Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore - FISE ACAP

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Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore - FISE ACAP
Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore
inquinatore

Plastica, petrolio, impianti: i falsi miti dell'ambientalismo secondo l'autore
  IN PRIVATO

Pubblicato il: 07/10/2020 15:52
La decrescita, un disastro. Petrolio, difficilissimo sostituirlo. Plastic free, uno slogan
stupido e diseducativo. "Io sono per un ambientalismo che poggi sulla ricerca scientifica,
sullo sviluppo tecnologico e sulla capacità di trasformare la nostra industria in maniera
positiva". Così all'AdnKronos Chicco Testa parla del suo ultimo libro, "Elogio della crescita
felice. Contro l’integralismo ecologico" (Marsilio), il cui messaggio, dice, "è quello di Indira
Gandhi: è la povertà il peggiore inquinatore".

"La decrescita è un disastro, lo abbiamo visto i questo periodo - spiega Testa - crea
problemi sociali e mette in secondo piano i problemi ambientali, perché quando i problema
diventa sbarcare il lunario tutto il resto passa in secondo piano. Si può crescere in tanti
modi facendo cose utili per tutti, e gli investimenti in ambiente e tecnologia possono essere
una delle direzioni di questa crescita". L'Italia è pronta? "Sì, se investiamo nella direzione
giusta e non buttiamo via i soldi, puntando a creare un output positivo usando meno
Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore - FISE ACAP
risorse naturali. Come in agricoltura, dove oggi utilizziamo meno terreno di 50 anni fa per
produrre una ricchezza molto maggiore".

Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi
petrolifera, il libro di Testa vuole essere un invito a mettere da parte ideologie e luoghi
comuni. Ecco qualche esempio, dal petrolio alla plastica per restare su alcuni dei temi al
centro del dibattito attuale.

Partiamo dal petrolio. "Non sta finendo tant'è che i prezzi scendono e se i prezzi scendono
vuol dire che ce n'è tanto, casomai è la domanda che latita, al momento - dice Testa - Il
petrolio non finirà per mancanza di petrolio così come l'età della pietra non è finita per
mancanza di pietra, il petrolio c'è e in abbondanza, e sarà difficilissimo sostituirlo perché
se nella produzione di elettricità ormai si usa pochissimo, nei trasporti, nella petrolchimica
e nella farmaceutica le cose sono più complicate. La transizione dal petrolio è possibile se
fatta con ragionevolezza ma richiederà molti anni".

Plastic free, "uno slogan stupido e diseducativo che dà l'idea che si possa vivere senza
plastica e che associa la plastica alle cannucce delle bibite. In realtà, gran parte dei
manufatti che ci circondano hanno al proprio interno plastiche di varia natura e genere che
anno sostituito altri materiali, fortunatamente anche risorse naturali come avorio e
tartaruga. In questo periodo di Covid abbiamo scoperto quanto la plastica sia utile, dalle
mascherine agli imballaggi. Il bando della plastica dell'Ue si è limitato a una serie di oggetti
che pesano forse lo 0,1% sul totale dei rifiuti, stiamo parlando di placebo, una cosa che fa
pensare a una cura ma in realtà non serve a poco e niente".

"Non esiste un solo ambientalismo, altrimenti diventa una religione; per perseguire il bene
dell'ambiente insieme con quello della specie umana bisogna decidere quali politiche
adottare, quali scelte fare. E' un ambientalismo senza senso quello di predicare la
transizione verde e poi manifestare contro gli impianti di rinnovabili o di riciclo dei rifiuti".

  queste teorie C icco esta, c e si è occupato di temi ambientali prima alla guida di
Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista a sostegno del
progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica,
diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricc ezza e benessere per le generazioni
future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a
casi concreti come quelli di Ilva, ap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi
dagli estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire c e il principale nemico dell’ambiente
non è l’uomo, ma la povertà.

C icco esta, politico, manager, già presidente di egambiente e di nel, è stato alla guida
di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate
italiane, tra cui il Corriere della Sera e Il Foglio. Ha insegnato all’Università di apoli e alla
  uiss Guido Carli di oma. utore di vari libri, con Marsilio a pubblicato "Contro (la)
natura. Perc la natura non è buona n giusta n bella" (con Patrizia Feletig, 2014) e
" roppo facile dire no. Prontuario contro l’oscurantismo di massa" (con Sergio Staino,
2017).
Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore - FISE ACAP
L’elogio della crescita felice di Chicco Testa, contro
l’integralismo ecologico

