DISPOSITIVI MEDICI ASPETTI MICROBIOLOGICI DELLE ACQUE UTILIZZATE IN TRATTAMENTI SANITARI ANCHE TRAMITE DISPOSITIVI MEDICI

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DISPOSITIVI MEDICI ASPETTI MICROBIOLOGICI DELLE ACQUE UTILIZZATE IN TRATTAMENTI SANITARI ANCHE TRAMITE DISPOSITIVI MEDICI
ASPETTI MICROBIOLOGICI DELLE ACQUE
                            UTILIZZATE IN TRATTAMENTI SANITARI
                            ANCHE TRAMITE DISPOSITIVI MEDICI

                               DISPOSITIVI MEDICI

Roma, 19 febbraio 2018
Istituto Superiore di Sanità                     Cristina ROMANELLI
Aula Bovet
DISPOSITIVI MEDICI ASPETTI MICROBIOLOGICI DELLE ACQUE UTILIZZATE IN TRATTAMENTI SANITARI ANCHE TRAMITE DISPOSITIVI MEDICI
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                  DISPOSITIVI MEDICI

    Un settore che si caratterizza …

    Per l’eterogeneità delle                                                  Per la diffusione
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    famiglie di prodotti                                                          di utilizzo da
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    che ne fanno                                                               parte di persone
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    normativo                                                                   delle discipline
    cogente e non       *                                        I
                                                                                  scientifiche e
                                I                        T
    che lo regolamenta.                 V        I                           tecniche applicate.

                                Roma, 19 Febbraio 2018                            C. Romanelli
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                       LEGGI E NORME
    Il quadro normativo di riferimento prevede Leggi (cogenti),
    norme tecniche (presunzione di conformità), linee guida, documenti
    di lavoro, specifiche comuni:
      Le Direttive europee sui DM e loro successive modifiche ed integrazioni ed
       i relativi recepimenti (Direttiva 93/42/CEE recepita con D.Lgs. 46/97);
      Il Regolamento sui dispositivi medici Regolamento (UE) 2017/745 del
       parlamento Europeo e del Consiglio del 05/04/2017
      Le Norme Armonizzate norme internazionali ad applicazione trasversale o
       verticale (ISO, EN, CEI , ecc.)
      Le specifiche comuni emesse dalla Commissione come una serie di
       requisiti tecnici e/o clinici, diversi da una norma, che consentono di
       rispettare gli obblighi giuridici applicabili a un DM (entro 26/05/2020)
      Le linee guida MEDDEV emesse dalla Commissione per l’interpretazione
      il Manuale Borderline del gruppo di lavoro della Commissione Europea
      I documenti NBOG emessi dal gruppo di lavoro OONN

                                Roma, 19 Febbraio 2018            C. Romanelli
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    ATTORI

    Roma, 19 Febbraio 2018   C. Romanelli
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    DEFINIZIONE (1)

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                     DEFINIZIONE (2)

    La destinazione d’uso deve risultare fra quelle comprese nella
    definizione di dispositivo medico così come riportata nella
    direttiva.

    Fondamentale è individuare un utilizzo sull’uomo ed una
    finalità medica tale da poter includere il prodotto nella
    categoria dei dispositivi medici. Faranno in futuro eccezione le
    tipologie di prodotti contenuti nell’Allegato XVI del
    Regolamento (UE) 2017/745

    I possibili meccanismi d’azione attribuibili ai DM: Idratante,
    Adsorbente, Lubrificante, Effetto barriera, Abrasivo,
    Riempitivo, Compressione, attività meccaniche.

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                       DEFINIZIONE (3)
    Così come definito dalla Direttiva il meccanismo d’azione dei DM
    non può essere un meccanismo d’azione di tipo: Farmacologico,
    Metabolico o Immunologico.

     Farmacologico: inteso come una interazione fra le molecole della
      sostanza in questione ed un costituente cellulare (recettore) che
      determini una risposta diretta.
     Immunologico: inteso come un’azione, nel o sul corpo, mediante la
      stimolazione e/o la mobilizzazione di cellule e/o sostanze coinvolte
      in una reazione specifica di tipo immunologico.
     Metabolico: inteso come una azione che comporta una alterazione
      di un processo chimico relativo a normali funzioni del corpo.

