CORSO ALLENATORI UEFA "B" - PROGRAMMAZIONE DELLE PRIME 3 SETTIMANE DI PREPARAZIONE ATLETICA AL CAMPIONATO

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CORSO ALLENATORI UEFA "B" - PROGRAMMAZIONE DELLE PRIME 3 SETTIMANE DI PREPARAZIONE ATLETICA AL CAMPIONATO
SETTORE TECNICO FIGC

       CORSO ALLENATORI UEFA “B”
                           Cremona 2013

  PROGRAMMAZIONE DELLE PRIME 3
SETTIMANE DI PREPARAZIONE ATLETICA
         AL CAMPIONATO

Relatore : Torri Luciano

Allievi: Migliorini Giuseppe
         Alex Gozzi
         Panarelli Matteo
         Glielmi Carlo
Proposta di preparazione atletica della durata di 3 settimane per la categoria Juniores e
Prima squadra dove l 'inizio del campionato è programmato per la quarta settimana.

Il principio è quello di lavorare prevalentemente, anche se non esclusivamente, sulla
resistenza la prima settimana, sulla forza nella seconda settimana e sulla velocità nella
terza settimana.
Ai ragazzi era stato dato un programma di allenamento da fare nella settimana prima
dell'inizio della preparazione.
I mezzi utilizzati sono CORSE CON VARIZIONI DI VELOCITA' (c.c.v.v.), RIPETUTE,
CIRCUITI, CORSA IN SALITA, MULTIBALZI
In ogni seduta di allenamento rimangono almeno 30min per esercitazioni tecniche.
Il ritrovo al campo è programmato per il sabato pomeriggio prima dell'inizio della
preparazione, programmata dal lunedì successivo, per lo svolgimento dei test di
valutazione delle qualità aerobiche e lattacide.

Il primo test eseguito è il salto in lungo da fermo: si pone il giocatore con le punte dei
piedi dietro una linea e lo si invita a fare un salto in lungo (con partenza da fermo e con
precaricamento di braccia e gambe); si effettuano 3-5 prove (con adeguato recupero) e si
riporta come risultato la distanza maggiore.
Il test riguarda l'analisi dell'esplosività dei giocatori. Importante nei salti e nelle partenze; il
giocatore compie un numero considerevole di sprint di poche decine di metri, per cui,
l'essere dotati di esplosività permette di compiere accelerazioni efficaci e di arrivare prima
degli avversari sul pallone.

Il secondo test eseguito è una navetta 10 + 10 m; il giocatore viene invitato a compiere il
percorso (vedi figura a fianco) di andata e ritorno di 10 m girando all'esterno del cono; si
misura il tempo impiegato. Anche in questo test si effettuano 3-5 prove (la partenza viene
data da chi effettua la misurazione del tempo) con recupero totale tra le prove. Si riporta
come risultato, il tempo minore.
Il terzo test eseguito è il TEST DI COOPER, un test da campo di potenza per la
determinazione della massima potenza aerobica .
Il test consiste nel correre per 12 minuti con l 'obiettivo di percorrere la maggior distanza
possibile. Il risultato è dato dalla distanza percorsa. E' un test di potenza poiché esiste una
relazione significativa tra la distanza percorsa in 12 minuti e la massima potenza aerobica
(espressa in mL/Kg/min), ricavabile dalla formula: (d12 - 504,9) / 44,73 dove d12 è la
distanza (in Km) percorsa in 12 minuti
Le prime volte (in particolar modo durante la fase pre-campionato) è possibile riscontrare
errori nella distribuzione dello sforzo nel test di Cooper. Questi primi dati saranno quindi da
prendere con la dovuta cautela; durante i primi allenamenti, i giocatori dovranno essere
sensibilizzati a tali andature tramite esercitazioni propedeutiche come allenamenti
intervallati su distanze diverse.
Quando valutare: all'inizio e alla fine della preparazione pre-campionato, a metà e alla
fine del girone d'andata, all'inizio del girone di ritorno (solitamente dopo la pausa invernale)
e a metà girone di ritorno.
Trattamento dei dati: senza addentrarsi eccessivamente in calcoli statistici, è consigliabile
calcolare almeno la media dei valori (della squadra) di ogni test; per ottenere il valore
medio è sufficiente sommare i risultati (di un singolo test) di ogni giocatore e dividere tale
somma per il numero dei giocatori.