Le periodiche crisi economiche che attraversano con sempre maggiore frequenza le
società moderne, quantomeno quelle occidentali, stanno contribuendo a spazzare via il
mito fuorviante della de-crescita: la peggiore fase di contrazione del Pil nazionale la stiamo
attraversando proprio in questi mesi a causa della pandemia da Covid-19, e non è per
niente felice. Anzi: ci sta allontanando da tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati
dall’Onu, la bussola che ci siamo impegnati a seguire.
A questa lettura irrazionale della realtà – riassumibile nella rinuncia al progresso per
“salvare il pianeta”, come se anche il genere umano non ne facesse parte – si
contrappone diametralmente quella protagonista del volume Elogio della crescita
felice. Contro l’integralismo ecologico, l’ultima fatica firmata da Chicco Testa e pubblicata da
Marsilio.
Proseguendo sulla linea lanciata cinque anni fa con il libro Contro (la) natura, Testa offre un
vademecum per difendersi dagli estremismi “dell’ecologismo radicale”, quello del no a
tutto, sostenendo che il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo ma la
povertà. Primum vivere, deinde philosophari, direbbero gli antichi.
Cosa significa dunque “occuparsi di ambiente”? Testa risponde che significa «riuscire a
preservare un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi
e raggiungere un benessere diffuso per il maggior numero di persone».
In quest’ottica l’arma più affilata che abbiamo a disposizione contro la crisi climatica ed
ecologica che stiamo sperimentando è dunque la tecnologia. Un fatto difficilmente
smentibile. Ma è utile ricordare che la crescita da sola non basta a produrre risultati
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sostenibili nel tempo, quantomeno se come “crescita” si intende semplicemente quella del
Pil: la riscoperta dei limiti e non solo delle possibilità è sempre un esercizio salutare.
Per continuare a crescere occorre dunque prenderci collettivamente l’onere di scegliere
cosa puntare a sviluppare – quali consumi, quali industrie – e cosa no. Investendo
massicciamente in cultura, ricerca e sviluppo, che sono poi i motori in grado di aprirci
sempre nuove strade di crescita, anche economica. Per resistere, nell’attesa, la parola
d’ordine non può che essere una: redistribuire, perché la sostenibilità non è solo
ambientale o economica, ma anche sociale.
Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore - FISE ACAP
Chicco Testa in libreria con “Elogio della crescita felice - Contro
l’integralismo ecologico”, edito da Marsilio

Oggi alle ore 14:03

In libreria dal 17 settembre 2020

                                                                    Dalla catastrofe pandemica
all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, un invito a mettere da
parte isterismi e ideologie, luoghi comuni e decrescite infelici per capire il nostro impatto sugli
ecosistemi naturali.

Chicco Testa

Elogio della crescita felice

Contro l’integralismo ecologico

collana: Ancora - pp. 128, euro 12,00

«Cosa significa occuparsi di ambiente? La risposta corretta dovrebbe essere: riuscire a preservare
un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi e raggiungere un
benessere diffuso per il maggior numero di persone.»

                ire ripetere luoghi comuni non supportati da nessun dato concreto. Ma se in questa
categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi
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        h             h        occupato di temi ambientali prima alla guida di Legambiente e poi
Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore - FISE ACAP
come presidente di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la
necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare
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le generazioni future.

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povertà.

Chicco Testa olitico manager gi resi ente i Legambiente Onlus e di Enel Group, è stato alla
guida di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate
italiane tra cui il Corriere ella Sera e Il Foglio. Ha insegnato all’Universit i Na oli e alla
LUISS Guido Carli di Roma. Autore di vari libri, con Marsilio ha pu licato Contro la natura.
  erc la natura non uona n giusta n ella (con Patrizia Feletig, 2014) e Troppo facile dire
no. rontuario contro l’oscurantismo i massa con Sergio Staino 2017 .

Chicco Testa è stato appena confermato alla Presidenza di FISE Assoambiente l’Associazione c e
rappresenta le imprese di igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali
ed attività di bonifica, e resterà alla sua guida per il biennio 2020-2022.
Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore - FISE ACAP
CHICCO TESTA E L'”ELOGIO DELLA CRESCITA FELICE”