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                      DEFINIZIONE (4)

    Si parla di principale meccanismo d’azione, dato che la
    Direttiva sui dispositivi medici prevede che possa esserci una
    sostanza medicinale, contenuta come parte integrante nel DM,
    con un’azione accessoria a quella primaria del dispositivo
    medico.

    In questo caso il prodotto sarà un DM che segue un iter di
    certificazione specifico durante il quale si verificherà anche la
    qualità, la sicurezza e l’utilità, della sostanza tenendo conto
    della destinazione del dispositivo.

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                        DM - SOSTANZE
    I componenti che rientrano nella
    formulazione        del     prodotto
    devono contribuire a far sì che il
    prodotto agisca con meccanismi
    d’azione propri di un DM e che
                                                                             Ingrediente
    rientri all’interno della categoria.                  Ingrediente

    Importante non solo la natura dei
    componenti, ma anche la loro                                        Ingrediente
    dinamica e cinetica e quindi
    l’interazione tra le sostanze e
    l’organismo, ed anche come
    queste migrano o vengono
    assorbite.                                           DISPOSITIVO MEDICO
                                                              SOSTANZA
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                   L’ACQUA NEI DM (1)
     L’ACQUA , protagonista principale di questo progetto di studio,
     è una sostanza molto usata nelle officine di realizzazione dei
     DM, come solvente, come diluente, per ricostituire i prodotti,
     durante le sintesi, come ingrediente delle preparazioni e come
     agente pulente delle apparecchiature, dei circuiti di
     distribuzione, del confezionamento primario, per la creazione di
     vapore, ecc.
                                 Le modalità di impiego dell’acqua ed
                                 i volumi necessari, sono strettamente
                                 legati alla tipologia di DM prodotta e
                                 quindi al ruolo che l’acqua ricopre
                                 nella catena di lavorazione (materia
                                 prima, agente pulente, ecc.).
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                   L’ACQUA NEI DM (2)
     Tra le varie tipologie di DM sono molte quelle che hanno come
     ingrediente l’acqua e tra queste le più comuni sono:
      Gocce Oculari
      Soluzioni per lenti a contatto
      Sciroppi
      Soluzioni ad uso orofaringeo
      Soluzioni aerosol
      Soluzione ad uso nasale
      Gel o idrogel ad uso topico
      Soluzioni per dialisi
      Soluzioni per il trattamento patologie gastro intestinali
      Soluzioni per trattamenti Urologici o ginecologici
      Disinfettanti per DM

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        CONTAMINAZIONE E RISCHI POTENZIALI (1)

     L’acqua è anche una delle materie prime più critiche nella
     produzione dei dispositivi medici poiché responsabile della
     qualità e della sicurezza finale del dispositivo stesso.
     Data la grande variabilità delle sorgenti e la sua caratteristica di
     «solvente universale», non esiste acqua pura in natura.
     Particolarmente delicato risulta, quindi, l’aspetto della possibile
     contaminazione (sono stati riconosciuti più di 90 contaminanti
     critici), soprattutto in relazione al grado di purezza richiesto per
     i singoli stadi di lavorazione e per le varie tipologie di
     dispositivo medico.
     Per tenere sotto controllo tutti gli aspetti correlati alla gestione
     ed all’utilizzo dell’acqua, le aziende impegnano grandi risorse
     in strutture, controlli e personale

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        CONTAMINAZIONE E RISCHI POTENZIALI (2)

     Nel corso degli anni si sono riscontrati alcuni casi di problemi su
     dispositivi medici in commercio attribuibili a contaminazioni
     non previste dell’acqua utilizzata nel processo di produzione e/o
     come ingrediente.
     Altri problemi riscontrati durante la produzione, invece, non
     sono diventati degli eventi avversi grazie ai controlli svolti nel
     corso delle lavorazioni e durante il rilascio finale dei dispositivi
     da parte dei fabbricanti.
     Le conseguenze derivanti dalla contaminazione microbiologica
     dell’acqua, scoperta durante la lavorazione o quando il DM è già
     sul mercato, sono sempre importanti sia dal punto di vista della
     salute del paziente, sia dal punto di vista economico per le
     misure correttive che le Aziende devono mettere in campo.

