Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore - FISE ACAP
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Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore Plastica, petrolio, impianti: i falsi miti dell'ambientalismo secondo l'autore IN PRIVATO Pubblicato il: 07/10/2020 15:52 La decrescita, un disastro. Petrolio, difficilissimo sostituirlo. Plastic free, uno slogan stupido e diseducativo. "Io sono per un ambientalismo che poggi sulla ricerca scientifica, sullo sviluppo tecnologico e sulla capacità di trasformare la nostra industria in maniera positiva". Così all'AdnKronos Chicco Testa parla del suo ultimo libro, "Elogio della crescita felice. Contro l’integralismo ecologico" (Marsilio), il cui messaggio, dice, "è quello di Indira Gandhi: è la povertà il peggiore inquinatore". "La decrescita è un disastro, lo abbiamo visto i questo periodo - spiega Testa - crea problemi sociali e mette in secondo piano i problemi ambientali, perché quando i problema diventa sbarcare il lunario tutto il resto passa in secondo piano. Si può crescere in tanti modi facendo cose utili per tutti, e gli investimenti in ambiente e tecnologia possono essere una delle direzioni di questa crescita". L'Italia è pronta? "Sì, se investiamo nella direzione giusta e non buttiamo via i soldi, puntando a creare un output positivo usando meno
risorse naturali. Come in agricoltura, dove oggi utilizziamo meno terreno di 50 anni fa per produrre una ricchezza molto maggiore". Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, il libro di Testa vuole essere un invito a mettere da parte ideologie e luoghi comuni. Ecco qualche esempio, dal petrolio alla plastica per restare su alcuni dei temi al centro del dibattito attuale. Partiamo dal petrolio. "Non sta finendo tant'è che i prezzi scendono e se i prezzi scendono vuol dire che ce n'è tanto, casomai è la domanda che latita, al momento - dice Testa - Il petrolio non finirà per mancanza di petrolio così come l'età della pietra non è finita per mancanza di pietra, il petrolio c'è e in abbondanza, e sarà difficilissimo sostituirlo perché se nella produzione di elettricità ormai si usa pochissimo, nei trasporti, nella petrolchimica e nella farmaceutica le cose sono più complicate. La transizione dal petrolio è possibile se fatta con ragionevolezza ma richiederà molti anni". Plastic free, "uno slogan stupido e diseducativo che dà l'idea che si possa vivere senza plastica e che associa la plastica alle cannucce delle bibite. In realtà, gran parte dei manufatti che ci circondano hanno al proprio interno plastiche di varia natura e genere che anno sostituito altri materiali, fortunatamente anche risorse naturali come avorio e tartaruga. In questo periodo di Covid abbiamo scoperto quanto la plastica sia utile, dalle mascherine agli imballaggi. Il bando della plastica dell'Ue si è limitato a una serie di oggetti che pesano forse lo 0,1% sul totale dei rifiuti, stiamo parlando di placebo, una cosa che fa pensare a una cura ma in realtà non serve a poco e niente". "Non esiste un solo ambientalismo, altrimenti diventa una religione; per perseguire il bene dell'ambiente insieme con quello della specie umana bisogna decidere quali politiche adottare, quali scelte fare. E' un ambientalismo senza senso quello di predicare la transizione verde e poi manifestare contro gli impianti di rinnovabili o di riciclo dei rifiuti". queste teorie C icco esta, c e si è occupato di temi ambientali prima alla guida di Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista a sostegno del progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricc ezza e benessere per le generazioni future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, ap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi dagli estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire c e il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo, ma la povertà. C icco esta, politico, manager, già presidente di egambiente e di nel, è stato alla guida di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate italiane, tra cui il Corriere della Sera e Il Foglio. Ha insegnato all’Università di apoli e alla uiss Guido Carli di oma. utore di vari libri, con Marsilio a pubblicato "Contro (la) natura. Perc la natura non è buona n giusta n bella" (con Patrizia Feletig, 2014) e " roppo facile dire no. Prontuario contro l’oscurantismo di massa" (con Sergio Staino, 2017).
