Mi pagano a ore. I miei diritti legali! - Unia
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SOMMARIO Introduzione 6 Forme di lavoro flessibile 9 Pianificazione del lavoro 13 Vacanze15 Giorni festivi 19 Congedo di maternità 21 Malattia25 Infortunio31 Invalidità33 Pensionamento35 Licenziamento39 Oscillazione dell’orario di lavoro 41 Disoccupazione45 Rivendicazioni di Unia 47 4
Il lavoro retribuito a ore è in forte aumento – a scapito dei lavoratori Spesso queste forme di lavoro flessibile calpestano i diritti dei lavoratori. In veste di rappresentante dei lavoratori, Unia si batte per impedirlo. 5
INTRODUZIONE È sempre più difficile trovare un lavoro con orari chiaramente definiti nel contratto. Spesso i datori di lavoro preferiscono assumere il personale pa gandolo a ore, senza garantire una soglia minima di lavoro settimanale o mensile, per cui alla fine del mese l’importo nella busta paga non è sempre lo stesso. Il reddito varia in funzione del numero di ore prestate e può oscillare fortemente da un mese all’altro. Il salario dipende pertanto in larga misura dalle esigenze economiche del datore di lavoro. Come far fronte, allora, alle spese mensili fisse come l’affitto o la cassa malati? La flessibilizzazione del lavoro interessa trasver salmente tutti i rami professionali. Certo la flessibilità può avere aspetti positivi (p. es. orari di lavoro flessibili, autonomia nella gestione del tempo…). Per molti lavoratori finisce però spes so per avere conseguenze negative, perché nella maggior parte dei casi si tratta di una flessibilità a senso unico. È essenzialmente il datore di lavoro a definire gli orari di lavoro. Ed è dunque lui ad approfittarne. Per i lavoratori, invece, diventa quasi impossibile fare dei piani a lungo termine e trova re un equilibrio tra lavoro e vita privata. 6
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FORME DI LAVORO FLESSIBILE Che tipi di contratto esistono per il lavoro retribuito a ore? Unia chiede che ogni contratto di lavoro preveda un determinato numero di ore di lavoro settima nali o almeno mensili. Inoltre, le ore di lavoro che superano il tempo di lavoro pattuito vanno pagate con un supplemento del 25 % o compensate con tempo libero anche ai lavoratori impie gati a tempo parziale. 9
1o esempio Contratti per lavoratori ausiliari e occasionali /contratti con retribuzione oraria In questi contratti il datore di lavoro non garan tisce né un numero predefinito di ore di lavoro né un preciso orario di lavoro. Anche il versa mento del salario rimane un fattore d’incertezza. Il datore di lavoro non garantisce neppure che il lavoro venga effettivamente messo a disposi zione. Il tempo d’impiego e il salario possono quindi variare da un mese all’altro. Nella maggior parte dei casi questi contratti altro non sono che contratti di lavoro a chiamata! 10
FORME DI LAVORO FLESSIBILE 2o esempio Contratti di lavoro a tempo parziale con orari di lavoro variabili Questi contratti prevedono un orario di lavoro medio settimanale, mensile o eventualmente annuale – ma non offrono alcuna garanzia che il lavoro venga messo a disposizione, né che il to tale delle ore di lavoro medie venga effettivamen te raggiunto. Ciò significa che, a seconda delle esigenze dell’azienda, in alcuni mesi i lavoratori devono lavorare a tempo pieno e in altri stare a casa. Il lavoro varia in funzione delle ore effettiva mente prestate e quindi oscilla fortemente da un mese all’altro. Nella maggior parte dei casi i lavoratori non hanno voce in capitolo nella de terminazione della quantità di lavoro che sono chiamati a prestare. Non possono neppure deci dere quando prendere dei giorni liberi, ad esempio per compensare l’enorme quantità di ore di lavoro accumulata in altri periodi dell’anno. Nella mag gior parte dei casi anche questi contratti altro non sono che contratti di lavoro a chiamata! 11
3o esempio Contratti fissi a tempo pieno o parziale con orari di lavoro non rispettati Benché questi contratti garantiscano un salario fisso, pongono una serie di problemi: – quando i lavoratori devono lavorare sistematicamente meno di quanto previsto nel contratto: una simile situa zione è fonte di stress; – quando i lavoratori devono lavorare più di quanto pre visto nel contratto: spesso le ore di lavoro straordinario non vengono retribuite, ma possono essere compen sate in futuro. Anche in questo caso il momento della compensazione è definito in funzione degli interessi del datore di lavoro. Buono a sapersi: Per legge, il datore di lavoro deve comunicarvi per iscritto il salario e l’orario settimanale entro un mese dall’entrata in servizio. In caso di inter ruzione del rapporto di lavoro, le ore di lavoro perse per motivi non impu tabili al lavoratore non devono essere recuperate. In caso di licenziamento, il datore di lavoro non può ridurre il salario. 12
