BASILICATA PAESAGGI E BORGHI D'ITALIA - Viaggio Italiano

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BASILICATA PAESAGGI E BORGHI D'ITALIA - Viaggio Italiano
BASILICATA
PAESAGGI E BORGHI D’ITALIA
BASILICATA PAESAGGI E BORGHI D'ITALIA - Viaggio Italiano
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BASILICATA
PAESAGGI E BORGHI D’ITALIA
BASILICATA PAESAGGI E BORGHI D'ITALIA - Viaggio Italiano
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L’Italia parla la sua lingua più sincera e potente attraverso paesaggi
unici e piccoli borghi che, dall’entroterra alle coste, raccontano i ter-
ritori attraverso i segni della natura e gli insediamenti dell’uomo ma
anche con la storia, la cultura e le antiche tradizioni delle popolazioni
che li abitano.
L’opera dei più illustri letterati italiani e stranieri e le testimonianze
dell’architettura e dell’arte descrivono le tante destinazioni eccellenti
di uno straordinario viaggio sentimentale alla scoperta di una terra
che emoziona.
100 Paesaggi e 1000 Borghi, tra storici e marinari: una varietà e una
ricchezza di immagini difficile da eguagliare in tutto il mondo e ovun-
que si può trovare un’ospitalità autentica e cordiale che fa sentire il
turista a casa.
“Viaggio Italiano” accompagna a visitare l’Italia e a “vederla” con la
sensibilità dell’artista, del viaggiatore vero e dell’interprete appassio-
nato dell’identità dei luoghi.
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BASILICATA

                                                                       INDICE

                                                                           PAESAGGI
BASILICATA - LUCANIA: NOMI E MEMORIE......................................................................................... 11
CAMPAGNE LUCANE...................................................................................................................................... 15
MATERA CITTÀ DEI SASSI............................................................................................................................. 17
LA COSTA............................................................................................................................................................. 22
IL VULTURE E L’APPENNINO....................................................................................................................... 25

                                                                              BORGHI
ACCETTURA....................................................................................................................................................... 30
ACERENZA........................................................................................................................................................... 32
ALIANO..................................................................................................................................................................34
CASTELMEZZANO...........................................................................................................................................36
GORGOGLIONE...............................................................................................................................................38
GROTTOLE.........................................................................................................................................................40
GUARDIA PERTICARA....................................................................................................................................42
IRSINA.....................................................................................................................................................................44
MARATEA..............................................................................................................................................................46
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METAPONTO (BERNALDA)..........................................................................................................................48
MOLITERNO....................................................................................................................................................... 50
NOVA SIRI............................................................................................................................................................. 52
PIETRAPERTOSA...............................................................................................................................................54
PISTICCI................................................................................................................................................................56
POLICORO...........................................................................................................................................................58
ROTONDELLA................................................................................................................................................... 60
SAN MAURO FORTE........................................................................................................................................ 62
SAN SEVERINO LUCANO.............................................................................................................................64
SATRIANO DI LUCANIA.................................................................................................................................66
SCANZANO JONICO......................................................................................................................................68
VALSINNI.............................................................................................................................................................. 70
VENOSA................................................................................................................................................................ 72
VIGGIANELLO.................................................................................................................................................... 74

BIBLIOGRAFIA PAESAGGI........................................................................................................................... 78
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PAESAGGI

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10
BASILICATA - LUCANIA:
                NOMI E MEMORIE

                                             più a occidente; ma anche lo stes-
Due nomi per definire una terra              so nome Basilicata ha storia mille-
che sa raccontare al meglio come             naria e può, secondo gli studiosi,
la bellezza, la memoria, il rispet-          vantare origini e riferimenti bizan-
to della cultura dei luoghi, uniti           tini. Sta di fatto che questa parti-
a una visione alta del presente e            colare cerniera di natura e cultura
del futuro, possano dare nuova               nel cuore del Sud, comunque la si
vita a un’intera regione. Da terra           voglia chiamare, concentra in po-
di abbandoni, quasi un’altra Italia          chi chilometri oltre a centri storici
dai contorni difficili, la Basilicata        del tutto eccezionali, paesaggi di
è diventata motivo d’ orgoglio na-           mare, monti, colline, campagne
zionale e internazionale, scenario           spettacolari, capaci con la loro
di un’offerta d’ospitalità e turismo         varietà e intensità, di conquistare
originale, dove il passato è motore          ogni visitatore. In più in Basilicata
di una modernità positiva e coin-            si respira a pieni polmoni la pre-
volgente.                                    senza forte e costante della tra-
La regione di oggi , corrispondente          dizione locale, che diventa modo
alle province di Potenza e di Mate-          di vivere distintivo, civiltà ospitale,
ra, è solo una parte dell’antica Lu-         regalo di sapori e profumi intensi
cania, i cui confini si allargavano          per chi cerca luoghi autentici.

                                        11
Un bove che pascola dietro una siepe di fichi d’india, fra le
          colonne del tempio di Hera, nella terra che fu di Pitagora; una
bimba scalza che gioca con la sua trottola fra le quinte di pietra del-
la Rabatana, l’antico borgo saraceno di Tricarico; un gruppo di donne
chiuse nei loro scialli neri su uno sfondo di argille bianche, Attigliano
o a Craco come in una Gerusalemme senza tempo; il battere dei ferri
di un mulo sui selci di una scalinata di Avigliano; il profumo del pane
cotto nei forni a fascine di Tolve; la vetta innevata di Serra Dolcedorme
sui suoi 2000 metri del Pollino; lo scintillio azzurro dei laghetti vulca-
nici di Monticchio tra il verde cupo dei faggi e il rosso ruggine delle
ristoppie; l’alta costa rocciosa che a Maratea scende a picco
nel Tirreno: tutto questo è Basilicata.

                                                  Michele Abbate, 1968

                                    12
O fonte di Bandusia chiara / più del cristallo, / di dolce vino
          amica e di fiori […] Sarai una fonte nobile / per me che canto
la foresta / di querce alte sul monte / ove sgorga tra i sassi /
la tua onda sonora

                                                   Orazio, Carmina III, 4

                                   13
Al pellegrino che s’affaccia ai suoi valichi,
          a chi scende per la stretta degli Alburni
o fa il cammino delle pecore lungo le coste della Serra
al nibbio che rompe il filo dell’orizzonte
con un rettile negli artigli, all’emigrante, al soldato,
a chi torna dai santuari o dall’esilio, a chi dorme
negli ovili, al pastore, al mezzadro, al mercante
la Lucania apre le sue lande,
le sue valli dove i fiumi scorrono lenti
come fiumi di polvere.