L’elogio della crescita felice di Chicco Testa, contro l’integralismo ecologico Le periodiche crisi economiche che attraversano con sempre maggiore frequenza le società moderne, quantomeno quelle occidentali, stanno contribuendo a spazzare via il mito fuorviante della de-crescita: la peggiore fase di contrazione del Pil nazionale la stiamo attraversando proprio in questi mesi a causa della pandemia da Covid-19, e non è per niente felice. Anzi: ci sta allontanando da tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’Onu, la bussola che ci siamo impegnati a seguire. A questa lettura irrazionale della realtà – riassumibile nella rinuncia al progresso per “salvare il pianeta”, come se anche il genere umano non ne facesse parte – si contrappone diametralmente quella protagonista del volume Elogio della crescita felice. Contro l’integralismo ecologico, l’ultima fatica firmata da Chicco Testa e pubblicata da Marsilio. Proseguendo sulla linea lanciata cinque anni fa con il libro Contro (la) natura, Testa offre un vademecum per difendersi dagli estremismi “dell’ecologismo radicale”, quello del no a tutto, sostenendo che il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo ma la povertà. Primum vivere, deinde philosophari, direbbero gli antichi. Cosa significa dunque “occuparsi di ambiente”? Testa risponde che significa «riuscire a preservare un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi e raggiungere un benessere diffuso per il maggior numero di persone». In quest’ottica l’arma più affilata che abbiamo a disposizione contro la crisi climatica ed ecologica che stiamo sperimentando è dunque la tecnologia. Un fatto difficilmente smentibile. Ma è utile ricordare che la crescita da sola non basta a produrre risultati
sostenibili nel tempo, quantomeno se come “crescita” si intende semplicemente quella del Pil: la riscoperta dei limiti e non solo delle possibilità è sempre un esercizio salutare. Per continuare a crescere occorre dunque prenderci collettivamente l’onere di scegliere cosa puntare a sviluppare – quali consumi, quali industrie – e cosa no. Investendo massicciamente in cultura, ricerca e sviluppo, che sono poi i motori in grado di aprirci sempre nuove strade di crescita, anche economica. Per resistere, nell’attesa, la parola d’ordine non può che essere una: redistribuire, perché la sostenibilità non è solo ambientale o economica, ma anche sociale.
Chicco Testa in libreria con “Elogio della crescita felice - Contro l’integralismo ecologico”, edito da Marsilio Oggi alle ore 14:03 In libreria dal 17 settembre 2020 Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, un invito a mettere da parte isterismi e ideologie, luoghi comuni e decrescite infelici per capire il nostro impatto sugli ecosistemi naturali. Chicco Testa Elogio della crescita felice Contro l’integralismo ecologico collana: Ancora - pp. 128, euro 12,00 «Cosa significa occuparsi di ambiente? La risposta corretta dovrebbe essere: riuscire a preservare un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi e raggiungere un benessere diffuso per il maggior numero di persone.» ire ripetere luoghi comuni non supportati da nessun dato concreto. Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi z h z z z h h occupato di temi ambientali prima alla guida di Legambiente e poi
come presidente di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare z h zz le generazioni future. Pa à O 5G h povertà. Chicco Testa olitico manager gi resi ente i Legambiente Onlus e di Enel Group, è stato alla guida di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate italiane tra cui il Corriere ella Sera e Il Foglio. Ha insegnato all’Universit i Na oli e alla LUISS Guido Carli di Roma. Autore di vari libri, con Marsilio ha pu licato Contro la natura. erc la natura non uona n giusta n ella (con Patrizia Feletig, 2014) e Troppo facile dire no. rontuario contro l’oscurantismo i massa con Sergio Staino 2017 . Chicco Testa è stato appena confermato alla Presidenza di FISE Assoambiente l’Associazione c e rappresenta le imprese di igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali ed attività di bonifica, e resterà alla sua guida per il biennio 2020-2022.
CHICCO TESTA E L'”ELOGIO DELLA CRESCITA FELICE” 7 Ottobre 2020 RaccolteDifferenziate Chicco Testa, tra i fondatori di legambiente, e oggi manager e Presidente di FISE Assoambiente, ha M ‘ “E ” Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, un invito a mettere da parte isterismi e ideologie, luoghi comuni e decrescite infelici per capire il nostro impatto sugli ecosistemi naturali. Si riporta la presentazione del libro: «Cosa significa occuparsi di ambiente? La risposta corretta dovrebbe essere: riuscire a preservare un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi e raggiungere un benessere diffuso per il maggior numero di persone.» , «Il petrolio sta finendo», «Le grandi opere sono inutili e inquinanti», «Per salvare il pianeta dobbiamo c …A c , c c c, c , c nessun dato concreto.
Chicco Testa Presidente FISE Assoambiente Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli c z ,c vittima, assediata dalla presenza umana, il pianeta Terra, e come unica soluzione per z q c , c c c ì felicemente verso un mondo più giusto e sostenibile per tutti. A queste teorie Chicco Testa, c cc Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migli c z c , q c garantire ricchezza e benessere per le generazioni future. P c c c à O c concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, c c c c c c , à.
Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore Plastica, petrolio, impianti: i falsi miti dell'ambientalismo secondo l'autore Redazione 08 ottobre 2020 03:40 La decrescita, un disastro. Petrolio, difficilissimo sostituirlo. Plastic free, uno slogan stupido e diseducativo. "Io sono per un ambientalismo che poggi sulla ricerca scientifica, sullo sviluppo tecnologico e sulla capacità di trasformare la nostra industria in maniera positiva". Così all'AdnKronos Chicco Testa parla del suo ultimo libro, "Elogio della crescita felice. Contro l’integralismo ecologico" (Marsilio), il cui messaggio, dice, "è quello di Indira Gandhi: è la povertà il peggiore inquinatore". "La decrescita è un disastro, lo abbiamo visto i questo periodo - spiega Testa - crea problemi sociali e mette in secondo piano i problemi ambientali, perché quando i problema diventa sbarcare il lunario tutto il resto passa in secondo piano. Si può crescere in tanti modi facendo cose utili per tutti, e gli investimenti in ambiente e tecnologia possono essere una delle direzioni di questa crescita". L'Italia è pronta? "Sì, se investiamo nella direzione giusta e non buttiamo via i soldi, puntando a creare un output positivo usando meno risorse naturali. Come in agricoltura, dove oggi utilizziamo meno terreno di 50 anni fa per produrre una ricchezza molto maggiore". Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, il libro di Testa vuole essere un invito a mettere da parte ideologie e luoghi comuni. Ecco qualche esempio, dal petrolio alla plastica per restare su alcuni dei temi al centro del dibattito attuale. Partiamo dal petrolio. "Non sta finendo tant'è che i prezzi scendono e se i prezzi scendono vuol dire che ce n'è tanto, casomai è la domanda che latita, al momento - dice Testa - Il petrolio non finirà per mancanza di petrolio così come l'età della pietra non è finita per mancanza di pietra, il petrolio c'è e in abbondanza, e sarà difficilissimo sostituirlo perché se nella produzione di elettricità ormai si usa pochissimo, nei trasporti, nella petrolchimica e nella farmaceutica le cose sono più complicate. La transizione dal petrolio è possibile se fatta con ragionevolezza ma richiederà molti anni". Plastic free, "uno slogan stupido e diseducativo che dà l'idea che si possa vivere senza plastica e che associa la plastica alle cannucce delle bibite. In realtà, gran parte dei manufatti che ci circondano hanno al proprio interno plastiche di varia natura e genere che anno sostituito altri materiali, fortunatamente anche risorse naturali come avorio e
tartaruga. In questo periodo di Covid abbiamo scoperto quanto la plastica sia utile, dalle mascherine agli imballaggi. Il bando della plastica dell'Ue si è limitato a una serie di oggetti che pesano forse lo 0,1% sul totale dei rifiuti, stiamo parlando di placebo, una cosa che fa pensare a una cura ma in realtà non serve a poco e niente". "Non esiste un solo ambientalismo, altrimenti diventa una religione; per perseguire il bene dell'ambiente insieme con quello della specie umana bisogna decidere quali politiche adottare, quali scelte fare. E' un ambientalismo senza senso quello di predicare la transizione verde e poi manifestare contro gli impianti di rinnovabili o di riciclo dei rifiuti". queste teorie C icco esta, c e si è occupato di temi ambientali prima alla guida di Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista a sostegno del progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricc ezza e benessere per le generazioni future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, ap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi dagli estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire c e il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo, ma la povertà. C icco esta, politico, manager, già presidente di egambiente e di nel, è stato alla guida di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate italiane, tra cui il Corriere della Sera e Il Foglio. Ha insegnato all’Università di apoli e alla uiss Guido Carli di oma. utore di vari libri, con Marsilio a pubblicato "Contro (la) natura. Perc la natura non è buona n giusta n bella" (con Patrizia Feletig, 2014) e " roppo facile dire no. Prontuario contro l’oscurantismo di massa" (con Sergio Staino, 2017).
Libri: Chicco Testa e la 'crescita felice', la povertà è il peggiore inquinatore/AdnKronos 7 ottobre 2020 La decrescita, un disastro. Petrolio, difficilissimo sostituirlo. Plastic free, uno slogan stupido e diseducativo. "Io sono per un ambientalismo che poggi sulla ricerca scientifica, sullo sviluppo tecnologico e sulla capacità di trasformare la nostra industria in maniera positiva". Così all'AdnKronos Chicco Testa parla del suo ultimo libro, "Elogio della crescita c .C alismo ecologico" (Marsilio), il cui messaggio, dice, "è quello di Indira Gandhi: è la povertà il peggiore inquinatore". "La decrescita è un disastro, lo abbiamo visto i questo periodo - spiega Testa - crea problemi sociali e mette in secondo piano i problemi ambientali, perché quando i problema diventa sbarcare il lunario tutto il resto passa in secondo piano. Si può crescere in tanti modi facendo cose utili per tutti, e gli investimenti in ambiente e tecnologia possono essere una delle direzioni di questa crescita". L'Italia è pronta? "Sì, se investiamo nella direzione giusta e non buttiamo via i soldi, puntando a creare un output positivo usando meno risorse naturali. Come in agricoltura, dove oggi utilizziamo meno terreno di 50 anni fa per produrre una ricchezza molto maggiore".