PIANIFICAZIONE DEL LAVORO Quali sono i miei diritti se mi pagano a ore o se lavoro a chiamata? Unia chiede che il saldo delle ore negative venga azzerato periodi camente, ma almeno una volta all’anno. Esige inoltre che i piani di lavoro vengano comunicati con tre settimane di anticipo e che le modifiche a breve termine dei piani diano diritto a un supple mento salariale. 13
Quando mi devono comunicare i miei orari di lavoro? L’Ordinanza 1 concernente la legge sul lavoro (art. 69 cpv. 1 OLL 1) prevede che di regola i lavoratori siano informati sull’orario di lavoro con almeno due settimane di anticipo. Gli orari di lavoro dovrebbero inoltre essere modificati solo in via eccezionale e in casi di emergenza. Fate valere i vostri diritti! Esigete la comuni cazione degli orari di lavoro con almeno due settimane di anticipo. Se il mio datore di lavoro mi manda a casa, devo essere pagato? Se il vostro nominativo figura sul piano di lavoro, ma il vostro datore di lavoro preferisce non farvi lavorare, avete comunque diritto al vostro salario. Lo stesso vale anche nel caso in cui vi mandi a casa prima del previsto per carenza di lavoro. 14
VACANZE Ho diritto alle vacanze pagate? Unia chiede che l’indennità per vacanze del persona le retribuito a ore venga versata al momento delle vacanze effettive. 15
Se siete retribuiti a ore, durante le vostre vacan ze non venite pagati. Il vostro orario di lavoro deve tuttavia essere maggiorato di un’indennità per vacanze: oltre al salario orario di base, il vostro datore di lavoro deve versarvi la seguente indennità: + 8,33 % se avete diritto a quattro settimane di vacanze + 10,64 % se avete diritto a cinque settimane di vacanze Il vostro datore di lavoro non può integrare l’indennità per vacanze direttamente nel salario orario. Il vostro contratto e il vostro conteggio salariale devono riportare le seguenti voci: Salario orario lordo fr. 22.90 Indennità per vacanze 8,33 % fr. 1.91 Totale fr. 24.81 16
VACANZE Le vacanze devono essere pagate nel momento in cui vengono prese! In caso di orari di lavoro irregolari e retribuzione su base oraria, è lecito retribuire le vacanze a scadenza mensile con l’apposita indennità. In questi casi, l’indennità per vacanze viene versata ai lavoratori a scadenza mensile. Idealmente, i lavoratori dovrebbero mettere da parte questo denaro per le vacanze. La realtà è ben diversa: i salari spesso bassi obbligano ad utilizzare tutto il denaro disponibile per arrivare a fine mese. Chi viene pagato a ore finisce per andare in vacanza molto meno di chi può contare su un salario fisso mensile. Eppure, proprio chi viene pagato a ore avrebbe bisogno di riposo: non sapere quanto si guadagnerà domani è, infatti, fonte di stress supplementare. 17
Vacanze: un diritto dei lavoratori, un obbligo dei datori di lavoro I datori di lavoro devono inserire nei piani di lavoro anche le vacanze del personale retribuito su base oraria. In questo periodo i lavoratori non sono a disposizione del datore di lavoro. Le vacanze mirano a tutelare la salute dei lavora tori, che devono potersi riposare. Pertanto, anche quando le vacanze vengono retribuite con un’in dennità versata con il salario orario, i datori di lavoro sono tenuti a vigilare affinché i lavoratori fruiscano regolarmente delle vacanze. Buono a sapersi: Se il datore di lavoro non ha intra preso tutto il necessario affinché il lavoratore possa effettivamente fruire delle sue vacanze, al momen to dello scioglimento del rapporto di lavoro, il lavoratore può esigere che le vacanze vengano pagate integralmente ancora una volta. Unia può sostenervi nell’esercizio di questo diritto! 18
GIORNI FESTIVI Ho diritto ai giorni festivi retribuiti? Unia lotta affinché i lavoratori pagati a ore ricevano un supplemento del 2,27 % l’ora a titolo di indennità per i giorni festivi. 19
