CANTANTIBUS ORGANIS Pieve di San Silvestro a Barberino di Mugello
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Era il lontano 1980 quando, non ancora in seminario, venni a Barberino di Mugello e incontrai il caro mons. Giuliano Catani, per preparare una sche- da dell’organo della Pieve. Mi chiese questo favore il caro mons. Luigi Sessa poiché si cercava di preparare le schede descrittive degli organi della diocesi di Firenze in vista di un censimento degli stessi strumenti. Non avrei mai pensato che nei trentacinque anni seguenti sarei succeduto a don Giuliano prima al Sacro Cuore a Firenze e poi qui a San Silvestro a Bar- berino. Al mio arrivo lo scorso anno dopo aver acceso l’organo mi sono reso conto che avrebbe avuto bisogno di una buona ristrutturazione. Insieme al caro Mo. Umberto Cerini, discepolo che ha ormai abbondantemen- te superato il maestro, abbiamo cercato un organaro che potesse preparare un preventivo per il lavoro all’organo. Ottenuto il preventivo bisognava trovare i fondi per la realizzazione del la- voro. Parlando con il caro amico Roberto Marcori, in forza dell’amicizia spirituale e umana che ci lega da tanti anni ormai egli si è reso disponibile ad aiutarci per far tornare l’organo a lodare nuovamente il Signore accompagnando la preghiera della comunità cristiana. Nel ringraziarlo dell’aiuto ho proposto di dedicare il progetto in memoria del- la sua mamma: la cara mamma Ada che ho avuto la gioia di conoscere per- sonalmente durante il mio servizio pastorale al Sacro Cuore e della quale ho apprezzato la nobiltà d’animo, la sensibile tenerezza materna e la profonda fede cattolica. Ed eccoci a questa serie di concerti che sono lieto di presentare alla Comunità di Barberino, Cavallina, Montecarelli e Cirignano e che spero siano soltanto l’inizio di una lunga serie di eventi musicali che vivremo in seguito. Questo grazie anche alla presenza dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra, del quale il Mo. Cerini è Vice Direttore, e all’interesse di tante persone desi- derose di realizzare nel Mugello un centro di diffusione e sostegno della Mu- sica Sacra a servizio della Liturgia. Il cammino è iniziato... altre idee sono in ponte… vediamo dove ci porterà! Il Pievano Don Stefano Ulivi
Programma 29 novembre 2015 ore 17.30 - S. Messa e Benedizione dell’organo ore 18.30 - Concerto Musica per organo tra città germaniche e basiliche fiorentine un incontro di sfere musicali lontane nell’Europa tra XVI e XVIII secolo UMBERTO CERINI, organo 11 dicembre 2015 - ore 21.00 Tra città eterna e Regno di Napoli musica organistica a Roma e Napoli tra XVII e XVIII sec. ALFONSO FEDI, organo 5 gennaio 2016 - ore 21.00 Aure placide spirantes voce ed organo per il Natale nell’Europa del ‘700 FRANCESCA BIZZARRI, soprano - UMBERTO CERINI, organo
Cantantibus organis La famosa antifona di Santa Cecilia Il vespro della Santa romana, patrona della musica, inizia tradizionalmente con questa antifona: Mentre gli organi suonavano, Cecilia cantava al Signore dicendo: “Rimanga immacolato il mio cuore, perché io non sia confusa” Questa frase, tratta dalla Passio di Santa Cecilia, è in realtà frutto di un errore di trascrizione. Cecilia non stava qui, come pensavano i medievali, cantando la sua purezza verginale (il testo della Passio dice “cor et corpus”) nel giorno del suo “matrimonio bianco” con il marito Valeriano tra l’allegra armonia di organi - strumenti musicali già in uso tra i romani antichi. La dizione corretta nei manoscritti più antichi, probabilmente sconosciuti ai medievali, era: “Candentibus organis....”: “mentre si arroventavano gli stru- menti - sottinteso: di tortura”! Siamo in un contesto ben diverso: Cecilia con- tinua a cantare (decantabat) la sua immacolatezza nel momento supremo del Oratorio di Santa Cecilia, Bologna suo martirio. Francesco Raibolini 1447-1517 “Il matrimonio di Cecilia e Valeriano” Comunque sia, proprio questo riferimento, la rese col tempo fortunata protet- (affresco 1504-1506) trice dei cantanti e dei musicisti.
