INDICAZIONI AD INTERIM PER LA GESTIONE DEL RISCHIO INFETTIVO IN AMBITO SANITARIO PER LA FASE 2 DELL' EPIDEMIA DA COVID-19 IN AUSL DELLA ROMAGNA ...
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INDICAZIONI AD INTERIM PER LA GESTIONE DEL RISCHIO INFETTIVO IN AMBITO SANITARIO PER LA FASE 2 DELL' EPIDEMIA DA COVID-19 IN AUSL DELLA ROMAGNA – DS Rev. 2 del 24/07/2020 A cura di DMP – DIT – SSSL 17/08/2020
2 Problemi irrisolti rischio COVID-19 Test diagnostici con sensibilità e specificità non ottimali (TNF falsi negativi nella fase prodromica); Significativa percentuale di pazienti asintomatici, che risultano positivi al TNF; Assenza di un vaccino e di un trattamento farmacologico specifico; Basso livello di immunità della popolazione che può causare una rapida ripresa di trasmissione nella comunità.
3 Controllo e sorveglianza in Sanità Pubblica Intercettazione tempestiva di eventuali focolai di trasmissione del virus e del progressivo impatto sui servizi sanitari; Monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2, dei casi confermati e dei loro contatti; Raccordo tra assistenza primaria e quella in regime di ricovero.
Modalità di trasmissione il Coronavirus SARS COV-2 si trasmette attraverso droplet Il termine significa 'gocciolina' in inglese e si riferisce alle “goccioline di saliva" emesse dalle persone quando parlano, tossiscono, starnutiscono; Sono di grosse dimensioni (> 5 µm) e non raggiungono la distanza > a 1 metro; 1 metro di distanza dalla fonte di emissione, viene dunque considerata la misura per indicare la distanza minima necessaria per impedire che le “goccioline di saliva” arrivino ad altre persone starnutendo, tossendo o semplicemente parlando.
5 Diffusione dei droplet I droplet si diffondono per contatto: diretto - a distanza “ravvicinata < a 1 metro” in ambienti chiusi, tra persona e persona (faccia a faccia), per esposizione diretta a secrezioni delle persone infette indiretto - (es. mani che si contaminano toccando l’ambiente o i dispositivi contaminati da secrezioni infette, e che successivamente toccano occhi, naso e bocca)
6 Barriere ai droplet OBIETTIVO: EVITARE IL CONTATTO DIRETTO ISOLARE LA FONTE (igiene respiratoria) MANTENERE LA DISTANZA DI SICUREZZA (almeno 1 metro) PROTEGGERE LE MUCOSE DEL VOLTO (mascherina e protezione oculare) OBIETTIVO: EVITARE IL CONTATTO INDIRETTO NON TOCCARSI IL VOLTO (con le mani non igienizzate) IGIENIZZARE LE MANI (per ridurre la carica microbica) PORRE ATTENZIONE AI VEICOLI COMUNI (potenzialmente contaminati)
7 Alto rischio di esposizione all’agente Sars-Cov-2 Durante le attività assistenziali vi sono situazioni che espongono gli operatori ad un maggior rischio di acquisire l’infezione. Sono considerati a maggior rischio infettivo i lavoratori che: operano in un contesto ad elevata intensità assistenziale; effettuano assistenza in contesti con prolungata esposizione al rischio d’infezione; compiono procedure in grado di generare aerosol.
8 Aerosolizzazione dei droplet La trasmissione per via aerea (a distanza superiore a 1 metro) secondo l’OMS non è documentata, ma non è possibile escluderla nel corso di attività assistenziali rischio elevato di generare aerosol (droplet-nuclei); Tali attività, sono dunque associate ad una aumentato rischio di trasmissione, pertanto è indicato adottare protezioni di massimo livello.
Attività a rischio elevato Intubazione ed estubazione endotracheali; Ventilazione oscillatoria ad alta frequenza; Ventilazione con pallone ambu; Broncoscopia e lavaggio broncoalveolare; Laringoscopia; Ventilazione a pressione positiva (BiPAP e CPAP); Autopsia del tessuto polmonare; Lavaggio nasofaringeo, aspirazione e scopia; Induzione dell'espettorato.