Non sempre il personale retribuito su base oraria ha diritto alla retribuzione dei giorni festivi. Tuttavia, se i lavoratori hanno dei giorni di lavo ro fissi, hanno diritto alla retribuzione dei giorni festivi se questi cadono nei giorni lavorativi fissi. Buono a sapersi: In Svizzera sono i cantoni a deter minare i giorni festivi legali e i giorni che vengono trattati alla stessa stregua di giorni festivi legali, ad eccezione del 1o agosto. Il 1o gen naio, l’Ascensione e Natale sono gli unici giorni festivi che tutti i cantoni considerano giorni festivi legali. Troverete un elenco dei giorni festivi legali sui siti dei singoli cantoni. 20
CONGEDO DI MATERNITÀ Ho diritto al congedo maternità retribuito? 21
Anche se siete pagate a ore, dopo il parto avete diritto a un congedo maternità retribuito di 14 settimane, a condizione che: – nei nove mesi che procedono il parto abbiate versato i contributi AVS e – in questi mesi abbiate esercitato un’attività lucrativa per almeno cinque mesi. Avete diritto all’80 % del vostro salario medio. Buono a sapersi: La maggior parte dei CCL prevede un congedo maternità più lungo e/o una copertura salariale più elevata. 22
Le donne incinte e le madri che allattano godono di una protezione particolare. Ad esempio, non possono essere licenziate durante tutta la gravi danza e nelle 16 settimane successive al parto. Inoltre, dal sesto mese di gravidanza il datore di lavoro non può assegnare loro attività che le co stringano a stare in piedi per più di quattro ore il giorno; per il tempo rimanente deve mettere a loro disposizione un lavoro equivalente che possano eseguire sedute. In caso contrario le lavoratrici hanno il diritto di rimanere a casa e per il tempo che supera le quattro ore di lavoro in piedi ricevo no l’80 % del salario medio. 23
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MALATTIA Cosa succede se mi ammalo? Unia si batte per ottenere un’assicurazione per per dita di guadagno in caso di malattia obbligatoria per tutti i lavoratori. 25
1o esempio Il vostro datore di lavoro ha stipulato un’assicurazione per perdita di guadagno in caso di malattia Godete quindi di una copertura assicu- rativa. I vostri diritti comprendono: – l’80 % del vostro salario durante 720 o 730 giorni nell’ar co di 900 giorni – l’indennità corrisponde all’80 % del vostro salario medio percepito negli ultimi 12 mesi – di regola, i premi per l’assicurazione per perdita di gua dagno in caso di malattia vengono pagati in parti uguali dal datore di lavoro e dal lavoratore 26
Per sapere se e in che misura siete assicurati contro la perdita di guadagno in caso di ma lattia, controllate il vostro contratto e il vostro conteggio salariale. Un esempio: Salario orario lordo brutto fr. 22.90 Indennità per vacanze (8,33 %) fr. 1.91 Indennità per giorni festivi (2,27 %*) fr. 0.52 Totale salario orario lordo fr. 25.33 Detrazioni: Contributo AVS/AI/IPG (5,125 %) fr. 1.25 Contributo AD (1,1 %) fr. 0.28 Premi indennità giornaliera di malattia (1,3 % **) fr. 0.33 Salario orario netto fr. 23.42 * Rivendicazione di Unia ** Il contributo (percentuale salariale) può variare a seconda dell’assicurazione 27
MALATTIA 2o esempio Il vostro datore di lavoro non ha stipulato un’assicurazione per perdita di guadagno in caso di malattia Godete quindi di una copertura solo parziale. Se il vostro rapporto di lavoro è durato più di tre mesi o è stato concluso per un periodo superiore a tre mesi, avete diritto all’intero salario (100 %), ma solo durante un perio do molto limitato. La durata della copertura salariale dipende dai vostri anni di servizio. La perdita di guadagno viene infatti calcolata sulla base dei salari medi percepiti negli ultimi dodici mesi. 28
Il salario in caso di malattia viene versato ancora per almeno: – 1o anno: tre settimane – 2o anno: un mese – 3o e 4o anno: due mesi – dal 5o anno fino alla fine del 9° anno: tre mesi Il diritto al salario aumenta progressivamente con gli anni di servizio. Queste indicazioni corri spondono alla scala bernese, i versamenti del salario in caso di malattia secondo la scala basi lese o zurighese possono variare leggermente. 29
Buono a sapersi: Il vostro datore di lavoro non può rifiutarsi di pagarvi il salario, neppu re con il pretesto che non avrebbe comunque avuto intenzione di farvi lavorare ancora. A maggior ragione non può costringervi a fruire delle vacanze durante l’incapacità lavora tiva. Lo stesso vale per le assenze dovute a infortunio. 30
