Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini - A cura dell' Associazione Fram_menti, in collaborazione con INU Veneto
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Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini A cura dell’ Associazione Fram_menti, in collaborazione con INU Veneto
immagini La progettazione urbanistica partecipata: l’orizzonte della disciplina e delle pratiche Anna Agostini, Michele Sbrissa, Andrea Cecchin, Matteo Brunati ‐ Frammenti Lab Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Prima parte ‐ Premessa: Le radici di questo lavoro ‐ Un punto d’inizio: l’ Art. 5 della legge 11/2004 ‐ Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Seconda parte ‐ Le pratiche che stanno cambiando una disciplina immagini Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
PREMESSA: LE RADICI DI QUESTO LAVORO Illustrazione: Rudi Zancan, 2002 Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
PREMESSA: LE RADICI DI QUESTO LAVORO Il lavoro che verrà presentato in sintesi nelle due giornate previste da questo seminario utilizza e sviluppa dei contenuti elaborati all’interno di una rete di progetti di ricerca che a vario modo si sono occupati e si stanno occupando dei temi legati alla Partecipazione Urbanistica. L’intenzione di redigere un prodotto specifico, che potesse servire da supporto all’attività in primis del Consiglio Regionale Veneto, nasce da un progetto interno al «Programma operativo per il 2011» definito: «Progetto per l'individuazione di strategie partecipative per la pianificazione territoriale» Deliberazione n. 22 del 17 marzo 2011 l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
PREMESSA: LE RADICI DI QUESTO LAVORO I materiali che proporremo in queste due giornate, elaborati in collaborazione con INU Veneto, rappresentano una traduzione schematica, ma completa nei contenuti, di ricerche molto ampie e tutt’ora in corso. Il fine principale di questo lavoro è fornire degli strumenti conoscitivi aggiornati ed agili a Consiglieri, Dirigenti e Assessori Regionali, al fine di costituire una base condivisa capace di descrivere, almeno in parte, lo stato dell’arte delle sperimentazioni in materia di Urbanistica Partecipata in Italia e all’estero. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
PREMESSA: LE RADICI DI QUESTO LAVORO I risultati di questo lavoro si tradurranno in: 1. Un documento contenente un censimento critico di buone pratiche a scala italiana ed europea, in grado di costruire un quadro sufficientemente articolato di alcuni tra i migliori esempi e sperimentazioni sui temi oggetto di studio. 2. Una sintetica introduzione ai temi dell’Urbanistica Partecipata, capace di delineare le questioni fondamentali a livello disciplinare e terminologico per orientarsi all’interno del panorama teorico e operativo contemporane. 3. Una piattaforma web da integrare all’interno del sito del Consiglio Regionale in un’area specifica. Questa piattaforma conterrà i casi censiti, localizzati e descritti secondo lo schema elaborato durante l’attività di ricerca. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
PREMESSA: LE RADICI DI QUESTO LAVORO Quale obiettivi per questo lavoro? 1. Aprire un fronte di ricerca e sviluppo sulle pratiche innovative di Urbanistica Partecipata all' interno degli organismi del Consiglio Regionale del Veneto, che possa arrivare a tutti gli amministratori e tecnici locali, dando supporto agli stessi nei vari iter di piano a livello di PAT, PI e progetti speciali di qualsiasi tipo. 2. Sottolineare l’urgenza di ampliare, precisare ed approfondire le intuizioni presenti nell’art.5 della legge 11/04, supportando e regolamentando un trend di crescente «richiesta di democrazia e partecipazione» da parte non solo degli enti e dei soggetti istituzionali, ma soprattutto dei cittadini in forma singola e associata. 3. Orientare amministratori, tecnici e professionisti, verso tematiche ed esperienze che possano aumentare la loro capacità di attivare processi di trasformazione territoriale realmente inclusivi e condivisi. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Un punto d’inizio: l’ Art. 5 della legge 11/2004 Cittadini Illustrazione tratta da: etucosacivedi San Pio X, 2012. Processo partecipativo collaterale al PI del Comune di Vicenza. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini, 22 ottobre 2013