Altre procedure a rischio Aspirazione delle vie aeree; Ossigeno ad alto flusso (inclusi allestimenti O2 singoli e doppi, Optiflow e Airvo); Interruzione del sistema di ventilazione chiuso, intenzionalmente (ad es. aspirazione aperta), involontariamente (ad es. movimento del paziente); Rianimazione cardiopolmonare (CPR); Tracheostomia; Fisioterapia toracica (dispositivo per la tosse manuale e meccanico (MI-E); Somministrazione di farmaci in aerosol o nebulizzati; Irrigazione di ascessi/ferite (esclusi pazienti con tubercolosi polmonare); Esecuzione dei TNF.
11 Barriere ad aerosol OBIETTIVO: EVITARE L’INALAZIONE DI GOCCIOLINE AEROSOLIZZATE (DROPLET NUCLEI) Indossare i facciali filtranti e protezioni oculari; Limitare il numero degli operatori presenti; Utilizzare stanze singole a pressione negativa, oppure stanza singola con porta chiusa, oppure altri ambienti con frequenti ricambi d’aria.
12 Assistenza ospedaliera Obiettivi: riattivare le attività sospese nella fase epidemica (visite, esami specialistici, interventi chirurgici programmati); mantenere aree ospedaliere a basso rischio COVID-19; valutare i fattori clinici ed epidemiologici; eseguire screening con TNF. identificare tutti i pazienti COVID all’ingresso in ospedale/struttura, resta una sfida aperta.
13 Misure di carattere generale Ripensare e ridefinire i processi organizzativi ed assistenziali, gli spazi e l’articolazione delle diverse attività sanitarie, non sanitarie, tecniche ed amministrative all’interno delle strutture aziendali. considerare tutte le persone potenziali portatori; limitare gli accessi in ospedale ai casi di reale necessità; mirare ad una organizzazione volta a ridurre al minimo gli assembramenti; favorire ovunque il distanziamento; ridurre la possibilità di trasmissione adottando le precauzioni per droplet/contatto/aerosol e l'igiene delle mani.
14 Distanziamento sociale Assicurare la distanza di almeno 1 metro fra le persone, in ogni spazio comune, sala d’attesa dei vari servizi/reparti; corridoi; zone ristoro, guardiola; servizi igienici; spazi di attesa interni ed esterni. Il personale di ogni reparto / servizio / ambulatorio, dovrà verificare che tale distanza sia rispettata da tutti e a loro volta, rispettarla nei confronti dei colleghi; Utilizzare cartellonistica e bundle.
15 Accesso alla Struttura Sanitaria Alla struttura sanitaria accedono solo le persone che: devono fruire di prestazioni sanitarie (urgenti o programmate) o amministrative; devono far visita a un congiunto; fanno assistenza non sanitaria/religiosa; vi lavorano come interni ed esterni (operatori di ditte in appalto).
16 Checkpoint Sono stati istituiti dei checkpoint agli ingressi delle Strutture Sanitarie con personale dedicato (Steward); Ogni Struttura ha identificato una rete di referenti a cui lo Steward può rivolgersi durante l’attività; Essendo personale non sanitario, questo personale ha ricevuto adeguata formazione.
17 Mandato Steward Misurare la T° corporea con Richiedere l’orario della visita termometri ad infrarossi; prenotata per verificarne la Verificare la motivazione congruenza con l’accesso alla dell’accesso; struttura (15 m. prima); Fornire un cartellino con codice Verificare la copertura di naso colore e lettera alfabetica in base e bocca (mascherina chirurgica o al percorso da seguire all’interno comunitaria, no FFP con della struttura, es: V (cartellino valvola); verde) per Visitatore, caregiver, Invitare ad eseguire l’igiene A (cartellino azzurro) per utenti delle mani, all’ingresso fornendo ambulatoriali o amministrativi; il gel alcolico (se la persona indossa guanti, farli rimuovere).
18 Poster Cartellini
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21 In caso di temperatura ≥ 37.5°C In caso di febbre, accede alla Struttura solo l’utente che deve eseguire prestazioni sanitarie urgenti. In tal caso viene invitato a: recarsi direttamente all’ambulatorio di riferimento; comunicare quanto prima all’operatore sanitario dell’ambulatorio le sue condizioni di salute. Visitatori e caregiver se febbrili, non possono accedere.