7 Ottobre 2020 RaccolteDifferenziate

Chicco Testa, tra i fondatori di legambiente, e oggi manager e Presidente di FISE Assoambiente, ha
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Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi
petrolifera, un invito a mettere da parte isterismi e ideologie, luoghi comuni e
decrescite infelici per capire il nostro impatto sugli ecosistemi naturali.
Si riporta la presentazione del libro:
«Cosa significa occuparsi di ambiente? La risposta corretta dovrebbe essere: riuscire a
preservare un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi
e raggiungere un benessere diffuso per il maggior numero di persone.»
                                                                      , «Il petrolio sta
finendo», «Le grandi opere sono inutili e inquinanti», «Per salvare il pianeta dobbiamo
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nessun dato concreto.
Chicco Testa Presidente FISE Assoambiente
Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli
                                            c       z    ,c
vittima, assediata dalla presenza umana, il pianeta Terra, e come unica soluzione per
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felicemente verso un mondo più giusto e sostenibile per tutti.
A queste teorie Chicco Testa, c         cc
Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di
ampio respiro, ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico,
unico in grado di migli        c z            c ,              q                     c
garantire ricchezza e benessere per le generazioni future.
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concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G,                         c
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Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore
                           inquinatore
Plastica, petrolio, impianti: i falsi miti dell'ambientalismo secondo l'autore

            Redazione

08 ottobre 2020 03:40

La decrescita, un disastro. Petrolio, difficilissimo sostituirlo. Plastic free, uno slogan
stupido e diseducativo. "Io sono per un ambientalismo che poggi sulla ricerca scientifica,
sullo sviluppo tecnologico e sulla capacità di trasformare la nostra industria in maniera
positiva". Così all'AdnKronos Chicco Testa parla del suo ultimo libro, "Elogio della crescita
felice. Contro l’integralismo ecologico" (Marsilio), il cui messaggio, dice, "è quello di Indira
Gandhi: è la povertà il peggiore inquinatore".

"La decrescita è un disastro, lo abbiamo visto i questo periodo - spiega Testa - crea
problemi sociali e mette in secondo piano i problemi ambientali, perché quando i problema
diventa sbarcare il lunario tutto il resto passa in secondo piano. Si può crescere in tanti
modi facendo cose utili per tutti, e gli investimenti in ambiente e tecnologia possono essere
una delle direzioni di questa crescita". L'Italia è pronta? "Sì, se investiamo nella direzione
giusta e non buttiamo via i soldi, puntando a creare un output positivo usando meno
risorse naturali. Come in agricoltura, dove oggi utilizziamo meno terreno di 50 anni fa per
produrre una ricchezza molto maggiore".

Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi
petrolifera, il libro di Testa vuole essere un invito a mettere da parte ideologie e luoghi
comuni. Ecco qualche esempio, dal petrolio alla plastica per restare su alcuni dei temi al
centro del dibattito attuale.

Partiamo dal petrolio. "Non sta finendo tant'è che i prezzi scendono e se i prezzi scendono
vuol dire che ce n'è tanto, casomai è la domanda che latita, al momento - dice Testa - Il
petrolio non finirà per mancanza di petrolio così come l'età della pietra non è finita per
mancanza di pietra, il petrolio c'è e in abbondanza, e sarà difficilissimo sostituirlo perché
se nella produzione di elettricità ormai si usa pochissimo, nei trasporti, nella petrolchimica
e nella farmaceutica le cose sono più complicate. La transizione dal petrolio è possibile se
fatta con ragionevolezza ma richiederà molti anni".

Plastic free, "uno slogan stupido e diseducativo che dà l'idea che si possa vivere senza
plastica e che associa la plastica alle cannucce delle bibite. In realtà, gran parte dei
manufatti che ci circondano hanno al proprio interno plastiche di varia natura e genere che
anno sostituito altri materiali, fortunatamente anche risorse naturali come avorio e
tartaruga. In questo periodo di Covid abbiamo scoperto quanto la plastica sia utile, dalle
mascherine agli imballaggi. Il bando della plastica dell'Ue si è limitato a una serie di oggetti
che pesano forse lo 0,1% sul totale dei rifiuti, stiamo parlando di placebo, una cosa che fa
pensare a una cura ma in realtà non serve a poco e niente".

"Non esiste un solo ambientalismo, altrimenti diventa una religione; per perseguire il bene
dell'ambiente insieme con quello della specie umana bisogna decidere quali politiche
adottare, quali scelte fare. E' un ambientalismo senza senso quello di predicare la
transizione verde e poi manifestare contro gli impianti di rinnovabili o di riciclo dei rifiuti".

  queste teorie C icco esta, c e si è occupato di temi ambientali prima alla guida di
Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista a sostegno del
progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica,
diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricc ezza e benessere per le generazioni
future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a
casi concreti come quelli di Ilva, ap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi
dagli estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire c e il principale nemico dell’ambiente
non è l’uomo, ma la povertà.