D c c z , c c c c petrolifera, il libro di Testa vuole essere un invito a mettere da parte ideologie e luoghi comuni. Ecco qualche esempio, dal petrolio alla plastica per restare su alcuni dei temi al centro del dibattito attuale. Partiamo dal petrolio. "Non sta finendo tant'è che i prezzi scendono e se i prezzi scendono vuol dire che ce n'è tanto, casomai è la domanda che latita, al momento - dice Testa - Il petrolio non finirà per mancanza di petrolio così come l'età della pietra non è finita per mancanza di pietra, il petrolio c'è e in abbondanza, e sarà difficilissimo sostituirlo perché se nella produzione di elettricità ormai si usa pochissimo, nei trasporti, nella petrolchimica e nella farmaceutica le cose sono più complicate. La transizione dal petrolio è possibile se fatta con ragionevolezza ma richiederà molti anni". Plastic free, "uno slogan stupido e diseducativo che dà l'idea che si possa vivere senza plastica e che associa la plastica alle cannucce delle bibite. In realtà, gran parte dei manufatti che ci circondano hanno al proprio interno plastiche di varia natura e genere che anno sostituito altri materiali, fortunatamente anche risorse naturali come avorio e tartaruga. In questo periodo di Covid abbiamo scoperto quanto la plastica sia utile, dalle mascherine agli imballaggi. Il bando della plastica dell'Ue si è limitato a una serie di oggetti che pesano forse lo 0,1% sul totale dei rifiuti, stiamo parlando di placebo, una cosa che fa pensare a una cura ma in realtà non serve a poco e niente". "Non esiste un solo ambientalismo, altrimenti diventa una religione; per perseguire il bene dell'ambiente insieme con quello della specie umana bisogna decidere quali politiche adottare, quali scelte fare. E' un ambientalismo senza senso quello di predicare la transizione verde e poi manifestare contro gli impianti di rinnovabili o di riciclo dei rifiuti". Aq C cc ,c cc Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista a sostegno del c c c c , c c z ica, q c cc zz z .P c c c à O c c c c q I , 5G, mecum per difendersi c c c c c , à. C cc , c , , à , è stato alla guida di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate , c C S I F .H U à G C .A ,c c C .P c " (con Patrizia Feletig, 2014) e c .P c c rantismo di massa" (con Sergio Staino, 2017).
Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore La decrescita, un disastro. Petrolio, difficilissimo sostituirlo. Plastic free, uno slogan stupido e diseducativo. "Io sono per un ambientalismo che poggi sulla ricerca scientifica, sullo sviluppo tecnologico e sulla capacità di trasformare la nostra industria in maniera positiva". Così all'AdnKronos Chicco Testa parla del suo ultimo libro, "Elogio della crescita c .C c c , c , c , q I Gandhi: è la povertà il peggiore inquinatore". "La decrescita è un disastro, lo abbiamo visto i questo periodo - spiega Testa - crea problemi sociali e mette in secondo piano i problemi ambientali, perché quando i problema diventa sbarcare il lunario tutto il resto passa in secondo piano. Si può crescere in tanti modi facendo cose utili per tutti, e gli investimenti in ambiente e tecnologia possono essere una delle direzioni di questa crescita". L'Italia è pronta? "Sì, se investiamo nella direzione giusta e non buttiamo via i soldi, puntando a creare un output positivo usando meno risorse naturali. Come in agricoltura, dove oggi utilizziamo meno terreno di 50 anni fa per produrre una ricchezza molto maggiore". Dalla c c z , c c c c petrolifera, il libro di Testa vuole essere un invito a mettere da parte ideologie e luoghi comuni. Ecco qualche esempio, dal petrolio alla plastica per restare su alcuni dei temi al centro del dibattito attuale. Partiamo dal petrolio. "Non sta finendo tant'è che i prezzi scendono e se i prezzi scendono vuol dire che ce n'è tanto, casomai è la domanda che latita, al momento - dice Testa - Il petrolio non finirà per mancanza di petrolio così come l'età della pietra non è finita per mancanza di pietra, il petrolio c'è e in abbondanza, e sarà difficilissimo sostituirlo perché se nella produzione di elettricità ormai si usa pochissimo, nei trasporti, nella petrolchimica e nella farmaceutica le cose sono più complicate. La transizione dal petrolio è possibile se fatta con ragionevolezza ma richiederà molti anni". Plastic free, "uno slogan stupido e diseducativo che dà l'idea che si possa vivere senza plastica e che associa la plastica alle cannucce delle bibite. In realtà, gran parte dei manufatti che ci circondano hanno al proprio interno plastiche di varia natura e genere che anno sostituito altri materiali, fortunatamente anche risorse naturali come avorio e tartaruga. In questo periodo di Covid abbiamo scoperto quanto la plastica sia utile, dalle mascherine agli imballaggi. Il bando della plastica dell'Ue si è limitato a una serie di oggetti che pesano forse lo 0,1% sul totale dei rifiuti, stiamo parlando di placebo, una cosa che fa pensare a una cura ma in
realtà non serve a poco e niente". "Non esiste un solo ambientalismo, altrimenti diventa una religione; per perseguire il bene dell'ambiente insieme con quello della specie umana bisogna decidere quali politiche adottare, quali scelte fare. E' un ambientalismo senza senso quello di predicare la transizione ve c cc .Aq C cc ,c cc ambientali prima alla guida di Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista a sostegno del progresso scientifico ed economico, unico in grado di c z c , q c cc zz z .P c biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, c c c c c c , à. C cc , politico, manage , à , è stato alla guida di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate italiane, tra c C S I F .H U à G C .A ,c c C .P c " (con Patrizia Feletig, 2014) e "Troppo facile dire .P c c c S Staino, 2017).
