Comunità insieme QUARESIMA - PASQUA 2023 - upsantadome.it
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Abiterò nella casa del Signore Quaresima e tempo pasquale sono un uni- “Venite e vedrete” (Gv 1.35-39) e la loro co cammino che la Chiesa vive ogni anno vita fu trasformata. con il desiderio di abitare nella casa del Le parole del salmo 22 esprimono questo Signore e quindi essere suoi familiari e intenso desiderio di chi crede che il Signo- amici. re tiene la porta sempre aperta per ognu- Abitare una casa vuol dire avere un posto no e ognuna di noi, nessuno è escluso per sicuro che ripara dalle intemperie pensan- le sue fragilità o le sue mancanze. La Pas- do anche ai tanti fratelli e sorelle che non sione, morte e resurrezione ci rivelano che hanno un tetto sopra la testa per la guerra nulla ci può separare dall’amore di Cri- o per altre calamità o per la povertà. sto (Rm 8,35-39) e quindi dall’abitare nella Abitare una casa vuol dire vivere il calore sua c as a , e s s e re s u oi f am il ia ri degli affetti e non sentirsi soli nel cammino ed amici. della vita perché c’è un papà o una Allora l’augurio che faccio a ognuno e mamma, dei fratelli, degli amici, dei vicini. ognuna di voi è quello di sperimentare in Abitare la casa del Signore è sperimenta- questo cammino quaresimale – pasquale re la sua protezione e il suo calore, la sua la gioia di abitare con il pensiero, con il guida e la sua misericordia. Questo stare cuore e con l’agire nella sua casa. con Lui è una benedizione come hanno Buon cammino. sperimentato i due discepoli quando chie- Domenico, vescovo sero a Gesù: “Dove abiti?” e lui rispose: L’icona riproposta come immagine che accompagna il tempo di Quaresima e di Pasqua per la nostra diocesi è custodita nel monastero Santa Maria Mater Ecclesiae delle claris- se sacramen ne situato a Novaglie (Verona). È stata scri a da suor Maria Cherubina di Gesù. È l’icona della Pentecoste, ispirata al brano degli A degli Apostoli (2,1-11). L’immagine presenta mis camente la Chiesa che nasce, descrivendo in modo simbolico il racconto degli A degli Apostoli. Maria Vergine, al centro della scena, è la Madre della Chiesa, rappresentata dal corpo degli Apostoli. L’icona mostra il collegio dei dodici aposto- li: rappresenta l’unità della Chiesa che a"ende di essere rives ta di potenza dall’alto per annunciare la pienezza di Colui che riempie tu"o in tu . Due case simili a torri riempiono gli spazi laterali sino al limitare superiore della raffigurazione. È un modo par colare di raffigurare il Cenacolo, la stanza dell’Ul ma Cena, che divenne dopo la Resurrezione, il luo- go dove si radunavano gli apostoli e i discepoli a pregare. Proprio lì lo Spirito entra e riempie la casa in cui erano sedu , ed entra appieno nella loro vita. Gli Apostoli sono se- du su una tribuna a ferro di cavallo: dal momento in cui riceve"ero lo Spirito iniziarono ad annunciare la Parola. Il loro annuncio si fa per le strade del mondo, custodendo la co- munione nella Chiesa. Il nostro essere in sinodo dice proprio questo: è il nostro camminare nel mondo, come sale, luce e lievito. È un impegno personale, che ha il suo punto di riferi- mento nella comunione con i fratelli e le sorelle nella Chiesa.