Pieve di San Silvestro Storia La Chiesa di S. Silvestro viene citata per la prima volta in un documento nel 1037 che descrive il vasto Piviere di S. Gavino Adimari comprendente qua- si tutto il territorio della comunità di Barberino con le contee di Mangona e dello Stale con, sotto di sé, venti chiese suffraganee tra cui appunto anche San Silvestro a Barberino. Essendo impossibile individuare una data precisa riguardo alla nascita della prima Chiesa, si deduce in maniera approssimati- va che essa sia stata edificata prima del mille, grazie ai contadini del luogo. Nel 1547 alcuni benemeriti barberinesi pagarono una tassa commisurata ai beni in loro possesso, finalizzata alla costruzione della nuova Chiesa. L’edi- ficio fu costruito lungo il tracciato stradale su cui è attestato l’antico abitato di Barberino. Si presume che la forma originaria fosse costituita da un’aula unica coperta a capriate costruite con legno fornito dall’abetaia dei Bardi di Vernio. Nel 1642 la chiesa di San Silvestro, seppur ancora suffraganea del- la Pieve di San Gavino Adimari, fu proclamata Prioria e dotata del fonte battesimale. Del 1672-73 la costruzione del campanile. Nel 1815 la Chiesa fu ampliata con l’aggiunta del porticato in facciata di stile neoclassico con architrave e frontale sostenuti da due colonne. Le capriate lignee del soffit- to vennero coperte da uno “stoiato”, rimosso negli anni 60. Nel 1822 sia a seguito della difficoltà di raggiungere la chiesa pievana di San Gavino Adi- mari da parte dei parroci suffraganei e su istanza dei barberinesi stessi, con il consenso della famiglia dei Cattani padroni di tale edificio, la Prioria di San Silvestro venne dichiarata Pieve. Ulteriori lavori di abbellimento dello spazio interno della chiesa furono eseguiti nei primi decenni del Novecen- to con la messa in opera di quattro altarini nelle cappelle laterali realizzati dalla bottega Chini di Borgo San Lorenzo. Incisivi lavori di restauro furono condotti nei primi anni ‘60 e agli inizi del XXI secolo. L’interno della chiesa contiene alcune opere importanti di Galileo Chini, in- signe pittore, ceramista e scenografo, protagonista dello stile liberty italia- no. Di notevole pregio il rosone e le vetrate in stile liberty provenienti dalla fabbrica Chini.
Pala di S. Andrea L’opera più importante della chiesa è senza dubbio la pala che si trova nell’ab- side. Il dipinto su tavola raffigurante la “Crocifissione e Santi” opera di Bar- tolomeo di Giovanni risale al 1500 circa. L’artista formatosi alla scuola del Ghirlandaio e suo stretto collaboratore lavorò a Firenze fino al 1501 nella cer- chia di Filippo Lippi e Sandro Botticelli. Originariamente la pala d’altare comprendeva altri tre piccoli scomparti raffi- guranti Sant’Andrea, il martirio di San Sebastiano e la Resurrezione: i primi due si trovano presso la Walker Art Gallery di Liverpool, mentre la Resur- rezione risulta dispersa. Su un delicato sfondo rupestre si staglia il Cristo in croce, attorniato da San Sebastiano (con la palma ma senza frecce), San Pietro (con la chiave), Sant’Andrea (con la rete della pesca miracolosa) e il vescovo fiorentino San Zanobi. In ginocchio altre due figure: la Maddalena addolo- rata che abbraccia la croce e il committente del quadro, il canonico Pandolfo di Urbano Cattani, che prega con la berretta in mano. L’opera proviene infat- ti dalla chiesa di Sant’Andrea a Camoggiano, da secoli patronato dei Cattani (come indica lo stemma visibile alla base della croce). Portato a Firenze per motivi di sicurezza e gravemente danneggiato dall’alluvione del 1966, il di- pinto è stato restaurato e collocato nel 1998 dietro l’altare maggiore della pie- ve di San Silvestro. Opere di Bartolomeo di Giovanni si trovano nei musei di New York, San Francisco, Filadelfia, Toronto, Baltimora, Londra, Liverpool, Cambridge, Kassel, Monaco, Dresda, Lilla, Avignone, Roma, Città del Vati- cano, Firenze ed in numerose chiese italiane.
