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Accesso al credito per le PMI Spunti di riflessione e trend emergenti Draft - Strictly private and confidential
Accesso al Credito alle PMI- Spunti di riflessione e trend emergenti Accesso al credito per le PMI Il documento ripercorre le principali caratteristiche delle PMI in Italia, l’evoluzione della domanda di credito e i trend sull’offerta delle banche Italiane evidenziando gli interventi in essere per favorire l’accesso al credito e l’innovazione, i principali trend sul Fintech e le forme alternative di finanziamento. L’obiettivo del report è fornire una fotografia dei trend emergenti per stimolare il dibattito e la riflessione. Sfruttare al massimo il potenziale offerto dalla Digital Transformation e dell’Industria 4.0 per favorire l’inclusione finanziaria delle PMI sarà una delle sfide che attende gli operatori di settore, il regolatore e le istituzioni. Draft - Strictly private and confidential 2
1. L’accesso al credito delle PMI Italiane: un confronto con i trend europei 2. Interventi per favorire l’accesso al credito e l’innovazione 3. Nuove forme di finanziamento e le opportunità offerte dal Fintech 4. What’s next? Draft - Strictly private and confidential 3
Le PMI in Italia: a strong recovery Le PMI rappresentano il cuore del tessuto economico e produttivo italiano (99.9% del totale delle imprese presenti sul territorio e generano il 67.7% valore aggiunto al di sopra della media europea pari a 56.8%). Gli indici di solidità finanziaria delle PMI sono complessivamente migliorati: dal 2007 la percentuale di imprese “ solvibili è cresciuta di oltre 15 punti percentuali, parallelamente ad una riduzione di quelle a rischio di oltre il 10%. Secondo le ultime rilevazioni della Commissione Europea per il monitoraggio dell’implementazione dello Small Business Act da parte dei diversi paesi dell’EU (Report SBA 2017), solo l’8% delle PMI Italiane considera l’accesso al L’accesso al credito un problema (a fronte del 20% nel 2009). Inoltre diminuiscono le imprese che dipendono in modo significativo dai prestiti bancari (il 39% delle PMI non fa credito per le ricorso a tale strumento, a fronte di un 29% nel 2009). PMI. Spunti I prestiti bancari e le sfide strutturali Dal periodo post-crisi è possibile evidenziare una diminuzione dello stock di credito delle banche italiane (da 884 mld di riflessione di euro nel 2009 agli attuali 753 miliardi di euro) dovuto in parte all’introduzione di requisiti regolamentari più stringenti (Basilea) e al peso dei crediti deteriorati (lo stock totale di NPL ha raggiunto nel 2015 341 miliardi di euro, e trend attestandosi a 264 miliardi di euro alla fine del 2017). Secondo l’assessment della Commissione Europea (Report SBA 2017) l’accesso al credito delle PMI italiane è limitato emergenti anche da problemi strutturali come l’afflusso di capitali privati, l’apporto limitato del venture capitalist e il costo degli small loans. Tra gli interventi a supporto delle PMI italiane per favorire l’accesso al credito e a sostegno dell’innovazione, ricordiamo le previsioni dello Small Business Act e gli interventi previsti dal Piano Nazionale per l’Industria 4.0. Nuove forme di finanziamento e trend emergenti Lo studio riporta alcuni trend emergenti sulla diffusione di strumenti di finanziamento alternativi a supporto delle PMI (i PIR, il programma ELITE di Borsa Italiana, la diffusione dei mini-bond, nuovi strumenti Fintech- Peer-to-peer Nota metodologica: il dettaglio sul campione di riferimento degli studi citati lending, Invoice trading, Direct lending, Equity/Leding Crowdfuding, Dynamic Discounting): tutti strumenti che dal presente report è disponibile in hanno fatto registrare trend positivi nel 2017 e sono in forte crescita. appendice Sfruttare al massimo il potenziale offerto dalla Digital Transformation e dell’Industria 4.0 per favorire l’inclusione PwC Draft - Strictly private and confidential finanziaria delle PMI sarà una delle sfide che attende gli operatori di settore, il regolatore e le istituzioni. 4
L’accesso al credito delle PMI in Italia: un confronto con i trend europei 5 Draft - Strictly private and confidential