22 Accesso con accompagnatore E’ consentito solo per: Minori; Disabili; Utenti fragili (es. gestanti/partorienti, utenti non autosufficienti, con difficoltà comportamentali / linguistiche / culturali).
23 Accesso del personale Dotarsi di mascherina; Misurare la temperatura corporea al domicilio prima di prendere servizio; Rimanere al proprio domicilio qualora la T° ≥ 37,5°; Avvisare tempestivamente il responsabile dell’UO per l’immediato rientro al domicilio, qualora la sintomatologia dovesse insorgere durante il servizio; Avviare la relativa sorveglianza sanitaria.
24 Riorganizzazione delle attività ambulatoriali L’orario di erogazione delle prestazioni ambulatoriali, sarà concordato dal Direttore di UO con le Direzioni Sanitarie al fine di dilatare la fascia oraria e garantire la tempistica di sicurezza (circa 1 appuntamento ogni 30 minuti); Sarà effettuata la valutazione anamnestica tramite apposita checklist dove prevista.
25 Informazioni agli utenti Fornire le seguenti indicazioni al momento della prenotazione telefonica: munirsi di mascherina; rispettare l’orario dell’appuntamento (al fine di evitare assembramenti) presentandosi al massimo con 15 minuti di anticipo; evitare di essere accompagnati se non strettamente necessario; comunicare l’insorgenza di temperatura superiore o uguale a 37.5 °C per la valutazione da parte dello specialista dell’eventuale inderogabilità della visita/prestazione; comunicare l’eventuale disposizione di isolamento fiduciario o di quarantena
26 Ambienti ambulatoriali ridurre al minimo il numero del personale necessario per l’erogazione della prestazione; garantire la disponibilità di gel idroalcolico, pannetti e disinfettante da utilizzare per la sanificazione delle superfici di maggior contatto tra un utente e l’altro, e ad ogni utilizzo dell’attrezzatura; predisporre preventivamente solo il materiale necessario al fine di evitarne la contaminazione; accedere all’uso del computer, telefono, documentazione clinica, solo dopo aver rimosso i guanti e igienizzato le mani; proteggere le tastiere di apparecchiature biomediche difficilmente disinfettabili, con pellicole (es. ecografi, riuniti).
27 Sale d’attesa La gestione della sala d’attesa è analoga a quella degli spazi comuni (uso della mascherina, presenza del gel idroalcolico e distanziamento sociale); Ciascun utente deve dare evidenza di essere transitato dai checkpoint in ingresso (cartellino A); X
28 Valutazione in Pronto Soccorso Criterio clinico ed epidemiologico: pazienti a basso rischio Criterio radiologico: (solo su giudizio clinico) per pazienti a medio-alto rischio Mantenere sale d’attesa separate
Ricoveri da Pronto Soccorso Pazienti a Pazienti a medio-alto rischio basso rischio TNF con richiesta gialla TNF con richiesta rossa ORDINARIA URGENTE
30 Valutazione multidisciplinare composta da: radiologo, infettivologo, pneumologo, internista/chirurgo; sulla base dei criteri epidemiologici, clinici, radiologici, laboratoristici-microbiologici e radiologici, definisce la diagnosi di COVID-19; può definire un paziente COVID, anche in assenza di criterio microbiologico, ma in presenza di un quadro clinico, laboratoristico e radiologico tipico.
31 Aree di ricovero AREE COVID che accolgono pazienti affetti da patologia COVID-19 correlata (Malattie Infettive, Assistenza Respiratoria e Terapia Intensiva); AREE FILTRO che accolgono pazienti sospetti COVID-19, in attesa del TNF per la diagnosi; AREE QUARANTENA/Nuclei di Osservazione Strutture/Reparti/Stanze di degenza che accolgono pazienti con fattori di rischio e privi di sintomi COVID-19 (con contatti a rischio o in osservazione per 14 giorni prima del ricovero in Struttura Residenziale). Stanza singola; AREE A BASSO RISCHIO che accolgono generalmente pazienti privi di fattori di rischio e di segni e sintomi COVID-19, ma all’occorrenza, garantiscono assistenza a pazienti positivi o in quarantena, per la gestione della patologia specialistica che non potrebbe essere trattata in altre aree (es. Neurochirurgia, Otorino- Maxillo-Facciale, Ostetricia, ecc).
