IL PROGETTO LIBELLULA - Zeta Service

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IL PROGETTO LIBELLULA

Cos’è il Progetto Libellula?
Il Progetto Libellula è il primo network italiano di aziende unite contro la violenza sulle donne e la
discriminazione di genere.
È nato nel 2017 su iniziativa di Zeta Service, con ActionAid come Charity Partner.
Ideatrici e responsabili del progetto sono Debora Moretti e Marilù Guglielmini, collaboratrici di Zeta Service.
La nostra mission: fare entrare la cultura per fare uscire la violenza.

Come funziona? Cosa è stato fatto finora?
Siamo partiti nel 2016 con uno studio teorico sul fenomeno della violenza sulle donne, e con una ricerca
approfondita all’interno di 13 aziende, condotta con interviste, focus group e oltre 2.000 questionari.
I risultati sono stati pubblicati in un ebook (scaricabile gratuitamente dal nostro sito).
Abbiamo quindi costruito un programma di azioni per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni e
della violenza sulle donne. Le attività mirano a prevenire la violenza sulle donne, e a sostenere un
cambiamento culturale, a partire dai luoghi di lavoro. Il Progetto Libellula pone inoltre la Parità di Genere
alla base dei propri valori per prevenire e superare qualsiasi forma di discriminazione basata sul genere.

A maggio 2017 si è tenuto un evento di presentazione, con il lancio ufficiale del progetto, ed è stato
realizzato un cortometraggio che ha visto la partecipazione di Ambra Angiolini e Gianmarco Tognazzi.
Il Progetto sostiene il progetto “Donne: identità al lavoro” di ActionAid, anche grazie alla vendita del
braccialetto del Progetto Libellula, realizzato con Nomination e in vendita presso tutti gli store del brand.

Abbiamo instaurato una collaborazione con il Comune di Milano, che a partire dall’ottobre 2018 a Palazzo
Marino ha scelto di premiare annualmente tutte le aziende aderenti al network. Sempre nel 2018, inoltre,
abbiamo ricevuto la Mela d’Oro da parte della Fondazione Marisa Bellisario e a marzo 2019, nell'ambito
della IV Edizione del Premio AIF per le eccellenze nella Formazione intitolato ad Adriano Olivetti, il Progetto
Libellula è stato premiato nell’Area Etica e Responsabilità Sociale per i risultati raggiunti dalla sua nascita.

Aderire al Progetto Libellula per le aziende significa impegnarsi con delle azioni concrete. Si parte da una
rilevazione interna del fenomeno attraverso una survey anonima, i cui dati vanno ad alimentare
costantemente la ricerca, per poi individuare un programma formativo diversificato sulla base di alcuni
elementi rilevati (percezione del fenomeno, stereotipi di genere e convinzioni diffuse, mappatura di episodi
ecc).

Le aziende possono quindi attivare diverse tipologie di intervento:
1) Alfabetizzazione e sensibilizzazione
2) Workshop e seminari su consapevolezza e competenze di genere
3) Next generations – Workshop dedicati a figlie e figli dei dipendenti
4) Progetti personalizzati su diversità, pari opportunità e sviluppo della cultura di genere in azienda.
5) Certificare le policy e best practice realizzate in azienda in tema di violenza di genere, Diversity
Management e Gender Equality
6) Attivare uno sportello telefonico di Counseling disponibile h24 per offrire supporto psicologico anonimo e
confidenziale alle proprie dipendenti

Perché intervenire sui luoghi di lavoro?
Le aziende oggi sono realtà vive e in continua trasformazione popolate da uomini e da donne che portano al
loro interno non solo le loro competenze, ma anche il loro modo di essere, il loro vissuto, il loro modo di
intendere la vita. Quali valori si trasmettono ai collaboratori? Quali messaggi? Quale mondo mettiamo loro a
disposizione?

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La lotta alla violenza sulle donne è anche una questione di cultura e di linguaggio, perché è proprio
attraverso le parole che si disegnano i confini fra ciò che è accettabile e ciò che non lo è. L’obiettivo è quello
di arginare i fenomeni di violenza innescando un’educazione alla bellezza intesa come equilibrio della vita,
come rispetto dell’essere umano, come attenzione alle piccole cose. Chiediamo alle aziende di assumere un
ruolo attivo nell’essere ambasciatrici di una nuova cultura della bellezza.