Cara parrocchia Lettera aperta di un immaginario parrocchiano appassionato Cara parrocchia, nostro tempo ti chiede ancora una trasforma- zione profonda, come mai prima è accaduto. ognuno di noi potrebbe raccontarti la sua storia, Non è tanto questione di organizzare meglio i ma tu in fondo la conosci già. Nei tuoi registri servizi: il fatto è che tutto il nostro mondo si sta impolverati c’è scritto il nome della gran parte trasformando. Noi non vogliamo rinunciare alla di noi, e in molti casi anche quello dei nostri ge- nostra fede, ma capiamo bene che proprio per nitori, e dei loro genitori. questo è necessario che non ci chiudiamo nel Molti di noi sono qui da sempre, da quando so- nostro apparato. Il bagaglio della nostra storia, no nati. Tu ci hai ci hai accolti nel tuo grembo delle nostre tradizioni e della custodia della fe- nel giorno del nostro battesimo e ci hai visti de, come anche noi abbiamo ricevuto, è certa- crescere. Altri di noi ti hanno conosciuto lungo mente una ricchezza importante. Il problema è il cammino, incontrando quella persona che sa- che volendo proteggerla, mettendola al sicuro in rebbe diventata loro moglie o loro marito. Altri una cassaforte come si fa per le cose preziose, ancora si sono trasferiti qui in cerca di fortuna o questa ricchezza diventa inaccessibile. Quella scegliendo questa parte della nostra provincia che dovrebbe essere linfa vitale che nutre la vita, forse per caso o a motivo delle sue bellezze. Qui ha finito per essere incompresa e rifiutata. ci sentiamo a casa, e ti apprezziamo quando ci Un cambio di passo è necessario perché molti ti fai sentire in famiglia. Tu ci hai visti realizzare i considerano alla stregua di un mercato. Da un nostri sogni e costruire le nostre famiglie. Co- certo punto di vista è bello perché tutti sanno nosci anche i giorni difficili della nostra storia. di poter trovare da te le risposte che cerca. Ep- Noi abbiamo visto i tuoi cambiamenti, acco- pure alla fine è un problema, perché al mercato gliendo di volta in volta i parroci che si sono si rivolgono i clienti, non i figli. Chi ti cerca solo succeduti. quando offri quel servizio che gli serve fa fatica Cara parrocchia, non so più esattamente se pos- a gustare la bellezza dell'essere famiglia. Al mer- so ancora chiamarti così, da quando siamo en- cato il rapporto tra le persone si fa attraverso il trati nell’impostazione dell’Unità Pastorale. Ep- denaro, non con la solidarietà e la misericordia, pure, in modo o nell’altro, tu ci sei ancora, come non con la fraternità e la comprensione. un punto di riferimento. Di certo la sfida del Altri, invece, ti considerano come un circolo chiuso, e vedono la comunità come un clan. Per un po' ci fa piacere, quando essi ri- conoscono che tra di noi cer- chiamo di costruire relazio- ni sane, fondate sulla no- stra comune appartenen- za. Poi, però, ci accorgia- mo che per quanto le nostre iniziative siano idealmente aperte a tutti, quasi mai riescono a contagiare qual- cuno. Ad essere sinceri, dobbia- mo ammettere che siamo chiusi in noi stessi e non permettiamo di en- trare a chi viene da fuori, anche se le
