INDICAZIONI AD INTERIM PER LA GESTIONE DEL RISCHIO INFETTIVO IN AMBITO SANITARIO PER LA FASE 2 DELL' EPIDEMIA DA COVID-19 IN AUSL DELLA ROMAGNA ...

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INDICAZIONI AD INTERIM
 PER LA GESTIONE DEL RISCHIO INFETTIVO
           IN AMBITO SANITARIO
PER LA FASE 2 DELL' EPIDEMIA DA COVID-19
      IN AUSL DELLA ROMAGNA – DS
            Rev. 2 del 24/07/2020

                 A cura di
              DMP – DIT – SSSL
                17/08/2020
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 Problemi irrisolti rischio COVID-19
 Test diagnostici con sensibilità e specificità non ottimali (TNF
 falsi negativi nella fase prodromica);
 Significativa percentuale di pazienti asintomatici, che risultano
 positivi al TNF;
 Assenza di un vaccino e di un trattamento farmacologico
 specifico;
 Basso livello di immunità della popolazione che può causare una
 rapida ripresa di trasmissione nella comunità.
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 Controllo e sorveglianza in Sanità
              Pubblica
 Intercettazione tempestiva di eventuali focolai di
 trasmissione del virus e del progressivo impatto sui
 servizi sanitari;
 Monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2, dei casi
 confermati e dei loro contatti;
 Raccordo tra assistenza primaria e quella in regime di
 ricovero.
Modalità di trasmissione
    il Coronavirus SARS COV-2 si trasmette attraverso droplet

   Il termine significa 'gocciolina' in inglese e si riferisce alle “goccioline di
    saliva" emesse dalle persone quando parlano, tossiscono, starnutiscono;

   Sono di grosse dimensioni (> 5 µm) e non raggiungono la distanza > a 1
    metro;

   1 metro di distanza dalla fonte di emissione, viene dunque considerata la
    misura per indicare la distanza minima necessaria per impedire che le
    “goccioline di saliva” arrivino ad altre persone starnutendo, tossendo o
    semplicemente parlando.
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              Diffusione dei droplet
I droplet si diffondono per contatto:

 diretto - a distanza “ravvicinata < a 1 metro” in ambienti
  chiusi, tra persona e persona (faccia a faccia), per esposizione
  diretta a secrezioni delle persone infette

 indiretto - (es. mani che si contaminano toccando l’ambiente o i
  dispositivi contaminati da secrezioni infette, e che successivamente
  toccano occhi, naso e bocca)
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          Barriere ai droplet
                      OBIETTIVO:
             EVITARE IL CONTATTO DIRETTO

 ISOLARE LA FONTE (igiene respiratoria)
 MANTENERE LA DISTANZA DI SICUREZZA (almeno 1 metro)
 PROTEGGERE LE MUCOSE DEL VOLTO (mascherina e
  protezione oculare)

                      OBIETTIVO:
          EVITARE IL CONTATTO INDIRETTO

 NON TOCCARSI IL VOLTO (con le mani non igienizzate)
 IGIENIZZARE LE MANI (per ridurre la carica microbica)
 PORRE ATTENZIONE AI VEICOLI COMUNI
  (potenzialmente contaminati)
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Alto rischio di esposizione all’agente
              Sars-Cov-2
 Durante le attività assistenziali vi sono situazioni che espongono gli
 operatori ad un maggior rischio di acquisire l’infezione. Sono
 considerati a maggior rischio infettivo i lavoratori che:

