Comunità insieme QUARESIMA - PASQUA 2023 - upsantadome.it

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Comunità insieme
       QUARESIMA - PASQUA 2023
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Abiterò nella casa del Signore
Quaresima e tempo pasquale sono un uni-               “Venite e vedrete” (Gv 1.35-39) e la loro
co cammino che la Chiesa vive ogni anno               vita fu trasformata.
con il desiderio di abitare nella casa del            Le parole del salmo 22 esprimono questo
Signore e quindi essere suoi familiari e              intenso desiderio di chi crede che il Signo-
amici.                                                re tiene la porta sempre aperta per ognu-
Abitare una casa vuol dire avere un posto             no e ognuna di noi, nessuno è escluso per
sicuro che ripara dalle intemperie pensan-            le sue fragilità o le sue mancanze. La Pas-
do anche ai tanti fratelli e sorelle che non          sione, morte e resurrezione ci rivelano che
hanno un tetto sopra la testa per la guerra           nulla ci può separare dall’amore di Cri-
o per altre calamità o per la povertà.                sto (Rm 8,35-39) e quindi dall’abitare nella
Abitare una casa vuol dire vivere il calore           sua    c as a ,   e s s e re s u oi f am il ia ri
degli affetti e non sentirsi soli nel cammino         ed amici.
della vita perché c’è un papà o una Allora l’augurio che faccio a ognuno e
mamma, dei fratelli, degli amici, dei vicini. ognuna di voi è quello di sperimentare in
Abitare la casa del Signore è sperimenta- questo cammino quaresimale – pasquale
re la sua protezione e il suo calore, la sua la gioia di abitare con il pensiero, con il
guida e la sua misericordia. Questo stare cuore e con l’agire nella sua casa.
con Lui è una benedizione come hanno Buon cammino.
sperimentato i due discepoli quando chie-                                             Domenico, vescovo
sero a Gesù: “Dove abiti?” e lui rispose:

                    L’icona riproposta come immagine che accompagna il tempo di Quaresima e di Pasqua
                    per la nostra diocesi è custodita nel monastero Santa Maria Mater Ecclesiae delle claris-
                    se sacramen ne situato a Novaglie (Verona). È stata scri a da suor Maria Cherubina di
                    Gesù. È l’icona della Pentecoste, ispirata al brano degli A degli Apostoli (2,1-11).

                    L’immagine presenta mis camente la Chiesa che nasce, descrivendo in modo simbolico il
                    racconto degli A degli Apostoli. Maria Vergine, al centro della scena, è la Madre della
                    Chiesa, rappresentata dal corpo degli Apostoli. L’icona mostra il collegio dei dodici aposto-
                    li: rappresenta l’unità della Chiesa che a"ende di essere rives ta di potenza dall’alto per
                    annunciare la pienezza di Colui che riempie tu"o in tu . Due case simili a torri riempiono
                    gli spazi laterali sino al limitare superiore della raffigurazione. È un modo par colare di
                    raffigurare il Cenacolo, la stanza dell’Ul ma Cena, che divenne dopo la Resurrezione, il luo-
                    go dove si radunavano gli apostoli e i discepoli a pregare. Proprio lì lo Spirito entra
                    e riempie la casa in cui erano sedu , ed entra appieno nella loro vita. Gli Apostoli sono se-
                    du su una tribuna a ferro di cavallo: dal momento in cui riceve"ero lo Spirito iniziarono
                    ad annunciare la Parola. Il loro annuncio si fa per le strade del mondo, custodendo la co-
                    munione nella Chiesa. Il nostro essere in sinodo dice proprio questo: è il nostro camminare
                    nel mondo, come sale, luce e lievito. È un impegno personale, che ha il suo punto di riferi-
                    mento nella comunione con i fratelli e le sorelle nella Chiesa.
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Cara parrocchia
            Lettera aperta di un immaginario parrocchiano appassionato

Cara parrocchia,                                        nostro tempo ti chiede ancora una trasforma-
                                                        zione profonda, come mai prima è accaduto.
