ANALISI CINETICA DELLO SPRINT DI ATLETI AMPUTATI E CONFRONTO CON ATLETI NORMODOTATI

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ANALISI CINETICA DELLO SPRINT DI ATLETI AMPUTATI
E CONFRONTO CON ATLETI NORMODOTATI
Ing. Bonacini
Dottorato in Disegno e Metodi di sviluppo prodotto- Ref. Prof.Cugini
Dip. di Meccanica, Facoltà di Ingegneria, Politecnico di Milano
ANALISI CINETICA DELLO SPRINT DI ATLETI AMPUTATI E CONFRONTO CON ATLETI NORMODOTATI
 Schema della presentazione

                Sezioni:
                1. Introduzione allo sprint di atleti normali e amputati
                2. Struttura di una protesi da camminare e da correre
                3. Acquisizione della corsa
                4. Interpretazione dei dati
                5. Sviluppi futuri
                6. Conclusione

Analisi cinetica dello sprint di atleti amputati   Ing.Bonacini
ANALISI CINETICA DELLO SPRINT DI ATLETI AMPUTATI E CONFRONTO CON ATLETI NORMODOTATI
Lo sprint

                                                        CHRISTINE ARRON Camp Europea 100m 10,95 s

                                                   Lo sprint è un tipo di corsa, che si sviluppa su distanze
                                                   brevi e ad alte velocità. L’obiettivo dello sprint è coprire la
                                                   distanza (100m –200m) nel minor tempo possibile.
          POWELL ASAFA                             Velocità media nel cammino 1.10 - 1.40 m/s
          World Record 100m                        Velocità media nello sprint  7 – 10,27 m/s
          9,74 s
          Rieti 9 settembre 2007

Analisi cinetica dello sprint di atleti amputati      Ing.Bonacini
ANALISI CINETICA DELLO SPRINT DI ATLETI AMPUTATI E CONFRONTO CON ATLETI NORMODOTATI
Lo sprint di atleti amputati transtibiali (sotto il ginocchio)

     MARLON SHIRLEY (USA)
     27 years old cat. T44 unilateral BK
     Recordman and Gold Medal Athens 2004
     100m 11,08s

                                                                                     OSCAR PISTORIUS (RSA)
                                                                                     20 years old cat.T43 bilateral BK
                                                                                     10,91 s 100m ,21,68 s 200m
                                                                                     (world and gold medal paralymic games
                                                                                     Athens 2004)
                                                                                     46,34 s 400m (min Bejing 2008 di 46s)
 Tab.1 Differenti performances tra atleti normali e atleti amputati

Analisi cinetica dello sprint di atleti amputati                      Ing.Bonacini
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 La struttura di una protesi di arto inferiore: da camminare

      Invaso            “contenitore” della parte residua arto amputato, realizzato
                          su misura del moncone del paziente dal tecnico ortopedico
                         (Fibra di carbonio e resina da laminazione).
      Cuffia           protegge il moncone da traumi e urti durante la camminata.
                        (Poliuretano, silicone e stirene)
      Tubolare         collegamento invaso-piede (leghe di titanio o fibra di carbonio)
      Piede            accumula e restituisce energia in modo da consentire una
                      camminata confortevole. (fibra di carbonio).
      Cover           rivestimento estetico, in gomma espansa o PVC.
      Ginocchi meccanici o elettronici             nel caso di amputazioni transfemorali

               Cuffie in silicone e stirene

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 La struttura di una protesi di arto inferiore: da correre

                 Allineamento del piede di Ossur

                                                            INVASO

                         INVASO

  Applicazione del piede nel caso           Applicazione del piede nel caso
  di distanza apice moncone-                di distanza apice moncone-        Protesi da correre con piede Springlite
  terra inferiore a 25 cm con               terra superiore a 25 cm con       (Otto Bock)
  attacco posteriore all’invaso             attacco posto sotto l’invaso

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I piedi per protesi da correre

                                                                                  Piedi per soggetti amputati
                                                                                  transtibiali

                                         Piede Flex Run della
                                         Ossur a forma di               Piede Cheetah della Ossur
                                         “C” per distanze               a forma di falce per
                                         lunghe                         transtibiali

   Piede Flex Sprint della Ossur a                                                           Piede Springlite della Otto
   forma di “L” per amputati                                                                 Bock con flesso
   transfemorali

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I piedi per protesi da correre