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        CONTAMINAZIONE E RISCHI POTENZIALI (3)

     Non è semplice determinare i rischi potenziali dato che le
     tipologie di dispositivo sono molte, così come i loro utilizzi.
     Inoltre, il possibile evento avverso per contaminazione
     microbiologica dell’acqua potrebbe essere imputato ad altri
     fattori (infezioni contratte per altre cause o non attribuite al
     dispositivo stesso, fattori umani connessi all’utilizzo, ecc.).

     Il processo di analisi richiede quindi, una volta individuato
     l’evento avverso, di attribuire comunque l’incidente al
     dispositivo (non potendone identificare subito l'origine) e,
     successivamente, risalire alla causa della contaminazione
     all’interno della filiera produttiva.

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        CONTAMINAZIONE E RISCHI POTENZIALI (4)

     I possibili contaminanti dell’acqua appartengono a vari gruppi:
     Chimico-fisici
         Inorganici (clorammine, carbonato di magnesio, carbonato di
          calcio, cloruro di sodio, ecc.);
         Organici (residui di detergenti, solventi e plastificanti, ecc.)
         Solidi (argille, ecc.);
         Gas (azoto, anidride carbonica, ossigeno, ecc.)
         Minerali (ferro, nitrati, metalli pesanti, alluminio, ecc.)
     Microbiologici
         Alghe
         Protozoi (Cryptospodium, Giardia, ecc.)
         Batteri (Pseudomonas, gram negativi, escherichia coli, ecc.)
                                        Biofilm

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                 TIPOLOGIA DI ACQUA (1)

     Per i DM non sono ancora state emanate delle regole o delle
     linee guida specifiche, per la scelta della tipologia di acqua e
     di relativo trattamento, ma vengono mutuate le norme
     applicate al settore farmaceutico che, per molti aspetti, risulta
     sovrapponibile a quello dei dispositivi medici.

     Le specifiche dell’acqua per uso farmaceutico sono riportate
     nelle monografie della Farmacopea sia italiana che europea e
     vengono costantemente aggiornate per seguire da un lato lo
     stato dell’arte del progresso tecnologico e dall’altro per
     cercare di uniformare gli standard a livello mondiale e venire
     incontro al mercato globale.

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                TIPOLOGIA DI ACQUA (2)
     Le tipologie di acqua sono:

      Acqua potabile
      Acqua depurata o purificata (PW – Purified Water),
      Acqua per preparazioni iniettabili (WFI – Water for
       Injections)
      Acqua altamente depurata o purificata (HPW – Highly
       Purified Water).

     Solo le ultime tre sono contemplate all’interno della
     Farmacopea poiché possono essere utilizzate nella produzione
     dei farmaci e quindi per estensione dispositivi medici.

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                       ACQUA POTABILE
     L’acqua potabile non viene presa in considerazione perché,
     anche se controllata rigidamente da normative nazionali,
     presenta al suo interno molte impurezze che non le permettono
     di essere adeguata a diventare un ingrediente di un dispositivo
     medico.

     Tuttavia questa acqua può essere utilizzata per i lavaggi iniziali
     sia di apparecchiature che di parti o componenti dei dispositivi
     medici (l’ultimo lavaggio dovrà essere fatto con l’acqua trattata
     in una delle altre tre categorie).
     L’acqua potabile rappresenta comunque l’ingresso di molti dei
     sistemi di trattamento acqua industriale pertanto è buona norma
     controllarne le caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche.

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                      ACQUA DEPURATA

      Destinazione è destinata alla preparazione di dispositivi
       non sterili e non iniettabili, per le preparazioni sterili ad uso
       topico, orale, nasale, otologico ed oftalmico.

      Produzione avviene a partire dall’acqua potabile, mediante
       demineralizzazione o deionizzazione a scambio ionico o
       altri metodi adeguati. Questo tipo di processo garantisce
       una buona qualità chimica dell’acqua, ma non sempre una
       buona qualità microbiologica

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          ACQUA PER PREPARAZIONI INIETTABILI

      Destinazione impiegata in prodotti di elevata criticità, che
       spesso entrano in contatto con il sangue o iniettabili. Viene
       utilizzata anche per i risciacqui finali per DM che non saranno
       sottoposti ad una successiva depirogenizzazione finale termica o
       chimica. Infine anche per la produzione di vapore.
      Produzione avviene tramite distillazione dell’acqua depurata
       in apparecchi di materiali scelti (vetro, quarzo o metalli
       opportuni) che evitino ristagni o gocciolamenti. Tutto il circuito
       di trattamento dell’acqua rispetta rigide caratteristiche di
       progettazione e di realizzazione e viene costantemente
       sottoposto a manutenzione ed a controlli. Fondamentale per è il
       controllo dei limiti delle endotossine, della conducibilità e del
       TOC – Total Organic Carbon

