Dalla pista alla strada - Aci

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Dalla pista alla strada - Aci
intervista
                                     Enrico Gelpi

     Dalla pista                                          S
                                                                 icurezza e corse sono due “mondi” ap-
                                                                 parentemente in contraddizione. Eppu-

     alla strada
                                                                 re oggi lo sport automobilistico è estre-
                                                          mamente sicuro. Non solo: fa da “volano” al-
                                                          le ricerche delle Case automobilistiche, tese
                                                          verso la produzione di modelli sempre più af-
                                                          fidabili. Cosa è cambiato? Secondo il presiden-
                                                          te dell’ACI, Enrico Gelpi, «l’aspetto prepon-
     NON È VERO CHE NELLE GARE AUTOMOBILISTICHE           derante è il livello di protezione acquisito dal-
                                                          le vetture nel corso degli ultimi 20 anni. La
     LA SICUREZZA È MESSA DA PARTE A SCAPITO              FIA ha introdotto regole sempre più severe sia
     DELLA VELOCITÀ. ANZI. NEGLI ULTIMI ANNI QUESTO       a livello di progettazione sia di test, per rea-
                                                          lizzare scocche ad alta resistenza in grado di
     ASPETTO HA ASSUNTO UN RUOLO SEMPRE                   sopportare gli urti di gara. Il risultato di que-
                                                          sto lungo lavoro è sotto gli occhi di tutti. Nel
     PIÙ IMPORTANTE. SECONDO IL PRESIDENTE DELL’ACI,      recente Gran Premio di Montecarlo, la Wil-
     GRANDE APPASSIONATO DI CORSE, LE COMPETIZIONI        liams di Barrichello ha impattato più volte con-
                                                          tro le barriere in un punto di alta velocità, ma
     DIVENTANO POI IL LABORATORIO IDEALE                  il pilota brasiliano è uscito perfettamente in-
                                                          denne, e anche per il personale a bordo pista
     PER SPERIMENTARE E MIGLIORARE LE VETTURE DI DOMANI   non ci sono stati pericoli. L’esito favorevole
                                                          dell’incidente di Robert Kubica in Canada nel
                                                          2007 ne è un’ulteriore conferma: la sua mono-
                                                          posto è andata distrutta, ma la cellula di sicu-
     di Renato Dainotto

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Dalla pista alla strada - Aci
A sinistra, il presidente dell’ACI Enrico
   Gelpi insieme a Bernie Ecclestone,
   patron del mondiale di Formula 1.
   In questa foto, ancora Gelpi (al centro)
   con il team della Ferrari.

rezza è rimasta intatta, proteggendolo. L’im-       cetto stesso di Formula 1. Comunque la FIA           «Se è vero che ora i piloti partono con maggio-
patto con le barriere fu davvero violentissimo,     ha già lavorato in questa direzione, ad esem-        ri quantità di benzina, è altrettanto evidente
ma Robert non riportò lesioni significative. E,     pio con i sistemi di sicurezza per impedire il       che la sicurezza offerta dai nuovi serbatoi non
oltre alla resistenza della scocca, in queste ca-   distacco delle ruote dopo un incidente che           comporta rischi evidenti. I rifornimenti, inve-
rambole non c’è mai stato un vero rischio d’in-     comporti la rottura delle sospensioni. Quan-         ce, erano piuttosto pericolosi non solo per la
cendio. Perché anche sui serbatoi, sui condot-      to allo schiacciamento, ci sono già le protezio-     possibilità di un incendio, ma anche per tut-
ti e sui bocchettoni la FIA ha lavorato tantis-     ni obbligatorie, oggetto di test e collaudi mol-     te le problematiche legate all’inserimento e al-
simo per ridurre al minimo i rischi».               to severi. Mi preme sottolineare, tuttavia, che      la rimozione delle pompe, che in più di un’oc-
                                                    queste innovazioni, sviluppate negli ultimi 20       casione non hanno funzionato correttamente,
Dopo l’incidente di Felipe Massa del 2009,          anni, sono state in gran parte “trasferite” alle     con enormi rischi per i meccanici. Eliminare i
avete ipotizzato di dare una copertura di si-       vetture che guidiamo tutti i giorni. Oggi le au-     rifornimenti è stata una scelta corretta sia per
curezza alle monoposto. Tale magari da esse-        to di serie hanno scocche ad alta protezione         lo spettacolo sia per la sicurezza».
re anche in grado di sopportare lo schiaccia-       con zone di resistenza e zone di assorbimen-
mento di un’altra vettura?                          to, come quelle da corsa, e sono sottoposte a        Lo spettacolo chiede circuiti cittadini, che
«L’incidente di Felipe dello scorso anno è sta-     severi test di omologazione e collaudo. Molti        stanno aumentando. Ma i tracciati urbani del-
to imprevedibile e di una fatalità estrema. Non     materiali sperimentati dai progettisti di vet-       la F1 offrono le stesse garanzie di sicurezza
capita spesso che una monoposto perda una           ture da gara hanno trovato una rapida diffu-         delle piste permanenti?
molla e che questa finisca sul casco di un al-      sione. Insomma, abbiamo assistito a grandi           «Gli standard di sicurezza sono sempre garan-
tro pilota. Per quanto raro, un evento così po-     vantaggi anche per i “normali” automobilisti».       titi, anche se le medie di percorrenza sono ele-
trebbe ripetersi, ma è difficile intervenire. Una                                                        vate. La scelta di aumentare i tracciati citta-
delle caratteristiche peculiari delle auto di F1    Eliminati i rifornimenti in gara durante i Gran      dini nasce dall’esigenza di incrementare lo
è proprio l’esposizione del pilota all’aria, alla   Premi, non temete di aver spostato il pericolo       spettacolo, ma anche di avvicinare il pubbli-
pista. Difficile pensare a una copertura, anche     degli incendi dalla corsia dei box alla pista, so-   co all’evento. Anzi, di portare la competizio-
sotto il profilo tecnico: stravolgerebbe il con-    prattutto nelle concitate fasi della partenza?       ne nella città, dove la gente è abituata a vede-

