Coprifuoco e autocertificazione Covid, ecco cosa sta succedendo in Italia - Amazon S3
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Coprifuoco e autocertificazione Covid, ecco cosa sta succedendo in Italia Il Governo continua a frenare sull’ipotesi di un lockdown nazionale ma l’aria che aleggiava la scorsa primavera è tornata a farsi sentire. Il potere dato alle regioni per ordinanze più restrittive rispetto a quelle stabilite dall’ultimo dpcm si è concretizzato in coprifuoco, chiusure e misure stringenti. Al momento la stretta è arrivata in Lombardia, Liguria, Campania, Lazio, Piemonte e Basilicata. Ma sono altre le regioni che stanno ragionando su eventuali chiusure o misure restrittive, alcune delle quali già al vaglio. Se non possiamo dire, perlomeno non ancora, che la lancetta sia tornata indietro nel tempo, di certo ha fatto nuovamente capolino uno dei protagonisti dello scorso lockdown: l’autocertificazione. Il modulo torna in auge nelle regioni che hanno indetto il coprifuoco fino al 13 novembre. Ovvero Lombardia, Lazio, Campania, Piemonte e Calabria. Un documento unico, che non ha differenze da regione a regione, scaricabile dai nostri moduli. E che servirà, come per i tempi passati, per giustificare i propri spostamenti nell’arco dell’orario di chiusura totale, da esibire alle forze dell’ordine in caso di controllo. Le motivazioni che consentono di bypassare il coprifuoco sono sempre le stesse: necessità di spostamento per lavoro o per comprovata urgenza. La situazione è in divenire ma vediamo le regioni che finora hanno emanato ordinanze che attuano regole di restrizione.
Campania: coprifuoco, scuole chiuse e vietati spostamenti interprovinciali La Campania è stata prima regione a muoversi in tal senso. L’ordinanza emanata dal governatore De Luca prevede, a partire dal 23 ottobre al 13 novembre, la chiusura di negozi e locali dalle 23 alle 5 del mattino. Gli spostamenti consentiti devono essere giustificati mediante autocertificazione. Le scuole restano chiuse e sembra allontanarsi la riapertura delle scuole primarie prevista per lunedì 26. Il governatore De Luca ha anche deciso di vietare gli spostamenti tra province, se non “per motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali”. Sempre da motivare con l’autocertificazione. Lombardia: coprifuoco, centri commerciali chiusi nel week-end, DAD per le superiori Coprifuoco anche in Lombardia, in vigore da giovedì 22 ottobre. L’Ordinanza del 21 ottobre 2020, pubblicata in GU, sottoscritta dallo stesso Ministro Speranza e dal Governatore della Regione Lombardia, Fontana, prevede lo stop agli spostamenti dalle ore 23.00 alle ore 5.00. Consentiti solo “gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o d’urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza.” Vige sempre l’obbligo dell’autocertificazione. La seconda ordinanza, entrata in vigore sempre ieri, dispone
ulteriori misure restrittive e porta la firma del governatore Attilio Fontana d’intesa con i sindaci lombardi. Fra queste, la chiusura dei centri commerciali (fatta esclusione per i negozi che vendono generi di prima necessità, come alimentari o farmacie) nei fine settimana. Stretta anche sulle scuole secondarie di secondo grado e le istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado che, dal 26 ottobre, devono garantire lo svolgimento della didattica a distanza. Lazio: coprifuoco dalle 24, DAD al 50% Frenata anche nel Lazio dove il coprifuoco però scatta dalle ore 24 sempre fino alle 5 di mattina. Lo stop, in vigore dal 23 ottobre, durerà per 30 giorni. Gli spostamenti per comprovati motivi sono sempre gli stessi, così come lo è l’obbligo di autocertificarli. Il governatore Zingaretti ha poi previsto da lunedì la didattica a distanza al 50% per le scuole superiori, tranne che per gli alunni di IV ginnasio o del primo anno. Anche nelle Università il 75% delle lezioni saranno online. Escluse le matricole e le attività di laboratorio. Liguria: coprifuoco ‘soft’ per Genova In Liguria misure meno drastiche tranne che per la città di Genova. Qui, dalle 9 di sera alle 6 di mattina, si potrà circolare, oltre che per motivi lavorativi o urgenti, solo se ci si sta recando in un luogo specifico. Per la precisione, nelle quattro aree centrali identificate come rischiose si può passare per andare nei bar e nei ristoranti ma non si può stare fermi in strada.
C’è però una limitazione per le scuole, dove da lunedì nelle superiori si passerà, a parte per le prime classi, alla didattica a distanza a rotazione per il 50% degli studenti. Piemonte: centri commerciali chiusi nel fine settimana Come la Lombardia, anche il Piemonte chiude i centri commerciali nel fine settimana. La Regione si è inoltre aggiunta alla lista dei territori che hanno istituito il coprifuoco, che è partito dal 26 ottobre e riguarda sempre la fascia oraria dalle 23 alle 5 di mattina. A stabilirlo è l’ordinanza firmata il 23 ottobre, in GU, dal ministro della Salute Roberto Speranza d’intesa con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi della pandemia. Scatta anche in questa regione l’obbligo per le superiori, fatta esclusione del primo anno, di effettuare la didattica a distanza per il 50% dei giorni. Basilicata, stop ai centri commerciali e DAD al 50% Stesse regole in Basilicata. L’ordinanza pubblicata del presidente della Regione, Vito Bardi, stabilisce la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica, ad esclusione di generi alimentari, edicole, tabacchi, farmacie e parafarmacie. Le scuole superiori attueranno, per il 50% dell’orario la didattica a distanza fino al 13 novembre. Calabria: coprifuoco dalle 24 alle
5 di mattina Anche la Calabria si è aggiunta alla lista delle Regioni che hanno scelto di applicare il coprifuoco. In linea con il Lazio, qui il divieto di uscire di casa scatta dalle 24 e dura fino alle 5 di mattina. Le regole da rispettare sono sempre le stesse, compreso l’obbligo di autocertificazione per giustificare gli spostamenti consentiti.
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