Le PMI in 67.7% 76% Italia: Le PMI: il cuore del tessuto economico italiano Progressiva diminuzione del Leverage ratio key facts at a Il valore aggiunto delle PMI in Italia è oltre i due terzi del valore aggiunto totale generato dalle Le PMI italiane hanno intrapreso un percorso progressivo di rafforzamento del capitale proprio glance imprese italiane, ampiamente al di sopra della che ha prodotto una riduzione del leverage ratio, media europea pari al 56,8% passato dal 115% del 2007 al 76% del 2016 Le PMI e le micro imprese* in Italia rappresentano il 99.9% del totale delle imprese italiane. 55.2% Tale percentuale è in linea con quella europea (pari al 98.8%) Le PMI assorbono il 78,6% dei dipendenti totali in Italia, al di sopra della media europea (pari al 66,6%). Di questi, la maggior parte -pari al 46% Aumenta il numero di PMI solide e (+16% rispetto a media europea)- lavora in micro imprese* solvibili Secondo le ultime rilevazioni InfoCamere- Dal 2007 la percentuale di imprese solvibili è Unioncamere il numero di imprese individuali al cresciuta di oltre 15 punti percentuali, 31.12.2017 è pari a 3.210.516. parallelamente ad una riduzione di quelle a rischio [*imprese con meno di 10 dipendenti] di oltre il 10%. Fonte: Elaborazione su dati CERVED – Rapporto PMI 2017, Report SBA Fact Sheet Draft - Strictly private and confidential 6 Confidential information 2017, InfoCamere for the sole Unioncamere- benefit and Il registro use ofcome imprese PwC’s client. di intelligence strumento ecoomico 2018
FIG 1 | Numero di PMI Italia Progressivo aumento 160000 140000 delle PMI 120000 100000 A seguito di un progressivo trend in diminuzione del numero delle PMI (nel 80000 2014 le PMI erano circa 136.000 60000 partendo dalle 150.000 nel 2007), nel 40000 2015 è possibile evidenziare un trend in crescita (+3.1%), rafforzato nel 2016 20000 (+3.6%). 0 Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Il numero delle PMI Italiane 2007- 2016. Anno 2017 forecast Fonte: Elaborazione su dati CERVED – Rapporto PMI 2017 Draft - Strictly private and confidential 77
FIG 2 | Progressiva diminuzione del rapporto Debiti finanziari/ Capitale proprio Il ricorso alla leva 120% finanziaria 100% 80% Le PMI italiane hanno intrapreso 60% un percorso progressivo di 40% rafforzamento del capitale proprio che, abbinato ad un 20% aumento dei debiti finanziari 0% proporzionalmente inferiore, ha 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 prodotto una riduzione del Ratio debiti finanziari e capitale proprio delle PMI Italiane 2007- 2016 leverage ratio, passato dal 115% del 2007 al 76% del 2016. Fonte: Elaborazione su dati CERVED – Rapporto PMI 2017 Draft - Strictly private and confidential 88
FIG 3 | Progressiva diminuzione delle imprese considerate vulnerabili e a rischio La solvibilità 100% 15,3% 14,8% 14,3% 90% delle PMI 80% 24,8% 70% 32,6% 30,5% 35,0% 60% 35,5% Dal 2007 la percentuale di imprese 50% solvibili è cresciuta di oltre 15 punti 40% percentuali, parallelamente ad una 30% 55,2% riduzione di quelle a rischio di oltre 49,8% 52,6% 20% 39,7% il 10%. 10% Dal 2008 è possibile evidenziare un 0% processo di selezione dovuto alla 2007 2014 2015 2016 progressiva uscita dal mercato delle Solvibilità Vulnerabilità Rischio aziende più fragili: il sistema delle PMI Percentuale di Imprese Solvibili, Vulnerabili e a rischio PMI in Italia 2007- 2016 risultava più ristretto ma con un profilo più solido. Dal 2014 è possibile riscontrare un effettivo miglioramento del profilo di rischio, (non dovuta alla progressiva selezione degli anni precedenti), dal momento che il sistema delle PMI è rimasto sostanzialmente invariato. Fonte: Elaborazione su dati CERVED – Rapporto PMI 2017 Draft - Strictly private and confidential 99
FIG 4 | Diminuzione costante della preoccupazione dell’accesso al credito L’accesso al credito delle 25% PMI: in calo la 20% preoccupazione in Italia 15% e in Europa 10% 5% L'accesso al credito è la preoccupazione 0% principale per il 10% delle PMI italiane nel 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 primo trimestre del 2018 (7% medio a livello Italia Area Euro UE). Rispetto al periodo pre-crisi tale preoccupazione si è dimezzata: il livello è PMI che considerano l’accesso al credito come il problema principale Italia vs Area Euro 2009- 1 trimestre 2018 diminuito progressivamente (passando dal 20% nel 2009 all’ 8% nel 2017). FIG 5 | I problemi per le PMI: la ricerca di nuovi clienti, nuovi scenari competitivi e la sostenibilità dei costi di produzione e del lavoro, l’acquisizione di competenze chiave I principali problemi per le PMI in Europa: - La ricerca di nuovi clienti - Nuovi scenari competitivi - L’aumento dei costi di produzione o dei costi del lavoro - La disponibilità di personale qualificato o manager con esperienza - La pressione regolamentare - L’accesso al credito Fonte: Elaborazione su dati SME access to finance conditions 2017/18 SAFE results – ECB/European Commission Media SME Area Euro, Germania, Spagna, Francia e Italia 20011- 2017 Draft - Strictly private and confidential
