Unità 2 LA FRASE - Itaca Scuola
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1 Guida alla nuova edizione di R. Paggi, L. Albini, D. Ferrari, Nel suono il senso. Grammatica della lingua italiana ad uso scolastico. Itaca 2016 a cura di Raffaela Paggi, Daniele Ferrari, Gabriele Grava, Anna Iuliano, Dorotea Moscato, Lucia Negri Unità 2 LA FRASE INTRODUZIONE ALL’ANALISI MORFOSINTATTICA DELLA FRASE SEMPLICE Contenuti Perché si parte con lo studio della frase e non delle singole parti del discorso? Nella didattica della grammatica è uso proporre percorsi distinti e in sé conclusi relativi al lessico, alla morfologia e alle parti del discorso, alla sintassi della frase e a quella del periodo. Affrontare così lo studio della grammatica (in prima media le parti del discorso, in seconda la sintassi della frase e in terza quella del periodo) solleva però alcuni problemi, infatti risulta difficile unire a posteriori ciò che è stato inizialmente presentato come disarticolato. L’unità 2 imposta invece l’indagine linguistica, che viene sviluppata nell’intero volume, basandosi sulla profonda unità di lessico, sintassi e morfologia, livelli distinti ma non autonomi rispetto all’articolarsi del senso nel testo. Apre infatti il capitolo una citazione tratta dal Sofista di Platone che attesta lo stupore per l’originarsi del discorso nell’armonizzarsi di un nome con un verbo: né il verbo, né il nome da soli sono in grado di “parlare”. Tale armonia è evocata dalla fotografia di Martine Franck, la quale, rappresentando due bambine che si danno la mano per saltare il muro, suggerisce la composizione di nome e verbo i quali si uniscono per creare il discorso. Ogni atto comunicativo nasce dall’esigenza di denominare e predicare: il nome indica una cosa, il verbo dice una novità su di essa. Così nasce il discorso, così prende vita la comunicazione. Pertanto il nucleo della frase, primo argomento dell’unità, è l’intreccio di un nome con un verbo 1
2 Successivamente si sottolinea che il comporsi di nome, verbo e delle altre parti del discorso nella frase è vincolato da alcune regole combinatorie. Si introducono così le strutture intermedie fondamentali che permettono ai suoni di tradursi in senso, alle parole di tradursi in messaggi: lessico, morfologia e sintassi. A questo punto viene introdotto il concetto di sintagma, combinazione significativa di parole atta a svolgere determinate funzioni logiche nella frase. È nel sintagma che si sorprendono all’opera contemporaneamente lessico, sintassi e morfologia. Quale tipo di analisi può aiutare a cogliere tale profonda unità tra lessico, morfologia e sintassi? Qui si propone una modalità di analisi che possiamo chiamare analisi morfosintattica, perché favorisce il riconoscimento in contemporanea dei nessi sintattici tra le parole, delle loro caratteristiche morfologiche, della loro appartenenza a classi del discorso. Tale modalità di analisi fa leva sul senso, oseremmo dire “innato”, della sintassi, e della sua prima forma di manifestazione: il sintagma. Qualsiasi parlante italiano, anche un bambino, riderebbe sentendo l’espressione *la cane, in quanto percepirebbe istintivamente la non adeguatezza del morfo femminile dell’articolo combinato con il morfo maschile del nome. Ridendo mostrerebbe di riconoscere l’espressione il cane come un sintagma, una possibile combinazione di parole ammessa dal codice ai fini di indicare un oggetto della realtà per metterlo a tema in un discorso. Così come se si chiedesse di riconoscere quali parole si legano tra loro in una frase come Il cane del mio vicino abbaia, nessun parlante italiano direbbe che il si lega ad abbaia o a del: tutti sarebbero in grado di riconoscere i sintagmi il cane/ del