   • Tecnologia del settore aeronautico e militare.
   • Assorbe e accumula energia durante il caricamento del peso sul tallone
   • Design del tallone-
                tallone-avampiede consente efficace e graduale rilascio di
      energia che consente una camminata fluida e senza fatica per l’utente.
   • Numero di strati e spessore del laminato proporzionali al peso utente e
     livello di attività fisica

        MODULAR III: il primo piede utilizzato per correre

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 Acquisizione della corsa: definizione del volume di acquisizione

       ANALISI CINETICA DELLA CORSA DI TRE ATLETI AMPUTATI SOTTO IL GINOCCHIO E DI TRE ATLETI
       NORMODOTATI TRAMITE IL SISTEMA OPTOELETTRONICO VICON E PEDANE PIEZOELETTRICHE KISTLER.
       TRE ACQUISIZIONI: Ia presso il palazzetto indoor della Fratellanza di Modena, (24 novembre 2005),
       IIa presso il Centro di preparazione Olimpica di Formia con analisi cinetica (15-18 dicembre 2005),
       IIIa presso il palazzetto indoor della Società Osa Saronno con analisi cinetica. (20 gennaio 2006)

   NELL’ANALISI DELLO SPRINT ALMENO 8 TELECAMERE A INFRAROSSI
   f= 100-400 HZ.
   VOLUME DI ACQUISIZIONE: VOLUME ALL’INTERNO DEL QUALE IL
   SOFTWARE PROCEDE ALLA CATTURA DEL SEGNALE RIFLESSO DAI
   MARKER.
   L'AREA DI PERFORMANCE O AREA DI CATTURA È LUNGA 12M E
   LARGA 5 M. L'ALTEZZA MASSIMA COPERTA È DI 2 METRI ED È
   SCELTA IN FUNZIONE DELL'ALTEZZA DEGLI ATLETI.

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 Misurazione dei parametri antropometrici

                                                                  Determinazione punto di repere per
                 Diametro ginocchio
                                                                  misurare lunghezza gamba

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 Markerizzazione dei soggetti: Kadaba, protocolllo utilizzato

  I punti di repere anatomici sugli arti inferiori:
  1.      Bacino (RASI, LASI, LPSI, RPSI)
         Dx e sn spine iliache anteriori e posteriori
  1.      Gamba (LKNE, LTHI, LANK, LTIB)
         Epicondilo femorale, 1/3 della coscia,
         malleolo esterno, 1/3 della tibia
  1.      Piede (LTOE, LHEE)
          secondo metatarso e calcagno

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 Adattamenti alla protesi del protocollo Kadaba

                                      Per posizionare i marker sulla protesi viene adottato l’accorgimento di Bucley con
                                            l’atleta amputato sulle punte dei piedi:
                                              Marker sull’invaso in corrispondenza dell’epicondilo femorale e dell’appoggio sottorotuleo
                                             sei markers sul piede: tallone virtuale, malleolo virtuale, punta, secondo metatarso,
                                             1/3 della gamba virtuale sull’attacco a “T” e 1/3 della gamba virtuale sul piede.

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 Limiti biomeccanici della protesi

      Meccanici
      Minor efficienza e quindi minor risposta elastica del piede protesico in fibra di carbonio rispetto ad un piede sano:
      infatti i piedi da corsa hanno una efficienza (rapporto fra potenza assorbita e potenza rilasciata) di circa l’80%%
      rispetto al 241% di un piede umano con una attiva ed efficace plantarflessione.
      L’angolo di flessione del ginocchio dell’arto protesizzato dipende dalla lunghezza del moncone e quindi dalla tipologia
      di invaso utilizzata: le invasature senza presa sui condili femorali, a forma di cono, realizzate per monconi tibiali di
      almeno 15 cm, consentono la completa flessione del ginocchio, nella fase di calciata dietro il gluteo. Per monconi più
      corti la flessione del ginocchio è inferiore di 20-30°.

      Ortopedici
      L’efficienza della protesi dipende da un corretto allineamento del piede rispetto all’invaso e dalla corretta scelta della
      classe del piede (lo spessore identifica la rigidezza del piede).

      Energetici
      L’assorbimento di energia da parte del moncone e della cuffia in materiale polimerico all’interno dell’invaso.

      Muscolari
      L’eventuale presenza di una contrazione isometrica da parte dei muscoli residui del moncone;
      Quando il piede meccanico della protesi tocca il terreno, la muscolatura dell’anca dal lato della protesi deve avanzare in
      modo compensare una forza contraria alla direzione di avanzamento, ricevuta dal terreno: infatti la forza di reazione è
      anteriore rispetto alle articolazioni di anca e ginocchio; per questo motivo l’articolazione dell’anca dal lato della
      protesi compie un lavoro di due o tre volte superiore rispetto al lato dell’arto sano in modo da aiutare il
      corpo nell’avanzamento e in modo da compensare l’ assenza della plantarflessione propulsiva del piede meccanico.