C icco esta, politico, manager, già presidente di egambiente e di nel, è stato alla guida
di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate
italiane, tra cui il Corriere della Sera e Il Foglio. Ha insegnato all’Università di apoli e alla
  uiss Guido Carli di oma. utore di vari libri, con Marsilio a pubblicato "Contro (la)
natura. Perc la natura non è buona n giusta n bella" (con Patrizia Feletig, 2014) e
" roppo facile dire no. Prontuario contro l’oscurantismo di massa" (con Sergio Staino,
2017).
Libri: Chicco Testa e la 'crescita felice', la povertà è il peggiore
inquinatore/AdnKronos

7 ottobre 2020

La decrescita, un disastro. Petrolio, difficilissimo sostituirlo. Plastic free, uno slogan
stupido e diseducativo. "Io sono per un ambientalismo che poggi sulla ricerca scientifica,
sullo sviluppo tecnologico e sulla capacità di trasformare la nostra industria in maniera
positiva". Così all'AdnKronos Chicco Testa parla del suo ultimo libro, "Elogio della crescita
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Gandhi: è la povertà il peggiore inquinatore".

"La decrescita è un disastro, lo abbiamo visto i questo periodo - spiega Testa - crea
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diventa sbarcare il lunario tutto il resto passa in secondo piano. Si può crescere in tanti
modi facendo cose utili per tutti, e gli investimenti in ambiente e tecnologia possono
essere una delle direzioni di questa crescita". L'Italia è pronta? "Sì, se investiamo nella
direzione giusta e non buttiamo via i soldi, puntando a creare un output positivo usando
meno risorse naturali. Come in agricoltura, dove oggi utilizziamo meno terreno di 50 anni
fa per produrre una ricchezza molto maggiore".
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petrolifera, il libro di Testa vuole essere un invito a mettere da parte ideologie e luoghi
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Partiamo dal petrolio. "Non sta finendo tant'è che i prezzi scendono e se i prezzi scendono
vuol dire che ce n'è tanto, casomai è la domanda che latita, al momento - dice Testa - Il
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mancanza di pietra, il petrolio c'è e in abbondanza, e sarà difficilissimo sostituirlo perché
se nella produzione di elettricità ormai si usa pochissimo, nei trasporti, nella petrolchimica
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utilizziamo meno terreno di 50 anni fa per produrre una ricchezza molto maggiore". Dalla
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libro di Testa vuole essere un invito a mettere da parte ideologie e luoghi comuni. Ecco
qualche esempio, dal petrolio alla plastica per restare su alcuni dei temi al centro del
dibattito attuale. Partiamo dal petrolio. "Non sta finendo tant'è che i prezzi scendono e se i
prezzi scendono vuol dire che ce n'è tanto, casomai è la domanda che latita, al momento -
dice Testa - Il petrolio non finirà per mancanza di petrolio così come l'età della pietra non è
finita per mancanza di pietra, il petrolio c'è e in abbondanza, e sarà difficilissimo sostituirlo
perché se nella produzione di elettricità ormai si usa pochissimo, nei trasporti, nella
petrolchimica e nella farmaceutica le cose sono più complicate. La transizione dal petrolio
è possibile se fatta con ragionevolezza ma richiederà molti anni". Plastic free, "uno slogan
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materiali, fortunatamente anche risorse naturali come avorio e tartaruga. In questo periodo
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bando della plastica dell'Ue si è limitato a una serie di oggetti che pesano forse lo 0,1% sul
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una religione; per perseguire il bene dell'ambiente insieme con quello della specie umana
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Elogio della crescita felice Contro l’integralismo ecologico

7 ottobre 2020

 Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi
   petrolifera, un invito a mettere da parte isterismi e ideologie, luoghi comuni e
       decrescite infelici per capire il nostro impatto sugli ecosistemi naturali
«Cosa significa occuparsi di ambiente? La risposta corretta dovrebbe essere: riuscire a preservare
un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi e raggiungere un
benessere diffuso per il maggior numero di persone.»

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grandi opere sono inutili e inquinanti», «Per salvare il pianeta dobbiamo smettere di produrre
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categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi
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come presidente di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la
necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare
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diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate italiane, tra
cui il Corriere della Sera e Il Foglio H               U         à Napoli e alla LUISS Guido
Carli di Roma. Autore di vari libri, con Marsilio ha pubblicato Contro la natura. erc la natura
non uona n giusta n ella (con Patrizia Feletig, 2014) e Troppo facile dire no. Prontuario
contro l’oscurantismo i massa (con Sergio Staino, 2017).
7 ottobre 2020- 15:52

Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore
Plastica, petrolio, impianti: i falsi miti dell'ambientalismo secondo l'autore

