BUON COMPLEANNO FRANCA! - Informazione Facile

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BUON COMPLEANNO FRANCA!
   Oggi 31 luglio 2020 Franca Valeri compie 100 anni.
   È nata a Milano il 31 Luglio del 1920.
   Il suo nome vero è Franca Maria Norsa.
   È un’attrice, drammaturga, sceneggiatrice, regista
   teatrale e lirica.
   I suoi personaggi femminili come la signorina snob, la
   signora Cecioni e Cesira la manicure, sono dei modelli
   di comicità che hanno influenzato almeno due generazioni
   di attrici italiane.

GIOVINEZZA.
   Nasce in una famiglia borghese da padre ebreo e madre
   cattolica.
   Fra i suoi avi ci fu un’attrice vissuta nel XVIII secolo
   dal nome Fanny Norsa.
   Si appassiona fin da subito al teatro di prosa e
   operistico.
   Nel 1938 le leggi razziali colpiscono duramente la
   famiglia.
   Dopo l’8 Settembre del 1943 il padre e il fratello
   maggiore si rifugiano in Svizzera e lei rimane a Milano
   con la madre, nascosta in casa di amici.
   Si salva dalla deportazione grazie a una carta
   d’identità falsa.

GLI ESORDI TEATRALI.
   Già durante la guerra inizia a recitare con alcune
   amiche, allestendo un teatrino ad uso famigliare.
   Nascono così alcuni dei suoi personaggi caratteristici
   come la ‘signorina snob’, che mette in ridicolo
   l’ipocrisia della borghesia milanese.
   Dopo la guerra diventa amica di molti intellettuali
milanesi come Camilla Cederna, e di gente di teatro come
     Nora Ricci, con la quale reciterà in alcuni sceneggiati
     televisivi.
     Nel 1949 entra a far parte della Compagnia dei Gobbi,
     con Alberto Bonucci, poi sostituito da Luciano Salce, e
     Vittorio Caprioli, che diventerà suo marito.
     La Compagnia dei Gobbi fa un teatro cabarettistico a
     base di sketches satirici di costume e si esibisce in
     Italia e a Parigi, dove poi si trasferisce.
     A Parigi conosce Indro Montanelli e Colette Rosselli,
     nota cone Donna Letizia, grazie alla quale nel 1951
     pubblica per Mondadori “Il diario della signorina snob”.

La Compagnia dei Gobbi: Luciano Salce, Franca Valeri e
Vittorio Caprioli

IL CINEMA.
     Sempre nel 1951 avviene il suo esordio cinematografico
     con Federico Fellini e Alberto Lattuada ne film “Luci
     del varietà”.
     Partecipa in seguito a una serie di pellicole che la
     vedono al fianco di Totò in “Totò a Colori” (1952) e in
     “Arrangiatevi!” (1959).
Con Alberto Sordi, suo coetaneo, interpreta i suoi
     personaggi più emblematici in “Piccola posta” di Steno
     (1955), “Il segno di Venere” (1955) e “Il vedovo” (1959)
     di Dino Risi-
     Negli anni Sessanta, con il marito Vittorio Caprioli in
     veste di regista, è coautrice e attrice nei film “Leoni
     al sole” (1961), “Parigi o cara”(1962) e “Scusi facciamo
     l’amore?” (1968).
     Recita poi, con alcune parti minori, in commedie
     ‘piccanti’ all’italiana come “Basta guardarla” di
     Luciano Salce (1970) e “Ultimo tango a Zagarol” (1973)
     con Franco Franchi.
     La sua ultima apparizione sugli schermi è in “Tosca e
     altre due” (2003) di Giorgio Ferrara, dove collabora
     alla sceneggiatura e recita accanto ad Adriana Asti e
     Carlo Cecchi.

ECCO UNA SCENA DI TOTÒ A COLORI.

Con Sofia Loren ne Il segno di Venere

LA TELEVISIONE.
     Sempre negli anni Sessanta Franca Valeri diventa un
     popolare personaggio televisivo in trasmissioni dirette
da Antonello Falqui.
   Partecipa a “Eva ed io” (1962), “Studio   Uno” (1966) e
   “Sabato sera” (1967) insieme a Mina,       e “Le donne
   balorde” (1970).
   In questi spettacoli presenta le sue       più tipiche
   caratterizzazioni femminili fra cui la     celebre Sora
   Cecioni.

   In questi anni registra, con la EMI, alcuni dischi sui
   personaggi femminili da lei interpretati, fra cui “La
   signora Cecioni e le altre” nel 1968-
   Nel 1974 scrive e interpreta per la TV “Sì, vendetta…”,
   una miniserie diretta da Mario Ferrero, sul tema della
   ‘rivoluzione sessuale’.
   Sempre nel 1974 partecipa con Milena Vukotic allo
   sceneggiato “Il mondo di Alice”, diretto da Guido
   Stagnaro.
   Tornerà alla televisione, molti anni dopo, nella sit-com
   “Norma e Felice” con Gino Bramieri (1995), nelle serie
   “Linda e il brigadiere” con Nino Manfredi (1997-2000) e
   “Come quando fuori piove” (2000) di Mario Monicelli.

LA LIRICA.
   L’altro amore della sua vita, dopo la scomparsa nel 1989
   del marito Vittorio Caprioli, fu il direttore
   d’orchestra Maurizio Rinaldi.
   Con la sua vicinanza, Franca poté coltivare la sua
   grande passione per il teatro lirico.
   Dal 1989 al 1993 collabora all’organizzazione della
   stagione “EURMUSE”,dedicata alla produzione e
   all’allestimento di opere liriche, provenienti anche
   dall’estero.
   In questo ambito cura la regia de “Il Barbiere di
   Siviglia” e del “Rigoletto”, con direttore d’orchestra
   Maurizio Rinaldi.
GLI ANNI 2000.
     Franca Valeri viene colpita da una malattia ereditaria
     che le provoca tremiti, ma non per questo rinuncia alla
     sua attività di artista, dedicandosi completamente al
     teatro.
     Nel 2003 porta in scena “La vedova Socrate” da lei
     scritta e interpretata e nel 2006 recita ne “Le bonnes”
     di Jean Genet
     Nel 2010 scrive un altro lavoro teatrale; “Non tutto è
     risolto”, dove recita accanto a Licia Maglietta.
     L’ultimo suo spettacolo è stato “Il cambio dei cavalli”
     nel 2015, sul tema della vecchiaia e il rapporto fra
     generazioni.

Franca Valeri ne il cambio dei cavalli

     Nel Maggio del 2020 ha ricevuto il David di Donatello
     alla carriera, evento purtroppo coinciso con il periodo
     di emergenza sanitaria e celebrato virtualmente in TV.
     Piera de Tassis, Direttore Artistico dell’Accademia del
     Cinema Italiano, ha così motivato il riconoscimento:

“Franca Valeri è un’icona dello spettacolo e della cultura
italiana, tra radio e cinema, teatro e tv, finora mai
candidata o premiata al David, eppure, con un lampo unico di
creatività, è stata proprio lei ad aver letteralmente
rivoluzionato la comicità e l’immagine femminile dal secondo
dopoguerra con l’invenzione di personaggi simbolo come La
Signorina Snob, la sora Cecioni, Cesira la manicure. L’ironia
scorrettissima, il tratto rapido, il soprassalto linguistico e
surreale sono i suoi strumenti per raccontare le tante
identità femminili in mutazione”.
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