BASILICATA PAESAGGI E BORGHI D'ITALIA - Viaggio Italiano
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L’Italia parla la sua lingua più sincera e potente attraverso paesaggi unici e piccoli borghi che, dall’entroterra alle coste, raccontano i ter- ritori attraverso i segni della natura e gli insediamenti dell’uomo ma anche con la storia, la cultura e le antiche tradizioni delle popolazioni che li abitano. L’opera dei più illustri letterati italiani e stranieri e le testimonianze dell’architettura e dell’arte descrivono le tante destinazioni eccellenti di uno straordinario viaggio sentimentale alla scoperta di una terra che emoziona. 100 Paesaggi e 1000 Borghi, tra storici e marinari: una varietà e una ricchezza di immagini difficile da eguagliare in tutto il mondo e ovun- que si può trovare un’ospitalità autentica e cordiale che fa sentire il turista a casa. “Viaggio Italiano” accompagna a visitare l’Italia e a “vederla” con la sensibilità dell’artista, del viaggiatore vero e dell’interprete appassio- nato dell’identità dei luoghi.
BASILICATA INDICE PAESAGGI BASILICATA - LUCANIA: NOMI E MEMORIE......................................................................................... 11 CAMPAGNE LUCANE...................................................................................................................................... 15 MATERA CITTÀ DEI SASSI............................................................................................................................. 17 LA COSTA............................................................................................................................................................. 22 IL VULTURE E L’APPENNINO....................................................................................................................... 25 BORGHI ACCETTURA....................................................................................................................................................... 30 ACERENZA........................................................................................................................................................... 32 ALIANO..................................................................................................................................................................34 CASTELMEZZANO...........................................................................................................................................36 GORGOGLIONE...............................................................................................................................................38 GROTTOLE.........................................................................................................................................................40 GUARDIA PERTICARA....................................................................................................................................42 IRSINA.....................................................................................................................................................................44 MARATEA..............................................................................................................................................................46
METAPONTO (BERNALDA)..........................................................................................................................48 MOLITERNO....................................................................................................................................................... 50 NOVA SIRI............................................................................................................................................................. 52 PIETRAPERTOSA...............................................................................................................................................54 PISTICCI................................................................................................................................................................56 POLICORO...........................................................................................................................................................58 ROTONDELLA................................................................................................................................................... 60 SAN MAURO FORTE........................................................................................................................................ 62 SAN SEVERINO LUCANO.............................................................................................................................64 SATRIANO DI LUCANIA.................................................................................................................................66 SCANZANO JONICO......................................................................................................................................68 VALSINNI.............................................................................................................................................................. 70 VENOSA................................................................................................................................................................ 72 VIGGIANELLO.................................................................................................................................................... 74 BIBLIOGRAFIA PAESAGGI........................................................................................................................... 78
PAESAGGI 9