 operano in un contesto ad elevata intensità assistenziale;
 effettuano assistenza in contesti con prolungata esposizione al
  rischio d’infezione;
 compiono procedure in grado di generare aerosol.
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   Aerosolizzazione dei droplet
La trasmissione per via aerea (a distanza superiore
 a 1 metro) secondo l’OMS non è documentata, ma
 non è possibile escluderla nel corso di attività
 assistenziali rischio elevato di generare aerosol
 (droplet-nuclei);
Tali attività, sono dunque associate ad una
 aumentato rischio di trasmissione, pertanto è
 indicato adottare protezioni di massimo livello.
Attività a rischio elevato
 Intubazione ed estubazione endotracheali;
   Ventilazione oscillatoria ad alta frequenza;
   Ventilazione con pallone ambu;
   Broncoscopia e lavaggio broncoalveolare;
   Laringoscopia;
    Ventilazione a pressione positiva (BiPAP e CPAP);
    Autopsia del tessuto polmonare;
   Lavaggio nasofaringeo, aspirazione e scopia;
   Induzione dell'espettorato.
Altre procedure a rischio
 Aspirazione delle vie aeree;
 Ossigeno ad alto flusso (inclusi allestimenti O2 singoli e doppi,
  Optiflow e Airvo);
 Interruzione del sistema di ventilazione chiuso, intenzionalmente
  (ad es. aspirazione aperta), involontariamente (ad es. movimento del
  paziente);
 Rianimazione cardiopolmonare (CPR);
 Tracheostomia;
 Fisioterapia toracica (dispositivo per la tosse manuale e meccanico
  (MI-E);
 Somministrazione di farmaci in aerosol o nebulizzati;
 Irrigazione di ascessi/ferite (esclusi pazienti con tubercolosi
  polmonare);
 Esecuzione dei TNF.
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Barriere ad aerosol

                   OBIETTIVO:

 EVITARE L’INALAZIONE DI GOCCIOLINE
  AEROSOLIZZATE (DROPLET NUCLEI)

 Indossare i facciali filtranti e protezioni oculari;
 Limitare il numero degli operatori presenti;
 Utilizzare stanze singole a pressione negativa,
  oppure stanza singola con porta chiusa, oppure
  altri ambienti con frequenti ricambi d’aria.
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       Assistenza ospedaliera
Obiettivi:
 riattivare le attività sospese nella fase epidemica
 (visite, esami specialistici, interventi chirurgici
 programmati);
 mantenere aree ospedaliere a basso rischio COVID-19;
 valutare i fattori clinici ed epidemiologici;
 eseguire screening con TNF.

       identificare tutti i pazienti COVID
       all’ingresso in ospedale/struttura, resta
       una sfida aperta.
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 Misure di carattere generale
Ripensare e ridefinire i processi organizzativi ed
assistenziali, gli spazi e l’articolazione delle diverse attività
sanitarie, non sanitarie, tecniche ed amministrative
all’interno delle strutture aziendali.

 considerare tutte le persone potenziali portatori;
 limitare gli accessi in ospedale ai casi di reale necessità;
 mirare ad una organizzazione volta a ridurre al minimo gli
 assembramenti;
 favorire ovunque il distanziamento;
 ridurre la possibilità di trasmissione adottando le
 precauzioni per droplet/contatto/aerosol e l'igiene delle mani.
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            Distanziamento sociale
 Assicurare la distanza di almeno 1 metro fra le persone, in ogni
  spazio comune, sala d’attesa dei vari servizi/reparti;
      corridoi;
      zone ristoro, guardiola;
      servizi igienici;
      spazi di attesa interni ed esterni.

 Il personale di ogni reparto / servizio / ambulatorio, dovrà
  verificare che tale distanza sia rispettata da tutti e a loro volta,
  rispettarla nei confronti dei colleghi;
 Utilizzare cartellonistica e bundle.
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       Accesso alla Struttura Sanitaria

Alla struttura sanitaria accedono solo le persone
 che:

 devono fruire di prestazioni sanitarie (urgenti o
 programmate) o amministrative;

 devono far visita a un congiunto;
 fanno assistenza non sanitaria/religiosa;
 vi lavorano come interni ed esterni (operatori di ditte in
 appalto).
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                 Checkpoint
 Sono stati istituiti dei checkpoint agli ingressi delle
 Strutture Sanitarie con personale dedicato (Steward);
 Ogni Struttura ha identificato una rete di referenti a cui
 lo Steward può rivolgersi durante l’attività;
 Essendo personale non sanitario, questo personale ha
 ricevuto adeguata formazione.
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                  Mandato Steward

