Leggi razziali e scienza nell'Italia fascista
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FASCISMO, CHIMICA E SCIENZA Pietro Greco (1955 – 2020) È stato giornalista scientifico, scrittore e Direttore di Scienza & Società Leggi razziali e scienza nell’Italia fascista Contributo pubblicato in Scienza & Società, 2016, 27/28, 79-104 I l 14 luglio 1938 il Giornale d’Italia pubblica il Ma- nifesto degli Scienziati razzisti. È firmato da dieci accademici, non tutti di primo piano. Il documento in cui Mussolini promulga le leggi razziali, e il 1940, l’anno in cui l’Italia entra in guerra a fianco della Germania, di quelle due scuole resta ben poco. costituisce la base teorica sulla base della quale, a Il gruppo che, sotto la guida di Enrico Fermi, all’inizio iniziare dal successivo mese di settembre, vengono degli anni Trenta aveva fatto di Roma il più importante varate le leggi di discriminazione razziale. centro mondiale della nuova Fisica nucleare, si è L’affermazione cruciale del Manifesto è il concetto dissolto. Quando, l’8 settembre 1943, l’Italia firma biologico di razza. Le razze esistono, affermano i finalmente l’armistizio, Emilio Segré e lo stesso dieci firmatari. E, infatti il documento diventerà, Enrico Fermi sono negli Stati Uniti d’America, im- giustamente, noto come Manifesto della Razza. pegnati nel Manhattan Project. Franco Rasetti, che Intenzione di questo intervento è cercare di dimo- a quel progetto ha rifiutato di partecipare, è in strare che, per il fascismo, il concetto biologico di Canada presso l’Università Laval del Québec. E in razza è premessa essenziale per giustificare le leggi Canada è ormai giunto, da qualche settimana, anche razziste. In quel momento storico, in quelle condizioni Bruno Pontecorvo, dopo una rocambolesca fuga ambientali la razza è la giustificazione necessaria dalla Francia occupata dall’esercito di Hitler e alcuni del razzismo. anni trascorsi negli Usa. Poiché Ettore Majorana è Per questo la scienza italiana svolge un ruolo da misteriosamente scomparso nella notte tra il 27 e il protagonista. Sia perché è chiamata a fondare la 28 marzo del 1938, a fare Fisica in Italia, dei “ragazzi politica razzista del regime, sia perché in buona di via Panisperna”, è rimasto solo il “fanciulletto”: parte accetta questo ruolo senza battere ciglio e Edoardo Amaldi. Tra una chiamata alle armi e l’altra, talvolta con entusiasmo, sia perché ne paga le con- dirige l’Istituto di Fisica “Guglielmo Marconi” del- seguenze. l’Università “La Sapienza” di Roma. Anche l’altro gruppo di valore assoluto della Fisica Il rapporto tra scienza e fascismo italiana, quello che prima a Firenze e poi a Padova, La Fisica. La Fisica italiana esce semplicemente de- sotto la guida di Bruno Rossi, a partire dal 1932 vastata dal fascismo e dalla Seconda Guerra Mondiale. aveva iniziato, tra i primi al mondo, lo studio dei Prima del conflitto la comunità nazionale dei fisici raggi cosmici, si è disperso. Rossi, che di quella poteva contare su 29 professori universitari ordinari, Fisica è considerato uno dei padri fondatori, ha la- 13 professori incaricati, 60 assistenti e 20 liberi do- sciato l’Italia: ebreo, dopo il varo delle leggi razziali centi. Ma soprattutto su due scuole, giovani eppure da parte del governo fascista nel 1938 si ritrova di assoluto valore internazionale. Quella romana, senza cattedra e senza stipendio. Inoltre, la moglie di Enrico Fermi e dei “ragazzi di via Panisperna”, in- Nora, nipote di Cesare Lombroso, appartiene a una teressata alla Fisica del nucleo atomico, e quella famiglia molto in vista e molto invisa ai fascisti. raccolta tra Firenze e Padova intorno a Bruno Rossi Bruno Rossi davvero non ha scelta, deve andar via. e al “gruppo di Arcetri”, interessata alla Fisica dei Riesce a riparare a Copenaghen e, dopo una breve raggi cosmici. sosta a Manchester, si trasferisce definitivamente Ma dopo il “disastro”, per usare una definizione di negli Stati Uniti. Mentre, tra l’estate e l’autunno del Edoardo Amaldi, che si consuma tra il 1938, l’anno ’43, il fascismo in Italia crolla e la gran parte del Chimica nella Scuola – numero speciale 2022 27
FASCISMO, CHIMICA E SCIENZA Paese viene occupata dai tedeschi, Bruno Rossi è a Circolo di Palermo la più importante organizzazione Los Alamos per partecipare, come Enrico Fermi ed matematica del mondo. Emilio Segré, alla costruzione della bomba atomica. Poi viene la guerra, la Prima Guerra Mondiale. E Dopo la sua partenza, il lavoro presso il Dipartimento viene il fascismo. Nulla è più come prima. I matematici di Fisica dell’Università di Padova si è praticamente si schierano. E, come spesso accade, il ventaglio fermato. Solo un piccolo gruppo è rimasto, intorno delle posizioni è il più vasto possibile. C’è chi, come all’assistente di Rossi, Ettore Pancini, e al nuovo di- Vito Volterra e Renato Caccioppoli, è per un’opposi- rettore e titolare dalla cattedra di Fisica sperimentale, zione irriducibile al regime di Mussolini. C’è chi, Antonio Rostagni, che, come Amaldi, è in attesa di come Enriques, pur avversando il fascismo pensa tempi migliori per poter riprendere al più alto livello che la Matematica come tale debba restare fuori l’attività di ricerca. dalla politica. E c’è, infine, chi, come Francesco Il fascismo è la causa diretta del “disastro” che in Severi e Mauro Picone, veste con disinvoltura e per- pochissimi mesi dissolve la Fisica italiana. Questa sino con entusiasmo la camicia nera. condizione, per fortuna, durerà pochissimo a guerra In questo passaggio, dunque, la grandezza assoluta finita e a fascismo tramontato. La Fisica italiana si della Matematica italiana subisce un’erosione. È il riprenderà presto. fascismo la causa del declino? La Matematica. Diverso il discorso per la Matematica. Il regime può essere accusato di molte colpe gra- Certo c’è, nella storia italiana, quella strana coinci- vissime. In primo luogo, di aver imposto agli acca- denza per cui la fine della “primavera dei numeri”, demici italiani, nel 1931, un giuramento di fedeltà. negli anni Venti del secolo scorso, si consuma proprio Cui solo Vito Volterra tra i matematici (e solo una quando il fascismo conquista il potere. Il declino ventina tra l’intero corpo docente) si sottrae. Poi, della “potenza matematica” del Paese coincide con colpa ancora più grave, di aver varato nel 1938 le il declino della democrazia. leggi razziali, che deprivano l’università di grandi Eppure, il declino della Matematica italiana non è intelligenze. Il fascismo può essere accusato di aver solo colpa – non solo colpa diretta, almeno – del re- occupato, con sistematica protervia, tutti i gangli gime fascista, come spiegano Angelo Guerraggio e del potere, compreso i gangli del potere culturale: Pietro Nastasi, nel libro Matematica in camicia nera. Vito Volterra viene estromesso già nel 1927 da quel Il regime e gli scienziati.1 Tra la fine del XIX e l’inizio Consiglio Nazionale di Ricerche (CNR) che pure del XX secolo l’Italia diventa una “potenza della