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BASILICATA - LUCANIA: NOMI E MEMORIE più a occidente; ma anche lo stes- Due nomi per definire una terra so nome Basilicata ha storia mille- che sa raccontare al meglio come naria e può, secondo gli studiosi, la bellezza, la memoria, il rispet- vantare origini e riferimenti bizan- to della cultura dei luoghi, uniti tini. Sta di fatto che questa parti- a una visione alta del presente e colare cerniera di natura e cultura del futuro, possano dare nuova nel cuore del Sud, comunque la si vita a un’intera regione. Da terra voglia chiamare, concentra in po- di abbandoni, quasi un’altra Italia chi chilometri oltre a centri storici dai contorni difficili, la Basilicata del tutto eccezionali, paesaggi di è diventata motivo d’ orgoglio na- mare, monti, colline, campagne zionale e internazionale, scenario spettacolari, capaci con la loro di un’offerta d’ospitalità e turismo varietà e intensità, di conquistare originale, dove il passato è motore ogni visitatore. In più in Basilicata di una modernità positiva e coin- si respira a pieni polmoni la pre- volgente. senza forte e costante della tra- La regione di oggi , corrispondente dizione locale, che diventa modo alle province di Potenza e di Mate- di vivere distintivo, civiltà ospitale, ra, è solo una parte dell’antica Lu- regalo di sapori e profumi intensi cania, i cui confini si allargavano per chi cerca luoghi autentici. 11
Un bove che pascola dietro una siepe di fichi d’india, fra le colonne del tempio di Hera, nella terra che fu di Pitagora; una bimba scalza che gioca con la sua trottola fra le quinte di pietra del- la Rabatana, l’antico borgo saraceno di Tricarico; un gruppo di donne chiuse nei loro scialli neri su uno sfondo di argille bianche, Attigliano o a Craco come in una Gerusalemme senza tempo; il battere dei ferri di un mulo sui selci di una scalinata di Avigliano; il profumo del pane cotto nei forni a fascine di Tolve; la vetta innevata di Serra Dolcedorme sui suoi 2000 metri del Pollino; lo scintillio azzurro dei laghetti vulca- nici di Monticchio tra il verde cupo dei faggi e il rosso ruggine delle ristoppie; l’alta costa rocciosa che a Maratea scende a picco nel Tirreno: tutto questo è Basilicata. Michele Abbate, 1968 12
O fonte di Bandusia chiara / più del cristallo, / di dolce vino amica e di fiori […] Sarai una fonte nobile / per me che canto la foresta / di querce alte sul monte / ove sgorga tra i sassi / la tua onda sonora Orazio, Carmina III, 4 13
Al pellegrino che s’affaccia ai suoi valichi, a chi scende per la stretta degli Alburni o fa il cammino delle pecore lungo le coste della Serra al nibbio che rompe il filo dell’orizzonte con un rettile negli artigli, all’emigrante, al soldato, a chi torna dai santuari o dall’esilio, a chi dorme negli ovili, al pastore, al mezzadro, al mercante la Lucania apre le sue lande, le sue valli dove i fiumi scorrono lenti come fiumi di polvere. Leonardo Sinisgalli, 1943 14
CAMPAGNE LUCANE Italia che spesso si “fermava” pri- Campagne a volte dure, altre vol- ma di arrivare in queste parti del te feconde ma sempre intense di Sud, così come il Cristo fermato- sole e colori del meridione; terre si a Eboli di Carlo Levi. Proprio a testimoni di antiche bellezze e lui è dedicato un parco letterario antiche culture che dalla campa- dove mirabilmente si coglie il suo gna con i suoi lavori, i suoi ritmi, le genio e l’atmosfera dei tempi diffi- sue fatiche, hanno tratto la vita e cili in cui scriveva la sua opera più i pensieri giorno per giorno. Cam- famosa. pagne che per il loro carattere forte sono diventate fonte di ispi- razione di poeti e scrittori (si pensi al poeta latino Orazio che nasce a Venosa nel 65 a C., ma si pensi anche a autori a noi ben più vici- ni come Rocco Scotellaro e Car- lo Levi) che descrivono paesaggi fatti di immagini e tempi sospesi, luoghi raccontati in pagine fon- damentali della letteratura di un’ 15
M’accompagna lo zirlio dei grilli e il suono del campano al collo d’una inquieta capretta. Il vento mi fascia di sottilissimi nastri d’argento e là, nell’ombra delle nubi sperduto giace in frantumi un paesetto lucano. Rocco Scotellaro, 1940 Cristo non è mai arrivato qui, né vi è arrivato il tempo, né l’anima individuale, né la speranza, né il legame tra le cause e gli effetti, la ragione e la Storia. Cristo non è arrivato, come non erano arrivati i romani, che presidiavano le grandi strade e non entravano fra i monti e nelle foreste, né i greci, che fiorivano sul mare di Metaponto e di Sibari: nessuno degli arditi uomini di occidente ha portato quaggiù il suo senso del tempo che si muove, né la sua teocrazia stata- le, né la sua perenne attività che cresce su se stessa. Carlo Levi, 1945 […] Le corse meravigliose dall’alto della nostra terra, saltan- do le sterpaie, giù verso il torrente. E l’azzurro del cielo, le montagne, l’aria, la luce, il vento profumato di erbe. Imparai a vedere gli uomini piccoli piccoli. Maria Padula, 1967 16
MATERA CITTÀ DEI SASSI per questo già visti come del tutto Matera: un miracolo italiano. Da eccezionali, i Sassi sono diventati “problema nazionale” a Capitale Patrimonio dell’Umanità in quan- Europea della cultura. Questo suc- to esempio di insediamento uma- cede quando le tracce del passato no tra i più significativi al mondo. e di una cultura collettiva hanno L’attenzione è oggi indubbiamen- una tale forza da generare un pen- te catturata dal loro straordinario siero nuovo, capace di farne com- valore culturale, architettonico e prendere la bellezza e la capaci- urbanistico, da soluzioni abitative tà di parlare al presente. Perché tanto pure ed efficaci che diventa- Matera è bella. È bella e forte di no modernissime, da un’ atmosfe- quell’ estetica dell’arte popolare ra unica e irripetibile. Il pensiero autentica, dove le forme appaio- corre felicemente verso la rinnova- no semplici perché semplicemente ta comunità che oggi vive e lavora umane, con proporzioni e sensa- con soddisfazione nel complesso zioni che vanno dritte al cuore e dei Sassi, ma una parte di questo all’intelligenza. Luogo considerato pensiero è giusto dedicarla anche fino a qualche decennio fa tra i a chi per secoli nei Sassi ha avuto più poveri, abbandonati e “primi- il suo singolare, faticoso, piccolo - tivi” d’Italia, tanto da essere anche grande mondo. 17