 Misurare la T° corporea con           Richiedere l’orario della visita
 termometri ad infrarossi;              prenotata per verificarne la
 Verificare      la   motivazione      congruenza con l’accesso alla
 dell’accesso;                          struttura (15 m. prima);

 Fornire un cartellino con codice      Verificare la copertura di naso
 colore e lettera alfabetica in base    e bocca (mascherina chirurgica o
 al percorso da seguire all’interno     comunitaria,    no   FFP con
 della struttura, es: V (cartellino     valvola);
 verde) per Visitatore, caregiver,      Invitare ad eseguire l’igiene
 A (cartellino azzurro) per utenti      delle mani, all’ingresso fornendo
 ambulatoriali o amministrativi;        il gel alcolico (se la persona
                                        indossa guanti, farli rimuovere).
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 Poster

Cartellini
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21

   In caso di temperatura ≥ 37.5°C

In caso di febbre, accede alla Struttura solo l’utente che deve eseguire
  prestazioni sanitarie urgenti. In tal caso viene invitato a:
 recarsi direttamente all’ambulatorio di riferimento;
 comunicare quanto prima all’operatore sanitario dell’ambulatorio
  le sue condizioni di salute.

Visitatori e caregiver se febbrili, non possono accedere.
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    Accesso con accompagnatore
E’ consentito solo per:

 Minori;
 Disabili;
 Utenti fragili (es. gestanti/partorienti, utenti non
 autosufficienti, con difficoltà comportamentali /
 linguistiche / culturali).
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             Accesso del personale
 Dotarsi di mascherina;
 Misurare la temperatura corporea al domicilio prima
 di prendere servizio;
 Rimanere al proprio domicilio qualora la T° ≥ 37,5°;
 Avvisare tempestivamente il responsabile dell’UO per
 l’immediato rientro al domicilio, qualora la
 sintomatologia dovesse insorgere durante il servizio;
 Avviare la relativa sorveglianza sanitaria.
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       Riorganizzazione delle attività
               ambulatoriali
 L’orario di erogazione delle prestazioni ambulatoriali,
    sarà concordato dal Direttore di UO con le Direzioni
    Sanitarie al fine di dilatare la fascia oraria e garantire la
    tempistica di sicurezza (circa 1 appuntamento ogni 30
    minuti);
   Sarà effettuata la valutazione anamnestica tramite
    apposita checklist dove prevista.
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             Informazioni agli utenti
Fornire le seguenti indicazioni               al   momento      della
prenotazione telefonica:
   munirsi di mascherina;
   rispettare l’orario dell’appuntamento (al fine di evitare
    assembramenti) presentandosi al massimo con 15 minuti di
    anticipo;
   evitare di essere accompagnati se non strettamente necessario;
   comunicare l’insorgenza di temperatura superiore o uguale a 37.5
    °C per la valutazione da parte dello specialista dell’eventuale
    inderogabilità della visita/prestazione;
   comunicare l’eventuale disposizione di isolamento fiduciario o di
    quarantena
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            Ambienti ambulatoriali
   ridurre al minimo il numero del personale necessario per
    l’erogazione della prestazione;
   garantire la disponibilità di gel idroalcolico, pannetti e
    disinfettante da utilizzare per la sanificazione delle superfici di
    maggior contatto tra un utente e l’altro, e ad ogni utilizzo
    dell’attrezzatura;
   predisporre preventivamente solo il materiale necessario al fine di
    evitarne la contaminazione;
   accedere all’uso del computer, telefono, documentazione clinica,
    solo dopo aver rimosso i guanti e igienizzato le mani;
   proteggere le tastiere di apparecchiature biomediche difficilmente
    disinfettabili, con pellicole (es. ecografi, riuniti).
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                     Sale d’attesa
   La gestione della sala d’attesa è analoga a quella degli spazi
    comuni (uso della mascherina, presenza del gel idroalcolico e
    distanziamento sociale);
   Ciascun utente deve dare evidenza di essere transitato dai
    checkpoint in ingresso (cartellino A);