                                                                                                                                                             17
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Dalla pista alla strada - Aci
intervista
                                                                     Enrico Gelpi

     re le auto normali. Il circuito cittadino richia-
     ma maggiore attenzione anche in televisione.
     È molto affascinante vedere le monoposto sfrec-
     ciare in un ambiente diverso dalla pista, in un
     contesto più “umano”, più familiare».

     A Monaco, il personale lungo la pista ha una
     professionalità elevata; in altre gare, come quel-
     le in Asia, non sembra. Avete pensato a una
     sorta di formazione per uniformare l’efficien-
     za e la sicurezza degli addetti?
     «I programmi di formazione esistono e funzio-
     nano. E sono curati e approfonditi a prescin-
     dere dalla pista o dalla nazione che ospita
     l’evento agonistico. Le incertezze di interven-
     to del personale sono per lo più legate a mo-
     menti di indecisione, non imputabili alla man-
     canza di professionalità, ma forse alla scarsa
     esperienza. A Montecarlo il personale è abi-
     tuato a gestire i possibili problemi. Dove in-
     vece si va a correre per la prima volta, come è
     avvenuto in alcuni tracciati in Asia e in Me-
     dio Oriente, c’è l’effetto della prima volta, del
     debutto. Tra l’imprevisto, l’analisi del proble-
     ma e la reazione passa qualche secondo in più.
     Insomma, per il personale fresco di formazio-
     ne c’è la necessità di un po’ di rodaggio. Ma è
     così anche in altri ambiti. E in alcuni traccia-
     ti si è visto un grande passo in avanti già nel-
     la seconda edizione del Gran Premio».

