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Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana Centro Multidisciplinare per la Diagnosi e la Terapia dell’Obesità e dei Disturbi del Comportamento Alimentare L’OBESITÀ NELL’ADULTO 2° SEMINARIO: L’OSPEDALE PROMUOVE STILI DI VITA SALUTARI Pisa, 12 febbraio 2009 OLTRE L’ASSISTENZA: L’OSPEDALE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
COS’È L’OBESITÀ? Una condizione caratterizzata da un eccessivo peso corporeo per accumulo di tessuto adiposo, in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute Condizione cronica, ad elevata prevalenza e ad eziologia multifattoriale, accompagnata da un aumento del rischio di morbilità e mortalità
OBESITÀ COME CONSEGUENZA DI UN BILANCIO ENERGETICO CRONICAMENTE POSITIVO Consumi (calore, lavoro fisico, Apporto calorico energia chimica) (cibo)
Lo stato attuale della cura dell’obesità Diete Dietista Diete Digiuno “selvagge” autoprescritte Centri Medico di estetici medicina Nutrizionista generale Farmaci “miracolosi” Farmaci Pubblicità Intolleranze da banco televisive alimentari Diete da Medico Diet industry Naturopata giornali/TV specialista
La dieta era considerata come l’unico mezzo possibile per dimagrire . . . Dieta: i problemi dell’approccio prescrittivo 1) Considera obiettivo della terapia la condizione patologica e non la persona 2) Non tiene conto delle motivazioni che stanno alla base dell’assunzione di alimenti 3) Non fornisce strumenti adeguati per prevenire ricadute 4) Favorisce delega e passività 5) Dieta come sacrificio e privazione 6) Favorisce la perdita di controllo
Nella maggior parte dei casi i pazienti obesi hanno: ¾ un Locus of Control esterno (l’insieme di convinzioni sul legame tra il proprio comportamento e le conseguenze prodotte)* ¾ sperimentano alti livelli di impotenza appresa, determinata dalla percezione di non riuscire a perdere peso o mantenere il peso raggiunto e, di conseguenza, hanno una scarsa autoefficacia* ¾ hanno necessità di interagire continuamente con i professionisti del centro multidisciplinare allo scopo di incrementare la loro motivazione e perseverare di fronte alle difficoltà * * Adolfsson B. e coll.,(2005). Patient Education and Counseling, 56, 55-61 * A. Bandura (1996). Il senso di autoefficacia. Ed. Erickson
L’empowerment nel paziente obeso L’ empowerment nel paziente obeso tende a ristabilire un equilibrio nei fattori: a) di personalità (ad es. l'attribuzione a sé dei risultati delle proprie azioni, internal locus of control); b) cognitivi (ad es. la percezione di auto-efficacia, cioè il sentirsi capace di scegliere e di attuare i comportamenti più adeguati per affrontare una data situazione); c) motivazionali (ad es. desiderio di partecipare alla gestione della terapia).
dimensione dimensione biologica psicologica dimensione sociale La terapia dell’obesità si articola all’interno di un lavoro interdisciplinare
Ma perché sono obeso…? avrò sicuramente qualche disfunzione Esiste la cura per farmi dimagrire ? Le aspettative …. per un problema di difficile soluzione Marsili, New Orleans 2004
Medico Psicologo Dietista
2° livello: •Valutazione cardiologica •Valutazione pneumologica •Valutazione psichiatrica •Valutazione ortopedica •Valutazione chirurgica bariatrica •Valutazione chirurgica plastica
Terapia dietetica Terapia Terapia Terapia chirurgica farmacologica comportamentale
PROGRAMMA TERAPEUTICO-RIABILITATIVO PER L’OBESITÀ 1
Programma terapeutico-riabilitativo per l’obesità Uno stile di vita disfunzionale è spesso alla base dell’obesità e contribuisce al mantenimento di questa condizione Una scelta innovativa per rispondere alla difficoltà di trasferire alla vita quotidiana ciò che il paziente apprende negli ambulatori specialistici
Medico Operatore Psicologo Fitness Metabolico Dietista Fisioterapista
Scopo della rieducazione - riabilitazione dell’obeso Imparare un nuovo modo di alimentarsi Imparare a muoversi Modificare le idee disfunzionali sullo stile di vita Raggiungere un calo ponderale . . . SPERIMENTANDO LE SITUAZIONI! ! !
dietista Educa ad una corretta nutrizione Promuove la modificazione dello stile alimentare Durante i pasti: •mostra come applicare “in vivo” i consigli forniti durante i gruppi di psicoeducazione
Programma di educazione nutrizionale Lezioni di cucina dietetica Modificare le abitudini per ottenere una alimentazione gustosa con basso apporto calorico
EDUCAZIONE MOTORIA: operatore di fitness metabolico e fisioterapista attività fisica come abitudine al movimento, non come prestazione attività fisica “calibrata” sulle capacità del singolo paziente rinforzo positivo immediato durante ogni singolo allenamento per ogni comportamento adeguato
PROGRAMMA DI PSICOEDUCAZIONE DI GRUPPO Promuovere il cambiamento delle abitudini alimentari disfunzionali e dello stile di vita Motivare all’attività fisica significa: 1) Attirare l’attenzione sulle sensazioni piacevoli 2) “Evitare l’evitamento” 3) Insegnare a monitorare la propria attività in modo da diventare sempre più capaci di muoversi (allenamento) ed evitare di barare con se stessi
. . . durante i gruppi di psicoeducazione • analisi dei comportamenti alimentari funzionali e disfunzionali • automonitoraggio (alimentazione e attività fisica) • indicazioni comportamentali (tecniche di controllo degli stimoli) • sostegno e rinforzo motivazionale • ristrutturazione delle aspettative • strategie per la prevenzione delle ricadute
Il programma non termina con il completamento del percorso alle Terme . . . Ai pazienti vengono forniti: -Promemoria di psicoeducazione -Promemoria di educazione nutrizionale individualizzato -Numerose ricette dietetiche -Programma individualizzato di attività fisica . . . ciò che rende il paziente più “sicuro” è il fatto di poterci contattare in ogni momento . . . “la continuità della cura è ciò che può rendere efficace un trattamento per l’obesità” (Latner, Stunkard, Wilson & Jackson, 2006)
“Se ti curiamo oggi, ti aiutiamo oggi. Se ti educhiamo, ti aiutiamo per tutta la tua vita” (OMS)
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