FIG 6 | La domanda di prestiti bancari rimane costante: Media Italiana L’accesso al credito delle PMI: la domanda è 40% 30% costante in Italia e in 20% Europa… 10% La domanda di credito bancario risulta 0% pressoché costante nel tempo durante il 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 periodo di osservazione. Applicato Scoraggiati La percentuale di PMI che ha fatto richiesta di credito si mantiene su cifre pressoché PMI Italiane che hanno fatto richiesta di credito bancario o che non hanno applicato 2009- 2017 stabile, vicina al 37% del 2017 (percentuale superiore del 29% medio a livello UE). FIG 7 | La domanda di prestiti bancari rimane costante: Media UE Analogamente le PMI che non hanno applicato per timore di non ricevere quanto richiesto, 40% hanno raggiunto in Italia il 6,4 %, (4,8% a livello europeo) mentendosi a livelli 30% paragonabili a quelli fatti registrare nel 2009 (dopo i picchi del 2013/2015). 20% 10% 0% 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 Applicato Scoraggiati Fonte: Elaborazione su dati SME access to finance conditions Draft - Strictly private and confidential 2017/18 SAFE results – ECB/European Commission PMI Europee che hanno fatto richiesta di credito bancario o che non hanno applicato 2009- 2017
FIG 8 | Le diverse fonti di finanziamento* per le PMI Fonti di finanziamento* per 100% le PMI: il prestito bancario è 80% 60% ancora rilevante.. 40% In Italia, le tre principali fonti di finanziamento per le PMI 20% sono le linee di credito (rilevanti per il 56% delle PMI), i 0% sussidi (50%) e i prestiti bancari (49%). A differenza di Italia EU Italia EU Italia EU Italia EU Italia EU Italia EU Italia EU Italia EU linee di credito e prestiti bancari, l’importanza dei sussidi è una prerogativa italiana (primi assoluti in Europa), mentre a Capitale Altri prestiti Leasing Fondi interni Credito Prestiti Sussidi Linee di livello UE essi sono rilevanti per solo il 31% delle PMI. proprio commerciale bancari credito Il finanziamento con capitale proprio è rilevante Relevant Recently used solamente per il 2% delle PMI italiane, contro il 12% europeo. Fonti di finanziamento a cui ricorrono le PMI Italiane e dell’Area EU. Un forte distacco rispetto alla media europea si ha verso Per le definizioni di dettaglio si rimanda alle slide in allegato l’area del credito commerciale, che in Italia è rilevante per il 46% delle PMI contro il 34% di media UE, probabilmente FIG 9 | PMI per cui il prestito bancario è ancora una fonte di finanziamento rilevante a causa dei prolungati tempi necessari a ricevere un pagamento per le PMI in Italia (82,67 giorni contro una media europea di 37,08). Oltre a credito commerciale e sussidi, 100% anche il Leasing vede una grande differenza rispetto alla media europea, più alta di 20 punti percentuali (28% vs. 80% 48%) 60% Nonostante rimanga tutt’ora una delle principali fonti di finanziamento, il trend Italiano conferma le tendenze europee 40% di calo dell’importanza del debito bancario. Si tratta di una variazione lieve, ma graduale e costante (FIG 9). 20% 0% EU Italia Francia Germania Spagna UK *Per le definizioni di dettaglio si rimanda alle slide in allegato. 2015 2016 2017 Fonte: Elaborazione su dati SME access to finance Percentuale di PMI per cui il ricorso al prestito bancario è rilevante Area EU e dettaglio Italia, Francia, Germania, 12 conditions 2017 SAFE results – European Commission Spagna e UK Draft - Strictly private and confidential
FIG 10 |Diminuisce il ricorso al debito bancario tra le PMI Italiane ...ma non rappresenta più l’unica fonte di finanziamento… 39% Nel 2016 il 39% del totale PMI italiane Aumentano le PMI non è ricorso al capitale bancario per che non ricorrono a finanziare la propria attività. Quota in finanziamenti netto aumento rispetto al 2009 bancari (29%). In particolare, il 30% fa affidamento a Nel 2009 erano solo il 29% 4.5% capitale proprio e fondi interni, Disuniscono le PMI mentre il 9% si appoggia a risorse non molto dipendenti da bancarie. finanziamenti bancari (ovvero con finanziamenti bancari che rappresentano più del 50% Diminuiscono inoltre le PMI molto del totale attivo, nel 2009 rappresentava il 10.5%) dipendenti da finanziamenti bancari (ovvero per le quali tali strumenti rappresentano più del 50% del totale attivo) pari a 4.5%, a fronte di un 10.5% nel 2009. Fonte: Elaborazione su dati CERVED – Rapporto PMI 2017 1313 Draft - Strictly private and confidential