La decrescita, un disastro. Petrolio, difficilissimo sostituirlo. Plastic free, uno slogan stupido
e diseducativo. "Io sono per un ambientalismo che poggi sulla ricerca scientifica, sullo
sviluppo tecnologico e sulla capacità di trasformare la nostra industria in maniera positiva".
Così all'AdnKronos Chicco Testa parla del suo ultimo libro, "Elogio della crescita felice.
Contro l’integralismo ecologico" (Marsilio), il cui messaggio, dice, "è quello di Indira
Gandhi: è la povertà il peggiore inquinatore". "La decrescita è un disastro, lo abbiamo visto
i questo periodo - spiega Testa - crea problemi sociali e mette in secondo piano i problemi
ambientali, perché quando i problema diventa sbarcare il lunario tutto il resto passa in
secondo piano. Si può crescere in tanti modi facendo cose utili per tutti, e gli investimenti
in ambiente e tecnologia possono essere una delle direzioni di questa crescita". L'Italia è
pronta? "Sì, se investiamo nella direzione giusta e non buttiamo via i soldi, puntando a
creare un output positivo usando meno risorse naturali. Come in agricoltura, dove oggi
utilizziamo meno terreno di 50 anni fa per produrre una ricchezza molto maggiore".Dalla
catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, il
libro di Testa vuole essere un invito a mettere da parte ideologie e luoghi comuni. Ecco
qualche esempio, dal petrolio alla plastica per restare su alcuni dei temi al centro del
dibattito attuale.Partiamo dal petrolio. "Non sta finendo tant'è che i prezzi scendono e se i
prezzi scendono vuol dire che ce n'è tanto, casomai è la domanda che latita, al momento -
dice Testa - Il petrolio non finirà per mancanza di petrolio così come l'età della pietra non è
finita per mancanza di pietra, il petrolio c'è e in abbondanza, e sarà difficilissimo sostituirlo
perché se nella produzione di elettricità ormai si usa pochissimo, nei trasporti, nella
petrolchimica e nella farmaceutica le cose sono più complicate. La transizione dal petrolio
è possibile se fatta con ragionevolezza ma richiederà molti anni".Plastic free, "uno slogan
stupido e diseducativo che dà l'idea che si possa vivere senza plastica e che associa la
plastica alle cannucce delle bibite. In realtà, gran parte dei manufatti che ci circondano
hanno al proprio interno plastiche di varia natura e genere che anno sostituito altri
materiali, fortunatamente anche risorse naturali come avorio e tartaruga. In questo periodo
di Covid abbiamo scoperto quanto la plastica sia utile, dalle mascherine agli imballaggi. Il
bando della plastica dell'Ue si è limitato a una serie di oggetti che pesano forse lo 0,1% sul
totale dei rifiuti, stiamo parlando di placebo, una cosa che fa pensare a una cura ma in
realtà non serve a poco e niente". "Non esiste un solo ambientalismo, altrimenti diventa
una religione; per perseguire il bene dell'ambiente insieme con quello della specie umana
bisogna decidere quali politiche adottare, quali scelte fare. E' un ambientalismo senza
senso quello di predicare la transizione verde e poi manifestare contro gli impianti di
rinnovabili o di riciclo dei rifiuti". A queste teorie Chicco Testa, che si e` occupato di temi
ambientali prima alla guida di Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un
punto di vista a sostegno del progresso scientifico ed economico, unico in grado di
migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire
ricchezza e benessere per le generazioni future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura
biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G,
l’autore offre un vademecum per difendersi dagli estremismi dell’ecologismo radicale e
ribadire che il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo, ma la povertà.Chicco Testa,
politico, manager, gia` presidente di Legambiente e di Enel, è stato alla guida di diverse
società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate italiane, tra
cui il Corriere della Sera e Il Foglio. Ha insegnato all’Università di Napoli e alla Luiss Guido
Carli di Roma. Autore di vari libri, con Marsilio ha pubblicato "Contro (la) natura. Perche´ la
natura non e` buona ne´ giusta ne´ bella" (con Patrizia Feletig, 2014) e "Troppo facile dire
no. Prontuario contro l’oscurantismo di massa" (con Sergio Staino, 2017).
L'Elogio della crescita felice e dell'anti-integralismo ecologico
nel libro di Chicco Testa