      Tecnico-atletici
      Nel caso di atleti principianti sono dovuti ad un utilizzo poco efficace della protesi e un recupero/potenziamento
      muscolare non efficace.

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 Le acquisizioni della corsa

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 Parametri spazio-temporali: asimmetria arto sano-protesi

          • Larghezza della falcata : l’amputato allarga la corsa rispetto al normodotato, per ricercare un maggior equilibrio
          e per ragioni morfologiche del moncone (nei casi di monconi prossimali è evidente la postura leggermente ad “X”
          della protesi).

          •Lunghezza della falcata inferiore ai soggetti normali per i limiti funzionali legati alla protesi: limitata flessione di
          ginocchio e anca e assenza di plantarflessione alla caviglia.

          • Durata fase d’appoggio sull’arto sano, l’amputato rimane un tempo più lungo sull’arto sano per effettuare
          tutte le correzioni d’equilibrio dovute all’utilizzo di protesi.

          • Cadenza e velocità dello sprint sono inferiori per i limiti funzionali legati alla protesi

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 Le differenti fasi dello sprint

   Initial contact            Mid Stance                 Toe off                      Mid Swing                    Initial contact
                              anca e ginocchio           istante in cui il piede si   dopo la massima              il ginocchio si estende e
   CoG nella posizione più
                              avanzano rispetto alla     stacca dal terreno           flessione del ginocchio in   si prepara al nuovo
   bassa, anca flessa e
                              caviglia, inizia la fase                                calciata dietro, la coscia   contatto con il terreno
   ginocchio quasi
                              propulsiva                                              raggiunge la posizione
   completamente esteso,
                                                                                      orizzontale
   caviglia dorsiflessa (a
   martello)

  Nel cammino la fase di
  stance è circa il 60%, nel
  running il 30% e nello sprint
  il 20%.
  La principale caratteristica
  dello sprint è la mancanza
  del double support in
  funzione del double swing e
  il contatto a terra a partire
  dall’avampiede invece che
  dal tallone.

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 Le convenzioni degli angoli delle articolazioni

                                                   ZERO di RIFERIMENTO: coscia e tibia allineate e perpendicolari durante la fase di
                                                   appoggio al terreno.
                                                   CAVIGLIA se ruota verso l’alto formando un angolo positivo è dorsiflessa,
                                                   ruotando verso il basso è plantarflessa
                                                   GINOCCHIO in condizione di completa estensione è pari a 0, ogni sua variazione
                                                   positiva denota la flessione del ginocchio; sul piano orizzontale si considera positiva
                                                   la rotazione verso l’interno e negativa la rotazione verso l’esterno;sul piano frontale
                                                   positiva la adduzione e quindi il varismo, negativo il valgismo
                                                   ANCA l’angolo formato dalla coscia rispetto alla verticale è positivo e indica flessione
                                                   dell’anca durante la fase di spinta, se negativo indica l’estensione;
                                                   sul piano frontale viene considerato positivo l’angolo di avvicinamento della coscia
                                                   rispetto alla verticale in fase di adduzione, negativo in fase di abduzione;
                                                   sul piano orizzontale consideriamo positiva l’intrarotazione e negativa l’extrarotazione

                                                   PELVIS
                                                   per quanto riguarda il bacino vengono attribuiti valori positivi all’obliquity sul piano
                                                   frontale nel caso di rotazione verso l’alto, al tilt sul piano sagittale nel caso di
                                                   basculamento verso il basso, alla rotation nel caso di intrarotazione.

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 Analisi dei dati: bacino

                               ------ arto sano ------ arto con protesi
       Gli angoli del bacino sono gli unici calcolati rispetto ad un riferimento assoluto, mentre tutti gli altri sono
       angoli relativi ossia calcolati rispetto ad altre articolazioni.

       •Il Range of Motion del Pelvic Tilt è proporzionale al consumo energetico, infatti durante la corsa l’atleta normodotato
       conserva una postura costante con il tronco leggermente inclinato in avanti. Gli atleti protesizzati presentano un ROM di
       circa 25, mentre la media degli atleti normali presenta un ROM di 10.
       • Per quanto riguarda il grafico dell’obliquity il bacino si abbassa in maniera accentuata dal lato della protesi durante
       la fase di stance presentando un picco minimo in fase di caricamento del piede che si comporta come una molla.
       Rispetto all’arto protesizzato, il bacino nella fase di swing presenta una andamento accentuato di arretramento del
       tronco dovuto ad una scarsa flessione dell’anca e del ginocchio.