     Si parla di utilizzare di nuovo il Kers dall’an-
     no prossimo: ma è ipotizzabile una vera ali-
     mentazione ibrida?
     «Jean Todt, il presidente della FIA, intende va-
     lorizzare gli aspetti ecologici con l’impiego di
     combustibili di nuova concezione, ma anche            Stretta di mano
     cercando di sfruttare al massimo il recupero          tra Enrico Gelpi
     dell’energia, come avveniva appunto con il            e Stefano Domenicali,
     Kers. Questi temi sono stati affrontati da Todt       direttore della
     proprio in occasione della FIA Conference We-         gestione sportiva
     ek di Cernobbio. L’utilizzo di carburanti eco-        Ferrari (ruolo
     compatibili è più uno spunto tecnico che una          già ricoperto
     reale necessità: serve a impegnare le Case au-        da Jean Todt).
     tomobilistiche e le società petrolifere verso
     nuove frontiere ecologiche. Perché l’evoluzio-
     ne tecnologica nelle competizioni non è fine a
     se stessa. La lotta all’inquinamento non si fa       diffusione dei veicoli elettrici serviranno an-      stanno dando grosse soddisfazioni. Il GT è
     certo “ripulendo” le auto da corsa, ma miglio-       che degli incentivi statali mirati. Ma la cosa       quello di punta, una vera vetrina nazionale».
     rando le prestazioni e i consumi delle vetture       più importante è che anche l’automobilista è
     di tutti i giorni che, tra l’altro, hanno già rag-   entrato in quest’ottica. Sport e mobilità alla       Non sarebbe il caso di recuperare un bel cam-
     giunto ottimi livelli. Lavorare in questa dire-      fine non sono così distanti».                        pionato turismo a livello nazionale, meglio con
     zione è un obbligo verso l’ambiente ma non è                                                              un regolamento tecnico chiaro che abbatta i
     che l’auto sia la sola responsabile: come con-       Parlando di formule minori, in Italia il pro-        costi, in modo da attirare la presenza ufficia-
     fermano le stesse Agenzie per l’ambiente, l’in-      gramma sportivo di maggiore successo è il GT:        le delle case?
     quinamento atmosferico non è da imputare             perché piace così tanto anche ai piloti?             «La FIA sta lavorando molto per dare stabili-
     solo alle automobili. Che comunque hanno             «Il format piace perché rappresenta una giu-         tà al campionato mondiale WTCC anche at-
     ampi margini di sviluppo: la trazione total-         sta via di mezzo tra gare sprint ed endurance.       traverso un regolamento sicuro e duraturo, che
     mente elettrica sarà un grande balzo in avan-        C’è la possibilità di divertirsi senza far cresce-   permetta alle case partecipanti di abbattere i
     ti, anche se i tempi sono ancora lunghi. Fa pia-     re troppo i costi. Inoltre, ACI Sport garantisce     costi di partecipazione. Ci vorrà un po’ di tem-
     cere però constatare che le case credano sem-        una copertura totale sui media, dalla stampa         po, ma dall’esperienza del Mondiale potreb-
     pre di più a questa nuova forma di mobilità a        tradizionale alla televisione. Il campionato GT,     bero nascere campionati nazionali (non solo
     impatto zero. Ovviamente, per accelerare la          ma anche le altre categorie da noi sostenute,        in Italia) con l’importanza e con il rilievo che
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AUTOMOBILE   | GIUGNO 2010
Dalla pista alla strada - Aci
merita una categoria bella e spettacolare co-
me questa. Il presidente Todt si sta impegnan-       A Cernobbio, l’automobile prima attrice
do molto. Siamo fiduciosi».