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            ACQUA ALTAMENTE DEPURATA
      Destinazione per alcuni dispositivi medici sterili come i prodotti
       oftalmici, otologici, nasali o topici. Introdotta nella Farmacopea
       Ufficiale dal gennaio 2002 (non è trattata in altre normative o
       linee guida mondiali) può essere utilizzata in tutte le preparazioni
       di DM tranne che per quelle in cui sia richiesto l’utilizzo
       dell’acqua per preparazioni iniettabili.
      Produzione a partire dall’acqua potabile, o meglio, dall’acqua
       depurata, si applicano dei sistemi di doppia osmosi inversa
       associati a tecniche di deionizzazione o demineralizzazione e di
       ultrafiltrazione. Il rattamento non viene considerato affidabile
       come quello della distillazione e pertanto, pur raggiungendo degli
       standard simili a quelli dell’acqua per preparazioni iniettabili, le
       due qualità di acqua rimangono su due livelli separati.

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          TRATTAMENTO DELL’ACQUA (1)

     Un sistema di trattamento dell’acqua industriale per la
     produzione di DM necessita di una progettazione, di una
     istallazione, di una qualifica, di una validazione, di una
     corretta manutenzione in modo da garantire una costante
     produzione di acqua con le specifiche ed i volumi richiesti.
     Non esiste una sola tipologia di trattamento, ma, a seconda
     dello stato dell’arte della tecnica e del progresso tecnologico, i
     trattamenti cambiano o vengono associati in cascata per
     garantire maggiore confidenza del risultato finale.
     Sono le specifiche chimico-fisiche e microbiologiche che le
     differenti qualità di acqua devono rispettare a determinare la
     scelta.

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            TRATTAMENTO DELL’ACQUA (2)
     La scelta dei metodi di trattamento o della sequenza di
     purificazione devono essere appropriati al risultato voluto e
     devono tenere in considerazione:
      Le specifiche della qualità di acqua desiderata;
      Il rendimento e l’efficienza del sistema di purificazione;
      Le caratteristiche dell’acqua di partenza e le variazioni nel tempo
       (per esempio quelle stagionali);
      La ripetitività e l’affidabilità degli apparecchi utilizzati nei
       trattamenti
      La disponibilità sul mercato delle apparecchiature per il
       trattamento;
      La possibilità di gestire e di manutenere adeguatamente tutto
       l’impianto di trattamento;
      I costi complessivi dell’operazione di trattamento

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            TRATTAMENTO DELL’ACQUA (3)
     Anche le specifiche dell’impianto di trattamento devono tenere in
     conto, oltre alla capacità del sistema:
      Rischi di contaminazione per rilasci dai materiali a contatto;
      L’impatto dell’eventuale contatto con materiali absorbenti;
      Progettazione delle caratteristiche igienico sanitarie
       dell’impianto;
      Resistenza alla corrosione;
      Assenza di gocciolamenti o perdite;
      Progettazione di una configurazione che impedisca la
       prolificazione di microorganismi;
      Possibilità di resistere agli agenti pulenti e sanitizzanti sia
       termicamente che chimicamente;
      La possibilità di monitorare tutti i parametri critici per la qualità
       dell’acqua tramite strumenti in linea e punti di campionamento

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          TRATTAMENTO DELL’ACQUA (4)

     Nella progettazione dell’impianto di trattamento non si
     devono poi dimenticare valutazioni relative a:
      La capacità del sistema;
      Lo spazio necessario per costruire l’impianto;
      La struttura dello stabilimento in cui l’impianto sarà
       istallato;
      Le vie di accesso adeguate per permettere gli interventi di
       manutenzione;
      La possibilità di effettuare rigenerazioni e sanitizzazioni
       chimiche

                             Roma, 19 Febbraio 2018       C. Romanelli
26

      TRATTAMENTO ACQUA POTABILE (1)

     L’acqua potabile deriva dall’acqua grezza proveniente da
     fiumi, da pozzi o da sorgenti di altro genere, ma la provenienza
     non determina grandi cambiamenti nella scelta dei differenti
     possibili trattamenti.