  23 Settembre 2020 di RED-ROM in Editoria

  (PRIMAPRESS) - MILANO - Il libro “Elogio della crescita felice.Contro l’integralismo
  ecologico” appena pubblicato da Chicco Testa per i tipi di Marsilio, suona un po’ strano
  per chi ha conosciuto l’ambientalista della prima ora e l’autore di battaglie ecologiste
  nel suo periodo di presidente a Legambiente, ma è proprio questa lunga militanza nei
  temi della sostenibilità che oggi traspaiano in una sorta di revisionismo positivo e
  funzionale. Testa, appena rieletto alla presidenza di Fise Ambiente, si chiede se
  davvero «non c'è più tempo» per le fake news dell'ecologismo più radicale, ma nella
  domanda c’è già la risposta dell’autore, ora alla presidenza di Fise Ambiente, perchè
  elabora un'analisi lucida e realista sul perché lo sviluppo economico aiuta l'ambiente.
  Un manifesto per chi non vuole salvare il mondo a slogan, ma migliorarlo. Che sia in
  parlamento, sui social o a cena tra amici, oggi tutti si dichiarano convintamente
  «ambientalisti». Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione
  tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi imposta un'unica narrazione, che vede
  nella parte della vittima, assediata dalla presenza umana, il pianeta Terra, e come
  unica soluzione per evitare l'estinzione quella di rallentare la corsa del progresso, e
  decrescere così felicemente verso un mondo più giusto e sostenibile per tutti. È la
  stessa ideologia che, sull'esempio di Greta Thunberg, ha portato migliaia di giovani in
  piazza al grido di «la nostra casa è in fiamme!», o che ha spinto eminenti intellettuali a
  domandarsi se in tempi di pandemie globali e deforestazioni selvagge non fossimo
  diventati «noi il virus della Terra». A queste teorie spesso infondate Chicco Testa, che
  di temi ambientali si è occupato prima come presidente di Legambiente e poi di Enel,
  oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la necessità di
  sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l'efficienza
  energetica, diminuire l'inquinamento atmosferico e garantire ricchezza e benessere per
  le generazioni future. Passando dai falsi miti dell'agricoltura biodinamica e della
  pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, ma anche alle
battaglie Plastic Free pensando che tutto il XX secolo sparisca con la plastica che
domina la nostra quotidianità. Praticamente impensabile ma non impensabile di farne
una materia con una seconda vita ed oltre. L’autore offre un vademecum per difendersi
dagli estremismi dell'ecologismo radicale e ribadire che il principale nemico
dell'ambiente non è l'uomo, ma la povertà. Sabato 26 settembre la presentazione del
libro alla Biblioteca degli Alberi di Milano dove l'autore ne parlerà con Giorgio Gori,
sindaco di Bergamo e Marco Bentivogli, esperto di Politiche per l'innovazione. -
(PRIMAPRESS)
Chicco Testa: Ecco il mio Manifesto per chi vuole migliorare il
mondo. Non salvarlo!

by       Cinzia Ficco

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“                   z                  e sono pochi inclini a parlare di sviluppo e crescita.
Se Greenpeace è un gruppo di funzionari attenti solo ai messaggi fortemente emotivi, Italia
nostra ha bruciato un patrimonio culturale e Legambiente spesso è poco coerente. E ancora, per
concretizzare il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, pubblicato dal Ministero dello
sviluppo economico a gennaio scorso ( che prevede un investimento massiccio sulle fonti
rinnovabili) ci vorranno 67 anni“
A parlare è Chicco Testa (Bergamo, ’52), ex presidente di Legambiente ed Enel, alla guida di
varie società, autore di un libro, pubblicato di recente da Marsilio e intitolato Elogio della crescita
felice – contro l’integralismo ecologico, in cui, smontando alcune fake news – tipo quella sulla
Co2 tossica, quella delle risorse naturali limitate, o del Covid19 portato dal 5g – attacca i narratori
  ella natura enigna umiliata all’uomo – mossi spesso da ipocrisia o carrierismo politico – e
invita ad un sano e razionale ottimismo, perché prendersi cura dell’am iente – fa capire– non è
solo dire no, senza se e senza ma, ma riuscire a preservare un equilibrio ecologico che consenta
alla specie umana di crescere, riprodursi e raggiungere un benessere diffuso per il maggior
numero possibile di persone. Quello di Testa si propone come un Manifesto per chi non vuole
salvare il mondo, ma miglioralo.
Testa, partiamo dal titolo del libro: un invito allo sviluppo, alla crescita senza sensi di colpa e,
soprattutto, senza il timore che le risorse naturali finiscano perché – fa intendere – non è vero
che sono limitate in modo assoluto. Possiamo contare sempre sulla nostra intelligenza e sulle
nuove tecnologie. Un libro per i soli 5 stelle, che regalerebbe anche al rieletto Presidente della
Giunta pugliese, Emiliano?
Emiliano è un caso a parte. Comunque, sì, è un invito a scrollarsi di dosso una
cultura catastrofista,                                    h                                        h S
tratta di una cultura del no, della difesa dello status quo, sbagliata, che ha prodotto scelte politiche
altrettanto sbagliate. Nel libro ne elenco alcune. Tra queste molte fatte in Puglia. Eppure tutte le
previsioni sulla fine delle risorse naturali – e lo dimostro con dati – si sono rivelate infondate.
Dovremmo al contrario guardare al futuro con un certo ottimismo perché abbiamo a disposizione
diverse rivoluzioni tecnologiche che, peraltro, arrivano in modo sempre più veloce e in modo
pervasivo. Invece di attardarci in lamenti catastrofisti, cerchiamo di rimboccarci le maniche e

