La ricezione in restituzione della caparra versata tra accordo risolutorio e remissione del debito
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Contratto in generale La ricezione in restituzione della caparra versata tra accordo risolutorio e remissione del debito* Commento a Cass., 12 luglio 2021, n. 19801 COMMENTI Sara Scola** Sommario: I. Caso. – II. Questioni di diritto. – III. Commento: 1. La caparra confirmatoria tra pluralità di fun- zioni e rimedi (di non sempre certa applicazione). – 2. Le conseguenze giuridiche della restituzione della caparra: l’ipotesi del mutuo consenso – per facta concludentia – allo scioglimento del patto di caparra. – 3. La forma del contratto risolutorio del patto di caparra. – 4. La ricezione in restituzione della caparra versata come condotta che non implica una tacita remissione del debito. – 5. Conclusioni. Un recente arresto della S.C. ha statuito che la mera restituzione della caparra confirmatoria non fa venire meno il diritto della parte adempiente a pretendere il doppio di quanto versa- to, difettando i presupposti per ritenere sciolto il patto di caparra per mutuo dissenso e non potendosi neppure desumere dal fatto materiale della ricezione in restituzione della somma alcuna volontà del creditore di rimettere il debito scaturente dal predetto accordo. Tuttavia, se la pronuncia appare condivisibile nella sua linea di fondo, la S.C. ha perso qui l’occasione per fare chiarezza su un interrogativo di primario rilievo, attinente alla forma che deve rivestire il contratto risolutorio del patto di caparra. Nel commento si evidenzia come molteplici ragioni ritraibili dal dato normativo e dai principi che governano la forma del ne- gozio giuridico facciano propendere per la soluzione più liberale. In a recent judgment, the Italian Supreme Court of Cassation (Corte di Cassazione) ruled that the fulfilling party is not deprived of his right to receive back double the amount paid as deposit, following its restitution by the other party. The mere reception by the fulfilling party of the sum returned by the other does not imply termination of the deposit agreement by mutual consent, nor could it indicate the will of the creditor to remit the debt. While the conclusions reached by the Court do not seem questionable, the ruling is a missed opportunity to clarify the form required for the consensual termination of a deposit agree- ment. It is submitted in the comment that a reading informed by the legal framework and the principles regulating the form of the legal transactions should lean toward a liberal approach to the issue. Parole chiave: Restituzione della caparra confirmatoria - Scioglimento del patto di caparra per mutuo dissenso - Forma dell’accordo risolutorio del patto di caparra - Remissione del debito - Restitution of deposit - Termination of the deposit agreement by mutual consent - Form required for the consensual termination of a deposit agreement - Remission of debt I. Caso di viaggi, il promissario acquirente versava alla stes- In occasione della stipulazione di un contratto preli- sa, mediante assegno, una somma a titolo di caparra minare di compravendita immobiliare con un’agenzia confirmatoria. Tuttavia, pochi giorni dopo, la promit- tente venditrice restituiva alla controparte il predet- to assegno comunicandole di non volere più vendere * Contributo pubblicato all’esito di valutazione. l’immobile oggetto del preliminare. ** Dottore di ricerca in Diritto privato e Professore a contratto, Nel contenzioso apertosi tra le parti in relazione alla Università di Verona, sara.scola@univr.it. caparra, il giudice di prime cure, in ragione del dirit- Pactum Rivista di diritto dei contratti n. 1/2022 97
to di recesso legittimamente esercitato dal promissa- tutto incompatibili con la volontà di volersi avvalere rio acquirente – cui consegue, ai sensi dell’art. 1385, del diritto». comma 2, c.c., il diritto a esigere il doppio della capar- Sulla base di tali considerazioni viene, quindi, formu- ra versata –, condannava la promittente venditrice al lato il principio di diritto (1) cui dovrà attenersi la cor- pagamento in favore della controparte della somma te territoriale del rinvio. di € 30.000,00. La pronuncia veniva però riformata dal giudice del II. Questioni di diritto gravame, il quale, accogliendo l’appello dell’agenzia di viaggi, rilevava che il diritto di recesso previsto dal- a) Si pone, in primo luogo, la questione se la resti- la disciplina della caparra può essere esercitato solo tuzione della caparra confirmatoria, con la relativa lì dove persista la funzione di garanzia – propria del- accettazione da parte di chi l’aveva precedentemen- la caparra stessa – per la liquidazione dei danni de- te versata, possa implicare la risoluzione per mutuo rivanti dall’avvenuta risoluzione del contratto cui si dissenso del patto di caparra, nella specie per facta riferisce. Nel caso di specie, la restituzione dell’asse- concludentia, facendo così venire meno anche tutti i gno concernente la caparra aveva fatto venire meno diritti previsti dal patto medesimo. il titolo giustificativo del recesso in parola, nonché il b) Ci si chiede, inoltre – benché, come si vedrà, tale conseguente diritto a ottenere il doppio della caparra aspetto non sia indagato dalla S.C. – se l’accordo riso- versata. lutorio del patto di caparra, qualora la caparra acceda La Suprema Corte, all’esito del giudizio curiosamente ad un contratto per il quale è prevista la forma scritta introdotto dalla promittente venditrice (per un pro- ad substantiam, debba anch’esso rivestire la forma filo – ai nostri fini marginale – inerente alle spese di scritta. lite), censura l’operato dei giudici d’appello e, in ac- c) Infine, spostando l’attenzione sulle singole obbli- coglimento del ricorso incidentale spiegato dal pro- gazioni nascenti dal patto di caparra, occorre valutare missario acquirente, cassa la sentenza impugnata, se la restituzione della caparra da parte di chi l’aveva con rinvio alla Corte d’Appello bresciana in diversa precedentemente ricevuta, con contestuale accetta- composizione. zione del ricevente, possa disvelare una volontà re- In particolare, la S.C., ricordando le caratteristiche e missoria di quest’ultimo, con conseguente estinzione le funzioni della caparra confirmatoria, osserva che delle posizioni creditorie previste in suo favore dal la mera ricezione in restituzione della caparra pre- rapporto di caparra. cedentemente versata è, di per sé, un comportamen- to neutro, che non implica la caducazione del titolo III. Commento giustificativo per l’esercizio del diritto di recesso, né comporta una implicita risoluzione del patto di capar- 1. La caparra confirmatoria tra pluralità ra per mutuo consenso; pertanto, nell’ipotesi in paro- di funzioni e rimedi (di non sempre certa la – ove è pacifico l’inadempimento della promittente applicazione). venditrice (aspetto, invero, non indagato né valoriz- La caparra confirmatoria, con la ricostruzione del- zato dalla pronuncia impugnata) – permane il diritto le sue articolate funzioni e l’apparato rimediale ad della parte fedele a recedere dal contratto e ad esigere essa collegato, il c.d. mutuo dissenso con i relativi il doppio della caparra versata. requisiti di forma, la remissione delle obbligazioni Inoltre, la Cassazione rimarca come, nel caso in esa- discendenti dalla caparra: questi i principali istituti e me, neppure sia rinvenibile alcuna tacita rinuncia da problemi giuridici che vengono a intrecciarsi in una parte del promissario acquirente ai propri diritti (nel- vicenda solo in apparenza lineare, che non a caso la la specie, il diritto a esigere il doppio della caparra per stessa Suprema Corte ha qualificato come vertenza di effetto del recesso). Infatti, affinché possa predicarsi particolare complessità, oltre che priva di precedenti una volontà abdicativa del creditore al suo diritto, oc- giurisprudenziali, sollecitandone così la trattazione in corre previamente accertare una volontà remissoria pubblica udienza (seppur per una questione di diritto da parte dello stesso volta a estinguere il credito: vo- lontà, quest’ultima, ritraibile anche da comportamen- ti concludenti, purché essi «non si risolvano in con- dotte di dubbia interpretazione», ma, al contrario, «si desumano da una serie di circostanze inequivoche del (1) Ritraibile anche dalla massima ufficiale riportata in seguito. 98 COMMENTI