     Quando l’acqua potabile deriva dalla rete vi è confidenza che
     questa venga monitorata costantemente dalle autorità nazionali
     e regionali, quando invece l’acqua potabile è prodotta
     direttamente dal sito di produzione dei DM è necessario
     svolgere un monitoraggio serrato soprattutto a valle di eventuali
     sistemi di stoccaggio e tutte le fasi di produzione e di
     trattamento devono essere controllate e documentate.

                              Roma, 19 Febbraio 2018      C. Romanelli
27

      TRATTAMENTO ACQUA POTABILE (2)

     I processi tipici di potabilizzazione dell’acqua utilizzati anche
     dalle autorità nazionali sono:
         Filtrazione suddivisi in ultrafiltazione, microfiltarazione e
          filtri multistrato (filtri ceramici, filtri a carbone attivo
          granulare o a carbone sintetizzato estruso, ecc.);
         Addolcimento (eliminazione sali di calcio e di magnesio);
         Disinfezione o sanitizzazione (per esempio con l’aggiunta di
          ipoclorito di sodio);
         Rimozione del ferro;
         Precipitazione e riduzione di specifici materiali
          organici/inorganici;
         Passaggio sotto lampade UV.

                              Roma, 19 Febbraio 2018       C. Romanelli
28

     TRATTAMENTO ACQUA POTABILE (3)

                                         Schema di un
                                         possibile
                                         POTABILIZZATORE

                Roma, 19 Febbraio 2018             C. Romanelli
29

      TRATTAMENTO ACQUA DEPURATA (1)
     L’acqua depurata deriva dal trattamento dell’acqua potabile
     mediante vari sistemi a cascata volti all’eliminazione dei Sali
     disciolti nell’acqua e degli agenti responsabili di un’eventuale
     contaminazione microbiologica. Tra questi sistemi si richiamano:
      Deionizzazione con resine a scambio ionico per la rimozione dei
       sali ionizzati all’interno del fluido;
      Ultrafiltrazione utilizzata per la separazione dei solidi sospesi,
       colloidi, batteri e virus attraverso membrane filtranti con pori di
       dimensione tra 1 e 100 nm;
      Osmosi inversa o doppia osmosi inversa filtrazione effettuata
       tramite una membrana semipermeabile applicando una pressione
       maggiore della pressione osmotica alla colonna d’acqua.

                                 Roma, 19 Febbraio 2018          C. Romanelli
30

     TRATTAMENTO ACQUA DEPURATA (2)
                                                                                           Schema di un
                                                                                           possibile
                                                                                           DEIONIZZATORE
            dall’addolcitore                                               Cartuccia
                                         HCl                 NaOH          filtro 5 µm

     L’acqua rimane                       6                      6
     in circolo                           5                      5
                                          4                      4
                                          3                      3
                                          2                      2                           Cartuccia
                                          1                      1
                                                                                             filtro 1 µm

                                   Colonna Cationica       Colonna Anionica
                                                                                           Generatore Ozono
                      Lampada UV
                                              Eluati all’impianto di
                                                neutralizzazione
                                                                           Hygienic pump
                                       Ritorno al deionizzatore

                                                         Punti di uscita
                                                               Linea di drenaggio
                                                       scarico

                                                Roma, 19 Febbraio 2018                                     C. Romanelli
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     TRATTAMENTO ACQUA DEPURATA (3)
                               Schema di un possibile sistema a doppia OSMOSI
                               INVERSA
                                                       Acqua dall’addolcitore o dal deionizzatore

      Acqua in eccesso dal secondo stadio che ritorna al tank del 1 stadio
                                                                                                            Stoccaggio 1 stadio
                          Branch       Prima osmosi inversa
                                                                             Branch
       Eliminazione del
         concentrato

                                         Acqua in uscita dal primo stadio
                                         ed in ingresso al secondo stadio.
                                            .
                                         L’eccesso  torna al primo tank di
                             scarico     stoccaggio
                                                                                      filtro 1 µm
                                                                                                            Stoccaggio 2 stadio
                                       Seconda osmosi inversa

                                                                               Pompa alta
                                                                               pressione
                                                                                                       Hygienic pump
                               Acqua dopo la seconda
                                                                                        Acqua che ritorna allo stoccaggio
                                      osmosi
                                                           Punti di prelievo                     del 1 stadio