Perché, in fondo, c’è avversione per la crescita e si dà addosso solo all’Occidente? Greta
Thunberg, il Papa non attaccano mai, per esempio, le superinquinanti India e Cina, del resto
mai messa in croce per la pandemia.
Beh, servirebbe uno psicanalista. Nel libro segnalo come in alcuni periodi ci siano ondate di cultura
della colpevolezza. Ne siamo attraversati anche oggi. Anziché gioire dei benefici del progresso – si
vive meglio e più a lungo, è innegabile – si grida allo scandalo e si vorrebbe tornare indietro. Ma
come si fa a dire che settanta anni fa si stava meglio, se si moriva di fame e tanti bambini non
riuscivano a superare i pochissimi anni di vita? Certo, ci sono disuguaglianze, in alcuni Paesi il ceto
medio s                                                                               E
fossimo eternamente scontenti. Il Papa e Greta mi ricordano certi millenaristi del Medioevo.
Dovremmo liberarci da questo senso di colpa e guardare alle condizioni di vita che la crescita e il
progresso ci hanno regalato.
C’è in Italia un’associazione ambientalista che non sia decrescitista e che il Governo dovrebbe
coinvolgere nella stesura dei progetti utili ad attingere alle risorse del Recovery Fund?
Purtroppo tutte le associazioni ambientaliste hanno un problema: sono prigioniere dei loro comitati
locali i quali, per conquistarsi visibilità e spazi, partono sempre da una cultura del no. Un
esempio? Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, persona molto intelligente,
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rifiuti? Il comitato di Legambiente non lo appoggia o sostiene il contrario. Guardiamo altrove. Italia
nostra ormai è morta, ha buttato via un grande patrimonio culturale ed è diventata un gruppo
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neanche iscrivere, non ha congressi, né assemblee, né tesserati. Ci sono solo funzionari. Sul
Recovery fund si possono coinvolgere le associazioni. Ma ci deve essere coerenza. Se propongono
di fare 40 mila megawatt di rinnovabili, poi non possono dire sì, ma solo dove piace a noi.
I progetti più urgenti?
Guardi, sul Recovery Fund penso si debba cambiare lo sguardo
rifare bene tuto il trasporto pubblico italiano, le ferrovie, rinnovare quello locale, elettrificandolo:

Nel libro invita a riprendere un discorso interrotto- quello sull’energia nucleare – e a
smorzare i facili entusiasmi per le rinnovabili. Controcorrente. Boris Johnson ha annunciato
che vuole trasformare il Regno Unito nell’Arabia Saudita delle fonti rinnovabili con un
investimento di 160 mld di sterline.
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tema. Eppure nel mondo si continua a costruire c                  R
nella lotta contro il cambiamento climatico è un peccato. Si possono immaginari impianti più
piccoli e più sicuri. Sono previsti, per esempio, nel programma del candidato democratico alla Casa
Bianca, Joe Biden
completamente. Dovremmo mantenere dei presidi tecnologici e un contatto con i Paesi che stanno
facendo ricerche in questo campo. Una beffa, se pensiamo che siamo il Paese che ha inventato
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necessari 67 anni con i ritmi attuali. Dobbiamo investire sui progetti finalizzati a garantire sistemi
forti di accumulo di energia.
Fisco ambientale: meglio incentivare o tassare trend non sostenibili?
Ci vuole equilibrio. Gli incentivi sono importanti, ma devono servire in una fase iniziale per
sostenere alcune tecnologie che dovranno trovare una certa autosufficienza sul mercato. Se
continuiamo a sostenerle significa che non sono mature. Quindi, inutili.

L’assottigliamento dell’ozono – notizia di qualche giorno fa – nel 2020 ha raggiunto il picco.
E’ il solito allarmismo dei populisti ambientali?
Non saprei. Salto la domanda, perché questo buco prima si apre , ora si chiude. Inspiegabilmente.