Avete pensato a nuove formule a basso costo
per facilitare l’approccio dei giovani al mon-
                                                     T   urismo e mobilità: l’ACI ha organizzato un convegno a 360 gradi intorno all’automobile e all’automobi-
                                                         lista. Quali sono stati, in sintesi, i risultati della FIA Conference Week che si è svolta a Cernobbio, sul la-
                                                     go di Como, nelle scorse settimane? All’evento erano presenti 400 delegati provenienti da tutto il mondo,
do delle competizioni?                               che si sono confrontati su argomenti di grande rilevanza come la mobilità e il turismo. Si è discusso delle
«Sì, ma siamo già attivi con la Formula ACI-         nuove tendenze relative alle vacanze e all’uso dei mezzi di trasporto che si stanno diffondendo nei cinque
CSAI Abarth, una categoria di grande succes-         continenti. Il mondo sta cambiando radicalmente e velocemente, e gli enti come l’Automobile Club d’Italia
so che dà la possibilità ai giovani di avvicinar-    devono adeguarsi. Anzi devono anticipare queste mutazioni con politiche adeguate per agevolare i propri
si alle corse in monoposto senza costi ecces-        soci (e non solo) nell’affrontare le nuove realtà della mobilità in un contesto sempre più globalizzato.
sivi. I tanti iscritti, non solo italiani, confer-   L’auto non è un mezzo marginale. Stiamo parlando del veicolo più usato per gli spostamenti turistici. Se-
mano la validità dell’iniziativa. Si tratta di una   condo una ricerca condotta insieme al Censis, il 67% del turismo straniero raggiunge il nostro Paese in
formula che prepara e forma i ragazzi, prima         macchina. L’Automobile Club d’Italia è molto impegnato nel turismo: collabora con il ministro Michela Vit-
che i giovani driver di ACI-CSAI affrontino le       toria Brambilla a diversi progetti come il portale internet Italia.it, ma è anche attivo nella ricerca di nuovi per-
categorie superiori. Il nostro impegno è stato       corsi da offrire ai soci e ai turisti che vogliono scoprire le bellezze paesaggistiche del nostro territorio. Per
premiato anche dalla Ferrari che da due anni,        l’ACI, la mobilità va intesa come libertà di spostamento, ma sempre facendo attenzione alla sicurezza e al-
a fine stagione, organizza provini riservati ai      l’ambiente. La parola sicurezza, poi, è sempre più importante. Compare anche nello slogan “Make Roads
migliori giovani piloti dell’anno. E da questi       Safe”, ad esempio. Ma quali sono le principali direzioni che vuole tracciare l’Automobile Club d’Italia?
test nascono anche grandi opportunità: Jules         «Come ACI ma anche come fondatori e membri della FIA, abbiamo molto a cuore la sicurezza e quindi la
Bianchi è stato ingaggiato dalla Ferrari come        campagna mondiale “Make Roads Safe-Strade sicure”. Si tratta di un’iniziativa che, dopo la conferenza in-
collaudatore dopo un provino organizzato dal-        tergovernativa di Mosca dello scorso novembre, ha ricevuto, il 2 marzo scorso, l’investitura ufficiale del-
la casa di Maranello».                               l’Onu - ha detto il presidente dell’ACI, Enrico Gelpi -. La campagna vuole sollecitare i governi e le Nazioni
                                                     Unite affinché si impegnino a realizzare un decennio di iniziative a favore della sicurezza stradale, a cui do-
Parliamo di rally, di cui lei è un grande appas-     vrebbe essere destinato il 10% dei finanziamenti riservati alle infrastrutture. L’obiettivo finale è quello di ri-
sionato: in questa categoria parlare di sicurez-     durre del 50% i decessi sulle strade entro il 2020». Sul prossimo numero di Automobile, verrà pubblicato
za è più difficile?                                  un ampio e dettagliato resoconto della Week Conference di Cernobbio.
«Sono stati compiuti passi da gigante anche in

                                              Pubblicità
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intervista
                                                               Enrico Gelpi

questa disciplina. La sicurezza, oggi, è garan-
tita dalle vetture (che hanno strutture ad alta
protezione), dai percorsi (che sono studiati
per ridurre i rischi), dai piloti e dal pubblico.
In tutti questi anni c’è stata grande attenzio-
ne. Ovviamente, ci possono essere delle fata-
lità, ma analizziamo i numeri di questa spe-
cialità: oggi gli incidenti gravi sono davvero
marginali. In Italia si corrono circa 1.000 gare
l’anno su strada (tra rally e campionati della
montagna) con oltre 23 mila piloti impegnati.
Si tratta di numeri imponenti, e l’incidente
può sempre avvenire, ma il bilancio è più che
positivo».