aveva fondato, a vantaggio di Guglielmo Marconi. matematica”. Una potenza giovane, ma di valore Infine, il regime può essere accusato di non aver assoluto. La comunità dei matematici italiani, nata avuto un progetto scientifico, di non aver coltivato dopo l’unità, non ha nulla da invidiare a quella fran- l’eccellenza e di aver lesinato i fondi per la ricerca cese e tedesca. E, insieme a loro, costituisce la (motivi per cui il fisico Enrico Fermi lascia l’Italia), punta avanzata della Matematica mondiale. Dalla di aver puntato sulla scienza applicata trascurando Geometria all’Analisi, dalla Logica alla Fisica mate- la scienza di base. matica: non c’è settore ove i matematici italiani non Alcuni matematici, primo fra tutti il grande Francesco siano tra i primi assoluti. Severi, possono essere accusati a ragione di aver Qualche nome? Giuseppe Peano e Vito Volterra in cavalcato la tigre di Mussolini per fini di carriera. E Analisi. Il triumvirato composto da Federigo Enriques, di averlo fatto talvolta con eccesso di zelo: Severi, Guido Castelnuovo e Francesco Severi che lavora a per esempio, ha messo pesantemente lo zampino Roma e fa della capitale d’Italia il maggiore centro nella vicenda del giuramento di fedeltà al regime. al mondo nel campo della Geometria algebrica. Malgrado tutto ciò, sostengono Guerraggio e Nastasi, Vito Volterra, Gregorio Ricci-Curbastro e Tullio Levi- non è possibile affermare che, nell’immediato, il fa- Civita in Fisica matematica. Questi ultimi due danno scismo abbia prodotto il declino della Matematica un contributo decisivo all’elaborazione della relatività italiana. Che era iniziato già prima dell’avvento di generale da parte di Albert Einstein. Il valore dei Mussolini al potere e le cui cause vanno ricercate matematici italiani è riconosciuto all’estero. Non a nell’incapacità del paese di “credere” nella scienza. caso Roma nel 1908 e Bologna nel 1928 sono scelte Novanta, ottanta, settant’anni fa come oggi. per ospitare due Congressi mondiali di matematica. La Chimica. Ancora una volta diverso è il discorso E nel 1908 il francese Henri Poincaré indica nel che riguarda la Chimica, forse la disciplina più pre- miata (e non per questo meno bastonata) dal fasci- 1 A. Guerraggio, P. Nastasi, Matematica in camicia nera. Il regime e gli scienziati, Bruno Mondadori, Milano, 2005. 28 Chimica nella Scuola – numero speciale 2022
Leggi razziali e scienza nell’Italia fascista smo. Il fatto è che nel corso dei vent’anni del regime dell’Università di Roma, 2500 intervenuti (di cui 1600 di Mussolini l’industria chimica italiana cambia volto stranieri) affrontarono il tema generale, ‘La chimica e, in qualche modo, diventa più moderna. In ogni al servizio dell’uomo’, articolato in 11 sezioni che toc- caso fornisce un formidabile contributo al Paese cavano tutti i temi della vita scientifica, produttiva e nel periodo dell’autarchia. Questa vicinanza dell’in- civile. Davanti al Re Imperatore, nel suo discorso dustria chimica al fascismo coinvolge anche l’acca- inaugurale Parravano poteva sentenziare ‘Tutti guar- demia. dano a noi’, e sciogliere un inno alla chimica: ‘Scienza Tra tutte le comunità scientifiche, a partire dagli divina è la nostra’”.2 anni Venti e fino alla fine del regime, viene privilegiata Certo Parravano non è l’unico chimico e i chimici soprattutto quella dei chimici, favorita dall’interesse non sono gli unici scienziati italiani ad appoggiare del regime per le applicazioni prima e per le appli- il fascismo. Ma tra quelle scientifiche, la loro è forse cazioni che puntellano l’autarchia dopo. la comunità più numerosa. Le motivazioni dei singoli Il chimico che più ottiene dal e più dà al fascismo è sono le più diverse. C’è chi lo fa per convinzione. di certo Nicola Parravano. La sua adesione al regime Chi solo per opportunismo. Chi per entrambi. Chi, è addirittura impetuosa. In un discorso su Il Fascismo infine, si piega al compromesso nella convinzione e la Scienza, tenuto nell’aprile 1936, sostiene che la che prima o poi la bufera passerà e intanto l’integrità scienza è una “forza sociale” al servizio del Paese e della scienza potrà essere preservata. che lo “scienziato fascista”, è autentico “uomo di La scienza e il fascismo. La Fisica italiana raggiunge cultura, tecnico applicatore e individuo etico e politi- il suo apice durante il fascismo, ma viene distrutta co”. dal fascismo. La Matematica continua il suo declino Parravano riceve molto dal regime: tanto che già durante il fascismo. La Chimica è la scienza su cui, alla fine degli anni Venti ha una funzione dominante in qualche modo, punta il regime. Sono tre percorsi nella comunità chimica. Collaborando dopo la guerra affatto diversi. Dunque, il discorso relativo al rapporto con l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, si con- tra scienza e fascismo è necessariamente articolato. vince sempre più della necessità che ha l’industria C’è, tuttavia, un filo rosso che tiene insieme il tutto. italiana, se si vuole sviluppare, di puntare sulla Come notano Guerraggio e Nastasi, il regime non ricerca scientifica. Per questo contribuisce a fondare tentò – non in maniera sistematica, almeno – di “fa- e poi dirige l’Istituto Scientifico di Ricerche nel scistizzare la scienza”. E nessuno in Italia cerca di campo siderurgico voluto da Ernesto Breda, creatore imporre una “Matematica italiana” e una “Fisica a Sesto San Giovanni di una delle maggiori industrie italiana”, a differenza di quanto accadde in Germania, d’Italia. Parravano si afferma come uno dei maggiori dove molti scienziati nazisti vagheggiano di una organizzatori dell’Istituto Nazionale di Chimica e fantomatica “Matematica tedesca” o di una fanto- dei maggiori collaboratori di Guglielmo Marconi al matica “Fisica tedesca”. Certo, come vedremo, un CNR. Diventa membro sia del Consiglio Superiore discorso diverso andrebbe fatto almeno per le dell’Istruzione sia del Consiglio Superiore della scienze antropologiche, che si offrono di fornire Sanità. È nominato all’Accademia d’Italia, di cui di- una base (pseudo)scientifica alle leggi e alle politiche venta poi l’amministratore. Ottiene riconoscimenti razziali. anche all’estero, diventando presidente della Union Per tutti questi motivi non è possibile affermare Internationale de Chimie. L’uomo, nel corso dell’intero che, in maniera diretta, il fascismo abbia prodotto ventennio fascista, è un autentico concentrato di il disastro di tutta la scienza italiana. Certo durante potere scientifico. il fascismo si consolida l’incapacità del paese di Ma Parravano non riceve solo incarichi e onorificenze, “credere” nella scienza. fornisce anche un contributo di straordinaria im- Il regime non è passato senza provocare danni at- portanza al fascismo. Un contributo che raggiunge traverso la storia della scienza italiana. Neppure at- il suo acme nel 1938, quando organizza, con l’Asso- traverso la storia della Matematica italiana. Al con- ciazione Italiana di Chimica, e presiede il X Congresso trario, ha prodotto guasti profondi. Il principale, Internazionale di Chimica. Come scrive Luigi Cerruti: come sostengono Angelo Guerraggio e Pietro Nastasi, “Questo congresso fu un vero trionfo per la comunità è quello di aver “normalizzato” gli uomini di scienza. scientifica italiana e per il regime che lo aveva finan- Di averli costretti in una dimensione puramente ziato. Nell’imponente scenario dato dalla nuova sede tecnica. Di averli tagliati fuori dal dibattito politico 2 L. Cerruti, Bella e potente. La chimica del Novecento fra scienza e società, Editori Riuniti, Roma, 2003. Chimica nella Scuola – numero speciale 2022 29