La preparazione al campionato
L'obbiettivo principale della prima settimana è quello di incrementare la capacità aerobica
dei nostri giocatori inserendo comunque una seduta di forza che sarà la base per la
velocità che si farà nella terza settimana. Nella prima settimana nei c.c.v.v. non sarà
chiesta una velocità massimale nei tratti veloci, basterà un semplice cambio di ritmo al 70%
della frequenza cardiaca massima, sufficiente per passare dal metabolismo aerobico a
quello anaerobico lattacido. Nelle sedute in cui si effettuano le ripetute, le distanze sono
state scelte per cercare di utilizzare in modo prevalente il metabolismo aerobico e
comunque stimolare il metabolismo anaerobico.
Le distanze si ridurranno con il proseguire della preparazione.

settimana 1
1°giorno LUNEDI'

15' riscaldamento palla (possesso partite a tema)
c.c.v.v.   12 min 1'veloce 1' lento
30' esercitazioni tecnico-tattiche
c.c.v.v.   6 min 30'' veloce 30' lento

2°giorno MARTEDI'

15'riscaldamento classico
800-600-800                   800mt in 2'55''/3'00'' recupero 2'40''
600-800-600                   600mt in 2'10''/2'15'' recupero2'10''
20'partita?
3°giorno MERCOLEDI'

15'riscaldamento classico
  Forza: addominali 2x20crunch 2x20oblicqui
         2x20piegamenti su braccia
         2x10 lombari
         2x10dorsali incrociati
  isometria 2x25''
  circuito di forza: squat 6x20kg
                     affondi 6x5
                     over 6x5scattino 5mt
                     5x5 ostacoli
                     balzi altrnati in lungo
                     slalom adduttori

  10mt skip x10
  5mt skip+5mt scatto
  30'esercitazione tecnico-tattica

 4°giorno GIOVEDI'

  15' riscaldamento palla
  6' 30''lento 30'veloce
  30'esercitazione tecnico-tattica
  6' 30'' lento 30' 'veloce

 5°giorno VENERDI'

  15'riscaldamento palla
  600-400-600                 600mt 2'10''/2'15'' 2' rec. 1'40''
  400-600-400                 400mt 1'20''/1'25''    rec. 1'20''
  30'esercitazione tecnico-tattica

 6°giorno SABATO

  amichevole
Nella seconda settimana si intensificano i lavori di forza effettuando due sedute. I mezzi
usati sono circuiti che utilizzano multibalzi su over per incrementare l'elasticità e
l'esplosività del giocatore.
I lavori di corsa sono proposti per incrementare la capacità aerobica lattacida, le distanza
si accorciano e la velocità aumenta. I cambi di ritmo sono più brevi ma durante la
variazione è chiesta una velocità quasi massimale (90% della frequenza cardiaca
massima)

Settimana 2

1°giorno

15'riscaldamento palla
4c.c.v.v. 50''10''x6     rec3'30''
           45''15''x6
           30''15''x6
           20''10''x6
15' attacco/difesa
30'partita

2°giorno

15'riscaldamento classico
forza: addominali 2x20crunch 2x20obliqui
      2x20piegamenti su braccia
      2x10 lombari
      2x10dorsali incrociati
isometria 2x25''
forza elastica circuit training 6 over + skip + scatto x 5
                                   6 balzi alternati in lungo + skip + scatto x5
                                   6 slalom laterale + skip + scatto x5
                                   5 balzi+ skip + scatto x5
                                   6 balzi laterali + skip +scatto
salite 6x30x2
5mt skip+5mt scatto
20'esercitazione tecnico-tattica
3°giorno

15'riscaldamento palla
allenamento tecnico
partite a tema

4°giorno

15'riscaldamento classico
400 - 200 - 400 - 200 - 400         200mt 33''/38'' rec. 1'
200 - 400 - 200                       400mt 1'10''/1'15''rec.1'20''
30'esercitazione tecnica