che, come vedremo, non verrà poi indagata dalla pro- fetti reali (6), accessorio rispetto al negozio principale nuncia decisoria) (2). al quale si riferisce (7). La caparra confirmatoria, secondo la configurazione La sentenza in commento, prima di affrontare le que- che ne offre il codice civile, è, come noto, una som- stioni giuridiche funzionali alla risoluzione del caso ma di denaro o una quantità di cose fungibili che una di specie, ritiene opportuno ripercorrerne i tratti di- parte dà a garanzia dell’esecuzione del contratto, con stintivi, a partire dalla – seppur sintetica – disciplina l’intesa che, in caso di suo inadempimento, l’altra delineata dall’art. 1385 c.c. parte possa recedere dal contratto e trattenere defi- Così, nella scia di arresti precedenti (8), viene rimar- nitivamente la somma o le cose ricevute oppure, se cato che la caparra ha una natura composita ed una è inadempiente la parte che ha ricevuto la caparra, funzione eclettica; in particolare, oltre alla già men- l’altro contraente possa recedere dal contratto ed esi- zionata funzione di garanzia circa l’esecuzione del gere il doppio della caparra versata (3). Per opinione contratto, essa assolve ad una funzione di autotutela maggioritaria, l’accordo avente ad oggetto la caparra per la parte fedele, poiché consente di recedere dal rappresenta un patto contrattuale (4) reale (5) e ad ef- contratto anche in via stragiudiziale, nonché di pre- determinazione del danno, poiché forfetizza il danno derivante dal recesso in parola; se ne esclude, invece, (2) V. l’ordinanza interlocutoria emessa dalla S.C. per il caso di il carattere punitivo (9), così come la precipua rile- specie: Cass., ord. 9 marzo 2021, n. 6452, in Pluris, commentata vanza sul piano probatorio (10). da Foderà, La forma del contratto solutorio del patto di caparra Inoltre, la S.C. rammenta che il recesso previsto apposto ad un contratto per il quale sia richiesta la forma scritta, dall’art. 1385, comma 2, c.c. configura una ipotesi di in Imm. propr., 2021, 369 ss. (sulla quale v. infra, sub par. 3). risoluzione di diritto del contratto per inadempimen- (3) V. per tutti C.M. Bianca, Diritto Civile, 5, La responsabilità, 3a ed., Giuffrè, 2021, 375. to, con la conseguenza che l’inadempimento che legit- (4) V. ancora C.M. Bianca, op. cit., 376, il quale osserva che con tima tale recesso deve avere le stesse caratteristiche il termine caparra si intende tanto la somma di denaro (o la quan- – riguardo ad imputabilità e gravità – richieste per tità di cose fungibili) versata, quanto il patto con il quale le par- domandare la risoluzione (giudiziale) per inadempi- ti convengono questa forma di garanzia; v. pure V.M. Trimarchi, mento (11). voce Caparra (dir. civ.), in Enc. dir., VI, Giuffrè, 1960, 193, che evidenzia come la caparra sia un negozio giuridico bilaterale che può seguire lo schema negoziale tipico individuato dal legislatore o essere arricchito da determinazioni accessorie e patti aggiunti. V. inoltre Tardia, La struttura della caparra: la speciale realità (6) Contra, tuttavia, V.M. Trimarchi, voce Caparra, cit., 193 e della clausola ed i limiti dell’autonomia stipulativa, in Mazzarese 197. e Tardia, Caparra, in Il Codice civile. Commentario fondato da (7) Per una completa illustrazione dell’istituto v., ex multis (ol- Schlesinger, diretto da Busnelli, Giuffrè, 2016, 159 s., il quale, nel tre ai contributi citati alle note precedenti), Mazzarese e Tardia, rimarcare la natura contrattuale della caparra confirmatoria, sot- Caparra, cit., 3 ss., Marini, voce Caparra I) Diritto civile, in Enc. tolinea come essa sia una fattispecie negoziale autonoma, con au- giur., V, Treccani, 2009, 1 ss., Zaccaria, sub art. 1385 c.c., in G. Cian tonoma funzione, e non una mera clausola (ancorché sovente sia (a cura di), Commentario breve al Codice Civile, Cedam-Wolters inserita nel contratto a cui si riferisce, assumendo la morfologia di Kluwer, 2020, 1476 ss., De Nova, in Sacco e De Nova, Il contratto, una clausola contrattuale); discorrono invece della caparra come Utet, 2016, 1110 ss., Bavetta, La caparra, Giuffrè, 1963, passim. di una clausola contrattuale Carresi, Il contratto, in Trattato di (8) V. Cass., 16 maggio 2006, n. 11356, in Pluris, che, sulle orme diritto civile e commerciale già diretto da Cicu e Messineo, conti- della dottrina maggioritaria, delinea le diverse caratteristiche e nuato da Mengoni, Giuffrè, 1987, 256, nonché Galgano, Degli ef- funzioni della caparra. fetti del contratto, in Id. e Visintini, Effetti del contratto. Rappre- sentanza. Contratto per persona da nominare, in Commentario (9) Sulla funzione (anche) punitiva della caparra v. però V.M. del codice civile Scialoja Branca a cura di Galgano, Zanichelli-Soc. Trimarchi, voce Caparra, cit., 201. ed. Foro it., 1993, 173. (10) Osserva in proposito Franzoni, op. cit., 692 s., che, se un (5) V. ad es. Franzoni, La caparra, in Obbligazioni, III, Il con- tempo si riteneva che la caparra assolvesse prevalentemente alla tratto in generale, II, in Diritto Civile diretto da Lipari e Rescigno, funzione di confermare o provare l’esistenza del contratto, il Giuffrè, 2009, 689, De Nova, voce Caparra, in Dig. disc. priv. – «principio consensualistico, da un lato, e la forma quale elemento Sez. civ., II, Utet, 1988, 241, Zoppini, La clausola penale e la capar- essenziale del contratto, dall’altro, hanno significativamente ri- ra, in E. Gabrielli (a cura di), I contratti in generale, in Trattato dotto questa funzione» (si sofferma invece sulla funzione di pro- dei contratti, diretto da Rescigno ed E. Gabrielli, II, Utet, 2006, va dell’avvenuta conclusione del contratto principale Bavetta, op. 1031. Sulla possibilità che le parti si accordino per una conclusione cit., 63 ss.). solo consensuale del patto di caparra, v., peraltro, Tardia, op. cit., (11) In giur. v., ad es., Cass., 31 gennaio 2019, n. 2969, in Pluris. 149, e Cherti, Il contratto reale di caparra: rilettura obbligata di In letteratura v., tra gli altri, Cherti, La risoluzione mediante ca- un dogma, in Resp. civ., 2012, 433 ss. parra, Cedam, 2012, 93 ss., nonché Dellacasa, La caparra confir- In giur. cfr., tra le altre, Cass., 28 febbraio 2018, n. 4661, e Cass., matoria, in Rimedi – 2, in Trattato del contratto a cura di Roppo, 24 aprile 2013, n. 10056, entrambe in Pluris. V, Giuffrè, 2006, 349 ss. (che offre un’illustrazione dell’istituto Pactum Rivista di diritto dei contratti n. 1/2022 99