…e l’offerta? Evoluzione dello stock di FIG 11 | Evoluzione stock del credito alle imprese italiane credito alle imprese 950 15% 13% italiane… 900 12% 10% 850 Nel corso del tempo lo stock di credito è 7% 7% 6% 800 mutato profondamente, secondo un 4% 5% 5% trend coerente con il resto dell’area euro. 750 A seguito di una forte crescita annua 700 1% 0% tra il 2003 e il 2009, che ha portato -2% -1% 650 -3% all’erogazione nel 2009 di 884 miliardi -3% -5% di euro di credito alle imprese, le 600 -4% -3% -5% concessioni hanno dapprima 550 rallentato per poi iniziare a diminuire a 500 -10% partire dal 2013, arrivando alla quantità attuale di 753 miliardi di euro (calo medio annuo del 3.09%). Miliardi di € Crescita percentuale Evoluzione stock del credito alle imprese italiane 2003- 2018 14 Fonte: Analisi statistiche BCE Draft - Strictly private and confidential
...dovuta anche all’introduzione di FIG 12 | Evoluzione rapporto prestiti/ depositi requisiti regolamentari 160% più stringenti… 150% La contrazione della concessione di credito è testimoniata anche 140% dall’abbassamento del rapporto prestiti/depositi, 130% passato dal 156% del 2007 al 101,7% del 2018. 120% Il trend risente dell’introduzione di requisiti patrimoniali più 110% stringenti legati all’evoluzione del quadro normativo: «Basilea II» 100% (2007/2008) e «Basilea III» (2010/2011). Italy Euro area Evoluzione rapporto prestiti/ depositi Banche Italiane e Area Euro 2003- 2018 15 Fonte: Analisi statistiche BCE Draft - Strictly private and confidential
FIG 13 | Quota di Bad Loans per segmento di clientela ...al peso dei crediti deteriorati Altro fattore che incide sul credito alle PMI è il peso dei NPL. Nel 2017 il settore bancario italiano è stato molto dinamico e caratterizzato dagli sforzi di molte banche per affrontare attivamente il problema NPL. Il lavoro delle banche sta iniziando a produrre risultati: i volumi di NPL sono in progressiva diminuzione. Dopo aver raggiunto il loro picco alla fine del 2015, per un totale di 341 miliardi di €, lo stock totale Percentuale di bad loans per tipologia di clientela: Corporate & SME, Small family business, consumers, other 2008- 2017 di NPL è sceso a € 264 miliardi alla fine del 2017. Tutte le categorie NPL mostrano questa tendenza, così come il rapporto fra NPL e loan FIG 14 | Il totale dei NPL totali, sceso all’11%. Nonostante questi sforzi il problema NPL è ancora lontano dall’essere completamente risolto. Un stock così elevato di crediti deteriorati tende ad avere conseguenze negative, oltre che per le singole banche, anche per il meccanismo di allocazione del credito, specialmente considerando come la più ampia quota di bad loan sia stabilmente rappresentata da prestiti a Corporate e SME. Fonte: The Italian NPL market – Giugno 2018 Totale NPL: Bad loans, Unlikely to pay, Past due, Total NPE 2008- 2017 Draft - Strictly private and confidential
Quali impatti FIG 15 | Il credito rifiutato Area Euro- Focus 2017 sull’effettiva erogazione 50% 40% del credito alle PMI? 30% Per le PMI che hanno presentato domanda, il 3% delle richieste 20% di prestiti bancari è stato respinto, contro il 5% a livello UE. Il 13% delle aziende che hanno applicato con successo ha 10% ottenuto meno di quanto richiesto (UE: 11%) mentre meno dell’1% ha riferito di aver rifiutato l'offerta di prestito 0% EU France Italy Spain Germany Poland Sweden UK dalla banca perché hanno ritenuto inaccettabile il costo (UE: Rejected Cost too high Received part 1%). Ciò significa che, in totale, circa il 17% delle PMI italiane non è riuscito a ottenere l'intero prestito bancario previsto per il 2017 (UE: 17%). È un miglioramento consistente rispetto al 2009, anno in cui il tasso di rifiuto in Italia era del 9%, con il 28% che non ha ottenuto il finanziamento completo previsto. FIG 16 | Il credito rifiutato in Italia dal 2010 al 2017 Da questi dati emerge un quadro che vede l’Italia tendenzialmente in linea con le medie europee per 50% quanto riguarda l’effettiva erogazione del credito. Le PMI italiane richiedono più credito della media europea, mentre 