROVA DINAMICA SU PENDINI Il metodo consiste nel fissare un accelerometro sul pendino e nel produrre una vibrazione imprimendo un’azione impulsiva agente nella medesima direzione di misura dell’accelerometro. La registrazione del segnale accelerometrico e la successiva ana- lisi nel dominio delle frequenze tramite calcolo della funzione di autodensità spettrale, consentono di individuare la condizione di risonanza della pendino attraverso la presenza del picco di amplificazione (figure 18-19). I risultati ottenuti hanno quindi consentito di valutare gli sco- stamenti esistenti nell’azione di trazione presente nei diversi pendini. Prova dinamica su diaframmi reticolari Per alcuni diaframmi reticolari di collegamento tra gli archi principali di sostegno dell’impalcato è stata effettuata la ca- ratterizzazione del comportamento dinamico sottoponendo il manufatto all’applicazione di eccitazioni impulsive. Sono stati impiegati in totale n. 4 accelerometri per prova di- sposti con asse di sensibilità orizzontale secondo la direzione longitudinale dell’impalcato (ossia perpendicolare al piano del diaframma) (figura 20). L’analisi spettrale in frequenza è stata condotta operando con Fig. 6 – Prove di carico statico. Misure delle deflessioni e monitoraggio degli appoggi. funzioni di densità spettrale incrociata di potenza delle diverse posizioni di misura rispetto a una postazione assunta a riferi- ogni singolo modo di vibrare viene valutata sulla base delle mento, selezionata per fornire le migliori informazioni per la ampiezze relative dei diversi picchi alle diverse frequenze di successiva analisi modale. risonanza mettendo in conto le corrispondenti differenze di fase. La densità spettrale incrociata di potenza è risultata la funzione Lo smorzamento di ogni singolo modo è stato valutato con il più opportuna per condurre le analisi spettrali in quanto, es- metodo della «radice quadrata di 2». sendo una funzione complessa di variabile reale, è esprimibile È stato in particolare esaminato il campo di frequenze com- in termini di ampiezza e differenza di fase. La radice quadrata preso fra 0 e 40 Hz ove sono stati individuati i primi principali delle ampiezze delle singole posizioni di misura indica l’entità modi di vibrare dell’opera. Coerentemente con la strumentazione relativa delle oscillazioni nei punti di misura; la differenza di installata sono stati individuati i modi caratterizzati da una fase mostra la direzione relativa di movimento (in fase o in significativa componente trasversale (figure 21-22). controfase) nelle diverse posizioni. I picchi di amplificazione strutturale presenti nei moduli delle PROVA DINAMICA IMPULSIVA SU IMPALCATI curve di densità spettrale incrociata di potenza forniscono la Viene generalmente ritenuta la principale tra le prove dinamiche. frequenza propria dei modi di vibrare. La deformata modale di È consistita nella valutazione del comportamento strutturale COSTRUZIONI METALLICHE | GEN-FEB2019 | 31
Fig. 7 - Prove di carico statico - Misura delle deflessio- Fig. 8 - Prove con martinetto piatto singolo e doppio Fig. 9a - Ispezione visiva degli appoggi ni e monitoraggio degli appoggi su spalle e pile sperimentale della struttura oggetto di indagine con determi- nazione delle caratteristiche dei primi modi fondamentali di vibrare. Sono inoltre stati misurati i valori di picco ed efficaci di accelerazione e sollecitazione determinati dal transito dei mezzi zavorrati (da 35 q.li) nei diversi punti di misura. Le prove di carico dinamiche, attraverso la valutazione dell’effet- tivo comportamento dinamico dell’opera, consentono di affinare, sulla base di riscontri sperimentali, la modellazione numerica sviluppata per l’analisi strutturale dell’opera. Inoltre l’indagine Fig. 9b - Verifica traslazioni degli appoggi sotto carico