Il Consiglio federale stabilisce le quattro priorità della Svizzera per la 75a Assemblea generale dell'ONU

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Il Consiglio federale stabilisce le quattro priorità
della Svizzera per la 75a Assemblea generale
dell’ONU
Berna, 11.09.2020 - Il Consiglio federale ha stabilito nel corso dell’estate le priorità della Svizzera per
l'Assemblea generale dell'ONU. In occasione della riunione dell’11 settembre 2020 è stato informato
dell’esito della consultazione delle Commissioni della politica estera (CPE). Una di queste è la gestione
su scala mondiale delle conseguenze della COVID-19. L’apertura del vertice, a fine settembre, avverrà
prevalentemente in forma virtuale a causa del coronavirus. A rappresentare la Svizzera saranno la
presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga e il consigliere federale Ignazio Cassis.

Nel mese di giugno 2020 il Consiglio federale ha stabilito le priorità per la 75a Assemblea generale
dell'ONU, che avrà inizio a settembre. Sulla base della Strategia di politica estera 2020-2023 e delle sue
quattro priorità tematiche (pace e sicurezza, sostenibilità, prosperità e digitalizzazione), e alla luce della
propria candidatura per un seggio nel Consiglio di sicurezza per il periodo 2023-2024, la Svizzera si è data
le quattro priorità elencate di seguito.

- Gestione delle conseguenze della COVID-19: la COVID-19 pone il mondo intero di fronte a grandi sfide.
La Svizzera si batte affinché la risposta dell’ONU si basi su dati scientifici e vada soprattutto a vantaggio
delle persone maggiormente colpite dalla pandemia e dalle sue conseguenze.

- Riforme dell’ONU: l’ONU può far fronte alle sfide attuali solo se riesce a essere efficiente ed efficace. Per
questo la Svizzera continua a sostenere le riforme del segretario generale delle Nazioni Unite e la relativa
attuazione, con particolare attenzione alle attività sul campo.

- Cybersicurezza e governance digitale: gli sviluppi in questo settore portano al contempo opportunità e
rischi per le persone e la società. L’ONU è una piattaforma adeguata per i necessari dibattiti interstatali.
Pertanto la Svizzera partecipa ai processi dell’ONU sulla sicurezza e la criminalità in ambito cyber come
pure sulla governance digitale. A questo proposito si adopera per l’applicabilità del diritto internazionale
nello spazio digitale.

- Ginevra internazionale: la Svizzera è lo Stato ospite di molte organizzazioni internazionali. Questo
ruolo deve essere rafforzato, come indicato nel messaggio approvato nel 2019, al fine di posizionare la
Ginevra internazionale quale centro di competenza della governance globale per i temi del futuro.

La Svizzera continua a operare nei suoi tradizionali ambiti di attività. Per esempio, è attiva nel settore
della pace e della sicurezza per la prevenzione di conflitti e, in questo campo, prende parte a numerosi
processi, tra i quali figura la sessione speciale dell’Assemblea generale dell’ONU sulla corruzione. Per
quanto riguarda lo sviluppo sostenibile, restano cruciali la lotta al cambiamento climatico e il sostegno
all’Agenda 2030. In questo ambito è anche importante la rilevazione di dati affidabili per misurare i
progressi compiuti nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Per questo motivo la
Svizzera organizza a Berna il prossimo Forum mondiale delle Nazioni Unite sui dati, che a causa della
pandemia di coronavirus è stato posticipato al 2021. Nel settore dei diritti umani, quest’anno
l’attenzione si concentrerà sulla libertà di espressione, di riunione e di associazione, sulla lotta alla pena
di morte e sui diritti delle donne.

Le Commissioni della politica estera del Parlamento sono state consultate riguardo alle priorità.