5°giorno

15'riscaldamento classico
forza: addominali 2x20crunch 2x20oblicqui
      2x20piegamenti su braccia
      2x10 lombari
      2x10dorsali incrociati
isometria 2x25
forza elastica circuit training 6 over + skip + scatto x 5
                                6 balzi alternati in lungo + skip + scatto x5
                                6 Affondi + skip + scatto x5
                                5 balzi + skip + scatto x5
                                6 Balzi laterali+ skip + scatto
salite 6x30mtx2
5mt skip+5mt scatto
20'partita

6°giorno

amichevole
Nella terza settimana si lavora prevalentemente sulla capacità aerobica lattacida e sulla
velocità, tutte le esercitazione sono effettuate alla velocità massima

settimana 3
1°giorno

15'riscaldamento palla
200-150-100-150-200                      100mt 16''/18'' rec 30''   200mt 34''/36'' rec 55''
100-150-200-150-100                      150mt 24''/26'' rec 40''   200mt 34''/36'' rec 55''
30'esercitazione tecnico-tattica

2°giorno

15'riscaldamento classico
Rapidità: ( 20 - 40 - 60 - 60 - 40 - 20 ) x 2
esercitazione tecnica
Rapidità: ( 20 - 40 - 60 - 60 - 40 - 20 ) x 2

3°giorno

15'riscaldamento palla
c.c.v.v. 30''10''x6            rec3'
c.c.v.v. 30''15''x6
c.c.v.v. 15''15''x6
c.c.v.v. 15''7''3''x6
30'esercitazione tecnica

4°giorno

15'riscaldamento classico
30-60-90 x6 x2 con cambi di direzione             rec. scalare partendo da 50''
30'esercitazione tecnico-tattica
5°giorno

rapidità circuito
percorso con 10gomme
conetti dentro e fuori
slalom tra 6 in linea e scatto 5 mt
6x 6over 2 dentro
6x6over 1 dentro

6°giorno

6x 5mt +5mt con cambio di direzione 90°
6x 5mt dritti+5mt + 5mt con cambio di direzione 45°
5x5mt
LE FONTI ENERGETICHE DEL LAVORO MUSCOLARE
Tutti abbiamo bisogno di energia per muoverci e tale enegia viene ricavata dagli alimenti e
depositata in appositi spazi. Purtroppo l'energia contenuta negli alimenti non può essere utilizzata
immediatamente, cosicchè questi devono subire numerose trasformazioni attraverso la
digestione , in modo che i composti dai quali si ricava l'energia siano assorbiti dall'intestino e
giungano, attraverso il torrente circolatorio, là dove ce n'è bisogno, ovvero in tutte le cellule
dell'organismo. L'energia contenuta negli alimenti è di tipo chimico e dunque il movimento è
possibile grazie alla trasformazione di energia chimica in energia meccanica ad opera del motore
muscolare attraverso il metabolismo energetico.

ENERGIA CHIMICA PER LA CONTRAZIONE MUSCOLARE
In tutte le cellule dell'uomo, e in particolare nelle cellule del tessuto muscolare, è presente una
sostanza altamente energetica: l'ATP ( Adenosin Tri-Fosfato ).
l'ATP è l'unica sostanza dalla quale è possibile ricavare energia per la contrazione muscolare.
Purtroppo l'ATP è contenuta nel muscolo in minima quantità ed è in grado di sostenere solo
qualche contrazione, in poche parole l'ATP è rapidamente esauribile.
Per continuare la contrazione, e quindi il movimento, il muscolo deve ripristinare l'ATP man mano
che viene utilizzato. Questo processo di continuo utilizzo e di continua riformazione ( risintesi
dell'ATP ) è alla base di tutti i nostri movimenti

