Gli strumenti della PAC - Roberto Pretolani Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali Università degli Studi di Milano - Università ...

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Gli strumenti della PAC

               Roberto Pretolani

  Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali
        Università degli Studi di Milano
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Il progressivo allargamento dell’UE
                       Paesi fondatori (1957):
                       Germania, Francia, Italia,
                       Belgio,Olanda,Lussemburgo
                       Verso nord (1973):
                       Regno Unito (2020), Irlanda,
                       Danimarca (Norvegia)
                       Verso sud: (1981) Grecia
                       (1986) Spagna, Portogallo
                       Dopo la caduta del muro:
                       (1990) Germania est
                       (1995) Austria, Svezia,
                       Finlandia (Norvegia)
                       Verso est (2004): Slovenia,
                       Ungheria, Repubb.Ceca,
                       Slovacchia, Polonia,
                       Estonia, Lettonia, Lituania,
                       Malta, Cipro
                       Area balcanica:
                       (2007) Romania, Bulgaria,
                       (2013) Croazia
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L'Unione Europea (UE) in sintesi

L'Unione europea si fonda sui principi dello stato di
diritto e della democrazia. Non è un nuovo stato, inteso
a sostituire quelli esistenti, né è paragonabile ad altre
organizzazioni internazionali. Gli Stati membri delegano
la loro sovranità ad istituzioni comuni che, su questioni di
interesse comune, rappresentano gli interessi
dell'Unione nel suo complesso. Tutte le decisioni e le
procedure discendono dai trattati fondamentali ratificati
dagli Stati membri.
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L'Unione Europea (UE) in sintesi

   I principali obiettivi dell'Unione sono:
1. Instaurare       la      cittadinanza      europea       (Diritti
   fondamentali; Libera circolazione; Diritti civili e politici);
2. Garantire libertà, sicurezza e giustizia (Cooperazione
   nel settore della giustizia e degli affari interni);
3. Promuovere il progresso economico e sociale
   (Mercato unico; Euro, la moneta comune; Creazione di
   posti di lavoro; Sviluppo regionale; Protezione
   dell'ambiente);
4. Far valere la voce dell'Europa nel mondo (La politica
   estera e di sicurezza comune; L'Unione europea nel
   mondo).
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Le tappe dell’Europa unita

                 Winston Churchill lancia un appello a favore di "una sorta di Stati Uniti d'Europa" in un discorso
Settembre 1946
                 pronunciato all'Università di Zurigo
                 Viene annunciato il Piano Marshall, programma inteso a favorire la ricostruzione economica
 Giugno 1947
                 dell'Europa
1 Gennaio 1948 Entra in vigore la Convenzione doganale tra Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi (Benelux).
                 Viene istituita l'Organizzazione europea per la cooperazione economica (OECE) con il compito di
  Aprile 1948
                 coordinare il Piano Marshall

                 Promosso dal Comitato di coordinamento internazionale dei movimenti per l'unificazione europea, si
 Maggio 1948     apre all'Aia, nei Paesi Bassi, il Congresso d'Europa; è presieduto da Winston Churchill e vi
                 partecipano 800 delegati.

                 In un discorso ispirato da Jean Monnet, Robert Schuman, Ministro degli affari esteri francese,
 Maggio 1950     propone che la Francia e la Germania, e ogni altro Stato europeo che lo desideri, mettano in
                 comune le loro risorse di produzione di carbone e di acciaio ("Dichiarazione Schuman").

Giugno-Agosto    Belgio, Francia, Lussemburgo, Italia, Paesi Bassi e Germania sottoscrivono la dichiarazione
    1950         Schuman. L'Assemblea del Consiglio d'Europa approva il piano Schuman.

                 I "Sei" (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi) firmano a Parigi il Trattato
  Aprile 1951
                 istitutivo della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA).

                 Il Trattato CECA entra in vigore. Jean Monnet è nominato Presidente dell'Alta Autorità e Paul-
 Giugno 1952     Henri Spaak Presidente dell'Assemblea Comune. Lussemburgo è scelta come sede provvisoria
                 della CECA

                 Viene instaurato il mercato comune per il carbone e il minerale di ferro. I "Sei" sopprimono i dazi
Febbraio 1953
                 doganali e le restrizioni quantitative sulle materie prime.

 Maggio 1954     Alcide de Gasperi viene eletto Presidente dell'Assemblea parlamentare europea.
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Le tappe dell’Europa unita