                              Leonardo Sinisgalli, 1943

                                   14
CAMPAGNE LUCANE

                                               Italia che spesso si “fermava” pri-
Campagne a volte dure, altre vol-              ma di arrivare in queste parti del
te feconde ma sempre intense di                Sud, così come il Cristo fermato-
sole e colori del meridione; terre             si a Eboli di Carlo Levi. Proprio a
testimoni di antiche bellezze e                lui è dedicato un parco letterario
antiche culture che dalla campa-               dove mirabilmente si coglie il suo
gna con i suoi lavori, i suoi ritmi, le        genio e l’atmosfera dei tempi diffi-
sue fatiche, hanno tratto la vita e            cili in cui scriveva la sua opera più
i pensieri giorno per giorno. Cam-             famosa.
pagne che per il loro carattere
forte sono diventate fonte di ispi-
razione di poeti e scrittori (si pensi
al poeta latino Orazio che nasce
a Venosa nel 65 a C., ma si pensi
anche a autori a noi ben più vici-
ni come Rocco Scotellaro e Car-
lo Levi) che descrivono paesaggi
fatti di immagini e tempi sospesi,
luoghi raccontati in pagine fon-
damentali della letteratura di un’

                                          15
M’accompagna lo zirlio dei grilli
                                      e il suono del campano al collo
                          d’una inquieta capretta.
                          Il vento mi fascia di sottilissimi nastri d’argento
                          e là, nell’ombra delle nubi sperduto
                          giace in frantumi un paesetto lucano.

                                                   Rocco Scotellaro, 1940

           Cristo non è mai arrivato qui, né vi è arrivato il tempo, né
           l’anima individuale, né la speranza, né il legame tra le cause e
gli effetti, la ragione e la Storia. Cristo non è arrivato, come non erano
arrivati i romani, che presidiavano le grandi strade e non entravano fra
i monti e nelle foreste, né i greci, che fiorivano sul mare di Metaponto
e di Sibari: nessuno degli arditi uomini di occidente ha portato quaggiù
il suo senso del tempo che si muove, né la sua teocrazia stata-
le, né la sua perenne attività che cresce su se stessa.

                                                          Carlo Levi, 1945

        […] Le corse meravigliose dall’alto della nostra terra, saltan-
        do le sterpaie, giù verso il torrente. E l’azzurro del cielo, le
montagne, l’aria, la luce, il vento profumato di erbe. Imparai a
vedere gli uomini piccoli piccoli.

                                                       Maria Padula, 1967

                                     16
MATERA CITTÀ DEI SASSI

                                             per questo già visti come del tutto
Matera: un miracolo italiano. Da             eccezionali, i Sassi sono diventati
“problema nazionale” a Capitale              Patrimonio dell’Umanità in quan-
Europea della cultura. Questo suc-           to esempio di insediamento uma-
cede quando le tracce del passato            no tra i più significativi al mondo.
e di una cultura collettiva hanno            L’attenzione è oggi indubbiamen-
una tale forza da generare un pen-           te catturata dal loro straordinario
siero nuovo, capace di farne com-            valore culturale, architettonico e
prendere la bellezza e la capaci-            urbanistico, da soluzioni abitative
tà di parlare al presente. Perché            tanto pure ed efficaci che diventa-
Matera è bella. È bella e forte di           no modernissime, da un’ atmosfe-
quell’ estetica dell’arte popolare           ra unica e irripetibile. Il pensiero
autentica, dove le forme appaio-             corre felicemente verso la rinnova-
no semplici perché semplicemente             ta comunità che oggi vive e lavora
umane, con proporzioni e sensa-              con soddisfazione nel complesso
zioni che vanno dritte al cuore e            dei Sassi, ma una parte di questo
all’intelligenza. Luogo considerato          pensiero è giusto dedicarla anche
fino a qualche decennio fa tra i             a chi per secoli nei Sassi ha avuto
più poveri, abbandonati e “primi-            il suo singolare, faticoso, piccolo -
tivi” d’Italia, tanto da essere anche        grande mondo.

                                        17
Una pianura arida e semidesertica a quattrocento metri sul livello
             del mare è improvvisamente interrotta da un baratro tra le rocce,
in fondo a cui corre un torrente. Sul ciglio di quel baratro si affaccia una città,
o almeno la metà di essa; in parte antica e in parte nuova, con uffici e negozi.
Ma le pareti della roccia che scoscende verso il torrente sono fittamente co-
perte, dal ciglio fino al fondo, di abitazioni umane: case o grotte scavate nella
pietra; più spesso, case e grotte insieme, perché, dietro il prospetto fabbrica-
to, l’abitazione si prolunga nel monte. Di fronte alle pareti rivestite di case e
sforacchiate di caverne, dall’altra parte dello spacco, si alza un altro muro di
roccia, ma questo invece grigio e nudo, traforato a sua volta di grotte e loculi
preistorici, abbandonati da millenni. La parte superiora della città, che guarda
nell’imbuto, è una normale cittadina di tipo pugliese. Vi sono belle chiese, una
cattedrale romanica con sculture barbariche, San Giovanni, romanica e orien-
taleggiante; e sparso un po’ dovunque, in chiese e palazzi, il barocco. Si può
percorrer la senza avere il sospetto di quegli orridi popolati, che si spalancano
d’improvviso davanti a noi. Essi prendono il nome di Sassi, ed hanno l’attrattiva
dell’inverosimile. Sembra che Matera si affacci a un sottosuolo scoperchiato
e abitato, che nell’insieme forma una città maggiore. Una tale adunanza di se-
micavernicoli, in cui si prolunga senza soluzione di con-tinuità l’esistenza della
preistoria, non ha paragone in Europa, ed è tra i paesaggi italiani che generano
più stupore. Spaccata da valli rupestri, Matera è una specie di Siena del Sud,
più remota nel tempo, che dovrebbe attirare i visitatori. Ne affluiscono, infatti,
in numero limitato, essendo per lo più studiosi di problemi sociali, politici, gior-
nalisti, le figure del dopoguerra, attratti dal “caso” dei Sassi, oppure
etnografi, archeologi, perlustratori di caverne.
.
                                                             Guido Piovene, 1957