ognuno di noi potrebbe raccontarti la sua storia,       Non è tanto questione di organizzare meglio i
ma tu in fondo la conosci già. Nei tuoi registri        servizi: il fatto è che tutto il nostro mondo si sta
impolverati c’è scritto il nome della gran parte        trasformando. Noi non vogliamo rinunciare alla
di noi, e in molti casi anche quello dei nostri ge-     nostra fede, ma capiamo bene che proprio per
nitori, e dei loro genitori.                            questo è necessario che non ci chiudiamo nel
Molti di noi sono qui da sempre, da quando so-          nostro apparato. Il bagaglio della nostra storia,
no nati. Tu ci hai ci hai accolti nel tuo grembo        delle nostre tradizioni e della custodia della fe-
nel giorno del nostro battesimo e ci hai visti          de, come anche noi abbiamo ricevuto, è certa-
crescere. Altri di noi ti hanno conosciuto lungo        mente una ricchezza importante. Il problema è
il cammino, incontrando quella persona che sa-          che volendo proteggerla, mettendola al sicuro in
rebbe diventata loro moglie o loro marito. Altri        una cassaforte come si fa per le cose preziose,
ancora si sono trasferiti qui in cerca di fortuna o     questa ricchezza diventa inaccessibile. Quella
scegliendo questa parte della nostra provincia          che dovrebbe essere linfa vitale che nutre la vita,
forse per caso o a motivo delle sue bellezze. Qui       ha finito per essere incompresa e rifiutata.
ci sentiamo a casa, e ti apprezziamo quando ci          Un cambio di passo è necessario perché molti ti
fai sentire in famiglia. Tu ci hai visti realizzare i   considerano alla stregua di un mercato. Da un
nostri sogni e costruire le nostre famiglie. Co-        certo punto di vista è bello perché tutti sanno
nosci anche i giorni difficili della nostra storia.     di poter trovare da te le risposte che cerca. Ep-
Noi abbiamo visto i tuoi cambiamenti, acco-             pure alla fine è un problema, perché al mercato
gliendo di volta in volta i parroci che si sono         si rivolgono i clienti, non i figli. Chi ti cerca solo
succeduti.                                              quando offri quel servizio che gli serve fa fatica
Cara parrocchia, non so più esattamente se pos-         a gustare la bellezza dell'essere famiglia. Al mer-
so ancora chiamarti così, da quando siamo en-           cato il rapporto tra le persone si fa attraverso il
trati nell’impostazione dell’Unità Pastorale. Ep-       denaro, non con la solidarietà e la misericordia,
pure, in modo o nell’altro, tu ci sei ancora, come      non con la fraternità e la comprensione.
un punto di riferimento. Di certo la sfida del Altri, invece, ti considerano come un circolo
                                                   chiuso, e vedono la comunità come un clan. Per
                                                                un po' ci fa piacere, quando essi ri-
                                                                     conoscono che tra di noi cer-
                                                                         chiamo di costruire relazio-
                                                                          ni sane, fondate sulla no-
                                                                          stra comune appartenen-
                                                                           za. Poi, però, ci accorgia-
                                                                                mo che per quanto le
                                                                                  nostre iniziative
                                                                                siano idealmente
                                                                            aperte a tutti, quasi mai
                                                                       riescono a contagiare qual-
                                                                   cuno. Ad essere sinceri, dobbia-
                                                               mo ammettere che siamo chiusi in
                                                               noi stessi e non permettiamo di en-
                                                               trare a chi viene da fuori, anche se le
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Un nuovo “cenacolo”
nostre intenzioni sono esat-
tamente all’opposto.

                                            Beati gli invitati
Mi piacerebbe che tu potessi
assomigliare alla bottega di
un artigiano, uno di quelli
che lavorano più per passio-
ne che per lo stipendio. Uno
geloso della manualità che
ha imparato e sa adattarla ai     Da dove veniamo
nuovi materiali. Uno che          Gli ultimi passi compiuti
non fa pezzi in serie, ma sa
adattare le forme ai bisogni      Da qualche anno la nostra Diocesi       Proveniamo dunque da una storia
che gli vengono raccontati.       sta vivendo un percorso di trasfor-     ancestrale che ci ha fatto guardare
Mi piacerebbe trovare in te       mazione: sotto la guida del Vesco-      con riverenza al singolo campani-
un laboratorio di idee e di       vo Zenti, tutte le parrocchie sono      le, icona di un’area sacra ben deli-
                                  state chiamate, ciascuna con il         neata quali erano le parrocchie. Il
talenti, in cui ciascuno si       proprio ritmo, a iniziare a cammi-      parroco era, ed era considerato,
senta apprezzato e valoriz-       nare insieme. Nel giugno 2017 il        padre e padrone della sua parroc-
zato per ciò che è. Un labo-      Vescovo aveva offerto a tutta la        chia.