L’organo Sopra l’ingresso principale della Chiesa si trova un organo a canne dall’ele- gante prospetto rinascimentale, proveniente dalla Chiesa di Orsanmichele di Firenze e qui collocato nel 1935. Lo strumento, opera di Giacobbe Paoli, ri- sulta formato anche da parti più antiche, alcune risalenti al XVI secolo; ha subito l’ultimo restauro nel 1976 ad opera dell’organaro Formentelli; durante la scorsa estate è stato effettuato un intervento di manutenzione e revisione. L’organo è tornato a lodare il Signore il 20 Settembre 2015, giorno dell’inse- diamento del nuovo Pievano, don Stefano Ulivi.
L’organo “Giacobbe Paoli” della Pieve di San Silvestro a Barberino di Mugello L’organo della Pieve di Barberino di Mugello, collocato in una semplice cantoria in contro- facciata, risale all’anno 1827 ed è opera di Giacobbe Paoli, esponente della celebre famiglia di organari Paoli di Campi Bisenzio. Lo strumento fu costruito col riutilizzo anche di parte del materiale fonico di uno strumento precedente risalente alla prima metà del cinquecento e ingrandito con aggiunte alla parte fonica alla fine del 700’. L’organo, inizialmente nato per la Chiesa di Orsanmichele di Firenze, fu trasportato a Barberino nel 1935, è stato restaurato dall’organaro Formentelli alla fine degli anni 70 del secolo scorso. E’ collocato in una cassa rinascimentale autonoma in forma di “Ara”, con ai quattro angoli colonne rudentate sormontate da capitelli corinzio-rinascimentali. La facciata, a cuspide cen- trale e ali laterali, è divisa in tre campi (9-15-9), con paraste intagliate e dorate; il cappello è sormontato da uno scudo ottocentesco con le iniziali dell’Opera di Orsanmichele e ai lati fe- stoni intagliati e dorati. Le canne di stagno di facciata appartengono al registro del Principale (da Sol1 a Mi4). Disposizione fonica Tastiera “a finestra” di 47 tasti (Do1-Re5, prima ottava corta) (ricostruzione Formentelli) con n.9 canne di Bassi 8’ in legno sempre inserite (collegate con la prima ottava della tastiera nel corso del restauro Formentelli, in origine corrispondenti all’estensione di n.9 tasti della pedaliera originale Paoli.) Pedaliera “a leggìo” di 18 tasti, (ricostruzione Formentelli) con prima ottava corta e dotata di: - un registro di 8’ - Contrabbassi di 16’ e di 8 Bassi 8’ per le note da Do1 a Si1 (i cui tasti diatonici vengono ripetuti nella seconda ottava) - Contrabbassi 16’ per le 4 note cromatiche della seconda ottava; Pedaliera sempre unita alla tastiera e inseribile a tampone. Registri azionabili mediante tiranti a pomello disposti in due colonne a sincope a destra della tastiera (ricostruzione Formentelli) Principale Bassi Trombe Soprani Principale Soprani Trombe Bassi Ottava Oboé Soprani Quintadecima Clarone Bassi Decimanona Flauto Traverso Bassi Vigesimaseconda Flauto Traverso Soprani Vigesimasesta Flauto in Ottava Vigesimanona Nasardo Soprani Contrabbassi Cornetto Soprani Decimino Bassi Tira Pieno Decimino Soprani Voce Umana Divisione Bassi/Soprani: Mi3/Fa3
La3 Corista 439 Hz a 28°C (= 433,40 Hz a 20° C). Temperamento del tono medio evoluto. Somiere maestro, a tiro e relativi crivello e catenacciatura. (G. Paoli) Somiere dei bassi a tampone diviso in due sezioni (la sezione maggiore G. Paoli, la sezione minore novecentesca). Due mantici a cuneo azionabili mediante elettroventilatore (ricostruzione Formentelli). Pressione del vento: 54 mm di colonna d’acqua. La specifica dei registri ci dimostra come nell’organo siano confluite parti ben più antiche rispetto alla fattura ottocentesca. Infatti, se il Principale (in stagno), i registri di ripieno di Ottava, Vigesimasesta, Vigesimanona (in piombo), le Trombe in banda (di latta stagnata) e i Contrabbassi 16’ e i Bassi 8’ sono di fattura Giacobbe Paoli, le prime 20 canne (parte di piom- bo e parte di stagno) degli altri registri componenti il ripieno (Quintadecima, Decimanona, e Vigesimaseconda) sono riconducibili al frate domenicano di Santa Maria Novella Bernardo D’Argenta, attivo come organaro a Firenze nei primi decenni del ‘500. Le rimanenti canne di questi registri sono attribuibili al Paoli. Anche le canne del Flauto in Ottava (in piombo e rea- le da Do2) sono canne antiche, riconducibili alla prima metà del 500’, mentre il raddoppio del Principale di piombo da Fa3, il Cornetto e il Nasardo (in piombo) risultano di fattura di Pietro Agati, celebre organaro pistoiese della seconda metà del ‘700. Gli altri registri risultano rico- struiti e rielaborati durante il restauro di Formentelli. Il lavoro di manutenzione curato dall’organaro Riccardo Lorenzini è consistito principalmen- te in un’approfondita ripulitura dell’intero strumento, nel recupero di una pressione del vento adeguata rispetto a quella eccessiva presente fino ad ora, e nella conseguente revisione dell’in- tonazione e ripristino dell’accordatura dell’intera componente fonica.