40% ricevono rifiuti o concessioni parziali in percentuali molto simili. Considerata la diminuzione progressiva dello stock di 30% credito bancario e l’aumento complessivo delle PMI che non ne fanno ricorso, la possibilità di accedere al credito in 20% Italia sembra essere tornata su livelli pre crisi, mentre si è modificata la struttura di finanziamento delle PMI, che 10% ora scelgono di fare meno ricorso al debito bancario, probabilmente per cause specifiche che vedono l’Italia ancora 0% fra le peggiori in Europa (come lo Strenght for Legal Rights 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 index e l’alto costo per il prestiti di minor taglio rispetto a quelli di taglio maggiore). Fonte: Elaborazione su dati SME access to finance conditions 17 2017 SAFE results – European Commission Draft - Strictly private and confidential
FIG 17 | Scostamento dell’Italia rispetto alla media europea sui parametri per l’accesso al credito Parametri per l’accesso al credito: l’assessment sull’Italia. L’Assessment della Commissione Europea per verificare l’implementazione delle previsioni dello SBA nei diversi paesi EU, si compone di diverse dimensioni al fine di valutare: - Il costo dei prestiti alle PMI (vs costo dei prestiti alla grandi aziende); - La disponibilità delle banche ad erogare prestiti alle PMI; - Parametri strutturali (es. legal rights index, il tempo di incasso dei pagamenti, accesso ai fondi di garanzia etc.) - L’apporto di interlocutori diversi dalle banche (es. Assessment SBA sui parametri di accesso al credito per le PMI deviazione strandard vs media Europea Venture Capitalist, Business Angels) L’Italia performa al di sotto della media europea FIG 18 | Punti di debolezza del sistema italiano evidenziati dall’Assessment SBA su quasi tutti gli indicatori. Il parametro su cui performa peggio è il «Tempo necessario per essere pagati in giorni lavorativi». Scarsa disponibilità Gli unici due parametri su cui l’Italia riporta dei valori di capitali di rischio Costo small loans superiori alla media europea sono: Apporto venture privati superiore a quello • il numero di richieste di prestiti bancari rifiutati alle capital ancora PMI (+0.75) A sostegno del credito alle limitato dei big loans PMI • il crescente ruolo dei business Angel e piattaforme di Che ha penalizzato le PMI crowdfunding per il finanziamento di aziende in forte A supporto dell’innovazione e delle PMI crescita (+0.10). 18 Fonte: Elaborazione su dati 2017 SBA Fact Sheet – European Commission Draft - Strictly private and confidential
Interventi per favorire l’accesso al credito delle PMI e l’innovazione 19 Draft - Strictly private and confidential
SBA-Small Business Act for Piano Nazionale Europe Industria 4.0 Framework Europeo per il supporto Provvedimenti per favorire alle PMI dal 2008, con l’obiettivo di: l’accesso al credito e a sostegno Supporto alle dell’innovazione: • Promuovere l’imprenditorialità • Diminuire il carico regolamentare • Iper e super ammortamento a supporto • Migliorare l’accesso al credito delle imprese che investono in beni PMI • Migliorare l’accesso ai mercati e l’internazionalizzazione • strumentali nuovi Credito all’innovazione per le micro, piccole e medie imprese “ Interventi per favorire l’accesso al credito: • Credito di imposta R&S • Patent Box • Collaborazione con le istituzioni • Detrazioni fiscali per investimenti in finanziarie per migliorare i finanziamenti Esempi di interventi disponibili per le PMI stimolando la capitale di rischio fino al 30% per Start up e PMI Innovative concessione di prestiti e capitali di rischio per favorire l’accesso attraverso strumenti finanziari. • Fondo di Garanzia per ampliare le possibilità di credito (Garanzia Pubblica sul al credito e a sostegno • Condivisione di best practices tra tutti i paesi Europei finanziamento: 80%) ACE (Aiuto alla crescita economica) per dell’innovazione • Attività di consulenza del Parlamento • potenziare il capitale di impresa Europeo e i governi locali per la definizione di • IRES, IRI e contabilità per cassa per ridurre proposte la pressione fiscale per le imprese che • Monitoraggio delle condizione di investono nel futuro accesso al credito per le PMI • Salario di produttività Fonte: Elaborazione su informazioni SBA e Ministero per lo 20 sviluppo economico Draft - Strictly private and confidential
Nuove forme di finanziamento e le opportunità offerte dal Fintech 21 Draft - Strictly private and confidential