                                         18
Immaginate due valli divise fra loro da un rialto di terra, una volta
            a tramontana l’altra a mezzodì: due valli profonde scavate dalla
natura nel tufo de’ colli. Su per le falde, e nell’imo di queste valli, seguen-
done la forma, e il declivio ponente delle case; su quell’altura o lingua di
terra se vi aggrada, fate che s’alzino altre case, templi, palazzi, e altri grandi
edifizi, ed avrete una città che siede infra due; una triplice città bizzarra
per la sua forma, curiosa per le tante scene che ti offre. La città alta è la
Civitas, la città primitiva, la città antichissima: le due valli che ora le son
sorelle furon da prima suoi borghi, e con tal nome si chiamarono. Quando
si volle ingrandir la Civitas, i borghi furon nomati Sassi, e serbandosi alla
madre il suo nome matronale, chiamassi sasso Barisano, quello volto a tra-
montana, verso Bari, Sasso Caveoso l’altro, che è volto verso Montesca-
glioso. Il Duomo, i palazzi de’ notabili, la Sott’intendenza, la casa del Comu-
ne, il Seminario, la piazza, le più belle chiese decorano la Civitas, guardata
a ponente da un forte castello, consistente in una cortina fiancheggiata
da tre grosse, intatte, e forti torri. È dominato il Sasso Caveoso da un irto
scoglio con a piedi una chiesetta scavata nel masso, in cima un faro, e una
Croce. Signoreggiano il Barisano la chiesa e ’l cenobio degli Agostiniani.
E le case de’ Sassi sono costruite in modo che una serva di base all’altra.
Frammezzo ad esse serpeggian vie e viottoli, scendenti, ascendenti, di su,
di giù, a manca, a ritta. Di talché quella casa che guardata alle spalle ha un
piano solo, ne ha cinque veduta di prospetto. Vedi le botteghe su, i porto-
ni giù; e questi superiori a’ balconi e a’ terrazzi; i quali a loro volta sono ora
inferiori alle vie, ora a livello di queste. Aspetto più singolare di
questo lo cercheresti invano fra le città d’Italia”.

                                                 Cesare Malpica, 1846 - 1847

                                        19
20
Davvero rimasi sorpreso della bellezza e della nobiltà antica
         di questo antico aggregato edilizio, fra i più antichi e
meglio conservati di tutta l’Italia.

                                                Cesare Brandi, 1960

                                  21
LA COSTA

                                           alte e spettacolari di tutt’ Italia. Il
Ben due coste bagnate da due               tutto in un contesto turistico che
mari con caratteri che le distin-          oggi si pone tra i più apprezzati e
guono. Quella tirrenica con Ma-            attrezzati della Penisola.
ratea, famosa da sempre per una
bellezza selvatica e rupestre che
sul Tirreno non ha forse uguali, e
quella ionica, con spiagge mor-
bide, immerse in paesaggi e am-
bienti generosi dove i luoghi por-
tano già evidenti nel nome i segni
di storie tra le più antiche: Meta-
ponto Pisticci, Scanzano Jonico,
Policoro, Rotondella, Nova Siri.
Natura, ingegno umano e tradi-
zione si sposano nei borghi aper-
ti sul mare e nei paesi vicini alle
spiagge; le testimonianze della
Magna Grecia trovano a Meta-
ponto una delle espressioni più

                                      22
(Su Maratea) Forse in Italia non c’è paesaggio e panorama
          più superbi. Immaginate decine e decine di chilometri di sco-
gliera frastagliata di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge
davanti al più spettacoloso dei mari, ora spalancato e aperto,
ora chiuso in rade piccole come darsene.

                                                     Indro Montanelli

                                  23
È bella la discesa da Potenza al mare Tirreno, per la valle del
        Diana, fertile nella prima parte, e di una soavità idilliaca. La-
gonegro è attraente; e lo è il brevissimo tratto di costa lucana tra la
Campania e la Calabria, con le sue insenature rocciose, do-
minate da alte muraglie e torrioni in pietra.

                                                   Guido Piovene, 1957

          Ci sono tante bellezze, / a Metaponto, / che si abbracciano
          mute sottoterra. / Di tutte queste cose antiche / lo senti il
respiro, / come quando al buio / ti appoggi con l’orecchio / a una fes-
sura di muro. / C’è una piana che non finisce mai, / a Metaponto, / e
quando nell’estate/ si cuoce al sole, / diventa grande più del mare /
come fosse vetro in un abbaglio/ che inghiotte le cose/ e tu
non vedi / nemmeno un filino di paglia

                                                    Albino Pierro, 1982

                                   24
IL VULTURE E L’APPENNINO

                                             un’area che va a completare l’of-
La Basilicata ha tanti monti, così           ferta turistica della regione, con
pregevoli dal punto di vista am-             possibilità di turismo montano
bientale da farne una delle regio-           spesso inaspettate.
ni più tutelate d’Italia, attraverso         Tra le aree di pregio sono da ri-
l’attività e la salvaguardia dei             cordare per la loro particolarità il
suoi Parchi nazionali (Pollino e             complesso del Vulture, con il suo
Val d’Agri), dei parchi regionali e          monte (1326 m.), i suoi laghi, i suoi
delle sue riserve.                           pascoli, che caratterizzano l’am-
La metà di tutto il territorio regio-        biente di questo grande vulcano
nale può considerarsi montuosa:              spento, e la vasta area del Polli-
alcune cime nel Pollino supera-              no dove si conservano paesaggi
no i 2000 metri e nelle Dolomiti             e rarità naturali (come il famoso
Lucane si alzano intorno ai 1500             quanto rude Pino Loricato) di ri-
metri. Si pensi che il capoluogo             lievo nazionale, con una rete di
regionale, la città di Potenza, è            percorsi di grande qualità. Si trat-
a più di 800 metri sul livello del           ta dell’area protetta più grande
mare.                                        d’Italia e si estende non solo sul
L’Appennino della Basilicata ri-             versante della Basilicata ma an-
serva dunque tante sorprese ed è             che della Calabria.

