IL SILENZIO SULLA TELA - NATURA MORTA SPAGNOLA DA SÁNCHEZ COTÁN A GOYA - Musei Reali
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IL SILENZIO SULLA TELA NATURA MORTA SPAGNOLA DA SÁNCHEZ COTÁN A GOYA 20 giugno – 30 settembre 2018 MUSEI REALI DI TORINO – SALE PALATINE In collaborazione con CENTRE OF FINE ARTS / BOZAR, BRUXELLES Progetto scientifico: MUSEI REALI DI TORINO ÁNGEL ATERIDO www.museireali.beniculturali.it
Introduzione I Musei Reali di Torino presentano, in collaborazione con Bozar/Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, una mostra antologica sul tema della natura morta spagnola in programma per l’estate del 2018. L’esposizione intende presentare un percorso sul genere della natura morta dalla sua nascita negli ultimi decenni del Cinquecento fino all’inizio dell’Ottocento. Juan van der Hamen Benché il tema si diffonda nel corso del XVII e del Still Life: Fruit and Glass, ca 1629 XVIII secolo in tutta Europa, il caso della Spagna Williams College of Art, Williamstown mostra alcune caratteristiche peculiari che appaiono uniche nel panorama della pittura europea. Sebbene siano evidenti gli influssi e le suggestioni provenienti dai modelli fiamminghi e italiani, dei quali condivide un’analoga evoluzione formale, la sintesi austera e il senso di muto raccoglimento dei primi bodegónes spagnoli e la personale interpretazione del soggetto elaborata da artisti come Velázquez, Meléndez e Goya sono universalmente riconosciute come i vertici nello sviluppo di questo genere. Facendo seguito alle importanti esposizioni tenutesi alla National Gallery di Londra nel 1995 e al Museum of Fine Arts di Bilbao nel 1999, la mostra vuole raccontare l’evoluzione della natura morta spagnola nel contesto europeo, sottolineando ciò che la differenzia e nello stesso tempo ciò che l’accomuna alla produzione degli altri centri artistici nelle Fiandre e in Italia. A tal fine, le opere spagnole saranno messe a confronto con alcune Juan Sánchez Cotán tele delle collezioni della Galleria Sabauda e tre opere Bodegón de frutas, verduras y hortalizas, 1602 Private collection provenienti dalle collezioni delle Gallerie d’Italia di Napoli. La mostra, organizzata secondo un percorso In copertina: Juan Sánchez Cotán cronologico in sette sezioni, comprenderà circa Quince, Cabbage, Melon and Cucumber, ca 1602 quaranta opere provenienti da prestigiosi musei The San Diego Museum of Art, San Diego 2
pubblici quali il Museo del Prado di Madrid, le Gallerie degli Uffizi e l’Art Museum di San Diego così come da importanti collezioni private. 1. Le origini: attraverso la finestra A partire dal 1590 abbiamo testimonianze documentarie dell’esistenza di dipinti dedicati al genere della natura morta, conosciuti come bodegones, di cui i più antichi esemplari noti sono databili all’inizio del Seicento. Questa sezione presenta, dunque, le origini del bodegón spagnolo, in cui sono definite alcune linee di Juan Fernandez El Labrador Florero, 1635 indirizzo che ritroviamo lungo tutto il secolo. La Museo del Prado, Madrid soluzione della finestra, che si apre verso lo spettatore come un davanzale o una mensola e che presto diventerà elemento tipico di queste raffigurazioni, fu probabilmente ideata da colui che può essere considerato il vero padre del nuovo genere pittorico: Juan Sánchez Cotán. La descrizione minuziosa e dettagliata con la quale l’artista illustra gli oggetti della quotidianità e i frutti della natura e che sfida l’occhio dell’osservatore, rappresenta il modello sommo dal quale i futuri specialisti del genere non potranno prescindere e che dovranno sforzarsi di superare. Accanto a questa muta esibizione di oggetti, il secondo decennio del secolo vede la comparsa delle cosiddette “nature morte con figure”. La finestra viene trasformata in un arco teatrale per l’allestimento di uno scenario nel quale lo spettacolo rappresentato è la vita quotidiana. Juan de Valdés Leal Allegory of the Crown of Life, 1655-65 York Museum, York 3