Si tratta di un aspetto largamente condiviso in dottri- Per la soluzione del caso di specie, viene, però, in ri- na e del quale non pare potersi dubitare, tenuto conto lievo un altro aspetto, non contemplato dal dato nor- che il recesso propriamente inteso, sia esso legale o mativo, ovverosia il significato giuridico da attribuire convenzionale, attribuisce la facoltà di sciogliere uni- all’eventuale restituzione della caparra da parte di lateralmente il rapporto contrattuale in ragione delle chi l’aveva precedentemente versata e, in particolare, diverse esigenze che vengono in rilievo (12), mentre occorre stabilire se siffatta restituzione faccia venire l’esegesi della norma in parola disvela l’intento di di- meno la funzione di garanzia propria della caparra latare e potenziare ulteriormente la tutela già offerta stessa. dall’ordinamento a favore della parte fedele contro Come vedremo, molteplici ragioni, alcune delle quali l’inadempimento dell’altra parte (13). accolte dalla pronuncia, depongono in senso contra- È appena il caso di aggiungere, quindi, che, sul piano rio (15). sostanziale, la differenza tra lo scioglimento del con- tratto mediante recesso ai sensi dell’art. 1385, comma 2. Le conseguenze giuridiche della restituzione 2, c.c. e quello mediante risoluzione secondo quanto della caparra: l’ipotesi del mutuo consenso – per facta concludentia – allo scioglimento del patto di previsto dal comma 3° della medesima norma, attiene caparra. principalmente – se non esclusivamente – al risarci- Il nodo centrale attorno al quale ruota la soluzione mento del danno, che nel primo caso risulta già de- della vertenza sottoposta al vaglio della S.C. nel caso terminato secondo la disciplina della caparra, mentre di specie concerne, come detto, il significato giuridico nel secondo caso segue le regole generali (14). da attribuire alla restituzione della caparra da parte di chi l’aveva precedentemente ricevuta. Come parimenti anticipato, la stessa Corte, nel ravvisarvi gli estremi di nella prospettiva rimediale); per una diversa ricostruzione v. però una questione di particolare complessità, ha constatato V.M. Trimarchi, voce Caparra, cit., 195 ss. l’assenza di precedenti giurisprudenziali nei termini. (12) Il recesso ammesso dalla legge assolve infatti a diverse fun- zioni, come, ad es., quella di preservare l’interesse di una parte a Invero, nella (assai remota) giurisprudenza di legit- sciogliersi dal rapporto nei contratti perpetui o a lungo termine, o timità, è dato rinvenire un precedente per certi versi quella di tutelare la parte più debole (v. C.M. Bianca, Diritto Civi- analogo alla fattispecie in esame (16). Si trattava, in le, 3, Il contratto, 3a ed., Giuffrè, 2019, 700). Sulla «molteplicità quel caso, di un contratto di compravendita tra pri- delle funzioni perseguite con atti denominati di “recesso”» v. G. Gabrielli e Padovini, voce Recesso (dir. priv.), in Enc. dir., XXXIX, vati, avente ad oggetto 25 quintali di mandorle, la Giuffrè, 1988, 27 s.; come rammenta Roppo, Il contratto, in Trat- cui obbligazione di consegna della merce acquistata tato di diritto privato a cura di Iudica e Zatti, Giuffrè, 2011, 509 era rimasta inadempiuta; nel contenzioso instaurato ss., il recesso può inoltre assumere nomi particolari in ragione dei dall’acquirente per il risarcimento dei danni subiti diversi tipi contrattuali, come, ad es., nel contratto di lavoro, “di- – pur dopo avere ricevuto dall’altra parte la restitu- missioni” e “licenziamento”). Sul particolare caso di recesso previ- sto dall’art. 1464 c.c. v., altresì, U. Salanitro, voce Rischio contrat- zione della caparra versata – la Cassazione (seppur tuale, in Enc. dir., I tematici, I, Il contratto (a cura di D’Amico), con stringate argomentazioni) statuì che il contratto Giuffrè, 2021, 1072 ss. Diverso ancora è il recesso di pentimento risolutorio di un precedente rapporto contrattua- riconosciuto al consumatore: su cui, per tutti, A.M. Benedetti, Re- le ben può avvenire mediante mutuo consenso delle cesso del consumatore, nell’Enc. dir., Annali, IV, Giuffrè, 2011, 956 ss. parti anche quando vi sia stato inadempimento di (13) Argomentazioni nel senso da noi indicato sembrano rin- una di esse, sempre che emerga la rinuncia, da parte venirsi anche in C.M. Bianca, op. ult. cit., 698 ss., dove si rimar- dell’altro contraente, ai diritti derivanti dalla predet- ca che il diritto di recesso tutela l’interesse obiettivo della parte all’interruzione del rapporto contrattuale e, salvo il limite generale del principio di buona fede, è rimesso esclusivamente alla sua au- tonoma decisione (con ciò distinguendosi dal potere di recedere stione viene esplorata, tra gli altri, da Paladini, La compatibilità talvolta previsto nei contratti a prestazione continuata o periodi- tra le ipotesi di risoluzione di diritto [artt. 1454, 1456 e 1457 c.c.] e ca, come rimedio contro l’inadempimento, dove però «il recesso la liquidazione del danno con caparra confirmatoria, in Granelli costituisce un potere di autotutela e il suo esercizio è assoggettato (a cura di), I nuovi orientamenti della Cassazione civile, Giuffrè, al controllo dell’adeguatezza del mezzo alla sua funzione»). 2018, 287 ss.; v. pure Gallo, Inadempimento reciproco e caparra confirmatoria, in Giur. it., 2017, 319 s., nonché M. Fazio, Caparra (14) La pronuncia in commento fa cenno ad altri importanti pro- confirmatoria e risoluzione del contratto, in Contratti, 2018, 297 fili della normativa sulla caparra, sui quali tuttavia non indugiamo s.). in questa sede, non venendo essi in rilievo per la soluzione del caso che ci occupa: tra questi, vi è, ad es., l’annosa questione inerente al (15) V. parr. seguenti. rapporto tra i rimedi contemplati dall’art. 1385 c.c. (in particolare (16) Si tratta di Cass., 7 aprile 1948, n. 511, massimata in Giur. riguardo alla possibilità di conseguire la caparra [o la restituzione compl. cass. civ., 1948, XXVII, 327, e consultabile per esteso in del suo doppio] anche dopo la risoluzione del contratto: la que- Riv. dir. comm., 1949, XLVII, II, 73 ss. 100 COMMENTI
ta inadempienza. Nel caso di specie, invece, risulta- sia accompagnata da una manifestazione di volontà va chiaro che l’acquirente, accettando la restituzione delle parti in tal senso (21). della caparra, avesse manifestato soltanto la volontà Immune da censure, dunque, sotto questo profilo, è di non dare seguito al rapporto contrattuale (e dun- anche la pronuncia in commento, la quale reputa la que la volontà di non insistere per la consegna delle mera restituzione della caparra un comportamento mandorle), restando però salvi gli altri rimedi previsti neutro, che di per sé non pregiudica i diritti delle parti per l’inadempimento, ed in particolare la risoluzione scaturenti dalla caparra medesima. ed il risarcimento del danno (quest’ultimo anche ai Se è vero, infatti, che il patto di caparra è un contratto sensi dell’art. 1385, comma 3, c.c.). a forma libera che ben può essere sciolto anche per Orbene, alcuni criteri ritraibili dalla suddetta pro- comportamenti concludenti delle parti (22), nel caso nuncia sono nel loro nucleo essenziale condivisibili e di specie difetta qualsivoglia elemento atto a palesa- applicabili anche nel contesto odierno al caso che ci re l’intento non equivoco dei contraenti di risolvere occupa. siffatto rapporto, sicché il promissario acquirente di Aderendo alla più accreditata ricostruzione dei prin- un immobile promesso in vendita, pur avendo già ri- cipi che governano la disciplina della forma del con- cevuto la restituzione della caparra versata, conserva tratto (17), non pare revocabile in