Cosa significa il simbolo della Libellula?
Il rosso è il colore simbolo della lotta contro la violenza. Esprime anche energia vitale e forza di volontà.
La libellula è il simbolo della trasformazione e del costante processo di cambiamento nella vita. Anche se
trascorre parte della sua esistenza in fondo a uno stagno come larva, poi emerge dal fango e impara a volare.
È un simbolo di libertà, pace, consapevolezza ed equilibrio.

Chi siamo?
Il progetto nasce da Zeta Service, un’azienda composta all’80% da donne che si occupa di amministrazione
del personale, consulenza del lavoro e sviluppo del potenziale delle risorse umane. Dalla sua nascita, nel
2003, si è sempre contraddistinta per l’attenzione al benessere dei collaboratori e a temi di responsabilità
sociale. Un’attenzione che ha portato a risultati importanti come l’Ambrogino d’oro nel 2013, e una presenza
stabile dal 2010 nella classifica Great Place to Work (secondo posto nel 2018 e 2019), come uno dei migliori
posti di lavoro in Italia.

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PER APPROFONDIRE: ZETA SERVICE

Zeta Service: una breve storia
Zeta Service è un’azienda che si occupa di amministrazione del personale, consulenza del lavoro e sviluppo
del capitale umano. È stata fondata nel 2003 da Silvia Bolzoni, una mamma che dopo una precedente
esperienza in una multinazionale ha deciso di creare un’azienda a misura di essere umano, dove il benessere
dei collaboratori e dei clienti avesse un ruolo centrale.
Oggi l’azienda conta 250 collaboratori (di cui l’80% donne), 7 sedi e oltre 500 clienti, e il benessere delle
persone continua a rivestire un ruolo centrale. L’idea di base è che un’azienda in cui si sta bene, lavora bene e
cresce in modo sano, riuscendo così non solo a raggiungere gli obiettivi di fatturato ma anche a generare
valore, interno ed esterno. Un posto di lavoro ideale è un posto ideale per vivere.

Attenzione al benessere dei collaboratori
Nel 2013 Zeta Service ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano per essere stata la prima
azienda italiana a riconoscere il congedo matrimoniale ad un suo collaboratore omosessuale, e in generale
per le sue politiche di gestione del personale. Alcuni esempi dell’attenzione posta dall’azienda per la
quotidianità dei collaboratori, per esempio sono orari flessibili, focus sugli obiettivi e non sui tempi di lavoro,
smart working, presenza di un maggiordomo aziendale che si occupa di commissioni come il cambio
gomme e la pulizia dell’auto e la corrispondenza postale. Zeta Service, inoltre, paga ai propri collaboratori gli
abbonamenti ai mezzi pubblici e mette a disposizione biciclette aziendali, oltre a convenzioni con palestre,
supermercati e altre attività. Una particolare cura è rivolta all’equilibrio psicofisico dei collaboratori, con
visite specialistiche in sede (con costi parzialmente sostenuti dall’azienda), corsi di tai chi, yoga, mindfulness,
corsi di autodifesa per donne, formazione sul rispetto delle diversità, sull’autostima, seminari sul concetto di
bellezza, percorsi al buio con l‘Istituto dei Ciechi, e altre attività.

Responsabilità sociale
Una parte dell’orario lavorativo viene dedicato anche ai progetti sociali d’impresa. Col tempo quelle che
prima erano piccole azioni di sostegno sono diventate dei veri e propri progetti di volontariato d’azienda.
Grazie alla disponibilità dei nostri collaboratori siamo intervenuti in contesti come scuole, case d’aiuto per le
mamme in difficoltà, case per l’infanzia. Il legame più duraturo è nato con la Casa dell’Accoglienza Enzo
Jannacci (ex dormitorio), situata vicino ai nostri uffici di Milano. La nostra collaborazione è iniziata con lezioni
di italiano e con la creazione di una sala tv, per poi dare vita a qualcosa che non avevamo previsto: una
raccolta delle storie di chi è o è stato ospite della Casa Jannacci. Ne è nato un libro: “Inciampi di Vita”, che
oggi grazie al Teatro Officina è anche uno spettacolo teatrale.
Da due anni promuoviamo e vendiamo il libro destinando il ricavato a progetti di formazione lavorativa per
gli ospiti della casa. Hanno contribuito gratuitamente alla promozione del libro artisti quali Claudio Bisio,
Lella Costa, Raul Cremona, Eugenio Finardi, Ricky Gianco, e tanti altri.