mio vicino/ abbaia. Il paragrafo 5 propone un modo per trascrivere l’analisi morfosintattica che nel proseguire del percorso verrà completata dalla cosiddetta analisi logica. Non si vuole con ciò sostenere che non vi siano altre modalità per attestare il procedimento di analisi, semplicemente si è voluta dare una possibile rappresentazione grafica capace di ospitare, senza particolari modifiche nel prosieguo del percorso, le conoscenze che via via lo studente raggiunge. Se infatti in un primo tempo si potrà richiedere allo studente di compilare solo la colonna della sintassi, successivamente sarà possibile dettagliare la classificazione del lessico e inserire il riconoscimento delle funzioni logiche. Ad esempio, la frase Le persone di notte devono riposare potrà inizialmente essere così analizzata: Sintagmi Colonna della sintassi Colonna del lessico (classificazione delle (riconoscimento di strutture e parti del discorso) e della morfologia funzioni) (analisi dei morfemi) le persone SN di notte SP devono riposare SV In una fase intermedia del percorso, ripassate le varie parti del discorso e affrontato lo studio di soggetto e predicato: 2
3 Sintagmi Colonna della sintassi Colonna del lessico e della morfologia le persone SN – soggetto Articolo + nome, femminile plurale di notte SP Preposizione + nome, femminile singolare devono riposare SV – predicato verbale Verbo + verbo E alla fine del percorso, affrontate in modo approfondito le parti del discorso e le funzioni logiche dei sintagmi: Sintagmi Colonna della sintassi Colonna del lessico e della morfologia le persone SN – soggetto Articolo determinativo + nome comune concreto numerabile individuale, femminile plurale di notte SP – complemento di tempo Preposizione + nome astratto comune, determinato femminile singolare devono riposare SV – predicato verbale Verbo servile dovere, indicativo presente, III persona plurale + verbo riposare, infinito presente; attivo, intransitivo Lo stesso vale se si sceglie di attestare l’analisi in linea: Sintagmi le persone di notte devono riposare Linea della SN – soggetto SP – complemento di SV – predicato sintassi tempo determinato verbale Linea del lessico Articolo determinativo Preposizione + nome Verbo servile dovere, e della + nome comune astratto comune, femminile indicativo presente, morfologia concreto numerabile singolare III persona plurale + individuale, femminile verbo riposare, plurale infinito presente; attivo intransitivo Quali sono i contenuti e le finalità delle Questioni di lessico? Le due schede inerenti al lessico mettono a fuoco i rapporti tra le parole e l’uso del dizionario. Il lessico è infatti un sistema di parole, le quali intrattengono rapporti tra loro, sia per quanto riguarda il loro suono (tant’è che possiamo metterle in ordine alfabetico nel dizionario e che la poesia può sfruttare i fenomeni di allitterazione per esprimere con vivezza la realtà), sia per quanto riguarda il loro senso. Incrementare la conoscenza delle parentele tra le parole (famiglie di parole, fenomeni di sinonimia e antonimia, polisemia, ipo e iperonimia) offre la possibilità agli studenti di cogliere nessi tra le parole, e dunque tra ciò che esse denominano, oggetti e concetti; 3
4 aumenta la loro conoscenza della realtà e della lingua, di cui possono divenire fruitori sempre più consapevoli. Altresì importante è introdurli a un uso intelligente del dizionario, sia esso cartaceo o on line, quale strumento utilissimo non solo per sciogliere i dubbi ortografici, ma soprattutto per approfondire la conoscenza della semantica dei termini e per apprenderne di nuovi. Non si può dare per scontato che gli studenti lo sappiano già usare terminato il percorso della primaria, né che imparino a usarlo solo per tentativi autonomi: occorre dedicare qualche momento della didattica per introdurli sapientemente. 4