dubbio che per il integro, in caso di accertato inadempimento dell’altra mutuo dissenso, ovverosia l’accordo mediante il quale parte, il diritto a ottenere il doppio della caparra, ai le parti estinguono un precedente contratto (18), non sensi dell’art. 1385, comma 2, c.c. si impone di regola alcun vincolo formale, fatta salva Né si può affermare, come sembra avere fatto la pro- l’ipotesi in cui la risoluzione attenga ad un contrat- nuncia d’appello oggetto di impugnazione, che la fun- to per il quale è prescritta una determinata forma ad zione di garanzia propria della caparra venga meno substantiam (19); di conseguenza, l’accordo risoluto- per il solo fatto della restituzione della medesima. In rio ben può risultare anche da comportamenti con- mancanza di una risoluzione consensuale del rappor- cludenti, purché da essi emerga la chiara e comune to principale, tale funzione permane, infatti, fintanto- volontà delle parti di risolvere il rapporto (20). ché permane l’inadempimento e, nel caso di specie, Facendo applicazione di codesto principio non sem- non pare potersi dubitare del fatto che la promittente bra quindi possibile desumere dalla restituzione della venditrice fosse inadempiente alla propria obbliga- caparra precedentemente versata – quand’anche ac- zione, tenuto conto del suo rifiuto ad addivenire alla cettata dall’altro contraente – una inequivoca volontà stipula del contratto definitivo, manifestato dopo solo di risolvere il patto di caparra, a meno che essa non quattro giorni dal contratto preliminare. Peraltro, è appena il caso di precisare che, nella fatti- specie in esame, tantomeno potrebbe predicarsi una (17) Invero la questione è autorevolmente dibattuta, come si avrà modo di illustrare anche in seguito (v. sub par. 3, in particolare (21) Il che è avvenuto, ad es., nel caso esaminato da Trib. Cagliari, nota 29). 24 gennaio 1997, n. 139, in Riv. giur. sarda, 1998, 434 ss., con (18) V. per tutti Franzoni, Degli effetti del contratto, I, Efficacia nota di Chessa, ove, a proposito di un preliminare di compraven- del contratto e recesso unilaterale, in Il Codice civile. Commentario dita avente ad oggetto un lotto di terreno edificabile, in occasione fondato da Schlesinger, diretto da Busnelli, Giuffrè, 2013, 45 ss. e 71 del quale era stata versata una caparra da parte del promissario ss., rimarcando peraltro che il mutuo dissenso è configurabile sia acquirente, dall’avvenuta restituzione in favore dello stesso della per i negozi a effetti obbligatori, sia per i negozi a effetti reali. somma corrisposta a titolo di caparra confirmatoria, oltreché dal (19) In forza di un’interpretazione estensiva delle previsioni che riconoscimento della proprietà del bene promesso in vendita in impongono per determinati contratti una determinata forma, deve capo al promittente venditore, entrambi risultanti da una non me- infatti ritenersi che anche gli accordi risolutori dei predetti con- glio identificata scrittura intervenuta tra i contraenti, si è ritenuto tratti debbano rivestire la medesima forma (sul punto v. sempre che, nella specie, emergesse la comune volontà delle parti di risol- infra, sub par. 3). vere per mutuo dissenso il contratto preliminare (con conseguente (20) Cfr., tra le tante, Cass., ord. 27 giugno 2018, n. 16948, Cass., venir meno anche dei diritti nascenti dal patto di caparra). In quel 30 maggio 2018, n. 13661, Cass., ord. 7 dicembre 2017, n. 29427, caso, peraltro, essendovi un documento scritto, non veniva inda- tutte in Pluris. In questa direzione è da tempo orientata anche la gato il problema della necessaria simmetria formale tra il negozio giurisprudenza d’Oltralpe: v., ad es., Cass. fr., 22 novembre 1960, risolutorio e il contratto oggetto dello scioglimento (cfr. sul punto in Bull. Civ., I, n. 510, nonché la più recente Cass. fr., 7 marzo Chessa, op. cit., 437, che osserva come il Tribunale abbia implicita- 2000, n. 97-20.588, ove si è precisato che il mero silenzio prolun- mente avallato la tesi favorevole a detta simmetria); su tale aspetto gato per mesi, unitamente alla mancata esecuzione del contratto, v. anche infra, nel testo e al par. successivo. non disvela la volontà inequivoca di sciogliere il contratto per mu- (22) Questa è infatti, la soluzione da preferirsi, sulla quale si tor- tuo dissenso. nerà anche nel par. 3. Pactum Rivista di diritto dei contratti n. 1/2022 101
possibile risoluzione per mutuo consenso del contrat- liminare di vendita, una linea ermeneutica che dalla to principale, ossia del contratto preliminare di ven- mera restituzione della caparra da parte di un contra- dita immobiliare cui accede il patto di caparra. ente, accompagnata dalla (altrettanto mera) ricezione La questione, invero, qui non si pone, avendo la con- della stessa da parte dell’altro, facesse discendere lo troversia ad oggetto il solo diritto al doppio della ca- scioglimento del preliminare stesso rischierebbe di parra (ai sensi dell’art. 1385, comma 2, c.c.) e non le trasformare tale contratto, con un’evidente forzatura, sorti del contratto principale. in una sorta di “impegno debole” o “dimidiato”, dal Ad ogni buon conto, anche l’ipotesi di una tacita riso- quale il promittente venditore potrebbe agevolmente luzione del contratto preliminare in parola per com- liberarsi semplicemente restituendo al promissario portamenti concludenti delle parti dovrebbe ritenersi acquirente quanto da costui versato a titolo di caparra ab origine esclusa, difettando un imprescindibile re- al momento della stipula (25). quisito di forma. Deve, infatti, condividersi l’opinione, da tempo au- 3. La forma del contratto risolutorio del patto di torevolmente sostenuta, secondo la quale il vincolo caparra. formale, prescritto per taluni contratti dall’art. 1350 Una seconda questione, che invero la S.C. si era dap- c.c., riguarda anche gli accordi risolutivi di tali rap- prima prospettata, ma poi non è stata esplorata nella porti, in applicazione di un criterio di interpretazione pronuncia in commento, attiene alla forma del con- estensiva (23). tratto risolutorio del patto di caparra. Ciò evidentemente vale anche per il contratto preli- La Cassazione, infatti, nel rimettere il giudizio alla minare di compravendita immobiliare, per il quale il trattazione in pubblica udienza, aveva affermato che, requisito essenziale della forma scritta si ricava, per nel caso di specie, emergeva «una problematica que- relationem, dall’art. 1351 c.c. stione di diritto nuova», inerente alla forma che deve E difatti, nel solco di codesta condivisibile ricostruzio- rivestire l’accordo risolutorio del patto di caparra ne, anche una certa giurisprudenza di merito, occupa- che accede ad un contratto per il quale è richiesta tasi ancora una volta della restituzione della caparra la forma scritta ad substantiam (come è il caso del versata in occasione della stipula di un preliminare di contratto preliminare di compravendita) (26). compravendita immobiliare, ha escluso la tacita riso- Orbene, già si è fatto cenno al condivisibile orienta- luzione del contratto principale, proprio in ragione mento secondo il quale il vincolo formale legislativa- della mancanza della necessaria forma scritta (24). mente prescritto per i contratti elencati all’art. 1350 Peraltro, vale la pena osservare che, proprio con par- c.c. concerne anche gli accordi risolutori dei mede- ticolare riferimento al (frequentissimo) caso della simi, tenuto conto che, rispetto ai primi, essi hanno caparra confirmatoria apposta ad