29 novembre 2015 Musica per organo tra città germaniche e basiliche fiorentine un incontro di sfere musicali lontane nell’Europa tra XVI e XVIII secolo MUSICA NELLA SANTA MESSA Ingresso - Gioseffo Guami (1540-1612) - Toccata del II tono Offertorio - Girolamo Frescobaldi (1583-1643) - Ricercar dopo il Credo (dai Fiori musicali - Messa della Madonna) Comunione - Cristoforo Malvezzi (1547-1597) - Canzone seconda a 4 Fine - Girolamo Frescobaldi (1583-1643) - Partite sopra l’Aria di Fiorenza CONCERTO Georg Muffat (1653-1704) - Toccata secunda, da Apparatus musico-organisticus (1690) Johann Caspar Ferdinand Fischer (1656-1746) - Chacconne in F Georg Böhm (1661-1733) - Partite sul corale “Wer nur den lieben Gott lässt walten” Anonimo (Ferdinando de Medici? 1663-1713) - Tochata in sol min. Passagagli Giovanni Maria Casini (1652-1719) - Pensiero III Francesco Feroci (1673-1750) - dalla Suite in sol magg. (senza indicazione di tempo) Allegro (Giga) Giuseppe Gherardeschi (1759-1815) - Rondò in Fa magg. dal manoscritto S.Marco 952 (Biblioteca Medicea Laurenziana) - Messa III de’ vivi Offertorio - Marcia (Anonimo) Elevazione (Alessandro Felici, 1742-1772) Postcommunio - Toccata in d 3 # (Anonimo) Johann Sebastian Bach (16851-1750) - Herr Gott, nun schleuß den Himmel auf BWV 1092 (Neumeister Chorales) - O Lamm Gottes unschuldig BWV 1095 (Neumeister Chorales) - Durch Adams Fall ist ganz verderbt BWV 1101 (Neumeister Chorales) - Fuga sopra Magnificat BWV 733 UMBERTO CERINI, organo
Umberto Cerini Nasce a Firenze nel 1985. Si diploma brillantemente in organo e composizione orga- nistica nel 2008, presso il Conservatorio “L.Cherubini” di Firenze, studiando privata- mente coi maestri Massimo Niccolai e Francesco Rizzi. Sempre a Firenze consegue, nel 2009, il Diploma Accademico di I livello in clavicembalo col massimo dei voti e la lode, sotto la guida della professoressa Annaberta Conti, e nel 2011 il Diploma Accademico di II livello in clavicembalo (massimo dei voti e lode), sotto la guida del Mo. Alfonso Fedi. Si specializza infine in organo barocco col maestro Lorenzo Ghielmi, diplomandosi brillantemente nel 2012 presso l’Istituto di Musica Antica del- la Scuola Civica di Milano. Ha al suo attivo vari concerti come organista e clavicembalista. Ha collaborato con importanti direttori nel campo della musica antica, quali Ottaviano Tenerani (Dixit Dominus di Händel, Firenze) e Alfonso Fedi (Il ritorno di Ulisse in patria di Mon- teverdi, Palazzo Pitti, Firenze). Nel 2012 partecipa alle selezioni per la formazione dell’Ensemble Orchestrale Giovanile della fondazione Pietà dei Turchini (Napoli), risultando vincitore della borsa di studio in qualità di organista. Tra il dicembre 2013 e il gennaio del 2014 dirige, come maestro al cembalo, Dido and Aeneas di Henry Purcell, eseguito anche all’Accademia Listz di Budapest. Nel 2014 consegue il se- condo premio (primo premio