termico dinamica, che consente una valutazione diretta dei valori dei parametri modali (frequenze proprie, forme modali e fattori di dinamico di due campate del ponte investigato attraverso l’a- smorzamento) dei primi modi di vibrare dell’opera che costitu- nalisi della risposta all’eccitazione dinamica dell’opera indotta iscono caratteristiche specifiche del ponte nella configurazione da transito veicolare di autocarri appositamente zavorrati. La strutturale al momento delle prove, fornisce valori da confron- risposta dinamica della struttura è stata espressa attraverso oscil- tare non solo con i parametri valutati per via numerica, ma logrammi registrati e le funzioni di densità spettrale incrociata, anche con le medesimi grandezze rilevate sperimentalmente in che hanno consentito di valutare il comportamento dinamico tempi successivi e su campate diverse. Fig. 10 - Misura Ultrasuoni su chiodature pendini Fig. 11 - Rilievi di spessore Fig. 12 - Verifica spessori e prove di durezza su pendi- ni, arconi, diaframmi reticolari Fig. 13 - 14 - Prelievo di di talloni per prove di laboratorio Fig. 15 - Verifica stratigrafica impalcato 32 | COSTRUZIONI METALLICHE | GEN-FEB2019
Fig. 16 - Misura Ultrasuoni su chioda- Fig. 17 - Test di calibrazione (ecogramma) per verifica integrità chiodature - Ele- Fig. 18 - Dettaglio dell’accelerometro ture archi mento campione integro di misura su un pendino oggetto di indagine 4 1 10 In ogni caso, al di là di possibili confronti tra misure speri- accelerazione [mm/s²] Ti Tf mentali e risultanze di analisi numeriche, l’analisi diretta dei 0 risultati ottenuti può consentire di apprezzare direttamente il comportamento dell’opera in esame in relazione anche allo stato 4 1 10 di conservazione. 0 10 20 30 tempo [s] 40 50 60 Le indagini dinamiche più significative agli effetti della valu- Accelerometro tazione dei parametri modali sono state quelle condotte utiliz- 5000 Freq zando l’eccitazione dinamica indotta dal transito di autocarri 4000 Densità [ (mm/s²) ² / Hz ] zavorrato (massa complessiva ~ 35 t) sulle campate oggetto di 3000 prova. Per incrementare l’eccitazione dinamica generata dai mezzi in transito si è fatto anche ricorso al posizionamento di 2000 un ostacolo costituito da un dosso trasversale ubicato in diffe- 1000 renti posizioni dell’impalcato. Sono infine state eseguite prove 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 rilevando gli effetti di una frenatura dell’autocarro zavorrato. Frequenza [Hz] L’autocarro è sempre stato fatto transitare in corrispondenza Fig. 19 - Esempio di Time History e relativa analisi in frequenza dell’asse longitudinale della sede stradale (figura 23). È stato in particolare esaminato il campo di frequenze compreso tracciate confermano nel complesso l’assenza di significative fra 0 e 10 Hz ove sono stati individuati i primi principali modi di irregolarità di comportamento delle campate investigate. vibrare dell’opera. La risposta della struttura è stata rilevata con una rete di n. 16 accelerometri tutti contemporaneamente dispo- PROVA DINAMICA AMBIENTALE SU IMPALCATI sti sulla struttura, integrati da alcuni estensimetri (strain gage) Parallelamente alle misure effettuate con eccitazione impulsiva montati in punti strutturalmente significativi (figure 24-25). è stata condotta anche la misura e l’analisi delle vibrazioni am- Per i primi modi di vibrare individuati viene illustrata la de- bientali, in cui l’eccitazione è data in generale da fattori quali formata modale in figura 26, con riferimento alle posizioni di vento, normale traffico veicolare, microtremori, etc. Anche le misura disposte sui due lati del ponte. Le deformate modali prove con eccitazione ambientale hanno consentito di pervenire Fig. 20 - Dettaglio dell’accelerometro di misura su nodo di diaframma Fig. 21 - 1° e 2° modo di vibrare reticolare COSTRUZIONI METALLICHE | GEN-FEB2019 | 33