un contratto pre- ad oggetto una vicenda di eguale natura ed eguale importanza ed incidono sulle medesime situazioni giuridiche oggetto del contratto formale (27). (23) Sul punto si rinvia al par. seguente. (24) V. Trib. Torino, 28 marzo 2003, in DeJure, ove si è preci- sato che lo scioglimento per mutuo consenso di un contratto per (25) È a dir poco superfluo rammentare che il contratto preliminare, il quale è richiesta la forma scritta ad substantiam deve risultare pur rinviando l’effetto traslativo ad un momento successivo, quello anch’esso da un atto scritto, con la conseguenza che la restituzione della conclusione del contratto definitivo, ha una sua immediata effi- della caparra da parte del promittente venditore non è sufficiente a cacia obbligatoria, peraltro “rafforzata” sia dal rimedio dell’eseguibi- determinare lo scioglimento del predetto contratto per facta con- lità in forma specifica dell’obbligo di contrarre ai sensi dell’art. 2932 cludentia. In particolare, nel solco di un orientamento giurispru- c.c., sia, con riguardo proprio al caso del preliminare di vendita im- denziale (v., ad es., Cass., 11 ottobre 2002, n. 14524, in Pluris) con- mobiliare, dalla trascrivibilità prevista dall’art. 2645-bis c.c. diviso anche di recente (v., tra le altre, Cass., 23 novembre 2018, n. 30446, in Pluris), viene ribadito che la risoluzione consensuale (26) V. Cass., ord. 9 marzo 2021, n. 6452, cit. di un contratto riguardante il trasferimento, la costituzione o l’e- (27) Anche la giurisprudenza è ormai largamente orientata in stinzione di diritti reali immobiliari è soggetta al requisito della questa direzione: v., ex multis, Cass., ord. 22 novembre 2021, n. forma scritta ad substantiam non soltanto quando il contratto 35931, Cass., 18 aprile 2016, n. 7638, Cass., 27 novembre 2006, da risolvere sia definitivo e, quindi, il contratto risolutorio rientri n. 25126; contra Cass., 20 maggio 1991, n. 5684, nonché Cass., 6 nella espressa previsione dell’art. 1350 c.c., ma anche quando il giugno 1988, n. 3816 (le quali applicano il principio della libertà contratto da risolvere sia preliminare, tenuto conto che la ragione della forma alla risoluzione consensuale di un preliminare di com- giustificativa dell’assoggettamento del preliminare alla forma ex pravendita immobiliare), tutte in Pluris. art. 1351 c.c. – da ravvisare nell’incidenza che il preliminare spiega Su tale aspetto v. le riflessioni offerte da C.M. Bianca, op. ult. cit., su diritti reali immobiliari, sia pure in via mediata, tramite l’assun- 247 e 694. Sull’argomento v. anche lo studio di Luminoso, Il mutuo zione di obbligazioni – si pone in termini identici per il contratto dissenso, Giuffrè, 1980, 313 ss., nonché Bonilini, La forma del mu- risolutorio del preliminare stesso. tuo dissenso, in Contratti, 1997, 545 ss. 102 COMMENTI
Con particolare riferimento all’ipotesi del n. 1 specifici vincoli formali come norme eccezionali – dell’art. 1350 c.c., una regola analoga può senz’altro ovverosia insuscettibili di applicazione analogica affermarsi anche per le compravendite immobilia- ma solo passibili, per l’appunto, di una interpreta- ri ad effetti obbligatori, poiché pure tali negozi re- zione estensiva (30) –, sembra difficile sostenere alizzano la funzione della vendita, sebbene l’effetto una dilatazione delle predette disposizioni tale da traslativo sia rinviato ad un momento successivo e poter attrarre al loro interno anche gli accordi riso- possa anche non verificarsi mai (28). Infatti, l’inter- lutori di patti meramente accessori ai contratti for- pretazione estensiva delle norme in materia di forma mali, come è il caso dell’accordo volto a sciogliere il del contratto ne giustifica l’applicabilità anche alle rapporto contrattuale inerente alla caparra. predette ipotesi, le quali, come detto, rimangono pur Tale rapporto, infatti, pur essendo accessorio rispet- sempre entro il perimetro delineato dal legislatore. to al contratto principale cui si riferisce, ha un diver- Lo stesso non pare, invece, potersi affermare per il so oggetto e gode anche di una propria autonomia, contratto risolutorio del patto di caparra. sia funzionale sia di disciplina, come dimostra il fat- Qualificando, a partire dal generale principio di to che esso, avendo ad oggetto denaro o beni mobili, libertà della forma (29), le regole che impongono rimane sempre a forma libera, ponendosi semmai vincoli formali solo sul piano probatorio (31). (28) R. Scognamiglio, Dei contratti in generale. Disposizioni pre- liminari – dei requisiti del contratto, in Commentario del Codice civile a cura di Scialoja e Branca, Zanichelli-Soc. ed. Foro it., 1970, afferma che la normativa sulla forma ha cessato di essere eccezio- 418; Roppo, Il contratto, cit., 207 s.; C.M. Bianca, op. ult. cit., 247. nale per divenire solo speciale, dunque estensibile ai casi analoghi non espressamente previsti. Sullo sfondo di queste riflessioni si (29) In una prospettiva di comparazione, vale la pena eviden- pongono poi le analisi che hanno indagato il più recente fenomeno ziare come il principio della libertà di forma risulti oggi ribadi- del neoformalismo negoziale, con particolare riguardo alle nuove to e valorizzato anche dalla recente Riforma del diritto francese discipline di protezione, dal quale emerge una pluralità di modelli dei contratti, operata dall’Ordonnance n° 2016-131 du 10 février di forma con diverse funzioni e la cui inosservanza è accompagna- 2016 (in particolare artt. 1102, 1128, 1172 e 1173 del Code civil), ta da rimedi non sempre di tipo invalidatorio: per una sintesi v., ove, nell’ambito della disciplina della forme du contrat, e in ap- per tutti, Pagliantini, voce Neoformalismo contrattuale, in Enc. plicazione del generale principio della liberté contractuelle, viene dir., Annali, IV, Giuffrè, 2011, 772 ss.; l’evoluzione dei tradiziona- consacrato il principe du consensualisme (art. 1172 c.c. fr., 1° com- li criteri inerenti alla forma del contratto è esplorata anche da C. ma: «Les contrats sont par principe consensuels»), che incontra Scognamiglio, Contratti monofirma nei servizi di investimento e solo due eccezioni, come tali qualificate nel 2° e 3° comma del me- scopo di protezione della forma, in Nuova giur. civ. comm., 2018, desimo articolo, ovverosia i contratti solenni («Par exception, la II, 741 s., nonché da Breccia, La forma, in Granelli (a cura di), validité des contrats solennels est subordonnée à l’observation Formazione, in Trattato del contratto diretto da Roppo, I, Giuffrè, de formes déterminées par la loi à défaut de laquelle le contrat 2006, 463 ss. est nul, sauf possible régularisation») ed i contratti reali (la cui conclusione è subordinata alla consegna della cosa): v. Mazeaud, (30) Illuminante, sul tema, Roppo, Il contratto, cit., 206 s., lì dove Prime note sulla riforma del diritto dei contratti nell’ordinamen- rammenta che, dal principio di libertà della forma e dal fatto che to francese, in Riv. dir. civ., 2018, 436, e C. François, La réforme le norme derogatorie di esso siano eccezionali, non si deve dedur- du droit des contrats présentée par l’IEJ de Paris 1, consultabile re che i contratti a forma vincolata siano una realtà marginale e all’indirizzo https://iej.univ-paris1.fr/openaccess/reforme-con- trascurabile, tenuto conto che «l’osservanza di vincoli di forma trats/avant-propos/. Per una panoramica generale sulla riforma v. condiziona largamente e fortemente, sotto molteplici profili, l’ope- Valentino (a cura di), La