                                                         Roma, 19 Febbraio 2018                                  C. Romanelli
32

      TRATTAMENTO ACQUA DEPURATA (4)
     Le caratteristiche da considerare quando si progetta e si mette a
     punto un sistema per il trattamento dell’acqua depurata sono:
      Le specifiche richieste per il livello di qualità dell’acqua richiesto;
      La qualità dell’acqua in ingresso potrebbe variare a seconda della
       stagione e della provenienza;
      La sequenza delle fasi necessarie per la purificazione;
      L’energia necessaria;
      La tipologia di pretrattamento necessario per garantire le fasi
       successive;
      L’ottimizzazione del rendimento e dell’efficienza di tutto il sistema;
      L’individuazione dei punti di campionamento più appropriati in modo
       da ridurre l’introduzione di eventuali contaminazioni;
      La possibilità di monitorare, anche in linea dove possibile, i parametri
       di processo (flusso, temperatura, conducibilità, pH e TOC, ecc.)

                                 Roma, 19 Febbraio 2018          C. Romanelli
33

      TRATTAMENTO ACQUA DEPURATA (5)
     Il sistema di trattamento dell’acqua depurata è esposto a possibili
     contaminazione microbiologiche soprattutto in caso di blocco
     dell’impianto o di diminuzione di richiesta di volume di acqua.
     Fondamentale un sistema di controllo e di sanitizzazione del sistema
     che permetta di:
      Mantenere costante il flusso dell’acqua nel sistema di purificazione;
      Controllare la temperatura del sistema tramite scambiatori termici o
       impianti di raffreddamento in modo di ridurre rischi di crescite
       microbiologiche. Secondo le principali linee guida la temperatura da
       mantenere deve essere minore di 25°C;
      Introdurre un sistema di disinfezione tramite ultravioletti;
      Scegliere i componenti del sistema di trattamento in modo che
       possano essere sanitizzati termicamente o chimicamente anche con
       agenti come l’ozono

                                 Roma, 19 Febbraio 2018        C. Romanelli
34

           OSMOSI ED OSMOSI INVERSA (1)
     L'osmosi è basata sul principio fondamentale del bilancio: se due
     fluidi, che contengono diverse concentrazioni di solidi dissolti,
     entrano in contatto fra loro, si mescolano finché la concentrazione
     diviene uniforme.
     Se la separazione è una membrana semipermeabile (passa il fluido,
     ma non i solidi disciolti), il fluido contenente la minore
     concentrazione passerà attraverso la membrana verso il liquido a
     maggiore concentrazione e, dopo un certo tempo, il livello dell'acqua
     sarà più alto da un lato della membrana (pressione osmotica).
     Per purificare l'acqua per osmosi inversa, bisogna invertire il
     processo naturale di osmosi e l'acqua ad elevata concentrazione deve
     fluire verso l'acqua meno concentrata. Si deve applicare una
     pressione d'esercizio maggiore della pressione osmotica. Il risultato è
     che il lato della acqua grezza diventerà più concentrato

                                Roma, 19 Febbraio 2018        C. Romanelli
35

            OSMOSI ED OSMOSI INVERSA (2)
                                                           Differenza tra
                                                           OSMOSI ed
                                                           OSMOSI INVERSA

      L'acqua fluisce da una colonna con un basso contenuto di solidi dissolti
       ad una colonna ad alto contenuto di solidi dissolti.
      La pressione osmotica è la pressione utilizzata per fermare il passaggio
       attraverso la membrana, per creare un equilibrio.
      Applicando una pressione maggiore di quella osmotica, il flusso
       dell'acqua sarà invertito e l'acqua fluirà dalla colonna più concentrata
       alla colonna a basso contenuto di solidi sospesi.

                                  Roma, 19 Febbraio 2018           C. Romanelli
36

     OSMOSI ED OSMOSI INVERSA (3)

                                                                            Principio della
     Alta pressione                                      Bassa pressione    OSMOSI INVERSA

                                       Semi-permeabile
                                         Membrana
       Acqua in
       ingresso
                                                         Acqua Purificata
        sotto         Acqua grezza
      pressione
                         Acqua di

                                                              permeata
                          scarto

                                                               Acqua

                      Scarico o riciclo

                                    Roma, 19 Febbraio 2018                       C. Romanelli
37
     TRATTAMENTO ACQUA ALTAMENTE DEPURATA

     L’acqua altamente depurata deriva dal trattamento dell’acqua
     potabile o dell’acqua depurata mediante vari sistemi tra cui la
     demineralizzazione o la deionizzazione a scambio ionico,
     l’ultrafiltrazione e l’osmosi inversa.