Condizioni particolari per la settimana di apertura
Solitamente in occasione dell’apertura ad alto livello dell’Assemblea generale dell’ONU si recano a New
York numerosi capi di Stato e di Governo, che colgono l’occasione per partecipare a incontri bilaterali a
margine degli eventi ufficiali. L’anno scorso erano presenti quasi 150 capi di Stato e di Governo. A causa
del coronavirus, tuttavia, le grandi manifestazioni e i viaggi internazionali sono possibili solo in misura
limitata. Per questo gli Stati membri dell’ONU hanno deciso che gran parte degli eventi della settimana di
apertura avrà luogo online e che la durata del vertice non sarà di una sola settimana ma di due (dal 21
settembre al 2 ottobre 2020). La presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga e il consigliere
federale Ignazio Cassis rappresenteranno virtualmente la Svizzera durante la settimana ad alto livello.

Il 21 settembre è in programma un evento in onore del 75° anniversario dell’ONU, a cui parteciperà il
capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) Ignazio Cassis. Il 22 settembre si terrà il dibattito
generale durante il quale la presidente della Confederazione terrà un discorso a nome della Svizzera. Nel
corso delle due settimane Simonetta Sommaruga parteciperà inoltre a manifestazioni sulla biodiversità,
sulla cooperazione digitale e sui diritti delle donne.

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Il Consiglio federale

Priorità della Svizzera per la 75a Assemblea
generale dell’ONU

Rapporto del Consiglio federale destinato alle
Commissioni della politica estera

del 24 giugno 2020
Priorità della Svizzera per la 75a Assemblea generale dell’ONU

Sulla base della Strategia di politica estera 2020-2023 e delle quattro priorità tematiche in
essa definite (pace e sicurezza, prosperità, sostenibilità e digitalizzazione) e in seguito alla
sua candidatura a un seggio nel Consiglio di sicurezza dell’ONU nel 2023-2024, la Svizzera
si è prefissata le seguenti quattro priorità.

1. Affrontare le conseguenze della pandemia di COVID-19
La pandemia di COVID-19 avrà un impatto significativo sul mondo. L’ONU, le sue agenzie
specializzate e i suoi programmi dovranno trarre i dovuti insegnamenti e reagire di conseguenza.
La Svizzera si adopererà affinché l’ONU effettui queste analisi sulla base di conoscenze
scientifiche e ne ricavi misure concrete. Le persone che sono state particolarmente colpite dalla
pandemia e dalle sue conseguenze devono essere al centro della risposta di follow-up.
2. Riforme dell’ONU
Dopo 75 anni, il sistema dell’ONU deve essere ulteriormente adattato alle sfide del XXI secolo.
Per questo motivo, la Svizzera sostiene le riforme del Segretario generale (SG) nei settori «pace
e sicurezza» e «cultura manageriale moderna» e presta attenzione all’attuazione della riforma
del sistema di sviluppo dell’ONU. In questo contesto ci si concentrerà in particolare sul
rafforzamento del sistema dei coordinatori residenti1 – compreso il suo finanziamento sostenibile
– nonché sull’attuazione delle nuove strategie nazionali dell’ONU e delle riforme a livello
regionale. La Svizzera guiderà inoltre i negoziati per la revisione quadriennale delle attività
operative del sistema dell’ONU. Queste revisioni sono lo strumento più importante utilizzato
dagli Stati membri per fornire linee guida politiche al sistema di sviluppo dell’ONU. La Svizzera
sostiene il miglioramento dei metodi di lavoro del Consiglio di sicurezza, delle agenzie di sviluppo
dell’ONU, del Consiglio dei diritti umani e degli organi istituiti dai trattati dell’ONU e si impegna
per la revisione dello statuto del Consiglio dei diritti umani nel 2021 nonché per la tolleranza zero
nei confronti delle molestie e dello sfruttamento e degli abusi sessuali nelle operazioni sul campo
dell’ONU e sul posto di lavoro.
3. Cybersicurezza e governance digitale
Molte sfide legate alla governance digitale hanno una portata globale. Ciò rende l’ONU una
piattaforma di discussione adeguata per sfruttare le opportunità e mitigare i rischi associati. La
Svizzera si impegna per uno spazio digitale libero, aperto e sicuro e per l’applicazione del diritto
internazionale e la chiarificazione della sua importanza nello spazio virtuale. Fa confluire questi
temi nei processi dell’ONU sulla sicurezza e la criminalità informatiche e sulla governance
digitale, contribuendo così anche attivamente all’attuazione delle raccomandazioni del gruppo
di alto livello sulla cooperazione digitale istituito dal SG. I diritti umani e il diritto umanitario
internazionale devono essere rispettati anche in Internet; il trattamento dei dati personali
umanitari deve proteggere la privacy delle persone interessate.
4. La Ginevra internazionale
Sulla base della strategia del Consiglio federale volta a rafforzare il ruolo della Svizzera quale
Stato ospite, la Ginevra internazionale sarà il luogo in cui si discuterà di nuove questioni che
riguarderanno il mondo nei prossimi decenni. Oltre alla promozione della pace e ai diritti umani,
queste includono anche le sfide della cybersicurezza, della governance digitale, dell’intelligenza
artificiale, della genetica e di tutte le nuove tecnologie che cambieranno la società del XXI
secolo. Ginevra si posizionerà così in modo ancora più forte come centro di eccellenza per la
governance globale nelle questioni future.