FASCISMO, CHIMICA E SCIENZA e culturale. Di questo processo la società italiana palesemente inferiore. Ovviamente deve essere con- porta ancora oggi i segni. siderata pericolosa l’idea, proposta da Charles Questa lunga premessa è necessaria per poter defi- Darwin, dell’origine africana degli Europei. nire, a grana grossa, il contesto in cui si svolge la vi- È vero, tra i dieci firmatari (Tabella 1), non ci sono cenda che costituisce il cuore di questo intervento: scienziati esperti di Antropologia e di quel neodar- i rapporti di causa ed effetto tra leggi razziali e winismo che, proprio negli anni Trenta, sta produ- scienza in Italia. Tra la parola e il concetto di “razza” cendo una sintesi tra la teoria dell’evoluzione bio- e il disastro culturale, civile e infine militare dell’intero logica per selezione naturale del più adatto di Paese. Charles Darwin e le leggi di Gregor Mendel che spie- gano come si trasferiscono i caratteri ereditari e Il Manifesto della Razza del 1938 sono alla base della moderna genetica. Tuttavia, Il 14 luglio 1938 il ministro degli Esteri del governo non si tratta di scienziati di secondo piano. Non Mussolini, Galeazzo Ciano, annota sul suo diario: “Il tutti, almeno, lo sono. È scienziato certo di primo Duce mi annuncia la pubblicazione da parte del Gior- piano Sabato Visco, deputato, Direttore dell’Istituto nale d’Italia di uno statement sulle questioni della di Fisiologia Generale dell’Università di Roma e Di- razza. Figura scritto da un gruppo di studiosi, sotto rettore dell’Istituto Nazionale di Biologia del CNR. l’egida del Ministero della Cultura Popolare. Mi dice Quanto a Nicola Pende, è senatore del Regno, è un che in realtà l’ha quasi completamente redatto lui”.3 noto medico endocrinologo, è stato il primo rettore L’indomani il Giornale d’Italia sotto il titolo “Il dell’Università fondata a Bari da Mussolini e ora è Fascismo e i problemi della razza”, pubblica la prima Direttore dell’Istituto di Patologia Speciale Medica versione del Manifesto della Razza (o meglio, il Ma- dell’Università di Roma.4 nifesto degli Scienziati Razzisti) firmato da dieci Ma non è questo il punto. Intanto perché, come ve- scienziati italiani – tra cui primeggiano l’onorevole dremo, ben presto molti scienziati esperti abbrac- Sabato Visco, fisiologo, e il senatore Nicola Pende, ceranno l’idea di razza proposta dal Manifesto e, di endocrinologo – il cui incipit è destinato a diventare conseguenza, la politica razzista di Mussolini. E poi tristemente famoso: “Le razze umane esistono” (vedi perché, come ben spiega Galeazzo Ciano, quei dieci Appendice 1). sono essenzialmente dei prestanome. Il Manifesto Il Manifesto sostiene che il concetto di razza è pura- On. Prof. Sabato Visco Direttore dell’Istituto di Fisiologia Gene- mente biologico. rale dell’Università di Roma e Direttore Ovvero ha un fondamento scientifico; che, pertanto, dell’Istituto Nazionale di Biologia è basato su altre considerazioni, oggettive, rispetto presso il CNR “ai concetti di popolo e di nazione, fondati essenzial- Dott. Lino Businco Assistente di Patologia Generale al- l’Università di Roma mente su considerazioni storiche, linguistiche, reli- giose”. Questa sottolineatura non è banale. Perché Prof. Lidio Cipriani Incaricato di Antropologia all’Università di Firenze il Manifesto cerca di fondare se stesso sul “concetto Prof. Arturo Donaggio Direttore della Clinica Neuropsichiatrica biologico di razza”. Facendo scaturire il razzismo (la dell’Università di Bologna e Presidente politica verso le razze) da un fatto oggettivo: l’esistenza della Società Italiana di Psichiatria delle razze. Dott. Leone Franzì Assistente nella Clinica Pediatrica Perché, continuano gli estensori del Manifesto, l’uma- dell’Università di Milano nità si divide, appunto, in razze e queste diverse Prof. Guido Landra Assistente di Antropologia all’Università razze si distinguono per capacità intellettuali dei di Roma propri membri. Esiste, dunque, anche una “razza Sen. Prof. Nicola Pende Direttore dell’Istituto di Patologia Spe- ciale Medica dell’Università di Roma italiana” che è ariana, come molte razze europee; che nel corso dell’ultimo millennio e mezzo la “razza Dott. Marcello Ricci Assistente di Zoologia all’Università di Roma italiana” ha assunto una sua incontaminata specificità Prof. Franco Savorgnan Ordinario di Demografia all’Università di ed è diventata “pura”; che, naturalmente, è più Roma e Presidente dell’Istituto Centrale capace di altre; che, infine, deve essere tutelata da di Statistica pericolose contaminazioni genetiche. In particolare, Prof. Edoardo Zavattari Direttore dell’Istituto di Zoologia del- va tutelata dalle contaminazioni di sangue con una l’Università di Roma razza, quella degli ebrei, che non è italiana e che è Tab. 1 I firmatari del Manifesto della razza 3 G. Ciano, Diario. 1937-1943, Castelvecchi, Roma, 2014. 4 Secondo alcuni storici, non è certo che Nicola Pende abbia firmato il Manifesto della razza. 30 Chimica nella Scuola – numero speciale 2022
Leggi razziali e scienza nell’Italia fascista della Razza con la forte sottolineatura del “concetto dei chimici e dei biologi presenti nelle università biologico di razza” è stato voluto e, probabilmente, sono ebrei. Addirittura, il 25% dei fisici. E quasi il in parte scritto da Benito Mussolini in persona. E 30% (10 su 33) dei premi Nobel scientifici vinti dai non è un fulmine a ciel sereno. Nasce in un preciso tedeschi fra il 1901 e il 1932 sono ebrei. Tutti devono contesto internazionale e in un preciso contesto lasciare. nazionale. In termini culturali, oltre che umani, il costo del- l’epurazione è enorme. Il contesto internazionale In pochi mesi un patrimonio di sapere senza pari Torniamo indietro di cinque anni e qualche mese. Il viene disperso. La Germania perde la sua leadership 30 gennaio, in Germania, Adolf Hitler viene nominato tanto nella nuova Fisica teorica quanto nella vecchia Cancelliere del Reich. Il 27 febbraio l’ex caporale Chimica applicata. Come noterà non senza coraggio austriaco fa incendiare il parlamento (Reichstag). Il nel ’37 il Die Chemische Industrie, non solo l’economia, giorno dopo, 28 febbraio, vara il “decreto dell’incendio ma anche la sicurezza nazionale sono in pericolo. dei Reichstag” e, in nome della sicurezza nazionale, Parole profetiche. Nemesi sacrosanta. abolisce molti diritti civili. Le università sono chiuse