Una pianura arida e semidesertica a quattrocento metri sul livello del mare è improvvisamente interrotta da un baratro tra le rocce, in fondo a cui corre un torrente. Sul ciglio di quel baratro si affaccia una città, o almeno la metà di essa; in parte antica e in parte nuova, con uffici e negozi. Ma le pareti della roccia che scoscende verso il torrente sono fittamente co- perte, dal ciglio fino al fondo, di abitazioni umane: case o grotte scavate nella pietra; più spesso, case e grotte insieme, perché, dietro il prospetto fabbrica- to, l’abitazione si prolunga nel monte. Di fronte alle pareti rivestite di case e sforacchiate di caverne, dall’altra parte dello spacco, si alza un altro muro di roccia, ma questo invece grigio e nudo, traforato a sua volta di grotte e loculi preistorici, abbandonati da millenni. La parte superiora della città, che guarda nell’imbuto, è una normale cittadina di tipo pugliese. Vi sono belle chiese, una cattedrale romanica con sculture barbariche, San Giovanni, romanica e orien- taleggiante; e sparso un po’ dovunque, in chiese e palazzi, il barocco. Si può percorrer la senza avere il sospetto di quegli orridi popolati, che si spalancano d’improvviso davanti a noi. Essi prendono il nome di Sassi, ed hanno l’attrattiva dell’inverosimile. Sembra che Matera si affacci a un sottosuolo scoperchiato e abitato, che nell’insieme forma una città maggiore. Una tale adunanza di se- micavernicoli, in cui si prolunga senza soluzione di con-tinuità l’esistenza della preistoria, non ha paragone in Europa, ed è tra i paesaggi italiani che generano più stupore. Spaccata da valli rupestri, Matera è una specie di Siena del Sud, più remota nel tempo, che dovrebbe attirare i visitatori. Ne affluiscono, infatti, in numero limitato, essendo per lo più studiosi di problemi sociali, politici, gior- nalisti, le figure del dopoguerra, attratti dal “caso” dei Sassi, oppure etnografi, archeologi, perlustratori di caverne. . Guido Piovene, 1957 18
Immaginate due valli divise fra loro da un rialto di terra, una volta a tramontana l’altra a mezzodì: due valli profonde scavate dalla natura nel tufo de’ colli. Su per le falde, e nell’imo di queste valli, seguen- done la forma, e il declivio ponente delle case; su quell’altura o lingua di terra se vi aggrada, fate che s’alzino altre case, templi, palazzi, e altri grandi edifizi, ed avrete una città che siede infra due; una triplice città bizzarra per la sua forma, curiosa per le tante scene che ti offre. La città alta è la Civitas, la città primitiva, la città antichissima: le due valli che ora le son sorelle furon da prima suoi borghi, e con tal nome si chiamarono. Quando si volle ingrandir la Civitas, i borghi furon nomati Sassi, e serbandosi alla madre il suo nome matronale, chiamassi sasso Barisano, quello volto a tra- montana, verso Bari, Sasso Caveoso l’altro, che è volto verso Montesca- glioso. Il Duomo, i palazzi de’ notabili, la Sott’intendenza, la casa del Comu- ne, il Seminario, la piazza, le più belle chiese decorano la Civitas, guardata a ponente da un forte castello, consistente in una cortina fiancheggiata da tre grosse, intatte, e forti torri. È dominato il Sasso Caveoso da un irto scoglio con a piedi una chiesetta scavata nel masso, in cima un faro, e una Croce. Signoreggiano il Barisano la chiesa e ’l cenobio degli Agostiniani. E le case de’ Sassi sono costruite in modo che una serva di base all’altra. Frammezzo ad esse serpeggian vie e viottoli, scendenti, ascendenti, di su, di giù, a manca, a ritta. Di talché quella casa che guardata alle spalle ha un piano solo, ne ha cinque veduta di prospetto. Vedi le botteghe su, i porto- ni giù; e questi superiori a’ balconi e a’ terrazzi; i quali a loro volta sono ora inferiori alle vie, ora a livello di queste. Aspetto più singolare di questo lo cercheresti invano fra le città d’Italia”. Cesare Malpica, 1846 - 1847 19
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Davvero rimasi sorpreso della bellezza e della nobiltà antica di questo antico aggregato edilizio, fra i più antichi e meglio conservati di tutta l’Italia. Cesare Brandi, 1960 21
LA COSTA alte e spettacolari di tutt’ Italia. Il Ben due coste bagnate da due tutto in un contesto turistico che mari con caratteri che le distin- oggi si pone tra i più apprezzati e guono. Quella tirrenica con Ma- attrezzati della Penisola. ratea, famosa da sempre per una bellezza selvatica e rupestre che sul Tirreno non ha forse uguali, e quella ionica, con spiagge mor- bide, immerse in paesaggi e am- bienti generosi dove i luoghi por- tano già evidenti nel nome i segni di storie tra le più antiche: Meta- ponto Pisticci, Scanzano Jonico, Policoro, Rotondella, Nova Siri. Natura, ingegno umano e tradi- zione si sposano nei borghi aper- ti sul mare e nei paesi vicini alle spiagge; le testimonianze della Magna Grecia trovano a Meta- ponto una delle espressioni più 22
(Su Maratea) Forse in Italia non c’è paesaggio e panorama più superbi. Immaginate decine e decine di chilometri di sco- gliera frastagliata di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge davanti al più spettacoloso dei mari, ora spalancato e aperto, ora chiuso in rade piccole come darsene. Indro Montanelli 23