1 Il coordinatore o la coordinatrice residente (Resident Coordinator RC) è ora il più alto rappresentante/la più alta
rappresentante dell’ONU nel Paese, il che gli/le conferisce la necessaria legittimità nei confronti delle autorità
statali. Ha il compito di coordinare tutte le organizzazioni ONU attive nel Paese.
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Ulteriori attività
Oltre alle priorità specifiche che si applicano a tutti i settori tematici, la Svizzera continua a essere
attiva nei suoi campi d’attività di lunga data, che sottolineano la stabilità e l’ampiezza del suo
impegno e riflettono al tempo stesso i tre pilastri dell’ONU: pace e sicurezza, sviluppo
sostenibile e diritti umani.
1. Pace e sicurezza
Il rafforzamento della prevenzione dei conflitti, tra le altre cose attraverso l’integrazione
sistematica dei diritti umani nei dibattiti sulla politica di sicurezza, e l’impegno in favore di
«donne, pace e sicurezza» proseguiranno anche nel ventesimo anniversario della risoluzione
1325 del Consiglio di sicurezza. Lo stesso vale per la promozione di una concezione moderna
del mantenimento della pace («Sustaining Peace»), per esempio nel contesto della revisione
delle attività di consolidamento della pace. In qualità di presidente della Configurazione del
Burundi della Commissione ONU per il consolidamento della pace e come candidata nel 2021
per un seggio nel suo comitato organizzatore, la Svizzera si adopererà per prevenire crisi
politiche violente. Anche la candidatura della Svizzera al Consiglio di sicurezza dell’ONU nel
2023-2024 rimane una priorità importante. Nel quadro della 7a revisione della Strategia globale
antiterrorismo, la Svizzera si dedicherà al rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti
umani nonché alla lotta contro le cause del terrorismo. Inoltre, nell’ambito della sessione
speciale dell’Assemblea generale sulla lotta alla corruzione, si impegnerà in modo particolare
per le misure preventive (tra cui la separazione dei poteri e la libertà dei media), le procedure
costituzionali e la cooperazione internazionale nella lotta alla corruzione. Il controllo degli
armamenti e il disarmo rimangono temi centrali in questo cinquantesimo anniversario del
Trattato di non proliferazione nucleare (TNP). In campo umanitario, l’attenzione si concentra
sulla protezione della popolazione civile, sull’accesso degli attori umanitari alle persone
bisognose e sul rispetto del diritto internazionale umanitario.
2. Sviluppo sostenibile
Il cambiamento climatico e l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile rimangono questioni
centrali. Con l’inizio dell’ultimo decennio per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 («decade
of action»), lo sviluppo sostenibile sta guadagnando peso all’interno dell’ONU. La disponibilità
di dati affidabili è essenziale per misurare l’attuazione dei singoli obiettivi. Per questo motivo, la
Svizzera intende organizzare il prossimo Forum mondiale delle Nazioni Unite sui dati a Berna.
Sulla scia del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità, della sempre più scarsa
disponibilità di risorse e della resistenza alle crisi («resilienza»), anche la transizione verso
sistemi alimentari sostenibili e il miglioramento della sicurezza alimentare sono di grande
importanza. La Svizzera si adopererà in tal senso nell’ambito del Vertice sui sistemi alimentari
del 2021 e dell’attuazione dell’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 (Garantire modelli di consumo e
produzione sostenibili). Inoltre, la Svizzera si impegna per ottenere risultati ambiziosi nella
politica ambientale internazionale, per esempio nei settori della chimica, dei rifiuti e del clima.
Parteciperà al Vertice sulla biodiversità che si terrà a New York a settembre del 2020.
3. Diritti umani
La libertà di espressione, di riunione e di associazione è un diritto fondamentale irrinunciabile
che deve essere tutelato anche nel contesto di proteste pacifiche. La questione dei diritti delle
donne e della violenza contro le donne rimane di attualità. Nel suo impegno per l’abolizione della
pena di morte, la Svizzera, insieme al Messico, assumerà un ruolo guida nella risoluzione
dell’Assemblea generale dell’ONU per una moratoria sull’applicazione della pena di morte. La
Svizzera parteciperà inoltre ai forum su «Ambiente e diritti umani» per approfondire
ulteriormente l’interazione tra questi due temi nonché le implicazioni politiche che ne derivano.
Altre questioni relative ai diritti umani che rimangono in primo piano nell’agenda della Svizzera
sono il divieto di tortura, la lotta all’impunità, l’elaborazione del passato e la protezione dei
difensori dei diritti umani.