Dopo averlo scritto chiaramente nel Mein Kampf, per decreto fino al primo maggio. Hitler si premura di dimostrare subito, con fatti tan- Il successivo mese di aprile viene inaugurato da gibili, che la “questione ebraica” è di assoluta priorità una “manifestazione spontanea” che ha come obiet- per il movimento nazista. tivo il “boicottaggio del commercio degli ebrei”. Con L’infamia di quelle leggi razziali dovrebbe suscitare le SA schierate davanti ai negozi, ma anche agli reazioni veementi in tutto il mondo. Almeno in tutto studi dei medici e degli avvocati, gestiti da ebrei il mondo libero. Molti, però, preferiscono (continuare per impedire l’accesso e dare corpo pieno alla parola a) chiudere gli occhi di fronte all’evidenza. Molti boicottaggio. Il boicottaggio delle libere attività preferiscono chiudere gli occhi di fronte alla catastrofe degli ebrei è accompagnato da una nuova ondata annunciata e incombente. di arresti indiscriminati. Molti prigionieri sono tor- Il mondo libero non avverte il bisogno di organizzare turati. nessun piano di aiuto per i perseguitati. Mentre Sei giorni dopo la “manifestazione spontanea” di quel che resta della cultura tedesca assiste silenziosa. boicottaggio del commercio e delle libere attività Talvolta partecipe. Pochi docenti universitari “ariani” degli ebrei, il 7 aprile, il governo nazista vara la perdono il lavoro per aver levato la voce contro legge sul “ripristino dell’impiego nel servizio pubblico”. quella ignominiosa epurazione e per aver sfidato Il “paragrafo ariano” della legge obbliga alle dimis- apertamente il nazismo. Tra essi Karl Jaspers, Karl sioni da ogni incarico nella pubblica amministrazione Barth, Theodor Lessing. La maggior parte dei docenti e al pensionamento anticipato gli ebrei e chiunque non ebrei resta al suo posto. Anzi, già nell’autunno altro non sia, appunto, di razza ariana. del 1933, in 960 proclamano la fedeltà ad Hitler e al Sebbene siano previste delle eccezioni – per gli nazismo. Tra essi il chirurgo Ferdinand Sauerbruch ebrei che hanno iniziato a lavorare prima della e il filosofo Martin Heidegger. guerra o che hanno combattuto al fronte o che Come scriverà Julius Ebbinghaus: “Le Università te- hanno avuto un padre o un figlio caduto in guerra – desche non vollero, finché erano in tempo, opporsi l’epurazione si risolve in un vero e proprio esodo pubblicamente, con tutta la loro influenza, alla di- che coinvolge decine di migliaia di persone. In breve, struzione del sapere e dello Stato democratico. Esse l’obbligo viene esteso anche agli avvocati e ai medici non vollero conservare acceso il faro della libertà e “non ariani”, che non possono più lavorare nei tri- della giustizia durante la notte della tirannide”. Come bunali e negli ospedali. sostiene Karl Löwith, la Germania assiste al “vergo- Di fatto Hitler espelle dalle università tutti i professori gnoso allineamento dei professori tedeschi” al nuovo di origine “non ariana” e limita fortemente l’accesso regime e alle sue leggi razziali. degli studenti. Anche in questo caso si tratta di La scienza tedesca crolla, in pochissimo tempo e un’espulsione di massa: basta avere un nonno ebreo senza molte attenuanti, dal suo piedistallo. Non per ricadere nella definizione. Gli ebrei in Germania poteva essere diversamente. La leadership scientifica sono circa 600.000, appena l’1% della popolazione. tedesca semplicemente non può reggersi senza la Ma sono molto presenti nelle università. In pochi presenza degli scienziati di origine ebrea. Neppure mesi 1.200 professori “non ariani”, praticamente la leadership nella Fisica. Göttingen, Berlino, Monaco tutti ebrei, devono lasciare i loro incarichi: è il 14% e Lipsia sono tra i centri mondiali più importanti dell’intero corpo docente. In ambito scientifico della nuova Fisica. In pochi mesi, in pochi giorni l’espulsione è ancora più grave. Il 20% dei matematici, ciascuno di quei centri subisce perdite irreparabili. Chimica nella Scuola – numero speciale 2022 31
FASCISMO, CHIMICA E SCIENZA La sola Göttingen perde 45 fisici, tra cui i leader: Negli anni successivi è un continuo stillicidio di Max Born, direttore dell’Istituto di Fisica Teorica, e leggi che accentuano sempre più le discriminazioni James Franck, direttore del Secondo Istituto di razziali. Contribuendo a creare una vera e propria Fisica. Born se ne va in silenzio. James Franck sbat- ondata antisemita in tutta Europa. Un’onda che rag- tendo la porta. Lui, che ai termini di quella legge giunge il suo acme tra l’estate del 1938 e quella del razzista, non avrebbe neppure dovuto andarsene. 1939, durante questo arco di tempo emanano leggi Benché “non ariano”, come combattente al fronte e razziali, oltre all’Italia, la Romania, l’Ungheria, la insignito della croce di ferro, potrebbe restare al Slovacchia e la Polonia, oltre all’Austria che nel suo posto. Ma Franck non accetta l’umiliazione. E marzo del 1938 è annessa alla Germania. sceglie di seguire la sorte dei suoi colleghi. Con una Mussolini è dunque parte – importante – di un mo- sdegnata, coraggiosa e pubblica lettera di dimissioni. vimento vasto, che coinvolge tutti i regimi fascisti Il primo aprile, nel medesimo giorno in cui il governo d’Europa. E il Manifesto della razza è il tassello di nazista vara le prime leggi razziali, l’Accademia delle questo largo mosaico. Scienze di Prussia, in una lettera ufficiale, attacca il primo e il più famoso degli esuli ebrei. Per mano Il contesto culturale italiano dei suoi rappresentati, la zelante Accademia afferma Ma il Manifesto della Razza non nasce solo sull’onda di non avere motivo di dolersi delle dimissioni an- di una contingenza politica e culturale internazionale. nunciate da quell’agitatore antitedesco che corri- Angelo Guerraggio e Pietro Nastasi hanno individuato sponde al nome di Albert Einstein. È la pagina più e ben definito il contesto specifico italiano in cui il brutta nella storia della prestigiosa Accademia, Manifesto viene redatto. A indurre dieci esponenti ormai complice del nazismo. dell’accademia italiana a redigerlo (forse) e a firmarlo Quella realizzata dagli ebrei che riescono a lasciare (certamente) vi sono almeno tre diversi ordini di la Germania – tra mille ostacoli opposti dai paesi li- fattori. berali – non è solo una diaspora, è un vero e proprio Il primo è di tipo “razziale”, conseguenza diretta ribaltamento polare. L’asse della scienza mondiale delle diverse avventure coloniali in Africa, iniziate – da tre secoli saldamente centrato sull’Europa – si negli anni Ottanta del XIX secolo in Eritrea e culminate sposta per la prima volta nel Nord America. Quando nel 1936 con l’occupazione dell’Etiopia e “la riap- Einstein si trasferisce a Princeton, il New York Times parizione dell’Impero sui colli fatali di Roma”. Il raz- scrive: è come se il Papa da Roma si fosse trasferito zismo viene proposto come giustificazione della in America. Giustamente gli storici americani Jean presenza coloniale italiana in Africa. Affermare che Medawar e David Pyke