       •Durante la fase di stance, sul piano orizzontale, il bacino presenta una intrarotazione che compensa l’adbuzione
       dell’anca in modo da consentire l’avanzamento durante lo sprint, mentre presenta una scarsa extrarotazione durante lo
       swing rispetto alla norma.

Analisi cinetica dello sprint di atleti amputati        Ing.Bonacini
       •
 Analisi dei dati: anca

                         ------ arto sano ------ arto con protesi

       Nel piano sagittale l’arto sano presenta un anticipo nel raggiungimento della massima flessione dovuta ad una
       strategia di compensazione (dovuta al vincolo invaso). L’anca dell’arto amputato evidenzia una estensione prossima
       allo zero, minore rispetto ai normodotati (60°) in corrispondenza del toe-off e un valore minore del picco di flessione
       durante la fase di swing (circa 10-20° meno dei normali) dovuta ai limiti biomeccanici della protesi.

       Nel piano frontale durante la fase di contatto al terreno, l’anca dell’arto amputato va, contrariamente alla normalità
       in abduzione, per compensare l’intrarotazione del ginocchio e nel piano orizzontale compensa l’abduzione del
       ginocchio con una extrarotazione.

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 Analisi dei dati: ginocchio

                           ------ arto sano ------ arto con protesi
       Il ginocchio dell’arto sano evidenzia un andamento sinusoidale nella norma, con la sola eccezione di un lieve anticipo nel
       raggiungimento del picco di massima della flessione (140°) dovuto ad un meccanismo di compensazione dell’arto
       protesizzato: l’invaso della protesi non consente una flessione del ginocchio superiore a 110° e per questo motivo il
       ginocchio dell’arto sano deve ruotare più velocemente. Il ginocchio dell’arto amputato non presenta l’andamento
       discendente in estensione dell’arto sano durante la fase di stance per il fatto che l’allineamento tra invaso e piede
       conserva sempre una certa flessione di circa 30°.
       Il comportamento del ginocchio dell’arto sano sul piano orizzontale è nella norma.

       Differentemente il ginocchio dell’arto amputato presenta una intra-rotazione costante dovuta al scarsa lunghezza e
       alla morfologia del moncone.

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 Analisi dei dati: caviglia

                         ------ arto sano ------ arto con protesi

        La rotazione della caviglia dell’arto sano rientra nella norma.
        Il grafico dell’angolo della caviglia del piede meccanico presenta un tratto iniziale durante la fase di
        appoggio con una minore dorsiflessione dovuta alla forma e all’elasticità del piede meccanico, un
        tratto quasi orizzontale durante la fase di volo dovuto al mantenimento dell’angolo fissato dal profilo
        del piede.

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 Confronto tra i tre atleti amputati

                                                                  Le differenze fra i tre
                                                                  amputati per quanto
                                                                  riguarda anca, ginocchio e
                                                                  caviglia, sono all’interno del
                                                                  10% max, ad eccezione di
                                                                  dei grafici del bacino che
                                                                  presentano una maggiore
                                                                  dispersione.

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 Forze scaricate al terreno

                                                                                     GROUND REACTION FORCE
                                                                   330

                                                                                                                         Piede sano
                                                                   280

% BW
                                                                   230
                                                                                                                                        Piede Springlite
                                                                   Kgf
                                                                   180

                                                                   130

                                                                    80

                                                                                                      Piede Cheetah
                                                                    30

                                                                   -20   01   6 10    11   20   16   30   21   40   26   50   31   60   36   70   41   80   46 90   51 100 56

                           FASE DI STANCE
                                                                                                          FASE DI STANCE

                                                                                 CONFRONTO DELLE FORZE SCARICATE AL
   ASSENZA DI UN PICCO MASSIMO DELLA CURVA DELLA FZ,                             TERRENO DA UNO STESSO ATLETA CON
   CURVA PIÙ AMPIA E PIÙ BASSA INDICE DI UNA MINOR                               DIFFERENTI PIEDI
   EFFICIENZA DI CORSA.
   ASIMMETRIA NELLE SPINTE PROPULSIVE DEI DUE ARTI                               1 ARTO SANO (3234 N);
   DURANTE LA CORSA.                                                             0,7 SPRINGLITE (2254 N);