riforma del Code civil: una prospettiva ratività di un gran numero di contratti». V., inoltre, Balestra, In- italo-francese, Esi, 2018, e il fascicolo monografico di Persona e troduzione al diritto dei contratti, Il Mulino, 2021, 151 ss., il quale, Mercato, 1/2018 – La riforma del Code civil, nonché Terré, La soffermandosi sul cd. neoformalismo negoziale, osserva che, alla réforme du droit des obligations, Dalloz, 2016. base di tale fenomeno, «viene ravvisata comunemente un’istan- Invero, nel nostro ordinamento, non sono mancate voci che hanno za di giustizia, che non si pone necessariamente in conflitto con autorevolmente messo in discussione il principio della libertà di la libertà contrattuale nella misura in cui la prescrizione relativa forma o la sua portata: fondamentali, in questo dibattito, le pa- alla forma sia diretta – in un’ottica riequilibratoria – a consentire gine di Irti, Idola libertatis. Tre esercizi sul formalismo giuridi- l’esplicazione dell’autonomia contrattuale alla stregua di canoni co, Giuffrè, 1985, spec. 19 ss. e 79 ss., insieme alle riflessioni di P. ispirati all’informazione e alla trasparenza della contrattazione». Perlingieri, Forma dei negozi e formalismo degli interpreti, Esi, (31) Sull’argomento v., tra i molti, Bavetta, op. cit., 84 s.; v. pure 1987, spec. 55 ss., il quale, rimarcando come, sul piano della legi- Tardia, op. cit., 204 ss., che riguardo alla caparra rammenta la for- slazione ordinaria, il principio della libertà della forma e la disci- ma scritta ad probationem richiesta dall’art. 2722 c.c. plina delle forme legali ad substantiam siano in una relazione di Si può semmai discutere se il patto di caparra, qualora inserito in alternatività e complementarietà e configurino nel loro complesso condizioni generali di contratto, debba essere approvato per iscrit- un sistema sulle forme negoziali, propone un’applicazione costitu- to dall’aderente ai sensi dell’art. 1341, comma 2, c.c.: così, ad es., zionalmente orientata delle previsioni relative alla forma. V. anche C.M. Bianca, Diritto Civile, 5, La responsabilità, cit., 384. Gentili, La forma, in AA.VV., Lezioni sul contratto, Giappichelli, Cfr. anche Monticelli, La forma dei patti aggiunti al contratto, 2009, 94, il quale respinge l’idea che il principio del formalismo Esi, 1999, 26 ss., il quale, indagando il più generale tema dei patti abbia sostituito il principio di libertà della forma ma al contempo aggiunti ai contratti formali, esclude una automatica simmetria Pactum Rivista di diritto dei contratti n. 1/2022 103
Pertanto, in assenza di un dato normativo che pre- avente ad oggetto il doppio della caparra per il caso veda siffatta conseguenza, sarebbe affetta da evi- di inadempimento della parte che l’ha ricevuta (33). dente illogicità una soluzione per la quale la forma Con tale argomentazione di chiusura, la Corte vuo- scritta, reputata non necessaria per la caparra in sé le, ad ogni modo, togliere ogni spazio anche ad considerata, dovesse per contro ritenersi imposta una, pur astrattamente possibile, ricostruzione al- per il contratto risolutorio della medesima. ternativa della fattispecie, secondo cui la ricezione Maggiormente coerente appare, piuttosto, ritenere in restituzione della caparra, anziché fare venire che il mutuo dissenso circa un patto di caparra non integralmente meno il rapporto contrattuale sot- sia soggetto ad alcun vincolo di forma, neppure nel tostante (in quanto integrante un accordo risolu- caso in cui il contratto principale fosse a forma vin- tivo tacito), avrebbe comportato l’estinzione, per colata. remissione del creditore, della (sola) obbligazione avente ad oggetto la corresponsione alla parte fede- 4. La ricezione in restituzione della caparra le del doppio della caparra stessa. Neppure una si- versata come condotta che non implica una mile ricostruzione potrebbe, infatti, essere accolta tacita remissione del debito. nel caso di specie, difettando ancora una volta una Occorre, da ultimo, indugiare su quanto la S.C., in inequivoca manifestazione di volontà in tal senso, chiusura della motivazione e prima di delineare il imprescindibile affinché possa predicarsi anche sif- principio di diritto cui dovrà attenersi il giudice del fatta (diversa e più limitata) conseguenza. rinvio, intende affermare, lì dove osserva che «la Per quanto argomentato in termini alquanto stringa- volontà abdicativa del creditore al suo diritto (...) ti, e con quella che pare un’eccessiva semplificazio- esige e postula che il diritto di credito si estingua ne della fattispecie esaminata (34), l’assunto da cui conformemente alla volontà remissoria e nei limi- muove la Corte merita nel complesso accoglimento. ti a questa riconducibili», precisando che ciò può È appena il caso di ricordare, infatti, che la remis- avvenire anche per effetto di comportamenti con- sione del debito, quale istituto che si pone come cludenti, purché essi non si traducano «in condot- alternativo rispetto al naturale meccanismo di te di dubbia interpretazione» ma facciano, invece, estinzione dell’obbligazione mediante esecuzione trasparire, in modo non equivoco, la volontà di non della prestazione (35), non esige una forma parti- volersi avvalere del diritto (32). In tal modo, con un iter argomentativo invero non propriamente cristallino, la Corte sposta dunque l’at- (33) Sul punto, v. C.M. Bianca, Diritto Civile, 3, Il contratto, cit., tenzione dal piano del rapporto contrattuale di capar- 689, il quale porta l’esempio della remissione del debito relativo al ra, considerato nel suo complesso, a quello riguardan- prezzo di una compravendita, ipotesi che comporta l’estinzione di un effetto del contratto senza incidere sull’efficacia della vendita te le singole obbligazioni dal medesimo nascenti. stessa. Si tratta, evidentemente, di una questione differen- (34) Si può, in particolare, sollevare il dubbio se nel caso di specie te da quella esaminata in precedenza: una cosa è, non sarebbe stato, a rigore, più corretto domandarsi se l’accetta- infatti, discorrere della risoluzione consensuale del zione in restituzione della caparra potesse aver integrato, non già patto di caparra, che determina l’estinzione di tut- una remissione del debito avente ad oggetto il pagamento del dop- pio della caparra, ma, ancor prima, una rinuncia al diritto, discen- te le posizioni giuridiche che accedono al rapporto dente dalla caparra, di recedere dal contratto, solo con l’esercizio contrattuale; altra è, invece, interrogarsi circa l’e- del quale sorge anche il diritto al doppio della caparra: diritto di stinzione di singoli effetti giuridici nascenti dal pat- recesso, che, in quel momento poteva dirsi già esercitabile posto to medesimo, quale è, in particolare, l’obbligazione che l’inadempimento era già stato reso palese dalla controparte con il rifiuto, dichiarato solo pochi giorni dopo la firma del preli- minare, di stipulare il definitivo (sul rifiuto anticipato dell’adem- pimento v. Venturelli, Il rifiuto anticipato dell’adempimento, Giuffrè, 2013). La precisazione non inficia, però, la complessiva validità del ragionamento svolto nella sentenza, se si considera che la rinuncia al recesso implica anche rinuncia ai diritti allo stesso connessi, e quindi si traduce, in definitiva, anche in una remissio- tra i primi e i secondi, affermando al contempo che nel determina- ne del debito avente ad oggetto il doppio della caparra. re la forma cui assoggettare il patto aggiunto si dovrà valutare se i (35) Per l’illustrazione generale dell’istituto, v. P. Perlingieri, Dei «motivi sostanziali che hanno indotto il legislatore a prescrivere a modi di estinzione delle obbligazioni diversi dall’adempimento, pena di nullità l’osservanza nel contratto di un determinato forma- in Commentario del Codice civile a cura di Scialoja e Branca, Za- lismo ricorrano anche per il patto diretto a modificare, rinnovare o nichelli-Soc. ed. Foro it., 1975, 168 ss., F. Pellegrini, Dei modi di integrare la disciplina del negozio primario». estinzione delle obbligazioni diversi dall’adempimento, in Codice (32) V. sopra, sub I. civile. Commentario diretto da D’Amelio e Finzi, I, Barbèra ed., 104 COMMENTI