hanno parlato di “Hitler’s la “razza ariana” è superiore a quella dei neri significa gift”, del regalo di Hitler agli Stati Uniti.5 affermare il diritto a occupare quel “posto al Sole”. E non è finita. L’idea nazista è che la società tedesca Vi è poi l’ordine dei fattori che Pietro Nastasi e deve essere divisa in due categorie: quella dei Vol- Angelo Guerraggio definiscono “ideologici”, che ksgenossen (camerati della nazione), che apparten- hanno una forte connotazione religiosa e che de- gono alla comunità popolare, e quella dei Gemein- terminano il montare della “questione ebraica”. Nel schaftsfremde (stranieri della comunità) che, invece, 1929, infatti, il regime di Mussolini ha firmato il Con- non appartengono alla storia e alla cultura della cordato con la Chiesa di Roma, abolendo di fatto Germania. Agli stranieri della comunità appartengono: quella parità tra i culti teorizzata e praticata nell’Italia ebrei, Rom, portatori di handicap, asociali. liberale. Molti, compresi molti di origine israelita, Così il 14 luglio 1933 Hitler vara due nuove norme: non comprendono il significato della svolta. E così una riguarda la revoca della naturalizzazione degli gli ebrei italiani, finora così perfettamente integrati ebrei dell’Europa orientale che hanno avuto la cit- da avere qualcuno iscritto al partito fascista, vengono tadinanza tedesca dopo il 9 novembre 1918. L’altra indicati all’improvviso e del tutto inaspettatamente è la sterilizzazione – “anche contro la volontà del come coloro che inoculano nella società “il veleno soggetto” – dei portatori di presunte malattie ere- di una fede feroce”.6 L’antisemitismo italiano non ditarie. nasce nel 1929. In molti ambienti, soprattutto cattolici, costituisce un tronco antico. Un tronco 5 J. Medawar, D. Pyke, Hitler’s Gift: Scientists who Fled Nazi Germany, Arcade Publishing, New York, 2001. 6 La locuzione “veleno di una fede feroce” è in realtà opera della creatività di Eugenio Montale, che la propone in una poesia, Dora Markus, scritta nel 1939 in reazione proprio al razzismo. Appunto “veleno di una fede feroce”, che con le leggi razziali viene inoculato a dosi mortali nella società italiana. Ma la locuzione può essere usata in maniera speculare: per giustificare il razzismo si sostiene che gli ebrei sono gli assassini di Gesù e come tali portatori di una fede, appunto, feroce. 32 Chimica nella Scuola – numero speciale 2022
Leggi razziali e scienza nell’Italia fascista che, però, ha messo nuove gemme di recente. Nel Ebbene, il libro di Orano pare sia stato ordinato al 1924, per esempio, Agostino Gemelli – medico, psi- giornalista e docente dell’Università di Perugia da cologo e padre francescano – si esalta alla notizia Benito Mussolini in persona. Certo, il Duce, secondo del suicidio dello storico Felice Momigliano e scrive Renzo De Felice, non ne approva appieno il contenuto. su Vita e pensiero: “Se insieme con il Positivismo, il Ma il libro ottiene il consenso, a tratti entusiasta, di Socialismo, il Libero Pensiero e con Momigliano mo- un intero stuolo di fascisti della prima e della seconda rissero tutti i Giudei che continuano l’opera dei Giudei ora. Nessuno in Italia osa contestarlo apertamente. che hanno crocifisso Nostro Signore non è vero che Nessuno tranne Benedetto Croce, che il 20 gennaio al mondo si starebbe meglio? Sarebbe una libera- 1938 pubblica su La critica un intervento di Antonio zione”.7 Galateo in difesa degli ebrei. Esistono, dunque, due ordini di fattori tipicamente Il silenzio degli altri intellettuali è assordante. Anche italiani – uno diretto verso le popolazioni africane, e in primo luogo degli intellettuali fascisti che non l’altro verso gli ebrei – che distillano il veleno del sono antisemiti. Giovanni Gentile, per esempio, è razzismo in Italia ben prima del 1938. Ma a questi contrario al razzismo – soprattutto se giustificato primi due ordini di fattori se ne aggiunge un altro: il su basi biologiche, perché il filosofo siciliano ministro fattore scientifico, che tende a fondare il razzismo di Mussolini avversa ogni concezione di tipo natu- sul concetto biologico di razza. ralistico – ma non dice una parola. È vero che questo ordine di fattori origina da un Se Mussolini voleva tastare il terreno, ebbene il pensiero che travalica i confini nazionali e interessa terreno si dimostra pronto alla sortita razzista. E l’Europa e il mondo intero. È un pensiero che ha, che la sortita sia pronta prima dell’estate del 1938 anch’esso, tradizioni antiche – tradizioni contro cui lo si desume dal fatto che già dall’inizio dell’anno si è battuto lo stesso Charles Darwin – e che ha gli studenti ebrei iniziano a essere censiti nelle avuto un nuovo sviluppo dopo l’anno 1900 con la scuole e nell’università. Un censimento che non ha riscoperta delle leggi sulla trasmissione dei caratteri senso alcuno, se non alla luce di una imminente ereditari di Mendel. politica di discriminazione. Anche in questo caso il Ed è anche vero che questo pensiero ritorna con silenzio di chi avrebbe potuto ancora dire la sua: forza in Italia prima, molto prima dell’estate del ma i presidi e i rettori eseguono l’ordine senza batter 1938 e delle, vere o presunte, pressioni di Hitler su ciglio. Mussolini. Al contrario, sono il frutto di una lunga e Che Mussolini ritenga essenziale fondare la sua po- meditata preparazione. Della ricerca di una qualche litica razzista sul concetto biologico di razza lo si solida giustificazione per le politiche razziste che il desume anche dal fatto tra i dieci firmatari del Ma- regime intende adottare. nifesto c’è un antropologo, Lidio Cipriani, che da All’inizio del 1938, per esempio, molti mesi prima tempo va sostenendo proprio questo assunto. del Manifesto della Razza, Giovanni Preziosi, dirigente Cipriani non sarà un antropologo di fama interna- fascista e noto antisemita, cura una nuova edizione zionale, ma è anche vero che ha diretto, sia pure dei Protocolli dei “Savi Anziani” di Sion. Il testo, per breve tempo e a interim, l’Istituto di Antropologia creato a tavolino per inoculare odio razziale verso di Firenze. Non è, dunque, neppure una quarta fila. gli ebrei, esce con una introduzione aggiornata di Ebbene, Cipriani già nel 1935 ha scritto un libro il Julius Evola. cui scopo – giustificare la guerra coloniale di Mussolini E ancor prima, nel 1937, Paolo Orano aveva scritto in Africa – è contenuto già nel titolo: L’Impero Etiopico: un libro, Gli ebrei in Italia, in cui poneva una questione un assurdo etnico. In questo libro che sembra ap- che non era mai stata avvertita nella penisola in partenere all’ordine dei fattori che abbiamo definito tempi recenti: la “questione ebraica”. Non era avvertita “razziali”, l’antropologo propone una serie di tesi a livello della popolazione per il semplice fatto che, sulle cause biologiche delle differenze razziali. Le come abbiamo detto, le persone di origine ebraica due tesi fondative sono: a) ci sono differenze biolo- erano tutto sommato poche e perfettamente integrate giche e cognitive tra i generi (maschi e femmine); b) nella società italiana. ci sono differenze biologiche e cognitive tra le razze Si tratta di una campagna antisemita evidentemente (in particolare tra bianchi e neri). pianificata, con cui il regime fascista vuole testare il Rispetto al genere Cipriani sostiene che, a parte terreno per verificare la concreta praticabilità di quelle ovvie di carattere fisiologico, c’è una marcata una scelta ormai compiuta. Ci saranno reazioni? differenza cognitiva tra i maschi e le femmine della 7 A. Gemelli, Il suicidio di Felice Momigliano, Vita e Pensiero, 1924, X, 8. Chimica nella Scuola – numero speciale 2022 33