ratorio senza catena di mon-      Diocesi una riflessione e un orien-
taggio, ma con tante diverse                                              Da sei-sette anni, di fronte ai tra-
                                  tamento, avviando il “Cantiere          volgenti cambiamenti culturali,
postazioni di lavoro, sapien-     delle Unità Pastorali”. Si è rivolto    anche la nostra Diocesi si è trova-
temente coordinate e valo-        ai presenti con queste parole: «I       ta di fronte alla necessità di met-
rizzate. Mi piacerebbe che in     tempi sono maturi! E non possia-        tersi davanti alla realtà cambiata
te crescesse lo stile della fa-   mo permetterci ulteriori ritardi.       con senso di responsabilità nei
miglia, in cui si impara a ri-    Noi proveniamo da una secolare          confronti    dell’evangelizzazione
spettarci e ad aspettarci.        esperienza di “sistema parroc-          perché sia efficace nell’oggi.
                                  chia”, che non solo ha retto con
Nel mutare del tempo e nel-       efficacia, ma si è pure rivelato co-    Il contesto in cui viviamo, forte-
le tue continue trasforma-        me ambito adeguato di formazio-         mente e radicalmente esposto ad
zioni, nel tuo cuore c’è il       ne cristiana di massa, disseminan-      accelerati cambiamenti sociocultu-
fonte del Battesimo e l’am-       do persino tanti virgulti di vera       rali, ci chiede il coraggio di ade-
                                  santità. Il sistema parrocchia era      guare la nostra pastorale all’oggi
bone della Parola di Dio. E
                                  imperniato sulla figura centrale        di Dio, senza nostalgie. Ogni par-
soprattutto c'è un taberna-
                                  del parroco. In certi periodi della     rocchia è chiamata dalla storia e
colo. Nel tuo cuore c’è l’a-      storia della nostra diocesi c’era       dalla Provvidenza ad entrare in
more del Padre, che da            sovrabbondanza di preti. Non vi         sinergia con le parrocchie limitro-
Buon Pastore premuroso            era ampio spazio per i laici in par-    fe che appartengono ad un terri-
non ci fa mancare ciò che ci      rocchia, se non come opera di ma-       torio sostanzialmente omogeneo.
è davvero necessario.             novalanza, cioè di aiuto ai preti. Le   È stato proprio l’evolversi della
                                  attività tipicamente pastorali era-     storia che ci ha condotti a questa
Cara parrocchia, ancora una       no in gran parte assunte diretta-
volta tu ci insegni a ripartire                                           scelta, che tuttavia affonda le sue
                                  mente dai preti stessi.                 radici negli ideali di comunione
da lì, da questo cuore, per
                                                                          proposti dal Concilio Vaticano II e
essere capaci di guidare il                                               più a monte, nel Mistero della Co-
cambiamento, senza subirlo.                                               munione Trinitaria, modello di
Sogniamo che tu possa con-                                                ogni comunità. Non si tratta quindi
tinuare ad essere un punto                                                di una ristrutturazione territoriale
di riferimento anche per chi                                              della Diocesi, come fosse questio-
verrà dopo di noi, accettan-                                              ne di “organizzazione del lavoro”.
do che tu lo sia in modo di-                                              Si tratta di un cambiamento di
verso.                                                                    rotta, che esige una conversione
                                                                          della mente, del cuore, delle vi-
     Un tuo parrocchiano                                                  scere, dello spirito, facendo ger-
                                                                          minare in noi il senso comuniona-
         Febbraio 2023                                                    le caratteristico dell’essere Chie-
                                                                          sa, Corpo di Cristo, Sposa di Cri-
                                                                          sto.
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Con il sistema “Unità Pastorali” si           La nostra “Unità Pastorale”
smantella il “sistema parrocchia” co-         Una realtà particolare
me individualità autoreferenziale blin-
data, facendo maturare progressiva-           La storia recente delle nostre parrocchie si è mossa in questa dire-
mente una cultura della pastorale al          zione, non senza fatiche e senza incidenti. Un cambio piuttosto
plurale: “i preti e le loro parrocchie”, al   prematuro nella guida delle parrocchie non ha agevolato la matu-
posto di quella al singolare: “il prete e     razione di passi solidi, e alcune decisioni sono state accolte proba-
la sua parrocchia”; una cultura della         bilmente come un’imposizione dall’alto. Inoltre il periodo difficile
pastorale della corresponsabilità: “Preti     della pandemia ha ulteriormente rallentato un processo buono
e Laici” rispetto a quella della sola col-    per sua natura, per quanto non facilmente applicabile.