colare (36), né richiede che la volontà del creditore attraverso comportamenti concludenti (39). Della sia manifestata in modo espresso. Di conseguenza, ammissibilità di una remissione tacita del debito a dispetto della lettera dell’art. 1236 c.c., che parla si trae, d’altronde, indiretta conferma dallo stesso invero di «dichiarazione» (37), nulla vieta che la vo- dato normativo, lì dove, nell’art. 1237 c.c., circoscri- lontà remissoria possa desumersi tacitamente (38), ve le ipotesi ove può presumersi una liberazione del debitore a fronte della restituzione volontaria del titolo del credito (40), o, nell’art. 1238 c.c., esclude 1948, 131 ss., Tilocca, La remissione del debito, Cedam, 1955, pas- sim, e Id., voce Remissione del debito, in Noviss. dig. it., XV, Utet, 1968, 389 ss., Di Prisco, I modi di estinzione delle obbligazioni diversi dall’adempimento, in Trattato di diritto privato diretto to, necessiti dell’accettazione di quest’ultimo) o a ragionare di una da Rescigno, IX, Utet, 1984, 290 ss., Pompilio, La remissione del pluralità di strutture di cui quella individuata dall’art. 1236 c.c. debito, in Obbligazioni, III, Il rapporto obbligatorio, I, in Diritto costituirebbe solo uno schema tipico (v. l’ampia riflessione di P. Civile diretto da Lipari e Rescigno, Giuffrè, 2009, 273 ss., Polo e Perlingieri, Remissione del debito e rinunzia al credito, Jovene, Fabbricatore, Remissione del debito e figure affini, in Paladini (a 1968, spec. 52 ss., e Id., Dei modi di estinzione dell’obbligazione, cura di), L’estinzione dell’obbligazione senza adempimento, Utet, cit., 188 ss., che muove dalla rilevanza da attribuire alla funzione 2010, 75 ss., Venturelli, Struttura e funzioni della remissione del dell’atto e all’interesse del debitore alla liberazione dal debito; v., debito, in Obbl. contr., 2012, 529 ss., Giacobbe e Guida, voce Re- inoltre, Naddeo, Remissione del debito e volontà del debitore, in missione del debito (dir. vig.), in Enc. dir., XXXIX, Giuffrè, 1988, www.comparazionedirittocivile.it, 2018). Intrecciata con questo 767 ss., Stanzione, voce Remissione del debito, in Dig. disc. priv. dibattito è la questione riguardante il rapporto tra remissione del – Sez. civ., XVI, Utet, 1997, 577 ss., Cicero, Le obbligazioni, I modi debito e rinunzia al credito, risolto, da alcuni, in termini di sostan- di estinzione delle obbligazioni, II, in Trattato di diritto privato, ziale identificazione (ad es., C.M. Bianca, op. ult. cit., 473 s.), da diretto da Bessone, VIII, Giappichelli, 2013, 95 ss. Per un’analisi altri, invece, di netta distinzione (per tutti, P. Perlingieri, Dei modi recente, attenta anche alle origini dell’istituto, v. F. Rossi, La re- di estinzione dell’obbligazione, cit., 176 ss., e Luminoso, Remissio- missione del debito, in Il Codice civile. Commentario, fondato da ne del debito, in Enc. giur., XXVI, Treccani, 1991, 5 s., i quali evi- Schlesinger, diretto da Busnelli, Giuffrè, 2018, 5 ss. denziano come la remissione, a differenza della rinunzia, non limi- (36) V., tra i molti, C.M. Bianca, Diritto civile, 4, L’obbligazione, ti i suoi effetti all’estinzione della posizione di titolarità del credito, Giuffrè, 1990, rist. agg. 2019, 473. In argomento v. pure Tilocca, ma incida anche sulla correlativa posizione del debitore). voce Remissione del debito, cit., 408 s., il quale evidenzia che la for- Rispetto al problema evocato dalla pronuncia in commento, ri- ma rimane libera pure nel caso in cui la remissione riguardi un dirit- guardante l’ammissibilità e i presupposti di una remissione tacita, to che ha la funzione di predisporre un diritto reale o un diritto ga- le dispute sulla struttura della remissione e sulla sua distinzione rantito da ipoteca; contra, Polo e Fabbricatore, op. cit., 99, nonché rispetto alla rinuncia al credito sembrano, tuttavia, ininfluenti: Giacobbe e Guida, voce Remissione del debito, cit., 785 s., secondo i come dimostra anche l’esperienza tedesca (su cui v. alla nota se- quali, ogniqualvolta il negozio di cui si vogliano rimettere gli effetti guente), la struttura contrattuale non è infatti incompatibile con obbligatori sia soggetto ad una forma particolare a pena di nullità, una manifestazione della volontà per facta concludentia, ferma anche l’atto di remissione debba assumere la medesima forma. l’ovvia differenza che, nell’ottica della contrattualità, detto com- (37) Lo nota, ma senza ravvisarvi un reale ostacolo ad ammettere portamento dovrebbe accertarsi anche rispetto al debitore (ma il perfezionamento per facta concludentia, Orlandi, Ermeneutica non par dubbio che pure la volontà del debitore di non voler pro- del silenzio, in Nuova giur. civ. comm., 2021, II, 1181. fittare della remissione possa manifestarsi tacitamente). (38) Questione non ancora sopita, ma che ai fini che qui interes- (39) Significativa è la circostanza che anche l’ordinamento tede- sano si ritiene possibile lasciare sullo sfondo, è se la remissione sia sco, che pure muove da un dato normativo che qualifica la remis- negozio unilaterale recettizio risolutivamente condizionato all’op- sione del debito, ai sensi del § 397 BGB, come un contratto e non posizione del debitore (come consolidata giurisprudenza afferma, come un atto unilaterale, perviene a soluzioni del tutto analoghe. argomentando dalla lettera dell’art. 1236 c.c.: per tutte, Cass., 9 È pacifico, infatti, che l’Erlassvertrag sia un contratto a forma li- giugno 2014, n. 12914, in DeJure) o se, invece, si componga con bera, che può perfezionarsi anche per comportamenti concludenti la dichiarazione del debitore di non volerne profittare nel costi- (v. Gernhuber, Die Erfüllung und ihre Surrogate, J.C.B. Mohr, tuire un accordo contrattuale (che taluno accosta allo schema di 1994, 378 ss., nonché von zur Gathen, Die konkludente Willenser- cui all’art. 1333 c.c.) o un atto unilaterale a struttura bilaterale. klärung, Nomos, 2021, 205; sul rapporto tra remissione contrat- Sebbene largo e autorevole sia, in letteratura, il consenso alla tesi tuale del debito e rinuncia al credito v. Kleinschmidt, Der Verzicht del negozio unilaterale (v. G. Benedetti, Struttura della remissio- im Schuldrecht, Mohr Siebeck, 2019, 259 ss.). ne. Spunti per una dottrina del negozio unilaterale, in AA.VV., (40) In particolare, si ritiene che l’art. 1237, comma 1, c.c. contem- Studi in onore di Emilio Betti, V, Giuffrè, 1962, 789 ss.; C.M. Bian- pli una ipotesi di presunzione assoluta di liberazione dal debito, ca, Diritto civile, 4, L’obbligazione, cit., 473; Galgano, Trattato di mentre il comma 2° della predetta norma darebbe spazio ad una diritto civile, 3a ed., Wolters Kluwer-Cedam, 2020, 110 ss.; ma in presunzione relativa (v. per tutti Stanzione, voce Remissione del questa direzione v. già Allara, Le fattispecie estintive del rappor- debito, cit., 592; ma in senso parzialmente difforme v. P. Perlin- to obbligatorio, Giappichelli, 1948, 250 ss., nonché Tilocca, voce gieri, op. cit., 242 s. il quale evidenzia che il possesso del titolo da Remissione del debito, cit., 404 ss.), non mancano voci propense parte del debitore non è di per sé sufficiente a fare sorgere una ad ammettere la natura contrattuale (così, ad es., F. Pellegrini, op. presunzione, assoluta o relativa, di liberazione e che il creditore cit., 134 s.; cfr., pure, Betti, Teoria generale del negozio giuridi- può sempre provare che la restituzione, benché volontaria, non sia co, in Trattato di diritto civile italiano, diretto da Vassalli, XV, idonea a produrre l’effetto liberatorio). II, Utet, 1960, 301, il quale ritiene che la remissione, quantomeno A proposito dell’art. 1237 c.c. C.M. Bianca, ibidem, osserva che la quando avvenga nei confronti di un soggetto passivo determina- volontaria restituzione del titolo prova, più in generale, l’estinzio- Pactum Rivista di diritto dei contratti n. 1/2022 105
