Istituzioni di pedagogia per la prima infanzia generale e sociale - a.a. 2019-2020

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Istituzioni di pedagogia per la prima infanzia generale e sociale - a.a. 2019-2020
Istituzioni di pedagogia
    generale e sociale
 per la prima infanzia
      a.a. 2019-2020

              Università degli Studi di Bergamo

                Docente: Prof.ssa Monica Crotti
Istituzioni di pedagogia per la prima infanzia generale e sociale - a.a. 2019-2020
PROGRAMMA DEL CORSO:
• Linguaggio pedagogico legato a
  educazione, istruzione e formazione
• Esperienza umana, intenzionalità e agire
  educativo
• Professionalità, competenza e specificità
  dell’educatore socio-pedagogico
LABORATORIO:
• Progettare e valutare interventi educativi
• Lavoro sull’essere educatore
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L’esame
Prova scritta (150 minuti)
• tre domande a risposta aperta per verificare la conoscenza dei
   testi d'esame del modulo e la loro corretta comprensione;
• analisi scritta ed argomentata di una situazione educativa data,
   attraverso le categorie pedagogiche acquisite durante il corso.
Testi di riferimento
1. G. Bertagna, Dall’educazione alla pedagogia. Avvio al lessico
    pedagogico e alla teoria dell’educazione, Ed. La Scuola, Brescia
    2010 (escluso capitolo V).
2. J. Dewey, Democrazia ed educazione, Anicia, Roma 2018 (dal
    cap. I al cap. XX)
3. AA.VV., L’educatore socio-pedagogico. Attualità di un profilo
    professionale, in “Nuova secondaria ricerca”, n.3, Ottobre,
    2018 (il numero della Rivista sarà acquistabile a partire da
    Ottobre 2018 al seguente link:
    http://riviste.gruppostudium.it/archivio-nuova-secondaria/ns-
    ricerca).
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Concetti fondamentali
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Premessa: aver cura delle parole
(tra semantica e pragmatica)
         Sarà facile scoprire che parole comunemente adoperate
            per dire la realtà dei processi educativi sono
            tutt’altro che sempre usate nello stesso senso e per
            dire le stesse cose

         I diversi significati rimandano a diversi modi di
            costruire un sistema linguistico per vedere e
            restituire la stessa realtà dei processi educativi da
            promuovere (G.B., Premessa, pp.5-16)

          Parole à modi di pensare à modi di vivere la realtà educativa à
                                  significato e senso
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Avere cura delle parole riflette sulle
        loro differenze di significato (per le
        relazione che intrattengono con altre)

        Ma anche considerare che ogni
        lettura non potrà mai essere
        esaustiva della realtà che intende
        esprimere prescindendo dalle
        persone, i contesti e le condizioni
        date

Pedagogia: oggetto/soggetto di studio
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Ad educare, istruire, formare sono gli uomini
               (human beings)

                                                    PERSONE
                                                     Soggetti che si
                                                 trascendono sempre,
                       INDIVIDUI
                                                     rimandano in
                   Soggetti, io, protagonisti   continuazione ad altro e
                          consapevoli                altri, ad oltre

                                                Symbolon: esistenza non
                                                  autosufficiente ma
Non esaustività                                 desiderosa dell’interezza
della persona
(G.B., pp.21-23)
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La pedagogia come
“lingua ben fatta”
B.G. Cap. 1 _ pp. 17-31
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NOMI                         VERBI
                    Descrivono                      Azioni,
                    cose, stati,                   processi,
                     situazioni                 trasformazioni
  Tentativo di
    fermare,
attestare ciò che
   si presenta

                                                 EDUCARE
               EDUCAZIONE                        ISTRUIRE
                ISTRUZIONE                       FORMARE
               FORMAZIONE
                                   Esiste una
                                   relazione?
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EDUCARE, ISTRUIRE E FORMARE
sono azioni, processi, trasformazioni
• che permettono all’educazione, alla formazione, all’istruzione
di essere poi ciò che sono (manifestano);
• che mantengono i contenuti poi designati da tali nomi come
sono, nel tempo e nello spazio (attestano);
• che (trasformano) tali contenuti, nel tempo e nello spazio, da
un certo tipo ad un altro di educazione, formazione, istruzione
Educazione, formazione,
       istruzione
    Processi e significati
        G.B. - Cap. 7
La pedagogia studia le teorie, i metodi (ricerca di una

strada) e i problemi relativi all’educazione,

è la scienza dell’educazione

Il termine oggi designa la disciplina che ha per oggetto

(soggetto) di studio l’uomo come essere educabile

                                                                             R. Magritte

           Potenzialità (apertura alla possibilità) innata dell’essere
           umano     di    svilupparsi   e   di    educarsi.   È   volontà
           intrinsecamente fondata nell’essere umano di darsi una
           forma originale, unica e irripetibile nel tempo
                  Perfettibilità – Intenzionalità – Ricerca di senso
L’uomo come essere educabile
Progettualità e intenzionalità: La persona avverte la motivazione a
realizzarsi come progetto, secondo un’idea direttiva che è in sé

