LA FAMIGLIA SONNE: TRE STUDIOSI EBREI ESPULSI DALL'ITALIA FASCISTA - Giornale di Storia

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www.giornaledistoria.net – Martina Mampieri, La famiglia Sonne: tre studiosi ebrei espulsi dall’Italia fascista

              LA FAMIGLIA SONNE: TRE STUDIOSI EBREI ESPULSI
                         DALL’ITALIA FASCISTA

                                                di Martina Mampieri

    Tra i tanti studiosi ebrei privi di cittadinanza italiana che furono costretti ad abbandonare
l’Italia per gli effetti del Regio decreto-legge del 7 settembre 1938,1 occorre ricordare il caso
di Isaiah Sonne (1887-1960), fine ricercatore di storia e letteratura ebraica, paleografo,
bibliofilo e collezionista che studiò e lavorò tra l’Italia e Rodi per quasi un ventennio.
Nonostante la vasta, variegata ed eccellente produzione scientifica, nonché la scoperta2 e la
pubblicazione di tesori manoscritti e bibliografici da lui rinvenuti in diversi archivi e
biblioteche sul suolo italiano, la figura di Sonne è stata posta al centro di studi monografici
soltanto di recente.3 In modo particolare, è da ricordare l’imponente lavoro per l’Unione delle
Comunità Israelitiche Italiane (UCII) relativo alla catalogazione del patrimonio bibliografico
delle comunità ebraiche italiane.4 Anche se il progetto non fu mai interamente completato e le

1
  Secondo l’art. 4 del R.D.L., «Gli stranieri ebrei che, alla data di pubblicazione del presente decreto-legge, si
trovino nel Regno, in Libia e nei Possedimenti dell’Egeo e che vi abbiano iniziato il loro soggiorno
posteriormente al 1° gennaio 1919, debbono lasciare il territorio del Regno, della Libia e dei Possedimenti
dell’Egeo, entro sei mesi dalla data di pubblicazione del presente decreto» (R.D.L. 7 settembre 1938, n. 1381 -
Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri). Sebbene la legislazione antisemita avesse fissato il termine di
espulsione al 12 marzo 1939, l’emigrazione di massa fu difficilmente realizzabile, pertanto la scadenza per
l’espulsione fu sospesa. Si veda una sintesi su tale decreto in A. Pizzuti (a cura di), Ebrei stranieri internati in
Italia durante il periodo bellico: http://www.annapizzuti.it/approfondimenti/espulsione.php Sull’emigrazione
forzata degli intellettuali ebrei a seguito del decreto, si veda il progetto Intellettuali in fuga dall’Italia fascista.
Migranti, esuli e rifugiati per motivi politici e razziali presso l’Università di Firenze:
https://intellettualinfuga.fupress.com
2
  Come, ad esempio, la scoperta nella biblioteca della comunità di Ancona di un manoscritto autografo di Leon
Modena, contenente varie annotazioni, estratti di opere e copie di lettere, parte in ebraico e parte in italiano; cfr.
I. Sonne, Relazione sulla Biblioteca della Comunità Israelitica d’Ancona, Rodi, febbraio 1937.
3
   Cfr. M. Mampieri, Isaia Sonne (1887-1960), in S. Roncolato (a cura di), Il patrimonio archivistico e
bibliografico delle Comunità israelitiche italiane ovvero, la Relazione di Isaia Sonne. Note a margine, Milano,
Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, 2020, pp. 4-6; Ead., Notes for a Biography: A
Portrait of Isaiah Sonne (1887-1960), «Zutot. Perspectives on Jewish Culture» (in corso di stampa, 2021). Sulla
collezione Sonne custodita presso la Dr. Paul & Rose Fehler Library, Yad Ben-Zvi Institute a Gerusalemme,
Ead., From Menasseh ben Israel to Solomon Proops. Amsterdam Jewish Druckwesen in the Library of Isaiah
Sonne, in T. Dunkelgrün (a cura di), The Jewish Bookshop of the World: Aspects of Print and Manuscript
Culture in Early Modern Amsterdam, numero monografico di «Studia Rosenthaliana», 46/1, 2020, pp. 97-116 e
Ead., Zeh yihyeh lanu le-Zikaron. Memorie, note, appunti di famiglia all’interno di alcuni libri della collezione
di Isaiah Sonne (secc. XVI-XIX), «Materia Giudaica» 26/2 (in corso di stampa, 2021).
4
   Le relazioni dattiloscritte conservate presso il Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche a
Roma e alla National Library of Israel a Gerusalemme sono state recentemente pubblicate online sul sito della
Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea insieme al volume sopra citato, Il patrimonio
archivistico e bibliografico delle Comunità israelitiche italiane. Ovvero, la Relazione di Isaia Sonne. Note a
margine: https://www.cdec.it/wp-content/uploads/2020/05/ISAIA_SONNE_NOTE_A_MARGINE_DEF.pdf Le
singole relazioni sono consultabili e scaricabili gratuitamente dal sito della Fondazione:

Giornale di storia, 35 (2021)
ISSN 2036-4938
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relazioni dattiloscritte da Sonne rappresentano solo una selezione delle migliaia e migliaia di
manoscritti, volumi a stampa e documenti d’archivio posseduti dalle comunità ebraiche
italiane negli anni Trenta del secolo scorso, questo lavoro è ancora oggi di estrema
importanza. Come per il caso della comunità ebraica di Roma, gravemente saccheggiata
dall’Einsatzsab Reichsleiter Rosenberg (ERR)5 nell’ottobre 1943, la relazione dattiloscritta da
Sonne consente di avere un’idea sommaria del patrimonio bibliografico posseduto dalla
biblioteca nel 1934, anno in cui egli la visitò.6 Grazie alla relazione, è stato infatti possibile
sapere che tra le migliaia di esemplari razziati dai nazisti vi furono preziosi manoscritti e
incunaboli, il 25% dell’intera produzione soncinate, molte stampe orientali e una rara edizione
del Talmud in otto volumi stampata da Daniel Bomberg.7 In mancanza di un catalogo della
biblioteca, della relazione di Sonne si è avvalsa anche la “Commissione per il recupero del
patrimonio bibliografico della Comunità ebraica di Roma, razziato nel 1943”, istituita presso
la Presidenza del Consiglio dei Ministri con decreto del 26 novembre 2002.8
    La documentazione archivistica rinvenuta presso gli American Jewish Archives a
Cincinnati, Ohio (dove egli è morto nel 1960) e alla National Library of Israel a
Gerusalemme, così come la collezione di manoscritti e volumi a stampa conservata presso la
biblioteca dello Yad Ben-Zvi Institute a Gerusalemme, testimoniano la ricerca spasmodica e
l’amore viscerale di Sonne per l’oggetto-libro, come bibliografo, bibliotecario, collezionista e
mercante.9
    Mentre è in corso il progetto di pubblicazione della prima biografia dello studioso per
mano di chi scrive, qui di seguito si sono voluti riportare alcuni brevi cenni sull’esperienza
migratoria e l’attività scientifica che caratterizzarono tanto l’esistenza di Sonne, quanto quella
dei suoi due figli, Sulamith (1915-1996) e Daniel (1928-1984).