                          X
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Valutazione in Pronto Soccorso
Criterio clinico ed epidemiologico: pazienti a basso rischio
Criterio radiologico: (solo su giudizio clinico) per pazienti a medio-alto rischio
                       Mantenere sale d’attesa separate
Ricoveri da Pronto Soccorso

   Pazienti a               Pazienti a
medio-alto rischio         basso rischio

TNF con richiesta gialla   TNF con richiesta rossa
     ORDINARIA                   URGENTE
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       Valutazione multidisciplinare
 composta       da:    radiologo,     infettivologo,     pneumologo,
 internista/chirurgo;
 sulla base dei criteri epidemiologici, clinici, radiologici,
 laboratoristici-microbiologici e radiologici, definisce la diagnosi di
 COVID-19;
 può definire un paziente COVID, anche in assenza di criterio
 microbiologico, ma in presenza di un quadro clinico, laboratoristico
 e radiologico tipico.
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                  Aree di ricovero
   AREE COVID che accolgono pazienti affetti da patologia COVID-19
    correlata (Malattie Infettive, Assistenza Respiratoria e Terapia
    Intensiva);
   AREE FILTRO che accolgono pazienti sospetti COVID-19, in attesa
    del TNF per la diagnosi;
   AREE          QUARANTENA/Nuclei              di      Osservazione
    Strutture/Reparti/Stanze di degenza che accolgono pazienti con fattori
    di rischio e privi di sintomi COVID-19 (con contatti a rischio o in
    osservazione per 14 giorni prima del ricovero in Struttura
    Residenziale). Stanza singola;
   AREE A BASSO RISCHIO che accolgono generalmente pazienti
    privi di fattori di rischio e di segni e sintomi COVID-19, ma
    all’occorrenza, garantiscono assistenza a pazienti positivi o in
    quarantena, per la gestione della patologia specialistica che non
    potrebbe essere trattata in altre aree (es. Neurochirurgia, Otorino-
    Maxillo-Facciale, Ostetricia, ecc).
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           Tipologie di Checklist

 Paziente che si ricovera per intervento chirurgico;
 Paziente non chirurgico.
 Paziente ambulatoriale;
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         Checklist per l’accesso alle
            strutture sanitarie
    Criterio epidemiologico                       Criterio clinico
Negli ultimi 14 gg:                        Febbre, dolori muscolari
 Ha avuto un contatto stretto con          diffusi
  paziente COVID;
 Ha avuto un contatto stretto con         Sintomi delle alte e basse vie
  una o più persone con febbre e/o          respiratorie: tosse ,
  sintomi respiratori (casa, ufficio,
  lavoro, .. );                             faringodinia, dispnea, FR > 25
 Ha      ricevuto     disposizioni  di     atti/min. SpO2 < 95%
  isolamento       fiduciario    o   di
  quarantena;                              Sintomi gastrointestinali senza
 È rientrato in Italia da un Paese         diagnosi alternativa;
  extraUE/Schengen, e/o ha avuto
  contatti stretti con persone che sono    Disturbi nella percezione di
  rientrate da un Paese extraUE e/o         odori e gusti (anosmia,
  extra Schengen, Croazia, Grecia
  Malta e Spagna.                           disgeusia).
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  Tampone nasofaringeo (TNF) in
            ingresso

ESEGUIRE A:

 chi si deve ricoverare;
 chi deve eseguire accertamenti diagnostici in
 DH/DS, che prevedono prestazioni ad alto rischio (es.
 intubazione, O2 ad alti flussi, ecc.);
 bambini sintomatici e genitore che passa la
 maggior parte del tempo in Ospedale;
 genitore che assiste il bambino che si ricovera per
 motivi non Covid.
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TNF durante il ricovero
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  Tampone nasofaringeo (TNF) in
             uscita
ESEGUIRE TNF A:
 chi deve essere dimesso/trasferito ad altra
 struttura ospedaliera, se il ricovero > 72 ore  TNF
 NELLE 24 ORE PRECEDENTI;
 chi deve essere dimesso presso CRA  TNF
 NELLE 24/48 ORE PRECEDENTI indipendentemente
 dalla durata del ricovero.
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Non eseguire Tampone nasofaringeo

A:

 chi si reca in permesso  NON EFFETTUARE TNF
 IN USCITA NE’ AL RIENTRO;
 chi risulta guarito da COVID-19 (2 TAMPONI
 NEGATIVI CONSECUTIVI)  NON ESEGUIRE TNF
 ALLA DIMISSIONE.
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    Corretta richiesta-esecuzione
               del TNF
 Vedi “Individuazione precoce e gestione del paziente
 con sospetta malattia da nuovo coronavirus (COVID-
 19)”, capitolo 9, esami di laboratorio.