Elogio della crescita felice Contro l’integralismo ecologico 7 ottobre 2020 Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, un invito a mettere da parte isterismi e ideologie, luoghi comuni e decrescite infelici per capire il nostro impatto sugli ecosistemi naturali «Cosa significa occuparsi di ambiente? La risposta corretta dovrebbe essere: riuscire a preservare un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi e raggiungere un benessere diffuso per il maggior numero di persone.» «Lo stil , «Il petrolio sta finendo», «Le grandi opere sono inutili e inquinanti», «Per salvare il pianeta dobbiamo smettere di produrre … h . Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi arrazione, che vede nella parte della vittima, assediata dalla presenza umana, il z z progresso, e decrescere così felicemente verso un mondo più giusto e sostenib h h come presidente di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare z h zz le generazioni future. à O a casi concreti 5G h povertà.
Chicco Testa à E , è stato alla guida di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate italiane, tra cui il Corriere della Sera e Il Foglio H U à Napoli e alla LUISS Guido Carli di Roma. Autore di vari libri, con Marsilio ha pubblicato Contro la natura. erc la natura non uona n giusta n ella (con Patrizia Feletig, 2014) e Troppo facile dire no. Prontuario contro l’oscurantismo i massa (con Sergio Staino, 2017).
7 ottobre 2020- 15:52 Chicco Testa e la "crescita felice", la povertà è il peggiore inquinatore Plastica, petrolio, impianti: i falsi miti dell'ambientalismo secondo l'autore La decrescita, un disastro. Petrolio, difficilissimo sostituirlo. Plastic free, uno slogan stupido e diseducativo. "Io sono per un ambientalismo che poggi sulla ricerca scientifica, sullo sviluppo tecnologico e sulla capacità di trasformare la nostra industria in maniera positiva". Così all'AdnKronos Chicco Testa parla del suo ultimo libro, "Elogio della crescita felice. Contro l’integralismo ecologico" (Marsilio), il cui messaggio, dice, "è quello di Indira Gandhi: è la povertà il peggiore inquinatore". "La decrescita è un disastro, lo abbiamo visto i questo periodo - spiega Testa - crea problemi sociali e mette in secondo piano i problemi ambientali, perché quando i problema diventa sbarcare il lunario tutto il resto passa in secondo piano. Si può crescere in tanti modi facendo cose utili per tutti, e gli investimenti in ambiente e tecnologia possono essere una delle direzioni di questa crescita". L'Italia è pronta? "Sì, se investiamo nella direzione giusta e non buttiamo via i soldi, puntando a creare un output positivo usando meno risorse naturali. Come in agricoltura, dove oggi utilizziamo meno terreno di 50 anni fa per produrre una ricchezza molto maggiore".Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, il libro di Testa vuole essere un invito a mettere da parte ideologie e luoghi comuni. Ecco qualche esempio, dal petrolio alla plastica per restare su alcuni dei temi al centro del dibattito attuale.Partiamo dal petrolio. "Non sta finendo tant'è che i prezzi scendono e se i prezzi scendono vuol dire che ce n'è tanto, casomai è la domanda che latita, al momento - dice Testa - Il petrolio non finirà per mancanza di petrolio così come l'età della pietra non è finita per mancanza di pietra, il petrolio c'è e in abbondanza, e sarà difficilissimo sostituirlo perché se nella produzione di elettricità ormai si usa pochissimo, nei trasporti, nella petrolchimica e nella farmaceutica le cose sono più complicate. La transizione dal petrolio è possibile se fatta con ragionevolezza ma richiederà molti anni".Plastic free, "uno slogan stupido e diseducativo che dà l'idea che si possa vivere senza plastica e che associa la plastica alle cannucce delle bibite. In realtà, gran parte dei manufatti che ci circondano hanno al proprio interno plastiche di varia natura e genere che anno sostituito altri materiali, fortunatamente anche risorse naturali come avorio e tartaruga. In questo periodo
di Covid abbiamo scoperto quanto la plastica sia utile, dalle mascherine agli imballaggi. Il bando della plastica dell'Ue si è limitato a una serie di oggetti che pesano forse lo 0,1% sul totale dei rifiuti, stiamo parlando di placebo, una cosa che fa pensare a una cura ma in realtà non serve a poco e niente". "Non esiste un solo ambientalismo, altrimenti diventa una religione; per perseguire il bene dell'ambiente insieme con quello della specie umana bisogna decidere quali politiche adottare, quali scelte fare. E' un ambientalismo senza senso quello di predicare la transizione verde e poi manifestare contro gli impianti di rinnovabili o di riciclo dei rifiuti". A queste teorie Chicco Testa, che si e` occupato di temi ambientali prima alla guida di Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista a sostegno del progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricchezza e benessere per le generazioni future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi dagli estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire che il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo, ma la povertà.Chicco Testa, politico, manager, gia` presidente di Legambiente e di Enel, è stato alla guida di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate italiane, tra cui il Corriere della Sera e Il Foglio. Ha insegnato all’Università di Napoli e alla Luiss Guido Carli di Roma. Autore di vari libri, con Marsilio ha pubblicato "Contro (la) natura. Perche´ la natura non e` buona ne´ giusta ne´ bella" (con Patrizia Feletig, 2014) e "Troppo facile dire no. Prontuario contro l’oscurantismo di massa" (con Sergio Staino, 2017).