È bella la discesa da Potenza al mare Tirreno, per la valle del Diana, fertile nella prima parte, e di una soavità idilliaca. La- gonegro è attraente; e lo è il brevissimo tratto di costa lucana tra la Campania e la Calabria, con le sue insenature rocciose, do- minate da alte muraglie e torrioni in pietra. Guido Piovene, 1957 Ci sono tante bellezze, / a Metaponto, / che si abbracciano mute sottoterra. / Di tutte queste cose antiche / lo senti il respiro, / come quando al buio / ti appoggi con l’orecchio / a una fes- sura di muro. / C’è una piana che non finisce mai, / a Metaponto, / e quando nell’estate/ si cuoce al sole, / diventa grande più del mare / come fosse vetro in un abbaglio/ che inghiotte le cose/ e tu non vedi / nemmeno un filino di paglia Albino Pierro, 1982 24
IL VULTURE E L’APPENNINO un’area che va a completare l’of- La Basilicata ha tanti monti, così ferta turistica della regione, con pregevoli dal punto di vista am- possibilità di turismo montano bientale da farne una delle regio- spesso inaspettate. ni più tutelate d’Italia, attraverso Tra le aree di pregio sono da ri- l’attività e la salvaguardia dei cordare per la loro particolarità il suoi Parchi nazionali (Pollino e complesso del Vulture, con il suo Val d’Agri), dei parchi regionali e monte (1326 m.), i suoi laghi, i suoi delle sue riserve. pascoli, che caratterizzano l’am- La metà di tutto il territorio regio- biente di questo grande vulcano nale può considerarsi montuosa: spento, e la vasta area del Polli- alcune cime nel Pollino supera- no dove si conservano paesaggi no i 2000 metri e nelle Dolomiti e rarità naturali (come il famoso Lucane si alzano intorno ai 1500 quanto rude Pino Loricato) di ri- metri. Si pensi che il capoluogo lievo nazionale, con una rete di regionale, la città di Potenza, è percorsi di grande qualità. Si trat- a più di 800 metri sul livello del ta dell’area protetta più grande mare. d’Italia e si estende non solo sul L’Appennino della Basilicata ri- versante della Basilicata ma an- serva dunque tante sorprese ed è che della Calabria. 25
Ma forse la scoperta più impressionante della zona è il Vul- ture coi suoi boschi e i due laghi di Monticchio. Nell’angolo settentrionale della Lucania confinante col Beneventano. Il Vulture è un vulcano spento, e la zona nel raggio del vulcano è, come sem- pre fertilissima, adatta alle ricche coltivazioni. La plaga abbonda d’acque minerali medicamentose, solo in parte sfruttate. Sul Vultu- re si soffermarono geologi e antropologi , essendo una delle plaghe italiane più adatte ai loro studi, anche per i copiosi residui di vita preistorica. Per noi si legherà al ricordo soprattutto col bosco di Monticchio, che cresce quasi tutto su terra vulcanica, ed è tra i più belli d’Italia. Guido Piovene, 1957 26
Il Pollino è, prima di tutto, un confine: amministrativo, per- ché divide la Basilicata dalla Calabria; geologico, perché è l’ultimo contrafforte di rocce calcaree, con tracce di antichi ghiacciai, dell’Appennino, prima che comincino i massicci cristallini della Sila e dell’Aspromonte; geografico, perchè qui dove lo “stivale” diventa stretto e le montagne hanno poco spazio per scendere a mare, i di- rupi si fanno tremendi e i torrenti, al tempo del disgelo, si avventano a valle con furia ruggente […]: sono fenomeni così caratteristici che i loro nomi locali si sono imposti anche ai cartografi, e così quelle forre tormentate si chiamano per tutti timpe, e quei […] corsi d’ac- qua hanno un nome diventato scientifico: le fiumare […] Il Pollino ha davvero un volto “tutto acqua e sapone”. Se si toglie la strada che si siamo lasciati alle spalle, qualche mulattiera da pastori, e qualche av- venturoso sentiero, queste montagne sono fatte, ancora e soltanto, delle cose che la natura ha sempre usato per costruirle: i boschi, i pascoli, le acque e le rocce. […] I boschi sono tra i più belli d’Italia. Sul versante lucano la selva lungo il torrente Peschiera e la faggeta so- pra Terranova, non hanno forse rivali, così come le macchie di abete bianco con i loro tronchi simili a strane colonne di alabastro, appena appena sfumate di grigio. Carlo Graffigna, 1976 27
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BORGHI LEGENDA BORGHI Bandiera Arancione VIAGGIO ITALIANO Borghi d’Italia Borghi Autentici d’Italia VIAGGIO ITALIANO Borghi Storici Marinari Borghi più belli d’Italia La pubblicazione raccoglie i borghi d’Italia che rappresentano l’eccellenza nazionale, quelli che al 1° gennaio 2019 risultano aderenti alle tre principali Associazioni italiane: Bandiere Arancioni, Borghi Autentici d’Italia, Borghi più belli d’Italia, i Borghi storici Ma- rinari selezionati dalle Regioni in quanto espressione della marineria storica nazionale. 29
ACCETTURA Accettura è uno dei meravigliosi bor- ghi che ricadono all’interno del Parco di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane. Le origini di Accet- tura pare risalgano al periodo della Magna Grecia, quando il paese veniva indicato con il nome latino di “Accep- tura”, che potrebbe rimandare tanto al significato di “sparviero”, quanto al simbolo del paese, due accette dora- te, di qui “accepta-aurea”, “Acceptu- ra”, dunque Accettura. Il borgo di Ac- cettura è molto caratteristico per le sue strette viuzze attraverso le quali si raggiungono palazzi nobiliari, anti- chi portali in pietra, databili tra il XVIII e il XIX secoli, e chiese, architetture concentrate soprattutto nell’antico rione “Scarrone”. Accettura è il paese simbolo dei “matrimoni arborei” che si celebrano in Basilicata, riti ance- strali e propiziatori in cui il tronco e la cima, lo “sposo” e la “sposa”, sono innestati e innalzati al cielo in un’unio- ne simbolica. Testo a cura di APT Basilicata. 30