                                        25
Ma forse la scoperta più impressionante della zona è il Vul-
          ture coi suoi boschi e i due laghi di Monticchio. Nell’angolo
settentrionale della Lucania confinante col Beneventano. Il Vulture
è un vulcano spento, e la zona nel raggio del vulcano è, come sem-
pre fertilissima, adatta alle ricche coltivazioni. La plaga abbonda
d’acque minerali medicamentose, solo in parte sfruttate. Sul Vultu-
re si soffermarono geologi e antropologi , essendo una delle plaghe
italiane più adatte ai loro studi, anche per i copiosi residui di vita
preistorica. Per noi si legherà al ricordo soprattutto col bosco di
Monticchio, che cresce quasi tutto su terra vulcanica, ed è
tra i più belli d’Italia.

                                                 Guido Piovene, 1957

                                  26
Il Pollino è, prima di tutto, un confine: amministrativo, per-
          ché divide la Basilicata dalla Calabria; geologico, perché è
l’ultimo contrafforte di rocce calcaree, con tracce di antichi ghiacciai,
dell’Appennino, prima che comincino i massicci cristallini della Sila
e dell’Aspromonte; geografico, perchè qui dove lo “stivale” diventa
stretto e le montagne hanno poco spazio per scendere a mare, i di-
rupi si fanno tremendi e i torrenti, al tempo del disgelo, si avventano
a valle con furia ruggente […]: sono fenomeni così caratteristici che
i loro nomi locali si sono imposti anche ai cartografi, e così quelle
forre tormentate si chiamano per tutti timpe, e quei […] corsi d’ac-
qua hanno un nome diventato scientifico: le fiumare […] Il Pollino ha
davvero un volto “tutto acqua e sapone”. Se si toglie la strada che si
siamo lasciati alle spalle, qualche mulattiera da pastori, e qualche av-
venturoso sentiero, queste montagne sono fatte, ancora e soltanto,
delle cose che la natura ha sempre usato per costruirle: i boschi, i
pascoli, le acque e le rocce. […] I boschi sono tra i più belli d’Italia. Sul
versante lucano la selva lungo il torrente Peschiera e la faggeta so-
pra Terranova, non hanno forse rivali, così come le macchie di abete
bianco con i loro tronchi simili a strane colonne di alabastro,
appena appena sfumate di grigio.

                                                    Carlo Graffigna, 1976

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BORGHI

LEGENDA BORGHI

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                                                                           Arancione
        VIAGGIO ITALIANO
        Borghi d’Italia

                                                                           Borghi Autentici
                                                                           d’Italia
        VIAGGIO ITALIANO
        Borghi Storici Marinari
                                                                           Borghi
                                                                           più belli d’Italia

La pubblicazione raccoglie i borghi d’Italia che rappresentano l’eccellenza nazionale,
quelli che al 1° gennaio 2019 risultano aderenti alle tre principali Associazioni italiane:
Bandiere Arancioni, Borghi Autentici d’Italia, Borghi più belli d’Italia, i Borghi storici Ma-
rinari selezionati dalle Regioni in quanto espressione della marineria storica nazionale.

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ACCETTURA
     Accettura è uno dei meravigliosi bor-
     ghi che ricadono all’interno del Parco
     di Gallipoli Cognato e delle Piccole
     Dolomiti Lucane. Le origini di Accet-
     tura pare risalgano al periodo della
     Magna Grecia, quando il paese veniva
     indicato con il nome latino di “Accep-
     tura”, che potrebbe rimandare tanto
     al significato di “sparviero”, quanto al
     simbolo del paese, due accette dora-
     te, di qui “accepta-aurea”, “Acceptu-
     ra”, dunque Accettura. Il borgo di Ac-
     cettura è molto caratteristico per le
     sue strette viuzze attraverso le quali
     si raggiungono palazzi nobiliari, anti-
     chi portali in pietra, databili tra il XVIII
     e il XIX secoli, e chiese, architetture
     concentrate soprattutto nell’antico
     rione “Scarrone”. Accettura è il paese
     simbolo dei “matrimoni arborei” che
     si celebrano in Basilicata, riti ance-
     strali e propiziatori in cui il tronco e
     la cima, lo “sposo” e la “sposa”, sono
     innestati e innalzati al cielo in un’unio-
     ne simbolica.
     Testo a cura di APT Basilicata.

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ACERENZA
     Acerenza è un piccolo borgo lucano
     dalla storia molto antica che sorge sul-
     la cima di un colle dal quale si gode di
     uno splendido panorama. Il suo sim-
     bolo architettonico è la Cattedrale: ri-
     salente al XI secolo, incanta con il suo
     stile romanico con influenze gotiche e
     con la cripta ricca di preziosi dipinti
     (splendidi quelli raffiguranti Apostoli,
     Dottori della Chiesa e Fondatori degli
     Ordini); custodisce inoltre importanti
     tavole cinquecentesche e bellissimi
     affreschi. Qui ad Acerenza fu rinvenu-
     ta la statuetta di bronzo lega al culto
     di un Ercole Acheruntino, una delle
     più preziose testimonianze del dio
     guerriero, oggi esposta al Museo Ar-
     cheologico Nazionale della Basilica-
     ta. Ma qui la storia si esprime anche
     attraverso le manifestazioni: da non
     perdere è la rievocazione “Dai Longo-
     bardi ai Normanni, storia di una Cat-
     tedrale” incentrata sugli avvenimenti
     che caratterizzarono la costruzione
     della Cattedrale nel passaggio dalla
     dominazione Longobarda a quella
     Normanna.

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ALIANO
     Nonostante siano opera dell’erosio-
     ne, i calanchi sono uno spettacolo
     che lascia letteralmente senza fiato:
     il paesaggio a cui danno vita è aspro,
     variegato, emozionante. Aliano nasce
     nel cuore dei calanchi lucani, circon-
     dato da questa bellezza inquieta che
     lo definisce e ne modella l’anima. Ma
     la sua particolarità si insinua dentro al
     paese e il viaggiatore lo scopre pre-
     sto, perché è impossibile non notare
     le tante “case con gli occhi” che si af-
     facciano sui vicoli del borgo: queste
     misteriose abitazioni che ricordano
     dei volti umani accompagneranno
     il nostro viaggio, osservandoci con i
     loro visi di pietra. Da non perdere, il
     Carnevale, con le sue maschere che
     raccontano la vita agro pastorale ed
     evocano riti propiziatori dalla storia
     millenaria. Infine, questo fu il borgo
     dove Carlo Levi trascorse parte del
     suo confino e di cui parla nel suo “Cri-
     sto si è fermato a Eboli”.