https://www.cdec.it/progetti-editoriali/isaia-sonne-e-la-relazione-sul-patrimonio-bibliografico-e-archivistico-
delle-comunita-israelitiche-italiane/relazione-sui-tesori-bibliografici-delle-comunita-israelitiche-italiane/
5
  Il commando creato da Alfred Rosenberg nel 1940 era specializzato nel saccheggio e nella confisca di
manufatti artistici e culturali nei paesi occupati dalle truppe naziste. Sulla razzia della biblioteca di Roma, si veda
S.G. Pugliese, Bloodless Torture: The Books of the Roman Ghetto under the Nazi Occupation, in J. Rose (a cura
di) The Holocaust and the Book: Destruction and Preservation, Amherst, MA, University of Massachusetts
Press, 2001, pp. 47-58.
6
  I. Sonne, Scelta di manoscritti e stampe della Biblioteca dell’Università Israelitica di Roma esaminati e
catalogati da Isaia Sonne, Roma-Firenze, agosto-settembre 1935.
7
  Cfr. Pugliese, Bloodless Torture, op. cit., p. 51.
8
  Il Rapporto sull’attività della Commissione per il recupero del patrimonio bibliografico della Comunità
ebraica di Roma, razziato nel 1943 (26 febbraio 2009) è scaricabile dal sito della Presidenza del Consiglio dei
Ministri                                  al                               seguente                                 url:
http://presidenza.governo.it/USRI/confessioni/rapporto/rapporto_finale_attivita_Commissione2.pdf Nel 1998, il
Governo italiano aveva già istituito un’altra importante commissione, nota come la Commissione Anselmi, dal
nome dell’onorevole Tina Anselmi che la presiedette. Sui lavori delle due commissioni, si veda D. Tedeschi, La
spoliazione dei beni ebraici in Italia: il lavoro di due commissioni nel dopoguerra, «La Rassegna Mensile di
Israel», 75/1-2, 2009, pp. 27-36.
9
  La ricerca è stata condotta nei fondi: MS-513 Isaiah Sonne Papers, The Jacob Rader Marcus Center of the
American Jewish Archives, Cincinnati (Ohio); ARC. 4*796, Isaiah Sonne Archive, Archives Department,
National Library of Israel, Gerusalemme. La collezione è conservata presso la Dr. Paul & Rose Fehler Library,
Yad Ben-Zvi Institute, Gerusalemme.

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  Isaiah Sonne
  Mościska (Impero austro-ungarico, oggi in Ucraina), 26 febbraio 1887 – Cincinnati, Ohio
(USA), 27 novembre 1960

    Isaiah Sonne (Schaje Scheuer) nacque a Mościska in Galizia (Impero austro-ungarico, oggi
in Ucraina) il 26 febbraio 1887 da Leib Yehuda e Lea Ettel. Fu il terzo di dieci figli (sei
maschi e quattro femmine). Come altri giovani galiziani, Sonne fu attirato a Firenze grazie
alla presenza del rabbino galiziano Samuel Hirsch Margulies (1858-1922) che dal 1890 era il
rabbino capo della città e dal 1899 ricopriva la carica di direttore del Collegio Rabbinico
Italiano.10 Qui Sonne ottenne il titolo rabbinico nel 1913. Proseguì poi gli studi a Zurigo,
completando un dottorato in filosofia ebraica nel 1919 con una tesi su Spinoza.11 Lavorò per
un breve periodo presso il ginnasio ebraico di Łódź e nel 1925 fece ritorno a Firenze insieme
alla moglie Sarah Manda Kartagener e alla primogenita Sulamith (nata a Przemyśl in Galizia
nel 1915). Il secondogenito Daniel sarebbe nato a Firenze nel 1928. Per alcuni anni Sonne
insegnò Talmud, filosofia, letteratura rabbinica e storia ebraica al Collegio Rabbinico Italiano.
Per via delle sue eccezionali competenze bibliografiche e paleografiche, nel settembre 1933
l’Unione delle comunità israelitiche italiane (UCII) gli commissionò un progetto sul
patrimonio archivistico e bibliografico ebraico custodito negli archivi e nelle biblioteche delle
comunità ebraiche italiane, inclusa quella di Rodi (colonia italiana già dal 1912).12 Tale
lavoro comprendeva dei sopralluoghi presso le singole comunità e la redazione di relazioni
sullo stato di preservazione e sulla consistenza dei materiali ivi custoditi, da pubblicarsi poi in
un volume a stampa intitolato Relazione sui tesori bibliografici delle Comunità Israelitiche
italiane. Il lavoro fu svolto presso le seguenti comunità: Alessandria, Ancona, Casale
Monferrato, Asti e Moncalvo, Ferrara, Firenze, Genova, Gorizia, Mantova, Modena e Reggio
Emilia, Padova e Rovigo, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Vercelli, Verona e Rodi nei
Possedimenti dell’Egeo. Il progetto originale includeva anche altre città italiane (Bologna,
Livorno, Merano, Milano, Napoli, Parma e Pisa) e colonie italiane (Bengasi nella Libia
italiana, Abbazia e Fiume nella Provincia del Carnaro), mai visitate da Sonne. Per diverse
ragioni, tale volume non vide mai la luce, né in quegli anni né dopo la morte di Sonne.13
Come già accennato sopra, le relazioni rimaste dattiloscritte, di cui si conservano copie al
Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche a Roma e alla National Library of
Israel a Gerusalemme, sono state recentemente pubblicate online sul sito della Fondazione
Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea.14