                   Figura. Tampone nasofaringeo
Ricoveri programmati
 Somministrazione della checklist;
 Esecuzione        del  TNF     48/72     ore    prima
  dell’intervento/ricovero;
       se paziente a basso rischio, ricovero presso U.O.
       specialistica a basso rischio, mantenendo le
precauzioni per droplet/contatto/aerosol;

        se paziente a medio alto rischio, valutazione
clinica       della procrastinabilità, o ricovero con
collocazione in      stanza singola e precauzioni per
droplet/contatto/aerosol;
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   Dimissione/guarigione dei pazienti
               COVID-19
 Per guarigione clinica si intende assenza di sintomi;
 Il paziente guarito è colui che risolve i sintomi dell’infezione e risulta
  negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno
  dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2;
 Il soggetto clinicamente guarito può risultare ancora positivo al
  TNF, in tal caso deve essere ritestato a distanza di 7 giorni;
 Nel caso di paziente trattato per COVID-19 empiricamente (con
  tampone/i negativo/i), la dimissione andrà comunque comunicata
  al DSP che provvederà a fornire le indicazioni per l’isolamento
  fiduciario.
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Ammissione/rientro in CRA/CSRR
 Al fine di tutelare maggiormente tali aree ad alto rischio,
è stato definito un percorso per l’osservazione dei pazienti
anziani non autosufficienti e dei disabili, che devono ri-
accedere alle CRA dopo l’ospedalizzazione o accedervi dal
domicilio;
 Se la Struttura non è in grado di garantire l’isolamento
  precauzionale di 14 giorni, si prevede l’accesso in AREE
  QUARANTENA / NUCLEI DI OSSERVAZIONE.
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       Collocazione del paziente in
              area COVID-19
 Prima scelta: stanza singola a pressione negativa con anticamera
 e bagno dedicato (riservare possibilmente ai pazienti per i quali si
 prevedano procedure in grado di generare aerosol) / stanza singola
 con porta chiusa e bagno dedicato;
 Seconda scelta: isolamento per coorte tra pazienti con COVID-19
 accertati microbiologicamente;
 Terza scelta: isolamento spaziale/funzionale.

I pazienti ricoverati per COVID-19 dovranno eseguire, quando
possibile, gli accertamenti diagnostici nella camera di isolamento (ad
es. Rx torace/altre consulenze) e non possono ricevere visite.
Gestione degli spazi e del personale
     All’interno di ciascuna Area, vengono definiti spazi
       “contaminati” e spazi “non contaminati”:
   Spazi “contaminati” in cui soggiornano i pazienti
    (stanza singola, coorte, open-space);
   Spazi “non contaminati” ovvero corridoi e altri
    ambienti comuni (guardiola, studio, parte del
    corridoio, ecc.).

   Gli operatori (adeguatamente protetti) che assistono
    direttamente i pazienti, si spostano negli spazi
    contaminati supportati da altri operatori (senza
    protezioni), che restano sempre negli spazi non
    contaminati, evitando il contatto diretto fra loro.
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Principi di prevenzione nelle aree a
         basso rischio COVID
        OPERATORI                          ASSISTITI