5 Obiettivi essenziali di apprendimento Lo studio del testo della seconda unità, comprensivo delle schede lessicali, e lo svolgimento degli esercizi proposti contribuiscono al raggiungimento, in particolare, dei seguenti obiettivi di apprendimento (IN 2012): Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua ⎯ Riconoscere l’organizzazione logico-sintattica della frase semplice. ⎯ Riconoscere in un testo le parti del discorso, o categorie lessicali, e i loro tratti grammaticali. ⎯ Riconoscere le principali relazioni fra significati delle parole (sinonimia, opposizione, inclusione); conoscere l’organizzazione del lessico in campi semantici e famiglie lessicali. Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo ⎯ Comprendere e usare in modo appropriato i termini specialistici di base afferenti alle diverse discipline e anche ad ambiti di interesse personale. ⎯ Utilizzare la propria conoscenza delle relazioni di significato fra le parole e dei meccanismi di formazione delle parole per comprendere parole non note all’interno di un testo. ⎯ Utilizzare dizionari di vario tipo; rintracciare all’interno di una voce di dizionario le informazioni utili per risolvere problemi o dubbi linguistici. 5
6 Suggerimenti didattici Su lessico, morfologia e sintassi Nella seconda unità si introducono alcuni termini che sono fondamentali in tutti gli aspetti dell’insegnamento dell’italiano: la consapevolezza delle strutture intermedie tra suono e senso (lessico, morfologia, sintassi) è utile non solo quando si studia grammatica, ma anche nelle attività di produzione e interpretazione dei testi. Si pensi anche solo al percorso di scrittura: è importante che uno studente si renda conto se deve correggere la sua competenza sintattica o la sua padronanza lessicale, cioè se sa scegliere le parole, se le combina bene, se l’ordine in cui le scrive è in grado di esprimere il significato che ha intenzione di comunicare… Per questo è importante consegnare agli studenti un concetto chiaro e sintetico di tali strutture. Potrebbe essere utile a tal fine paragonare il processo di formazione delle frasi a quello di una fabbrica in cui vi sono vari reparti: il lessico fornisce dei semi-lavorati che, se invariabili passano direttamente al reparto sintassi, se variabili vengono prima lavorati nel reparto morfologia e poi passano a quello della sintassi. Il prodotto finale è la frase! LESSICO PARTI DEL DISCORSO MORFOLOGIA SINTASSI VARIABILI PARTI DEL DISCORSO INVARIABILI Sulle parti del discorso Gli studenti arrivano alla scuola secondaria avendo già solitamente acquisito la capacità di distinguere le parti del discorso, almeno nei casi non dubbi, essendo questo un obiettivo della scuola primaria. Occorre però favorire un incremento di consapevolezza, ovverosia è importante che gli studenti inizino a prendere coscienza della classificazione in base alla funzione che ciascuna parte del discorso svolge nella frase. Per questo a pag. 36 viene proposta una tabella che associa a ciascuna parte del discorso un verbo indicante la funzione che preferenzialmente svolge nel discorso. Approfondire con gli studenti tali concetti, portando esempi e riflettendo sul significato del verbi, può aiutare a introdursi in un diverso modo di classificare che nel percorso li renderà sempre più capaci di riconoscere la struttura in base alla funzione. Dall’unità 4 all’unità 8 saranno presentate le parti del discorso approfondendone le potenzialità sintattiche, le caratteristiche morfologiche, le loro funzioni nella comunicazione, pertanto non bisogna aver fretta di risolvere tutti i casi problematici all’inizio del percorso. Nondimeno è importante avviare 6