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ACERENZA Acerenza è un piccolo borgo lucano dalla storia molto antica che sorge sul- la cima di un colle dal quale si gode di uno splendido panorama. Il suo sim- bolo architettonico è la Cattedrale: ri- salente al XI secolo, incanta con il suo stile romanico con influenze gotiche e con la cripta ricca di preziosi dipinti (splendidi quelli raffiguranti Apostoli, Dottori della Chiesa e Fondatori degli Ordini); custodisce inoltre importanti tavole cinquecentesche e bellissimi affreschi. Qui ad Acerenza fu rinvenu- ta la statuetta di bronzo lega al culto di un Ercole Acheruntino, una delle più preziose testimonianze del dio guerriero, oggi esposta al Museo Ar- cheologico Nazionale della Basilica- ta. Ma qui la storia si esprime anche attraverso le manifestazioni: da non perdere è la rievocazione “Dai Longo- bardi ai Normanni, storia di una Cat- tedrale” incentrata sugli avvenimenti che caratterizzarono la costruzione della Cattedrale nel passaggio dalla dominazione Longobarda a quella Normanna. 32
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ALIANO Nonostante siano opera dell’erosio- ne, i calanchi sono uno spettacolo che lascia letteralmente senza fiato: il paesaggio a cui danno vita è aspro, variegato, emozionante. Aliano nasce nel cuore dei calanchi lucani, circon- dato da questa bellezza inquieta che lo definisce e ne modella l’anima. Ma la sua particolarità si insinua dentro al paese e il viaggiatore lo scopre pre- sto, perché è impossibile non notare le tante “case con gli occhi” che si af- facciano sui vicoli del borgo: queste misteriose abitazioni che ricordano dei volti umani accompagneranno il nostro viaggio, osservandoci con i loro visi di pietra. Da non perdere, il Carnevale, con le sue maschere che raccontano la vita agro pastorale ed evocano riti propiziatori dalla storia millenaria. Infine, questo fu il borgo dove Carlo Levi trascorse parte del suo confino e di cui parla nel suo “Cri- sto si è fermato a Eboli”. 34
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CASTELMEZZANO Forse il momento migliore per arriva- re a Castelmezzano è la sera, quando le luci del borgo si accendono e, nello splendido contesto naturale che le abbraccia, sembrano creare un minu- scolo e perfetto presepe. Il borgo fa parte del Parco delle Dolomiti Luca- ne: intorno, rocce selvagge e boschi verdissimi. Proprio gli alberi sono i protagonisti del rito arboreo della Fe- sta del Maggio, chiamata anche Spo- salizio degli Alberi, quando un tronco di cerro viene trasportato da coppie di buoi fino al paese per poi essere innalzato e fatto “sposare” alla cima, un agrifoglio trasportato in spalla dai giovani. Infine, per i più coraggiosi, c’è il Volo dell’Angelo, un “viaggio” appe- si a un robusto cavo d’acciaio e legati da un’imbragatura: si parte da qui e si arriva a Pietrapertosa (o viceversa) e nel “volo” si ammira il panorama delle Dolomiti in tutta la sua bellezza. 36
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GORGOGLIONE Gorgoglione ha origini risalenti al IV sec. a.C., appartenne ai Della Marra, che nel 1070 edificarono il Castello di cui oggi restano solo pochi ruderi, e successivamente fu dominio dei Ca- rafa e degli Spinelli. Da visitare è la chiesa Madre di Santa Maria Assunta, di epoca barocca ma riedificata nell’Ottocento, al cui inter- no è conservata una bellissima statua del 1400 di San Rocco, una statua set- tecentesca della Madonna del Rosa- rio e una pregevole fonte battesimale. Dal profilo irregolare il territorio di Gorgoglione è coperto di splendidi boschi ed è ricco di rocce di arenaria comunemente nota come “pietra di Gorgoglione”. Testo a cura di APT Basilicata. 38
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GROTTOLE Grottole sorge immersa in un pano- rama magnifico, tra i fiumi Basento e Bradano, e il suo territorio fa parte della Riserva regionale San Giulia- no, oasi di bellezza paesaggistica da esplorare per immergersi in un mon- do silenzioso e incantato. Fuori dal borgo antico, su una collina si trova il Castello, con la sua torre centrale, antica vedetta a protezione dell’abi- tato. Nel cuore del paese, invece, da vedere sono gli imponenti e miste- riosi resti della Chiesa dei SS. Luca e Giuliano, detta comunemente Chiesa Diruta: il suo aspetto di rovina colpi- sce e affascina, sembra raccontare storie antichissime ed emozionanti. Infine, da non perdere è la manifesta- zione “Krùptai, Cultura, Artigianato e Tradizione”, organizzata ogni anno per valorizzare e narrare l’artigianato e il saper fare locale. 40
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GUARDIA PERTICARA È chiamato da tutti il “paese delle case di pietra”, Perticara: arrivando in paese si resta affascinati dalla pre- senza imponente di questa materia che sembra aver forgiato l’abitato, rendendolo un luogo dall’identità forte, senza tempo: forse è per que- sto che il regista Francesco Rosi lo ha scelto per girare alcune scene di “Cristo si è fermato a Eboli”. La pietra è anche uno dei protagonisti della Mostra Archeologica “Archeo- logia di un centro enotrio” che, con una preziosa collezione di reperti in ceramica, bronzo e ambra, racconta la storia di uno dei popoli italici più importanti dell’Italia meridionale, gli Enotri, narrando così le radici più an- tiche di questa terra. Infine, da non perdere è la Festa Patronale dedi- cata a S. Nicolò Magno, dove antichi gesti, riti e spiritualità si ripetono invariati da secoli, creando un’atmo- sfera suggestiva ed emozionante. 42
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IRSINA La cittadina, denominata sino a fine ot- tocento “Montepeloso”, ebbe grande importanza in epoca romana e fu tra i centri più sviluppati della Basilicata nel periodo di dominio longobardo e bi- zantino. Dopo l’occupazione norman- na, la città divenne feudo di numerose famiglie nobiliari e nel 1123 il papa Calli- sto II con una bolla nominò la cittadina sede episcopale. Molto suggestiva è la cattedrale del paese, dedicata alla Madonna dell’As- sunta, costruita nel XIII sec. e rimaneg- giata nel 1777 con facciata barocca e campanile a bifore di stile gotico, che custodisce la statua in pietra di Nanto raffigurante Santa Eufemia, attribuita all’artista rinascimentale Andrea Man- tegna. Di grande pregio sono la chiesa del convento di San Francesco del XII sec., nota per l’affresco del Pantocre- atore, e la chiesa del Purgatorio in cui è conservata una bellissima tela raffi- gurante “Le Nozze di Cana” del 1600. Testo a cura di APT Basilicata. 44