FASCISMO, CHIMICA E SCIENZA specie umana. Detto in altri termini, le donne sono Sa che le sue non sono tesi scientificamente fondate. meno intelligenti degli uomini. “Nelle razze negre – Tant’è che, in quello stesso 1935 in cui pubblica scrive l’antropologo – l’inferiorità mentale della L’Impero Etiopico: un assurdo etnico, la fascistizzata donna confina spesso con una vera e propria defi- Enciclopedia Italiana pubblica una voce su Le razze cienza; anzi, almeno in Africa, certi contegni femminili umane redatta da un altro antropologo, Gioacchino vengono a perdere molto dell’umano, per portarsi Sera, che espone quanto la comunità scientifica assai prossimi a quelli degli animali”. effettivamente sa sull’argomento. Sera scrive, in Per quanto riguarda le razze, Cipriani scrive: “Nei ri- maniera scientificamente inoppugnabile: “È assai guardi del cervello dei Negri, da molto tempo il Rü- comune la confusione fra razza, popolo e nazione. dinger segnalò una morfologia comparabile negli […] Non esiste perciò una razza, ma solo un popolo Europei appena col cervello meno sviluppato di certe e una nazione italiana. Non esiste una razza né una donne, mentre in uomini bianchi di alta mentalità nazione ebrea, ma un popolo ebreo; non esiste, errore egli trovò un volume e un aspetto, soprattutto nel più grave di tutti, una razza ariana (o meglio aria), lobo temporale, senza confronto in altre genti. Per ma esistono solo una civiltà e lingue ariane”. quanto oggi si conosce, in base all’osservazione ana- Dunque, fino al 1935, due anni dopo le leggi razziali tomica di parecchi soggetti, il cervello dei Negri pre- in Germania, i giochi in Italia sono ancora aperti. senta poco sviluppate, in rapporto agli Europei, le C’è chi propone tesi razziste sulla base di un infondato regioni la cui importanza è massima per le funzioni concetto biologico di razza. E c’è chi sostiene cor- psichiche”.8 Il riferimento “scientifico” di Cipriani è rettamente, sulla base delle conoscenze più aggior- a Nikolaus Rüdinger, un anatomista tedesco del nate, che quel sostegno scientifico è ingiustificato. secolo precedente. In questo frangente il regime fascista non interviene, L’intenzione dell’antropologo è chiara: corroborare lasciando il campo ancora libero alla comunità la tesi secondo cui le differenze razziali si basano scientifica seria. sulla Biologia. E su questa base elabora una gerarchia E tuttavia le cose sono destinate a cambiare. Forse tra generi e razze altrettanto chiara: in cima alla pi- stanno già cambiando. A un certo punto, infatti, il ramide cognitiva ci sono i maschi bianchi, sotto regime decide di intervenire in maniera esplicita (molto più sotto) ci sono le donne bianche. Poi, a sulla questione e di giocarsi la carta del concetto scendere, i maschi neri: i più intelligenti dei quali biologico di razza. E, infatti, nel 1938 l’Enciclopedia raggiungono a stento il livello cognitivo delle donne Italiana affida il compito di redigere la voce “razza” bianche più stupide. Infine, le donne nere, che fanno a un giornalista compiacente, Virginio Gayda. Il di- fatica a distinguersi dagli altri animali. rettore di quel Giornale d’Italia che poi pubblicherà Che il concetto biologico di razza e le differenze di il Manifesto. genere proposte da Cipriani portino al razzismo è Virginio Gayda scrive: “Era evidente allora che lo evidente. Nelle tesi dell’antropologo fiorentino la sviluppo stesso della storia d’Italia, individuato nella distinzione tra le razze e i generi presuppone natu- competizione con le altre nazioni e con numerose raliter una gerarchia, quindi un ordine, quindi un correnti ostili e nella formazione dell’impero, dovesse diritto a comandare. E, infatti, nel 1937 l’antropologo creare nel popolo italiano, sempre più profondi, una scrive: “In modo sicuro, sebbene lento, va rafforzandosi coscienza e un orgoglio di razza e nello stato il nell’Uomo moderno l’innata intuizione di ‘ordine ge- bisogno di una politica protettiva della razza […]. rarchico’ fra i popoli e i singoli componenti dei popoli Per tale politica era necessario innanzitutto definire stessi, presente, del resto, nell’inconscio di tutti”.9 il concetto di razza italiana, non a fini puramente No, non è davvero un caso che Cipriani sia l’antro- dottrinari ma come determinante di una precisa pologo cui viene chiesto di firmare e di contribuire azione politica”. a scrivere il Manifesto della Razza. Più chiaro di così! Virginio Gayda non solo propone Come ricordano Gianfranco Biondi e Olga Rickards, l’introduzione di politiche razziste, ma propone di queste sue tesi Lidio Cipriani – persino Lidio Cipriani fondarle proprio sul concetto biologico di razza. E – evita di esporle su riviste scientifiche, ma le individua il problema aperto: non c’è, allo stato, propone solo e unicamente in opere di divulgazione. una definizione di “razza italiana”. Occorre neces- D’altra parte, lui sa di non esprimere il pensiero sariamente creare una. A tavolino. A freddo. Senza prevalente della comunità italiana degli antropologi. questa definizione non sarebbe possibile giustificare 8 L. Cipriani, L’impero Etiopico: un assurdo etnico, Stabilimenti Grafici Bemporad Marzocco, Firenze, 1935. 9 Citato in G. Biondi, O. Rickards, L’errore della razza, Carocci, Roma, 2011. 34 Chimica nella Scuola – numero speciale 2022