32 Tipologie di Checklist Paziente che si ricovera per intervento chirurgico; Paziente non chirurgico. Paziente ambulatoriale;
33 Checklist per l’accesso alle strutture sanitarie Criterio epidemiologico Criterio clinico Negli ultimi 14 gg: Febbre, dolori muscolari Ha avuto un contatto stretto con diffusi paziente COVID; Ha avuto un contatto stretto con Sintomi delle alte e basse vie una o più persone con febbre e/o respiratorie: tosse , sintomi respiratori (casa, ufficio, lavoro, .. ); faringodinia, dispnea, FR > 25 Ha ricevuto disposizioni di atti/min. SpO2 < 95% isolamento fiduciario o di quarantena; Sintomi gastrointestinali senza È rientrato in Italia da un Paese diagnosi alternativa; extraUE/Schengen, e/o ha avuto contatti stretti con persone che sono Disturbi nella percezione di rientrate da un Paese extraUE e/o odori e gusti (anosmia, extra Schengen, Croazia, Grecia Malta e Spagna. disgeusia).
34 Tampone nasofaringeo (TNF) in ingresso ESEGUIRE A: chi si deve ricoverare; chi deve eseguire accertamenti diagnostici in DH/DS, che prevedono prestazioni ad alto rischio (es. intubazione, O2 ad alti flussi, ecc.); bambini sintomatici e genitore che passa la maggior parte del tempo in Ospedale; genitore che assiste il bambino che si ricovera per motivi non Covid.
35 TNF durante il ricovero
36 Tampone nasofaringeo (TNF) in uscita ESEGUIRE TNF A: chi deve essere dimesso/trasferito ad altra struttura ospedaliera, se il ricovero > 72 ore TNF NELLE 24 ORE PRECEDENTI; chi deve essere dimesso presso CRA TNF NELLE 24/48 ORE PRECEDENTI indipendentemente dalla durata del ricovero.
37 Non eseguire Tampone nasofaringeo A: chi si reca in permesso NON EFFETTUARE TNF IN USCITA NE’ AL RIENTRO; chi risulta guarito da COVID-19 (2 TAMPONI NEGATIVI CONSECUTIVI) NON ESEGUIRE TNF ALLA DIMISSIONE.
38 Corretta richiesta-esecuzione del TNF Vedi “Individuazione precoce e gestione del paziente con sospetta malattia da nuovo coronavirus (COVID- 19)”, capitolo 9, esami di laboratorio. Figura. Tampone nasofaringeo
Ricoveri programmati Somministrazione della checklist; Esecuzione del TNF 48/72 ore prima dell’intervento/ricovero; se paziente a basso rischio, ricovero presso U.O. specialistica a basso rischio, mantenendo le precauzioni per droplet/contatto/aerosol; se paziente a medio alto rischio, valutazione clinica della procrastinabilità, o ricovero con collocazione in stanza singola e precauzioni per droplet/contatto/aerosol;
40 Dimissione/guarigione dei pazienti COVID-19 Per guarigione clinica si intende assenza di sintomi; Il paziente guarito è colui che risolve i sintomi dell’infezione e risulta negativo in due test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2; Il soggetto clinicamente guarito può risultare ancora positivo al TNF, in tal caso deve essere ritestato a distanza di 7 giorni; Nel caso di paziente trattato per COVID-19 empiricamente (con tampone/i negativo/i), la dimissione andrà comunque comunicata al DSP che provvederà a fornire le indicazioni per l’isolamento fiduciario.
41 Ammissione/rientro in CRA/CSRR Al fine di tutelare maggiormente tali aree ad alto rischio, è stato definito un percorso per l’osservazione dei pazienti anziani non autosufficienti e dei disabili, che devono ri- accedere alle CRA dopo l’ospedalizzazione o accedervi dal domicilio; Se la Struttura non è in grado di garantire l’isolamento precauzionale di 14 giorni, si prevede l’accesso in AREE QUARANTENA / NUCLEI DI OSSERVAZIONE.
42 Collocazione del paziente in area COVID-19 Prima scelta: stanza singola a pressione negativa con anticamera e bagno dedicato (riservare possibilmente ai pazienti per i quali si prevedano procedure in grado di generare aerosol) / stanza singola con porta chiusa e bagno dedicato; Seconda scelta: isolamento per coorte tra pazienti con COVID-19 accertati microbiologicamente; Terza scelta: isolamento spaziale/funzionale. I pazienti ricoverati per COVID-19 dovranno eseguire, quando possibile, gli accertamenti diagnostici nella camera di isolamento (ad es. Rx torace/altre consulenze) e non possono ricevere visite.