2. Bodegones Intorno al 1640, nel momento di massimo splendore della pittura barocca, il genere della natura morta si evolve e ottiene un successo senza precedenti. In poco tempo il suo raggio di possibilità figurative si amplia in linea con i cambiamenti del gusto, raggiungendo un nuovo livello di complessità e offrendo inedite variazioni dell’originario schema compositivo della finestra. Tali varianti si raggruppano sotto la denominazione di bodegón, genere che si impone come caratteristica spagnola. Nascono infatti alcune specializzazioni tematiche come Francisco Barrera le nature morte ambientate nelle cucine e le Verano, 1638 raffigurazioni di fiori, a cui in mostra sono dedicate Museo de Bellas Artes, Sevilla sezioni specifiche. Il sottogenere delle nature morte con vasi di fiori conosce un enorme successo, soprattutto alla corte di Madrid. Derivato da modelli fiamminghi e italiani largamente diffusi in Europa negli stessi anni, raggiunge il suo apice alla fine del terzo decennio del XVII secolo e viene frequentemente utilizzato come inquadramento per motivi allegorici e scene sacre. Esiste poi una serie di bodegones in cui sono raffigurati sia cibi e prodotti della natura sia figure umane a simboleggiare il trascorrere del tempo e il succedersi delle stagioni. Questa genuina celebrazione della vita e dei sensi convive con dipinti di carattere certamente simbolico, ma nei quali è presente anche una connotazione escatologica. La Vanitas, intesa come “distacco dai beni materiali e dalle passioni umane”, è orchestrata con tutta la teatralità di cui il genere è capace, invitando lo spettatore a riflettere sulla brevità della vita e sulla caducità dei beni terreni di fronte alla Jerónimo Jacinto Espinosa Vendedores de frutas, ca 1650 morte. Queste immagini costituiscono un nucleo molto Museo del Prado, Madrid rilevante nell’ambito della natura morta europea del tempo. 4
3. Il XVIII secolo: l’Accademia e Goya Nel XVIII secolo la nascita di un insegnamento ufficiale delle Belle Arti in seguito alla fondazione delle Accademie e delle Scuole di disegno porta all’inserimento del genere della natura morta all’interno del canone artistico. Anche se le forme di rappresentazione affondano le radici nelle trionfanti composizioni del tardo Barocco, la natura morta subirà una graduale trasformazione, per la quale sarà determinante il nuovo rapporto che l’Illuminismo stabilisce con la natura. Una visione più scientifica delle piante e degli animali porta ad un nuovo approccio che supera il tentativo di creare l’illusione ottica per andare Francisco de Goya Pavo muerto, 1808-12 alla ricerca di una precisione tassonomica. Si tratta di Museo del Prado, Madrid opere nelle quali i prodotti della natura vanno al di là della loro iniziale impressione culinaria per mostrare, invece, l’abbondante varietà e ricchezza della natura spagnola. Nel corso del Settecento, l’esercizio accademico contribuisce, inoltre, alla nascita di una specializzazione nell’ambito della rappresentazione floreale, che era frequentemente inclusa negli studi di ornato e che contribuirà alla creazione di repertori di motivi decorativi ad uso dell’industria manifatturiera. In questo contesto emerge la figura di Francisco de Goya, considerato come innovatore della pittura del suo tempo. Sebbene il suo interesse per la natura morta non fosse predominante, egli si avvicinò al genere con l’assoluta libertà tipica della sua maturità. Le sue opere rappresentano un momento di novità e transizione la cui importanza è stata riconosciuta molto dopo la sua morte. 5
4. Confronto con le opere della Galleria Sabauda Per la sede espositiva di Torino, si è creato un confronto reso possibile dalla ricchezza della collezione della Galleria Sabauda che consta di importanti esempi di natura morta fiamminga ed italiana. Nel percorso espositivo si trova una selezione mirata delle opere più emblematiche, poste in relazione con quelle spagnole. In questo modo, il visitatore potrà avvicinarsi direttamente alle peculiarità e alle diversità Peter Binoit Natura morta con frutti, dolci e crostacei proprie di queste opere. Si tratta dunque di Torino, Musei Reali - Galleria un’occasione unica di dialogo pensata appositamente Sabauda per il museo torinese. 6
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