Great Place to Work
Dal 2010 Zeta Service è una presenza fissa nelle classifiche annuali stilate da Great Place to Work, tra le
migliori venti aziende in cui lavorare in Italia (l’unica nel suo settore a comparire in classifica).
Nel 2018 e nel 2019 si è classificata al secondo posto nella classifica delle medie imprese e tra i migliori
luoghi di lavoro per le donne in Italia.

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PER APPROFONDIRE: IL LAVORO CON LE AZIENDE

Da dove siamo partiti
Per elaborare una strategia concreta di intervento siamo partiti dall’ascolto dei collaboratori delle 13 aziende
che hanno aderito alla prima fase del progetto, e all’analisi dei dati raccolti.
Le aziende che hanno partecipato alla ricerca sono Adveo, Centro Medico Sant’Agostino, Dasa-Ragister.
Discovery, Este, Etro, Ibsa, ItaliaOnline, Lush, Oracle, Phonetica, Sgs, Vector.
Dagli incontri, interviste, focus group e dai 2.261 questionari anonimi sono emerse diverse necessità, che
abbiamo sviluppato in un ampio catalogo di possibili interventi. Aderire al progetto significa impegnarsi a
portare avanti almeno una di questa attività ogni anno.

                                          AREE DI INTERVENTO

Alfabetizzazione e sensibilizzazione
• Focus Group esperienziale di conoscenza ed informazione sul tema della violenza di genere.
• Seminario sul riconoscimento e il fronteggiamento delle situazioni di violenza: Tu che fai?
• Violenza di Genere 3.0: la rete ed i social.
• La violenza a casa nostra: i numeri, chi la combatte, cosa è necessario fare in Italia.

Workshop e Seminari su consapevolezza e competenze di genere:
• Cultura di genere e decostruzione degli stereotipi.
• Comunicazione Non Violenta (CNV).
• Diversità & Rispetto.
• Self empowerment e autoconsapevolezza.
• Difesa personale.
• Genitorialità anti violenza.
• La mappa del corpo: riflessione sul sé.
• Genere, potere e leadership.

Next generations – attività per figlie e figli dei dipendenti (fasce di età 8-11, 12-15 e 16-19)
• Cultura di genere e stereotipi.
• Costruire resilienza: ragazzi e ragazze in gamba.
• Cuor di leonesse: laboratorio narrativo su biografie di donne coraggiose che hanno cambiato la storia.
• Nei panni dell’altra: percorso ludico-didattico.
• IO&TE: stereotipi, possesso e controllo nelle relazioni affettive.
• Violenza di Genere 3.0: la rete ed i social.

Sportello telefonico – Servizio di counseling telefonico attivo 24 ore su 24 per offrire supporto psicologico
anonimo e confidenziale a tutte le dipendenti dell’azienda.

Progetti Personalizzati su Diversity Management, pari opportunità e sviluppo della cultura di genere in
azienda.
• Analisi organizzativa sui processi che impattano sulle pari opportunità e sulla cultura di genere in azienda.
• Costruzione e realizzazione di un intervento specifico, tagliato sul contesto.
• Rilevazione al termine dell’efficacia dell’intervento.
• Scambio di esperienze e pratiche.

Certificazione
• Percorso di audit e certificazione delle policy e best practices portate avanti nelle aziende in tema di
violenza di genere, Diversity Management e Gender Equality.

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Il processo si struttura attraverso un audit svolto da una società di certificazione terza che verifica la
rispondenza agli standard del Modello Progetto Libellula e riconosce all’azienda il livello di certificazione
Bronze, Silver, Gold.
Il Modello Progetto Libellula ha 5 dimensioni di indagine con indicatori qualitativi e quantitativi:
• Politiche di genere
• Politiche di sostegno alla maternità
• Responsabilità Sociale
• Prevenzione e sensibilizzazione
• Monitoraggi

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PER APPROFONDIRE: LA RICERCA E L’EBOOK

Responsabilità scientifica e fasi della Ricerca (2017)
La responsabilità scientifica del progetto è affidata a Giorgia Ortu La Barbera, psicologa e coach aziendale.
Abbiamo dapprima studiato il fenomeno da tutti i punti di vista ed analizzato i dati Istat. L’indagine realizzata
in azienda si è sviluppata poi sviluppata attraverso tre distinti momenti di lavoro.
Nella prima fase, sono stati condotti studi documentali e focus group, utili per approfondire le culture di cui
sono portatrici le realtà aziendali, in tema di discriminazioni e violenza sulle donne.
Successivamente sono state realizzate interviste ai responsabili HR e focus group con i dipendenti per
comprendere le azioni già attivate in azienda, o azioni potenziali.
Infine è stato costruito un questionario, che ci ha permesso un’indagine accurata su oltre 2.000 lavoratori.