Questione del senso: sorgono i primi ‘perché’: curiosità e stupore
aprono le porte del pensare e l’uomo comincia a sentirsi parte di
un tutto e a togliere veli a questo ‘tutto’, percepito come ‘intero’,
per scrutarne l’intima essenza
L’educabilità è presente in tutte le persone?
             EDUCABILITA’
•   Fiducia piena nell’umanizzazione
    dell’educando
•   Caratteristica dell’umano, di ogni
    uomo
•   apertura, potenzialità, possibilità
    di essere orientata/orientarsi ad
    un fine, il più alto consentito
    dalla storicità esistenziale
•   Disposizione di una persona a
    sviluppare continuamente
    l’insieme delle sue potenzialità

          Credere nell’umano
Educazione
Caratteristiche (G.B., pp.356-357):
1. È coestensiva della persona
2. Riguarda tutte le dimensioni personali
   (corpo, mente, cuore, mani, ecc.)
3. Implica sempre una relazione interpersonale
   (natura ontologica della simmetria)
Educare
                                                               Educare è stabilire una relazione
                                                               interpersonale nella quale non conta la
                                                               differente identità degli attori, ma la
                                                               reciprocità di intenzionalità e logos, di libertà
                                                               e responsabilità
                                                               È un'interazione reciproca complessa

                                                               “Educare significa che io do a quest’uomo
                                                               coraggio verso se stesso”, perché “la più
                                                               potente “forza di educazione” consiste nel
                                                               fatto che io stesso in prima persona mi
                                                               protendo in avanti e mi affatico a crescere”,
                                                               “è proprio il fatto che io lotto per migliorarmi
                                                               ciò che dà credibilità alla mia sollecitudine
                                                               pedagogica per l’altro” (Romano Guardini,
                                                               Persona e libertà, pp.221-233)

Raffaello, frammento di affresco “La scuola di Atene”, Musei
                      Vaticani, Roma
Educare
                                        1. Educāre (educo) : Nutrire,
                                        allevare, far crescere

                                                                              Metafora
                                                                             tecnica del
                                                                              coltivare

Concetto complesso che contiene l’azione conformatrice verso modelli e fini predefiniti;
ha effetti a breve e lungo termine
L’educazione include e supera l’allevamento e l’addestramento (J.D., pp.107-112), fa
riferimento alla riflessione valoriale, affettivo-relazionale, etico-sociale
Può essere intesa come attività umana (connessa a ruoli o figure specifiche); processo (sequenza
organizzata di attività); risultato (prodotto dell’attività educativa); sistema (insieme di
istituzioni, persone, procedure sociali)
Metafore:
natura riempitoria e di tipo tecnico
(v. imbuto di Norimberga)

                                  Artigiano che plasma
                                        e modella
RIFLESSIONI

L’educazione come “educare” rappresenta un modo concreto di indicare il movimento
dall’esterno all’interno del soggetto, attraverso cui avviene la progressiva umanizzazione di
ogni uomo nel mondo

Viene sottolineato il carattere più passivo che attivo del soggetto, ciascun soggetto utilizza
la propria razionalità per incorporare l’umanità razionale che trova negli altri suoi simili:
imitazione e abitudine

“Il problema dell’educazione non sta nel rifiuto di questa ineludibile dimensione
contenutistica dell’educare, ma nella verifica del grado di verità, bontà, giustizia, bellezza e
piacevolezza delle conoscenze, dei ruoli adulti e dei valori che si trasmettono” (G.B., p.358)
2. Ex-ducĕre : Trarre
fuori, far uscire

   Principio comune: il
     soggetto ha in sé
   capacità, possibilità,          Si chiamano in causa
 libertà e responsabilità
     (non li riceve dai     l’intenzionalità, il logos, la libertà
   dispositivi familiare,   e la responsabilità di ambedue le
      scolastico, ecc.)      persone coinvolte nella relazione
                                         educativa
    Dall’interno verso
         l’esterno
2. Ex-ducĕre : Trarre
fuori, far uscire

                        Ostetrica (Socrate)    Terapeutica (accompagnare
                                                       per mano)

Metafore

                        Agricola (fioritura)      Viaggiatore (erranza)
Esempi:
•   SOCRATE nel dialogo Platonico (Teeteto, V sec. a.c.)