10
   Cfr. E. Toaff, La rinascita spirituale degli ebrei italiani nei primi decenni del secolo, «La Rassegna Mensile di
Israel», 47/7-12, 1981, pp. 63-73; C. Facchini, Living in Exile: Wissenschaft des Judentums and the Study of
Religion in Italy (1890s-1930s), in F. Bregoli, C. Ferrara degli Uberti, G. Schwarz (a cura di), Italian Jewish
Networks from the Seventeenth to the Twentieth Century. Bridging Europe and the Mediterranean, Londra,
Palgrave Macmillan, 2018, pp. 101-126.
11
   I. Sonne, Spinoza und die jüdische Philosophie des Mittelalters. Abhandlung zur Erlangung der Doktorwürde
[...] der Universität Zürich, vorgelegt von Schaje Scheuer, recte J. Sonne aus Mosciska (Polen), Firenze,
Carpigiani & Zipoli, 1925.
12
   Si veda il già menzionato volume a cura di Stefania Roncolato Il patrimonio archivistico e bibliografico delle
Comunità israelitiche italiane e, in particolare, il contributo di Carlo Di Cave, I rapporti tra l’Unione delle
Comunità Israelitiche e Isaia Sonne, pp. 7-23.
13
    La vicenda è ricostruita con dovizia di particolari in C. Di Cave, I rapporti tra l’Unione delle Comunità
Israelitiche e Isaia Sonne, pp. 7-23.
14
   Per la descrizione delle diverse copie si veda A. Viterbo, «Una miniera di materiale storico e una carta di
nobiltà». La Relazione di Isaia Sonne nelle collezioni della Biblioteca Nazionale d’Israele. Breve storia di un
fondo, in Il patrimonio archivistico e bibliografico delle Comunità israelitiche italiane, pp. 30-34.