   2600-3500 N normalità                                                         0,6 CHEETAH (1960 N)
   2500- 3200 N arto sano amputati
   2400-2550 N arto con protesi

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 Componente negativa della Forza in direzione di avanzamento

  FASE DI CARICAMENTO:
  • FLESSIONE PIEDE
  • ABBASSAMENTO E ARRETRAMENTO VERTICE CURVA
  POSTERIORE DEL PIEDE (marker corrispondente al tallone
  virtuale) A CAUSA DELLA GEOMETRIA DEL PIEDE       E
  ROTAZIONE CONGIUNGENTE PUNTO DI CONTATTO AL
  SUOLO-TALLONE DI 5° IN SENSO ORARIO.
  • GENERAZIONE UNA COMPONENTE DELLA FORZA
  NEGATIVA, CONTRARIA ALLA DIREZIONE DI
  AVANZAMENTO. (2/3 lavoro muscolare muscolatura anca)

  COMPONENTE NEGATIVA CESSA QUANDO LA
  PERPENDICOLARE AL PUNTO DI CONTATTO PASSA PER CIR
  GINOCCHIO

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 Progettazione di un nuovo piede

    • ELIMINARE LA COMPONENTE NEGATIVA IN DIREZIONE DI AVANZAMENTO (GRAZIE AD UNA NUOVA
    MORFOLOGIA E UNA DIFFERENTE RIGIDEZZA DEI TRATTI DEL PIEDE)
    • MORFOLOGIA DEL PIEDE DEVE CONSENTIRE UNA MAGGIORE PLANTARFLESSIONE (40° atleti normodotati)
    • RISPOSTA ELASTICA E QUINDI PICCO DI MASSIMO DELLE FORZE Fz/Fx IN CORRISPONDENZA DEL MID STANCE
    • FUNZIONALITA’ DEL PIEDE SIMILE AL TENDINE D’ACHILLE (responsabile del 90% dell’efficienza della gamba)
    • ALLINEAMENTO PIEDE-INVASO PER SCARICARE UNA MAGGIOR FORZA AL TERRENO (FINE ASIMMETRIE TRA ARTI)
    • LARGHEZZA SEZIONE TRASVERSALE SUFFICIENTE DA GARANTIRE UN MAGGIOR EQUILIBRIO

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 Obiettivi e Sviluppi futuri

                                        OBIETTIVO: FORNITURA DEI PIEDI AGLI
                                        ATLETI ITALIANI PER PECHINO 2008

      Possibili sviluppi futuri:
      • Analisi dello stacco nel salto in lungo
      • Testare un campione più ampio di atleti
      • Definire un protocollo di testing con il Comitato Paralimpico, per il
      monitoraggio dell’allenamento e della preparazione degli atleti di
      interesse nazionale in differenti periodi dell’anno

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 Pubblicazioni

    17 Ingegraf2005 e XV ADM SivigliaPoster Tools and methods to optimize lower limb prosthesis design
    1-3 giugno 2005 (Bertetti,Bonacini,Colombo,Magrassi)
    - IST-SPIEE Three Dimensional Image Capture and Applications VI Reverse engineering and rapid
    prototyping techniques to innovate prosthesis socket design 15-19 gen2006 in California
    (Bertetti,Bonacini,Colombo,Magrassi)
    - ART ABILITATION 18-20 settembre 2006 Esbjerg Danimarca Innovative implementation in
    socket design: testing and validation product (Bertetti,Bonacini,Colombo,Corradini,Cugini,Magrassi)
    - 5THCONGRESS OF BIOMECHANICS 29 luglio-4 Agosto 2006 Monaco
    Biomechanics of sprinting amputees athletes (Bertetti,Bonacini,Cugini)
    - XXIV INTERNATIONAL SYMPOSIUM ON BIOMECHANICS IN SPORTSJuly 14 -18, 2006 Salzburg -Kinematics
    of sprinting: comparison between normal and amputeesathletes (Bertetti,Bonacini,Cugini,Zanetti)