L'Elogio della crescita felice e dell'anti-integralismo ecologico nel libro di Chicco Testa 23 Settembre 2020 di RED-ROM in Editoria (PRIMAPRESS) - MILANO - Il libro “Elogio della crescita felice.Contro l’integralismo ecologico” appena pubblicato da Chicco Testa per i tipi di Marsilio, suona un po’ strano per chi ha conosciuto l’ambientalista della prima ora e l’autore di battaglie ecologiste nel suo periodo di presidente a Legambiente, ma è proprio questa lunga militanza nei temi della sostenibilità che oggi traspaiano in una sorta di revisionismo positivo e funzionale. Testa, appena rieletto alla presidenza di Fise Ambiente, si chiede se davvero «non c'è più tempo» per le fake news dell'ecologismo più radicale, ma nella domanda c’è già la risposta dell’autore, ora alla presidenza di Fise Ambiente, perchè elabora un'analisi lucida e realista sul perché lo sviluppo economico aiuta l'ambiente. Un manifesto per chi non vuole salvare il mondo a slogan, ma migliorarlo. Che sia in parlamento, sui social o a cena tra amici, oggi tutti si dichiarano convintamente «ambientalisti». Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi imposta un'unica narrazione, che vede nella parte della vittima, assediata dalla presenza umana, il pianeta Terra, e come unica soluzione per evitare l'estinzione quella di rallentare la corsa del progresso, e decrescere così felicemente verso un mondo più giusto e sostenibile per tutti. È la stessa ideologia che, sull'esempio di Greta Thunberg, ha portato migliaia di giovani in piazza al grido di «la nostra casa è in fiamme!», o che ha spinto eminenti intellettuali a domandarsi se in tempi di pandemie globali e deforestazioni selvagge non fossimo diventati «noi il virus della Terra». A queste teorie spesso infondate Chicco Testa, che di temi ambientali si è occupato prima come presidente di Legambiente e poi di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l'efficienza energetica, diminuire l'inquinamento atmosferico e garantire ricchezza e benessere per le generazioni future. Passando dai falsi miti dell'agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, ma anche alle
battaglie Plastic Free pensando che tutto il XX secolo sparisca con la plastica che domina la nostra quotidianità. Praticamente impensabile ma non impensabile di farne una materia con una seconda vita ed oltre. L’autore offre un vademecum per difendersi dagli estremismi dell'ecologismo radicale e ribadire che il principale nemico dell'ambiente non è l'uomo, ma la povertà. Sabato 26 settembre la presentazione del libro alla Biblioteca degli Alberi di Milano dove l'autore ne parlerà con Giorgio Gori, sindaco di Bergamo e Marco Bentivogli, esperto di Politiche per l'innovazione. - (PRIMAPRESS)
Chicco Testa: Ecco il mio Manifesto per chi vuole migliorare il mondo. Non salvarlo! by Cinzia Ficco CondividiTweet “ z e sono pochi inclini a parlare di sviluppo e crescita. Se Greenpeace è un gruppo di funzionari attenti solo ai messaggi fortemente emotivi, Italia nostra ha bruciato un patrimonio culturale e Legambiente spesso è poco coerente. E ancora, per concretizzare il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima, pubblicato dal Ministero dello sviluppo economico a gennaio scorso ( che prevede un investimento massiccio sulle fonti rinnovabili) ci vorranno 67 anni“ A parlare è Chicco Testa (Bergamo, ’52), ex presidente di Legambiente ed Enel, alla guida di varie società, autore di un libro, pubblicato di recente da Marsilio e intitolato Elogio della crescita felice – contro l’integralismo ecologico, in cui, smontando alcune fake news – tipo quella sulla Co2 tossica, quella delle risorse naturali limitate, o del Covid19 portato dal 5g – attacca i narratori ella natura enigna umiliata all’uomo – mossi spesso da ipocrisia o carrierismo politico – e invita ad un sano e razionale ottimismo, perché prendersi cura dell’am iente – fa capire– non è solo dire no, senza se e senza ma, ma riuscire a preservare un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi e raggiungere un benessere diffuso per il maggior numero possibile di persone. Quello di Testa si propone come un Manifesto per chi non vuole salvare il mondo, ma miglioralo. Testa, partiamo dal titolo del libro: un invito allo sviluppo, alla crescita senza sensi di colpa e, soprattutto, senza il timore che le risorse naturali finiscano perché – fa intendere – non è vero che sono limitate in modo assoluto. Possiamo contare sempre sulla nostra intelligenza e sulle