Adottare l’igiene mani, le
precauzioni standard, da          Fare indossare la mascherina
droplet e contatto o da            quando possibile;
aerosol, modulate in base a:      Fare eseguire l’igiene delle
                                   mani;
 attività da eseguire
  (livello di rischio)            Richiedere i corretti
                                   comportamenti se
 tipologia di        paziente     autosufficienti;
  (autonomo / collaborante,       Agire sui comportamenti degli
  dipendente         /     non     operatori se non autosufficienti.
  collaborante, ecc.)
 contesto
  lavorativo/strutturale
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                     Stanze di degenza
     PAZIENTE AUTONOMO                          PAZIENTE NON AUTONOMO

Educazione del paziente:                        Comportamenti dell’operatore e
 mantenere le distanze di sicurezza > a 1      sull’organizzazione del lavoro:
  metro dagli altri degenti;                     adottare                   isolamento
                                                   spaziale/funzionale;
 indossare correttamente la mascherina;
                                                 indossare       i    DPI      adeguati
 eseguire l’igiene delle mani;                    cambiandoli in base alla tipologia di
 utilizzare le salviette     monouso    per       contatto;
  tossire/starnutire;                            dedicare         attrezzatura/presidi;
 mettere          in pratica tutti gli            personalizzati
  accorgimenti possibili nell’uso dei servizi    rispettare la gestione delle aree
  igienici condivisi;                              contaminate/non contaminate;
                                                 erogare assistenza per obiettivi e
 frequentare il minimo indispensabile gli
                                                   non per compiti.
  spazi comuni e comunque, mantenere
  comportamenti adeguati: mascherina,
  igiene mani, distanziamento.
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Accesso visitatori in UO a Basso
            Rischio
 Rimodulare gli orari di accesso al fine di evitare la presenza di più
  visitatori nella stessa stanza, nello stesso momento;
 Dotarsi di registro nominativi di visitatori / caregiver / Assistenza Non
  Sanitaria;
 Ritirare al visitatore il cartellino V rilasciato dal Checkpoint;
 Richiedere autodichiarazione (da mantenere in archivio per 1 mese);
 Consentire un unico accesso nelle 24 ore, con permanenza di durata
  massima di 1 ora;

-Per l’assistenza al pasto è possibile effettuare 2 accessi (utilizzare
  mascherina ed igiene mani);
-Per altra tipologia di assistenza, consegnare i DPI adeguati.
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        Accesso caregiver,
Assistenza Non Sanitaria (ANS) che
rimane in UO oltre l’orario definito
 Richiesta formale del Direttore/Coordinatore di UO;
 Consegna di autodichiarazione (da mantenere in archivio);
 Referto di TNF. Laddove preventivabile la necessità di ANS, è
  possibile eseguire il TNF in fase di pre-ricovero presso il drive-
  through. Se non preventivabile, eseguire il TNF in UO inviando
  richiesta informatizzata come da ALLEGATO 3 “MODALITA’ DI
  RICHIESTA DEL TAMPONE PER CORONAVIRUS SENZA
  NECESSITA’ DI APRIRE UNA CARTELLA”
 Registrazione della presenza in reparto.
48
49

      Gestione carrelli e materiale
   mantenere i carrelli fuori dalla stanza di degenza per evitare
    contaminazioni;
   introdurre in stanza di degenza solo il materiale necessario per
    le singole attività assistenziali da eseguire, per il singolo paziente;
   rimuovere i guanti ed igienizzare le mani prima di utilizzare
    computer, telefoni cordless, cellulari di servizio (sanificarli se
    condivisi);
   evitare di introdurre PC portatili, cartelle cartacee, o
    eventualmente servirsi dell’operatore addetto all’area «non
    contaminata»;
   ricondizionare ogni dispositivo usato tra un paziente e l’altro.
50

      Igiene ambientale (vedi cap. 21)
   predisporre pannetti e disinfettante da utilizzare per la
    decontaminazione delle superfici di maggior contatto al termine
    delle pratiche assistenziali;
   mantenere la disponibilità di gel idroalcolico e guanti al letto del
    paziente, sul carrello di lavoro e nelle aree comuni;
   procedere alla svestizione nell’area filtro della stanza stessa, per
    evitare di contaminare le aree comuni;
   arieggiare gli ambienti.
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          Smaltimento dei rifiuti e
            biancheria sporca
Smaltire rifiuti materiali e biancheria in:
 contenitore per i rifiuti ordinari;
 contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo;
 contenitore per raccolta dei camici riutilizzabili;
 contenitore individuato per la raccolta dei dispositivi
  che devono essere ricondizionati (es. visiere/protezioni
  oculari);
 sacchi per biancheria ordinaria.
52