INFORTUNIO Cosa succede se ho un infortunio? 31
In caso di incapacità lavorativa dovuta a infor tunio, trovano applicazione i seguenti principi: I lavoratori sono assicurati obbligatoriamente tramite il datore di lavoro contro gli infortuni sul luogo di lavoro e sul tragitto da e per il luogo di lavoro. Se lavorate almeno otto ore la setti mana, siete assicurati tramite il datore di lavoro anche contro gli infortuni non professionali. Se lavorate meno di otto ore la settimana, dovre ste includere gli infortuni non professionali nella vostra assicurazione malattia. Non risparmiate su questa spesa, non ne vale la pena! 32
INVALIDITÀ Cosa succede se divento invalido/a? 33
Se il vostro grado di invalidità è uguale o superiore al 40 %, avete diritto a una rendita AI. Avete anche diritto ad una rendita invalidità della vostra cassa pensioni, a condizione che abbiate versato i contributi nel secondo pilastro (LPP). A tale fine dovete raggiungere un salario lordo minimo di fr. 21 150.– (2017) presso lo stesso datore di lavoro. Solo da questa soglia i contributi sono obbligatori. Per le condizioni che disciplinano il diritto a una rendita d’invalidità LPP si rinvia a p. 36. 34
PENSIONAMENTO Cosa succede quando vado in pensione? 35
AVS, 1o pilastro L’assicurazione AVS è obbligatoria. Il diritto alla rendita di vecchiaia sorge a 64 anni compiuti per le donne e a 65 compiuti per gli uomini. L’importo della rendita dipende dal numero degli anni di contribuzione e dal reddito realizzato. Buono a sapersi: Evitate lacune di contribuzione. Ciò può succedere ad esempio quando sospendete la vostra attività lavorativa per dedicarvi all’educazione dei figli (accrediti per compiti assistenziali!) o a una formazione complemen tare. 36
LPP, 2o pilastro Avete anche diritto a una rendita LPP della vostra cassa pensioni, a condizione che abbiate ver sato i contributi del secondo pilastro. A tale fine dovete raggiungere un salario annuo lordo di fr. 21 150.– (2017) presso lo stesso datore di lavoro. Da questa soglia i contributi sono obbli gatori. Il datore di lavoro è tenuto a versare almeno la metà dei contributi. Se avete un red dito che oscilla fortemente, di regola la cassa pensioni aspetta finché raggiungete la soglia di fr. 21 150.– e solo allora riscuoterà in contributi. A meno che non sia già stato concordato un red dito superiore a fr. 21 150.– all’inizio del rapporto di lavoro. In tal caso i contributi LPP vanno ver sati sin dall’inizio. 37
Buono a sapersi: Battetevi per ottenere l’affilia zione a un istituto di previdenza e scongiurate così il rischio di trovarvi in difficoltà finanziarie in caso di invalidità o al momento del pensionamento. I contri buti LPP sono elevati, ma è un investimento che vi assicura un’entrata adeguata al momento del pensionamento o in caso di invalidità. 38
LICENZIAMENTO Il mio capo può licenziarmi su due piedi, semplicemente non contattandomi più? 39
Se siete pagati a ore e avete un contratto di lavoro a tempo indeterminato, valgono i normali tempi di disdetta contrattuali. Il vostro datore di lavoro non può quindi smettere improvvisa mente di darvi lavoro e anche voi non potete licenziarvi da un giorno all’altro! Se il contratto di lavoro o il CCL non prevedono null’altro, la persona che dà la disdetta (il datore di lavoro o il lavoratore) deve osservare i seguenti termini di disdetta: – nel periodo di prova (massimo tre mesi, se concordato per iscritto): sette giorni – nel 1o anno di servizio: un mese, a partire dalla fine del mese – dal 2o al 9o anno di servizio: due mesi, a partire dalla fine del mese – dopo il 9o anno di servizio: tre mesi, a partire dalla fine del mese Buono a sapersi: Durante il termine di disdetta avete diritto al salario (medio degli ultimi 12 mesi), anche se non dovete lavorare. 40
OSCILLAZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO Cosa devo fare se le mie ore di lavoro diminuiscono? 41
1o esempio Finora avete lavorato in modo piuttosto regolare Se siete ancora sotto contratto e dopo un certo periodo di occupazione regolare improvvisamente il vostro datore di lavoro non vi dà più lavoro, avete il diritto di annunciarvi alla cassa disoccupazione, per compensare la temporanea perdita di guada gno, anche se non avete disdetto il vostro contratto di lavoro. Tuttavia potete annunciarvi alla cassa disoccupazione solo se il vostro orario di lavoro è stato relativamente regolare, cioè se non ha subito oscillazioni superiori al ± 10 % negli ultimi sei mesi o al ± 20 % negli ultimi 12 mesi. Buono a sapersi: Il vostro orario di lavoro dovrebbe essere il più regolare possibile. Se le oscillazioni sono troppo forti, perdete eventualmente il diritto alle prestazioni della cassa disoccupazione. Esigete dunque dal vostro datore di lavoro orari di lavoro possibilmente regolari! 42