Leggi razziali e scienza nell’Italia fascista Giacomo Acerbo Preside della Facoltà di Economia e professori disposti a firmare tutto ciò. Se non altro Commercio dell’Università di Roma perché dopo la pubblicazione di quel testo le adesioni Filippo Bottazzi Ordinario di Fisiologia umana dell’Uni- ai “valori” del Manifesto della Razza da parte degli versità di Napoli accademici italiani sono piuttosto numerose. Talune Alessandro Ghigi Ordinario di Zoologia dell’Università di entusiaste. Bologna In capo a pochi giorni, infatti, il Manifesto è sottoscritto Raffaele Corso Ordinario di Etnografia dell’Università di Firenze da 180 scienziati e 140 intellettuali umanisti. Non tutti sono iscritti al Partito Nazionale Fascista. Alcuni Vito de Balsi Docente di Ostetricia e Ginecologia dell’Università di Genova sono intellettuali cattolici. D’altra parte, meno di Cesare Frugoni Ordinario di Clinica medica generale un mese dopo o giù di lì, il 5 settembre 1938, gli dell’Università di Roma universitari che accettano di entrare nel Consiglio Livio Livi Ordinario di Statistica dell’Università di superiore della demografia e della razza creato da Firenze Mussolini sono molti e molto qualificati (Tabella 2). Biagio Pace Ordinario di Topografia dell’Italia antica Tra loro gli scienziati naturali sono in prevalenza. dell’Università di Roma Tutti costoro, tranne Filippo Bottazzi, apporranno Antonio Pogliano Ordinario di Glottologia dell’Università la loro firma alla Dichiarazione sul concetto di razza di Roma italiana resa pubblica dal regime nell’aprile 1942 Umberto Pieramonti Incaricato di Genetica e Biologia delle per riprendere e portare fino in fondo il progetto razze dell’Università di Napoli annunciato da Vittorio Gayda. Ugo Rellini Ordinario di Paleontologia dell’Univer- sità di Roma Insomma, c’è un consenso diffuso e un mancato Giunio Salvi Ordinario di Anatomia umana dell’Uni- dissenso pressoché generale. A ragione Giuseppe versità di Napoli Levi si lamenterà con Tullio Levi-Civita: se il numero Sergio Sergi Ordinario di Antropologia dell’Università di coloro che non si sono piegati e non si volevano di Roma piegare al regime fosse stato appena un po’ maggiore, Franco Valagussa Docente di Clinica pediatrica dell’Uni- le cose per gli ebrei e per l’Italia sarebbero potute versità di Roma andare diversamente. Tab. 2 I membri del Consiglio superiore della demografia e della razza Le leggi razziali e gli effetti sulla scienza italiana la discriminazione verso gli ebrei e verso altri gruppi L’ignominia intellettuale del Manifesto – che il Duce della popolazione che non sono di “razza italiana”. si vanta di aver contribuito a redigere in prima per- Il tema viene puntualmente proposto e rozzamente sona, come riporta Galeazzo Ciano – si traduce ben sul Manifesto della Razza ai punti 4, 5 e 6: gli Italiani presto in pratica discriminazione. appartengono alla “razza ariana”. Ma la storia ne ha In capo a poco più di un mese l’invito del Manifesto forgiato una tipicamente italica: “Esiste ormai una si concretizza. Il 5 settembre 1938 con r.d.l. n. 1390 pura ‘razza italiana’”, recita il Manifesto. Dove poi si vengono definiti i Provvedimenti per la difesa della spiega, quasi a voler rispondere direttamente alle razza nella scuola; due giorni dopo, il 7 settembre, tesi di Gioacchino Sera e degli antropologi seri: con r.d.l. 1381 ecco i Provvedimenti nei confronti “Questo enunciato non è basato sulla confusione del degli ebrei stranieri e il successivo 23 settembre, concetto biologico di razza con il concetto storico- con r.d.l. n. 1630 arriva il provvedimento per l’Istitu- linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima zione di scuole elementari per fanciulli di razza ebrai- parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi ca. alle generazioni che da millenni popolano l’Italia. Questo è solo il primo pacchetto delle leggi razziali Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo proposto dal governo Mussolini. Cui seguono a di nobiltà della Nazione italiana”. novembre il provvedimento per l’Integrazione e Per poi tirare le somme al punto 7: “È tempo che gli coordinamento in testo unico delle norme già ema- Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta nate per la difesa della razza nella scuola italiana l’opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in (15 novembre) e i Provvedimenti per la razza italiana fondo del razzismo”. (17 novembre). Il tutto sarà completato nell’estate È, dunque, il Manifesto che lega, con una logica 1939, con il decreto sulla Disciplina dell’esercizio consequenziale, la razza al razzismo. delle professioni da parte dei cittadini di razza Non è vero, come sosterrà il fisico ebreo Emilio ebraica (29 giugno) e con il decreto sulle Disposizioni Segré, che è un titolo d’onore per l’università italiana in materia testamentaria nonché sulla disciplina il fatto che Mussolini abbia trovato solo un paio di dei cognomi, nei confronti degli appartenenti alla Chimica nella Scuola – numero speciale 2022 35
FASCISMO, CHIMICA E SCIENZA razza ebraica (13 luglio con successive modifiche becco). Anche l’Unione Matematica Italiana (UMI) a settembre). manda via 22 suoi soci (il 10% del totale) perché La teoria (pseudo)scientifica della razza si è trasfor- ebrei. mata in cogenti leggi razziali. A causa di questa sottomissione al regime, la Mate- Gli effetti di queste leggi sulla società italiana sono matica italiana si ritrova isolata a livello internazio- immediati. Noi cercheremo di riassumere solo quelli nale. Quando, per esempio, l’editore Springer nel- sulla cultura italiana, in particolare sulla cultura l’ottobre 1938, con una tempestività sconcertante, scientifica. In primo luogo, bisogna dire che nel licenzia Tullio Levi-Civita, unico rappresentante ita- mondo della scuola e dell’università la persecuzione liano nella redazione della rivista Zentralbatt, una degli ebrei assume modalità, se possibile, più dure serie di grandi matematici – da Otto Naugebauer a a causa, anche, dello zelo particolare che dimostra Oswald Veblen – rassegnano le proprie dimissioni e Giuseppe Bottai, ministro dell’educazione nazionale, fondano, negli Stati Uniti, le Mathematical Reviews. nell’interpretazione delle leggi razziali. Non solo Il varo delle leggi razziali si rivela dunque subito vengono epurati dalla scuola 279 tra presidi e pro- una scelta sciagurata, non solo per le conseguenze, fessori – 173 nelle scuole di istruzione classica, tragiche, che avrà per gli ebrei, ma per l’intero Paese scientifica e magistrale, 106 nelle scuole tecniche – e, anche, per la scienza italiana. In poche settimane ma, in seguito alla circolare n. 33 del 30 settembre viene dissolta la Fisica di punta. Lasciano l’Italia, 1938, Bottai mette all’indice 114 testi i cui autori infatti come abbiamo detto, Bruno Rossi ed Enrico sono di “razza ebraica”. Fermi: due giovani che hanno portato rispettivamente Quanto all’università, già il primo pacchetto annuncia la Fisica dei raggi cosmici e la Fisica nucleare a conseguenze gravissime. In pratica studenti e docenti punte di assoluto valore mondiale. Le loro brillanti di origine ebraica devono abbandonare le scuole e scuole, a Padova e a Roma, si dissolvono. l’università. Fermi, per la verità, non è ebreo. E non ha nulla da Il 27 settembre, dopo il varo del primo pacchetto temere: anzi, è un Accademico d’Italia ben visto dal delle famigerate leggi, la Vita universitaria. Quindi- regime. Ma sua moglie, Laura, è ebrea. Certo neppure cinale dell’università italiana chiede ai rettori “un lei ha qualcosa da perdere, perché non ha un’occu- elenco nominativo dei professori di ruolo e incaricati pazione. Ma Fermi è certamente indignato per la di razza ebraica”. Il 13 ottobre i giornali rilanciano discriminazione che, in linea di principio, subisce l’elenco, peraltro abborracciato, pubblicato dalla anche sua moglie. Inoltre, si è visto rifiutare i finan- rivista. I dati vengono aggiornati, con nuova confu- ziamenti necessari per conservare a Roma la lea- sione, nel