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Il Consiglio federale

Rapporto sull’attuazione delle priorità della
Svizzera per la 74a Assemblea generale
dell’ONU

Rapporto del Consiglio federale destinato alle
Commissioni della politica estera

del 24 giugno 2020
Un’AG generale sotto il segno della continua polarizzazione e della COVID-19
La 74a Assemblea generale (AG) dell’ONU si è svolta dal 17 settembre 2019 al 14
settembre 2020 sotto la presidenza di Tijjani Muhammad-Bande (Nigeria). All’insegna del
motto «Action for People and Planet», è iniziata con cinque vertici ministeriali (su
cambiamenti climatici, assistenza sanitaria universale, sviluppo sostenibile, finanziamenti
per lo sviluppo e piccoli Stati insulari in via di sviluppo) a cui hanno partecipato oltre 150
capi di Stato e di governo.
Nell’insieme è stata caratterizzata da una polarizzazione continua delle posizioni e dalla
pandemia di COVID-19. Le tensioni tra le grandi potenze, da un lato tra Cina e USA e
dall’altro tra USA e Russia, non sono venute meno. Commercio, clima, migrazione, ruolo
della società civile e diritti delle donne sono stati ancora una volta i temi più discussi e
controversi. La seconda metà del periodo coperto dall’AG è stata dominata dalla
pandemia di COVID-19 e dalle sue conseguenze; una crisi che ha messo alla prova la
capacità di risposta non solo degli Stati nazionali, ma anche dell’ONU.
L’impegno della Svizzera si è basato sulla Strategia di politica estera 2016-2019 e sulle
priorità per la 74a AG definite dal Consiglio federale dopo aver consultato le Commissioni
della politica estera (CPE). Ha tenuto inoltre conto dei due principali assi strategici definiti
dall’Esecutivo per il decennio 2012-2022: pace e sicurezza da un lato, riforma dell’ONU
dall’altro.
Le attività della Svizzera hanno contribuito a rafforzare il suo profilo di mediatrice e
«costruttrice di ponti» creando una base importante per la candidatura del nostro Paese
a un seggio non permanente nel Consiglio di sicurezza dell’ONU nel biennio 2023-2024.
Dopo l’elezione dei diretti predecessori nel gruppo di voto dell’Europa occidentale (giugno
2020), la candidatura è entrata nella fase finale.

