I bambini e la scuola ai tempi della COVID-19. Dubbi, certezze e .. PediaVirus

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I bambini e la scuola
Società Italiana                                ai tempi della COVID-19.
di Medicina                                     Dubbi, certezze e…..
di Emergenza
ed Urgenza
                                                PediaVirus
Pediatrica         20 Settembre 2020            Clotilde Ciampa 1, Lucia Ciampa                2

                                                1
                                                    U.O.C. Neurologia,P.O. S.G. Bosco, Napoli;
                                                2
                                                    Psicologa Clinica, Psicoterapeuta Istituto Winnicott. Membro
                                                    Associato SIPsIA

                                                Francesca Fiori Nastro, Michele Iafusco, Cristiana
                                                Indolfi, Roberta Gammella, Roberta Naddei,
                                                Francesca Orlando, Flavio Quarantiello, Alfredo
                                                Diana, Maria Laura Pennacchio

                   La riapertura delle scuole è ormai alle porte e tutti gli addetti ai lavori sono
                   sommersi da decreti legislativi e ministeriali, documenti tecnici e protocolli nel
                   tentativo di rendere il rientro a scuola quanto più sicuro possibile.
                   Intanto nessuno ancora ha le idee chiare e nelle chat scolastiche delle
                   mamme si susseguono centinaia di messaggi giornalieri con i pareri più
                   diversificati, si passa da chi ha paura e non sa bene cosa fare a chi è
                   negazionista fino ad arrivare ai catastrofisti, si alternano i “so tutto io” con “ma
                   il vaccino antinfluenzale lo dobbiamo fare?” fino ad arrivare agli “adesso
                   chiedo al mio pediatra”.
                   Il Pediatra, una delle figure che è nell’occhio del ciclone in questo delicato
                   momento di riapertura delle scuole in cui, mentre gli insegnanti stipulano il
                   “patto educativo di corresponsabilità scuola-famiglia”, lavorano altrettanto
                   alacremente cercando di capire come gestire al meglio gli stati influenzali e
                   parainfluenzali dei loro piccoli pazienti al fine di rendere più fluido e sicuro il
                   loro rientro a scuola e il loro ritorno ad una vita sociale che sia il più normale
                   possibile.
                   Un lavoro molto utile ed interessante di supporto per l’arduo compito che
                   spetta a questi protagonisti indiscussi del momento lo sta portando avanti un
                   gruppo wapp denominato PediaVirus che rappresenta una piccola costola del
                   gruppo PediaNapoli, chat generate dall’estro creativo e dalla capacità
                   aggregante di Michele Iafusco. PediaVirus è una chat che si è rivelata
                   estremamente utile nel corso della pandemia COVID-19 per condividere
                   conoscenze su esperienze, terapie già codificate e off label, proposte mediche
                   innovative, aiuto psicologico, scambio di linee guida internazionali e dati
                   epidemiologici e statistici sempre intrisi di vivace ironia e che gradualmente e
                   naturalmente modifica la propria struttura secondo le necessità del momento.
                   Infatti, in questa fase, tutti i partecipanti alla chat sono in vivace fermento nel
                   cercare di supportare il lavoro dei pediatri ed in particolare dei pediatri di
                   famiglia per identificare una linea comune di azione per la gestione dei piccoli
                   pazienti [1].
Società Italiana
                   A livello internazionale l’ECDC (European Centre for Disease Prevention
di Medicina
                   and Control), la più importante agenzia di salute europea lo scorso 6
di Emergenza
                   agosto ha pubblicato un documento tecnico molto interessante che si
ed Urgenza
                   propone    di   fornire     una   panoramica     dell'epidemiologia    e   delle
Pediatrica
                   caratteristiche della malattia di COVID-19 nei bambini (0-18 anni) nei
                   paesi UE / SEE e nel Regno Unito (UK) e di valutare il ruolo della scuola
                   nella trasmissione COVID-19. [2]
                   Ne è emerso che una piccola percentuale (minore del 5%) dei casi
                   complessivi di COVID-19 segnalati nell’UE/SEE e nel Regno Unito sono
                   rappresentati da bambini e adolescenti (età compresa tra 0 -18 anni).
                   Inoltre i bambini presentano spesso un’infezione lieve o asintomatica che
                   può non essere rilevata o diagnosticata ed hanno una minore probabilità
                   di essere ricoverati in ospedale o di avere esiti fatali rispetto agli adulti.
                   Dai dati presenti in letteratura si evince che i bambini, quando sintomatici,
                   trasmettono il virus in quantità simile agli adulti e possono infettare gli altri
                   in modo simile agli adulti mentre non è noto quanto siano infettivi i
                   bambini asintomatici [2].