I numeri
• 13 aziende partecipanti;
• 14 Interviste ad Executive e HR;
• 3 Focus group;
• 2261 Questionari raccolti.

Alcuni risultati
Chi ha risposto all’indagine ha detto di essere molto sensibile verso questo argomento e di averne una
opinione abbastanza chiara, ma solo meno della metà crede di essere davvero informato:
73% ritiene di avere una chiara opinione
38% ritiene di essere informato sul tema

1 DONNA SU 3 HA DICHIARATO DI ESSERE STATA VITTIMA DI VIOLENZA
Sfatiamo uno stereotipo: la violenza non riguarda solo alcune persone e alcune categorie sociali, ma è tra noi,
uomini e donne di istruzione superiore, affermati socialmente e professionalmente, appartenenti alla cultura
europea, affrancati ormai da condizionamenti di modelli culturali arcaici.
Un altro aspetto importante tra quelli emersi è relativo alle convinzioni: con incidenze diverse le persone
partecipanti sono convinte che il tradimento sia intollerabile per un uomo, che con ruoli più definiti il
fenomeno si limiterebbe, che la libertà sessuale sia una concausa, che la gelosia sia un segnale di legame, che
la violenza risieda in ambienti culturalmente retrogradi…

Percezioni diverse
Tra le donne, il 41% ha dichiarato di essere a conoscenza di episodi di violenza sulle donne nella propria
cerchia di relazioni familiari e amicali, e il 23% ha segnalato situazioni di violenza in azienda. Le percentuali
scendono al 23% e al 13% per gli uomini.
Il 22% delle donne del campione ha dichiarato di aver subito violenza in prima persona, con situazioni che
vanno della violenza psicologica (34%) a quella fisica (25%) e sessuale (15%), fino allo stalking (14%), alle
molestie sul lavoro (8%), e alla violenza economica (4%).

Convinzioni
Alcune convinzioni legate ai ruoli di genere sono molto radicate nel campione studiato.
50% del campione: Se un uomo viene tradito può perdere la testa
39% - Una maggiore chiarezza dei ruoli uomo/donna in famiglia e nella società limiterebbe questi fenomeni
23% - Una certa libertà sessuale favorisce i fenomeni di violenza degli uomini sulle donne
33% - La gelosia è un segnale di importanza e di legame dentro una coppia
50% - Ignoranza e scarsa cultura sono una causa di violenza

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PER APPROFONDIRE: MATERIALI ONLINE

Progetto Libellula
Sito internet ufficiale: www.progettolibellula.com
Per scaricare gratuitamente l’ebook con la ricerca completa: http://bit.ly/2yWrdx3
Per acquistare il braccialetto Nomination: http://bit.ly/2zhWGKC
Un’intervista approfondita su Zeta Service e il Progetto Libellula: http://bit.ly/2y5e7hn

Alcuni video
Il cortometraggio di lancio del Progetto, con Ambra Angiolini e Gianmarco Tognazzi: http://bit.ly/2lhACJX
Due video tratti dall’evento di presentazione del progetto, maggio 2017: la presentazione da parte delle
ideatrici, Debora Moretti e Marilù Guglielmini: http://bit.ly/2y6zDSY - e una rappresentazione scenica di
alcuni dati della ricerca da parte di collaboratori di Zeta Service: http://bit.ly/2gLsyji
L’intervento del sindaco di Milano Beppe Sala: http://bit.ly/2gOjsP5

Zeta Service
Sito internet ufficiale: https://zetaservice.com/
Gli interventi a sostegno della Casa di Accoglienza Enzo Jannacci : http://bit.ly/2zRMohB
Il nostro “Ambrogino d’Oro” su La Vita in diretta di Rai 1 http://bit.ly/2iLWX1E e sul Tg3 http://bit.ly/2howBz8

Contatti
Zeta Service si trova in viale Ortles 54/A, a Milano.
Puoi contattarci al numero +39 02 842631, oppure scrivere a progetto.libellula@zetaservice.com

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