Diritti umani
Nell’ambito della libertà di espressione, la Svizzera si è impegnata a favore della
risoluzione dell’AG sulla sicurezza dei giornalisti. Questa risoluzione richiede un
miglioramento delle misure di sicurezza e la lotta contro l’impunità. Nel suo discorso
d’apertura del 24 febbraio 2020, il Consigliere federale Ignazio Cassis ha commemorato
i 75 anni della Carta dell’ONU con un invito alla responsabilità di ogni persona a
conoscere, spiegare e promuovere i diritti fondamentali dell’uomo e la dignità individuale
quali valori imprescindibili per garantire pace e democrazia. Per quanto riguarda la libertà
di riunione e di associazione, nel giugno del 2020, insieme al Costa Rica, la Svizzera ha
nuovamente presentato una risoluzione al Consiglio per i diritti umani (CDU) volta a
promuovere e proteggere i diritti umani nel contesto di proteste pacifiche. Ciò ha fatto
seguito a una dichiarazione congiunta in seno al CDU del marzo del 2020, sempre
coordinata dalla Svizzera e dal Costa Rica e sostenuta da 53 Stati.
La Svizzera ha messo anche in primo piano i diritti delle donne, partecipando alle
celebrazioni per il 25° anniversario della quarta Conferenza mondiale delle donne.
Insieme alla "Dichiarazione di Pechino e alla Piattaforma d'azione", questa costituisce
uno dei più importanti fondamenti dei diritti delle donne. Nell’ottobre del 2019, al processo
di revisione regionale co-presieduto dalla segretaria di Stato Pascale Baeriswyl a
Ginevra, ha presentato il suo rapporto nazionale sui progressi compiuti nell’attuazione di
questa Dichiarazione. Nel febbraio del 2020 la Svizzera ha aderito a una dichiarazione
congiunta presentata al CDU in cui si ribadisce l’importanza del riconoscimento della
salute e dei diritti sessuali e riproduttive per realizzare i diritti delle donne. Nel marzo del
2020 la Svizzera ha partecipato alla 64a sessione – notevolmente ridotta a causa del
coronavirus – della Commissione sulla condizione delle donne (CSW), e con la sua opera
di mediazione ha contribuito all’adozione di una dichiarazione politica.
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Riforma dell’ONU
Per poter reagire più rapidamente, e in seguito alla riforma della gestione, è stato adottato
per la prima volta un preventivo dell’ONU valido per un anno anziché due.
I primi passi verso una riorganizzazione del lavoro sul campo dell’ONU attraverso la
riforma del sistema dello sviluppo sono stati compiuti con il rafforzamento dei coordinatori
residenti. L’operatività del nuovo modello è stata testata per la prima volta in una
situazione di crisi nel contesto della pandemia di COVID-19.
Nel quadro del Piano d’azione di Addis Abeba (Addis Ababa Action Agenda, AAAA) per
il finanziamento dell’Agenda 2030, la Svizzera si impegna da anni sul versante della
collaborazione con il settore privato. In questo campo l’attenzione si concentra, per
esempio, sugli investimenti di impatto (impact investment) 1 e sulla finanza mista (blended
finance) 2. La Svizzera ha inoltre continuato a partecipare attivamente al Global Compact
dell’ONU, l’iniziativa dell’ONU responsabile dei partenariati con il settore privato.