che la rinunzia alle garanzie dell’obbligazione fac- senza adempimento (44) e, in generale, per tutti gli cia presumere la remissione del debito (41). atti di rinuncia ad un diritto (45). Al contempo, dall’efficacia estintiva tipica della re- Orbene, nella fattispecie in esame, la (mera) accet- missione si ricava la necessità, affinché possa rite- tazione in restituzione della caparra da parte del nersi integrata una remissione del debito per facta promissario acquirente appare nuovamente, anche concludentia, di una valutazione assai rigorosa de- da questa prospettiva, un comportamento neutro gli elementi atti a disvelare l’intento remissorio del che non rivela una univoca volontà remissoria del creditore, poiché essa, stante la gravità dell’effetto creditore e che dunque non appare idonea a estin- non satisfattorio a cui dà luogo (e la sua alterna- guere il debito della controparte. tività rispetto all’adempimento, quale modo fisio- Numerosi sono, infatti, gli elementi che inducono a logico di estinzione dell’obbligazione), deve porta- ritenere un simile comportamento – consistito, lo re ad escludere ogni dubbio circa la reale volontà ripetiamo, nella ricezione meramente passiva del- estintiva del remittente (42). In altre parole, non la caparra restituita dalla parte inadempiente, non potrebbe mai prospettarsi una remissione del debi- accompagnata da alcuna condotta o dichiarazione to in assenza di un’inequivoca volontà estintiva del ulteriore del ricevente – obiettivamente suscettibi- creditore (43), come del resto è a dirsi anche per al- le di assumere i significati più vari, tra i quali quello tri istituti implicanti l’estinzione dell’obbligazione di una remissione del debito (o di una rinuncia al credito, se si ritiene di poterla distinguere dalla pri- ma) è solo uno tra i tanti possibili. Una tale condotta potrebbe, in particolare, essere manifestazione di mera disattenzione o trascura- ne del debito (ben potendo, ad es., la restituzione essere motivata tezza ovvero, di contro, esprimere un atteggiamen- dal fatto che il pagamento è già avvenuto). to di tolleranza dell’altrui inadempimento (46), (41) L’art. 1238 c.c. impedisce che la rinuncia del creditore alle conforme al canone della buona fede in executivis o sole garanzie dell’obbligazione possa, in forza di un’automatica motivato anche da ragioni opportunistiche o di in- propagazione, estendersi all’intera obbligazione (cfr. Di Prisco, op. cit., 309). teresse (47), che non implica rinuncia al diritto ed è (42) Nuovamente, anche riguardo a questo punto si segnala piena consonanza di soluzioni tra diritto italiano e ordinamento tedesco. (44) La “non equivocità” dell’intento estintivo è espressamente V. ancora Gernhuber, op. cit., 379, nonché von zur Gathen, ibidem, richiesta, in particolare, per la novazione, con una formula, quel- ove si chiarisce che ai fini della remissione del debito per facta con- la scolpita nell’art. 1230, comma 2, c.c. («la volontà di estinguere cludentia occorre accertare una volontà inequivoca di estinguere il l’obbligazione deve risultare in modo non equivoco»), la cui fun- debito, precisandosi altresì (alla luce della natura contrattuale della zione non è di imporre la manifestazione espressa del c.d. animus remissione) che la verifica dei presupposti sarà particolarmente ri- novandi, ben essendo possibile che l’inequivoca comune intenzio- gorosa riguardo alla volontà del creditore. Cfr. peraltro OLG Münc- ne delle parti di estinguere l’originaria obbligazione e sostituirla hen, 14 luglio 1989, in NJW-RR, 1990, 20, il quale ha ritenuto che con quella nuova emerga anche tacitamente, ma di precisare che, la restituzione al conduttore del deposito cauzionale, nonostante la nel dubbio, la volontà delle parti deve essere interpretata come presenza di difetti riconosciuti o almeno facilmente riconoscibili del meramente modificativa della precedente obbligazione (sul punto bene locato, avesse comportato una rinuncia del locatore ai propri v., per tutti, C.M. Bianca, op. ult. cit., 447 s.). diritti risarcitori, integrando, per l’appunto, un Erlassvertrag. (45) Rispetto ai quali si precisa che la rinuncia ad un diritto non (43) Aspetto, questo, riconosciuto anche in giurisprudenza, ove si può presumersi ma ciò non esclude che la volontà di rinunciare afferma che «è vero che la remissione del debito, pur non potendo- possa essere desunta da un comportamento concludente «incom- si presumere, può tuttavia ricavarsi anche da una manifestazione patibile con l’intenzione di avvalersi del diritto», fermo che la va- tacita di volontà, ma in tal caso è indispensabile che la volontà ab- lutazione in concreto dei comportamenti che integrano rinuncia dicativa risulti da una serie di circostanze concludenti e non equi- forma oggetto di un giudizio di merito non sindacabile in sede voche, assolutamente incompatibili con la volontà di avvalersi del di legittimità se non per vizio di motivazione (Cass., 13 gennaio diritto di credito»: v., tra le tante, Cass., 14 luglio 2006, n. 16125, in 2009, n. 460, e Cass., 27 febbraio 2004, n. 3974, in Pluris). Pluris; tra le più recenti cfr. Cass., ord. 13 ottobre 2021, n. 27894, in Pluris. V. pure Cass., ord. 26 gennaio 2021, n. 1724, in Contrat- (46) Sulla rilevanza della tolleranza nell’ordinamento italiano ti, 2021, 257 ss., con nota di Rizzi, per la quale un comportamento d’obbligo è il riferimento a S. Patti, Profili della tolleranza nel di- tacito può ritenersi indice della volontà del creditore di rinunciare ritto privato, Jovene, 1978. al proprio credito «solo quando non possa avere alcun’altra giu- (47) V. D’Amico, Buona fede ed estinzione (parziale) del diritto di stificazione razionale, se non quella di rimettere al debitore la sua credito, in Nuova giur. civ. comm., 2021, II, 1165 s., il quale, con obbligazione» (corsivo aggiunto; nello stesso senso anche Cass., riguardo alle ragioni che possono fondare un’inerzia nell’esercizio ord. 14 dicembre 2020, n. 28439, in Pluris). del credito, evoca eventuali «rapporti affettivi, di amicizia o fami- Sull’argomento, tra gli studi più recenti, v. Romeo, Novazione, re- liari, con il debitore; ma anche profili di “opportunità/interesse, missione e tecniche di gestione dei rapporti contrattuali, Aracne, che potrebbero suggerire un atteggiamento di “disponibilità” nei 2018, 129 ss. confronti di un debitore “strategico”, con il quale si intrattengono 106 COMMENTI
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