                 Riuniti a Messina, i ministri degli affari esteri dei Sei decidono di perseguire l'integrazione dei loro paesi
 Giugno 1955
                 in campo economico
   Maggio        Paul-Henri Spaak, ministro belga degli affari esteri, presenta ai suoi colleghi della CECA una relazione
   Giugno        sui progetti di trattati per la creazione della CEE e dell'Euratom.
    1956         Si aprono a Bruxelles (Belgio) le trattative per la redazione degli atti istitutivi della CEE e dell'Euratom.
                 I trattati che istituiscono la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità europea per l'energia
25 marzo 1957    atomica (Euratom) vengono firmati dai Sei (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi)
                 a Roma, donde il nome ancora in uso, di "trattati di Roma".
                 Entrano in vigore i trattati di Roma. Le Commissioni della CEE e dell'EURATOM si insediano a
1 gennaio 1958
                 Bruxelles. L'Assemblea parlamentare e la corte di Giustizia sono comuni a tutte e tre le Comunità.
 Luglio 1958     Una conferenza riunita a Stresa definisce le basi di una politica agricola comune (PAC)
                 Vengono presi i primi provvedimenti per abolire gradualmente i dazi doganali e i contingenti all'interno
Gennaio 1959
                 della CEE
                 Il Consiglio adotta i primi regolamenti relativi alla politica agricola comune (PAC), varata per istituire
Gennaio 1962     un mercato unico dei prodotti agricoli e una solidarietà finanziaria attraverso il Fondo europeo agricolo di
                 orientamento e garanzia (FEAOG).
 Luglio 1962     Entrano in vigore i regolamenti istitutivi della politica agricola comune (PAC).
                 Il Consiglio adotta la prima direttiva della CEE sui prodotti alimentari. Questa definisce quali sono i
 Ottobre 1962
                 coloranti ammessi.
 Luglio 1964     Viene istituito il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG).
                 Il Consiglio dei ministri CEE decide di armonizzare le imposte indirette della Comunità, di adottare il
Febbraio 1967    sistema dell'imposta sul valore aggiunto e di approvare il primo programma di politica economica a
                 medio termine, che fissa gli obiettivi di politica economica della Comunità per gli anni successivi.
                 Entrata in vigore del Trattato di fusione degli esecutivi delle Comunità europee (CECA, CEE, Euratom).
 Luglio 1967     Da questo momento le Comunità europee avranno un'unica Commissione e un unico Consiglio. Le
                 due istituzioni continueranno a operare in conformità delle norme che governano ciascuna Comunità.
                 Entra in vigore l'Unione doganale. Gli ultimi dazi doganali sul commercio intracomunitario vengono
 Luglio 1968     aboliti con 18 mesi di anticipo rispetto a quanto previsto dal Trattato di Roma. La tariffa doganale
                 comune sostituisce i dazi doganali nazionali per gli scambi commerciali con il resto del mondo.
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Le tappe dell’Europa unita
                  La Commissione sottopone al Consiglio un memorandum sull'elaborazione di un piano per l'istituzione
  Marzo 1970
                  dell'Unione economica e monetaria.
                  Il Consiglio introduce un sistema di importi compensativi monetari per il commercio dei prodotti agricoli
 Maggio 1971
                  fra gli Stati membri finalizzato a salvaguardare l'unità del mercato agricolo comune.
                  La Danimarca, l'Irlanda e il Regno Unito aderiscono alle Comunità europee.
Gennaio 1973
                  Entra in vigore l'accordo di libero scambio con l'Austria, la Svizzera, il Portogallo e la Svezia.
                  Il Consiglio adotta un'unità di conto europea (ECU) basata su un paniere delle monete degli Stati
Febbraio 1975
                  membri della Comunità
                  Il Consiglio europeo, riunito a Bruxelles, Belgio, decide di istituire il Sistema monetario europeo (SME)
                  basato sull'unità monetaria europea (ECU) e di ricorrere a un comitato di personalità per esaminare gli
Dicembre 1978
                  adeguamenti dei meccanismi e delle procedure istituzionali necessari nella prospettiva dell'allargamento
                  della Comunità
                  Sentenza della Corte di giustizia nella causa Cassis de Dijon. La Corte stabilisce che i consumatori
                  possono accedere a prodotti alimentari provenienti da altri Stati membri a condizione che i prodotti in
Febbraio 1979
                  questione siano legalmente prodotti e commercializzati in uno degli Stati membri e che non si possa
                  opporre all'importazione degli stessi un divieto per gravi ragioni sanitarie o ambientali.
Gennaio 1981   La Grecia diventa il 10° Stato membro della Comunità europea.
               L'eurodeputato Altiero Spinelli presenta al Parlamento europeo un progetto di trattato che istituisce
Settembre 1983
               l'Unione europea.
               La Commissione trasmette al Consiglio europeo un libro bianco intitolato "Completamento del
               mercato interno: Libro bianco della Commissione al Consiglio europeo". Viene firmato a Schengen da
 Giugno 1985
               Belgio, Germania, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi l'omonimo accordo sull'eliminazione dei controlli
               alle frontiere.
 Gennaio 1986 La Spagna e il Portogallo aderiscono alle Comunità europee.
 Ottobre 1990     Unificazione della Germania: i Länder dell'ex Germania dell'Est diventano parte dell'Unione europea.
                  Il Trattato sull'Unione europea viene firmato a Maastricht dai ministri degli Affari esteri e dai ministri
Febbraio 1992
                  delle Finanze degli Stati membri. Nasce l’Unione Europea (UE).
Gennaio 1993      Entra in vigore il Mercato unico europeo.
Novembre 1993 Essendo state ultimate tutte le procedure di ratifica, il Trattato sull'Unione europea entra in vigore.
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Le tappe dell’Europa unita

                 Ha inizio la seconda fase dell'Unione economica e monetaria con la creazione dell'Istituto monetario
 Gennaio 1994    europeo (IME).
                 Entra in vigore l'accordo che istituisce lo Spazio economico europeo (SEE)
                 La Commissione presenta "Agenda 2000 - Per un'Unione più forte e più ampia", corredata dai 10
  Luglio 1997
                 pareri sulle domande di adesione presentate dai paesi dell'Europa centrale.
                 I ministri degli Affari esteri dei quindici Stati membri dell'Unione europea firmano il trattato di
 Ottobre 1997
                 Amsterdam.
                 Lancio ufficiale dell'euro. Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo,
 Gennaio 1999
                 Paesi Bassi, Portogallo e Spagna adottano l'euro quale moneta ufficiale.
                 I biglietti e le monete in euro entrano in circolazione nei dodici paesi membri: Austria, Belgio,
 Gennaio 2002
                 Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna
                 Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica slovacca e
 Gennaio 2004
                 Slovenia entrano nell’UE
 Gennaio 2007    Bulgaria e Romania entrano nell’UE

                 I Ventisette firmano a Lisbona il Trattato di Lisbona, che aumenta i poteri del Parlamento europeo e
Dicembre 2007
                 prevede diverse novità per adeguare le Istituzioni europee all'allargamento dell'UE.

 Gennaio 2013    La Croazia entra nell’UE.

 Gennaio 2015    Allargamento a 19 paesi UE (Eurozona) della moneta unica

31 Gennaio 2020 Uscita dall’UE del Regno Unito (Brexit)
                 Candidati ufficiali all’ingresso nell’UE: Turchia (1999), Macedonia del nord (2005), Montenegro
     2020
                 (2010), Serbia (2012), Albania (2014)
     2020        Richieste di adesione all’UE: Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Islanda (ritirata)
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L'Unione Europea (UE) in sintesi

   L'Unione europea è governata, sulla base del principio
   dello stato di diritto, da cinque istituzioni, ognuna delle
   quali riveste un ruolo specifico:
1. Il Parlamento europeo (eletto dai cittadini degli Stati
   membri);
2. Il Consiglio dell'Unione europea (emanazione dei
   governi degli Stati membri);
3. La Commissione europea (la forza trainante e l'organo
   esecutivo);
4. La Corte di giustizia (rispetto della legge);
5. La Corte dei conti (sana e corretta gestione del bilancio
   dell'Unione europea).
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L'Unione Europea (UE) in sintesi

     L'Unione europea ha anche altri cinque organi:
1.   Il Comitato economico e sociale europeo (portavoce delle opinioni
     della società civile organizzata su questioni economiche e sociali);
2.   Il Comitato delle regioni (esprime le opinioni delle autorità locali e
     regionali sulla politica regionale, l'ambiente, l'istruzione);
3.   Il Mediatore europeo (tratta le denunce presentate dai cittadini
     contro i casi di cattiva amministrazione nell'azione di un'istituzione o
     di un organo dell'Unione europea);
4.   La Banca europea per gli investimenti (BEI, contribuisce agli
     obiettivi dell'Unione europea tramite il finanziamento di investimenti
     a lungo termine pubblici e privati);
5.   La Banca centrale europea (BCE, è responsabile della politica
     monetaria e di cambio).
     • Una serie di agenzie e organismi completano il sistema.
Le finalità della PAC

TRATTATO DI AMSTERDAM (DAL 1/05/1999) (ex Trattato di Roma)

Articolo 2 (ex articolo 2)
La Comunità Europea ha il compito di promuovere nell'insieme
della Comunità, mediante l'instaurazione di un mercato comune e
di un'unione economica e monetaria e mediante l'attuazione
delle politiche e delle azioni comuni di cui agli articoli 3 e 4, uno
sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività
economiche, una crescita sostenibile e non inflazionistica, un
elevato grado di convergenza dei risultati economici, un elevato
livello di protezione dell'ambiente e il miglioramento di
quest'ultimo, un elevato livello di occupazione e di protezione
sociale, il miglioramento del tenore e della qualità della vita, la
coesione economica e sociale e la solidarietà tra Stati membri.
Le finalità della PAC