I MECCANISMI DI RISINTESI DELL'ATP
L'ATP è una molecola che contiene tre FOSFATI ( P ), che sono ad essa collegati da legami
chimici ad alta energia. Questa energia viene liberata ogni volta che una reazione chimica sottrae
un FOSFATO ( P ) alla molecola di ATP trasformandosi in ADP ( Adenosin Di-Fosfato ). Per
risintetizzare l'ATP bisognerà quindi riattaccare un P all'ADP. Questo processo avviene attraverso
3 vie METABOLICHE.
ATP

                                                                                   ADP
                                                                             LAVORO +
                                                                              CALORE
        ANAEROBIC-ALATTACIDA
        Utilizza la FOSFOCREATINA
        ( PC )

                                                                ANAEROBICA-

ADP
                                                                LATTACIDA
                                                                Utilizza il GLUCOSIO

La prima via utilizza una sostanza gia presente nel muscolo, simile all'ATP, la FOSFO-CREATINA
(PC) che viene impiegata immediatamente e che permette di continuare l'esercizio nonostante
l'ATP stia diminuendo. Questa via nn necessita della presenza dell'ossigeno e non porta
all'accumolo di acidi lattico per cui viene detta ANAEROBICA ALATTACIDA.
La seconda via utilizza il GLICOGENO (uno zucchero complesso) che è presente nel muscolo e
posrta all'accumulo di acido lattico. Essa non utilizza l'ossigeno per cui viene detta ANAEROBICA
LATTACIDA.
La terza via utilizza i GRASSI (lipidi) e gli ZUCCHERI (glucidi), necessita della presenza
dell'ossigeno e per questo viene detta AEROBICA o ossidativa.
Il MECCANCISMO AEROBICO necessita di qualche minuti per essere pienamente efficace e
permette prestazioni protratte nel tempo, poiché la quantità totale di energia disponibile dipende
dai depositi di grassi e di zuccheri presenti nell'organismo che è ovviamente assai elevata.
Il MECCANISMO ANAEROBICO (lattacido e alattacido) possono fornire elevate quantità di
energia, tali da rendere possibili esercizi assai intensi, ma di breve durata.
Ne deriva che ognuno dei tre meccanismi energetici è caratterizzato da una sua potenza
massima e da una sua capacità massima

 MECCANISMO            SUBSTRATO          METABOLITA          POTENZA MAX              CAPACITA' MAX
 Anaerobico           Fosfocreatina         Creatina          Molto elevata             Molto bassa
 Alattacido               (PC)                                                          ( secondi )

 Anaerobico             Glicogeno            Lattato             Elevata                   Bassa
  Lattacido                                                                            ( pochi minuti )

   Aerobico          Glucidi e Lipidi      CO2 + H2O              Bassa                Molto elevata
                                                                                          ( ore )
Una delle principali conseguenze di quanto riassunto nella tabella dipende dalla disponibilità dei
substrati energetici a cui il muscolo ricorre per risintetizzare l'ATP, e comporta che la massima
potenza meccanica erogabile dal muscolo è inversamente proporzionale al tempo durante il quale
la potenza viene erogata.
La risintesi dell'ATP avviene sempre con l'intervento di tutte le fonti energetiche aerobiche e
anaerobiche, almeno fino allo stato stazionario, ovvero quando la velocità di utilizzo dell'ATP è
uguale alla velocità di risintesi dell'ATP.
Dal punto di vista del metabolismo energetico, la FATICA può essere concepita come l'incapacità
di fornire una quantità di energia sufficiente per continuare un esercizio di una determinata
intensità.

 Durata sforzo
                 % Aerobico % Anaerobico
     (sec)

    0-10             6           94
    0-15             12          88
    0-20             18          82
    0-30             27          73
    0-45             37          63
    0-60             45          55
    0-75             51          48
    0-90             56          44
    0-120            63          37
    0-180            73          27
    0-240            79          21

RESISTENZA AEROBICA e ANAEROBICA

Resistenza aerobica di breve durata: dai 2 agli 8 minuti (coinvolge in maniera importante
anche il sistema anaerobico lattacido )
Resistenza aerobica di media durata: dagli 8 ai 30 minuti (coinvolge prevalentemente il
sistema aerobico);
Resistenza aerobica di lunga durata: dai 30 minuti in su (coinvolge quasi esclusivamente il
sistema aerobico).