La povertà è la maggiore nemica dell’ambiente, diceva Indira Gandhi nel ’72. Alla fine, sarà
l’uomo sporco brutto e cattivo a salvare la natura benigna?
La natura non è solo benigna, fatta semplicemente di alberi da abbracciare. Nella natura ci sono
anche virus, batteri, tempeste, uragani, terremoti, movimenti delle placche tettoniche. Quando
                                                        z      N
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di anni fa, era ancora nella testa di Dio. Sostenere che la natura sia benigna è come dire che la Raggi
sia un buon sindaco

A questo punto, fuori il nome di chi potrebbe salvare la capitale!
Beh, spero che Calenda si candidi.

Il libro sarà presentato a Roma    15                    N                             :R
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moderato da Claudio Velardi
Elogio della crescita felice Contro l’integralismo ecologico

Redazione 8 Ottobre, 2020

Chicco Testa
collana: Ancora
pp. 128, euro 12,00
In libreria dal 17 settembre 2020
Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi
petrolifera, un invito a mettere da parte isterismi e ideologie, luoghi comuni e
decrescite infelici per capire il nostro impatto sugli ecosistemi naturali.
«Cosa significa occuparsi di ambiente? La risposta corretta dovrebbe essere: riuscire a
preservare un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi
e raggiungere un benessere diffuso per il maggior numero di persone.»
«Lo stile di vita dell’uomo è responsabile della diffusione del virus», «Il petrolio sta
finendo», «Le grandi opere sono inutili e inquinanti», «Per salvare il pianeta dobbiamo
smettere di produrre plastica»… A destra come a sinistra, sui social o a cena tra amici,
tutti si dicono «ambientalisti», e non è raro sentire ripetere luoghi comuni non supportati da
nessun dato concreto. Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in
contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi imposta un’unica narrazione,
che vede nella parte della vittima, assediata dalla presenza umana, il pianeta Terra, e
come unica soluzione per evitare l’estinzione quella di rallentare la corsa del progresso, e
decrescere così felicemente verso un mondo più giusto e sostenibile per tutti. A queste
teorie Chicco Testa, che si è occupato di temi ambientali prima alla guida di Legambiente
e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro,
ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di
migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire
ricchezza e benessere per le generazioni future.
Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi
concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi dagli
estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire che il principale nemico dell’ambiente non è
l’uomo, ma la povertà.
Chicco Testa, politico, manager, già presidente di Legambiente e di Enel, è stato alla
guida di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori
testate italiane, tra cui il Corriere della Sera e Il Foglio. Ha insegnato all’Università di
Napoli e alla LUISS Guido Carli di Roma. Autore di vari libri, con Marsilio ha
pubblicato Contro (la) natura. Perché la natura non è buona né giusta né bella (con
Patrizia Feletig, 2014) e Troppo facile dire no. Prontuario contro l’oscurantismo di
massa (con Sergio Staino, 2017).
IN EVIDENZA venerdì 9 ottobre 2020

“E OG O DE              RES TA FELICE – ON RO    N EGR   SMO
E O OG O”               BRO DI CHICCO TESTA SULL MB EN E
E’ disponibile il libro di Chicco Testa, Presidente FISE Assoambiente, intitolato “Elogio
della crescita felice – Contro l’integralismo ecologico”. Dalla catastrofe pandemica
all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, il libro invita a mettere
da parte isterismi e ideologie, luoghi comuni e decrescite infelici per capire il nostro
impatto sugli ecosistemi naturali. «Cosa significa occuparsi di ambiente? – scrive Testa –
La risposta corretta dovrebbe essere: riuscire a preservare un equilibrio ecologico che
consenta alla specie umana di crescere, riprodursi e raggiungere un benessere diffuso per
il maggior numero di persone.»

«Lo stile di vita dell’uomo è responsabile della diffusione del virus», «Il petrolio sta
finendo», «Le grandi opere sono inutili e inquinanti», «Per salvare il pianeta dobbiamo
smettere di produrre plastica»… A destra come a sinistra, sui social o a cena tra amici,
tutti si dicono «ambientalisti», e non è raro sentire ripetere luoghi comuni non supportati da
nessun dato concreto. Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in
contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi imposta un’unica narrazione,
che vede nella parte della vittima, assediata dalla presenza umana, il pianeta Terra, e
come unica soluzione per evitare l’estinzione quella di rallentare la corsa del progresso, e
decrescere così felicemente verso un mondo più giusto e sostenibile per tutti. A queste
teorie Chicco Testa, che si è occupato di temi ambientali prima alla guida di Legambiente
e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro,
ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di
migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire
ricchezza e benessere per le generazioni future.
Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi
concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi dagli
estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire che il principale nemico dell’ambiente non è
l’uomo, ma la povertà.
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