Gestione degli spazi e del personale All’interno di ciascuna Area, vengono definiti spazi “contaminati” e spazi “non contaminati”: Spazi “contaminati” in cui soggiornano i pazienti (stanza singola, coorte, open-space); Spazi “non contaminati” ovvero corridoi e altri ambienti comuni (guardiola, studio, parte del corridoio, ecc.). Gli operatori (adeguatamente protetti) che assistono direttamente i pazienti, si spostano negli spazi contaminati supportati da altri operatori (senza protezioni), che restano sempre negli spazi non contaminati, evitando il contatto diretto fra loro.
44 Principi di prevenzione nelle aree a basso rischio COVID OPERATORI ASSISTITI Adottare l’igiene mani, le precauzioni standard, da Fare indossare la mascherina droplet e contatto o da quando possibile; aerosol, modulate in base a: Fare eseguire l’igiene delle mani; attività da eseguire (livello di rischio) Richiedere i corretti comportamenti se tipologia di paziente autosufficienti; (autonomo / collaborante, Agire sui comportamenti degli dipendente / non operatori se non autosufficienti. collaborante, ecc.) contesto lavorativo/strutturale
45 Stanze di degenza PAZIENTE AUTONOMO PAZIENTE NON AUTONOMO Educazione del paziente: Comportamenti dell’operatore e mantenere le distanze di sicurezza > a 1 sull’organizzazione del lavoro: metro dagli altri degenti; adottare isolamento spaziale/funzionale; indossare correttamente la mascherina; indossare i DPI adeguati eseguire l’igiene delle mani; cambiandoli in base alla tipologia di utilizzare le salviette monouso per contatto; tossire/starnutire; dedicare attrezzatura/presidi; mettere in pratica tutti gli personalizzati accorgimenti possibili nell’uso dei servizi rispettare la gestione delle aree igienici condivisi; contaminate/non contaminate; erogare assistenza per obiettivi e frequentare il minimo indispensabile gli non per compiti. spazi comuni e comunque, mantenere comportamenti adeguati: mascherina, igiene mani, distanziamento.
46 Accesso visitatori in UO a Basso Rischio Rimodulare gli orari di accesso al fine di evitare la presenza di più visitatori nella stessa stanza, nello stesso momento; Dotarsi di registro nominativi di visitatori / caregiver / Assistenza Non Sanitaria; Ritirare al visitatore il cartellino V rilasciato dal Checkpoint; Richiedere autodichiarazione (da mantenere in archivio per 1 mese); Consentire un unico accesso nelle 24 ore, con permanenza di durata massima di 1 ora; -Per l’assistenza al pasto è possibile effettuare 2 accessi (utilizzare mascherina ed igiene mani); -Per altra tipologia di assistenza, consegnare i DPI adeguati.
47 Accesso caregiver, Assistenza Non Sanitaria (ANS) che rimane in UO oltre l’orario definito Richiesta formale del Direttore/Coordinatore di UO; Consegna di autodichiarazione (da mantenere in archivio); Referto di TNF. Laddove preventivabile la necessità di ANS, è possibile eseguire il TNF in fase di pre-ricovero presso il drive- through. Se non preventivabile, eseguire il TNF in UO inviando richiesta informatizzata come da ALLEGATO 3 “MODALITA’ DI RICHIESTA DEL TAMPONE PER CORONAVIRUS SENZA NECESSITA’ DI APRIRE UNA CARTELLA” Registrazione della presenza in reparto.
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49 Gestione carrelli e materiale mantenere i carrelli fuori dalla stanza di degenza per evitare contaminazioni; introdurre in stanza di degenza solo il materiale necessario per le singole attività assistenziali da eseguire, per il singolo paziente; rimuovere i guanti ed igienizzare le mani prima di utilizzare computer, telefoni cordless, cellulari di servizio (sanificarli se condivisi); evitare di introdurre PC portatili, cartelle cartacee, o eventualmente servirsi dell’operatore addetto all’area «non contaminata»; ricondizionare ogni dispositivo usato tra un paziente e l’altro.