Resistenza anaerobica di breve durata: meno di 15 secondi (coinvolge massicciamente il
sistema anaerobico alattacido );
Resistenza anaerobica di media durata: dai 15 ai 60 secondi (coinvolge prevalentemente il
sistema anaerobico lattacido);
Resistenza anaerobica di lunga durata: dai 60 ai 120 secondi (coinvolge il sistema
anaerobico lattacido ed in parte anche quello aerobico).

Soglia Aerobica
Quando un esercizio supera una determinata intensità ( in media corrisponde al 60/65% della
massima potenza aerobica), si inizia a osservare un accumolo di lattato nel sangue. Per
convenzione si definisce soglia aerobica, il punto in cui la lattacidemia aumenta al di sopra di 2
mM, assumendo che attorno a 2mM di lattato si verifichi la transizione tra il metabolismo
esclusivamente aerobico e quello parzialmente anaerobico. La soglia aerobica indica quindi un
intensità di esercizio che inizia a mettere in crisi l 'atleta, poiché implica una più rapida
diminuzione delle riserve di glicogeno.

Soglia Anaerobica
Aumentando ulteriormente l'intensità di esercizio, si arriva rapidamente a un punto in cui la
concentrazione del lattato si impenna ulteriormente e la concentrazione ematica di acido lattico
supera le 4mM. Negli esercizi di intensità superiore alla soglia anaerobica, l'atleta non è in grado
di mantenere una concentrazione di lattato costante nel tempo, poiché utilizza molto velocemente
le sue riserve di glicogeno, mentre il lattato aumenta progressivamente fintanto che l'atleta non
giunge a esaurimento. Una delle ragioni per cui la soglia anaerobica è interessante per gli
allenatori risiede nel fatto che vi è una buona relazione tra velocità di soglia e prestazione di
resistenza.
L'intensità di esercizio è può essere espressa come velocità o come
frequenza cardiaca, oppure come consumo di ossigeno.

Il massimo consumo di ossigeno
Eseguendo un esercizio la cui intensità viene aumentata progressivamente, la frequenza cardiaca,
la ventilazione e il consumo di ossigeno aumentano con l'aumentare dell'intensità dell'esercizio. Il
consumo di ossigeno aumenta linearmente con l'intensità dell'esercizio, fino a raggiungere un
livello massimale che non può più essere ulteriormente aumentato, neppure incrementando
ancora l'intensità.
Il massimo consumo di ossigeno o massima potenza aerobica ( VO2MAX ) viene definito come
la massima quantità di energia derivabile dai processi aerobici nell'unità di tempo, e viene
raggiunta a un intensità di esercizio superiore alla soglia anaerobica. Cosicchè la massima
potenza aerobica può essere ottenuta solo in presenza di un rilevante accumulo di lattato. Ciò
significa che, per esprimere la VO2MAX, un soggetto deve obbligatoriamente utilizzare anche le
fonti energetiche anaerobiche.Infatti la massima potenza aerobica può essere raggiunta solo
quando la velocità di risintesi dell'ATP è massima e tutte le vie metaboliche sono impegnate
massimamente.
La VO2MAX varia con l'età: raggiunge i valori più elevati a 20 anni, dopo di che tende a diminuire
con l'aumentare dell'età.

Velocità aerobica massimale ( VAM )
Una volta raggiunto il VO2MAX, l'atleta può continuare l'esercizio alla stessa intensità solo per
un breve periodo. La minima velocità alla quale viene raggiunto il VO 2MAX, durante un esercizio
a cariche crescenti, è conosciuta come Velocità Aerobica Massimale ( VAM ).
La VAM è considerato un parametro interessante poiché fornisce contemporaneamente
indicazioni sia sul VO2MAX, sia sull'economia della corsa ed è certamente in relazione con i
fattori che determinano lo stato di fatica. La VAM può essere mantenuta per un tempo tra 2'30'' e
10' e viene utilizzata per impostare le intensità di allenamento volte al miglioramento della
massima potenza aerobica.