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CASTELMEZZANO
     Forse il momento migliore per arriva-
     re a Castelmezzano è la sera, quando
     le luci del borgo si accendono e, nello
     splendido contesto naturale che le
     abbraccia, sembrano creare un minu-
     scolo e perfetto presepe. Il borgo fa
     parte del Parco delle Dolomiti Luca-
     ne: intorno, rocce selvagge e boschi
     verdissimi. Proprio gli alberi sono i
     protagonisti del rito arboreo della Fe-
     sta del Maggio, chiamata anche Spo-
     salizio degli Alberi, quando un tronco
     di cerro viene trasportato da coppie
     di buoi fino al paese per poi essere
     innalzato e fatto “sposare” alla cima,
     un agrifoglio trasportato in spalla dai
     giovani. Infine, per i più coraggiosi, c’è
     il Volo dell’Angelo, un “viaggio” appe-
     si a un robusto cavo d’acciaio e legati
     da un’imbragatura: si parte da qui e si
     arriva a Pietrapertosa (o viceversa) e
     nel “volo” si ammira il panorama delle
     Dolomiti in tutta la sua bellezza.

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GORGOGLIONE
     Gorgoglione ha origini risalenti al IV
     sec. a.C., appartenne ai Della Marra,
     che nel 1070 edificarono il Castello di
     cui oggi restano solo pochi ruderi, e
     successivamente fu dominio dei Ca-
     rafa e degli Spinelli.
     Da visitare è la chiesa Madre di Santa
     Maria Assunta, di epoca barocca ma
     riedificata nell’Ottocento, al cui inter-
     no è conservata una bellissima statua
     del 1400 di San Rocco, una statua set-
     tecentesca della Madonna del Rosa-
     rio e una pregevole fonte battesimale.
     Dal profilo irregolare il territorio di
     Gorgoglione è coperto di splendidi
     boschi ed è ricco di rocce di arenaria
     comunemente nota come “pietra di
     Gorgoglione”.
     Testo a cura di APT Basilicata.

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GROTTOLE
     Grottole sorge immersa in un pano-
     rama magnifico, tra i fiumi Basento e
     Bradano, e il suo territorio fa parte
     della Riserva regionale San Giulia-
     no, oasi di bellezza paesaggistica da
     esplorare per immergersi in un mon-
     do silenzioso e incantato. Fuori dal
     borgo antico, su una collina si trova
     il Castello, con la sua torre centrale,
     antica vedetta a protezione dell’abi-
     tato. Nel cuore del paese, invece, da
     vedere sono gli imponenti e miste-
     riosi resti della Chiesa dei SS. Luca e
     Giuliano, detta comunemente Chiesa
     Diruta: il suo aspetto di rovina colpi-
     sce e affascina, sembra raccontare
     storie antichissime ed emozionanti.
     Infine, da non perdere è la manifesta-
     zione “Krùptai, Cultura, Artigianato e
     Tradizione”, organizzata ogni anno per
     valorizzare e narrare l’artigianato e il
     saper fare locale.

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GUARDIA PERTICARA
     È chiamato da tutti il “paese delle
     case di pietra”, Perticara: arrivando
     in paese si resta affascinati dalla pre-
     senza imponente di questa materia
     che sembra aver forgiato l’abitato,
     rendendolo un luogo dall’identità
     forte, senza tempo: forse è per que-
     sto che il regista Francesco Rosi lo
     ha scelto per girare alcune scene
     di “Cristo si è fermato a Eboli”. La
     pietra è anche uno dei protagonisti
     della Mostra Archeologica “Archeo-
     logia di un centro enotrio” che, con
     una preziosa collezione di reperti in
     ceramica, bronzo e ambra, racconta
     la storia di uno dei popoli italici più
     importanti dell’Italia meridionale, gli
     Enotri, narrando così le radici più an-
     tiche di questa terra. Infine, da non
     perdere è la Festa Patronale dedi-
     cata a S. Nicolò Magno, dove antichi
     gesti, riti e spiritualità si ripetono
     invariati da secoli, creando un’atmo-
     sfera suggestiva ed emozionante.

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IRSINA
     La cittadina, denominata sino a fine ot-
     tocento “Montepeloso”, ebbe grande
     importanza in epoca romana e fu tra i
     centri più sviluppati della Basilicata nel
     periodo di dominio longobardo e bi-
     zantino. Dopo l’occupazione norman-
     na, la città divenne feudo di numerose
     famiglie nobiliari e nel 1123 il papa Calli-
     sto II con una bolla nominò la cittadina
     sede episcopale.
     Molto suggestiva è la cattedrale del
     paese, dedicata alla Madonna dell’As-
     sunta, costruita nel XIII sec. e rimaneg-
     giata nel 1777 con facciata barocca e
     campanile a bifore di stile gotico, che
     custodisce la statua in pietra di Nanto
     raffigurante Santa Eufemia, attribuita
     all’artista rinascimentale Andrea Man-
     tegna. Di grande pregio sono la chiesa
     del convento di San Francesco del XII
     sec., nota per l’affresco del Pantocre-
     atore, e la chiesa del Purgatorio in cui
     è conservata una bellissima tela raffi-
     gurante “Le Nozze di Cana” del 1600.
     Testo a cura di APT Basilicata.

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MARATEA
     Affacciata su uno splendido Mar
     Tirreno, con 30 chilometri di costa
     che si distende su spiagge da sogno
     abbracciate da una natura quasi in-
     contaminata, sorge Maratea, definita
     ‘la Perla del Tirreno’, cittadina che
     unisce la meraviglia del mare all’o-
     spitalità più genuina. Come protetta
     dalla colossale statua del Cristo che
     domina dall’alto di un colle e dalle
     sue quarantaquattro chiese, la cit-
     tadina ha un’anima marinara, che si
     legge nella brulicante vita del portic-
     ciolo turistico, dove le barche attrac-
     cano e ripartono, si scarica il pesce
     da cucinare fresco o da vendere e si
     ascoltano i richiami e le storie dei pe-
     scatori. Da non perdere, poi, sono il
     mercatino delle pulci “Cose antiche
     nel Borgo” e la Sagra del Pesce, dove
     gustare il pescato locale cucinato se-
     condo tradizione.