                   Il ruolo dei bambini nella trasmissione di SARS-CoV-2 è ancora poco
                   chiaro soprattutto nel contesto “Scuola”.
                   A seguito della dichiarazione di COVID-19 come pandemia globale ad
                   inizio marzo molti paesi dell’UE/SEE e il Regno Unito hanno iniziato a
                   chiudere le scuole per limitare la diffusione del virus, nonostante le prove
                   limitate sul fatto che la scuola giochi un ruolo importante nella
                   trasmissione del virus. Nella settimana del 20-26 aprile 2020: l’80%
                   (25/31) paesi aveva chiuso completamente o parzialmente le scuole
                   dell’infanzia, il 90% (28/31) aveva chiuso le scuole primarie e il 100%
                   aveva chiuso le scuole secondarie o superiori [2].
                   Gli approcci alla chiusura delle scuole sono variati nella maggior parte
                   degli stati membri e alcune scuole hanno adottato misure “parziali”.
                   Addirittura 4 stati membri (Estonia, Finlandia, Islanda e Svezia) non
                   hanno mai chiuso le scuole materne e solo due paesi (Islanda e Svezia)
                   non hanno mai chiuso le scuole primarie. Da metà maggio è iniziata una
                   progressiva e graduale riapertura.

                   Per la riapertura delle scuole alcuni paesi hanno preparato piani
                   dettagliati, regolamenti e vari interventi atti a ridurre il rischio di
                   trasmissione di SARS-CoV-2 negli ambienti scolastici.
Le misure adottate includono: riduzione della numerosità delle classi,
Società Italiana   apertura delle scuole per gruppi di età/anno specifici, l’organizzazione di
di Medicina        lezioni con orari scaglionati o coorti di studenti alternati tra insegnamento a
di Emergenza       distanza e a scuola ed una serie di altri interventi non farmaceutici come
ed Urgenza         aumento della distanza fisica, migliore ventilazione, lavaggio regolare delle
Pediatrica         mani ed utilizzo di mascherine quando possibile [2].

                   Il documento pubblicato dall’ECDC afferma che in letteratura esistono dati
                   contrastanti sull’impatto della chiusura/riapertura delle scuole sui livelli di
                   trasmissione virale nella comunità, sebbene le prove del tracciamento dei
                   contatti nelle scuole e i dati osservativi di un certo numero di paesi dell’UE
                   suggeriscano che la riapertura delle scuole non è stata associata ad un
                   significativo aumento della trasmissione dell’infezione SARS-CoV-2 nella
                   comunità.