Nei rally, si parla spesso di pubblico indisci-
plinato, che segue le gare in zone a rischio. È
così difficile effettuare i controlli?                                                                                            In questa foto,
«In realtà, l’atteggiamento del pubblico è mol-                                                                                   Enrico Gelpi è con
to cambiato. Chi segue i rally è un appassio-                                                                                     Giancarlo Fisichella,
nato, è un esperto di questa disciplina ed è                                                                                      ingaggiato dalla
quindi consapevole sia dei possibili rischi a                                                                                     Ferrari come terzo
cui si espone sia delle conseguenze che il suo                                                                                    pilota per la stagione
eventuale comportamento indisciplinato può                                                                                        2010 di Formula 1.
avere sulle gare stesse. Oggi, se gli spettatori
non rispettano le zone di sicurezza, la compe-
tizione viene sospesa. Le prove speciali a ri-
schio possono essere soppresse. E il pubblico       te i piloti. Anche questo fa parte dello spetta-      goria all’altra è davvero difficile, anche perché
non vuole correre il pericolo di perdersi lo        colo. A Monza, alla fine della gara, c’è l’inva-      con le monoposto si corre in gruppo con un
spettacolo. È ovvio che, talvolta, la passione      sione della pista con gli appassionati che si ac-     immediato riferimento rispetto agli avversari.
può prendere il sopravvento, ma i nostri con-       calcano sotto il podio. Negli altri Paesi, inclu-     Nei rally, invece, si corre da soli, contro il cro-
trolli sono ferrei e professionali».                si quelli nuovi, questo calore ancora non c’è».       nometro. Date ancora un po’ di tempo a Raik-
                                                                                                          konen, e i risultati arriveranno».
Il turismo e lo sport si possono conciliare?        Chi vincerà il Mondiale?
«Sì, senz’altro. Oggi il turismo è sempre più       «Speriamo una Ferrari, la scuderia che ci rap-        Qual è la sua opinione su Sebastien Loeb?
tematico. C’è quello culturale ma anche quel-       presenta nel mondo».                                  «È un pilota velocissimo, che ha vinto tantis-
lo sportivo. Le gare rappresentano un’occasio-                                                            simo. Però Munari era altrettanto vincente, ma
ne per far scoprire il territorio, come del resto   Se dovesse scegliere, rally o pista?                  con vetture del tutto diverse, meno perfor-
sta già accadendo con il Rally di Sardegna: gli     «Rally, sicuramente. In passato sono stato un         manti e più difficili da condurre rispetto a
operatori turistici, d’intesa con la Regione e      pilota di questa specialità e le corse mi sono        quelle attuali. Senza nulla togliere al francese,
gli altri enti locali dell’isola, propongono dei    rimaste nel cuore. Soprattutto quelle di un           le WRC di oggi sono laboratori elettronici. Ma
pacchetti per soddisfare la domanda del pub-        tempo, che si disputavano su tracciati molto          in realtà è giusto che sia così: in questo modo
blico che desidera proseguire la vacanza oltre      tortuosi con curve strette e impegnative. Che,        si sperimentano tecnologie e materiali che poi
l’evento sportivo».                                 tra l’altro, abbassavano la velocità media e au-      verranno utilizzati sulle auto di tutti i giorni.
                                                    mentavano la sicurezza. Lo ammetto, mi pia-           E se Munari appartiene alla storia, Loeb è un
Le piace la Formula 1 di quest’anno? Secondo        cerebbe tornare al volante».                          grande protagonista dei nostri giorni».
lei, è aumentato lo spettacolo?
«Sì, c’è molta competizione e tanta varietà di      Per quali piloti ha fatto il tifo?                    Guiderebbe un’auto elettrica o ibrida?
circuiti. Le nuove piste hanno aumentato il tas-    «Ayrton Senna e Michele Alboreto per la pi-           «Sì, perché il futuro dell’auto va in questa di-
so di spettacolarità del Circus. Anche la gara      sta. Nei rally, invece, Sandro Munari e Lele          rezione, come ho detto prima. Spero di poter
in notturna ha offerto nuovi spunti e ha rega-      Pinto, un amico oltre che un bravo pilota».           testare quanto prima i modelli a impatto ze-
lato nuove emozioni. Inoltre, tra le scuderie                                                             ro che le case stanno per lanciare sul merca-
c’è una grande rivalità e i risultati non sono      Raikkonen e i rally. Come giudica la scelta del       to. Per il momento ho solo effettuato dei pic-
mai del tutto scontati. Tuttavia, tornando al       campione finlandese?                                  coli “assaggi”. Sull’elettrico, in particolare, so-
pubblico, vorrei far notare un aspetto non se-      «Per un pilota di Formula 1 cambiare speciali-        no fiducioso. Se pensiamo che qualche anno
condario: anche nei nuovi GP l’affluenza degli      tà non è così facile. Le auto e le tecniche di gui-   fa si guardava alle vetture a gasolio con un cer-
spettatori è notevole, ma la passione “vera” re-    da sono totalmente diverse. Ci vuole tempo            to scetticismo, soprattutto per quanto riguar-
sta sempre una prerogativa italiana. Il calore,     per adattarsi e prendere il ritmo. Forse, l’uni-      da le prestazioni... Oggi, invece, sono proprio
il tifo e la partecipazione degli spettatori sot-   co in grado di saltare da una categoria all’al-       loro quelle che offrono le migliori performan-
to il podio di Monza non hanno eguali. Eppu-        tra è Valentino Rossi, che si è distinto sia con      ce, anche in pista nelle gare di durata. Quin-
re il rito della premiazione è identico in tutto    le monoposto sia con le vetture da rally. È un        di possiamo aspettarci una rapida evoluzione
il campionato, dal Dubai all’Australia. Ma in       vero fenomeno. Va forte in moto e nei rally. A        anche della mobilità “verde”. E allora non re-
Italia è diverso, la gente abbraccia fisicamen-     parte “il Dottore”, però, il salto da una cate-       sta che dire: ben venga l’elettrico».
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