Scienza e diplomazia
La Svizzera ha partecipato ai due processi dell’ONU sulla sicurezza e la stabilità nel
ciberspazio, ossia alle attività del gruppo di esperti governativi (group of governmental
experts, GGE) 3 sulla sicurezza dell’informazione e a quelle del gruppo di lavoro a
composizione aperta (open ended working group) presieduto dal Rappresentante
permanente della Svizzera presso l’ONU a New York. La Svizzera appoggia la posizione
secondo la quale il diritto internazionale vigente, compreso il diritto internazionale
umanitario (DIU), dovrebbe essere applicabile anche nello spazio digitale. Dopo aver
svolto un ruolo importante nella sua istituzione, la Svizzera partecipa ai lavori di follow-
up del gruppo di alto livello dell’ONU sulla cooperazione digitale. La 74a AG ha approvato
una risoluzione che incarica un comitato di gettare le basi per la creazione di un nuovo
strumento internazionale utilizzabile nella lotta contro la cibercriminalità. La Svizzera ha
votato contro la risoluzione perché una convenzione di questo tipo esiste già a livello di
Consiglio d’Europa e un nuovo strumento comporterebbe il rischio di una limitazione dei
diritti umani.
A Vienna la Svizzera presiede, per il periodo 2020-2021, la sottocommissione scientifica
e tecnica del Comitato dell’ONU per l’uso pacifico dello spazio extra-atmosferico
(COPUOS) adoperandosi in particolare per la sicurezza e la sostenibilità a lungo termine
delle attività spaziali.
La fondazione Geneva science and diplomacy anticipator (GESDA), con sede a Ginevra,
ha avviato le sue attività operative il 1° gennaio 2020. Ciò rappresenta un ulteriore passo
avanti verso la creazione di un centro di competenza per la governance globale in tutti gli
ambiti tematici più rilevanti per il futuro.

Altre attività della Svizzera

Pace e sicurezza
Per rafforzare la prevenzione dei conflitti e le possibilità di giungere a una pace sostenibile
(sustaining peace) la Svizzera si è impegnata a favore di una più stretta interrelazione tra
i tre pilastri dell’ONU (pace e sicurezza, sviluppo sostenibile, diritti umani). Ha organizzato
un incontro preparatorio su questo tema nel febbraio del 2020 a Ginevra per la revisione
delle attività di consolidamento della pace dell’ONU. All’interno del CDU la Svizzera ha
1 L’investimento di impatto o a impatto sociale (impact investment) è una strategia di investimento che mira a generare

sia un impatto sociale e/o ambientale positivo che un ritorno sull’investimento.
2 Con finanza mista (blended finance) si intende l’uso strategico dei fondi pubblici e filantropici destinati allo sviluppo

allo scopo di mobilitare ulteriori risorse finanziarie provenienti dal settore privato.
3 I lavori del GGE saranno portati avanti fino alla primavera del 2021.