non assegnato) al Concorso Organistico Internazionale “Elvira di Renna” (Faiano, SA). Ha collaborato con l’Ensemble “L’aura rilucente”, suonando nell’ambito del Festival di Ambronay e dei concerti organizzati dall’Acca- demia Bizantina (Ravenna). E’ organista della Cappella della Cattedrale di San Miniato (PI). Dal 2012, succe- dendo al Mo. Alfonso Fedi, è direttore del coro “Cantori di San Giovanni”, coi quali ha affrontato un ampio progetto di riscoperta e esecuzione della musica sacra della Firenze barocca. È Vicedirettore dell’Istituto Diocesano di Musica Sacra dell’Arci- diocesi di Firenze, presso il quale è docente di organo, armonia, canto gregoriano, clavicembalo e basso continuo. Dal 2013 è organista della chiesa di S.Giovanni Bat- tista (chiesa dell’Autostrada del Sole) e, dal 2015, Maestro di Cappella dell’Insigne Basilica Ambrosiana di San Lorenzo (Firenze).
11 dicembre 2015 Tra città eterna e Regno di Napoli musica organistica a Roma e Napoli tra XVII e XVIII sec. Giovanni Maria Trabaci (1575-1647) - Gagliarda Quarta “alla Spagnola” - Durezze et Ligature - Gagliarda Quinta Cromatica “detta la Trabacina” Girolamo Frescobaldi (1583-1643) - Toccata Prima (dal II Libro) - Canzon dopo l’Epistola (dai Fiori Musicali, Messa degli Apostoli) - Toccata per l’Elevazione (dai Fiori Musicali, Messa degli Apostoli) - Canzon quarti toni dopo il Postcommunio (dai Fiori Musicali, Messa degli Apostoli) - Capriccio V sopra la Bassa Fiamenga Bernardo Storace (ca. 1635-ca. 1705) - Ciaccona - Ballo della Battaglia Domenico Scarlatti (1685-1757) - Sonate K. 41, K. 87, K. 61 Anonimo (Napoli, XVIII sec.) - Pastorale (Allegretto) - Pastorale per la Notte del SS. Natale “col ballo de’ pastori” ALFONSO FEDI, organo
Alfonso Fedi Fiorentino, dopo essersi diplomato in organo e clavicembalo con il massimo dei vo- ti, lode e menzione speciale, si è perfezionato al Conservatorio di Amsterdam con Gustav Leonhardt (1981-1983). Primo premio assoluto al Concorso di Esecuzione Clavicembalistica di Bologna (1985), ha effettuato registrazioni per radio nazionali ed estere e si è esibito come solista in quasi tutti i paesi europei, Stati Uniti, Israele e nelle più prestigiose rasse- gne italiane. Ha tenuto corsi e seminari di interpretazione del repertorio per tastiera dei secoli XVII e XVIII in Francia, Spagna, Austria, Svizzera e Germania ed è spesso invitato come membro di giuria in concorsi internazionali. Dopo aver insegnato organo, musica d’insieme e clavicembalo (perfezionamento) al- la Fondazione Scuola di Musica di Fiesole, alla HEM di Ginevra e alla New York University, è attualmente docente di clavicembalo e musica d’insieme per strumenti antichi al Conservatorio Cherubini di Firenze. Dal 2001 al 2009 è stato maestro di cappella e organista titolare della Cattedrale di Santa Maria del Fiore (Firenze). Ha inciso per Accord, Arts, Virgin Classic, Tactus e Sonitus.