Articolo 3 (ex articolo 3)
1. Ai fini enunciati all'articolo 2, l'azione della Comunità comporta,
alle condizioni e secondo il ritmo previsti dal presente trattato:
a) il divieto, tra gli Stati membri, dei dazi doganali e delle restrizioni
quantitative all'entrata e all'uscita delle merci come pure di tutte le
altre misure di effetto equivalente;
b) una politica commerciale comune;
c) un mercato interno caratterizzato dall'eliminazione, fra gli Stati
membri, degli ostacoli alla libera circolazione delle merci, delle
persone, dei servizi e dei capitali;
d) misure relative all'entrata e alla circolazione delle persone, come
previsto dal titolo IV;
e) una politica comune nei settori dell'agricoltura e della pesca;
Le finalità della PAC

Articolo 32 (ex articolo 38)
1. Il mercato comune comprende l'agricoltura e il commercio dei
prodotti agricoli. Per prodotti agricoli si intendono i prodotti del suolo,
dell'allevamento e della pesca, come pure i prodotti di prima
trasformazione che sono in diretta connessione con tali prodotti.
2. Salvo contrarie disposizioni degli articoli da 33 a 38 inclusi, le norme
previste per l'instaurazione del mercato comune sono applicabili ai
prodotti agricoli.
3. I prodotti cui si applicano le disposizioni degli articoli da 33 a 38
inclusi sono enumerati nell'elenco che costituisce l'allegato I del
presente trattato.
4. Il funzionamento e lo sviluppo del mercato comune per i prodotti
agricoli devono essere accompagnati dall'instaurazione di una politica
agricola comune.
Le finalità della PAC

Articolo 33 (ex articolo 39)
1. Le finalità della politica agricola comune sono:
a) incrementare la produttività dell'agricoltura, sviluppando il
progresso tecnico, assicurando lo sviluppo razionale della produzione
agricola come pure un impiego migliore dei fattori di produzione, in
particolare della manodopera,
b) assicurare così un tenore di vita equo alla popolazione agricola,
grazie in particolare al miglioramento del reddito individuale di coloro
che lavorano nell'agricoltura,
c) stabilizzare i mercati,
d) garantire la sicurezza degli approvvigionamenti,
e) assicurare prezzi ragionevoli nelle consegne ai consumatori.
Le Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM)

Le organizzazioni comuni di mercato (OCM) sono disposizioni stabilite
dalle decisioni comunitarie, che disciplinano la produzione e gli scambi
dei prodotti agricoli di tutti gli Stati membri dell'Unione europea.
Le OCM si prefiggono innanzitutto di realizzare gli obiettivi della
politica agricola comune, in particolare stabilizzare i mercati,
garantire un tenore di vita equo agli agricoltori e aumentare la
produttività dell'agricoltura.
Esse interessano circa il 90% della produzione agricola finale
comunitaria.
Sono disciplinati dall'organizzazione comune dei mercati i seguenti
settori: cereali, carni suine, uova e pollame, ortofrutticoli, banane,
vino, prodotti lattiero-caseari, carni bovine, riso, grassi (compresi olio
d'oliva e semi oleosi), zucchero, floricoltura, foraggi essiccati,
ortofrutticoli trasformati, tabacco, lino e canapa, luppolo, sementi,
carni ovine e caprine.
Le Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM)

Si possono individuare quattro tipi di organizzazioni comuni di mercato:
alcune prevedono premi alla produzione e meccanismi d'intervento,
altre attuano un semplice regime d'intervento, altre ancora prevedono
esclusivamente aiuti alla produzione o istituiscono per il prodotto in
questione soltanto una protezione doganale.

            Tipi di organizzazioni comuni di
                                                              Prodotti interessati
                       mercato
          Pagamento unico per azienda*         Tutte le OCM
                                               Frumento duro, colture proteiche, riso, frutta a
          Aiuti supplementari
                                               guscio, colture energetiche, fecola di patate
                                               Latte e prodotti lattiero-caseari (dal 2005),
          Intervento e aiuti alla produzione   carni bovine, riso, olio d'oliva, cereali, ovini,
                                               semi oleosi, uve secche
                                               Zucchero, latte e prodotti lattiero-caseari,
          Intervento
                                               vino, carni suine, ortofrutticoli freschi
                                               Lino e canapa, foraggi essiccati, prodotti
          Aiuti alla produzione                trasformati a base di ortofrutticoli, tabacco,
                                               luppolo, sementi, caprini, banane
                                               Pollame, uova, piante vive e prodotti della
                                               floricoltura, prodotti non assoggettati ad
          Protezione doganale
                                               un'organizzazione comune di mercato
                                               specifica
Le motivazioni del sostegno dei redditi

Il sostegno al reddito agricolo è uno dei 5 obiettivi
assegnati alla PAC nel trattato di Roma del 1957 (art.39)
e tale è rimasto oggi (art.33 trattato di Amsterdam):
«assicurare così un tenore di vita equo alla popolazione
agricola, grazie in particolare al miglioramento del red-
dito individuale di coloro che lavorano nell'agricoltura»

Il   sostegno appare necessario per diversi motivi:
-     Compensare le differenze di costi UE vs. extra-UE
-     Garantire la produzione di alimenti
-     Tutelare il territorio
-     Ridurre l’abbandono dell’attività agricola

 Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
L’obiettivo è stato raggiunto?
L’obiettivo è stato raggiunto?

Evoluzione del reddito medio agricolo in % del
        reddito medio di tutti i settori
Forti differenze nei livelli di reddito

Fonte: UE, DG Agricoltura
Evoluzione dei redditi in Italia (valori correnti)

Fonte: ESP su dati Istat e Eurostat
Evoluzione dei redditi in Italia (valori 2010)

Fonte: ESP su dati Istat e Eurostat
Evoluzione del reddito agricolo in % del
     reddito medio di tutti i settori (Italia)

Fonte: ESP su dati Istat e Eurostat
Modalità di sostegno dei redditi

Ilsostegno dei redditi si può attuare attraverso:
• Prezzi garantiti per i prodotti agricoli
• Sovvenzioni dirette alle produzioni
• Sovvenzioni dirette all’attività agricola (zone
  svantaggiate, Pagamento Unico Aziendale)
• Indennizzi per calamità naturali / avversità
• Incentivi a diversificazione dei redditi
• Sgravi fiscali e contributivi
Percentuale dei sussidi sul reddito dei fattori
           di produzione agricoli

Fonte: UE, DG Agricoltura
Evoluzione e riforme della PAC

1957-1967   Avvio della PAC
1968-1983   Sostegno dei prezzi
1984-1992   Limitazione sostegno
1993-1999   Riforma Mac Sharry
2000-2004   Agenda 2000
2005-2009   Riforma Fischler
2009-2013   Health check
2014-2020   Europa 2020
2021-2027   Futuro della PAC
                                   26
Un cambiamento completo del sostegno

            Budget PAC in miliardi di euro (correnti)

Fonte: UE, DG Agricoltura
Un cambiamento completo del sostegno
L’evoluzione della PAC

Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
L’evoluzione della PAC
La scelta di garantire un elevato livello di prezzi comuni aveva lo scopo di stimolare l’aumento
della produzione per rendere la Cee autosufficiente. Obiettivo raggiunto a fine anni’70.
Negli anni’80 emergono i problemi delle eccedenze e aumentano i costi della PAC per
l’intervento e le restituzioni all’export.
Il 31 marzo 1984 vengono decise le quote nei settori zucchero e latte.
Ci sono forti resistenze al cambio del sistema di sostegno «accoppiato» alle produzioni.
Nel 1986 si aprono le trattative sul commercio internazionale in sede GATT che portano nel
1994 alla istituzione del WTO (World Trade Organization – Organizzazione mondiale del
commercio) e all’accordo sulla progressiva riduzione dei dazi.

Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
La riforma Mac Sharry
1979   Adozione del prelievo di corresponsabilità per il settore
       lattiero-caseario in risposta al problema delle eccedenze
1980   Il Consiglio dei Ministri ammette il principio della
       fissazione di obiettivi di produzione
1984   Adozione delle quote nel settore lattiero
       Congelamento dei prezzi - Limiti di garanzia
1985   Pubblicazione del libro verde della commissione
       "Prospettive della politica agricola comune"
1988   Disciplina di bilancio e regime degli "stabilizzatori"
1991   Febbraio COM (91) 100: Documento della Commissione
       che presenta la filosofia della riforma della PAC
1991   Luglio COM (91) 258 (Piano Mac Sharry):
       Documento che presenta la proposta di riforma
1991   Ottobre COM 379,409,415 Predisposizione dei
       testi normativi per seminativi, latte, carne
1992   21 Maggio: Approvazione della riforma della PAC
La riforma Mac Sharry
1. I PRESUPPOSTI DELLA RIFORMA

a) Cause interne
- Elevato e crescente costo delle spese connesse all'attuazione delle politiche
dei mercati e necessità di matenere la spesa agricola all'interno di una
"guideline" prefissata
- Formazione di consistenti stock di eccedenze produttive difficilmente
collocabili sul mercato mondiale e con costi di stoccaggio molto elevati
- Mancato conseguimento dell'obiettivo del miglioramento dei redditi agricoli
rispetto a quelli degli altri settori
- Ampliamento degli squilibri territoriali e fra produzioni nella CE
- Diffusione di preoccupazioni ambientalistiche conseguenti ai danni provocati
da pratiche agricole intensive

b) Cause esterne
- Crescente competizione e tensioni sui mercati internazionali
- Apertura del negoziato GATT (1986 Uruguay Round)
La riforma Mac Sharry

2. GLI OBIETTIVI DELLA RIFORMA

Contenuti nel COM (91) 100 del 1° Febbraio 1991, Comunicazione della
Commissione al Consiglio "Evoluzione e futuro della PAC -
Documento di riflessione della Commissione"
a) Mantenimento in attività di un numero sufficientemente elevato di
  agricoltori ritenuti l'unico mezzo per conservare l'ambiente naturale,
  il paesaggio e il modello di agricoltura a conduzione familiare
        -> Funzione produttiva + funzione di tutela ambientale
        -> Produzione di alimenti + materie prime non alimentari
        -> Produttività ---> Metodi di produzione meno intensivi
b) Lo sviluppo rurale non dipende solo dall'agricoltura: occorre quindi
  incoraggiare lo sviluppo delle aree rurali attraverso attività integrate
  (artigianato, turismo, forestazione, tutela ambientale)
La riforma Mac Sharry

2. GLI OBIETTIVI DELLA RIFORMA

c) Ripristino dell'equilibrio dei mercati per evitare l'accumularsi di
   eccedenze e la crescita della spesa agricola:
   - Misure di controllo della produzione tradizionali
   - Estensivizzazione delle produzioni
   - Miglioramento della qualità delle produzioni
d) Il principio di solidarietà finanziaria deve implicare le necessità di
  ripartire meglio il sostegno per eliminare le disparità esistenti.
  Gli strumenti di sostegno devono incidere in modo più diretto sui
  redditi
  Il bilancio agricolo deve essere un reale strumento di solidarietà
  Spostamento del sostegno in modo che non dipenda
  esclusivamente dai prezzi
  Per garantire il reddito occorrono aiuti al reddito dei produttori
  basati sulla superficie o numero di capi, aiuti differenziati nel caso
  in cui venissero introdotti obblighi di restrizioni quantitative
La riforma Mac Sharry

3. LA RIFORMA

Settore dei CEREALI (escluso Riso)
Riduzione dei prezzi in modo da aumentare la capacità concorrenziale
rispetto ai prodotti sostitutivi e sui mercati internazionali
Prezzo indicativo da 155 a 110 ECU/T, Intervento da 145 a 100 ECU
La perdita di reddito viene compensata attraverso un aiuto al reddito
integrale fino ad una soglia di superficie e successivamente
decrescente - 45 ECU/T
Regime semplificato fino a 92 T (20 ha) con aiuto unico, Regime
generale oltre 92 T con set-aside obbligatorio 15% e aiuto
differenziato tra mais e altri cereali.
Calcolo dell’aiuto: 45 ECU per Rese medie 1986-1990. Rese medie
determinate in Italia per Zona altimetrica provinciale -> 256 zone
Abolizione degli stabilizzatori e del prelievo di corresponsabilità.
La riforma Mac Sharry

3. LA RIFORMA

Settore delle OLEAGINOSE
Regime analogo a quello dei cereali integrando il regime già previsto
dalla campagna 1991/92 in quello dei seminativi
Rapporto di prezzo 2,1:1 con quello dei cereali
Settori dello ZUCCHERO e del TABACCO
Revisione dei meccanismi di mercato per lo zucchero e cncessione di
un premio di coltivazione per il tabacco
Settore del LATTE e della CARNE BOVINA
Riduzione prezzi carne bovina 15%
Nel settore latte proroga delle quote per 8 campagne (fino al 2000)
In entrambi i casi sono previsti premi per gli allevamenti estensivi
dove l'alimentazione è basata sui foraggi.
La riforma Mac Sharry
Una riforma continua…

Nel 1992 viene approvata la prima riforma della PAC che introduce:
 Una prima riduzione dei prezzi garantiti e la limitazione dell’intervento;
 La compensazione per le produzioni coinvolte -Cereali, oleaginose e
  proteaginose (COP); carni bovine; tabacco- tramite un pagamento per
  ettaro o per capo: disaccoppiamento parziale del sostegno;
 Obbligo di messa a riposo (set-aside) del 15% della Sau a seminativi;
 Misure di accompagnamento: Pagamenti agroambientali, forestazione,
  insediamento giovani, tutela dei prodotti tipici (DOP e IGP).

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Agenda 2000

Con il documento COM(97) 2000 def., del luglio 1997, dal titolo “Agenda
2000” la Commissione dell’Unione Europea ha indicato la necessità di
rafforzare le politiche comuni europee per giungere “ad un’Unione più
forte e più ampia”.
Tra queste la Politica agricola comunitaria (PAC), che necessita una nuova
riforma a prosecuzione e completamento di quella iniziata nel 1992.