PIR Mini-bond I Piani individuali di risparmio, introdotti dalla Le emissioni di mini-bond durante l’anno 2017 risultano legge di bilancio 2017, in un anno hanno essere 170, di cui 147 sotto € 50 milioni, per una raccolto 11 miliardi di euro. A fine 2017 il patrimonio si attesta a raccolta totale di € 5,5 miliardi, di cui quasi 15.8 miliardi di euro* 1.4 miliardi di euro verso le Trend in crescita: PMI* nuove forme di *Assogestioni- 04.2018 *Osservatorio italiano mini- bond Politecnico di Milano, 02.2018 finanziamento per le PMI Borsa Italiana Fintech • Programma ELITE per favorire Alcuni strumenti offerti dal panorama Fintech alle PMI: l’accesso al mercato dei capitali alle PMI • Peer-to-peer lending in crescita offrendo training, tutoring • Invoice trading • Segmento AIM dedicato alle PMI (9 IPO • Direct lending nei primi 5 mesi 2018 e 24 IPO nel 2017)* • Equity/Lending Crowdfunding • Dynamic Discounting Mercato anticipo fatture nel 2017 è arrivato a 132.5 milioni di euro + 322% vs 2016 *Osservatorio AIM 05-2018 *Osservatorio Crowdinvesting Politecnico di Milano, 01.2018 22 Draft - Strictly private and confidential
Forme alternative di finanziamento: FIG 19 | I PIR: key facts at a glance i PIR I piani individuali di risparmio (o PIR), introdotti dalle legge di bilancio 2017, sono una forma d’investimento incentivata in Italia volta a canalizzare flussi finanziari provenienti 11 mld di euro 6.8 mld di euro dalle sole persone fisiche verso le PMI italiane Raccolta complessiva dei PIR. Investimento di titoli di emittenti e a sostenere lo sviluppo economico del Paese. Le risorse raccolte in un piano individuale di italiani non FTSE MIB pari al 15.8 mld di euro il valore del 43% del totale risparmio possono essere investite in diversi patrimonio a fine 2017 strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni, quote di fondi di investimento e anche conti correnti bancari. Almeno il 21% di quanto investito deve essere investito in strumenti emessi da imprese (con sede in Italia) diverse rispetto a quelle incluse nel FTSE Mib, e cioè verso aziende di dimensioni minori, come 4.8 mld di euro 800.000 appunto le PMI. In cambio l'investitore otterrà l’abbattimento di tutto il carico fiscale. Investiti in azioni di imprese Il numero di sottoscrizioni in Italia italiane di media e piccola capitalizzazione 23 Fonte: Elaborazioni su dati Assogestioni, Aprile 2018 Draft - Strictly private and confidential
Forme alternative di finanziamento: FIG 20 | Le emissioni di mini-bond: un trend in forte crescita i mini-bond Con il termine ‘mini-bond’ si intendono titoli di debito (obbligazioni e cambiali finanziarie) emessi da società quotate o non quotate in Borsa, in virtù delle innovazioni normative introdotte dal 2012 in avanti. In particolare, si tratta di emissioni da parte di società di capitale o cooperative aventi operatività propria (escludendo banche e assicurazioni) di importo massimo fino a € 500 milioni, non quotate su listini aperti agli investitori retail. A partire dal 2012 disponiamo di un campione complessivo di 467 collocamenti, di cui 398 I numeri disponibili a fine 2017 sotto € 50 milioni, effettuate da 326 imprese, di cui circa la metà classificabili come PMI. confermano che l’industria nazionale Le emissioni di mini-bond durante l’anno 2017 risultano essere 170, di cui 147 sotto € 50 dei mini-bond continua a crescere. milioni, per una raccolta totale di € 5,5 miliardi, di cui quasi € 1,4 miliardi verso le PMI. Nel corso dell’anno precedente, si erano registrate invece 110 emissioni (di cui 94 sotto € 50 milioni) per 3,466 miliardi di €. Nuove emissioni di mini-bond e totale cumulato emissioni. Dettaglio Gennaio 2014 a Dicembre 2017 24 Fonte: Elaborazione su dati 4° Report italiano sui Mini-Bond – Osservatorio Italiano sui Mini-bond, Politecnico di Milano. 02.2018 Draft - Strictly private and confidential