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MARATEA Affacciata su uno splendido Mar Tirreno, con 30 chilometri di costa che si distende su spiagge da sogno abbracciate da una natura quasi in- contaminata, sorge Maratea, definita ‘la Perla del Tirreno’, cittadina che unisce la meraviglia del mare all’o- spitalità più genuina. Come protetta dalla colossale statua del Cristo che domina dall’alto di un colle e dalle sue quarantaquattro chiese, la cit- tadina ha un’anima marinara, che si legge nella brulicante vita del portic- ciolo turistico, dove le barche attrac- cano e ripartono, si scarica il pesce da cucinare fresco o da vendere e si ascoltano i richiami e le storie dei pe- scatori. Da non perdere, poi, sono il mercatino delle pulci “Cose antiche nel Borgo” e la Sagra del Pesce, dove gustare il pescato locale cucinato se- condo tradizione. 46
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METAPONTO Metaponto è una piccola frazio- ne del comune di Bernalda e sorge nella pianura a cui la cittadina dà il nome, il Metapontino. È un borgo di mare, che però vanta origini e lega- mi di grande importanza: qui infatti si stabilì Pitagora e questo fu il prin- cipale centro di diffusione delle sue idee. Splendido e antichissimo è poi il Tempio dedicato alla divinità mito- logica Hera, suggestivo e imponente. Ma, tra rievocazioni storiche come “Bernalda si veste di Medioevo” e manifestazioni enogastronomiche, da non perdere è una passeggiata in riva al mare, per respirare le at- mosfere che ancora ricordano le antiche partenze in nave verso ter- re lontane e vivere al ritmo dettato dalle maree e dai venti, come i ma- rinai di un tempo, come i pescatori di oggi. Una curiosità: Bernalda è an- che il luogo d’origine di Francis Ford Coppola! Agostino, suo nonno, emi- grò dall’Italia a inizio ‘900 e il regista divenne cittadino onorario del borgo il 1º maggio 1989, continuando a rima- nere in contatto con il paese tanto da avere diversi progetti in cantiere che riguardano proprio questo terri- torio, il suo rilancio. 48
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MOLITERNO Moliterno è un borgo che unisce storia, tradizioni e sapori. Il paese sorge arroccato intorno al suo ma- estoso castello medievale, sotto al quale si sviluppa un intrico di vicoli acciottolati e antiche abitazioni. Qui sono molte le cose da ammirare e da fare, ma per addentrarsi nel cuore del borgo occorre partecipare a due eventi: la festa patronale di San Do- menico, San Cristoforo e San Nicola, che si svolge il 4 agosto e unisce tut- ta la popolazione in manifestazioni religiose, in particolare la processio- ne, e civili; la rassegna internazionale “Moles Aeterna” (Laboratorio Teatro Popolare) organizzata dal Gruppo Folk “U Cirnicchiu” che racconta la meraviglia delle tradizioni folklori- stiche locali. E da non perdere è un assaggio del Canestrato, un pecori- no saporito e ricco di storia che ha ottenuto il riconoscimento IGP e sa raccontare con il suo gusto l’anima del territorio. 50
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NOVA SIRI Nova Siri sorge nel cuore della Ma- gna Grecia, sulla costa del mar Jo- nio e l’abitato è diviso in due aree: Nova Siri Paese, arroccata sul colle, e Nova Siri Marina, che si affaccia invece sul Golfo di Taranto. Qui, sul versante marittimo, la costa è sab- biosa e ricca di dune naturali, che la rendono un luogo perfetto per chi cerca l’incanto del mare e, insieme, la tranquillità di una natura isolata, quasi incontaminata. Da non per- dere, però, sono anche le attrattive storiche e culturali, come il Castello che, con la sua posizione strategica, racconta ancora oggi il suo passato di avamposto medievale e civile, e i tanti siti archeologici che si incontra- no sul suo territorio e nei dintorni, a testimonianza della ricchezza e dello splendore dell’antica civiltà che vide qui le sue origini. 52
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PIETRAPERTOSA Il paesaggio che circonda il piccolo borgo di Pietrapertosa è molto sug- gestivo e lascia incantati per il suo carattere che unisce forza e dol- cezza: intorno al paese svettano le Dolomiti Lucane, speroni di roccia calcarea che con la loro imponenza sembrano “giganti emersi dal mare”, mentre intorno lo sguardo si perde sui rilievi più morbidi come la vicina montagna del Caperrino. Questo pa- esaggio mozzafiato si può ammirare sperimentando un’esplorazione al- trettanto mozzafiato: il “Volo dell’An- gelo” dove, appesi a un robusto cavo si attraversa lo spazio tra il borgo e Castelmezzano, “volando” su boschi, corsi d’acqua e alture. E sempre con il Castelmezzano, Pietrapertosa condivide il rito arboreo dello “Spo- salizio degli Alberi”, una tradizione antichissima che racconta lo stretto legame che intreccia queste popola- zioni con la terra. 54
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PISTICCI Pisticci è una cittadina lucana che si affaccia sul mar Jonio, immersa in un paesaggio di rara bellezza, che uni- sce morbide alture alla meraviglia della costa e del mare limpido che bagna le spiagge del borgo. Famoso per il “Pittore di Pisticci”, considera- to il capostipite della fabbrica lucana e primo maestro di ceramica a figu- re rosse in Italia, questo è un borgo baciato dal sole, un luogo dove la natura e la presenza del mare hanno intessuto un’identità fatta di viaggi, accoglienza e meravigliosa contami- nazione. Ha dato i natali a Ernesto Bruno Lapadula, l’architetto del Pa- lazzo della civiltà italiana, conosciuto come il Colosseo Quadrato edificato a Roma negli anni ’30. Ma un ruolo centrale hanno ancora oggi le tra- dizioni, le cui tracce sono rimaste anche nei prodotti che oggi sono diventati famosi nel mondo: sull’e- tichetta dell’amaro, qui prodotto, è raffigurato infatti l’abito tradizionale femminile del borgo. 56