 PERCHÉ UNA NUOVA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE?
 Per la Commissione UE vi sono motivi di ordine interno ed esterno:
 I 1: ll livello dei prezzi è troppo elevato:
  - scarsa competitività e ricomparsa delle eccedenze (es. set-aside al 10%)
 I 2: Effetti negativi della riforma del 1992:
  - sostegno ai produttori ripartito in modo diseguale
  - effetti negativi sul territorio e sull’ambiente
  - cattiva immagine della PAC presso l’opinione pubblica

  Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
Agenda 2000

     I 3: Differenziazione dell’agricoltura nei diversi Stati e Regioni:
      PAC più decentrata con criteri comuni e flessibili (sussidiarietà)
      evitare distorsioni concorrenza e ri-nazionalizzazione
      definire e preservare un nuovo equilibrio tra gestione comune e
         decentramento

     E 1: Futuro ampliamento dell’unione:
      ingresso dei PECO

     E 2: Nuovo “round” agricolo in sede WTO e accordi commerciali:
      maggiore liberalizzazione degli scambi
      definire le basi della trattativa valutando gli interessi dell’UE
      la riforma segna il limite delle concessioni nei prossimi negoziati
        internazionali

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Agenda 2000

 LINEE DIRETTRICI DELLA RIFORMA

 1. Stimolare             la     competitività             per     accrescere   la   partecipazione
       dell'agricoltura europea allo sviluppo del mercato mondiale;
 2. Organizzare diversamente le compensazioni dirette ai produttori:
  compensazioni solo parziali rispetto alla riduzione dei prezzi e
       soggette a limitazioni:
  eco-condizionalità: riduzione o sospensione degli aiuti
  differenziazione: in base al carico di lavoro
  massimali di pagamenti globali decrescenti 80% tra 100.000 e
       200.000, 70% oltre 200.000 ecu

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Agenda 2000

 parte della compensazione sotto forma di dotazioni nazionali,
  finanziate interamente dal FEAOG-Garanzia e ripartite in funzione della
  produzione;
 ciascuno Stato membro potrà distribuire questi fondi a sua
  discrezione, nel rispetto di determinati criteri comunitari intesi ad
  evitare distorsioni di concorrenza
 possibilità di stabilire l'equilibrio auspicato tra produzione intensiva
  ed estensiva

3. Lo sviluppo rurale diventa il secondo pilastro della PAC: si tornerebbe
   a valorizzare la politica delle strutture e la si separerebbe dalla politica
   di intervento sul territorio:

 nuovo regolamento per lo sviluppo rurale che sostituisce diversi
  regolamenti preesistenti: il regolamento FEAOG dei Fondi strutturali,
  quattro regolamenti relativi all'obiettivo 5a, i tre regolamenti sulle misure
  di accompagnamento e il regolamento sul sostegno strutturale alla
  silvicoltura.
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Agenda 2000

                                 OBIETTIVI POLITICI DELLA PAC

    Migliorare la competitività sui mercati interni ed esterni

    Garantire sicurezza e qualità degli alimenti
    Garantire un equo livello di vita alla popolazione agricola e
         stabilità dei redditi

    Integrare gli obiettivi ambientali nella PAC
    Creare fonti di reddito e occupazione complementari o
         alternative

    Semplificare la normativa comunitaria

    Valorizzare il “modello agricolo europeo”

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La riforma Fishler del 2003

 Agenda 2000 prevedeva una revisione a metà percorso (MTR-Mid Term
 Review) ma il commissario Franz Fishler la trasforma in una vera e
 propria riforma con gli obiettivi di:
  rendere l’agricoltura europea più competitiva e orientata al mercato;
  semplificare la PAC;
  facilitare l’allargamento ai nuovi paesi candidati (PECO);
  difendere la Pac nelle trattative sul commercio in ambito WTO/OMC;
  ma soprattutto "dare un senso alle sovvenzioni agricole".

  Le misure previste sono:
   Il disaccoppiamento totale degli aiuti, che si traduce in un pagamento
       unico per azienda (PUA), slegato dalla produzione;
   La condizionalità ecologica degli aiuti, subordinati al rispetto di norme
       in materia ambientale, di sicurezza alimentare, di benessere degli
       animali, di igiene e di sicurezza sul lavoro, nonché all'obbligo di
       mantenere i terreni agricoli in buone condizioni agronomiche
   La modulazione, e cioè una riduzione progressiva dei pagamenti
       diretti per le aziende di grandi dimensioni;
   Il rafforzamento dello Sviluppo rurale, ottenuto con lo spostamento di
       risorse
Dipartimento      derivanti
             di Economia         dalla
                         e Politica       modulazione
                                    Agraria,                   dal I al II pilastro della Pac.
                                             Agroalimentare e Ambientale
L’iter legislativo dell’UE

Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
L’iter legislativo dell’UE

Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
L’iter legislativo dell’UE

Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
La PAC attuale: Europa 2020
                    Comunicazione della Commissione sul futuro della
18 novembre 2010    Pac
12 ottobre 2011     Proposte legislative sulla nuova Pac 2014-2020
                    Approvazione delle relazioni: Commissione
24 gennaio 2013     Agricoltura del Parlamento europeo
                    Approvazione delle relazioni: Parlamento europeo
13-14 marzo 2013    in seduta plenaria - Decisione per il negoziato
                    interistituzionale
                    Consiglio Agricoltura - Accordo per il negoziato
19 marzo 2013       interistituzionale
26 giugno 2013      Trilogo: accordo generale sulla nuova Pac
24 settembre 2013   Trilogo: accordo sugli ultimi punti della nuova Pac
                    Approvazione regolamenti di base al Parlamento
20 novembre 2013    europeo in seduta plenaria
                    Approvazione regolamenti di base al Consiglio
17 dicembre 2013    Agricoltura
17 dicembre 2013    Approvazione regolamento transitorio
11 marzo 2014       Approvazione regolamenti delegati
1°agosto 2014       Scelte nazionali sulla Pac
1°gennaio 2015      Avvio della riforma
Le motivazioni di Europa 2020

Nella comunicazione 672 del 18/10/2010 della
Commissione si legge:

«La PAC è chiamata ad affrontare una serie di sfide che
costringono l'UE a fare scelte strategiche per il futuro a
lungo termine del settore agricolo e delle zone rurali»
Da qui «la necessità che la futura PAC continui ad essere
una politica comune forte, imperniata su due pilastri»

L’UE, quindi, punta ancora sulla PAC e le dedica fino al
2020 risorse quasi invariate a prezzi correnti (ma -12,5% a
prezzi 2012). Ciò non era scontato e non è indifferente
nel contesto della crisi finanziaria ed economica che
stiamo attraversando.
 Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
Gli obiettivi strategici di Europa 2020
Il COM 672 identifica tre obiettivi strategici:
a) Preservare il potenziale di produzione alimentare
     dell'UE secondo criteri di sostenibilità, al fine di
     garantire la sicurezza dell'approvvigionamento
     alimentare a lungo termine per i cittadini europei e
     contribuire a soddisfare la domanda mondiale di
     prodotti alimentari, che secondo le stime della FAO
     dovrebbe crescere del 70% da qui al 2050.
b) Sostenere le comunità agricole, che forniscono ai
     cittadini europei una grande varietà di derrate
     alimentari di pregio e qualità, con una gestione attiva
     del territorio e delle risorse naturali.
c) Preservare la vitalità delle comunità rurali, per le
     quali l'agricoltura costituisce un'attività economica
     importante in grado di creare occupazione locale.
  Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
Il contenuto delle proposte