     Quindi le caratteristiche da considerare quando si progetta e si
     mette a punto un sistema per il trattamento dell’acqua altamente
     depurata sono sovrapponibili a quelle descritte per l’acqua
     depurata.

     Le specifiche finali che si desidera ottenere cambiano, come
     descritto dalla Farmacopea Ufficiale.

                               Roma, 19 Febbraio 2018        C. Romanelli
38
      TRATTAMENTO ACQUA PREPARAZIONI INIETTABILI (1)

     L’acqua per preparazioni iniettabili si produce a partire dal
     trattamento dell’acqua depurata tramite la distillazione.

     La distillazione è il metodo che viene considerato il più ripetibile
     e robusto soprattutto quando associato al mantenimento di
     un’elevata temperatura di tutto il circuito (superiore agli 80°C).

     Il processo di distillazione consiste nella vaporizzazione
     dell’acqua, seguita dalla condensazione del vapore ottenuto, per
     eliminare le impurità più volatili o non volatili alla temperatura di
     ebollizione dell’acqua.

                               Roma, 19 Febbraio 2018         C. Romanelli
39
       TRATTAMENTO ACQUA PREPARAZIONI INIETTABILI (2)

     La distillazione può essere a singolo effetto o a multiplo effetto
     dove gli «effetti» o «stadi» sono le colonne composte da
     scambiatori e da camere di evaporazione in cui l’acqua viene fatta
     evaporare e condensare contemporaneamente a pressioni differenti
     ed a temperature decrescenti.
     Il primo stadio utilizza per l’evaporazione dell’acqua una fonte
     energetica esterna, mentre ciascuno di quelli successivi usufruisce
     come fonte di calore il vapore che si è formato nell’effetto
     precedente, ed è quindi energeticamente autosufficiente.
     Il numero degli effetti è compreso tra tre e sei.
     Un maggior numero di effetti comporta un maggior costo di
     investimento, ma anche un abbassamento dei costi operativi,
     perché diventa maggiore la percentuale di energia recuperata
     rispetto a quella fornita nel primo stadio.

                               Roma, 19 Febbraio 2018       C. Romanelli
40
     TRATTAMENTO ACQUA PREPARAZIONI INIETTABILI (3)

                                               Schema di un
                                               possibile
                                               DISTILLATORE

                      Roma, 19 Febbraio 2018          C. Romanelli
41
       TRATTAMENTO ACQUA PREPARAZIONI INIETTABILI (4)

     Le caratteristiche da considerare quando si progetta un sistema per
     il trattamento dell’acqua per preparazioni iniettabili sono:

      Le specifiche richieste per il livello di qualità di acqua voluto;
      La qualità dell’acqua in ingresso;
      Il dimensionamento del generatore in modo da permettere la
       gestione dell’impianto e di eventuali cicli start/stop del sistema;
      Sistemi di mantenimento della temperatura. Le linee guida
       consigliano il mantenimento di una temperatura maggiore di
       80°C;
      Sistemi e procedure di prelievo e di utilizzo che impediscano la
       contaminazione;
      Sistemi di spurgo adeguati.

                               Roma, 19 Febbraio 2018        C. Romanelli
42

                     ASPETTI CORRELATI
     Oltre alla purezza dell’acqua ed alla tipologia di trattamento da
     utilizzare, devono essere presi in considerazione altri aspetti
     correlati, sia in fase di progettazione che in fase di mantenimento ed
     utilizzo del sistema di trattamento dell’acqua; tra cui:

      Scelta dei componenti (tubi, valvole, raccordi, linee di
       distribuzione, serbatoi di stoccaggio, ecc.)
      Scelta dei materiali
      Definizione delle attività di conservazione e di distribuzione
      Definizione e programmazione dei controlli e delle ispezioni
       (tipologia, frequenza, ecc.)
      Addestramento del personale

                                Roma, 19 Febbraio 2018        C. Romanelli
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     GRAZIE PER L’ATTENZIONE

            Roma, 19 Febbraio 2018   C. Romanelli
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