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cercato di rafforzare il contributo del Consiglio alla prevenzione delle violazioni dei diritti
umani. La Svizzera ha continuato a presiedere la Riunione specifica sul Burundi nella
Commissione dell’ONU per il consolidamento della pace.
La Svizzera ha inoltre sostenuto l’attuazione dell’agenda per il disarmo lanciata dal
segretario generale dell’ONU a Ginevra nel 2018.Ha preso posizione a favore della
gestione sicura delle munizioni convenzionali ed è stato rappresentata da una specialista
nel competente gruppo di esperti governativi dell’ONU.
Insieme all’ONU e all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa
(OSCE), la Svizzera ha organizzato una conferenza regionale per discutere in merito a
possibili approcci comuni con i quali affrontare il problema di combattenti terroristi
stranieri. Ha infine organizzato un evento in occasione del decimo anniversario
dell’istituzione del mediatore, che ha una funzione importante nella tutela dei diritti umani
e delle garanzie procedurali nelle sanzioni antiterrorismo dell’ONU.
Aiuto umanitario
Durante la 74a AG la Svizzera ha sostenuto l’applicazione del DIU, in particolare per
quanto riguarda la protezione della popolazione civile e l’accesso degli attori umanitari
alle persone che si trovano in stato di bisogno. Il presidente della Confederazione Ueli
Maurer e il presidente del CICR sono stati i principali oratori di un evento organizzato
dalla Svizzera insieme al CICR, alla Cina e al Sudafrica per celebrare il 70° anniversario
della Convenzione di Ginevra. In una risoluzione dell’AG la Svizzera è riuscita a far
inserire il riferimento al legame tra aiuto umanitario, cooperazione allo sviluppo e
promozione della pace (triple nexus). In questo modo si riconosce che per individuare
soluzioni durature è necessaria una stretta interrelazione tra diversi strumenti e attori. Il
gruppo di alto livello sugli sfollamenti interni, convocato dal segretario generale dell’ONU
nel gennaio del 2020, elaborerà raccomandazioni concrete rivolte alla comunità
internazionale. Il professore svizzero Walter Kälin fornisce la sua consulenza. Il
Consigliere federale Ignazio Cassis, unitamente al segretario generale dell’ONU, António
Guterres, e all’Alto commissario dell’ONU per i rifugiati, Filippo Grandi, ha inoltre
inaugurato, in qualità di rappresentante del paese co-organizzatore il Global refugee
forum, svoltosi a Ginevra nel dicembre del 2019. In questo modo la Svizzera ha
contribuito all’attuazione del Patto globale sui rifugiati.
Sviluppo sostenibile
L’impegno per l’attuazione dell’Agenda 2030 è rimasto centrale per la Svizzera, che se
ne è fatta portavoce in varie occasioni. La Svizzera ha partecipato a tutti i vertici sullo
sviluppo che si sono tenuti a New York in settembre (vertice OSS, vertice sul clima,
dialogo di alto livello sul finanziamento dello sviluppo e riunione di alto livello sulla
copertura sanitaria universale). Al vertice sul clima il presidente Ueli Maurer ha
annunciato il nuovo obiettivo climatico – un saldo netto delle emissioni pari a zero – che
la Svizzera intende raggiungere entro il 2050. In vista del vertice di alto livello dell’ONU
sulla promozione di sistemi alimentari sostenibili che si terrà nel 2021, la Svizzera ha già
dato la priorità alla questione nell’AG di quest’anno. Si è infine occupata anche di
questioni ambientali, in particolare della biodiversità e della protezione della natura.
L’idea originaria di un patto ambientale globale non è stata tuttavia perseguita a livello
multilaterale.
Ginevra internazionale
Quasi in simultanea con l’apertura della 74a Assemblea generale dell’ONU, a settembre
2019 si è tenuta a Ginevra una manifestazione per commemorare i 100 anni di
multilateralismo. In quell’occasione è stato presentato un libro contenente i documenti
diplomatici svizzeri più importanti in vista della fondazione della Società delle Nazioni.
Parimenti è stata firmata dal Consigliere federale Ignazio Cassis e dai presidenti del
                                                                                              4/6
Consiglio di Stato e della città di Ginevra, Antonio Hodgers e Sami Kanaan, una
dichiarazione comune sull’importanza della Ginevra internazionale e del suo ruolo quale
forum per i temi del futuro. Sempre a settembre il Parlamento ha approvato il messaggio
concernente le misure per rafforzare il ruolo della Svizzera quale Stato ospite nel periodo
2020-2023: la Svizzera potrà così svolgere ancora meglio questo ruolo. Ginevra ospita