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METAPONTO
     Metaponto è una piccola frazio-
     ne del comune di Bernalda e sorge
     nella pianura a cui la cittadina dà il
     nome, il Metapontino. È un borgo di
     mare, che però vanta origini e lega-
     mi di grande importanza: qui infatti
     si stabilì Pitagora e questo fu il prin-
     cipale centro di diffusione delle sue
     idee. Splendido e antichissimo è poi
     il Tempio dedicato alla divinità mito-
     logica Hera, suggestivo e imponente.
     Ma, tra rievocazioni storiche come
     “Bernalda si veste di Medioevo” e
     manifestazioni enogastronomiche,
     da non perdere è una passeggiata
     in riva al mare, per respirare le at-
     mosfere che ancora ricordano le
     antiche partenze in nave verso ter-
     re lontane e vivere al ritmo dettato
     dalle maree e dai venti, come i ma-
     rinai di un tempo, come i pescatori
     di oggi. Una curiosità: Bernalda è an-
     che il luogo d’origine di Francis Ford
     Coppola! Agostino, suo nonno, emi-
     grò dall’Italia a inizio ‘900 e il regista
     divenne cittadino onorario del borgo
     il 1º maggio 1989, continuando a rima-
     nere in contatto con il paese tanto
     da avere diversi progetti in cantiere
     che riguardano proprio questo terri-
     torio, il suo rilancio.

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MOLITERNO
     Moliterno è un borgo che unisce
     storia, tradizioni e sapori. Il paese
     sorge arroccato intorno al suo ma-
     estoso castello medievale, sotto al
     quale si sviluppa un intrico di vicoli
     acciottolati e antiche abitazioni. Qui
     sono molte le cose da ammirare e da
     fare, ma per addentrarsi nel cuore
     del borgo occorre partecipare a due
     eventi: la festa patronale di San Do-
     menico, San Cristoforo e San Nicola,
     che si svolge il 4 agosto e unisce tut-
     ta la popolazione in manifestazioni
     religiose, in particolare la processio-
     ne, e civili; la rassegna internazionale
     “Moles Aeterna” (Laboratorio Teatro
     Popolare) organizzata dal Gruppo
     Folk “U Cirnicchiu” che racconta la
     meraviglia delle tradizioni folklori-
     stiche locali. E da non perdere è un
     assaggio del Canestrato, un pecori-
     no saporito e ricco di storia che ha
     ottenuto il riconoscimento IGP e sa
     raccontare con il suo gusto l’anima
     del territorio.

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NOVA SIRI
     Nova Siri sorge nel cuore della Ma-
     gna Grecia, sulla costa del mar Jo-
     nio e l’abitato è diviso in due aree:
     Nova Siri Paese, arroccata sul colle,
     e Nova Siri Marina, che si affaccia
     invece sul Golfo di Taranto. Qui, sul
     versante marittimo, la costa è sab-
     biosa e ricca di dune naturali, che la
     rendono un luogo perfetto per chi
     cerca l’incanto del mare e, insieme,
     la tranquillità di una natura isolata,
     quasi incontaminata. Da non per-
     dere, però, sono anche le attrattive
     storiche e culturali, come il Castello
     che, con la sua posizione strategica,
     racconta ancora oggi il suo passato
     di avamposto medievale e civile, e i
     tanti siti archeologici che si incontra-
     no sul suo territorio e nei dintorni, a
     testimonianza della ricchezza e dello
     splendore dell’antica civiltà che vide
     qui le sue origini.

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PIETRAPERTOSA
     Il paesaggio che circonda il piccolo
     borgo di Pietrapertosa è molto sug-
     gestivo e lascia incantati per il suo
     carattere che unisce forza e dol-
     cezza: intorno al paese svettano le
     Dolomiti Lucane, speroni di roccia
     calcarea che con la loro imponenza
     sembrano “giganti emersi dal mare”,
     mentre intorno lo sguardo si perde
     sui rilievi più morbidi come la vicina
     montagna del Caperrino. Questo pa-
     esaggio mozzafiato si può ammirare
     sperimentando un’esplorazione al-
     trettanto mozzafiato: il “Volo dell’An-
     gelo” dove, appesi a un robusto cavo
     si attraversa lo spazio tra il borgo e
     Castelmezzano, “volando” su boschi,
     corsi d’acqua e alture. E sempre
     con il Castelmezzano, Pietrapertosa
     condivide il rito arboreo dello “Spo-
     salizio degli Alberi”, una tradizione
     antichissima che racconta lo stretto
     legame che intreccia queste popola-
     zioni con la terra.

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PISTICCI
     Pisticci è una cittadina lucana che si
     affaccia sul mar Jonio, immersa in un
     paesaggio di rara bellezza, che uni-
     sce morbide alture alla meraviglia
     della costa e del mare limpido che
     bagna le spiagge del borgo. Famoso
     per il “Pittore di Pisticci”, considera-
     to il capostipite della fabbrica lucana
     e primo maestro di ceramica a figu-
     re rosse in Italia, questo è un borgo
     baciato dal sole, un luogo dove la
     natura e la presenza del mare hanno
     intessuto un’identità fatta di viaggi,
     accoglienza e meravigliosa contami-
     nazione. Ha dato i natali a Ernesto
     Bruno Lapadula, l’architetto del Pa-
     lazzo della civiltà italiana, conosciuto
     come il Colosseo Quadrato edificato
     a Roma negli anni ’30. Ma un ruolo
     centrale hanno ancora oggi le tra-
     dizioni, le cui tracce sono rimaste
     anche nei prodotti che oggi sono
     diventati famosi nel mondo: sull’e-
     tichetta dell’amaro, qui prodotto, è
     raffigurato infatti l’abito tradizionale
     femminile del borgo.