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    Mentre era alle prese con questo progetto, nel 1934 Sonne dovette affrontare la malattia e
la prematura scomparsa della moglie e provvedere al figlio Daniel di soli sei anni, mentre la
figlia Sulamith era probabilmente già iscritta al corso di laurea in Chimica presso l’Università
di Firenze o stava completando la scuola superiore. Dopo aver affidato Daniel alle cure degli
zii materni (Masha Kartagener e Yitzhak Mann) a Gerusalemme, nel 1936 si trasferì a Rodi
per assumervi il ruolo di vicedirettore del Collegio rabbinico per gli ebrei sefarditi sull’isola.
Tuttavia, le precarie condizioni economiche dell’istituzione ne decretarono la chiusura già
nell’agosto 1938, ancor prima dell’emanazione delle leggi razziali.15
    Pur avendo vissuto a lungo in Italia, Sonne non conseguì mai la cittadinanza italiana;
pertanto fu costretto a lasciare l’Italia e Rodi nel 1938. Grazie a Simon Bernstein, allora
direttore del Palestine Department of the Zionist Organization of America, Sonne ottenne un
visto turistico per entrare in Palestina dove poté ricongiungersi al figlio.16 Durante il
soggiorno a Gerusalemme, lo studioso ricevette l’invito dell’Hebrew Union College a
Cincinnati, Ohio a far parte del “Refugee Scholars Project”, un programma speciale di
salvataggio di studiosi ebrei dall’Europa nazifascista.17 In un secondo momento, però, alcuni
membri del seminario americano avanzarono delle riserve sulla presa di servizio di Sonne a
Cincinnati in quanto questi sarebbe stato inadatto a formare i giovani rabbini riformati
americani. L’istituzione offrì dunque a Sonne uno stipendio di due anni per rimanere a
Gerusalemme in luogo della posizione promessa a Cincinnati ma lo studioso non fu persuaso
da tale offerta e, senza attendere una risposta ufficiale, si mise in viaggio per New York.
Giunto finalmente a Cincinnati, lo Hebrew Union College fu in grado di assumerlo come
bibliotecario (research librarian) e curatore dei manoscritti.18 Sebbene durante i vent’anni
trascorsi in Ohio Sonne non ricevette mai il professorato, poté insegnare diversi corsi di storia
ebraica medievale come lecturer.
    Nel 1942 sposò Margit Klein Mann (1903-1977), vedova dell’amico, parente19 e collega
Jacob Mann (1888-1940), deceduto prematuramente a Cincinnati appena due anni prima.
Dopo sette anni di lontananza forzata, nel luglio 1945, sua figlia Sulamith, allora
ventinovenne e reduce dell’attività partigiana in Italia, poté finalmente ricongiungersi al padre
a Cincinnati.20 Nel 1946 anche suo figlio Daniel si trasferì negli Stati Uniti dalla Palestina per
studiare in California.21
    Nel 1955, Sonne raggiunse l’età pensionabile per lo Hebrew Union College e fu nominato
teacher emeritus. Continuò a lavorare nel comitato editoriale dello Hebrew Union College
Annual e come editor per Studies in Bibliography and Booklore, la rivista della biblioteca
dello Hebrew Union College da lui co-fondata.22 In questi anni della sua vita, Sonne aveva
maturato l’idea di fare l’aliyah nel 1961 ma la morte lo colse improvvisamente nel sonno
15
   Cfr. A. Rodrigue, The Rabbinical Seminary in Italian Rhodes, 1928-38: An Italian Fascist Project, «Jewish
Social Studies», 25/1, 2019, pp. 1-19.
16
    M.A. Meyer, The Refugee Scholars Project of the Hebrew Union College, in B.W. Korn (a cura di), A
Bicentennial Festschrift for Jacob Rader Marcus, New York, NY, KTAV, 1976, p. 369.
17
    Grazie a tale progetto, almeno undici tra studiosi e rabbini (tra cui Abraham Joshua Heschel e Franz
Rosenthal) furono invitati negli Stati Uniti. La storia della loro assunzione e del loro trasferimento è illustrata
nell’articolo di Meyer, The Refugee Scholars Project of the Hebrew Union College.
18
   Ivi, p. 369.
19
   Il primo marito di Margit, Jacob Mann, era fratello di Yitzhak Mann, marito di Masha Kartagener, sorella di
Sarah Manda (prima moglie di Sonne, deceduta nel 1934).
20
   Underground Member, Girl, in Italy Now in Cincinnati, «The Cincinnati Times Star», 27 luglio 1945.
21
   Infra, p. 9.
22
    Le informazioni sono tratte da un necrologio diramato dall’Hebrew Union College (“Dr. Isaiah Sonne,
international famous scholar and member of Hebrew Union College Faculty, dies”) rinvenuto presso gli
American Jewish Archives, Cincinnati (“Nearprint biographies”).

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nella notte tra il 26 e il 27 novembre 1960, prima che questo piano potesse essere realizzato.23
A trasferirsi in Israele fu però la sua collezione di manoscritti e libri rari, venduta al Ben-Zvi
Institute di Gerusalemme e inaugurata nel 1961 alla presenza di Efraim Elimelech Urbach,
prorettore della Hebrew University, Yitzhak Ben-Zvi, Presidente dello Stato d’Israele e
direttore dell’istituto che porta il suo nome, e il figlio di Sonne, Daniel Shimshi.24 Nello stesso
anno un volume curato da Meir Benayahu e Yitzhak Ben-Zvi fu dedicato alla memoria di
Isaiah Sonne con un suo studio postumo sui circoli sabbatiani intorno Abraham Rovigo.25