Un punto d’inizio: l’ Art. 5 della legge 11/2004 Art. 5 – Concertazione e partecipazione. 1. I comuni, le province e la Regione nella formazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, conformano la propria attività al metodo del confronto e della concertazione con gli altri enti pubblici territoriali e con le altre amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti. 2. L’amministrazione procedente assicura, altresì, il confronto con le associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, nonché con i gestori di servizi pubblici e di uso pubblico invitandoli a concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche individuate dagli strumenti di pianificazione. La parola partecipazione, presente nel titolo, non compare nei primi due commi dell’ art.5. La parola cittadini non compare mai. Quali siano le modalità con cui devono/possono avvenire le azioni citate è un tema che rimane a totale discrezione della PA. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Un punto d’inizio: l’ Art. 5 della legge 11/2004 Quale ruolo hanno in tutto ciò i tecnici e gli amministratori? Quali sono gli strumenti da mettere in campo per realizzare, concretamente, dei processi di Urbanistica Partecipata? Ci sono delle tecniche e dei metodi specifici? In che modo cambia la disciplina Urbanistica e il progetto di piano se tali questioni diventano fattori intrinsechi dell’attività di redazione e sviluppo degli strumenti urbanistici? Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Un punto d’inizio: l’ Art. 5 della legge 11/2004 La legge urbanistica 11/2004 ha introdotto importanti novità per quanto riguarda le finalità, i modi, gli attori coinvolti e gli strumenti a disposizione degli enti per gestire nuove procedure e prassi di governo del territorio. Questi fattori di cambiamento (come i principi enunciati nell’art.5) avrebbero potuto produrre esiti altrettanto innovativi nella pratica di progettazione e redazione dei piani, di monitoraggio dei risultati, di sussidiarietà degli enti, di coinvolgimento degli attori sociali, economici ed istituzionali, di determinazione degli aspetti conoscitivi normativi ed istituzionali della disciplina. Perché ciò è avvenuto solo in minima parte? Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Un punto d’inizio: l’ Art. 5 della legge 11/2004 Se ciò è accaduto solo in parte, in modo molto minore rispetto alle possibili e lecite aspettative, ciò dipende anche da una mancanza disciplinare nel saper dar seguito alle premesse normative con strumenti ed iniziative realmente innovative tanto da parte dei professionisti consulenti e progettisti che dei tecnici all’interno delle PA. Troppo spesso spunti cruciali, come quelli dell’art.5 inerenti partecipazione e concertazione, sono stati tradotti in modo banale e non rilevante nei processi di piano, esaurendo la loro carica innovativa con l’espletamento di aspetti burocratici, più che con l’assunzione di responsabilità verso la necessità di un reale cambio di paradigma. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Un punto d’inizio: l’ Art. 5 della legge 11/2004 La legge 11/04, anche nelle sue successive evoluzioni, cerca di dare delle risposte alle mutate condizioni del contesto regionale, ispirandosi ad indicazioni di sviluppo europee ed internazionali, suggerendo spunti importanti per ripensare la disciplina e la pratica urbanistica in un orizzonte di processo più che di prodotto, secondo i principi di governance del territorio. Concentrarsi sul tema dell’Urbanistica Partecipata è quindi un modo attraverso il quale entrare all’interno della condizione attuale di crisi della disciplina Urbanistica e delle prassi amministrative, politiche ed economiche ad essa legate, recuperando temi e conflitti certo non nuovi ma ai quali, per diverse ragioni che non sono parte di questo lavoro, non è mai stata data una reale e concreta risposta. Il nostro territorio è lo specchio ti tutto ciò. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Illustrazione tratta dal percorso partecipativo interno al PAT del Comune di Padova‐Centro Storico, 2008 Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Intraprendere un processo di Urbanistica Partecipata significa innanzi tuto accettare di mettere in gioco delle parti (PA e cittadini) che per definizione sono caratterizzati da una evidente dissimmetria di poteri. In tal senso, già da questo presupposto, si può intuire la profonda e radicale differenza con pratiche di concertazione e/o negoziazione, divenute usuali nel corso della storia urbanistico‐normativa dell’ultimo decennio. Partecipazione non è concertazione Partecipazione non è negoziazione Partecipazione non è comunicazione … Quindi di cosa parliamo quando parliamo di Partecipazione e di Urbanistica partecipata? Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire L’ Urbanistica Partecipata è una pratica che mette in campo scenari dalla valenza decisamente politica, nel senso più ampio del termine, entrando nel vivo dell’architettura istituzionale e decisionale dei processi di trasformazione del territorio a cui questi stessi scenari fanno riferimento. Le figure in gioco (PA e cittadini) mantengono una evidente dissimmetria lungo il percorso spesso derivante da obiettivi diversi. Il primo vero traguardo a cui mira un processo di Urbanistica Partecipata è trovare e definire un Obiettivo Comune, un terreno di confronto, un focus preciso. Qui si concentreranno probabilmente conflitti molto duri, ma in tal modo si aprirà il processo di piano, a qualsiasi livello, alla definizione di strategie comuni e sostenibili (nel senso vero del termine) di attuazione dei processi di trasformazione e governo del territorio. NOTA: Nel secondo incontro vedremo come questi principi siano ad esempio tra i pilastri della normativa urbanistica tedesca attuale. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Alcune tracce per definire e circoscrivere l’ambito tematico a cui ci si riferisce parlando di Urbanistica Partecipata. Sei criteri guida per definire l’Urbanistica Partecipata Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Sei criteri guida per definire l’Urbanistica Partecipata Integrazione tra sapere tecnico e sapere dei cittadini Maggiore aderenza tra Efficienza obiettivi gli di piano e i Coinvolgimento del risultati attesi interattivo degli progetto attori sul territorio Potenziamento delle capacità locali di comprensione e gestione Urbanistica del territorio Partecipata Messa in rete delle conoscenze dei soggetti Condivisione delle Limitazione e gestione informazioni e delle Efficacia del costruttiva del conflitto scelte di piano durante la redazione e la progetto gestione del piano Attivazione di risorse altrimenti escluse Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Integrazione tra sapere tecnico e sapere dei cittadini Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Maggiore aderenza tra gli obiettivi di piano e i risultati attesi Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Potenziamento delle capacità locali di comprensione e gestione del territorio Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Messa in rete delle conoscenze dei soggetti Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Limitazione e gestione costruttiva del conflitto durante la redazione e la gestione del piano Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Attivazione di risorse altrimenti escluse Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire Come potremmo definire quindi il concetto di Urbanistica Partecipata? L’Urbanistica Partecipata è un insieme di condizioni in cui grazie ad un processo non lineare, aperto e creativo, soggetti diversi possono avere e svolgere un ruolo attivo nella creazione di scenari di sviluppo e cambiamento di in un contesto sociale e territoriale specifico. La pratica della partecipazione non è qualcosa che può essere generalizzato, esportato, utilizzato secondo codici ripetitivi e strategie sequenziali. I soggetti che la mettono in atto, sia dal punto di vista istituzionale (P.A.) sia sotto il profilo della crescente istanza democratica di maggior coinvolgimento all’interno dei meccanismi decisionali ed amministrativi (Comitati, Assemblee pubbliche, Gruppi d’interesse, Associazioni,…), si fanno generalmente portatori di una “esigenza di cambiamento” che negli ultimi sta investendo ogni ambito dei rapporti sociali, economici ed istituzionali del nostro paese. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire In tal senso l’Urbanistica Partecipata, diventa una delle sfaccettature, forse una tra le più significative, evidenti e conflittuali, di questo fenomeno che sta investendo come mai prima d’ora ogni canale di comunicazione, ogni ambito professionale e civico, mettendo in discussione i canoni metodologici e operativi con cui, fino ad oggi, i nostri territori e le nostre città sono stati pensati e sviluppati. L’Urbanistica Partecipata in tal senso non può che essere un processo radicalmente legato al luogo, al sito e al contesto culturale, amministrativo e sociale, in cui essa si svolge e si attua, prima ancora che alle tecniche con cui e per cui essa si mette in atto. E cruciale quindi, in particolar modo in questa fase storica, non confondere i “mezzi e gli strumenti della partecipazione” con i “fini della partecipazione”, al fine di evitare di incorrere, nuovamente, in sterili e deboli operazioni di apparente rinnovamento di temi e pratiche, a cui tuttavia non corrisponde alcuna reale innovazione sotto il profilo delle politiche, della coscienza civica, di mutati equilibri di cittadinanza tra la PA e i cittadini. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Urbanistica Partecipata: una mappa di suggestioni per dei significati in divenire E cruciale quindi, in particolar modo in questa fase storica, non confondere i “mezzi e gli strumenti della partecipazione” con i “fini della partecipazione”, al fine di evitare di incorrere, nuovamente, in sterili e deboli operazioni di apparente rinnovamento di temi e pratiche, a cui tuttavia non corrisponde alcuna reale innovazione sotto il profilo delle politiche, della coscienza civica, di mutati equilibri di cittadinanza tra la PA e i cittadini. E’ importante quindi cogliere questa occasione in modo deciso e attivo, orientando il quadro d’azione delle politiche della PA dei prossimi anni all’interno di uno scenario in cui dovranno mutare sia le pratiche di progettazione e gestione del territorio, sia le capacità tecniche e disciplinari di tutti i soggetti coinvolti in esse, in primis i tecnici, i professionisti e gli amministratori. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Le pratiche che stanno cambiando una disciplina Illustrazione: Ecosistema urbano, Madrid, 2012 Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Le pratiche che stanno cambiando una disciplina Nella seconda parte di questa prima sessione del seminario illustreremo alcune delle esperienze selezionate secondo i criteri precedentemente indicati. Nell'approccio adottato per questa ricerca, le azioni che hanno permesso di definire i casi analizzati hanno privilegiato un approccio qualitativo, in cui le esperienze censite sono state raccolte attraverso una rete di soggetti a scala nazionale e internazionale, coinvolti nell’ambito della ricerca universitaria, della consulenza alle PA e della pratica professionale. Questa rete di soggetti e esperienze ha costituito il filtro per definire la base di esperienze e pratiche che, a vario modo e titolo, stanno cercando di innovare la galassia di pratiche e strumenti che costituiscono e caratterizzano l’ambito del Governo del Territorio, secondo la declinazione non solo teorica, dell’Urbanistica Partecipata. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Le pratiche che stanno cambiando una disciplina Il risultato preliminare che questa ricerca propone è quindi un primo quadro d’insieme, utile ad avvicinare amministratori e tecnici al tema dell’Urbanistica Partecipata, soffermandosi sulla capacità esemplificativa dei casi proposti più che sulle specifiche caratteristiche teoriche, metodologiche ed operative degli stessi. Non si tratta tuttavia di semplice sensibilizzazione ai temi trattati, questo lavoro cerca di porre le basi per una più estesa elaborazione successiva che possa toccare anche le future evoluzioni dell’attuale normativa regionale, in particolare attorno ai contenuti dell’art.5 della legge 11/04. Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Le pratiche che stanno cambiando una disciplina ‐Presentazione delle 18 schede selezionate per la prima giornata di seminario ‐Presentazione preliminare della piattaforma web open data Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
Grazie dell’attenzione Consiglio Regionale del Veneto, Palazzo Ferro Fini
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