7 un metodo di classificazione che faccia leva sul ragionamento, con domande e osservazioni del tipo: Perché dici che si tratta di un nome? Cosa indica? Un oggetto? Un concetto?... Come può essere un articolo se non precede il nome? Questa parola sostituisce un elemento non presente nella frase? Allora è un pronome! Classificheresti questa parola come congiunzione… ma quali frasi connette? Se togliamo questa parola invariabile la frase è ancora sintatticamente corretta, però il suo significato si modifica: è un avverbio! Sui sintagmi Per introdurre gli studenti alla comprensione di concetti di concordanza e reggenza e al riconoscimento dei sintagmi all’opera nelle frasi è innanzitutto conveniente far leva sull’istinto della sintassi di cui ciascun parlante è dotato. In tal senso giocare sull’errore può essere utile: presentare frasi con errori di concordanza o di reggenza e far notare loro il motivo che li porta a riderne: Quando incontri qualcuno salutalo dandogli il mano. Errore di concordanza articolo maschile/ nome femminile. Ho visto il nonno e le ho detto di venire a trovarci. Errore di concordanza nome maschile/ pronome femminile. Luca e il suo amico è andato al cinema ieri sera. Errore di concordanza nome-soggetto plurale/ verbo singolare. Oppure far spiegare loro le ragioni di suddivisioni errate di semplici frasi, come L’erba / del vicino / è la più verde: *L’erba del/ vicino / è la più verde. *L’erba / del vicino / è la più /verde. *L’erba / del vicino / è / la più verde. Vedi anche es. 5 e 7 p. 49. Altri suggerimenti utili per introdurre allo studio del sintagma: • Dedicare alcune lezioni al riconoscimento dei sintagmi prima di passare alla richiesta di classificarli come nominali, verbali e preposizionali, come proposto nell’eserciziario alle pp. 48 e 49. Esercitandosi anche insieme in classe e chiedendo agli studenti di esplicitare i loro ragionamenti sarà possibile verificare ed eventualmente correggere il procedimento che seguono nel riconoscimento, così da impostarlo subito correttamente, visto che sarà alla base di tutto il percorso. • Insegnare agli studenti a farsi un’immagine mentale della scena descritta dalla frase, così da poter individuare gli elementi in gioco che compaiono nella frase rappresentati da sintagmi. 7
8 Inizialmente a tal fine si può utilizzare il disegno. Ad esempio Il pilota automobilistico prova la sua vettura sulla pista: 1. c’è un pilota 2. questo pilota fa qualcosa 3. c’è una vettura 4. c’è un pista La frase ci dà 4 informazioni attraverso 4 sintagmi: Il pilota automobilistico / prova / la sua vettura / sulla pista Procedendo nel percorso gli studenti devono poter rappresentare mentalmente la scena, soprattutto se in essa si tratta di concetti più che di oggetti. A tale fine è importante insegnar loro a porsi le domande giuste, le cui risposte sono espresse dai sintagmi: Ad esempio: Per Sherlock Holmes la soluzione di ogni caso è un’impresa possibile. Di cosa si parla? Della soluzione. Della soluzione relativa a quale problema? Di qualsiasi caso. Cosa si dice di tale soluzione? Che è un’impresa possibile. Possibile a chiunque? No… a Sherlock Holmes. 