     Elenco delle pubblicazioni principali di Isaiah Sonne:
     •   Spinoza und die jüdische Philosophie des Mittelalters. Abhandlung zur Erlangung der Doktorwürde
[...] der Universität Zürich, vorgelegt von Schaje Scheuer, recte J. Sonne aus Mosciska (Polen), Firenze,
Carpigiani & Zipoli, 1925
     •   Druckwesen, «Enclyclopaedia Judaica», prima edizione, vol. VI, 1930, pp. 39-81
     •   Divre ha-yamim shel ha-apifior Paolo ha-revi’i ha-niqra Teatino, «Tarbiz», 2, 1930–31, pp. 331–76,
477–502
     •   Da Costa Studies, «The Jewish Quarterly Review», 22/3, 1932, pp. 247-293
     •   L’influenza della lauda cristiana sulla poesia liturgica italiana del ‘300, «La Nuova Italia», 11, 1933
     •   Intorno alla vita di Leone Ebreo, «Civiltà Moderna», 2, 1934
     •   Expurgation of Hebrew Books—The Work of Jewish Scholars: A Contribution to the History of the
Censorship of Hebrew Books in Italy in the Sixteenth Century, New York, New York Public Library, 1943
     •   The Use of Rabbinical Literature as Historical Sources, «The Jewish Quarterly Review», 36/2, 1945,
pp. 147-169
     •   The Paintings of the Dura Synagogue, «Hebrew Union College Annual», 20, 1947, pp. 255-362
     •   Jewish Settlement in the West Indies, «Publications of the American Jewish Historical Society», 37,
1947, pp. 353-367
     •   Leon Modena and the Da Costa Circle in Amsterdam, «Hebrew Union College Annual», 21, 1948, pp.
1-28
     •   A Hymn against Heretics in the Newly Discovered Scrolls, «Hebrew Union College Annual», 23/1,
1950-1, pp. 275-313
     •   The Zodiac Theme in Ancient Synagogues and in Hebrew Printed Books, «Studies in Jewish
Bibliography and Booklore», 1/1, 1953, pp. 3-13
     •   The Newly Discovered Bar Kokeba Letters, «Proceedings of the American Academy for Jewish
Research», 23, 1954, pp. 75-108
     •   Mi-Paolo ha-revi’i ad Pius he-ḥamishi, Gerusalemme, Mossad Bialik, 1954
     •   Inyane Shabbetai Zvi be-Pinqas shel Rabi Avraham Rovigo, «Sefunot», 3-4, 1959, pp. 39-69
     •   Ovrim ve-shavim be-veto shel Rabi Avraham Rovigo, in Meir Benayahu e Yitzhak Ben-Zvi (a cura di),
Isaiah Sonne Memorial Volume. Studies and Texts on the History of Jewish Communities in the East, numero
monografico di «Sefunot», 5, 1961, pp. 275-295

23
   Sifriat I. Sonne ha-Manoach le-Machon Ben-Zvi, «‘Al ha-Mishmar», 2 gennaio 1961, p. 3.
24
   Ibid. Sulle edizioni a stampa nella collezione Sonne, si veda M. Mampieri, From Menasseh ben Israel to
Solomon Proops. Amsterdam Jewish Druckwesen in the Library of Isaiah Sonne, op. cit.; Ead. Zeh yihyeh lanu
le-Zikaron. Memorie, note, appunti di famiglia all’interno di alcuni libri della collezione di Isaiah Sonne (secc.
XVI-XIX), op. cit.
25
   Isaiah Sonne Memorial Volume, numero monografico di «Sefunot» 5, parte in ebraico, parte in inglese.
L’articolo postumo di Sonne (in ebraico), Ovrim ve-shavim be-veto shel Rabi Avraham Rovigo, in Isaiah Sonne
Memorial Volume, pp. 275-295.

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  Sulamith Sonne Weissbarth
  Przemyśl (Impero austro-ungarico, poi Polonia), 12 novembre 1915 – Santa Fe, New
Mexico (USA), 28 settembre 1996