laborazione: “i preti e i laici collabora-
tori”. Senza con ciò, ovviamente,             L’ultimo elemento di sviluppo è la nomina dei nuovi parroci e la
smantellare le parrocchie, che reste-         richiesta della loro convivenza nella canonica di Sant’Ambrogio.
ranno come soggetti protagonisti delle        Essi, a differenza dei loro predecessori, sono nominati in solido
Unità Pastorali. Si dovrà semmai esa-         parroci di otto parrocchie. In questo modo vengono di fatto unifi-
minare attentamente il ruolo di ogni          cati i percorsi precedenti di due diverse unità pastorali. Certamen-
parrocchia che entra a far parte dell’U-      te già molte porte sono state aperte e molti passi compiuti, ma
nità Pastorale, in modo che, ferma re-        molti altri ne rimangono da fare. Rimane soprattutto l’impegno di
stando la identità storico culturale di       rendere vivo il tessuto della corresponsabilità, nella quale ciascu-
ognuna, vi sia integrazione reciproca,        no possa mettere a frutto i talenti ricevuti dal buon Dio attraverso
nel segno di apporti di tutte rispetto al     il proprio specifico ministero.
bene comune e alla miglior valorizzazio-      Si spiega in questi termini il ruolo di quell’organismo chiamato
ne delle risorse di ognuna a vantaggio        “Consulta ministeriale”. È il luogo in cui i diversi ministeri a servi-
di tutte, con minor dispendio di energie.     zio delle nostre parrocchie si mettono insieme e vivono l’esperien-
Si profila di conseguenza non un impo-        za del “Consiglio”, non inteso come assemblea democratica, ma
verimento delle singole parrocchie ma         come Consiglio-dono dello Spirito Santo. Non è il luogo delle deci-
un loro significativo rinvigorimento, po-     sioni, ma del discernimento. Non delle scelte operative, ma della
tendo contare ognuna sulle altre».            definizione delle linee di orizzonte.
Alcune parrocchie vicine tra loro hanno       La Consulta ministeriale è composta da un numero definito di per-
già compiuto significativi passi verso la     sone e si ritrova con un ritmo periodico. Nelle modalità operative
costituzione vera e propria dell’Unità        ha molto in comune con l’esperienza del “Consiglio pastorale” che
Pastorale, nella composizione dei suoi        eravamo abituati a vivere in ciascuna parrocchia; in questo caso,
elementi essenziali. Altre si stanno ap-      la Consulta fa riferimento all’intera Unità Pastorale e porta la voce
pena muovendo e richiederanno la pa-          di tutte le otto parrocchie che la compongono.
zienza di tempi più lunghi. L’intenzione      L’efficacia di questo organismo potrà darsi solo se sarà capace di
del Vescovo Zenti era quella di sancire       attivare un contatto ciclico, in andata e in ritorno, con le singole
anche con un atto formale la costituzio-      parrocchie. Per questo è indispensabile che non ci si limiti a indi-
ne ufficiale quando gli elementi essen-       viduare rappresentanti delegati da ciascuna parrocchia per la
ziali dell’essere Unità Pastorale siano       Consulta, ma si mettano in atto strategie di coinvolgimento e di
verificati come esistenti.                    comunione.
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I Vangeli descrivono gli a decisivi     A quel Cenacolo desideriamo ispi-      A differenza della Consulta
della vicenda di Gesù morto e risor-    rare il nuovo passo: invi amo i        ministeriale, il Cenacolo
to ambientandoli nel Cenacolo a         membri di ciascuna delle nostre        non è costituito da un nu-
Gerusalemme: l’ul ma cena, l’in-                                               mero fisso di persone, indi-
contro a porte chiuse del Risorto la    comunità parrocchiali ad un tem-       viduate e segnalate, ma è
sera di Pasqua, la permanenza con       po di incontro, nel dialogo e nella    un incontro aperto. Ciascu-
Maria in a"esa dello Spirito Santo      condivisione del nostro cammino.       no può partecipare, senza
a Pentecoste, l’uscita dei discepoli                                           aspettare un invito formale.
resi apostoli verso le strade di Ge-    Organizziamo una serata in cia-
rusalemme e del mondo.                  scuna delle nostre parrocchie.         Ci auguriamo che anche in
                                                                               futuro ci siano altre occa-
Ancora oggi lì dove una comunità        Il racconto di ciascuna serata con-    sioni come queste, per tro-
si raduna nel nome del Signore in-      fluirà nell’incontro della Consulta,   vare il giusto equilibrio tra
contra il Signore Risorto, riceve il    per trovare insieme la via del         la vita delle nostre parroc-
dono dello Spirito, e si apre al dono   cammino da percorrere.                 chie e il cammino di Unità
missionario.                                                                   Pastorale.