4 sono le informazioni, 4 i sintagmi: Per Sherlock Holmes/ la soluzione/ di ogni caso /è un’impresa possibile. • Insegnare il procedimento della sostituzione per individuare i sintagmi. A pag. 45 vi è un importante Trucco del mestiere intitolato Sostituire a cui va dedicata particolare attenzione. Si tratta infatti di un particolare procedimento, assai utilizzato in linguistica, per la classificazione: sostituendo una struttura avente la stessa funzione di quella di partenza sono in grado di delimitarne i confini, di riconoscerla, o di correggere un eventuale errore di individuazione commesso. Tale procedimento è alla base anche dell’operazione dell’esplicitazione (vedi box a pag. 53 dell’eserciziario: L’importanza dell’esplicitazione). Occorre infatti aiutare gli studenti a vedere tutto quello che nella frase c’è anche se implicitamente. Si pensi ai problemi personali atoni mi ti ci si... o al soggetto implicito che vanno esplicitati per poter essere analizzati e compresi. Uno dei lavori più utili del percorso di grammatica è proprio quello di accompagnare gli studenti a una comprensione sempre più precisa e approfondita dei testi, e questa non può che 8
9 passare dall’esplicitazione di ciò che è implicito. Ad esempio, in una frase come Maria regala di tutto agli amici, che funzione ha di tutto? Se si prova a immaginare la scena ci si accorge che Maria regala oggetti di vario tipo ai suoi amici, se si prova a sostituire di tutto con tutto ci si accorge che il significato cambia: nel primo caso a Maria rimane ancora qualcosa, la conseguenza della frase Maria regala tutto agli amici è invece che Maria rimane a mani vuote. Occorre esplicitare, integrare con un sintagma non detto: Maria regala un po’ di tutto agli amici: successivamente si darà un nome alla funzione del sintagma preposizionale di tutto: complemento partitivo. Dunque Maria non dà tutto ma una parte di tutto, intendendo alcuni oggetti non aprioristicamente determinati nella loro tipologia. Per arrivare a una tale consapevolezza occorre andare per gradi e, ad esempio, invitare gli studenti a riscrivere le frasi sostituendo e integrando gli elementi impliciti: Dammi la mano= Tu dai a me la mano. • Accompagnare la riflessione sulla struttura sintagmatica della frase alla lettura di testi in cui l’ordine delle parole sia da ricostruire per comprenderne ile senso. Un esempio può essere la lettura dei poemi omerici in versi: introducendo il lavoro della parafrasi, si scoprirà l’utilità del riconoscimento dei sintagmi, della consapevolezza dei fenomeni di concordanza e reggenza, dell’importanza dell’ordine delle parole nella costruzione e nell’interpretazione del senso della frase. A tal fine si suggerisce di consultare R. Paggi, F. Francia, Leggere e rileggere Iliade e Odissea, Itaca alle pp. 49 ss. Ove è proposto un lavoro di introduzione alla parafrasi. • Impostare una modalità di lavoro ordinata quando si introduce l’analisi morfosintattica. Affinché l’analisi sia efficace, occorre che sia svolta in modo ordinato, sia nel senso del rispetto della procedura, che deve diventare sempre più consapevole per non correre il rischio del meccanicismo, sia nel senso della sua trascrizione sul quaderno. Occorre infatti trasmettere l’idea che l’analisi non è il fine del lavoro di grammatica, bensì uno strumento che lo facilita. Se i dati dell’analisi non sono leggibili o non sono correttamente catalogati, l’indagine linguistica risulta impossibile o inficiata sin dagli esordi. Esercizi Gli esercizi della seconda unità intendono introdurre gli argomenti attraverso ⎯ attività di scrittura, in cui gli studenti possano sorprendere all’opera i fenomeni linguistici indagati accorgendosi di saperli già usare ma di doverne prendere coscienza; ⎯ riconoscimento in frasi e testi dati dei fenomeni linguistici e delle strutture indagate; ⎯ correzione di errori nella strutturazione delle frasi per scoprire i procedimenti che non sono stati seguiti correttamente e divenirne consapevoli; ⎯ esplicitazione di elementi impliciti per riconoscere compiutamente la struttura della frase e comprenderne appieno il senso; ⎯ analisi morfosintattica; 9