    Sulamith (Sula) Sonne era nata a Przemyśl in Galizia (Impero austro-ungarico, oggi in
Polonia meridionale) nel 1915 da Sarah Manda Kartagener e dallo studioso di storia e
letteratura ebraica, Isaiah Sonne (1887-1960). Durante i primi anni di vita, visse a Zurigo
dove il padre avrebbe completato un dottorato in filosofia ebraica nel 1919. Dopo una breve
parentesi di insegnamento di Isaiah presso il ginnasio ebraico di Łódź, nel 1925 la famiglia si
trasferì a Firenze dove Isaiah ricoprì il ruolo di insegnante di letteratura rabbinica e Talmud
presso il Collegio Rabbinico Italiano, istituzione da cui aveva anche ottenuto il titolo
rabbinico due anni prima la nascita di Sulamith. Studiò Chimica presso l’Università di
Firenze, dove si laureò nel 1938.26 Sulla base della circolare del 6 ottobre 1938, gli studenti
stranieri (ad eccezione di quelli di nazionalità tedesca) già immatricolati per l’anno
accademico 1938-1939 poterono iscriversi al nuovo anno accademico.27 La richiesta di
Sulamith di frequentare il quarto anno di Farmacia per la seconda laurea nell’arco di un anno
accademico fu considerata una nuova iscrizione e fu, dunque, respinta.28
    Mentre suo padre era riuscito ad ottenere un visto per trasferirsi a Gerusalemme e
ricongiungersi al piccolo Dani, Sulamith rimase in Italia fino all’estate del 1939 e si trasferì
poi in Francia. Nell’estate del ’43 decise di ritornare in Italia per unirsi ai primi gruppi
partigiani nell’Italia settentrionale. Grazie ai tratti somatici mediterranei, all’eccellente
preparazione accademica nonché alla conoscenza di molte lingue (tedesco, italiano, francese,
polacco ed ebraico), Sulamith riuscì perfettamente ad integrarsi in Italia e a svolgere azioni
nei gruppi partigiani italiani, prevalentemente legate alla liberazione degli alleati prigionieri.29
    Mentre i bombardamenti si facevano sempre più fitti, nel 1944 la giovane riuscì finalmente
a raggiungere Zurigo, lì ospitata dallo zio materno, Manes Kartagener.30 Nel luglio del 1945,
la ragazza, ormai ventinovenne, poté finalmente ricongiungersi al padre negli Stati Uniti,
salpando a bordo di una nave cargo dal Portogallo.31 Dopo aver trascorso appena un mese a
Cincinnati presso il padre e la moglie, si trasferì a New York e sposò Arthur Weissbarth nel
1946. Per oltre quarant’anni lavorò presso il Dipartimento di Neurologia del Mount Sinai
Hospital a New York. Pubblicò diversi articoli scientifici nei campi della neurologia e della
neurochimica. Dopo la diagnosi di un tumore maligno, si trasferì presso il figlio a Santa Fe,
New Mexico e lì si spense all’età di ottanta anni il 28 settembre 1996.32

   Elenco delle pubblicazioni principali di Sulamith Sonne Weissbarth:
   •    S. Weissbarth, S. K. Song, O. Frank, P. J. Anderson, H. Sobotka, Enzymatic Patterns in Demyelination,
«Journal of the Mount Sinai Hospital, New York», 28, 1961, pp. 361-365

26
   F. Cavarocchi, Provenienze e destini degli studenti ebrei stranieri iscritti all’Università, in P. Guarnieri (a
cura di), L’emigrazione intellettuale dall’Italia fascista. Studenti e studiosi ebrei dell’Università di Firenze in
fuga all’estero, Firenze, Firenze University Press, 2019, p. 31.
27
   Ivi, p. 29.
28
   Ivi, p. 31.
29
   Underground Member, Girl, in Italy Now in Cincinnati, «The Cincinnati Times Star», 27 luglio 1945.
30
   Tali informazioni frammentarie sono ricavate da diversi materiali rinvenuti nella corrispondenza di Sonne,
conservata negli archivi a Gerusalemme e Cincinnati.
31
   Underground Member, Girl, in Italy Now in Cincinnati, «The Cincinnati Times Star», 27 luglio 1945.
32
   Necrologio di Sulamith Weissbarth, apparso in «The Santa Fe New Mexican», 29 settembre 1996.

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   •     M. Arnaki, S. Weissbarth, Studies in Demyelination, II. Enzymatic Patterns in Central Nervous System
and Sciatic Nerve in Experimental “Allergic” Encephalomyelitis, «Proceedings of the Society for Experimental
Biology and Medicine», 116/1, 1964, pp. 210-212
   •     J. M. Fry, S. Weissbarth, G. M. Lehrer, M. B. Bornstein, Cerebroside Antibody Inhibits Sulfatide
Synthesis and Myelination and Demyelinates in Cord Tissue Cultures, «Science», 183/4124, 1974, pp. 540-542
   •     S. Weissbarth, H. S. Maker, G. M. Lehrer, S. Schneider, M. B. Bornstein, A Sensitive Fluorometric
Assay for 2′,3′-Cyclic Nucleotide 3′-Phosphohydrolase, «Journal of Neurochemistry», 35, 1980, pp. 503-505
   •     S. Weissbarth, H. S. Maker, I. Raes, T. S. Brannan, E. P. Lapin, G. M. Lehrer, The Activity of 2′,3′-
Cyclic Nucleotide 3′-Phosphodiesterase in Rat Tissues, «Journal of Neurochemistry», 37, 1981, pp. 677-680
   •     I. Raes, S. Weissbarth, H. S. Maker, G. M. Lehrer, 2', 3'-Cyclic Nucleotide 3'-Phosphodiesterase in
Cerebrospinal Fluid, «Neurology», 31/10, 1981, pp. 1361-1363