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POLICORO Quando si pensa a Policoro, le prime cose che vengono in mente sono le sue dune di sabbia, l’acqua limpida che stupisce per la sua bellezza, il profumo della salsedine e l’atmosfe- ra marina che si respira ovunque. Da non perdere sono le evidenze stori- che e culturali della cittadina, come il Museo archeologico nazionale del- la Siritide situato all’interno del sito archeologico di Heraclea; il Castello, edificio maestoso e fortificato che ri- corda il passato medievale del borgo; la Riserva Naturale Bosco Pantano. Ma a rimanere impresso nella memo- ria del viaggiatore sarà soprattutto il mare, magari ammirato al tramonto, mentre si gusta un’ottima grigliata di pesce fresco accompagnato da un bicchiere di vino locale. 58
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ROTONDELLA Si riconosce dall’alto, il grazioso bor- go di Rotondella, con le sue case l’u- na vicina all’altra e le sue strade che si arrotolano su per la collina, crean- do una spirale che non si può confon- dere con nient’altro. Da non perdere, qui, sono le due feste principali. La prima, dedicata a Sant’Antonio da Padova, che si svolge il 13 giugno e poi quella dedicata a Sant’Antonio Abate, che si festeggia il 17 gennaio con il tradizionale falò in piazza e la musica folkloristica. Nel territorio di Rotondella, poi, una particolarità è costituita dal Monte Coppolo: tutto il monte è circondato da mura di for- tificazione che racchiudono un’acro- poli attribuibile al IV secolo alla qua- le è legata una leggenda. Si racconta che questa città sia stata fondata da Epeo, il costruttore del cavallo di legno che permise la conquista di Troia. Infine, Rotondella è nota per essere “il balcone sullo Jonio”, per la sua vista strepitosa sullo splendido mare lucano. 60
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SAN MAURO FORTE San Mauro Forte sorge in una posi- zione panoramica, tra bellissimi albe- ri di ulivi, vigneti e colline disposte ad anfiteatro lungo il corso del fiume Sa- landrella. Borgo dall’ospitalità since- ra, il momento migliore per scoprirlo sono le sue manifestazioni tradizio- nali. Da vedere è il Carnevale, con la sua sfilata dei Campanacci, rito propiziatorio che invoca il sollievo dai malanni e l’abbondanza dei rac- colti. Ma anche il rito pasquale della rappresentazione della morte con la rievocazione della Via Crucis è un momento molto significativo, che si conclude con i fedeli che si recano ai campi e depositano germogli di gra- no, come pegno per un abbondante raccolto. E infine, il culto Mariano, che si svolge nella chiesetta della Madonna di “Piano di Campo” dove si venera la statua della Madonna del Soccorso, tra forte spiritualità e gesti senza tempo. 62
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SAN SEVERINO LUCANO San Severino Lucano ricade nel terri- torio del Parco Nazionale del Pollino e sorse nel XV sec., quando i Sanseveri- no di Bisignano donarono il casale e le terre circostanti ai monaci dell’abbazia di Santa Maria del Sagittario i quali, per riconoscenza, le diedero il nome della casata. Di notevole interesse artistico è la chiesa Madre di Santa Maria degli An- geli, costruita nel 1500 che custodisce la statua della Madonna del Pollino, og- getto di culto in una delle più importanti manifestazioni religiose della regione. Il Santuario della Madonna del Pollino è situato nel luogo dove sorgeva la grotta in cui fu trovata la statua in stile bizanti- no della Madonna e costituisce uno de- gli ideali punti di partenza per escursio- ni alla volta delle vette più alte del Parco del Pollino. Tutti i percorsi consentono di entrare a diretto contatto con le im- mense distese di faggi, abeti e pini Lori- cati che insistono nel parco. Una delle vere attrazioni artistico-culturali è l’ope- ra di arte contemporanea “RB- RIDE”, la “Giostra rallentata” di Carsten Höller. Testo a cura di APT Basilicata. 64
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SATRIANO DI LUCANIA È un borgo ricchissimo di tradizioni e storia, Satriano di Lucania, inca- stonato tra le pendici di tre rocce: il Castello, il Piesco e la Madonna della Rocca, che sovrastano le rive del fiu- me Melandro. Borgo che diede i na- tali al pittore Giovanni de Gregorio detto “Il Pietrafesa” dall’antico nome dell’abitato, Satriano è famosa come la “capitale dei murales del Mezzo- giorno”: nel centro cittadino infatti si contano oltre 500 murales, in au- mento ogni anno. Nel paese inoltre è stata attivata l’Accademia del Pe- peroncino Lucano, simbolo della ga- stronomia locale. E infine, Satriano è il suo Carnevale, un carnevale sto- rico, arcaico, estremamente sugge- stivo. È una delle manifestazioni più famose della regione ed è incentrata sulla figura del “RUMIT”, l’Uomo Al- bero e sulla Foresta che cammina, elementi che narrano l’importanza della terra nell’identità di questo luogo. 66
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SCANZANO JONICO Scanzano Jonico, come lascia imma- ginare il suo stesso nome, è un borgo lucano che si affaccia sul Mar Jonio, un borgo immerso in un contesto na- turale di grande bellezza, con le sue spiagge lunghe e sabbiose e il mare limpido, così azzurro da incantare. Proprio per il fascino del suo pano- rama, Scanzano fu scelto per girare l’ultima scena del film “Basilicata co- ast to coast”, che racconta la bellez- za intima e autentica di questa terra di monti e di mare. Scanzano poi è anche arte e cultura, con il Palazzo Baronale e la vicinanza di Matera, ca- pitale europea della cultura 2019, ma soprattutto è essenza marinara. Qui infatti si trova l’unico faro esistente in tutta la Basilicata, simbolo della vita tra le onde, certezza del navigan- te, rifugio del marinaio. 68