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 Pubblicazioni correlate

     Novacek The Biomechanics of Running Gait and Posture 7 (1998)77-95
·     A.J. Harrison, J. Coghlan: A comparison of torque- velocity- power characteristics of maximal knee extension in sprint
                                    and endurance trained athletes
·     Amelia Ferro, Alicia Rivera, A kinematic study of the sprint events at the 1999 world championships in athletics in sevilla
·     Yuichi Haneda, Michiyoshi Changes in running velocity and kinetics of the lower limb joints in 100 m sprint running
·     John G. Buckley,” Sprint Kinematics of Athletes With Lower-Limb Amputations,” Arch Phys Med Rehabil 1999;80:501-508.
·    D. Pailler ,P. Sautreuil , J.-B. Piera , M. Genty , H. Goujon ” Evolution in prostheses for sprinters with lower-limb amputation,”
     Annales de réadaptation et de médecine physique 47 (2004) 374–381
·    John G. Buckley Biomechanical adaptations of transtibial amputee sprinting in athletes using dedicated prostheses
· Czernieck, j. m.; Gitter, A. G. Insights into amputee running: A muscle work analysis.
     American Journal of Physical Medicine and Rehabilitation, Baltimore, v.71, p.209-218, 1992.
· Czerniecki, j. m.; Gitter, a. j.; Beck, j. c. Energy transfer mechanisms as a compensatory strategy in below knee amputee
    runners. Journal of Biomechanics, New York, v.29, n.6, p.717-722, 1996.
· Michael R. Menard, D. Duncan Murray, “Subjective and Objective Analysis of an Energy-Storing Prosthetic Foot “
· Sreesha S. Rao, Lara A. Boyd, Sara J. Mulroy,”Segment Velocities in Normal and Transtibial Amputees: Prosthetic
   Design Implications” IEEE Transaction on Rehabilitation Engineering Vol6,June 1998 219
· Thomas Schmalz , Siegmar Blumentritt , Rolf Jarasch,” Energy expenditure and biomechanical characteristics of
    lower limb amputee gait: The influence of prosthetic alignment and different prosthetic components”,
    Gait and Posture 16 (2002) 255_/263
· H. Amy Tsai, R. Lee Kirby, Donald A. MacLeod, Monette M. Graham, “ Aided Gait of People With Lower-Limb Amputations:
  Comparison of 4-Footed and 2-Wheeled Walkers”, Arch PhysMed Rehabil 2003;84:584-91
· Mark D. Geil, PhD Energy Loss and Stiffness Properties of Dynamic Elastic Response Prosthetic Feet

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 Pubblicazioni correlate

    Enoka, r. m.; Miller, d. i.; Burgess, M. D. Below-knee amputee running gait. American Journal of Physical Medicine,
    Baltimore, v.61, n.2, p.66-84, 1982.
 ·        Fergason, j.r.; Boone, D.A. Custom design in lower limb prosthetics for athletic activity. Physical Medicine and
    Rehabilitation Clinics of North America, Philadelphia, v.11, n.3, p.684-699, 2000.
 ·        Miller, d.i. Resultant lower extremity joint moments in below-knee amputees during running stance. Journal of
    Biomechanics, New York, v.20, n.5, p.529-541,1987.
 ·      Postema, K.; Hermens, H.J.; De vries, J.; Koopman, H.F.J.M.; Eisma, W.H. Energy storage and release of prosthetic
    feet Part 1: biomechanical analysis relatede to user benefits. Prosthetics and Orthotics International, v.21, n.1, p.17-27,
    1997a.
 ·      Energy storage and release of prosthetic feet Part 2: subjective ratings of 2 energy storing and 2 conventional feet,
    user choice of foot and deciding factor. Prosthetics and Orthotics International, v.21, n.1, p.28-34, 1997b.
 ·        Prince, f.; allard, p.; therrien, r.g.; mcfadyen, B.J. Running gait impulse asymmetries in below-knee amputees.
    Prosthetics and Orthotics International, v.16, n.1, p.19-24,1992.
 ·       Sin, s.w.; chow, d.h.k.; cheng, j.c.y. A new alignment jig for quantification and prescription of three-dimensional
    alignment for the patellar-tendon-bearing trans-tibial prosthesis. Prosthetics and Orthotics International, v.23, n.3,
    p.225-230, 1999.
 ·        Wing, d.c.; hittenberger, D.A. Energy-storing prosthetic feet. Archives of Physical Medicine and Rehabilitation,
    Chicago, v.70, n.4, p.330-335, 1989.
 ·      Winter, d.a.; sienko, s.e. Biomechanics of below-knee amputee gait. Journal of Biomechanics, New York, v.21, n.5,
    p.361-367, 1988.
 Zahedi, m.s.; spence w.d.; solomonidis, s.e.; paul J.P. Alignment of lower-limb protheses. Journal of Rehabilitation
    Research & Development, Baltomore, v.23, p.2-19, 1986.

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