10 ⎯ richiesta di spiegare le proprie scelte classificatorie o le correzioni delle frasi errate per favorire il passaggio da una classificazione per comparazione a una classificazione motivata dalla consapevolezza della funzione delle strutture indagate. In questa fase del percorso diventano molto importanti l’esercizio comune e la correzione in classe del lavoro degli studenti, per impostare sin dall’inizio il ragionamento corretto da seguire nel riconoscimento e nella classificazione dei sintagmi. Un esempio: Es. 4 a pag. 48 Individua i sintagmi che compongono le frasi dividendoli con delle barrette. 1. Il canarino/cinguetta/sul ramo. 2. Ogni giorno/ vedo/ un gatto spelacchiato/ in cortile. 3. In inverno/ la bellezza/delle montagne/mi / lascia / senza parole. Qualche studente potrebbe non riconoscere mi come sintagma a sé stante. Come aiutarlo? Occorre suggerire la sostituzione da pronome atono (mi) a pronome tonico (me) e chiedere quante informazioni la frase dà: in quale momento?: in inverno; di che cosa si parla? (qual è il soggetto?): la bellezza; di quale bellezza si sta parlando: delle montagne; che cosa fa la bellezza? lascia; che cosa lascia? me; come lascia me? senza parole. 6 informazioni, 6 sintagmi. 4. Tutti gli anni / nella mia scuola / accogliamo / gli alunni / di terza media / con una festa. Alcuni studenti potrebbero avere qualche difficoltà nel riconoscere come unico sintagma tutti gli anni, a causa della posizione dell’articolo tra l’aggettivo e il nome. In questo caso è di grande aiuto il procedimento della sostituzione: tutti gli anni può essere sostituito con ogni anno, riconoscibile come un unico sintagma. 5. Metterò / nel mio zaino / l’occorrente / per le lezioni / di geometria. 6. A Capodanno / lo spumante / è stato stappato / dal nonno. Attenzione: si chiede di riconoscere un sintagma composto da un verbo passivo, che probabilmente gli studenti non hanno ancora studiato come forma verbale, neanche alla scuola primaria. In questo caso si deve far leva sul ragionamento: quante azioni esprime il verbo? Una sola: c’è un nonno che stappa uno spumante; lo spumante subisce un’azione eseguita dal nonno. Nell’eserciziario della seconda unità viene introdotta per la prima volta la sezione Esercizi di ricapitolazione, i quali possono essere usati per il ripasso, per la verifica, per il recupero e per il consolidamento degli apprendimenti. Essi sono suddivisi in base alla competenza che intendono sviluppare. Per il ripasso Questionario: domande finalizzate a sistematizzare lo studio degli argomenti, favorendo la consapevolezza che ogni concetto espresso risponde a una precisa domanda. Tali domande possono guidare il ripasso prima di un test o di una interrogazione. 10
11 Analisi: vengono proposte circa 50 frasi, in ordine crescente di difficoltà, su cui esercitarsi per verificare la propria capacità di riconoscere i sintagmi e classificarli. Per le competenze Argomentazione: le consegne sono volte a stimolare la capacità di rendere ragione delle proprie scelte classificatorie, delle proprie proposte di correzione di eventuali errori di analisi, delle variazioni di significato nelle frasi provocate dal cambiamento di elementi strutturali. Scrittura: si tratta di esercizi di completamento o di invenzione con consegna vincolata, volti sia a potenziare le capacità di scrittura di testi corretti e articolati, sia a verificare le proprie conoscenze mettendole subito alla prova in atti comunicativi. 11