Più piccioni con una fava!
 Tutte le misure adottate nella fase 2 COVID,
 sono efficaci anche per ridurre le ICA da
 microrganismi opportunisti!!!!
 Enterobatteri    CPE, ESBL, Acinetobacter
 baumanii,     Staphilococco    aureo    MRSA,
 Pseudomonas Aeruginosa, Clostridium difficile
Igiene mani
•   E’ la pratica più semplice,
    veloce ed efficace per ridurre
    le infezioni
•   Per rendere più agevole agli
    operatori l’igiene delle mani,
    l’OMS propone una strategia
    di approccio multimodale e un
    semplice bundle
Tipologie di igiene mani
         Durata 20-30”                      Durata 40-60”
 FRIZIONE ALCOLICA DELLE MANI:         LAVAGGIO CON ACQUA E
                                               SAPONE:
  Preferire in ogni caso, tranne
  nelle seguenti occasioni:        Eseguire qualora le mani siano:
 mani visibilmente sporche o       visibilmente sporche o
  contaminate con sangue o
                                      contaminate con sangue o
  materiale organico
 dopo contatto con germi             materiale organico
  sporigeni                         dopo contatto con germi
 dopo avere utilizzato la            sporigeni
  toilette                          dopo avere utilizzato la
                                      toilette
NON serve
   Indossare più dispositivi di protezione: un solo paio di
    guanti, un solo camice, una sola mascherina sono sufficienti;

   Igienizzare i guanti col gel alcolico: gli antisettici sono adatti
    solo per superfici cutanee;

   Utilizzare copriscarpe/calzari: non sono richiesti dall’ISS,
    le infezioni non si trasmettono con le scarpe!

   Adottare tappetini imbevuti di disinfettante, le scarpe
    sporche non possono essere disinfettate;

   Manomettere/adattare i DPI.
56

Informazioni emergenza COVID-19
57
Dispositivi di protezione
     CAPITOLO 20 MANUALE COVID

             Consultare

 TABELLA 1           TABELLA 2
basso rischio     medio / alto rischio
59
60
61

                              Bibliografia
 AUSL                Romagna               «INDICAZIONI              AD            INTERIM
  PER LA GESTIONE DEL RISCHIO INFETTIVO IN AMBITO SANITARIO
  PER          LA        FASE       2        DELL'        EPIDEMIA         DA       COVID-19
  IN AUSL DELLA ROMAGNA», DS 26/05/2020;
 CDC,          Management          of        Visitors       to    Healthcare        Facilities
  in the Context of COVID-19: Non-US Healthcare Settings;
 Giunta Regionale, Delibera 404 del 27/4/2020, “PRIMI PROVVEDIMENTI PER IL
  RIAVVIO DELL'ATTIVITA' SANITARIA PROGRAMMATA IN CORSO DI EMERGENZA
  COVID-19». MODIFICA ALLA DELIBERAZIONE DI GIUNTA REGIONALE N. 368/2020;
 ISS, Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale
  emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento 15 MAGGIO 2020;
 Ministero della salute, DPCM 26 aprile 2020 “Programma regionale per la riattivazione
  nella fase due dell'emergenza Covid 2019 delle attività sociali e socio-saniarie di cui
  all'articolo 8 del e successive modifiche e integrazioni” ALLEGATO A;
 Ministero della salute, «Emergenza COVID-19: attività di monitoraggio del rischio
  sanitario connesse al passaggio dalla fase 1 alla fase 2», di cui all’allegato 10 del DPCM
  26/4/2020.
 Servizio Sanitario regionale - Regione Emilia-Romagna “Emergenza COVID – Fase 2,
  indicazioni per l’accesso di visitatori e accompagnatori presso le strutture ospedaliere” 13
  Maggio 2020.
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