nuove tecnologie. Un libro per i soli 5 stelle, che regalerebbe anche al rieletto Presidente della Giunta pugliese, Emiliano? Emiliano è un caso a parte. Comunque, sì, è un invito a scrollarsi di dosso una cultura catastrofista, h h S tratta di una cultura del no, della difesa dello status quo, sbagliata, che ha prodotto scelte politiche altrettanto sbagliate. Nel libro ne elenco alcune. Tra queste molte fatte in Puglia. Eppure tutte le previsioni sulla fine delle risorse naturali – e lo dimostro con dati – si sono rivelate infondate. Dovremmo al contrario guardare al futuro con un certo ottimismo perché abbiamo a disposizione diverse rivoluzioni tecnologiche che, peraltro, arrivano in modo sempre più veloce e in modo pervasivo. Invece di attardarci in lamenti catastrofisti, cerchiamo di rimboccarci le maniche e Perché, in fondo, c’è avversione per la crescita e si dà addosso solo all’Occidente? Greta Thunberg, il Papa non attaccano mai, per esempio, le superinquinanti India e Cina, del resto mai messa in croce per la pandemia. Beh, servirebbe uno psicanalista. Nel libro segnalo come in alcuni periodi ci siano ondate di cultura della colpevolezza. Ne siamo attraversati anche oggi. Anziché gioire dei benefici del progresso – si vive meglio e più a lungo, è innegabile – si grida allo scandalo e si vorrebbe tornare indietro. Ma come si fa a dire che settanta anni fa si stava meglio, se si moriva di fame e tanti bambini non riuscivano a superare i pochissimi anni di vita? Certo, ci sono disuguaglianze, in alcuni Paesi il ceto medio s E fossimo eternamente scontenti. Il Papa e Greta mi ricordano certi millenaristi del Medioevo. Dovremmo liberarci da questo senso di colpa e guardare alle condizioni di vita che la crescita e il progresso ci hanno regalato. C’è in Italia un’associazione ambientalista che non sia decrescitista e che il Governo dovrebbe coinvolgere nella stesura dei progetti utili ad attingere alle risorse del Recovery Fund? Purtroppo tutte le associazioni ambientaliste hanno un problema: sono prigioniere dei loro comitati locali i quali, per conquistarsi visibilità e spazi, partono sempre da una cultura del no. Un esempio? Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, persona molto intelligente, h rifiuti? Il comitato di Legambiente non lo appoggia o sostiene il contrario. Guardiamo altrove. Italia nostra ormai è morta, ha buttato via un grande patrimonio culturale ed è diventata un gruppo G z z h N ò neanche iscrivere, non ha congressi, né assemblee, né tesserati. Ci sono solo funzionari. Sul Recovery fund si possono coinvolgere le associazioni. Ma ci deve essere coerenza. Se propongono di fare 40 mila megawatt di rinnovabili, poi non possono dire sì, ma solo dove piace a noi. I progetti più urgenti? Guardi, sul Recovery Fund penso si debba cambiare lo sguardo rifare bene tuto il trasporto pubblico italiano, le ferrovie, rinnovare quello locale, elettrificandolo: Nel libro invita a riprendere un discorso interrotto- quello sull’energia nucleare – e a smorzare i facili entusiasmi per le rinnovabili. Controcorrente. Boris Johnson ha annunciato che vuole trasformare il Regno Unito nell’Arabia Saudita delle fonti rinnovabili con un investimento di 160 mld di sterline. N à zz N h N tema. Eppure nel mondo si continua a costruire c R nella lotta contro il cambiamento climatico è un peccato. Si possono immaginari impianti più piccoli e più sicuri. Sono previsti, per esempio, nel programma del candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden completamente. Dovremmo mantenere dei presidi tecnologici e un contatto con i Paesi che stanno
facendo ricerche in questo campo. Una beffa, se pensiamo che siamo il Paese che ha inventato S h zz z h h necessari 67 anni con i ritmi attuali. Dobbiamo investire sui progetti finalizzati a garantire sistemi forti di accumulo di energia. Fisco ambientale: meglio incentivare o tassare trend non sostenibili? Ci vuole equilibrio. Gli incentivi sono importanti, ma devono servire in una fase iniziale per sostenere alcune tecnologie che dovranno trovare una certa autosufficienza sul mercato. Se continuiamo a sostenerle significa che non sono mature. Quindi, inutili. L’assottigliamento dell’ozono – notizia di qualche giorno fa – nel 2020 ha raggiunto il picco. E’ il solito allarmismo dei populisti ambientali? Non saprei. Salto la domanda, perché questo buco prima si apre , ora si chiude. Inspiegabilmente. La povertà è la maggiore nemica dell’ambiente, diceva Indira Gandhi nel ’72. Alla fine, sarà l’uomo sporco brutto e cattivo a salvare la natura benigna? La natura non è solo benigna, fatta semplicemente di alberi da abbracciare. Nella natura ci sono anche virus, batteri, tempeste, uragani, terremoti, movimenti delle placche tettoniche. Quando z N 90 di anni fa, era ancora nella testa di Dio. Sostenere che la natura sia benigna è come dire che la Raggi sia un buon sindaco A questo punto, fuori il nome di chi potrebbe salvare la capitale! Beh, spero che Calenda si candidi. Il libro sarà presentato a Roma 15 N :R Seta, Ernesto di Gi S F G F M à moderato da Claudio Velardi
Elogio della crescita felice Contro l’integralismo ecologico Redazione 8 Ottobre, 2020 Chicco Testa collana: Ancora pp. 128, euro 12,00 In libreria dal 17 settembre 2020 Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, un invito a mettere da parte isterismi e ideologie, luoghi comuni e decrescite infelici per capire il nostro impatto sugli ecosistemi naturali. «Cosa significa occuparsi di ambiente? La risposta corretta dovrebbe essere: riuscire a preservare un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi e raggiungere un benessere diffuso per il maggior numero di persone.»