Forme alternative di finanziamento: FIG 21 | La quotazione in Borsa: key facts at a glance la quotazione in Borsa Le PMI Italiane sono quotate nel mercato AIM Italia, il mercato italiano gestito da Borsa Italiana S.p.A, specificatamente 102 Società 8.3 mln di 43 mln di dedicato alle PMI. La quotazione in borsa rappresenta ancora quotate euro euro una attività estremamente rara per le • 9 IPO nei primi 5 mesi del Valore medio Valore medio della PMI italiane, benché in crescita. Per 2018 della Raccolta Market Cap incentivare questa eventualità e rafforzare la • 24 IPO nel 2017 condizione finanziaria delle PMI, la Legge di Bilancio 2018 ha previsto nuovi incentivi fiscali per la quotazione. Per le imprese che si quotano è infatti riconosciuto un credito d'imposta, fino ad un importo massimo nella misura di 500.000 euro, del 50 per cento dei costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre 6.9 mld di euro 1.1 mld di euro 2020. Capitalizzazione totale Capitali raccolti da IPO nel 2018 1.3 mld di euro nel 2017 25 Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Aim Italia – Maggio 2018 Draft - Strictly private and confidential
Forme alternative di FIG 22 | Il panorama Fintech Lending in Italia: un ecosistema in forte crescita finanziamento: Il Fintech lending italiano, pur trovandosi in una fase di enorme crescita, occupa ancora una quota marginale PRESTITI ALLE IMPRESE in Italia Piattaforme di Lending rispetto alle fonti di finanziamento tradizionale. Ad oggi, sul mercato si contano: per le PMI in Italia • 7 piattaforme operanti nello sconto fatture Le piattaforme di Lending si occupano di (CashMe, Cashinvoice, Credimi, Crowdcity, Fifty, prestiti a privati ed imprese, senza essere un InvoiceMarket e Workinvoice); ANTICIPO FATTURA istituto bancario, direttamente online. • 4 piattaforme nei prestiti P2P alle PMI in Italia Nell’ambito del prestito alle PMI, questi (BorsadelCredito.it, Lendix, Prestacap e The Social sistemi permettono di servire una fascia di Lender) clientela spesso non servita dalle banche/istituzioni finanziarie tradizionali in quanto meno profittevoli. I volumi del Fintech lending italiano sono cresciuti in maniera esponenziale. Il mercato dell’anticipo fatture è cresciuto nel 2017 arrivando alla quota di 132,5 milioni di euro di fatture cedute (+322% rispetto al FIG 23| La diffusione delle piattaforme di lending: in Italia dal 2013 2016). Il mercato dei prestiti alle imprese è invece cresciuto del 265%, arrivando a 23,1 milioni di euro nel corso dell’anno. 26 Fonte: Elaborazione su dati Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, Gennaio 2018 Draft - Strictly private and confidential
What’s next? 27 Draft - Strictly private and confidential
Le sfide dell’Industria 4.0 e le opportunità per le PMI Domande e spunti di riflessione Focus sui Strumenti di Risparmi dei Digital New skills & bisogni delle finanziamento D privati Transformation Inclusion imprese alternativi Alla luce del successo dei Come massimizzare il Come rafforzare le Le Policy attuali Quali possibili azioni per PIR e dei mini-bond, come potenziale della Digital competenze finanziarie e supportano favorire l’adozione da incanalare le diverse Transformation, digitali delle PMI per adeguatamente le PMI ad parte delle PMI di risorse, inclusi i risparmi rafforzare l’accesso al garantire l’accesso al affrontare le sfide legate strumenti alternativi di dei privati verso le PMI? credito delle PMI e credito alle diverse all’accesso alle fonti di finanziamento? l’inclusione finanziaria? categorie di imprenditori finanziamento? Quali (es. donne)? Quali valori possibili punti di per la Digital miglioramento? Tranformation per le PMI? 28 Fonte: Elaborazione su OECD- Discussion Paper, Enhancing SME access to diversified financial instruments February 2018- Mexico City Draft - Strictly private and confidential
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Annex 30
2017 SBA Fact Sheet- le PMI in Italia vs EU 28 Numero di imprese Numero di dipendenti Valore aggiunto Dimensione Italia EU-28 Italia EU-28 Italia EU-28 Numero Percentuale Percentuale Numero Percentuale Percentuale Miliardi € Percentuale Percentuale Micro 3.538.488 95,1% 93,0% 6.567.225 46,0% 29,8% 197,5 29,3% 20,9% Piccola 159.637 4,3% 5,8% 2.869.837 20,1% 20,0% 140,5 20,8% 17,8% Media 18.082 0,5% 0,9% 1.781.052 12,5% 16,7% 118,5 17,6% 18,2% PMI 3.716.207 99,9% 99,8% 11.218.114 78,6% 66,6% 456,5 67,7% 56,8% Grande 3.140 0,1% 0,2% 3.055.831 21,4% 33,4% 217,7 32,3% 43,2% Totale 3.719.347 100% 100% 14.273.945 100% 100% 674,2 100% 100% I valori riportati dallo SBA Fact Sheet si riferiscono alle stime per il 2016 prodotte da DIW Econ, sulla base dei valori 2008-14 dello Structural Business Statistics Database (Eurostat). Il data set si riferisce alle imprese non finanziarie che include i seguenti settori: industria, costruzioni, commercio e servizi, ed esclude le aziende dei seguenti settori: agricoltura, pesca, educazione e salute. Per classificazione delle aziende vengono utilizzati i seguenti criteri: micro impresa (0-9 dipendenti), piccola impresa (10-49 dipendenti), media impresa (50-249 dipendenti), e grande impresa (250+ dipendenti). I vantaggi dell’utilizzo dei dati Eurostat è l’armonizzazione dei valori statistici e la comparabilità tra i diversi paesi. Le statistiche potrebbero differire da quelle pubblicate dalle autorità nazionali locali. Fonte: Dati SBA Fact Sheet 2017 31