Frequenza cardiaca Massima (FC MAX)
La frequenza cardiaca massima è un fattore centrale da cui dipende l'espressione della massima
potenza aerobica. È noto che la frequenza cardiaca massima tende a diminuire con l'aumentare
dell'età, per cui indirettamente la Fcmax teorica di un soggetto è ricavabile dalla formula:
Fc max teorica: 220 – età (anni)
Varie osservazioni pratiche sul campo hanno evidenziato che in realtà la Fcmax risulta spesso
maggiore di qualche battito al minuto rispetto a quanto viene calcolato

          PARAMETRO                        SIGNIFICATO                 RELAZIONE CON
                                                                        L' ESERCIZIO
                                       Indica la necessità                 Aumenta
                                          dell'apparato              proporzionalmente con
   FREQUENZA CARDIACA
                                       cardiocircolatorio di       l'aumentare dell'intensità
                                       ossigenare i tessuti              dell'esercizio
                                     Indica il raggiungimento
Frequenza cardiaca MASSIMA            della massima potenza
                                              aerobica
                                         Indica la necessità             Aumenta non
                                   dell'apparato respiratorio di       linearmente con
  Frequenza RESPIRATORIA
                                    ossigenare il sangue e di      l'aumentare dell'intensità
                                        tamponare l'acidosi              dell'esercizio
Aumenta
                                      Indica l'ossigeno consumato proporzionalmente con
  CONSUMO DI OSSIGENO
                                           nell'unità di tempo    l'aumentare dell'intensità
                                                                       dell'esercizio
                                                                                Aumenta in
                                                                           corrispondenza della
Massimo consumo di ossigeno                                                   transizione tra
                                       Indica la massima potenza
              VO2MAX                                                           metabolismo
                                                 aerobica
                                                                         completamente aerobico
                                                                              e parzialmente
                                                                                anaerobico

L'Acido Lattico
L'acido lattico è presente nel sangue anche in condizioni di riposo. In realtà esso è presente in
forma dissociata: Anione Lattato C 3H 5O 3- e protone H+ , per cui è più corretto parlare di LATTATO.
Il lattato viene accumulato sempre all'inizio di un esercizio e ogni volta che se ne aumenta
l'intensità ( debito lattacido ), oppure quando si supera l'intensità corrispondente alla soglia. In
realtà il lattato viene prodotto, in quantità limitata, continuamente, ma la sua concentrazione non
aumenta fintanto che i processi aerobici riescono a smaltire, ossidandolo, il lattato in eccesso.
La concentrazione ematica del lattato dipende quindi dal bilancio tra produzione, distribuzione e
smaltimento e non può fornire indicazioni precise sulla quantità di acido lattico effettivamente
prodotto dai muscoli. Il lattato ha la caratteristica di attraversare facilmente la membrana della
cellula muscolare dove viene prodotto e può cosi raggiungere il torrente sanguigno ed essere
trasportato agli organi deputati alla sua eliminazione. Con la fuori uscita del lattato, la cellula
muscolare diminuisce la sua acidità consentendo alla glicolisi di continuare a fornire l'energia per
l'esercizio di elevata intensità. Inoltre il lattato viene prodotto prevalentemente nelle fibre muscolari
rapide (tipo IIb) e diviene una fonte energetica nel fegato, nelle fibre rosse a contrazione lenta e
nelle fibre bianche a contrazione rapida (tipo Iia). Al termine di un esercizio massimale la
concentrazione ematica del lattato aumenta progressivamente fino a raggiungere un valore
massimo entro 5-8 minuti dalla fine dell'esercizio. In seguito diminuisce con il tempo seguendo
una funzione esponenziale, il cui tempo di dimezzamento è dell'ordine di 15/17 minuti,

indipendentemente dal valore massimo di lattato raggiunto alla fine dell'esercizio. Le vie di
eliminazione del lattato comprendono: l'ossidazione completa nelle fibre muscolari rosse a
contrazione lenta e nel fegato, la sua utilizzazione per riformare glicogeno nel fegato e nel
muscolo e la sua eliminazione con le urine e con il sudore in quantità quasi sempre trascurabili.
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