4 10 4 Cross d ensi tà - Part e Re ale alla valutazione dei parametri modali della struttura. Le prove con eccitazione ambientale hanno consentito di con- Ampiezza [ (mm/s²) ² / Hz ] f i 4 2 10 fermare per il manufatto in esame la possibilità di ottenere 0 una valida caratterizzazione dinamica dell’opera anche con una 4 2 10 tecnica di prova che non comporta necessariamente l’impiego di 4 10 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 una sorgente di eccitazione artificiale appositamente applicata. Freq uenz a [ Hz] D D.0 1 Poiché l’eccitazione ambientale presenta le caratteristiche tipiche D D.0 2 D D.0 3 D D.0 4 di un segnale random non stazionario con eventi che nel perio- 3 10 4 Cross d ensi tà - Mo du lo do di osservazione hanno evidenziato anche intervalli di bassa intensità, è stata dapprima effettuata una verifica della qualità Ampiezza [ (mm/s²) ² / Hz ] f i 4 2 10 delle registrazioni per una scelta degli intervalli durante i quali 4 l’eccitazione mostrava una maggior significatività. 1 10 L’esame delle registrazioni nel loro complesso ha poi portato a 0 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 selezionare le misure di maggiore significatività che sono quindi D D.0 1 Freq uenz a [ Hz] state utilizzate per caratterizzare il comportamento dinamico D D.0 2 D D.0 3 degli impalcati. D D.0 4 Le figure 27-30 illustrano le deformate modali di alcuni modi Cross d ensi tà - D iffer enz a di fase 18 0 f di vibrare individuati. i Differenza di fase [ ° ] 90 PROVA DINAMICA FORZATA SU PILA 0 Lo scopo della prova dinamica forzata con vibrodina è consistito 90 nella valutazione sperimentale del comportamento dinamico 18 0 18 0 del sistema pila fuori terra - massiccio murario di fondazione - 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 Freq uenz a [ Hz] suolo. La prova è stata quindi indirizzata al riconoscimento del D D.0 1 D D.0 2 D D.0 3 sistema fondazionale, ovvero alla valutazione sperimentale del D D.0 4 comportamento dinamico connesso con la presenza del sistema Fig. 22 - Diaframma reticolare – Analisi in frequenza 2° modo f = 8.05 Hz massiccio murario - suolo costituente l’elemento fondazionale. Il Fig. 23 - Prova dinamica impulsiva – Autocarro zavor- Fig. 24 - Dettaglio di un accelerometro su arco Fig. 25 - Dettaglio di un estensimetro su estradosso rato su ostacolo arco inferiore Fig. 26a - 1° modo trasversale 1.37 Hz Fig. 26b - 1° modo flessionale a 2.27 Hz Fig. 26c - 1° modo torsionale a 3.83 Hz 34 | COSTRUZIONI METALLICHE | GEN-FEB2019
Fig. 27a - 1° modo flessionale 1.39 Hz Fig. 27b - 1° modo flessionale a 2.27 Hz Fig. 27c - 1° modo torsionale 3.86 Hz Fig. 28 - Analisi ambientale - Time History tipica della Fig. 29 - Analisi ambientale - Densità spettrali dei Fig. 30 - Analisi ambientale - Diagrammi di stabilizza- registrazione ambientale sensori accelerometrici zione– Direzione Z risultato ottenuto è stato utile per la messa punto di un modello FEM indirizzato ad una accurata descrizione del comportamento dell’opera. Le prove di vibrazione forzata sono state condotte mettendo in vibrazione la pila oggetto di indagine con forze sinusoidali unidirezionali prodotte da un generatore meccanico di vibra- zioni (vibrodina) e misurando le vibrazioni conseguenti a tale eccitazione mediante accelerometri. Le indagini sono state condotte nel campo di frequenza tra 1 Fig. 31 - Ubicazione della vibrodina (rettangolo verde) e degli accelerometri installati in sommità alla pila (cerchi blu) Hz e 20 Hz sia in direzione trasversale T (asse X dalla pila) che in direzione longitudinale L (asse Y della pila). Le analisi hanno consentito di rilevare la risposta dinamica della Con riferimento allo schema riportato in figura 31, la vibrodina pila