5 gennaio 2016 Aure placide spirantes voce ed organo per il Natale nell’Europa del ‘700 Bernardo Pasquini (1637-1710) - Introduzione e Pastorale Giacomo Antonio Perti (1661-1756) - Surge Aquilo et veni Auster, mottetto per il SS.mo Natale Anonimo (Ferdinando de Medici? 1663-1713) - Passagagli Pastorali Johann Sebastian Bach (16851-1750) - Pastorella in Fa BWV 590 - Aria “Öffne dich, mein ganzes Herzes” dalla Cantata BWV 61 - Vom Himmel hoch, da komm ich her, fughetta manualiter BWV 701 - Aria “Erfüllet ihrr himm lischenn” dalla Cantata BWV 1 (trascrizione per soprano e organo obblig.) - Fuga sopra Vom Himmel hoch, da komm ich her BWV 700 Francesco Feroci (1673-1750) - Pastorale un poco bigia fatta apposta per la gigia (l’autore è Tordi e Noci) Giuseppe Giordani (1751-1798) - Jubilate Deo, Offertorio per la Festa del SS.mo nome di Gesù, per soprano e organo obbligato S.Alfonso Maria de Liguori (1696-1787) - Fermarono i cieli, canzoncina spirituale per il SS.mo Natale - Quanno nascette ninno, canzoncina spirituale per il SS.mo Natale FRANCESCA BIZZARRI, soprano UMBERTO CERINI, organo
Francesca Bizzarri Nasce a Montevarchi nel 1982. Dopo aver intrapreso privatamente lo studio del flauto traverso col Mo. Bice Colesanti, consegue nel 2007 il diploma in Flauto presso l’Isti- tuto Pareggiato Rinaldo Franci di Siena. Dal 2011 al 2013 ha frequentato il Biennio specialistico di “Musica Vocale da Camera” presso il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze, sotto la guida del Mo. Leonardo de Lisi, e ha conseguito brillantemente il Diploma Accademico di Secondo Livello nel febbraio del 2014, con una tesi e un recital (con chitarra) dedicati alla Folksong inglese e spagnola. Ha frequentato nu- merosi stages di Canto e Vocalità barocca con il soprano Jill Feldmann e col contro- tenore Kai Wessel. Attualmente frequenta il triennio di Canto Rinascimentale e Barocco presso il Con- servatorio “Luigi Cherubini” di Firenze sotto la guida di Patrizia Vaccari. Oltre a numerose esperienze solistiche, ha al suo attivo molteplici collaborazioni con gruppi corali: ha fatto parte del coro “La Corte di Orfeo”, diretto dal Mo. Valerio del Piccolo, col quale ha affrontato prevalentemente repertorio medievale, rinasci- mentale e contemporaneo, eseguito inoltre l’oratorio Jephte di Carissimi, nel ruolo della Filia; si è esibita come solista col coro “Cantori di San Giovanni” di Firenze, eseguendo musiche inedite del barocco fiorentino (lavori di compositori quali Pietro Sanmartini, Giovanni Maria Pagliardi e Charles-Antoine Campion) tra cui la prima esecuzione del Dixit Dominus del giovane Luigi Cherubini. Ha cantato diretta dal Mo. Fabio Lombardo nel progetto “Bach Chorus” col quale ha eseguito il mottetto “Jesu Meine Freude” di J.S.Bach.
Il giorno 20 Settembre 2015 per l’ingresso del nuovo Pievano alla presenza del Cardinale Arcivescovo Sua Eminenza mons. Giuseppe Betori, l’organo è tornato a lodare il Signore grazie alla generosità di Roberto Marcori in memoria e suffragio della cara Mamma Ada
Ada Cullino Marcori Ada Cullino Marcori, alla cui memoria è dedicata CANTANTIBUS ORGANIS, ras- segna di tre Concerti d’Organo presso la Pieve di San Silvestro a Barberino di Mugel- lo in occasione della presentazione del ripristino dell’organo “Giacobbbe Paoli” a Lei dedicato, è nata il 4 febbraio 1926 a Trieste da padre torinese, Michele Cullino, e da madre di origine austro-ungarica, Maria Frank, raccogliendo in sé il tratto signorile e sobrio della tradizione piemontese e l’ampiezza di vedute, il fascino e la vivacità culturale propri della tradizione mitteleuropea. A Trieste ha trascorso i primi anni della sua vita, compiendo gli studi superiori pres- so l’Istituto Magistrale Giosuè Carducci e di pianoforte, presso il locale Conserva- torio di Musica “Giuseppe Tartini” dove ha eseguito il suo primo saggio all’età di soli sei anni. In seguito agli eventi della Seconda Guerra Mondiale, nel 1943 si trasferì con la fa- miglia nel Mugello e quindi, nell’estate successiva, a Firenze, dove conobbe il futuro marito, Oroveso Marcori, con