Il 12 ottobre 2011 la Commissione UE ha pubblicato le
proposte di regolamento
La relazione, contenuta nella parte comune di tutte le
proposte, consente di analizzare nel dettaglio contesto ed
obiettivi della riforma visti dalla commissione UE.
«Le proposte di riforma si basano … sulle le grandi opzioni
strategiche suscettibili di dare una risposta alle sfide
future per l'agricoltura e le zone rurali e conseguire gli
obiettivi precipui della PAC, ossia:
1) una produzione alimentare sostenibile,
2) una gestione sostenibile delle risorse naturali e
un'azione per il clima e
3) uno sviluppo equilibrato del territorio.
 Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
Il contenuto delle proposte
«Il primo pilastro comprende i pagamenti diretti e le misure di
mercato, che offrono un sostegno annuo di base al reddito degli
agricoltori dell'UE e un sostegno in caso di particolari turbative del
mercato, mentre il secondo pilastro comprende lo sviluppo rurale,
nell'ambito del quale gli Stati membri possono elaborare e
cofinanziare programmi pluriennali all'interno di un quadro comune.
Attraverso le varie riforme realizzate, la PAC è riuscita a orientare
maggiormente l'attività agricola al mercato sostenendo nel contempo
il reddito dei produttori, a inglobare maggiormente gli aspetti
ambientali e a rafforzare il sostegno allo sviluppo rurale in quanto
politica integrata a favore dello sviluppo delle zone rurali in tutta
l'Unione.
Tuttavia, dal medesimo processo di riforma sono scaturite, da un
lato, l'esigenza di una migliore ripartizione del sostegno tra gli Stati
membri e al loro interno e, dall'altro, la richiesta di misure più mirate
per far fronte alle sfide ambientali e a un'accresciuta volatilità del
mercato.»
Il contenuto delle proposte
«In passato le riforme, che rispondevano principalmente a spinte
endogene, dagli enormi accumuli di eccedenze alle emergenze in
fatto di sicurezza alimentare, sono state adottate nell'interesse
dell'UE sia sul fronte interno che internazionale.
Oggi, invece, la maggior parte delle problematiche è dettata da
fattori esterni all'agricoltura e richiede quindi una risposta politica
più ampia.
Secondo le previsioni, la pressione sui redditi agricoli proseguirà: gli
agricoltori affrontano infatti rischi maggiori, la produttività rallenta e
il margine si riduce a causa dell'aumento dei prezzi dei mezzi di
produzione.
Il sostegno al reddito deve quindi essere mantenuto e occorre
rafforzare gli strumenti che permettono una migliore gestione dei
rischi e una reazione più adeguata in situazioni di emergenza.
Un'agricoltura forte è vitale per l'intero comparto agroindustriale
dell'Unione e per la sicurezza alimentare globale.
Il contenuto delle proposte
«Nel contempo, è necessario che l'agricoltura e le zone rurali si
adoperino con impegno ancora maggiore per conseguire le mete
ambiziose a livello di clima, energia e strategia per la biodiversità,
contemplate dall'agenda Europa 2020.
La gestione del territorio è affidata principalmente agli agricoltori e
ai silvicoltori: per questo sarà necessario concedere loro un sostegno
per incitarli ad adottare e a conservare sistemi e pratiche di
coltivazione particolarmente indicati per conseguire obiettivi
ambientali e climatici, che costituiscono un tipo di servizio pubblico
di cui i prezzi di mercato non tengono affatto conto»
E’ il concetto della remunerazione dei beni pubblici
ambientali prodotti dall’attività agricola; concetto giusto
ma di difficile attuazione.
«Sarà anche fondamentale sfruttare al meglio il variegato potenziale
delle zone rurali, così da contribuire ad una crescita inclusiva e a una
maggiore coesione»
Il contenuto delle proposte
«Questa riforma accelera il processo volto a inglobare nella PAC gli
aspetti ambientali, introducendo una forte componente di
inverdimento nel primo pilastro affinché tutti gli agricoltori
dell'Unione europea che ricevono il sostegno vadano oltre gli obblighi
di condizionalità e svolgano quotidianamente un'azione benefica per
il clima e per l'ambiente.
D'ora in poi il 30% dei pagamenti diretti sarà collegato
all'inverdimento, il che garantirà che tutte le aziende svolgano
un'azione benefica per il clima e l'ambiente attraverso la ritenzione
del carbonio nel suolo e il mantenimento degli habitat erbosi presenti
nel pascolo permanente, la protezione delle acque e degli habitat
attraverso l'istituzione di aree di interesse ecologico e il miglio-
ramento della resilienza dei suoli e degli ecosistemi con la
diversificazione delle colture. Ne risulterà rafforzata la capacità dei
terreni e degli ecosistemi naturali di contribuire al conseguimento dei
principali obiettivi unionali in fatto di biodiversità e di adattamento
ai cambiamenti climatici.
Il contenuto delle proposte
«La condizionalità rimarrà alla base dei pagamenti diretti e sarà
ancor più incentrata sulla protezione delle zone umide e dei terreni
ricchi di carbonio, ma sarà anche resa più agile attraverso la
riduzione degli oneri amministrativi.
La Commissione ha intenzione di introdurre nell'ambito della
condizionalità anche il rispetto delle direttive quadro sulle acque, in
particolare stabilendo obblighi chiari per gli agricoltori.
Anche nell'ambito dello sviluppo rurale la gestione sostenibile delle
risorse naturali e l'azione per il clima diventano obiettivi prioritari
attraverso il ripristino, la salvaguardia e il potenziamento degli
ecosistemi e la promozione di pratiche agricole che usano le risorse in
modo efficiente nonché di un'agricoltura a basse emissioni di carbonio
e resiliente al clima.
La politica di sviluppo rurale consentirà di contribuire in modo
significativo alla completa attuazione delle direttive Natura 2000 e
delle direttive quadro sulle acque e alla realizzazione della strategia
dell'Unione europea sulla biodiversità per il 2020»
Il contenuto delle proposte
«La PAC del futuro non si limiterà quindi ad essere una politica che
provvede per una parte piccola, per quanto essenziale, dell'economia
dell'Unione, ma sarà anche una politica di importanza strategica per
la sicurezza alimentare, l'ambiente e l'equilibrio del territorio.
Proprio in questo consiste il valore aggiunto unionale di una politica
veramente comune, che fa un uso il più efficiente possibile delle
limitate risorse di bilancio per mantenere un'agricoltura sostenibile in
tutto il territorio dell'Unione, affrontando importanti aspetti di
portata transfrontaliera come i cambiamenti climatici e rafforzando
la solidarietà tra gli Stati membri, pur con la necessaria flessibilità di
attuazione per tener conto delle esigenze locali.
I pagamenti diretti saranno destinati a promuovere la sostenibilità
della produzione, mediante l'allocazione del 30% della dotazione
finanziaria a misure obbligatorie a favore del clima e dell'ambiente.
È prevista una convergenza progressiva dei livelli dei pagamenti e una
limitazione progressiva dei pagamenti concessi ai grandi beneficiari»
Aspetti principali della proposta
«Si propone di mantenere l'attuale struttura della PAC a due pilastri
con misure obbligatorie annuali di applicazione generale per il primo
pilastro, integrate da misure facoltative più rispondenti alle
specificità nazionali e regionali nell'ambito di una programmazione
pluriennale del secondo pilastro. La nuova architettura dei pagamenti
diretti mira tuttavia a sfruttare meglio le sinergie con il secondo
pilastro, il quale a sua volta viene fatto rientrare in un quadro
strategico comune ai fini di un maggiore coordinamento con gli altri
fondi dell'UE a gestione concorrente.
Su questa base, è mantenuta anche la struttura attuale
imperniata su quattro strumenti giuridici di base
(Pagamenti diretti, Sviluppo rurale, OCM unica, gestione e
monitoraggio), ma con un'estensione della portata del
regolamento finanziario in modo da raggruppare le
disposizioni comuni nel cosiddetto nuovo regolamento
orizzontale»
Il concetto del greening