50 Igiene ambientale (vedi cap. 21) predisporre pannetti e disinfettante da utilizzare per la decontaminazione delle superfici di maggior contatto al termine delle pratiche assistenziali; mantenere la disponibilità di gel idroalcolico e guanti al letto del paziente, sul carrello di lavoro e nelle aree comuni; procedere alla svestizione nell’area filtro della stanza stessa, per evitare di contaminare le aree comuni; arieggiare gli ambienti.
51 Smaltimento dei rifiuti e biancheria sporca Smaltire rifiuti materiali e biancheria in: contenitore per i rifiuti ordinari; contenitore per rifiuti pericolosi a rischio infettivo; contenitore per raccolta dei camici riutilizzabili; contenitore individuato per la raccolta dei dispositivi che devono essere ricondizionati (es. visiere/protezioni oculari); sacchi per biancheria ordinaria.
52 Più piccioni con una fava! Tutte le misure adottate nella fase 2 COVID, sono efficaci anche per ridurre le ICA da microrganismi opportunisti!!!! Enterobatteri CPE, ESBL, Acinetobacter baumanii, Staphilococco aureo MRSA, Pseudomonas Aeruginosa, Clostridium difficile
Igiene mani • E’ la pratica più semplice, veloce ed efficace per ridurre le infezioni • Per rendere più agevole agli operatori l’igiene delle mani, l’OMS propone una strategia di approccio multimodale e un semplice bundle
Tipologie di igiene mani Durata 20-30” Durata 40-60” FRIZIONE ALCOLICA DELLE MANI: LAVAGGIO CON ACQUA E SAPONE: Preferire in ogni caso, tranne nelle seguenti occasioni: Eseguire qualora le mani siano: mani visibilmente sporche o visibilmente sporche o contaminate con sangue o contaminate con sangue o materiale organico dopo contatto con germi materiale organico sporigeni dopo contatto con germi dopo avere utilizzato la sporigeni toilette dopo avere utilizzato la toilette
NON serve Indossare più dispositivi di protezione: un solo paio di guanti, un solo camice, una sola mascherina sono sufficienti; Igienizzare i guanti col gel alcolico: gli antisettici sono adatti solo per superfici cutanee; Utilizzare copriscarpe/calzari: non sono richiesti dall’ISS, le infezioni non si trasmettono con le scarpe! Adottare tappetini imbevuti di disinfettante, le scarpe sporche non possono essere disinfettate; Manomettere/adattare i DPI.
56 Informazioni emergenza COVID-19
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Dispositivi di protezione CAPITOLO 20 MANUALE COVID Consultare TABELLA 1 TABELLA 2 basso rischio medio / alto rischio
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61 Bibliografia AUSL Romagna «INDICAZIONI AD INTERIM PER LA GESTIONE DEL RISCHIO INFETTIVO IN AMBITO SANITARIO PER LA FASE 2 DELL' EPIDEMIA DA COVID-19 IN AUSL DELLA ROMAGNA», DS 26/05/2020; CDC, Management of Visitors to Healthcare Facilities in the Context of COVID-19: Non-US Healthcare Settings; Giunta Regionale, Delibera 404 del 27/4/2020, “PRIMI PROVVEDIMENTI PER IL RIAVVIO DELL'ATTIVITA' SANITARIA PROGRAMMATA IN CORSO DI EMERGENZA COVID-19». MODIFICA ALLA DELIBERAZIONE DI GIUNTA REGIONALE N. 368/2020; ISS, Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento 15 MAGGIO 2020; Ministero della salute, DPCM 26 aprile 2020 “Programma regionale per la riattivazione nella fase due dell'emergenza Covid 2019 delle attività sociali e socio-saniarie di cui all'articolo 8 del e successive modifiche e integrazioni” ALLEGATO A; Ministero della salute, «Emergenza COVID-19: attività di monitoraggio del rischio sanitario connesse al passaggio dalla fase 1 alla fase 2», di cui all’allegato 10 del DPCM 26/4/2020. Servizio Sanitario regionale - Regione Emilia-Romagna “Emergenza COVID – Fase 2, indicazioni per l’accesso di visitatori e accompagnatori presso le strutture ospedaliere” 13 Maggio 2020.
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