                   Le indagini sui casi identificati negli ambienti scolastici suggeriscono,
                   inoltre, che la trasmissione da bambino a bambino nelle scuole è rara e non
                   rappresenta la causa primaria di infezione di infezione da SARS-CoV-2 in
                                    [2]
                   età pediatrica     . In particolare Svezia e Islanda, paesi che hanno
                   mantenuto aperte le scuole materne e primarie durante l’epidemia, non
                   hanno riportato un aumento del numero di ospedalizzazioni tra i bambini,
                   nonostante l’epidemia sia stata grave e prolungata soprattutto in Svezia.
                   I paesi dell’UE/SEE che hanno parzialmente aperto le loro scuole prima
                   della pausa estiva, sempre con misure di sicurezza, non hanno
                   sperimentato focolai scolastici, ad eccezione di Israele, che ha registrato
                   una seconda ondata significativa nel luglio 2020 e ha segnalato epidemie
                   scolastiche, che sono però avvenute in una fase di allentamento generale
                   di tutte le misure di contenimento dell'infezione nella comunità [2].
                   Pertanto i dati disponibili ad oggi indicano che è improbabile che la
                   chiusura delle scuole rappresenti l’unica misura di controllo efficace per la
                   trasmissione comunitaria di COVID-19 e che tale chiusura non fornisce una
                   protezione aggiuntiva alla salute dei bambini, poiché la maggior parte
                   sviluppa una forma molto lieve di COVID-19, se presente. Invece, deve
                   essere presa in considerazione la possibilità che l’andamento dell’epidemia
                   nella scuola rifletta l’andamento dell’epidemia nella comunità.
                   In ogni caso, se vengono applicate misure preventive adeguate (distanze
                   fisiche e misure igieniche) è improbabile che le scuole possano
                   rappresentare ambienti di propagazione virale più efficaci rispetto ad altri
                   ambienti professionali o di svago con una analoga densità di persone.
                   Se l’effetto della chiusura delle scuole sulla trasmissione di SARS-CoV-2 è
                   ancora in parte discusso l’effetto della loro chiusura sulla salute ed il
                   benessere psicologico e culturale dei bambini è stato ben documentato e
                   studiato negli anni a seguito di precedenti pandemie.
Società Italiana
di Medicina
                   Diverse organizzazioni (UNICEF, UNESCO, ENOC) hanno identificato e
di Emergenza
                   segnalato l’impatto negativo sul benessere psico-fisico dei bambini e
ed Urgenza
                   sulle opportunità di apprendimento e sicurezza causati dalla chiusura
Pediatrica
                   delle scuole. In particolare, un rapporto di ENOC e UNICEF indica che le
                   maggiori difficoltà di apprendimento a distanza sono presentate da
                   bambini che vivono in condizioni di precarietà sia a causa della povertà
                   digitale che delle difficoltà per i genitori di assisterli nel processo di
                                     [3]
                   apprendimento           . L’UNESCO sottolinea che la chiusura delle scuole
                   priva i bambini e i giovani di opportunità di crescita e sviluppo [4].
                   Fantini et al. segnalano che la scuola rappresenta una grande
                   opportunità educativa non solo culturale ma anche sociale. La scuola ha
                   un grosso impatto positivo sulla formazione della personalità dei bambini
                   e degli adolescenti e sullo sviluppo del loro senso di identità, mentre
                   l’interruzione della scuola e delle relazioni sociali tra coetanei è stata
                   associata ad un maggiore sviluppo di depressione, senso di colpa e
                   rabbia nei bambini [5].
                   Inoltre le attività scolastiche ed extrascolastiche forniscono una struttura,
                   un significato ed un ritmo quotidiano ai bambini e ai giovani. Per chi
                   soffre di ansia e depressione, la perdita di tali attività può peggiorare i
                   sintomi e rafforzare il ritiro sociale e i sentimenti di disperazione [6].
                   Il rapporto dell’ENOC e dell’UNICEF evidenzia anche altre gravissime
                   conseguenze secondarie alla chiusura delle scuole quali un rischio
                   maggiore di violenza domestica con una conseguente difficoltà ad
                   indentificare episodi di abusi su minori a casa ed un aumentato rischio di
                   cyberbullismo correlato all'aumento del tempo trascorso online [3, 7] .

                   Altro importante impatto negativo lo presentano i bambini con disabilità
Società            che con la chiusura delle scuole e dei “servizi speciali” possono sentirsi
Italiana           più isolati avendo anche minore accesso alla comunicazione digitale.
di Medicina        Alla luce di quanto affermato finora risulta evidente che del SARS-CoV-2
di                 conosciamo ancora molto poco ma che affermazioni che descrivono i
Emergenza          bambini come i principali responsabili di questa epidemia non sono
ed Urgenza         giustificate e possono portare a diminuire la fiducia dei genitori verso le
                   scuole primarie e dell’infanzia. E la mancata frequenza nelle comunità
                   educative senza giustificate motivazioni, già verificatasi in questi mesi,
                   non è associata solo ad una mancanza di apprendimento, ma porta a un
                   aumento del rischio di danni alla salute psico-fisica ed un aumento dei
                   casi di maltrattamento, eventi che cambiano la traiettoria di vita del
                   bambino in modo permanente.
Società Italiana
di Medicina
di Emergenza       Bibliografia
ed Urgenza
Pediatrica         1. Iafusco M. et al., Chatline PediaVirus: all together against COVID-19,
                     Arch Dis Child., 2020 July, 20                  Leggi l’articolo

                   2. European Centre for Disease Prevention and control (ECDC), COVID-
                     19 in children and the role of school settings in COVID-19
                     transmission, 6 August 2020;                          Leggi

                   3. European Network of Ombudspersons for Children (ENOC) and United
                     Nations International Children's Fund (UNICEF), Ombudspersons and
                     Commissioners for Children’s Challenges and Responses to Covid-19,
                     2020                                                  Leggi

                   4. United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization
                     (UNESCO), Adverse consequences of school closures; 2020
                                                                           Leggi

                   5. Fantini MP et al, COVID-19 and the re-opening of schools: a policy
                     maker's dilemma, Italian Journal of Pediatrics, 2020;46(1):79;
                                                                      Leggi l’articolo

                   6. Courtney et al., COVID-19 Impacts on Child and Youth Anxiety and
                     Depression: Challenges and Opportunities, Canadian Journal of
                     Psychiatry. 2020:                                Leggi l’articolo

                   7. Norman RE et al.,The long-term health consequences of child physical
                     abuse, emotional abuse,and neglect: a systematic review and meta-
                     analysis, PLoS Med. 2012;9(11):e1001349.         Leggi l’articolo
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