                       Il Cenacolo della nostra famiglia
                                        Ore 18.30 - Messa comunitaria
   Quanto al perché                     Ore 19 - cena fraterna
   È un momento per                     Ore 20.30 - momento di gruppo:
   incontrarsi insieme,                          •  in ascolto della Parola della domenica
   per leggere attenta-                          •  in ascolto della vita.
   mente la realtà che
   viviamo con uno                Quanto al come                Quanto al cosa
   sguardo positivo, a            È un momento nel qua-         •   Si può partecipare liberamen-
   partire da ciò che lo          le condividere la nostra          te senza necessariamente ap-
   Spirito già opera;             fede nella preghiera,             partenere a qualche gruppo
   non solo da un pun-            invocando lo Spirito e            parrocchiale o svolgere qual-
   to di vista di ciò che         mettendoci alla scuola            che servizio.
   manca, dei proble-             del Signore.                  •   Si può partecipare anche solo
   mi, ma nello sforzo di         È il momento in cui               al momento di gruppo (dalle
   mettere a fuoco i bi-          mettere a frutto il Con-          20.30), anche se è preferibile
   sogni e le aspettati-          siglio, uno dei doni del-         vivere insieme tutta la propo-
   ve profonde della              lo Spirito Santo; è il luo-       sta.
   gente. Una vera                go in cui i fedeli eserci-    •   Chi intende partecipare alla ce-
   “riunione di famiglia”         tano il loro diritto-             na è pregato di confermare en-
   dove mettere insie-            dovere di esprimersi a            tro la domenica precedente: alle
   me le nostre espe-             vicenda il loro parere            porte della chiesa, dopo le Mes-
   rienze e fare scelte           circa il bene dell’intera         se, ci sono delle persone incarica-
   opportune.                     comunità parrocchiale.            te che raccolgono le adesioni.
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Le date degli incontri

                         In ciascuna di queste serate
                         sono invitate in particolare
                         le persone che vivono in
                         quella parrocchia e quelle
                         che la frequentano abitual-
                         mente.
                         Si celebra la Messa anche se
                         non è normalmente prevista
                         nel solito programma settima-
                         nale. Potrà accadere che si
                         verifichi qualche eventuale
                         spostamento nell’orario con-
                         sueto delle Messe, che sarà
                         opportunamente segnalato.
                         Passati questi incontri, nel me-
                         se di aprile si riunirà la Consul-
                         ta ministeriale, con i rappre-
                         sentanti di ciascuna parroc-
                         chia, come momento di sin-
                         tesi.
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Tempo di Quaresima

        Mercoledì delle ceneri
         Messe con l’imposizione delle ceneri in tutte le parrocchie
          Ore 8.30 a Sant’Ambrogio, Domegliara, Ceraino
          Ore 18.30 a Ponton, Volargne, San Giorgio
          Ore 20.30 a Sant’Ambrogio, Domegliara, Monte, Gargagnago
         Celebrazione della Parola di Dio con l’imposizione delle
         ceneri, in particolare per i ragazzi
          Ore 16.30 a Sant’Ambrogio, Gargagnago, Domegliara

         Via Crucis
                    “Via Crucis” settimanale
                    A Sant’Ambrogio,
                       il giovedì alle 18 e Messa alle 18.30
                           A Domegliara,
                           il lunedì alle 15 e adorazione eucaristica
                    A Gargagnago,
                       il martedì alle 18 e Messa alle 18.30
                    A Ponton,
                       il mercoledì alle 18 e Messa alle 18.30
                    A Ceraino, il giovedì alle 17
                       e a Volargne alle 18 e Messa alle 18.30
                    A San Giorgio, il venerdì alle 17 e
                       a Monte alle 18 e Messa alle 18.30
•
                    “Via Crucis” di Unità Pastorale
                    da Sant’Ambrogio a Domegliara
                      Venerdì 31 marzo, ore 20.30
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Tempo di solidarietà                               Tempo di Riconciliazione
           Quaresima e carità                                         LE CONFESSIONI
Per i bambini e i ragazzi: c’è a disposizione           A Sant’Ambrogio
   una scatolina-salvadanaio                               Martedì santo, ore 10-12
Per gli adulti: invitiamo tutte le famiglie alla           Mercoledì santo, ore 10-12