Un nuovo “cenacolo” nostre intenzioni sono esat- tamente all’opposto. Beati gli invitati Mi piacerebbe che tu potessi assomigliare alla bottega di un artigiano, uno di quelli che lavorano più per passio- ne che per lo stipendio. Uno geloso della manualità che ha imparato e sa adattarla ai Da dove veniamo nuovi materiali. Uno che Gli ultimi passi compiuti non fa pezzi in serie, ma sa adattare le forme ai bisogni Da qualche anno la nostra Diocesi Proveniamo dunque da una storia che gli vengono raccontati. sta vivendo un percorso di trasfor- ancestrale che ci ha fatto guardare Mi piacerebbe trovare in te mazione: sotto la guida del Vesco- con riverenza al singolo campani- un laboratorio di idee e di vo Zenti, tutte le parrocchie sono le, icona di un’area sacra ben deli- state chiamate, ciascuna con il neata quali erano le parrocchie. Il talenti, in cui ciascuno si proprio ritmo, a iniziare a cammi- parroco era, ed era considerato, senta apprezzato e valoriz- nare insieme. Nel giugno 2017 il padre e padrone della sua parroc- zato per ciò che è. Un labo- Vescovo aveva offerto a tutta la chia. ratorio senza catena di mon- Diocesi una riflessione e un orien- taggio, ma con tante diverse Da sei-sette anni, di fronte ai tra- tamento, avviando il “Cantiere volgenti cambiamenti culturali, postazioni di lavoro, sapien- delle Unità Pastorali”. Si è rivolto anche la nostra Diocesi si è trova- temente coordinate e valo- ai presenti con queste parole: «I ta di fronte alla necessità di met- rizzate. Mi piacerebbe che in tempi sono maturi! E non possia- tersi davanti alla realtà cambiata te crescesse lo stile della fa- mo permetterci ulteriori ritardi. con senso di responsabilità nei miglia, in cui si impara a ri- Noi proveniamo da una secolare confronti dell’evangelizzazione spettarci e ad aspettarci. esperienza di “sistema parroc- perché sia efficace nell’oggi. chia”, che non solo ha retto con Nel mutare del tempo e nel- efficacia, ma si è pure rivelato co- Il contesto in cui viviamo, forte- le tue continue trasforma- me ambito adeguato di formazio- mente e radicalmente esposto ad zioni, nel tuo cuore c’è il ne cristiana di massa, disseminan- accelerati cambiamenti sociocultu- fonte del Battesimo e l’am- do persino tanti virgulti di vera rali, ci chiede il coraggio di ade- santità. Il sistema parrocchia era guare la nostra pastorale all’oggi bone della Parola di Dio. E imperniato sulla figura centrale di Dio, senza nostalgie. Ogni par- soprattutto c'è un taberna- del parroco. In certi periodi della rocchia è chiamata dalla storia e colo. Nel tuo cuore c’è l’a- storia della nostra diocesi c’era dalla Provvidenza ad entrare in more del Padre, che da sovrabbondanza di preti. Non vi sinergia con le parrocchie limitro- Buon Pastore premuroso era ampio spazio per i laici in par- fe che appartengono ad un terri- non ci fa mancare ciò che ci rocchia, se non come opera di ma- torio sostanzialmente omogeneo. è davvero necessario. novalanza, cioè di aiuto ai preti. Le È stato proprio l’evolversi della attività tipicamente pastorali era- storia che ci ha condotti a questa Cara parrocchia, ancora una no in gran parte assunte diretta- volta tu ci insegni a ripartire scelta, che tuttavia affonda le sue mente dai preti stessi. radici negli ideali di comunione da lì, da questo cuore, per proposti dal Concilio Vaticano II e essere capaci di guidare il più a monte, nel Mistero della Co- cambiamento, senza subirlo. munione Trinitaria, modello di Sogniamo che tu possa con- ogni comunità. Non si tratta quindi tinuare ad essere un punto di una ristrutturazione territoriale di riferimento anche per chi della Diocesi, come fosse questio- verrà dopo di noi, accettan- ne di “organizzazione del lavoro”. do che tu lo sia in modo di- Si tratta di un cambiamento di verso. rotta, che esige una conversione della mente, del cuore, delle vi- Un tuo parrocchiano scere, dello spirito, facendo ger- minare in noi il senso comuniona- Febbraio 2023 le caratteristico dell’essere Chie- sa, Corpo di Cristo, Sposa di Cri- sto.