38 organizzazioni internazionali, 179 rappresentanze permanenti di Stati, 750
organizzazioni non governative, attori della società civile, del mondo scientifico e
dell’economia privata. Il messaggio prevede anche il rafforzamento di Ginevra come hub
per le nuove tecnologie, per esempio quelle relative alla governance di Internet. Un
importante asse d’azione è costituito dai lavori di rinnovo degli immobili delle
Organizzazioni internazionali a Ginevra. Il 20 febbraio 2020 il Consigliere federale Ignazio
Cassis ha così visitato il cantiere dello "Strategic Heritage Plan", il progetto di
ristrutturazione e nuova costruzione del Palazzo delle Nazioni.
Altri temi legati ai diritti umani
In qualità di Paese ospite del CDU e dei dieci organi istituiti dai trattati dell’ONU sui diritti
umani per controllarne l’attuazione, la Svizzera ha continuato a impegnarsi per migliorare
i metodi di lavoro di queste istituzioni. Al fine di rafforzare l’efficienza degli organi istituiti
dai trattati ha assunto la guida del processo di revisione. Ha anche sostenuto la
risoluzione dell’AG sul divieto della tortura, che tra l’altro chiede la ratifica universale della
relativa Convenzione. Nell’ambito dei diritti dei bambini, nel novembre del 2019 la
Svizzera ha partecipato alle attività per il 30° anniversario della Convenzione sui diritti del
fanciullo. Sebbene il tema dei «difensori dei diritti umani» in questa sessione abbia
suscitato molte controversie, una risoluzione è stata adottata per consenso, anche grazie
alla Svizzera.
Ulteriori riforme
La migliore integrazione dell’Ufficio di supporto per il consolidamento della pace (PBSO)
nei due dipartimenti responsabili delle operazioni di pace rafforza la prevenzione dei
conflitti come elemento centrale della riforma nel settore «pace e sicurezza». È stato
portato avanti anche l’impegno a riformare i metodi di lavoro del Consiglio di sicurezza
dell’ONU. La Svizzera ha partecipato alle prime fasi di revisione relative al Consiglio
economico e sociale (ECOSOC) e al Forum politico di alto livello. Si è inoltre espressa a
favore dell’introduzione di sanzioni più severe in caso di molestie sessuali.
L’impegno della Svizzera nella gestione della crisi provocata dalla COVID-19
La crisi legata alla diffusione del coronavirus ha limitato la capacità dell’ONU di riunirsi.
Dall’inizio della crisi la Svizzera ha sostenuto la capacità d’azione dell’ONU e promosso
il necessario adeguamento dei suoi metodi di lavoro. Insieme ad altri cinque Stati ha
presentato la prima risoluzione dell’AG dell’ONU sulla COVID-19, che ha inviato un
importante segnale di solidarietà e cooperazione internazionale. Anche la Svizzera,
inoltre, ha sostenuto fin da subito l’appello del segretario generale a favore di un cessate
il fuoco globale. La Svizzera ha infine approvato altre risoluzioni e vari appelli, tra cui
quello sull’impatto della COVID-19 su donne, bambini, anziani, persone con disabilità e
sulla catena di approvvigionamento globale. Nel maggio del 2020 la presidente della
Confederazione Simonetta Sommaruga è intervenuta a un evento di alto livello sul
finanziamento dello sviluppo nel contesto della pandemia di COVID-19. In qualità di
Paese ospite, la Svizzera ha tenuto attivamente al corrente le missioni permanenti e le
organizzazioni internazionali sugli sviluppi della situazione sanitaria e sulle decisioni del
Consiglio federale.
Conclusione
Durante la 74a AG la Svizzera è riuscita a far valere le sue priorità benché non fosse
facile, data la complessa situazione politica globale. Grazie alla coerenza delle sue
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posizioni fondate sul diritto internazionale la Svizzera è considerata un attore affidabile.
In questo modo può continuare a svolgere il ruolo di «costruttrice di ponti» e, in un
contesto sempre più polarizzato, può dare un importante contributo ai negoziati tramite
proposte di compromesso pragmatiche. Nella seconda metà della 74a AG le misure
introdotte per contrastare la diffusione del coronavirus hanno influenzato il lavoro
dell’ONU: molti negoziati e incontri sono stati rinviati, cancellati o accorciati.
Ciononostante, l’ONU ha preso decisioni importanti e ha persino tenuto riunioni di alto
livello in modo virtuale. L’Organizzazione ha dimostrato così la sua importanza come
forum globale in cui è possibile affrontare le sfide transnazionali anche nell’ambito di una
crisi in cui sono venute in primo piano le misure nazionali.

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