Dalla relazione che precede la proposta di regolamento:
«È necessario che l'agricoltura e le zone rurali si
adoperino con impegno ancora maggiore per conseguire
le mete ambiziose a livello di clima, energia e strategia
per la biodiversità, contemplate dall'agenda Europa
2020. La gestione del territorio è affidata
principalmente agli agricoltori e ai silvicoltori: per
questo sarà necessario concedere loro un sostegno per
incitarli ad adottare e a conservare sistemi e pratiche
di coltivazione particolarmente indicati per conseguire
obiettivi ambientali e climatici, che costituiscono un
tipo di servizio pubblico di cui i prezzi di mercato non
tengono affatto conto»
E’ il concetto della produzione di beni pubblici.
Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
Il concetto del greening
«Questa riforma accelera il processo volto a inglobare
nella PAC gli aspetti ambientali, introducendo una forte
componente di inverdimento nel primo pilastro affinché
tutti gli agricoltori dell'Unione europea che ricevono il
sostegno vadano oltre gli obblighi di condizionalità e
svolgano quotidianamente un'azione benefica per il
clima e per l'ambiente»
«D'ora in poi il 30% dei pagamenti diretti sarà
collegato all'inverdimento, il che garantirà che tutte le
aziende svolgano un'azione benefica per il clima e
l'ambiente»
Inizialmente sembrava che il greening fosse obbligatorio
per gli stati ma facoltativo per gli agricoltori, con
“premi per interventi ambientali semplici, generalizzati,
non      contrattuali e annuali”
 Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agroalimentare e Ambientale
Un esempio del processo decisionale
Misura             Commissione          Emendamenti PE       Accordo
GREENING           Obbligatorio         Facoltativo          Obbligatorio
Manten.for.perm.   Obbligatorio         Obbligatorio         Obbligatorio
Diversificazione   Oltre 3 ha           Oltre 10 ha          Oltre 10 ha
Superfici da       Tutte tranne         Solo seminativi      Solo seminativi
diversificare      forag.permanenti
Numero colture     3 per tutti;         2 fino a 30 ha       2 fino a 30 ha
                   1a max. 70%;         3 oltre 30 ha        3 oltre 30 ha
                   3a min. 5%           1a max. 75%          1a max. 75%
Esenzioni          Az.biologiche        Az. Misura 214       Az.biologiche
                   100% riso o riposo   Min. 75% tra riso    Min.75% Riso + SA
                   100% foraggere       e/o foraggere        Min.75% For.+ SA
                                        Misure equivalenti   Misure equivalenti
Aree ecologiche    7% di SAU tranne     3% di seminativi     5% di seminativi
                   forag.permanenti     Oltre 10 ha          7% (forse) 2017
                   Oltre 3 ha           5% dal 2016          Oltre 15 ha
Utilizzi           Nessuno oltre        Colture              Colture
                   siepi filari, ecc.   azotofissatrici      azotofissatrici
La dotazione finanziaria della PAC
La dotazione finanziaria per l’Italia
La dotazione finanziaria per l’Italia
  Figura 6 - Quota percentuale e dotazioni dell’Italia nei pagamenti
  diretti della Pac (prezzi correnti e prezzi 2011)

Fonte: Inea (2013) su dati Decisione 2006/410/CE, Decisione 2010/237/UE, Decisione 2009/519/CE, All. IV e All.
VIII Reg. (CE) n. 73/2009 modificato da Reg. (CE) n. 287/2013 e Consiglio Europeo (2013)
L’utilizzo della dotazione finanziaria
Decisioni complesse

   La scelta italiana è stata di riservare il 56% al premio base,
   l’1% al premio supplementare giovani, il 30% al greening e
                     l’11% ai premi accoppiati

      BUDGET ITALIA (000 EURO)     SCELTA        2015        2016        2017        2018        2019
TOTALE                                      3.902.039   3.850.805   3.799.540   3.751.937   3.704.337
PREMIO BASE                         56%     2.195.287   2.166.463   2.137.621   2.110.840   2.084.060
RISERVA NAZIONALE                   2%         67.895      67.004      66.112      65.284      64.455
PREMIO GREENING                     30%     1.170.612   1.155.242   1.139.862   1.125.581   1.111.301
PREMIO GIOVANI                      1%         39.020      38.508      37.995      37.519      37.043
PREMI ACCOPPIATI                    11%       429.224     423.589     417.949     412.713     407.477
      PREMI MEDI/ETTARO ITALIA
TOTALE                                        353,66      349,02      344,37      340,05      335,74
56% PREMIO BASE                               196,75      194,17      191,58      189,18      186,78
30% PREMIO GREENING                           104,92      103,54      102,16      100,88       99,60
VALORE MEDIO TITOLO                           301,67      297,71      293,74      290,06      286,38
Agricoltore attivo

• I pagamenti diretti saranno riservati agli agricoltori
  attivi
• Lo scopo è limitare la platea dei beneficiari della Pac,
  riservando i pagamenti diretti a chi svolge professional-
  mente l’attività agricola (sostegno al reddito e non alla
  rendita fondiaria)
• La Commissione aveva proposto inizialmente una
  definizione di “agricoltore attivo” complessa e non
  facilmente attuabile. L ’ Italia ha ottenuto che la
  definizione di agricoltore attivo sia demandata agli Stati
  membri.
• L’accordo si è chiuso con la definizione di una lista nera
  (black list) e con una forte delega agli Stati membri.
Agricoltore attivo (2)

• Sono esclusi dai pagamenti diretti gli agricoltori che
  appartengono ad una lista nera (black list):
   – aeroporti, ferrovie, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni
     sportivi e aree ricreative permanenti.
• Gli Stati membri possono ampliare la “lista nera” e
  possono escludere dai pagamenti diretti i soggetti:
   – le cui attività agricole sono una parte irrilevante delle loro
     attività economiche globali;
   – il cui scopo sociale non consiste nell’esercizio di attività agricola.
• La definizione di agricoltore attivo non si applica agli
  agricoltori che hanno ricevuto pagamenti diretti inferiore
  ad un determinato importo nell’anno precedente
  (comunque non superiore a 5.000 euro), a discrezione
  degli Stati membri.
Soglia minima e regime semplificato

Escludere la possibilità di ottenere pagamenti inferiori a
una soglia fisica (0,5-1 ha) o monetaria (400 euro) riduce di
molto la platea dei beneficiari (30% di aziende ha meno di 1
ettaro) ma ha anch’essa effetti limitati in termini di
superfici (2% della SAU) e pagamenti (meno del 2%)
L’applicazione del regime semplificato non cambia molto in
termini di budget ma semplifica molto il lavoro degli
organismi pagatori e riduce gli oneri di controllo (tra 1 e 5
ha ci sono il 42% delle aziende e il 12% della SAU).
Il regime «normale» sarebbe applicabile a circa 430.000
aziende ma a circa 11 milioni di ettari potenzialmente
«eligibili», cioè abbinabili ai diritti.