12 Verifica Come già detto a proposito della prima unità, i contenuti proposti nella seconda unità sono fondanti tutto il percorso di riflessione sulla lingua, e in generale di italiano del triennio; pertanto il docente non avrà la fretta di verificare la loro piena e immediata comprensione già alla fine di questa unità. Occorre comunque monitorare che lo studente abbia compreso e sia in grado di restituire i concetti appresi anche attraverso esempi e attività di analisi. La verifica e la valutazione può avvenire attraverso osservazioni durante le lezioni e/o interrogazioni orali, oppure attraverso verifiche strutturate, di cui proponiamo un esempio volto a valutare il raggiungimento dei seguenti obiettivi: Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo ⎯ Comprendere e usare in modo appropriato i termini specialistici di base afferenti alle diverse discipline e anche ad ambiti di interesse personale. Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua ⎯ Riconoscere l’organizzazione logico-sintattica della frase semplice. ⎯ Riconoscere in un testo le parti del discorso, o categorie lessicali, e i loro tratti grammaticali. ESEMPIO DI VERIFICA 1. Completa la tabella scrivendo la definizione dei termini e fai qualche esempio: Definizione Esempio Sintagma Sintagma Nominale (SN) Sintagma Verbale (SV) Sintagma Preposizionale (SP) 2. Dividi le frasi in sintagmi e riconosci in linea la tipologia dei sintagmi (SN, SV, SP). a. Giorgio gioca in cucina con il pallone. b. Il cane di Italo corre per la strada. c. Ho camminato lungo il fiume con mia figlia fino a casa. d. Nell’orto del nostro vicino crescono gustosi carciofi dal sapore inconfondibile. e. Il mio caro amico Alberto ha letto un giorno un articolo sui calciatori del Torino. 3. Costruisci frasi aventi la struttura indicata. 12
13 SN + SV + SN + SP SN + SP + SP + SV SN (articolo + aggettivo + nome) + SP + SV SN + SV+ SP (che dia un’indicazione di luogo) + SP (che dia un’indicazione di tempo) 4. Trova in ogni frase l’errore commesso nel riconoscimento dei sintagmi e spiega le ragioni della tua correzione. a. Per il mio compleanno / ho ricevuto / una meravigliosa / macchina nuova. b. Alcune volte / durante / l’anno / gli studenti / arrivano / in ritardo / a scuola. c. I miei compagni / mi accusano / di superbia. 5. Riscrivi le frasi sostituendo il sintagma sottolineato con un altro sintagma che abbia la stessa funzione ma diversa forma, senza modificare il significato del messaggio. Poi classifica i sintagmi. a. Dentro la confezione dei vini c’era anche il biglietto di auguri. b. Il barista non mi ha portato la birra. c. Al di sopra delle nuvole volano gli aerei. d. Sono triste perché Maria non mi ha ancora chiamato. 6. Fai l’analisi morfosintattica delle frasi. a. Il cuoco ha cucinato un ottimo dolce con castagne. b. Pochi studenti sono pronti per l’interrogazione di geografia. c. Durante le vacanze di Natale faremo una partita di calcio con questi nostri amici spagnoli. 13
14 VERIFICA SVOLTA 1. Completa la tabella scrivendo la definizione dei termini e fai qualche esempio: Definizione Esempio Sintagma Il sintagma è una combinazione il nostro popolo significativa di parole che svolge del mare una precisa funzione logica nella in casa frase. hanno bevuto Sintagma Nominale (SN) Il sintagma nominale è una marco combinazione significativa di il postino parole che ha per nucleo un ogni sogno nome e ha la funzione di la vostra idea denominare. Sintagma Verbale (SV) Il sintagma verbale è una corro combinazione significativa di avevano capito parole che ha per nucleo un sono grande verbo e ha la funzione di sembrano spaventati predicare. Sintagma Preposizionale (SP) Il sintagma preposizionale è una di ferro combinazione significativa di nella nostra casa parole introdotta da una durante l’estate preposizione che ha la funzione lontano dal bosco di circostanziare. 2. Dividi le frasi in sintagmi e riconosci in linea la tipologia dei sintagmi (SN, SV, SP). Giorgio / gioca / in cucina / con il pallone. SN SV SP SP Il cane / di Italo / corre / per la strada. SN SP SV SP Ho camminato / lungo il fiume / con mia figlia / fino a casa. SV SP SP SP Nell’orto / del nostro vicino / crescono / gustosi carciofi / dal sapore inconfondibile. SP SP SV SN SP Il mio caro amico Alberto / ha letto / un giorno / un articolo / sui calciatori / del Torino. SN SV SN SN SP SP 14