   raccolta dell’1% del reddito. Non è una                 Giovedì santo, ore 15-18
   tassa, ma il segno della nostra gratitudine             Venerdì santo, ore 9-12
   a Dio. Riconosciamo che qualcosa di ciò                 Sabato santo, ore 9-12 e 15-18
   che abbiamo ci è stata data per essere               A Domegliara
   condivisa e per rendere vera la nostra                  Lunedì santo, ore 10-12
   solidarietà con chi è nel bisogno. Anche
                                                           Mercoledì santo, ore 10-12
   se si indica una precisa somma di dena-
                                                           Giovedì santo, ore 15-18
   ro, pari all’1% del nostro reddito, questa
   rimane una libera offerta dal valore sim-               Venerdì santo, ore 9-12
   bolico.                                                 Sabato santo, ore 9-12 e 15-18
Le offerte saranno raccolte alla Messa del              A Gargagnago
Giovedì santo o nei giorni del Triduo, e sa-               Lunedì santo, ore 10-12
ranno destinati a Mons. Zenari in Siria, per               Martedì santo, ore 15-18
aiutare i terremotati.                                  A Ponton
                                                           Lunedì santo, ore 15-18
                                                           Mercoledì santo, ore 10-12
                                                        A Volargne
                                                           Martedì santo, ore 10-12
                                                           Mercoledì santo, ore 15-18
                                                        A San Giorgio
                                                           Mercoledì santo, ore 15-18
                                                        A Ceraino
                                                           Mercoledì santo, ore 15-18
                                                        A Monte
                                                           Giovedì santo, ore 15-18

Venerdì 17 marzo - sabato 18 marzo 2023
Le chiese delle diocesi del mondo si uniranno nell’i-
niziativa “24 ore per il Signore”, occasione propizia
per vivere il sacramento della Riconciliazione in un
contesto di Adorazione eucaristica.                     Celebrazioni comunitarie
Nella chiesa di Sant’Ambrogio
                                                        Per i bambini delle elementari
• Viene sospesa l’adorazione quotidiana di
                                                        (dopo la prima Confessione)
  venerdì 17 marzo.
                                                           A Domegliara, lunedì santo 16.30
• Worship, adorazione in canto,
                                                        Per i ragazzi delle medie
  ore 20.45 di venerdì.
• L’adorazione personale continua fino a
                                                           A Sant’Ambrogio, martedì santo 16.30
  mezzanotte                                            Per gli adolescenti
• Tempo di adorazione,                                     Martedì santo ore 20,30 a Domegliara
  sabato dalle 8.30 alle 16.30                          Per gli adulti
  Un sacerdote sarà presente                               Lunedì santo, ore 20.30 a San Giorgio
  per le confessioni.
Comunità insieme QUARESIMA - PASQUA 2023 - upsantadome.it
A Sant’Ambrogio, domenica         A Domegliara, domenica
•  Processione alle 11            •  Processione alle 11.15
   e Messa alle 11.15                e Messa alle 11.30
•  Messe sabato alle 17           •  Messe sabato alle 18.30
   e domenica alle 8, 10, 18.30      e domenica alle 9
A Gargagnago, sabato              A Volargne, sabato
•  Processione alle 18.15         •  Processione alle 17
   e Messa alle 18.30                e Messa alle 17.15
•  Messa domenica alle 9          •  Messa domenica alle 10
A Monte, domenica                 A Ponton, domenica
•  Messa alle 10                  •  Messa alle 8.30
A San Giorgio, domenica           •  Processione alle 10.15
•  Messa alle 11                     e Messa alle 10.30
                                  A Ceraino, domenica
                                  •  Messa alle 11.15
Ecco. Davanti a noi si dischiude il mistero di Dio. L'offerta di Cristo nella Cena e sul Golgota è
uno spalancare la porta d'ingresso nell'interiorità di Dio, per entrare nel suo mistero di amore.
L'uomo ha peccato, abbandonando Dio e cercando un altro albero da cui appropriarsi del frutto
della vita eterna, che invece solo Dio può dare. L'uomo finisce sempre per vedere non il frutto
vero, ma un inganno. E così sperimenta sempre più le sue morti, fino a quando non scopre Dio
Persona vivente appeso sul legno a cui volge lo sguardo. Questo Dio è il frutto che da sempre
l’uomo cerca. Dio si consegna nelle mani dell'uomo, facendosi amore che l'uomo può afferrare
per entrare nella vita eterna da cui si è strappato peccando. (da un commento di M.I.Rupnik)
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