" […] proprio questo io ho in comune colle levatrici: anche io sono sterile, sterile in sapienza; e il rimprovero che già
molti mi hanno fatto che io interrogo gli altri, ma non manifesto mai, su nulla, il mio pensiero, è verissimo rimprovero.
[...] Quelli, invece, che entrano in relazione con me [...] tutti, poi, seguitando a vivere in intima relazione con me, purché
il dio lo permetta loro, meravigliosamente progrediscono, com’essi stessi e gli altri ritengono. Ed è chiaro che da me non
hanno mai appreso nulla, ma che essi, da sé, molte belle cose hanno trovato e generato"

•   Montessori, ne Lo spirito dell’infanzia (1948), pp. 66-67

“Il bambino è un corpo che cresce e un’anima che si svolge; la duplice forma fisiologica e psichica ha una fonte eterna: la
vita; le sue potenzialità misteriose noi non dobbiamo sviscerarle né soffocarle, ma attenderne la successiva
manifestazione”

•   Maria Boschetti Alberti, Libertà educativa, in Id., La scuola serena di Agno (1927), pp. 83-84

“No, non è in tuo potere far schiudere il bocciolo. Scuotilo pure, forzalo; tu non riuscirai ad aprirlo. Le tue mani lo
distruggono, tu ne laceri i petali e li butti nella polvere. Ma nessun colore, nessun profumo appare. Oh, non è stato dato
a te di poter far fiorire un boccio. Colui che fa sbocciare il fiore, invece, opera tanto semplicemente! Egli vi posa uno
sguardo, e la linfa della vita pervade le sue ali e si culla all’alitar della brezza. Come un bisogno del cuore, il suo colore si
svolge, e il suo profumo rivela dolce un segreto. Colui che fa sbocciare il fiore opera tanto naturalmente!”

•   Giuseppe Vico, Erranza educativa e bambini di strada (2005), p.39

“Educare significa assumere l’evento possibile e gradualmente inevitabile di camminare con gli altri e per gli altri e di
cogliersi parte costitutiva del sistema-evento, in prospettiva della verità sinfonica, che non è altro se non la luce che
illumina l’educatore e l’educando alla ricerca della verità”
Educatore dell’educo: moderno Ulisse
(viaggiatore)
L’educatore che assume come paradigma Ulisse sa con certezza
e fin dall’inizio il fine del processo educativo, trattando il
soggetto dell’educazione (educando) come se fosse un oggetto da
plasmare con le sue mani e non un essere libero e autonomo
Educatore dell’educere: moderno Abramo
(viandante)
L’uomo è un io attivo ed autonomo, una sostanza razionale
capace di rispondere in prima persona agli stimoli provenienti
dagli educatori, dall’ambiente, dalla cultura (“l’uomo che si fa e
che si es-prime”)

Significa riferirsi all’educando e all’educatore come a due
persone cui è negata a priori la conoscenza del fine (incertezza
legata alla libertà costitutiva di ogni uomo)
Nella realtà di ogni crescita umana l’ “educare”
e l’ “educere” si intersecano in maniera
inscindibile (G.B., p.362)

Elementi di educare – elementi di educere
Relazione educatore - educando
SINTESI:
“Un bambino privo di ambiente educativo, seppur sopravvive grazie a un
aiuto materiale, tuttavia non saprà nulla di cosa fa un uomo. Così, se
l’uomo si caratterizza per il fatto di poter apprendere, l’altro lato della
medaglia è che deve imparare tutto. La sua eredità genetica è favolosa, ma
non fissata, e questo è ciò che gli conferisce l’educazione: il bambino è
educabile. Solo alcune caratteristiche fisiche elementari sono fissate alla
nascita; per il resto, tutto dipenderà dall’educazione che riceverà e, più
tardi, dalle decisioni che prenderà liberamente.
Da questo deriva la doppia responsabilità dell’educatore: deve trasmettere
al bambino i codici per entrare e integrarsi nella casa che lo accoglie (1) e,
al tempo stesso, aiutare a trovare la volontà e il coraggio di “farsi opera di
se stesso” (2), come diceva Pestalozzi”

          Philippe Meirieu (Lettera agli adulti sui bambini di oggi, 2011, pp.43-46)

EDUCARE A EDUCARSI (eteroeducazione – autoeducazione) :
1. Educazione come trasmissione
Processo di trasmissione culturale, determinato da epoche storiche e culture di
riferimento (Storicità dell’educazione ) (G.B., pp.363-366)

• L’educazione non è mai “neutrale”: la storia dimostra che essa può
  ispirarsi a diversi modelli antropologici, diversi fini etici, diversi
  progetti politici (es. regimi totalitari o democratici…)
• Si tratta di un processo che è rivolto all’umanizzazione dell’uomo e
  che si realizza con e senza intenzionalità, con modalità
  differenziate, spesso condizionate dalla cultura in cui si svolge ma
  in coerenza con la visione che si ha dell’essere umano, delle sue
  ‘potenzialità’, del suo valore e dei traguardi che può conseguire
• L’educazione è lo strumento attraverso il quale una società replica
  se stessa e si conserva, ma al tempo stesso incessantemente si
  rinnova. È quindi orientata al tempo stesso al passato e al futuro
Trasmissione (socializzazione) che avviene
per specializzazione/differenziazione

• Del patrimonio culturale stesso
• Delle istituzioni incaricate della trasmissione-socializzazione
  (famiglia, scuola, i mass media, ecc.)

   FINE: UNIVERSALIZZAZIONE DELLA PAIDEIA COMUNITARIA
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