il quale si sposò il 10 dicembre 1949 avendo un unico figlio, Roberto, nato nel 1951. Pur mantenendo molto saldi i legami con le tradizioni e la cultura della città natale (inconfondibile anche il mai dimenticato accento triestino), ha considerato Firenze la sua seconda patria, amandola profondamente e senza riserve sotto il profilo storico, artistico e culturale e vivendola appieno come la propria città di adozione. A Firenze ha intrecciato numerose e solide amicizie, intessuto rapporti culturali e sociali, dedicandosi ad importanti iniziative di concreta solidarietà e di aiuto ai biso- gnosi: per molti anni insegnante di Catechismo presso la Parrocchia di San Jacopino, ha trasmesso a diverse generazioni di ragazzi la sua fede pura e profonda, comuni- cando loro i princìpi della nostra religione con entusiasmo e passione. Ha dedicato tanto del suo tempo all’assistenza agli ammalati presso gli ospedali fiorentini quale volontaria dell’ A.V.O. (Associazione Volontari Ospedalieri) distinguendosi sempre per le sue grandi doti di umanità e sincero spirito caritatevole. In seguito, quando le risorse fisiche non le hanno più consentito di effettuare questo tipo di servizi, ha prestato la sua voce all’Associazione del Libro Parlato Lions registrando testi uni- versitari per studenti non vedenti, dando così loro un fondamentale aiuto nel compi- mento degli studi. Tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla ne hanno sempre apprezza- to le profonde doti di bontà, magnanimità d’animo, disponibilità umana e sensibilità culturale, nonché di rigore di pensiero. La mattina del giorno 1 aprile 2014 ha concluso il suo radioso percorso terreno. Nel ricordo del suo profondo legame con la città di adozione, il figlio Roberto ha reso omaggio alla memoria della sua adorata mamma acquisendo e facendone dono alla Fondazione Spadolini Nuova Antologia una collezione di 25 opere di arti figurative (dipinti, incisioni, stampe antiche) aventi come soggetto Firenze. Tale fondo, intitola- to “COLLEZIONE FIRENZE – ADA CULLINO MARCORI”, rimarrà in perpetuo esposto nelle sale della biblioteca della prestigiosa Fondazione fiorentina.
La donazione ha ispirato anche il “PREMIO FIRENZE – ADA CULLINO MAR- CORI”, fondato da Roberto in onore della mamma: un premio annuale, a livello na- zionale, che il giorno 1° aprile di ogni anno premierà giovani laureati o comunque studiosi che approfondiscano tematiche significative riferite a Firenze, sotto molte- plici aspetti storici e culturali. Quale ulteriore e concreta testimonianza dell’amore per i giovani, della fiducia nel futuro, dell’ottimismo e dell’approccio positivo alla vita che hanno sempre contrad- distinto il cammino di Ada, il figlio Roberto ha promosso e fatto realizzare in India, nello stato del Tamil Nadu, in località Azhagiamandapam, la costruzione del “MAM- MA ADA CENTRE”. Si tratta di un centro di formazione professionale e di avvia- mento agli studi superiori, inaugurato il giorno 4 febbraio 2015, dove migliaia di gio- vani bisognosi e meritevoli riceveranno una adeguata formazione di livello superiore accolti in aule moderne, funzionali, dotate di tutte le più avanzate attrezzature. Il figlio Roberto, nel ricordo del suo mai interrotto amore per la musica, del suo le- CANTANTIBUS game con il Mugello, sua prima tappa toscana, grazie all’amicizia e all’affetto di Don Stefano Ulivi, Pievano di Barberino di Mugello, ha reso possibile il ripristino ORGANIS dell’organo “Giacobbe Paoli” che è tornato nuovamente a lodare il Signore in memo- Pieve di San Silvestro a Barberino di Mugello ria dell’amata mamma Ada. Queste importanti realizzazioni in favore della cultura e dei giovani rappresentano il tangibile segno di una vita esemplare che proseguirà in maniera concreta nel costan- te ricordo di tutte le persone che l’hanno amata e nella riconoscenza di quanti bene- ficeranno delle iniziative a Lei dedicate. Roberto Marcori
grafica: Stefano Benini Pieve di San Silvestro Corso Bartolomeo Corsini n. 99, Barberino di Mugello Info: cantorgbarberino@gmail.com
Puoi anche leggere