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     Daniel Sonne (Shimshi)
     Firenze, 14 febbraio 1928 – Beersheva (Israele), 30 agosto 1984

   A differenza del padre e della sorella, Daniel (Dani) Sonne (poi Shimshi) lasciò l’Italia
ancor prima dell’emanazione delle leggi razziali. Orfano della madre nel 1934 all’età di soli
sei anni, fu affidato alle cure degli zii materni a Gerusalemme, dove si trasferì nel 1936.
Completò gli studi a Gerusalemme nel 1945 e l’anno successivo poté finalmente rivedere il
padre a Cincinnati. Si trasferì in California per studiare Agraria presso l’Università della
California a Davis, dove si laureò nel 1949.33 Tornò in Israele per servire due anni
nell’esercito e si trasferì poi nel Kibbutz Hatzerim nel Negev. Nel 1954 iniziò a lavorare come
ricercatore nel campo dell’irrigazione per la Agricultural Research Organization.
   Nel 1967, ottenne il dottorato presso la Facoltà di Agraria della Hebrew University a
Rehovot. Fu consulente scientifico di molti progetti internazionali in Sudamerica e Nepal e
contribuì allo sviluppo dell’irrigazione in Israele. Fu professore associato presso la Ben
Gurion University of the Negev e membro di diversi comitati editoriali. Pubblicò diversi
articoli nei campi dell’irrigazione e della botanica. Morì il 30 agosto 1984, all’età di soli 56
anni a seguito di una breve malattia.

    Elenco delle pubblicazioni principali di Daniel Shimshi:
    •    Effect of Chemical Closure of Stomata on Transpiration in Varied Soil and Atmospheric Environments,
«Plant Physiology», 38/6, 1963, pp. 709-712
    •    Effect of Soil Moisture and Phenylmercuric Acetate upon Stomatal Aperture, Transpiration, and
Photosynthesis, «Plant Physiology», 38/6, 1963, pp. 713-721
    •    Use of Ceramic Points for the Sampling of Soil Solution, «Soil Science», 101, 1966, pp. 98-103
    •    The Effect of Nitrogen Supply on Transpiration and Stomatal Behaviour of Beans, «The New
Phytologist», 69/2, 1970, pp. 405-412
    •    D. Yaron, G. Strateener, D. Shimshi, M. Weisbrod, Wheat Response to Soil Mosture and the Optimal
Irrigation Policy under Conditions of Unstable Rainfall, «Water Resources Research», 9/5, 1973, pp. 35-50
    •    D. Shimshi, G. Strateener, M. Weisbrod, E. Bresler, D. Yaron, Simulation Model for
Evapotranspiration of Wheat: Empirical Approach, «Journal of the Irrigation and Drainage Division.
Proceedings of the American Society of Civil Engineers», 101, 1975, pp. 13-19
    •    Two Ecotypes of Iris Atrofusca Bak. and their Relations to Man-Modified Habitats, «Israel Journal of
Plant Sciences», 28/2, 1979, pp. 80-86
    •    D. Shimshi e E. Tomer, Irrigation Systems and Management in and Avocado Orchard in the Negev
Area, Annual Report Project 307/068, Agricultural Research Organization, Bet Dagan, 1983 [in ebraico]

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   Le seguenti informazioni biografiche sono desunte dal necrologio redatto da Joseph Shalhevet, In memoriam
Daniel Shimshi, 1928-1984, «Irrigation Science» 6 (1985), pp. 221-222 e dalla breve biografia redatta in ebraico
da Amalia Barzilay nel 2008 per il sito della Agricultural Research Organization:
https://www.agri.gov.il/he/pages/515.aspx

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