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POLICORO
     Quando si pensa a Policoro, le prime
     cose che vengono in mente sono le
     sue dune di sabbia, l’acqua limpida
     che stupisce per la sua bellezza, il
     profumo della salsedine e l’atmosfe-
     ra marina che si respira ovunque. Da
     non perdere sono le evidenze stori-
     che e culturali della cittadina, come
     il Museo archeologico nazionale del-
     la Siritide situato all’interno del sito
     archeologico di Heraclea; il Castello,
     edificio maestoso e fortificato che ri-
     corda il passato medievale del borgo;
     la Riserva Naturale Bosco Pantano.
     Ma a rimanere impresso nella memo-
     ria del viaggiatore sarà soprattutto il
     mare, magari ammirato al tramonto,
     mentre si gusta un’ottima grigliata di
     pesce fresco accompagnato da un
     bicchiere di vino locale.

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ROTONDELLA
     Si riconosce dall’alto, il grazioso bor-
     go di Rotondella, con le sue case l’u-
     na vicina all’altra e le sue strade che
     si arrotolano su per la collina, crean-
     do una spirale che non si può confon-
     dere con nient’altro. Da non perdere,
     qui, sono le due feste principali. La
     prima, dedicata a Sant’Antonio da
     Padova, che si svolge il 13 giugno e
     poi quella dedicata a Sant’Antonio
     Abate, che si festeggia il 17 gennaio
     con il tradizionale falò in piazza e la
     musica folkloristica. Nel territorio di
     Rotondella, poi, una particolarità è
     costituita dal Monte Coppolo: tutto
     il monte è circondato da mura di for-
     tificazione che racchiudono un’acro-
     poli attribuibile al IV secolo alla qua-
     le è legata una leggenda. Si racconta
     che questa città sia stata fondata
     da Epeo, il costruttore del cavallo
     di legno che permise la conquista di
     Troia. Infine, Rotondella è nota per
     essere “il balcone sullo Jonio”, per la
     sua vista strepitosa sullo splendido
     mare lucano.

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SAN MAURO FORTE
      San Mauro Forte sorge in una posi-
     zione panoramica, tra bellissimi albe-
     ri di ulivi, vigneti e colline disposte ad
     anfiteatro lungo il corso del fiume Sa-
     landrella. Borgo dall’ospitalità since-
     ra, il momento migliore per scoprirlo
     sono le sue manifestazioni tradizio-
     nali. Da vedere è il Carnevale, con
     la sua sfilata dei Campanacci, rito
     propiziatorio che invoca il sollievo
     dai malanni e l’abbondanza dei rac-
     colti. Ma anche il rito pasquale della
     rappresentazione della morte con la
     rievocazione della Via Crucis è un
     momento molto significativo, che si
     conclude con i fedeli che si recano ai
     campi e depositano germogli di gra-
     no, come pegno per un abbondante
     raccolto. E infine, il culto Mariano,
     che si svolge nella chiesetta della
     Madonna di “Piano di Campo” dove
     si venera la statua della Madonna del
     Soccorso, tra forte spiritualità e gesti
     senza tempo.

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SAN SEVERINO
              LUCANO
     San Severino Lucano ricade nel terri-
     torio del Parco Nazionale del Pollino e
     sorse nel XV sec., quando i Sanseveri-
     no di Bisignano donarono il casale e le
     terre circostanti ai monaci dell’abbazia
     di Santa Maria del Sagittario i quali, per
     riconoscenza, le diedero il nome della
     casata. Di notevole interesse artistico è
     la chiesa Madre di Santa Maria degli An-
     geli, costruita nel 1500 che custodisce
     la statua della Madonna del Pollino, og-
     getto di culto in una delle più importanti
     manifestazioni religiose della regione.
     Il Santuario della Madonna del Pollino è
     situato nel luogo dove sorgeva la grotta
     in cui fu trovata la statua in stile bizanti-
     no della Madonna e costituisce uno de-
     gli ideali punti di partenza per escursio-
     ni alla volta delle vette più alte del Parco
     del Pollino. Tutti i percorsi consentono
     di entrare a diretto contatto con le im-
     mense distese di faggi, abeti e pini Lori-
     cati che insistono nel parco. Una delle
     vere attrazioni artistico-culturali è l’ope-
     ra di arte contemporanea “RB- RIDE”, la
     “Giostra rallentata” di Carsten Höller.
     Testo a cura di APT Basilicata.

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SATRIANO DI
               LUCANIA
     È un borgo ricchissimo di tradizioni
     e storia, Satriano di Lucania, inca-
     stonato tra le pendici di tre rocce: il
     Castello, il Piesco e la Madonna della
     Rocca, che sovrastano le rive del fiu-
     me Melandro. Borgo che diede i na-
     tali al pittore Giovanni de Gregorio
     detto “Il Pietrafesa” dall’antico nome
     dell’abitato, Satriano è famosa come
     la “capitale dei murales del Mezzo-
     giorno”: nel centro cittadino infatti
     si contano oltre 500 murales, in au-
     mento ogni anno. Nel paese inoltre
     è stata attivata l’Accademia del Pe-
     peroncino Lucano, simbolo della ga-
     stronomia locale. E infine, Satriano è
     il suo Carnevale, un carnevale sto-
     rico, arcaico, estremamente sugge-
     stivo. È una delle manifestazioni più
     famose della regione ed è incentrata
     sulla figura del “RUMIT”, l’Uomo Al-
     bero e sulla Foresta che cammina,
     elementi che narrano l’importanza
     della terra nell’identità di questo
     luogo.

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SCANZANO JONICO
     Scanzano Jonico, come lascia imma-
     ginare il suo stesso nome, è un borgo
     lucano che si affaccia sul Mar Jonio,
     un borgo immerso in un contesto na-
     turale di grande bellezza, con le sue
     spiagge lunghe e sabbiose e il mare
     limpido, così azzurro da incantare.
     Proprio per il fascino del suo pano-
     rama, Scanzano fu scelto per girare
     l’ultima scena del film “Basilicata co-
     ast to coast”, che racconta la bellez-
     za intima e autentica di questa terra
     di monti e di mare. Scanzano poi è
     anche arte e cultura, con il Palazzo
     Baronale e la vicinanza di Matera, ca-
     pitale europea della cultura 2019, ma
     soprattutto è essenza marinara. Qui
     infatti si trova l’unico faro esistente
     in tutta la Basilicata, simbolo della
     vita tra le onde, certezza del navigan-
     te, rifugio del marinaio.