       DIPARTIMENTO DI ECONOMIA, MANAGEMENT
       E METODI QUANTITATIVI
Regionalizzazione e convergenza

• Il pagamento di base (ma anche greening e primi ettari) è
  soggetto alla regionalizzazione e alla convergenza.
• Regionalizzazione
   – Il budget nazionale può essere suddiviso a livello «regionale».
   – Gli SM definiscono le «regioni» secondo criteri oggettivi e non
     discriminatori: potrebbero essere regioni amministrative ma anche
     «macroaree» con caratteristiche agronomiche e socio-economiche
     e potenziale agricolo simile oppure nessuna suddivisione
• Convergenza interna
   – avvicinare gli aiuti per ettaro a livello «regionale» o nazionale
   – Processo per avvicinare progressivamente il valore dei pagamenti
     diretti tra agricoltori all’interno di una stessa «regione» o stato.
Convergenza parziale al 2019

 Gli agricoltori che ricevono meno del 90% della media regionale o
  nazionale otterranno un aumento graduale, pari ad un terzo della
  differenza tra il loro valore unitario iniziale e il 90% del valore dell'unità
  nazionale o regionale nel 2019.
    Gli Stati membri possono aumentare la percentuale oltre il 90% ma
      non oltre il 100%.
 Gli Stati membri dovranno garantire che all’anno di domanda 2019
  nessun titolo avrà un valore unitario più basso del 60% del valore medio
  nazionale/regionale al 2019.
 Gli Stati membri potranno disporre che nessun titolo potrà diminuire di
  oltre il 30% rispetto al suo valore unitario iniziale.
 Se il raggiungimento del vincolo del 60% comporta una perdita
  superiore al 30% la soglia del 60% viene abbassata di conseguenza
  (vince il rispetto della soglia massima di perdita rispetto alla soglia di un
  aiuto minimo).

          DIPARTIMENTO DI ECONOMIA, MANAGEMENT
          E METODI QUANTITATIVI
Calcolo del valore iniziale dei titoli

 Il valore unitario iniziale dei titoli può essere calcolato in due modi:
     a partire dai pagamenti percepiti dall’agricoltore per il 2014;
     a partire dal valore dei titoli detenuti dall’agricoltore al 15.05.2014,
      compresi i titoli speciali;
 L’Italia ha scelto la prima modalità: nei pagamenti ricevuti rientrano i
  pagamenti supplementari dell’art. 68 (ad eccezione dei premi per le
  assicurazioni), purché i settori pertinenti non ricevano il nuovo sostegno
  accoppiato della Pac 2014-2020.
     se in un settore il nuovo pagamento facoltativo 2014-2020 è inferiore a
      quello del 2014, gli SM possono tenerne conto nel calcolo dei pagamenti
      ricevuti.

          DIPARTIMENTO DI ECONOMIA, MANAGEMENT
          E METODI QUANTITATIVI
L’impiego dei titoli

• L’agricoltore cui è assegnato un titolo può richiedere
  annualmente il pagamento dell’importo, ma il titolo deve
  essere abbinato ad un “ettaro ammissibile”.
• Per ettaro ammissibile si intende:
   – Qualunque superficie agricola investita a:
      • seminativi;
      • colture permanenti legnose (frutteti, vigneti, oliveti, ecc.)
      • prati e pascoli permanenti;
      • riposo
      • destinata a fini ambientali nell’ambito dei regolamenti sullo SR
• Dichiarazione degli ettari ammissibili:
   – annualmente attraverso la Domanda Unica.
Il greening
• Il regolamento parla di “pagamento per le pratiche agricole
  benefiche per il clima e l’ambiente”.
• Gli agricoltori che hanno diritto al pagamento di base sono
  tenuti a rispettare su tutti gli ettari ammissibili i seguenti
  impegni ambientali, fissati per tutte l’Ue:
   A. pratiche agricole benefiche
      1. Diversificazione colturale
      2. Mantenimento prati permanenti
      3. Aree a valenza ambientale
   B. pratiche equivalenti
• Gli agricoltori biologici hanno diritto automaticamente al
  pagamento ecologico sulle superfici a produzione biologica.
La diversificazione

• Interessa solo le superfici a seminativo
   –   fino a 10 ettari a seminativo, nessun obbligo di diversificazione;
   –   da 10 a 30 ha di seminativo: obbligo di due colture, con la coltura
       principale che copre al massimo il 75%;
   –   oltre i 30 ha di seminativo: obbligo di tre colture, con la coltura
       principale che copre al massimo il 75% e le due principali al
       massimo il 95%.
Eccezioni all’obbligo di diversificazione

• Sono escluse dall’obbligo le aziende in cui:
   –   le superfici interamente investite a colture sommerse per una
       parte significativa dell’anno (riso);
   –   i seminativi investiti per più del 75% a foraggio e/o a riposo, a
       condizione che i seminativi non coperti da questi usi non superino i 30
       ettari;
   –   le superfici agricole investite complessivamente per più del 75% a:
       prato permanente, foraggere avvicendate, colture sommerse
       (riso), a condizione che i seminativi non coperti da questi usi non
       superino i 30 ettari;
   –   i seminativi interamente coltivati nell’anno precedente con una
       coltura diversa, se tali seminativi non sono stati dichiarati per più
       del 50% nella stessa domanda di aiuti nell’anno precedente;
Eccezioni all’obbligo di diversificazione (2)

• Le aziende con superfici a foraggio o riposo per oltre il 75%
  a seminativi non applicano i limiti massimi;
   –   in altre parole, un’azienda con il 100% di superfici a foraggio o a riposo
       rispetta il greening;
   –   se non è il 100%, sui seminativi rimanenti, la coltura principale non occupa
       più del 75% di tali seminativi.
• Per “coltura” si intende:
   –   una coltura è diversa se appartiene ad un genere diverso nella
       classificazione botanica delle colture;
        • es. grano duro e grano tenero non sono diversi (genere Triticum);
        • es. grano (genere Triticum) e orzo (genere Hordeum) sono diversi.
   –   È diversa se appartiene alle specie brassicacee, solanacee e cucurbitacee;
   –   Terreni a riposo;
   –   Erbai e piante da foraggio.
   –   La coltura invernale e la coltura primaverile sono considerate distinte
       anche se appartengono allo stesso genere.
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