Studio CERVED: campione di riferimento Classificazione PMI Il rapporto Cerved PMI 2017 citato nel presente studio, analizza le PMI italiane identificate secondo la classificazione della Commissione Europea di seguito riportata: Categoria Dipendenti Fatturato Attivo Grande Impresa ≥ 250 oppure > Euro 50 mln e > Euro 43 mln Media Impresa < 250 e ≤ Euro 50 mln oppure ≤ Euro 43 mln Piccola Impresa < 50 e ≤ Euro 10 mln oppure ≤ Euro 10 mln Micro Impresa < 10 e ≤ Euro 2 mln oppure ≤ Euro 2 mln Il campione di riferimento L’analisi riguarda il complesso di società di capitale non finanziarie che rientrano nei requisiti definiti dalla Commissione per dipendenti, fatturato e attivo di bilancio. Ai fini del’analisi effettuata da CERVED sono state considerate 140.362 società. Di queste, 115.773 sono piccole imprese e 24.859 sono medie aziende. Fonte: CERVED- Rapporto PMI 2017 32
Survey on the access to finance of enterprises (SAFE): campione di riferimento Il campione di riferimento L’analisi si riferisce alle interviste condotte nella seconda metà del 2017 per un totale di 11.733 interviste. Di seguito il dettaglio per i diversi paesi dell’area dell’euro. Per l’Italia sono state condotte 1.502 interviste. Le società considerate sono attive su diversi settori (industria, construzioni, commercio, servizi). euro Round AT BE CY DE EE ES FI FR GR IE IT LT LU LV MT NL PT SI SK area 2017H1 11202 500 500 100 1505 100 1302 502 1503 502 503 1502 302 100 201 100 801 503 201 475 2017H2 11733 802 801 . 1501 . 1502 501 1505 804 500 1502 . . . . 1004 806 . 505 Il questionario viene somministrato a grandi, medie, piccole e micro aziende. Ai fini del report citato dal presente studio SME access to finance conditions 2017 SAFE results, vengono incluse le micro, piccole e medie imprese. Di seguito il dettaglio del campione per dimensione aziendale disponibile per tutta l’area dell’euro: Grande Media Piccola Micro Round Total impresa Impresa Impresa Impresa 2017H1 992 2818 3209 4183 11202 2017H2 1013 2823 3303 4594 11733 2017 H1 (%) 8.9% 25.2% 28.6% 37.3% 100% 2017H2 (%) 8.6% 24.1% 28.2% 39.2% 100% Fonte: Survey on the access to finance of enterprises (SAFE) 2017 European Central Bank- Annex 3 to the methodological information on the survey 33
Fonti di finanziamento per le PMI: definizioni Di seguito si riportano le definizioni delle fonti di finanziamento per le PMI previste dal Questionario SAFE- Survey on the Access to finance of Enterprises dell’European Central Bank, citate nel presente studio (slide 12): Fonti di finanziamento Definizione azioni quotate e non quotate o altre forme di equity fornite dai proprietari stessi o da investitori esterni, inclusi venture Capitale Proprio capital o business angels ottenere l'uso di un bene (ad esempio, auto o macchinari) in cambio di pagamenti regolari, ma senza la proprietà Leasing immediata del bene Fondi interni fondi interni come denaro contante o equivalenti, risultanti ad esempio da risparmi, utili non distribuiti o vendite di beni Credito Commerciale pagamento dei fornitori ad una data concordata successiva al ricevimento del bene/servizio la differenza tra un prestito bancario e una linea di credito è che, nel caso di a prestito bancario, l'importo preciso del prestito e le date dei rimborsi sono fissi, mentre nel caso di una linea di credito il mutuatario può prelevare solo una parte Prestiti bancari del denaro a discrezione fino a un massimo concordato e gli interessi sono addebitati solo sul denaro effettivamente prelevato Sussidi ad esempio, supporto da fonti pubbliche sotto forma di garanzie o prestiti a tasso agevolato Linee di credito un prestito pre-approvato che può essere utilizzato, in tutto o in parte, a discrezione e con preavviso limitato. Altri prestiti per esempio da familiari e amici, da un'impresa o da azionisti collegati, escluso il credito commerciale Fonte: Survey on the access to finance of enterprises (SAFE) 2017 European Central Bank 34
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