Con il sistema “Unità Pastorali” si La nostra “Unità Pastorale” smantella il “sistema parrocchia” co- Una realtà particolare me individualità autoreferenziale blin- data, facendo maturare progressiva- La storia recente delle nostre parrocchie si è mossa in questa dire- mente una cultura della pastorale al zione, non senza fatiche e senza incidenti. Un cambio piuttosto plurale: “i preti e le loro parrocchie”, al prematuro nella guida delle parrocchie non ha agevolato la matu- posto di quella al singolare: “il prete e razione di passi solidi, e alcune decisioni sono state accolte proba- la sua parrocchia”; una cultura della bilmente come un’imposizione dall’alto. Inoltre il periodo difficile pastorale della corresponsabilità: “Preti della pandemia ha ulteriormente rallentato un processo buono e Laici” rispetto a quella della sola col- per sua natura, per quanto non facilmente applicabile. laborazione: “i preti e i laici collabora- tori”. Senza con ciò, ovviamente, L’ultimo elemento di sviluppo è la nomina dei nuovi parroci e la smantellare le parrocchie, che reste- richiesta della loro convivenza nella canonica di Sant’Ambrogio. ranno come soggetti protagonisti delle Essi, a differenza dei loro predecessori, sono nominati in solido Unità Pastorali. Si dovrà semmai esa- parroci di otto parrocchie. In questo modo vengono di fatto unifi- minare attentamente il ruolo di ogni cati i percorsi precedenti di due diverse unità pastorali. Certamen- parrocchia che entra a far parte dell’U- te già molte porte sono state aperte e molti passi compiuti, ma nità Pastorale, in modo che, ferma re- molti altri ne rimangono da fare. Rimane soprattutto l’impegno di stando la identità storico culturale di rendere vivo il tessuto della corresponsabilità, nella quale ciascu- ognuna, vi sia integrazione reciproca, no possa mettere a frutto i talenti ricevuti dal buon Dio attraverso nel segno di apporti di tutte rispetto al il proprio specifico ministero. bene comune e alla miglior valorizzazio- Si spiega in questi termini il ruolo di quell’organismo chiamato ne delle risorse di ognuna a vantaggio “Consulta ministeriale”. È il luogo in cui i diversi ministeri a servi- di tutte, con minor dispendio di energie. zio delle nostre parrocchie si mettono insieme e vivono l’esperien- Si profila di conseguenza non un impo- za del “Consiglio”, non inteso come assemblea democratica, ma verimento delle singole parrocchie ma come Consiglio-dono dello Spirito Santo. Non è il luogo delle deci- un loro significativo rinvigorimento, po- sioni, ma del discernimento. Non delle scelte operative, ma della tendo contare ognuna sulle altre». definizione delle linee di orizzonte. Alcune parrocchie vicine tra loro hanno La Consulta ministeriale è composta da un numero definito di per- già compiuto significativi passi verso la sone e si ritrova con un ritmo periodico. Nelle modalità operative costituzione vera e propria dell’Unità ha molto in comune con l’esperienza del “Consiglio pastorale” che Pastorale, nella composizione dei suoi eravamo abituati a vivere in ciascuna parrocchia; in questo caso, elementi essenziali. Altre si stanno ap- la Consulta fa riferimento all’intera Unità Pastorale e porta la voce pena muovendo e richiederanno la pa- di tutte le otto parrocchie che la compongono. zienza di tempi più lunghi. L’intenzione L’efficacia di questo organismo potrà darsi solo se sarà capace di del Vescovo Zenti era quella di sancire attivare un contatto ciclico, in andata e in ritorno, con le singole anche con un atto formale la costituzio- parrocchie. Per questo è indispensabile che non ci si limiti a indi- ne ufficiale quando gli elementi essen- viduare rappresentanti delegati da ciascuna parrocchia per la ziali dell’essere Unità Pastorale siano Consulta, ma si mettano in atto strategie di coinvolgimento e di verificati come esistenti. comunione.