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VALSINNI
     Valsinni è il borgo di Isabella Morra,
     che ancora oggi è il suo simbolo po-
     etico. Qui visse infatti una delle voci
     liriche più importanti del XVI secolo,
     a cui il paese ha dedicato un Parco
     Letterario, che si snoda in un “per-
     corso sentimentale” dal cuore me-
     dievale dell’abitato fino al castello,
     dimora dei Morra, percorso che farà
     rivivere ai visitatori le vicende di Isa-
     bella, reclusa e poi uccisa dai fratelli
     per aver stretto una relazione con
     un nobile non gradito alla famiglia.
     Da non perdere sono anche la festa
     patronale di San Fabiano, che si svol-
     ge a gennaio e a maggio con manife-
     stazioni religiose e laiche, e l’evento
     “Il borgo racconta”: si tratta di uno
     spettacolo itinerante per le strade
     del borgo, con menestrelli e canta-
     storie che accompagnano i visitatori
     a scoprire la vecchia Valsinni.

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VENOSA
     Su un altopiano circondato da val-
     li e da una rigogliosa vegetazione
     sorge Venosa, borgo che ha dato i
     natali a importanti personaggi del-
     la storia e della cultura quali Quin-
     to Orazio Flacco, uno dei poeti più
     illustri dell’epoca antica, e Carlo
     Gesualdo, noto come Gesualdo da
     Venosa, grande compositore. Tra le
     emergenze architettoniche, da non
     perdere è il Castello Aragonese, co-
     struito nel 1470 per volere del duca
     Pirro del Balzo, maestoso con le sue
     torri cilindriche e il suo fossato. Da
     vedere sono, inoltre: la Chiesa della
     Santissima Trinità; il sito archeolo-
     gico che custodisce testimonianze
     comprese tra il periodo repubblica-
     no e l’età medievale; le catacombe
     ebraico-cristiane, situate sulla collina
     della Maddalena. E dopo l’esplora-
     zione culturale, ci aspetta un ottimo
     bicchiere di Aglianico DOC, uno dei
     migliori vini rossi italiani.

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VIGGIANELLO
     Adagiato ai piedi del massiccio del
     Pollino, nella Valle del Mercure, in-
     contriamo il piccolo borgo di Viggia-
     nello. Immerso in un contesto natu-
     ralistico di grande fascino e dotato di
     un cuore storico grazioso e ben con-
     servato, sono però le sue tradizioni
     le vere protagoniste dell’essenza
     del luogo. Le manifestazioni da non
     perdere sono: le celebrazioni per il
     patrono, San Francesco di Paola, che
     viene festeggiato con un rito arboreo
     propiziatorio, tra processioni, canti
     e balli; la festa della Madonna del
     Carmelo, in agosto, legata al raccol-
     to del grano e alla fertilità dei campi,
     che prevede offerte alla Vergine, riti
     e danze; la processione del Venerdì
     Santo, quando la Via Crucis viene
     rievocata in tutta la sua drammati-
     cità; il pellegrinaggio alla Madonna
     dell’Alto, l’ultima domenica di maggio
     e la prima domenica di settembre,
     carico di spiritualità e sentimento.

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BIBLIOGRAFIA PAESAGGI

Abbate Michele, 1968, scrittore, Scrittori di “Attraverso l’Italia” 1930/1972, Touring Club Italiano,
Milano, 1984.
Brandi Cesare, 1960, storico dell’arte, critico e saggista, Pellegrino di Puglia, 1960, Laterza, Mi-
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Graffigna Carlo, 1976, scrittore, Splendore della natura in Italia, Selezione del Reader’s Digest
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Levi Carlo, 1945, scrittore, pittore, politico, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi, 1945.
Malpica Cesare, giornalista, 1846 - 1847, avvocato, poeta, La Basilicata. Impressioni, Napoli, An-
drea Festa, 1847.
Montanelli Indro, anni ’50 del ’900, giornalista, storico, saggista, Italia del Sud.
Pierro Albino, Metaponto, Editori Laterza, Bari, 1966.
Piovene Guido, 1953 - 1956, giornalista, saggista, scrittore, Viaggio in Italia, Arnoldo Mondadori
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Scotellaro Rocco, 1940, poeta scrittore, politico, poesia giovanile in Tutte le poesie (1940-1953),
Oscar Mondadori, Milano, 2004.
COORDINAMENTO GENERALE
       DEI PROGETTI “ATLANTE DEI PAESAGGI” E “BORGHI E TURISMO LENTO”

                                                           AUTONOME    PROVINCIA
                                                             PROVINZ   AUTONOMA
                                                              BOZEN    DI BOLZANO
                                                            SÜDTIROL   ALTO ADIGE

     TRENTO
provincia autonoma
La pubblicazione è parte della Collana “Viaggio Italiano -
Paesaggi e Borghi d’Italia”, composta da 21 opuscoli, ognuno
dedicato a una Regione o Provincia autonoma.
Tutti gli opuscoli sono scaricabili, in formato pdf, dal portale
www.viaggio-italiano.it.
La pubblicazione è stata realizzata nell’ambito delle attività
previste dalla Convenzione stipulata il 30/12/2016 tra MiBACT
e Commissione Speciale Turismo e Industria Alberghiera della
Conferenza delle Regioni e Province autonome (e successivi
Addendum) per l’attuazione di progetti coerenti con gli in-
terventi approvati nel Piano Strategico nazionale del Turismo
(PST 2017-2022).
BASILICATA
Paesaggi e Borghi d’Italia

Coordinamento nazionale del progetto
Regione Emilia-Romagna - Laura Schiff

Coordinamento tecnico
Regione Emilia-Romagna - Elisabetta Canaletti
Regione Emilia-Romagna - Francesca D’Atti
Regione Emilia-Romagna - Rita Laffi
Regione Emilia-Romagna - Raffaele Schena

Ricerca e redazione testi
Coordinamento: Antonio Cardelli
Paesaggi: Alessandro Sistri
Borghi: Valeria Zangrandi

Referenti regionali
Regione Basilicata - Patrizia Minardi
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APT Basilicata

Coordinamento editoriale
Davide Caiti
Kaiti expansion srl - Reggio Emilia

Progetto grafico
Kaiti expansion srl - Reggio Emilia

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Pubblicato - ottobre 2019
viaggio-italiano.it
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