mese di dicembre su Il giornale della dership in Fisica nucleare. Così decide di approfittare Scuola media. dell’invito a Stoccolma per ricevere il Nobel, proprio Oggi sappiamo che 99 professori ordinari di origine in quel tardo autunno 1938, e lasciare l’Europa per ebrea sono rimossi dal loro incarico (Tabella 3). iniziare una nuova avventura negli Stati Uniti d’Ame- Sembra un numero piccolo, ma quei 99 rappresen- rica. Anche il suo braccio destro, Franco Rasetti, tano il 7,3% del corpo docente italiano, costituito pur non essendo ebreo, lascia un Paese che produce da 1.356 ordinari. Una percentuale che deve essere leggi così infami. Di Segré abbiamo detto. Aggiun- messa in relazione all’intera popolazione ebraica giamo che Bruno Pontecorvo è ebreo e che non presente in Italia, che è costituita da circa 50.000 potrà ritornare a lavorare in Italia dalla Francia dove persone (lo 0,15% della popolazione). si trova ed ecco che del gruppo di via Panisperna Ai 99 ordinari occorre poi aggiungere 191 “liberi non resta a Roma che il solo Edoardo Amaldi. docenti”, per un totale di 290 professori ebrei epurati. È l’esempio più clamoroso, ma non il solo degli Tra le varie discipline, quelle scientifiche subiscono effetti nefasti che le leggi razziali hanno sulla scienza uno tra i colpi più duri (22 ordinari e 20 liberi docenti italiana. epurati). E tra gli scientifici, sono i matematici (con Tra i medici epurati, oltre a Tullio Terni, che di Giu- ben 12 ordinari e 4 liberi docenti) a pagare il prezzo seppe Levi è allievo, c’è anche Ugo Lombroso, più salato. docente di Fisiologia all’Università di Genova, figlio Tra i matematici, devono lasciare il loro incarico di Cesare e cognato di Bruno Rossi. In questo caso personaggi eminenti, come Guido Ascoli, Federigo si tratta di una sorta di nemesi. Perché Marco Ezechia Enriques, Tullio Levi-Civita. Tra i fisici Emilio Segré Lombroso, detto Cesare, oltre che medico e giurista, e Bruno Rossi. Tra i chimici, Giorgio Renato Levi, era un antropologo (è infatti considerato il fondatore Mario Giacomo Levi, Tullio Guido Levi. Tra i biologi, dell’antropologia criminale) che, pur non credendo Giuseppe Levi, maestro di tre futuri premi Nobel nell’esistenza di razze pure, pensava che quello di (Salvatore Luria, Rita Levi-Montalcini, Renato Dul- razza umana fosse un concetto esplicativo, in grado 36 Chimica nella Scuola – numero speciale 2022
Leggi razziali e scienza nell’Italia fascista Professori ebrei Professori ebrei stata anche segretaria della So- ordinari e “liberi docenti” cietà Entomologica Italiana. straordinari epurati epurati Ebbene, Margherita Hack vede Discipline giuridiche ed 34 24 economiche che da un giorno all’altro Enrica Calabrese deve lasciare la scuola Medicina 22 117 (oltre che l’università e le sue Discipline scientifiche 22 20 ricerche) solo perché è ebrea. Matematica 12 4 È inaccettabile. Margherita in- Fisica 4 4 contra la professoressa Cala- Chimica 5 6 brese qualche mese dopo, per strada, nei pressi di Piazza della Biologia 1 4 Signoria. La vede camminare Altro 2 con la testa bassa, rasente il Discipline umanistiche 17 19 muro. La saluta. Ma vorrebbe Discipline tecniche 4 11 fare di più. Esprimerle la propria solidarietà. Abbracciarla. Totale 99 191 Non trova il coraggio. Enrica Tab. 3 Le conseguenze delle leggi razziali: i docenti universitari ebrei cacciati in virtù del RDL Calabrese si sente umiliata, n. 1390 del 5 settembre 1938, Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista strappata via al mondo delle relazioni umane. Qualche anno di spiegare appunto la diversità umana. Quanto dopo la zoologa verrà arrestata e sbattuta in carcere. agli ebrei, Cesare Lombroso sosteneva che – alla Per non subire ulteriore umiliazione, la professoressa luce degli studi di Craniologia, che è alla base della si uccide. sua Fisiognomica – a causa delle mescolanze nei L’aneddoto non descrive un caso eccezionale. È secoli sono più vicini agli Ariani che ai Semiti. piuttosto una norma. Lo stigma riguarda tutti gli ebrei e viene loro appiccicato addosso con uno zelo Quello zelo particolare feroce nei luoghi più impensati. Gli effetti sulla comunità scientifica delle leggi razziali, Per esempio, nelle biblioteche universitarie. giustificate sulla base del concetto biologico di razza, Ai professori ebrei che hanno combattuto nella sono pesanti, ma differenziati per le varie scienze. Prima Guerra Mondiale e sono stati posti in pensione La Medicina e la Matematica pagano il prezzo mag- d’ufficio con un minimo di reddito viene consegnata giore, da un punto di vista quantitativo. Ma la Fisica una “carta di discriminazione” che consente loro paga un prezzo straordinario da un punto di vista qualche privilegio (è triste chiamarli così). Giulio qualitativo: sono le leggi razziali a dissolvere i due Supino, docente di Idraulica all’Università di Bologna, gruppi al top mondiale nei rispettivi campi. racconterà che, benché la legge non proibisca agli Ebbene, non è vero che le leggi razziali sono un ebrei epurati di frequentare né le biblioteche né gli atto separato dalla società italiana. Non è vero che istituti universitari, lui la deve esibire, quella “carta gli italiani, brava gente, subiscono ma non condivi- di discriminazione”, se vuole entrare nella biblioteca dono la discriminazione degli ebrei e della altre universitaria cui ha avuto libero accesso per anni. E “razze non italiane” a opera del regime. che la prima volta che ritorna nella biblioteca uni- Se molti italiani, infatti, cercano di proteggere i versitaria senza la “lettera di discriminazione” viene nuovi discriminati dal rigore delle ingiuste leggi fa- messo cortesemente alla porta da addetti che pure sciste, molti se ne fanno interpreti zelanti. Gli ebrei lo conoscono benissimo. Da anni. È un sopruso, il non vengono solo discriminati nei luoghi di lavoro, loro, del tutto gratuito. ma stigmatizzati. Feriti nella dignità umana. Se ne La sindrome della biblioteca colpisce anche illustri accorge, per esempio, una giovanissima Margherita studiosi. A Roma Antonino Lo Surdo, succeduto a Hack che frequenta a Firenze il liceo Galilei. La Orso Mario Corbino alla direzione dell’Istituto di futura astrofisica ha come professoressa di scienze Fisica – quello di Fermi e dei “ragazzi di via Panisperna” una donna, Enrica Calabrese, che è molto benvoluta – non ha ritegno nel vietare a un grande matematico, dai ragazzi per la sua competenza e per il modo in Guido Castelnuovo, appena cacciato dall’università cui insegna. Margherita Hack non sa che Enrica Ca- di frequentare, appunto, la biblioteca. labrese è una donna di scienze di gran classe, che Anche Francesco Severi, l’illustre geometra che ha ha cinquanta pubblicazioni scientifiche alle spalle, tentato di difendere la Matematica pura dalla retorica una cattedra di Entomologia agraria a Pisa e che è delle scienze utili proposta dal regime, è particolar- Chimica nella Scuola – numero speciale 2022 37
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