I Vangeli descrivono gli a decisivi A quel Cenacolo desideriamo ispi- A differenza della Consulta della vicenda di Gesù morto e risor- rare il nuovo passo: invi amo i ministeriale, il Cenacolo to ambientandoli nel Cenacolo a membri di ciascuna delle nostre non è costituito da un nu- Gerusalemme: l’ul ma cena, l’in- mero fisso di persone, indi- contro a porte chiuse del Risorto la comunità parrocchiali ad un tem- viduate e segnalate, ma è sera di Pasqua, la permanenza con po di incontro, nel dialogo e nella un incontro aperto. Ciascu- Maria in a"esa dello Spirito Santo condivisione del nostro cammino. no può partecipare, senza a Pentecoste, l’uscita dei discepoli aspettare un invito formale. resi apostoli verso le strade di Ge- Organizziamo una serata in cia- rusalemme e del mondo. scuna delle nostre parrocchie. Ci auguriamo che anche in futuro ci siano altre occa- Ancora oggi lì dove una comunità Il racconto di ciascuna serata con- sioni come queste, per tro- si raduna nel nome del Signore in- fluirà nell’incontro della Consulta, vare il giusto equilibrio tra contra il Signore Risorto, riceve il per trovare insieme la via del la vita delle nostre parroc- dono dello Spirito, e si apre al dono cammino da percorrere. chie e il cammino di Unità missionario. Pastorale. Il Cenacolo della nostra famiglia Ore 18.30 - Messa comunitaria Quanto al perché Ore 19 - cena fraterna È un momento per Ore 20.30 - momento di gruppo: incontrarsi insieme, • in ascolto della Parola della domenica per leggere attenta- • in ascolto della vita. mente la realtà che viviamo con uno Quanto al come Quanto al cosa sguardo positivo, a È un momento nel qua- • Si può partecipare liberamen- partire da ciò che lo le condividere la nostra te senza necessariamente ap- Spirito già opera; fede nella preghiera, partenere a qualche gruppo non solo da un pun- invocando lo Spirito e parrocchiale o svolgere qual- to di vista di ciò che mettendoci alla scuola che servizio. manca, dei proble- del Signore. • Si può partecipare anche solo mi, ma nello sforzo di È il momento in cui al momento di gruppo (dalle mettere a fuoco i bi- mettere a frutto il Con- 20.30), anche se è preferibile sogni e le aspettati- siglio, uno dei doni del- vivere insieme tutta la propo- ve profonde della lo Spirito Santo; è il luo- sta. gente. Una vera go in cui i fedeli eserci- • Chi intende partecipare alla ce- “riunione di famiglia” tano il loro diritto- na è pregato di confermare en- dove mettere insie- dovere di esprimersi a tro la domenica precedente: alle me le nostre espe- vicenda il loro parere porte della chiesa, dopo le Mes- rienze e fare scelte circa il bene dell’intera se, ci sono delle persone incarica- opportune. comunità parrocchiale. te che raccolgono le adesioni.
Le date degli incontri In ciascuna di queste serate sono invitate in particolare le persone che vivono in quella parrocchia e quelle che la frequentano abitual- mente. Si celebra la Messa anche se non è normalmente prevista nel solito programma settima- nale. Potrà accadere che si verifichi qualche eventuale spostamento nell’orario con- sueto delle Messe, che sarà opportunamente segnalato. Passati questi incontri, nel me- se di aprile si riunirà la Consul- ta ministeriale, con i rappre- sentanti di ciascuna parroc- chia, come momento di sin- tesi.
Tempo di Quaresima Mercoledì delle ceneri Messe con l’imposizione delle ceneri in tutte le parrocchie Ore 8.30 a Sant’Ambrogio, Domegliara, Ceraino Ore 18.30 a Ponton, Volargne, San Giorgio Ore 20.30 a Sant’Ambrogio, Domegliara, Monte, Gargagnago Celebrazione della Parola di Dio con l’imposizione delle ceneri, in particolare per i ragazzi Ore 16.30 a Sant’Ambrogio, Gargagnago, Domegliara Via Crucis “Via Crucis” settimanale A Sant’Ambrogio, il giovedì alle 18 e Messa alle 18.30 A Domegliara, il lunedì alle 15 e adorazione eucaristica A Gargagnago, il martedì alle 18 e Messa alle 18.30 A Ponton, il mercoledì alle 18 e Messa alle 18.30 A Ceraino, il giovedì alle 17 e a Volargne alle 18 e Messa alle 18.30 A San Giorgio, il venerdì alle 17 e a Monte alle 18 e Messa alle 18.30 • “Via Crucis” di Unità Pastorale da Sant’Ambrogio a Domegliara Venerdì 31 marzo, ore 20.30