«Lo stile di vita dell’uomo è responsabile della diffusione del virus», «Il petrolio sta finendo», «Le grandi opere sono inutili e inquinanti», «Per salvare il pianeta dobbiamo smettere di produrre plastica»… A destra come a sinistra, sui social o a cena tra amici, tutti si dicono «ambientalisti», e non è raro sentire ripetere luoghi comuni non supportati da nessun dato concreto. Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi imposta un’unica narrazione, che vede nella parte della vittima, assediata dalla presenza umana, il pianeta Terra, e come unica soluzione per evitare l’estinzione quella di rallentare la corsa del progresso, e decrescere così felicemente verso un mondo più giusto e sostenibile per tutti. A queste teorie Chicco Testa, che si è occupato di temi ambientali prima alla guida di Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricchezza e benessere per le generazioni future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi dagli estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire che il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo, ma la povertà. Chicco Testa, politico, manager, già presidente di Legambiente e di Enel, è stato alla guida di diverse società. Deputato dal 1987 al 1994, scrive regolarmente sulle maggiori testate italiane, tra cui il Corriere della Sera e Il Foglio. Ha insegnato all’Università di Napoli e alla LUISS Guido Carli di Roma. Autore di vari libri, con Marsilio ha pubblicato Contro (la) natura. Perché la natura non è buona né giusta né bella (con Patrizia Feletig, 2014) e Troppo facile dire no. Prontuario contro l’oscurantismo di massa (con Sergio Staino, 2017).
IN EVIDENZA venerdì 9 ottobre 2020 “E OG O DE RES TA FELICE – ON RO N EGR SMO E O OG O” BRO DI CHICCO TESTA SULL MB EN E E’ disponibile il libro di Chicco Testa, Presidente FISE Assoambiente, intitolato “Elogio della crescita felice – Contro l’integralismo ecologico”. Dalla catastrofe pandemica all’emergenza ambientale, dalla crisi climatica alla crisi petrolifera, il libro invita a mettere da parte isterismi e ideologie, luoghi comuni e decrescite infelici per capire il nostro impatto sugli ecosistemi naturali. «Cosa significa occuparsi di ambiente? – scrive Testa – La risposta corretta dovrebbe essere: riuscire a preservare un equilibrio ecologico che consenta alla specie umana di crescere, riprodursi e raggiungere un benessere diffuso per il maggior numero di persone.» «Lo stile di vita dell’uomo è responsabile della diffusione del virus», «Il petrolio sta finendo», «Le grandi opere sono inutili e inquinanti», «Per salvare il pianeta dobbiamo smettere di produrre plastica»… A destra come a sinistra, sui social o a cena tra amici,
tutti si dicono «ambientalisti», e non è raro sentire ripetere luoghi comuni non supportati da nessun dato concreto. Ma se in questa categoria rientrano opinioni spesso in contraddizione tra di loro, negli ultimi tempi sembra essersi imposta un’unica narrazione, che vede nella parte della vittima, assediata dalla presenza umana, il pianeta Terra, e come unica soluzione per evitare l’estinzione quella di rallentare la corsa del progresso, e decrescere così felicemente verso un mondo più giusto e sostenibile per tutti. A queste teorie Chicco Testa, che si è occupato di temi ambientali prima alla guida di Legambiente e poi come presidente di Enel, oppone un punto di vista consapevole e di ampio respiro, ponendo la necessità di sostenere il progresso scientifico ed economico, unico in grado di migliorare l’efficienza energetica, diminuire l’inquinamento atmosferico e garantire ricchezza e benessere per le generazioni future. Passando dai falsi miti dell’agricoltura biodinamica e della pericolosità degli Ogm a casi concreti come quelli di Ilva, Tap e 5G, l’autore offre un vademecum per difendersi dagli estremismi dell’ecologismo radicale e ribadire che il principale nemico dell’ambiente non è l’uomo, ma la povertà.
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