nella condizione di prova e quindi inserita nel contesto è stata posizionata sul montante dell’arco afferente all’appoggio strutturale dell’intera opera. Per individuare poi i primi modi di fisso lato valle l quale è stata rigidamente connessa mediante vibrare fondamentali della pila nell’ambito delle amplificazioni sistema di fissaggio con apposito telaio (figure 32-34). strutturali presenti nelle curve sperimentali, sono stati tenuti in Sono quindi state effettuate sovrapposizioni di curve sperimen- opportuna considerazione anche i risultati forniti dalle analisi tali dei sensori organizzate per direzione di misura riportando i sul comportamento dinamico del sovrastante impalcato. relativi grafici (figure 35-36). L’analisi dei risultati dell’eccitazione in direzione trasversale X(T) Fig. 32 - Montaggio vibrodina per eccitazione trasver- Fig. 33 - Montaggio vibrodina per eccitazione longi- Fig. 34 - Posizioni accelerometriche in sommità della sale (X) tudinale (Y) pila COSTRUZIONI METALLICHE | GEN-FEB2019 | 35
4 Modo Frequenza Smorz. Deformata Modulo [mm/s 2 / kN] 3 Modo di vibrare del sistema pila-massiccio murario-suolo 2 - Prevalente traslazione 1 N°. 1 4.10 Hz 6.5 % in direzione longitudinale, 1X-FmT 2X-MmT associata ad una coerente 2 3 4 5 6 7 rotazione attorno all’asse Frequenza [Hz] trasversale. 150 Modo di vibrare del sistema Differenza di fase [Degree] 100 pila-massiccio murario-suolo 50 - Prevalente traslazione in N°. 2 4.15 Hz 5.0 % 0 direzione trasversale, associata -50 ad una coerente rotazione -100 attorno all’asse longitudinale. -150 2 3 4 5 6 7 Frequenza [Hz] Tabella 1 - Primi 2 modi di vibrare Fig. 35 - Direzione eccitazione X(T) dei primi due modi di vibrare fondamentali del sistema pila - Pila 1 - Direzione Y(L) 1Y-FmL massiccio murario - suolo. 2.5 4Y-FvL Modulo [mm/s 2 / kN] 2 1.5 CONCLUSIONI E CENNI SULLA MODELLAZIONE FEM 1 Lo scopo dello studio è consistito nella determinazione del- 0.5 le vulnerabilità statico/sismiche del manufatto monumentale 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 Ponte della Gerola, onde produrre una progettazione esecutiva Frequenza [Hz] complessiva (a firma Ing. Giuseppe Giunta). 150 Il Ponte è stato modellato al vero, con elementi frame a discre- Differenza di fase [Degree] 100 tizzare tutti gli elementi in acciaio, attraverso la modalità section 50 0 designer: arcone superiore ed inferiore, catene, pendini etc. -50 Per quanto riguarda l’impalcato, la lastra “ortotropa” è stata -100 -150 modellata con elementi shell in acciaio e al suo intradosso sono 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5 5.5 6 6.5 stati modellati con elementi frame i profili a T rovescia (che Frequenza [Hz] sono saldati alla lamiera). Fig. 36 - Direzione eccitazione Y(L) Le indagini in situ, le prove statiche e dinamiche hanno con- sentito di modellare esattamente la struttura, calibrandone i e longitudinale Y(L) ha in particolare evidenziato che la risposta comportamenti attraverso la spinta a convergenza dei risultati dinamica risulta disaccoppiata tra direzione X e direzione Y, di deformate e modi di vibrare, con continuo confronto fra ovvero a fronte di eccitazione in direzione X non sono presenti la situazione “al vero” e situazione teorica. Si è potuto altresì significative amplificazioni strutturali in direzione Y e viceversa. individuare i mal comportamenti di catene e pendini e conse- In tabella 1 vengono riassunti i valori di frequenza propria e guentemente progettare i rinforzi più idonei, tenendo anche in di smorzamento con breve descrizione della deformata modale conto della valenza monumentale dell’opera. Fig. 37 - Modello FEM - Vista longitudinale Fig. 38 - Modello FEM - Vistra trasversale 36 | COSTRUZIONI METALLICHE | GEN-FEB2019
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