Tempo di solidarietà Tempo di Riconciliazione Quaresima e carità LE CONFESSIONI Per i bambini e i ragazzi: c’è a disposizione A Sant’Ambrogio una scatolina-salvadanaio Martedì santo, ore 10-12 Per gli adulti: invitiamo tutte le famiglie alla Mercoledì santo, ore 10-12 raccolta dell’1% del reddito. Non è una Giovedì santo, ore 15-18 tassa, ma il segno della nostra gratitudine Venerdì santo, ore 9-12 a Dio. Riconosciamo che qualcosa di ciò Sabato santo, ore 9-12 e 15-18 che abbiamo ci è stata data per essere A Domegliara condivisa e per rendere vera la nostra Lunedì santo, ore 10-12 solidarietà con chi è nel bisogno. Anche Mercoledì santo, ore 10-12 se si indica una precisa somma di dena- Giovedì santo, ore 15-18 ro, pari all’1% del nostro reddito, questa rimane una libera offerta dal valore sim- Venerdì santo, ore 9-12 bolico. Sabato santo, ore 9-12 e 15-18 Le offerte saranno raccolte alla Messa del A Gargagnago Giovedì santo o nei giorni del Triduo, e sa- Lunedì santo, ore 10-12 ranno destinati a Mons. Zenari in Siria, per Martedì santo, ore 15-18 aiutare i terremotati. A Ponton Lunedì santo, ore 15-18 Mercoledì santo, ore 10-12 A Volargne Martedì santo, ore 10-12 Mercoledì santo, ore 15-18 A San Giorgio Mercoledì santo, ore 15-18 A Ceraino Mercoledì santo, ore 15-18 A Monte Giovedì santo, ore 15-18 Venerdì 17 marzo - sabato 18 marzo 2023 Le chiese delle diocesi del mondo si uniranno nell’i- niziativa “24 ore per il Signore”, occasione propizia per vivere il sacramento della Riconciliazione in un contesto di Adorazione eucaristica. Celebrazioni comunitarie Nella chiesa di Sant’Ambrogio Per i bambini delle elementari • Viene sospesa l’adorazione quotidiana di (dopo la prima Confessione) venerdì 17 marzo. A Domegliara, lunedì santo 16.30 • Worship, adorazione in canto, Per i ragazzi delle medie ore 20.45 di venerdì. • L’adorazione personale continua fino a A Sant’Ambrogio, martedì santo 16.30 mezzanotte Per gli adolescenti • Tempo di adorazione, Martedì santo ore 20,30 a Domegliara sabato dalle 8.30 alle 16.30 Per gli adulti Un sacerdote sarà presente Lunedì santo, ore 20.30 a San Giorgio per le confessioni.
A Sant’Ambrogio, domenica A Domegliara, domenica • Processione alle 11 • Processione alle 11.15 e Messa alle 11.15 e Messa alle 11.30 • Messe sabato alle 17 • Messe sabato alle 18.30 e domenica alle 8, 10, 18.30 e domenica alle 9 A Gargagnago, sabato A Volargne, sabato • Processione alle 18.15 • Processione alle 17 e Messa alle 18.30 e Messa alle 17.15 • Messa domenica alle 9 • Messa domenica alle 10 A Monte, domenica A Ponton, domenica • Messa alle 10 • Messa alle 8.30 A San Giorgio, domenica • Processione alle 10.15 • Messa alle 11 e Messa alle 10.30 A Ceraino, domenica • Messa alle 11.15
Ecco. Davanti a noi si dischiude il mistero di Dio. L'offerta di Cristo nella Cena e sul Golgota è uno spalancare la porta d'ingresso nell'interiorità di Dio, per entrare nel suo mistero di amore. L'uomo ha peccato, abbandonando Dio e cercando un altro albero da cui appropriarsi del frutto della vita eterna, che invece solo Dio può dare. L'uomo finisce sempre per vedere non il frutto vero, ma un inganno. E così sperimenta sempre più le sue morti, fino a quando non scopre Dio Persona vivente appeso sul legno a cui volge lo sguardo. Questo Dio è il frutto che da sempre l’uomo cerca. Dio si consegna nelle mani dell'uomo, facendosi amore che l'uomo può afferrare per entrare nella vita eterna da cui si è strappato peccando. (da un commento di M.I.Rupnik)
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