Un esempio concreto: – negli ultimi sei mesi avete lavorato in media 30 ore la settimana e – le oscillazioni del vostro orario di lavoro del ± 10 % corrispondono a un orario di lavoro compreso tra 27 e 33 ore settimanali. Se all’improvviso il vostro datore di lavoro vi fa lavorare solo 10 ore la settimana, potete an nunciarvi alla cassa disoccupazione per compen sare la perdita di guadagno (differenza tra le ore effettivamente lavorate e l’orario di lavoro abituale). Attenzione: se nell’arco degli ultimi sei mesi le oscillazioni dell’orario di lavoro hanno supera to il 10 % (se avete lavorato meno di 27 o più di 33 ore), perdete il diritto alle prestazioni della cassa disoccupazione. 43
OSCILLAZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO 2o esempio Finora avete lavorato in modo irregolare Se i vostri orari di lavoro oscillano fortemente e il vostro datore di lavoro smette di contattarvi o vi contatta meno di prima, esigete da lui per iscritto che vi faccia lavorare di più. Se rifiuta di darvi più lavoro, esigete il versamento del salario medio che avete percepito negli ultimi dodici mesi. Chie dete consiglio a Unia sui passi da intraprendere. Non siete obbligati ad accettare una diminuzio ne o addirittura una sospensione del lavoro. Il datore di lavoro non può neppure dedurvi le ore di lavoro che non vi ha assegnato dal saldo delle vacanze. Buono a sapersi: Se il vostro datore di lavoro non accoglie la vostra domanda, è spes so consigliabile licenziarsi, osser- vando i termini di disdetta, e annun ciarsi alla cassa disoccupazione. Prima di decidere, rivolgetevi a Unia per verificare se avete diritto alle pre stazioni della cassa disoccupazione. 44
DISOCCUPAZIONE Quali sono i miei diritti in caso di disdetta dal contratto di lavoro? 45
Se voi o il vostro datore di lavoro avete sciolto il rapporto di lavoro, annunciatevi subito all’Uffi cio regionale di collocamento (URC) della vostra regione per iscrivervi alla disoccupazione. Se soddisfate i requisiti che danno diritto all’inden nità di disoccupazione, ricevete il 70 % o l’80 % del salario medio che avete percepito negli ultimi 6 o 12 mesi. Se avete bisogno di una cassa disoccupazione, rivolgetevi alla casa disoccupa zione Unia. Durante il termine di disdetta il datore di lavoro deve continuare a darvi lavoro e voi dovete continuare ad offrirgli i vostri servizi lavorativi. Se il vostro datore di lavoro vi esonera dal lavoro o semplicemente non vi dà più lavoro, è obbliga to a versarvi il salario medio che avete percepito negli ultimi 12 mesi. 46
RIVENDICAZIONI DI UNIA 1. Unia chiede che tutti i contratti preve dano un determinato numero di ore di lavoro settimanali o almeno mensili. 2. Unia lotta affinché i lavoratori pagati a ore ricevano un supplemento del 2,27 % l’ora a titolo di indennità per i giorni festivi. 3. Unia rivendica che, anche per il per sonale che lavora a tempo parziale, le ore che superano l’orario fissato nel contratto vengano retribuite con un supplemento del 25 % o compensate con tempo libero. 4. Unia lotta per ottenere un’assicura zione per perdita di guadagno in caso di malattia obbligatoria per tutti i lavoratori. 5. Unia chiede che i piani di lavoro ven gano comunicati con tre settimane di anticipo. 47
6. Unia chiede che le modifiche a breve termine dei piani di lavoro diano diritto a un supplemento salariale. 7. Unia chiede che le ore previste nei piani di lavoro vengano retribuite dal datore di lavoro anche se quest’ultimo rinuncia alle prestazioni di lavoro. 8. Unia chiede che quando i lavoratori lavorano meno di quanto previsto nel contratto per un motivo non imputabile a loro colpa, il loro saldo di ore nega tive venga azzerato periodicamente, ma almeno una volta all’anno. 9. Unia chiede che l’indennità per vacanze del personale pagato a ore venga ver sata al momento delle vacanze effettive. Unia lotta per condizioni di lavoro sicure e regolamentate! 48
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