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VALSINNI Valsinni è il borgo di Isabella Morra, che ancora oggi è il suo simbolo po- etico. Qui visse infatti una delle voci liriche più importanti del XVI secolo, a cui il paese ha dedicato un Parco Letterario, che si snoda in un “per- corso sentimentale” dal cuore me- dievale dell’abitato fino al castello, dimora dei Morra, percorso che farà rivivere ai visitatori le vicende di Isa- bella, reclusa e poi uccisa dai fratelli per aver stretto una relazione con un nobile non gradito alla famiglia. Da non perdere sono anche la festa patronale di San Fabiano, che si svol- ge a gennaio e a maggio con manife- stazioni religiose e laiche, e l’evento “Il borgo racconta”: si tratta di uno spettacolo itinerante per le strade del borgo, con menestrelli e canta- storie che accompagnano i visitatori a scoprire la vecchia Valsinni. 70
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VENOSA Su un altopiano circondato da val- li e da una rigogliosa vegetazione sorge Venosa, borgo che ha dato i natali a importanti personaggi del- la storia e della cultura quali Quin- to Orazio Flacco, uno dei poeti più illustri dell’epoca antica, e Carlo Gesualdo, noto come Gesualdo da Venosa, grande compositore. Tra le emergenze architettoniche, da non perdere è il Castello Aragonese, co- struito nel 1470 per volere del duca Pirro del Balzo, maestoso con le sue torri cilindriche e il suo fossato. Da vedere sono, inoltre: la Chiesa della Santissima Trinità; il sito archeolo- gico che custodisce testimonianze comprese tra il periodo repubblica- no e l’età medievale; le catacombe ebraico-cristiane, situate sulla collina della Maddalena. E dopo l’esplora- zione culturale, ci aspetta un ottimo bicchiere di Aglianico DOC, uno dei migliori vini rossi italiani. 72
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VIGGIANELLO Adagiato ai piedi del massiccio del Pollino, nella Valle del Mercure, in- contriamo il piccolo borgo di Viggia- nello. Immerso in un contesto natu- ralistico di grande fascino e dotato di un cuore storico grazioso e ben con- servato, sono però le sue tradizioni le vere protagoniste dell’essenza del luogo. Le manifestazioni da non perdere sono: le celebrazioni per il patrono, San Francesco di Paola, che viene festeggiato con un rito arboreo propiziatorio, tra processioni, canti e balli; la festa della Madonna del Carmelo, in agosto, legata al raccol- to del grano e alla fertilità dei campi, che prevede offerte alla Vergine, riti e danze; la processione del Venerdì Santo, quando la Via Crucis viene rievocata in tutta la sua drammati- cità; il pellegrinaggio alla Madonna dell’Alto, l’ultima domenica di maggio e la prima domenica di settembre, carico di spiritualità e sentimento. 74
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BIBLIOGRAFIA PAESAGGI Abbate Michele, 1968, scrittore, Scrittori di “Attraverso l’Italia” 1930/1972, Touring Club Italiano, Milano, 1984. Brandi Cesare, 1960, storico dell’arte, critico e saggista, Pellegrino di Puglia, 1960, Laterza, Mi- lano, 1960. Graffigna Carlo, 1976, scrittore, Splendore della natura in Italia, Selezione del Reader’s Digest S.p.A., Milano, 1976. Levi Carlo, 1945, scrittore, pittore, politico, Cristo si è fermato a Eboli, Einaudi, 1945. Malpica Cesare, giornalista, 1846 - 1847, avvocato, poeta, La Basilicata. Impressioni, Napoli, An- drea Festa, 1847. Montanelli Indro, anni ’50 del ’900, giornalista, storico, saggista, Italia del Sud. Pierro Albino, Metaponto, Editori Laterza, Bari, 1966. Piovene Guido, 1953 - 1956, giornalista, saggista, scrittore, Viaggio in Italia, Arnoldo Mondadori Editore, 1957. Sinisgalli Leonardo, 1943, poeta, saggista, poesia Lucania, Nuovi Campi Elisi, Mondadori, Mi- lano, 1947. Scotellaro Rocco, 1940, poeta scrittore, politico, poesia giovanile in Tutte le poesie (1940-1953), Oscar Mondadori, Milano, 2004.
COORDINAMENTO GENERALE DEI PROGETTI “ATLANTE DEI PAESAGGI” E “BORGHI E TURISMO LENTO” AUTONOME PROVINCIA PROVINZ AUTONOMA BOZEN DI BOLZANO SÜDTIROL ALTO ADIGE TRENTO provincia autonoma
La pubblicazione è parte della Collana “Viaggio Italiano - Paesaggi e Borghi d’Italia”, composta da 21 opuscoli, ognuno dedicato a una Regione o Provincia autonoma. Tutti gli opuscoli sono scaricabili, in formato pdf, dal portale www.viaggio-italiano.it. La pubblicazione è stata realizzata nell’ambito delle attività previste dalla Convenzione stipulata il 30/12/2016 tra MiBACT e Commissione Speciale Turismo e Industria Alberghiera della Conferenza delle Regioni e Province autonome (e successivi Addendum) per l’attuazione di progetti coerenti con gli in- terventi approvati nel Piano Strategico nazionale del Turismo (PST 2017-2022).
BASILICATA Paesaggi e Borghi d’Italia Coordinamento nazionale del progetto Regione Emilia-Romagna - Laura Schiff Coordinamento tecnico Regione Emilia-Romagna - Elisabetta Canaletti Regione Emilia-Romagna - Francesca D’Atti Regione Emilia-Romagna - Rita Laffi Regione Emilia-Romagna - Raffaele Schena Ricerca e redazione testi Coordinamento: Antonio Cardelli Paesaggi: Alessandro Sistri Borghi: Valeria Zangrandi Referenti regionali Regione Basilicata - Patrizia Minardi Regione Basilicata - Elena Iacoviello APT Basilicata Coordinamento editoriale Davide Caiti Kaiti expansion srl - Reggio Emilia Progetto grafico Kaiti expansion srl - Reggio Emilia È vietata la riproduzione di testi e immagini senza l’autorizzazione del proprietario e dell’editore. Pubblicato - ottobre 2019
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