15 3.Costruisci frasi aventi la struttura indicata. SN + SV + SN + SP Il mio amico Luca / guarda / le stelle / con il telescopio. SN + SP + SP + SV Il risotto / ai funghi / di mia nonna / è gustoso. SN (articolo + aggettivo + nome) + SP + SV Il vostro contributo / durante le lezioni / è prezioso. SN + SV+ SP (che dia un’indicazione di luogo) + SP (che dia un’indicazione di tempo) Un treno velocissimo / è passato / vicino a casa mia / nel primo pomeriggio. 4. Trova in ogni frase l’errore commesso nel riconoscimento dei sintagmi e spiega le ragioni della tua correzione. a. Per il mio compleanno / ho ricevuto / una meravigliosa / macchina nuova. Per il mio compleanno / ho ricevuto / una meravigliosa macchina nuova. Non si può dividere ‘meravigliosa’ da ‘macchina’, fanno parte dello stesso sintagma nominale che ha per nucleo il nome ‘macchina’, a cui ‘meravigliosa’ attribuisce una caratteristica. b. Alcune volte / durante / l’anno / gli studenti / arrivano / in ritardo / a scuola. Alcune volte / durante l’anno / gli studenti / arrivano / in ritardo / a scuola. ‘Durante’ è una preposizione che introduce ‘l’anno’ e con esso forma un unico sintagma preposizionale. Da solo non dà alcuna informazione, non può svolgere nessuna funzione. c. I miei compagni / mi accusano / di superbia. I miei compagni / mi / accusano / di superbia. ‘Mi’ va considerato, separatamente da ‘accusano’ un sintagma perché svolge una funzione logica, dà un’informazione importante: indica colui che viene accusato di superbia dai compagni. La frase può infatti essere riscritta così: I miei compagni / accusano/ me / di superbia. 5.Riscrivi le frasi sostituendo il sintagma sottolineato con un altro sintagma che abbia la stessa funzione ma diversa forma, senza modificare il significato del messaggio. Poi classifica i sintagmi. a. Nella confezione (SP) dei vini c’era anche il biglietto di auguri. b. Il barista non ha portato a me (SP) la birra. c. Sopra le nuvole (SP) volano gli aerei. d. Sono triste perché Maria non ha ancora chiamato me (SN). 15
16 6. Fai l’analisi morfosintattica delle frasi. a. Il cuoco Vincenzo / ha preparato / un ottimo dolce / con le castagne. SINTAGMI TIPOLOGIA (SN PARTI DEL DISCORSO E MORFOLOGIA SV SP) il cuoco Vincenzo SN ARTICOLO + NOME + NOME m.s. ha preparato SV VERBO preparare, indicativo passato prossimo, III persona s. un ottimo dolce SN ARTICOLO + AGGETTIVO + NOME m.s. con le castagne SP PREPOSIZIONE + ARTICOLO + NOME f. pl. b. Pochi studenti / sono pronti / per l’interrogazione / di geografia. SINTAGMI TIPOLOGIA (SN PARTI DEL DISCORSO E MORFOLOGIA SV SP) pochi studenti SN AGGETTIVO + NOME m.pl. sono pronti SV VERBO essere, indicativo presente, III persona pl. + AGGETTIVO m. pl. per l’interrogazione SP PREPOSIZIONE + ARTICOLO + NOME f.s. di geografia SP PREPOSIZIONE + NOME f. s. c. Durante le vacanze / di Natale / faremo / una partita / di calcio / con questi nostri amici spagnoli. SINTAGMI TIPOLOGIA (SN PARTI DEL DISCORSO E MORFOLOGIA SV SP) Durante le vacanze SP PREPOSIZIONE + ARTICOLO + NOME f. pl. di Natale SP PREPOSIZIONE + NOME m. s. faremo SV VERBO fare, indicativo, futuro, I persona pl. una partita SN ARTICOLO + NOME f. s. di calcio SP PREPOSIZIONE + NOME m.s. con questi nostri amici SP PREPOSIZIONE + AGGETTIVO + spagnoli. AGGETTIVO + NOME + AGGETTIVO m. pl. 16
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