Formula E: il campionato più elettrico del mondo delle corse
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Formula E: il campionato più elettrico del mondo delle corse La Formula E, col Campionato 2019-2020 al via il 22 novembre 2019 con l’E-Prix di Dir’iyya (Arabia-Saudita), giunge alla propria sesta edizione. ABB FIA Formula E Championship è una competizione automobilistica ideata nel 2011 dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), dedicata a veicoli a propulsione elettrica. Dall’intuizione del Presidente della FIA Jean Todt – gare tra vetture elettriche in circuiti ricavati tra le strade delle città più iconiche al mondo – a una realtà fatta di broadcast live in tutto il mondo (330 milioni di spettatori televisivi nel 2017-2018) e di pubblico crescente nei circuiti (476.000 biglietti venduti sempre nel 2017-2018), il passo non è stato semplice (150 milioni di euro di perdite dal 2011, ma con un fatturato in costante crescita), pur se lanciato a velocità sfrenata. Sul treno della Formula E è salita buona parte dell’élite automobilistica mondiale: Audi, BMW, Nissan e – dalla stagione al via a novembre – Mercedes-Benz e Porsche gareggiano nella competizione coi propri team. Il Campionato 2019-2020 – 14 gare, 12 team, 24 piloti – promette di essere il più entusiasmante ed equilibrato di sempre. Sorella minore a chi? L’appassionante stagione 2018-2019, quella del debutto delle vetture “Gen2” e della consacrazione della Formula E nella sfera più nobile del mondo delle corse, si è chiusa con il secondo titolo consecutivo del francese Jean Eric Vergne, del team Techeetah. Il 2019-2020 sarà un’annata di consolidamento, senza stravolgimenti regolamentari e strutturali, ma con
ambizioni prestigiose in quanto ad appeal internazionale. Al termine della scorsa stagione Formula E ha raggiunto i 200 milioni di euro di fatturato e ottenuto ricavi per oltre un milione, con un’inversione di tendenza rispetto ai primi quattro anni, chiusi con un bilancio finale in rosso. Il contributo chiave proviene dagli sponsor: ABB (name partner fino al 2025 con un contratto da oltre 100 milioni di dollari), Julius Bär, Michelin, TAG Heuer, DHL, Allianz, Bosch, Moët & Chandon e Saudi Arabian Airlines; tra gli altri. Nel 2019 le entrate da sponsorizzazioni sono aumentate del 25%. Le gare nel 2019-2020 saranno 14, una in più dello scorso anno, e si svolgeranno nei circuiti cittadini di 12 delle più importanti metropoli del pianeta: Dir’iyya/Riad (Arabia Saudita – doppia gara), Santiago (Cile), Città del Messico (Messico), Marrakech (Marocco), Sanya (Cina), Roma (Italia), Parigi (Francia), Seul (Korea), Giacarta (Indonesia), Berlino (Germania), New York (U.S.A.), Londra (Gran Bretagna – doppia gara). New York non sarà più l’ultima gara dell’anno; in chiusura subentra Londra, con un doppio appuntamento che si terrà nella zona dell’ExCeL (megacentro conferenze nei pressi del Tamigi) il 25 e 26 luglio 2020.
Da segnalare alcune novità regolamentari: non si potranno più utilizzare i “twin motors” (usati in passato da Nissan); l’incremento di potenza in “attack mode” passerà da 225 a 235 kw (contro i 200 standard); non si potrà entrare in “attack mode” durante le fasi di bandiera gialla o in regime di Safety Car; sarà assegnato un punto a chi realizzerà il miglior tempo delle qualifiche; verrà detratto l’1% di potenza per ogni minuto di FCY (Full Course Yellow) o sotto Safety Car.
Motori elettrici, anima sportiva Le auto dei vari team di Formula E hanno caratteristiche comuni. Le squadre hanno a disposizione i medesimi telaio e batteria e lavorano con componenti e scelte autonome solo su motore, inverter, cambio e sistema di raffreddamento. Va forte il Made in Italy: i telai e gli involucri del pacco batteria sono realizzati dall’azienda emiliana Dallara, con la lombarda Brembo che è invece il fornitore unico dell’impianto frenante fino al 2021. Nel 2018-2019 ha debuttato la seconda generazione di vetture Formula E, la cosiddetta “Gen2”: 250 kW di potenza (contro i 200 del modello originario); scatto da 0-100 km/h in 2.8 secondi; velocità massima di 280 km/h (contro i 225 della Gen1). La potenza disponibile in qualifica è stata innalzata a 250 kW (340 CV), mentre in gara si è passati da 180 a 200 kW (272 CV). L’energia fornita dal pacco batterie è salita a 54 kWh, permettendo così ai piloti di percorrere l’intera distanza di gara senza ricorrere al cambio vettura. È stato poi introdotto “Halo”, una protezione frontale per la testa del pilota mutuata dalla Formula Uno. Peculiarità della Formula E è il FanBoost, un sistema che permette ai fan di influire sull’andamento della gara, mediante votazione online del pilota preferito. Dalla quinta stagione i cinque piloti più votati possono utilizzare potenza extra nel corso della competizione: l’utilizzo del FanBoost è segnalato dall’accensione di una striscia di led di colore magenta posizionata sull’Halo. Le votazioni sono aperte da sei giorni prima della gara, fino a sei minuti dopo l’inizio della stessa.
Un affare in crescita Il trend economico-mediatico crescente è indiscutibile e riscontrabile anche nel nostro paese. L’E Prix di Roma, in programma il 4 aprile 2020 e giunto alla terza edizione, ha un impatto per oltre 60 milioni di euro fra investimenti per l’organizzazione, spese dei fan nel weekend di gara e valore dell’attenzione mediatica. I 27 mila spettatori presenti sulle tribune del tracciato dell’Eur e le 14mila camere d’albergo occupate portano a un indotto nelle strutture ricettive stimato in 4 milioni e mezzo di euro, con la creazione di 300 nuovi posti di lavoro. La diretta dell’ultimo Gran Premio di Formula E di Roma ha raccolto su Mediaset 1 milione e 118 mila spettatori, con uno share del 9.09%. La Formula E sarà a Roma per un altro quinquennio, almeno. Ad annunciarlo è stato Alejandro Agag, Ceo di Formula E, con la conferma anche della sindaca Virginia Raggi: “Lavoreremo a un protocollo di lunga durata. È sbocciato un amore“.
Audi punta in alto Credito foto: © Audi Communications Motorsport/Michael Kunkel Alcuni team hanno presentato dettagli aerodinamici particolari, come Audi che sulla e-tron FE05 elimina l’alettone e affida la deportanza a un estrattore che regala all’auto un look da Batmobile. La scuderia Audi Sport ABT Schaeffler ha confermato la propria fiducia ai piloti Lucas di Grassi e Daniel Abt. Di Grassi si è piazzato al terzo posto nel Campionato 2018-2019, con 108 punti e due vittorie, mentre Abt ha concluso settimo con 95 punti. Audi ha vinto il Mondiale Costruttori nel 2017-2018 e si è piazzata al secondo posto nel 2018-2019. Anche la squadra britannica Virgin Racing schiererà alla partenza due Audi e-tron FE05 nella stagione al via a novembre, nell’ottica di una competizione interna tra team concepita anche per portare le performance delle monoposto Audi ai massimi livelli. Contenuto sponsorizzato
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